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le liste dei libri da leggere prima di morire

Post n°1602 pubblicato il 28 Marzo 2014 da artemisia_gent

Su internet se ne trovano a bizzeffe e su facebook ogni tanto spunta il link e tutte le volte io ci rifletto su e ne parlo. Ma quali sono veramente i libri da leggere nella propria vita? Ognuno di noi potrebbe rispondere diversamente, io da insegnante e da mamma ci sto pensando ma è davvero difficile per me pensare ad un centinaio di titoli fondamentali. In alcune liste compare la Bibbia, certo quella la conosciamo più o meno tutti e più o meno abbiamo sentito leggerla nella nostra vita. Sicuramente chi come me ha ricevuto un'educazione religiosa l'ha letta tutta (nelle riduzioni per bambini ovvio) ma posso affermare di aver letto da adulta con una certa attenzion solo la Genesi e poi mi son cercata sempre e solo quello che mi interessava. Detto questo secondo me la Bibbia non è da annoverare in queste liste. Come forse non lo sono La Commedia di Dante e I promessi Sposi. Libri che per forza di cose ci hanno obbligato a leggere e properio perchè ci hanno obbligati hanno perso la loro grande bellezza (Pennac con il suo Come un libro mi ha cambiata tanto come lettrice). Ma la Commedia di Dante rimane un libro bellissimo e fondamentale.

Poi alla mia ideale lista aggiungo Pirandello e Verga. Non si può diventare grandi senza i loro romanzi, senza aver letto almeno una delle loro opere. La letteratura Italiana è cosparsa di grandi opere, che ammentto essere anche un po' noiose se obbligate. Prendi D'annunzio per esempio. Lui te lo devi proprio imporre ma in certi momenti della vita non puoi fare a meno della sua poesia. Così vale per Ungaretti, Montale e Quasimodo. Due di questi poeti hanno ricevuto anche il Nobel e non a caso penso. Poi un titolo che non compare mai nelle liste ma io lo consiglio vivamente è quello di Sibilla Aleramo e in particolare Una donna.  Immancabile poi Umberto Eco, sarà pesante ma io lo adoro. Pesante ma simpatico è anche la Vita di Vittorio Alfieri, niente a che vedere con le sue tragedie, ma anche qui ho paura di aver sconfinato con i miei gusti personali piuttosto che obbiettivamente.

Capitolo a se merita tutta la memorialistica della seconda guerra mondiale: Fenoglio, Pratolini, Pavese, Calvino, Primo Levi, ma anche Carlo Levi e immancabile è Mario Rigoni Stern, non possiamo dimenticarci della guerra di Russia. Rimanendo in tema ogni persona di regola dovrebbe aver letto il Diario di Anna Frank.

Un salto indietro nella storia mi riporta ai Vicerè di De Roberto, un mattone credetemi ma pèer la storia dìItalia forse è bene ricordarlo anche se tutto sommato il più snello e agevole Gattopardo potrà essere sufficiente.

Un capitolo inporatente per me sono le letture Africane e quindi vai con LA mia Africa di Karen Blixen e anche qualche libro di Doris Lessing, altro premio nobel che merita davvero. (metterei anche Kuki Galmann ma poi mi sembra di andare nel personale piuttosto che nell'utilità.

Mettiamo anche i libri della Austen e della Bronte che spopolano in ogni lista, anche se io non sono particolarmente attratta da certa letteratura Inglese, ma mettiamo anche nel calderone dell'Inghilterra anche Lawrence e Virginia Woolf, altri due autori che mal digerisco, ma che forse sono imprescindibili nella compilazione di una lista simile.

E ora i francesi: Baudelaire, Zola, ovvio, ma anche Dumas padre, potrà non piacervi o potrà essere un mattone ma il ciclo dei moschettieri per me fu un'esperienza di lettura indimenticabile. Ovviamente non può mancare madame Bovary. ma fra i francesi citerei anche Verne, la fantascenza non è un reato intellettuale.

I tedeschi (leggi tedeschi - austroungarici ecc... si può dire mittleuropei?) non sono fra i miei preferiti, ma non si può proprio non leggere Hesse e Kafka. E i Russi? Ah qui cado in fallo. Io la letteratura Russa proprio non la conosco. Ho letto qualcosa di Gogol e ho lasciato a Metà Anna Karenina. Non sono ancora mai entrata nella fase russa. Chissà priima o poi...

Poi come non citare Cervantes...

Ed eccoci a pensare a qualcosa di più recente: Hemingway. Tutti. Nessuno escluso. Non saprei dirvi quale è il migliore. Fitzgerald stesso discorso. in ordine sparso: Orwell, Joyce, Gabriel Garcia Marquez, Lee Masters ma anche la mia Gertrude Stein mi verrebbe da dire, anche se riconosco che sia per intenditori la sua prosa così particolare.

Bisognerebbe citare anche Arthur Conan Doyle e qualche altro giallista, ma a me proprio non piacciono i gialli e non saprei esprimere un giudizio obbiettivo.

Dopodichè mi vengono in mente solo cose abbastanza discutibili, come discutibili sono le liste che ho consultato. Mancano tutte di classici latini e greci e di opere filosofiche, ma molte dichiarano di prendere in considerazione solo Novel quindi romanzi, e mi fa ridere chi si indigan per la mancanza di classici latini e greci, sfoggi tanto sapere e non ti accorgi che si sta esplicitamente parlando di Romanzi.
Certo sarebbe comunque utile leggere Platone ed Aristotele ma non sono propriamente letture d'evasione, ma andrebbe fatto. E Virgilio? E Ovido? e I greci? (qui ho un vuoto che devo colmare, non ho mai studiato letteratura greca e di conseguenza mai letto nulla). Quale scegliere?

Certo da qui in poi potrei consigliare sulla base dei miei gusti personali. E qui entrano in gioco autori a me cari come Jonhatan Coe, Philp Roth,Tolkien e persino la Rowling... e sinceramente adesso mi è venuto così sonno che me ne vado a letto. Per me i libri sono come la droga e non riuscirò mai a seguire una lista imposta da altri ma solo il mio istinto. Poi cosa serve contare quali e quanti libri hai letto? Bah. Un libro è cibo per l'anima, ci sono giorni che la mia anima ha bisogno di libri pesanti e con un senso, altre volte ho proprio bisogno della cazzata e secondo me non bisogna vergognarsi di questi bisogni, mica si sta rubando!Anche se a volte i libri sono scritti con i piedi... ma quando mi trovo di fronte a questo genere di libri non mi abbatto, riesco comunque a vedere l'occasione per una mia personale crescita.

 
 
 
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