RADIO REBELDE

Una sola religione, una cultura unica, un'unica lingua e un'unica verità, e di tanto in tanto spade messianiche si levano per ripetere le gesta della redenzione

Creato da Darksideblues il 27/08/2006

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SUPERENALOTTO, VINCITA SICURA

Post n°299 pubblicato il 01 Dicembre 2010 da Art_Spiegelman

Ce la giochiamo eh? Ho la combinazione vincente stavolta!  Dai su, poi si vince  e le cose cambiano finalmente! Non vedi che casino la fuori?  Tutto male, sempre peggio, non c'è futuro. Lo Stato Italiano non ci ama più. Hai passato troppo tempo davanti alla televisione inerme ed inebetito. Idiota. Un euro ora potrebbe cambiarti la vita, ci credi? Giochiamo dai.  Sicuro che spacchiamo di brutto stavolta. Li ho sognati, roba certa amico mio, mio nonno me li ha dati : 45, 12, 67, 32, 11, 81.  I morti non mentono, altrimenti, diceva mio padre, sono morti invano.

Ma poi sai qual è la parte migliore? Pensaci un momento... un attimo dopo che la ricevitoria ti ha consegnato la schedina, quando cominici ad immaginare a cosa faresti con tutti quei soldi. Estasi all'ennesima potenza. Casa ma lontano dall'Italia prima di tutto. Un posto caldo possibilmente, un'isola o un atollo, o magari un castello.  I soldi? I soldi di corsa in un conto in Svizzera, in un  paradiso fiscale e vaffanculo alle tasse. Ladri patentati. Me li sono guadagnati con la fatica di tutte le mie speranze! Anni ed anni.

E poi viaggi, tutti i posti che avresti sempre voluto vedere ma che non ti sei potuto mai permettere, tantomeno ora che sei disoccupato. Ti ricordi? Volevi visitare Budapest in Inverno o Praga magari, quando il ponte Carlo è  avvolto nella nebbia mentre per terra uno strato di neve sembra una cornice di un candore accecante. Vada a farsi fottere la Ryanair ed i suoi "non più di dieci chili esatti". PRIMA CLASSE. Volo di lusso, tutto compreso ed in stiva finalmente ci schiaffi un mammut intero mentre in cabina porti quello che ti pare. Tanica di benzina inclusa. Perché i soldi comprano tutto. Che dico? Assapora queste parole: jet privato.

Ti costruisci diecimila  percorsi con Google Map... sogni Amsterdam, la piazza Dam e poi Barcellona e poi pensi anche a quella cittadina dove hai vissuto per un certo tempo, Arnhem... così verde, il posto ideale per crescere dei figli. Niente criminalità e biciclette parcheggiate anche nel cesso.

E ancora, dici,  aiuteresti i bisognosi, i poveri e gli infelici, quelli che ti fanno versare una lacrima quando li vedi crepare in televisione ma, lo sai benissimo, che aiuterai solo te stesso. Che l'avidità  è talmente radicata nell' animo umano, dimmi la verità, non riusciresti a pensare ad altro che a te stesso. Hai visto che macchine in giro? Quel tizio, dicevi sempre che non valeva un cazzo, si è preso una Maserati. Pensione di invalidità fasulla quanto il governo che abbiamo, che  Dio li salvi dalla dannazione perenne.

E tu? Tu non hai più la macchina perché non puoi permetterti l'assicurazione. Immagina cosa faresti con tutti quei soldi, a quanti "vaffanculo" potresti finalmente permetterti. A tutti, a tutti i meschini, quelli che ti hanno sfruttato, quelli che ti hanno umiliato, a quelli che hanno detto "forse", a quelli che sanno predicare, a quelli che credono di conoscerti "meglio di te", ai parenti che non hanno sollevato un dito quando la tua famiglia finiva allo sfascio, a tutti quelli che odi.

Già...  ma tu sei un pragmatico. Niente castelli in aria, con un euro ci compri il giornale, oppure un tramezzino, che poi dalle tue parti sono pure fatti con le uova alla diossina.

Alle volte non sembri neppure un Italiano. Incapace di sognare e di investire nei sogni. Vai allora, continua a provarci. Tenta ancora, quello richiede vera fortuna. Se mai dovessi realizzare qualcosa, guarda me, con un euro avrò cambiato la mia vita. Pensa a me fra donne stupende, culi e tette perfetti e guarda te, pieno di debiti, di mutui, di bambini urlanti, di rate, di canoni. Di notti insonni, di corse in ospedale, di voli in classe straeconomica, di pranzi in famiglia che non finiscono mai, di panzane televisive, di seghe cibernetiche quando tua moglie non te la darà più. Pensa a me amico mio!

Pensaci perché, nell'attesa della mia vincita, sogno e vorrei essere come te. Vorrei ricominciare a credere,

non più nella fortuna, ma solo nel mio lavoro, nella forza delle mie idee, nel mio Stato e nella sua giustizia.

Vorrei credere che mio nonno, morendo, non sia lì solo per riempire una fossa o i miei sogni. Ma che sia morto credendo di averci regalato un futuro migliore.

Una vita migliore.

 
Rispondi al commento:
fugadaipiombi
fugadaipiombi il 25/10/15 alle 13:58 via WEB
Il titolo di questo blog mi ricorda il Che. Durante la guerriglia mandava notizie e messaggi attraverso Radio Rebelde, appunto. Approfondirò la lettura di questo tuo diario su cui spero tu abbia scritto cose da comunicare agli altri con lo scopo di svegliare o stimolare le coscienze. Un saluto
 
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