Creato da: rivedelfiume il 26/06/2006
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"D'accordooooooooo?"

Post n°10 pubblicato il 15 Luglio 2006 da rivedelfiume
 

Sabato mattina, primo giorno di ferie: ovviamente la sera prima, cotto dal caldo tropicale di questi giorni (ai 30° delle 23 non ci si abitua, al massimo ci si rassegna) ti sei dimenticato di spostare la sveglia dalle canoniche 6.36 dei giorni precedenti.
Della vita precedente.
La sveglia fa il suo mestiere, suona, ignara delle tue precise volontà, peraltro mai espresse.
Il primo impulso è quello di sbatterla al muro e continuare a dormire. Invece ti alzi, aspetti in coma che salga il caffè, una botta ai piatti sporchi della sera prima, più o meno ci si veste, un’occhiata a tua moglie che è appena andata a dormire ed al tuo figlio rimasto a casa, dorme beato, il pupo: anche oggi il sonno sarà il suo habitat almeno fino alle 11, dopo la notte che ha passato a cazzeggiare in chat con improbabili 14enni d'assalto (ma dove diavolo l'avrà conosciuta quella graziosissima biondina di Pinerolo? Mah...).
Esci di casa, e ti metti in macchina.
Un’occhiata di sfida al sole, la ritmica degli Hooverphonic a cui aggrapparsi, poi ti concentri alla guida, cerchi di non fare cazzate, l’altra sera hai rischiato grosso con quell'inversione a U proprio quando non c'era nessuno, ed invece arrivavano emuli delle Frecce Tricolori a quattroruote, i quali non hanno trovato di meglio che attribuirti incerti natali e parentele sconvenienti.
Slalom tra corsie, e poi ho caldo, e c’è traffico, e a questo chi gli avrà dato la patente...
Cellulare, dove sei? Nascosto nelle pieghe delle tasche e bloccato dalla cintura di sicurezza che passa proprio tra te e la mano, ultimo gradone di roccia tra te ed il mondo esterno.
Timido sorriso di scuse alla ragazzina che arriva al semaforo nella corsia di fianco, perchè la mia spruzzata di tergi deve esserle arrivata in faccia attraverso il suo finestrino aperto, trasformando la sua propensione al buon mattino in un giudizio di maleducazione nei miei confronti.
Il rally prevede la tappa all'iper, cercando di fare mente locale: cosa manca in casa?
Sono dieci giorni che ci vai praticamente solo a dormire, finirà come al solito, metterai nel carrello cose che hai già, dimenticando quelle che mancano...quindi domani probabilmente tuo figlio si troverà con tre pacchi di biscotti, ma nemmeno una goccia di latte per colazione. Proprio tu che prendi in giro tua moglie quando fa la stessa cosa...
Ecco, banco surgelati, chè se vuoi mangiare pesce, che piace solo a te, non hai alternative così immediate. E quelle patate che piacciono tanto perchè non sono unte, ed i gelati che qualunque gusto compri, è sempre quello sbagliato per qualcuno di casa.
E l'inevitabile, adorabile signora che "scusi, lei che è alto, mi allunga...?" e speri che non voglia la confezione risparmio da 10 litri (quindi chili) del qualunque cosa di liquido.
Sotto sotto le adori, lo sai.
Ed ora di corsa alla cassa...ma tutti a far spesa stamattina? ma non dovevano essere a milioni sulle strade delle vacanze, come diceva la messa cantata, in tv?
Ti metti in coda alla prima cassa che capita, la ragazza davanti ti dice "guardi che ho due carrelli, c’è mia mamma che sta finendo la spesa".
La guardi inebetito, pensando "sai cosa me ne frega a me di quanti carrelli hai tu?"
Sbandamento iniziale, poi realizzi, hai capito la ragazza! Lei fa la fila con un carrello mezzo vuoto, e la mammina completa il resto della spesa e si trova con il posto prenotato.
Comincia a venirti prurito addosso, ma ti imponi di stare calmo, tanto, cosa vuoi che cambino dieci minuti in più o in meno...hai un sabato mattina da riempire, tu. Poi magari la mamma sarà una persona anziana, che si stanca a far la fila, se fosse la tua di madre non avresti piacere che la lasciassero passare? Ecco, magari lo chiederesti gentilmente, invece che pretenderlo...ma non ti metterai mica a discutere per una cosa cosi....
Ma eccola, la "mamma": una cinquantenne, (s)vestita più hard della figlia, legnosa e secca che, come se niente fosse, con un carrello stracolmo di roba, sorpassa tutti e si va a piazzare accanto alla figlia segnaposto.
