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Mamma & Prof.

Il flusso di coscienza di una mamma alle prese con la vita di tutti i giorni. Casa, scuola, famiglia, ideali, viaggi e pensieri: ecco cosa potete trovare.

 

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quando meno te lo aspetti.... il cadavere del tuo nemico passa

Post n°1599 pubblicato il 24 Marzo 2014 da artemisia_gent

Quando meno te lo  aspetti.... il cadavere del tuo nemico passa. Ti eri seduto sulla riva del fiume quel giorno di tanti anni fa... era il 97 e fissavi incredula quei maledetti voti. Ti aspettavi almeno 50, e anche qualcosa di più, e invece quell'insignificante 48. Eppure lui aveva detto dopo l'orale che sicuramente avresti preso quel voto, non due di meno. Quel voto bruciava come una marchiatura a fuoco.

Quei bastardi mi avevano sottovalutata io valevo, ero io la migliore, ne ero sicura.

Quel giorno mi sono seduta sulla riva del fiume e ho aspettato il cadavere del mio nemico.

Ho lottato, lavorato duramente, mi sono posta obbiettivi molto ambiziosi e li ho raggiunti, perdendo di vista il mio maledetto nemico perchè raggiungere gli obbiettivi era davvero meglio e veramente gratificante rispetto al semplice aspettare il nemico. Imparare il latino, studiare tutte quelle cose che avevo solo sentito dire, confrontarmi con Dante, con tutti gli autori contemporanei, impazzire dietro a tutti i maledetti allievi di Giotto e ai loro improbabili nomi. Imparare a leggere la scrittura medievale, stringere fra le mani un documento firmato da Carlo Magno in persona... studiare sul codice Pelavicino.

Poi la laurea, con un voto infame (di nuovo quel maledetto 8), ma conseguita in corso, un vero traguardo. Io che non sapevo il latino, io che ero senza lettere come Leonardo arrivavo a laurearmi in corso con una laurea vecchio ordinamento. Solo il 3% degli iscritti si laureava in corso allora, e io donna senza lettere facevo parte di quel maledetto 3%. Nonostante mi fossi iscritta con un anno di ritardo rispetto a lei, mi ero laureata prima e ne ero felice, in qualche modo credevo che il cadavere fosse già passato quel 18 mArzo 2004. Poi la pubblicazione della tesi l'ho rivissuta come un secondo passaggio, ormai lo sapevo che ero io la migliore. Poi la specializzazione... beh non ci ho dato nemmeno peso. E quando poi ho preso il primo incarico annuale a scuola ripensavo a quel maledetto momento nel collonato a scuola e dentro di me pensavo "Ehi Art li hai fottuti tutti quei bastardi".

Poi oggi cosa scopro? Che lei, quella brava, quella che è uscita con il massimo dei voti e che sembrava avere il mondo in mano si è laureata oggi. A 10 anni di distanza da me e dopo ben 16 anni dall'immatricolazione. Beh io oggi tocco il cielo con un dito. Io l'eterna seconda che nella vita ho avuto 10 anni di vantaggio. Scusate ma oggi mi sento bene, dopo giorni di depressione e un grosso herpes stasera sono felice. Nella gara della vita ho vinto io. Dal paradiso quegli stronzi che furono i miei prof stanno partecipando a questo momento di mio estremo godimento. Ho vinto. Ho vinto io. L'eterna seconda. Io sto vedendo i miei primi studenti laurearsi e la mia compagna di banco si laurea con loro. Surreale. Surreale davvero. Però ho vinto io.

Da quel giorno ne ho costruite di cose, e la mia vita non è poi così brutta come la vedevo fino ad oggi pomeriggio. Io ho vinto. E ora forse è arrivato il momento di fare anche di meglio. Io sono sempre la stessa che ha vinto questa battaglia, colei che si è rimboccata le maniche esi è laureata in lettere quasi senza sforzi in un tempo piccolissimo. Io se avessi voluto in tutto questo tempo di lauree ne avrei prese 4.

Volere è potere e io riesco benissimo e non devo scordarlo mai, devo solo volere.

Scusate il mio momento di gongolamento, ma io valgo, io ho vinto.

Comunque mi sento pessima se penso che ora sono dall'altra parte della cattedra e compio errori simili, però nello stesso tempo spero di spronare, come un tempo fecero con me, delle persone a tirare fuori il meglio di sè a vincere battaglie immaginarie come le mie e riuscire nella vita.

 
 
 
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