Mamma & Prof.
Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.
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La solitudine dei numeri primi
Post n°1193 pubblicato il 01 Giugno 2012 da artemisia_gent
Avevo questo libro in casa da circa 1 anno e mezzo. Ho scelto di comprarlo perché se ne era parlato molto e poi perché mi piaceva la copertina. Spesso e volentieri leggo anzi compro i libri perché anno una bella copertina e non posso fare a meno di comprarli. Uscita dalla libreria mi sono pentita perché avrei dovuto anzi comprare il libro di Luciana Littizzetto. Poi e' rimasto li. L'altro giorno l'ho preso al volo per avere qualcosa da leggere. Ho letto il primo capitolo, poi il secondo. Ho creduto che si trattasse di un libro di racconti brevi, tant'è che lo stavo abbandonando. Poi ho capito che era un romanzo, anzi lo sapevo anche prima, ma e' strutturato in modo che solo leggendo capisci che lo e'. Mi ha preso molto, l'ho divorato. Anche se mi ha fatto fare una fatica mostruosa visto che sono molti episodi precisi dislocati in un arco temporale molto lungo, della serie chiunque altro avrebbe scritto anche 3 o 4 volumi, invece e' uno solo. Quindi devi molto immaginare. Ieri ero arrivata quasi alla fine e ho avuto tutto il tempo per immaginare la fine. Ovviamente e' andato tutto all'incontrario. E ovviamente mi ha deluso. Avrei lanciato il libro, se fossi stata a casa. Qualcuno mi ha detto che ci hanno fatto il film. Qualcuno mi ha detto:" ma cosa lo leggi a fare c'e il film? Fai prima a vedere il film..." Ora cercherò il film e spero che lo sceneggiatore abbia fatto un buon lavoro e lo abbia reso migliore del libro. Leggetelo solo se avete voglia di leggere un libro che vi lascia molti spazi vuoti per riflettere. Secondo me ce ne sono troppi. Secondo me va cambiato anche il finale. Ma la prosa e' buona, anzi raffinata e qualitativamente esaltante, anche se a volte creava delle incongruenze talmente forti da far accapponare la pelle. Non so come spiegare... Il lessico e' ricercato, la prosa raffinata e la struttura grammaticale chiara con poche subordinate. Poi ogni tanto inserisce qualche parolaccia, un commento volgare e questa contrapposizione lessicale ti sbalordisce e fa apparire il tutto ancora più volgare... Anzi enfatizza la volgarità dell'episodio. Poi ho pensato a prof.mat 2, deve essere un modo di ragionare tipico dei matematici, deve essere l'uso della lingua che ne fanno loro, deve essere la compensazione alla loro mancanza di subordinate. Comunque c'è chi pensa vedendo numeri ovunque e chi pensa vedendo anche l'irrazionale. Il mio mondo non e' fatto di numeri e quello e' un libro fatto di numeri. |
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