E no, non si puo' così...va bene la tolleranza, ma questa, secondo l'Accademia della Crusca è "presa per il culo" bella e buona (anzi, brutta e cattiva).
Adesso basta, a tutto c’è un limite, il tuo è già stato oltrepassato.
"Signora, torni indietro e si metta in fila come gli altri"
La figlia segnaposti: "Lei va indietro, ma il carrello resta qua, è la mia spesa!"
"A maggior ragione: se è sua, si metta in coda anche lei, allora".
Mammina cara, con aria di pietosa sufficienza: “Lascia stare, non insistere, non è il caso di sprecarsi in queste discussioni con certa gentaglia”
La segnaposti: "nemmeno per sogno, tu resti qui, io avevo avvisato che avevo due carrelli, e poi l’altra volta l’hanno fatto a me, e adesso lo faccio io"
Con impeto alla Sgarbi le guardi e ti esce un incazzoso: "Brava, signorina, complimenti! Bella roba, rispondere alla maleducazione con altra maleducazione. E comunque non ci sarebbe bisogno di discutere se ci si comportasse da persone civili".
Le due ti guardano con aria di sufficienza, si girano e continuano a parlottare tra di loro.
Ti verrebbe voglia di far mangiare loro i loro stessi capelli freschi di colpi di sole e messa in piega, ti verrebbe voglia di rivolgerti alla cassiera, alla roller, ad un responsabile dell’iper, ma tu le scenate non sei abituato a farle, convinto che di solito si grida più forte perchè più deboli sono le tue ragioni.
Poi quelle due sono davvero convinte di essere dalla parte della ragione, le associ mentalmente a Wanna e Stefania, ripassi mentalmente che non si litiga con un imbecille, perchè la gente potrebbe non notare la differenza.
Rimane, se rimane, la magra soddisfazione di aver avuto l’ultima parola nella discussione.
Però le signore non ci stanno a passare per maleducate e incivili, si vede da come si muovono che sono convinte di essere delle Signore per bene loro; allora una delle due, con atteggiamento sprezzante da nobildonna che non vuole sporcarsi il vestitino in mezzo alla plebaglia, ti dice di passare avanti.
Le buone maniere imporrebbero un no, ma non si puo' dare alle due megere il dispiacere di non sentirsi dalla parte dei giusti e dei buoni, proprio stamattina. Poi, solo al pensiero di quando potranno, al ritorno a casa, sfoderare la migliore recita per i ruoli di agnellini sacrificali quando racconteranno l’episodio al maritino, al paparino, al fratellino, alle amiche, agli amici, ai vicini, al tabaccaio, alla parrucchiera...
"Si, grazie!"
Chi parla bene, direbbe che il tuo è un sorriso sardonico.
E mentre allunghi la carta di credito alla cassiera, questa ti regala un sorriso complice (pensiero laico: a lei deve essere toccata in dote la femminilità strappata alle due megere).
Risali in macchina, ripensi a quanto è appena successo e che non racconterai in casa, tanto non sei John Wayne, però, quasi quasi, un post....ripensi ai diari che leggi in Rete, a quante persone sono state colpite alla schiena da chi indossa sorrisi a trentasei denti, o da chi offre un caffè spacciandosi per persona amica, o leccandole dalla testa ai piedi, dicendo loro "bene" mentre pensano al male, o sfruttando i loro punti deboli. Oppure vittime della arroganza e presunzione di chi pensa di essere nel giusto, quando il giusto è il suo orticello.
Alzo il volume, "No more sweet music", una botta di climatizzatore e fanculo il caldo, Wanna e Stefania, le segnaposto, l'Iper...vado a preparare la colazione per Miki, che nel frattempo potrebbe essere uscito dall'habitat.
Sempre che nel frattempo non si siano sciolti i gelati.

 
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(Mal)posta fiducia….

Post n°9 pubblicato il 13 Luglio 2006 da rivedelfiume
 

Parlando di posta elettronica….voglio solo raccontare il quadro che esce da una settimana di ricezione di messaggi vari, secondo i quali io dovrei essere:

- appassionato e fedele proprietario di cani (mai avuto uno…) da sottoporre a miracolose cure, a 11,99 dollari, per tener lontane pulci e zecche, mentre aggiungendone altri 29,99 potrei procurare al mio fedele amico a quattro zampe, mediante una specie di viagra per cani, una quinta zampa di particolare efficienza, diciamo così;

- interessato ad investire 10mila euro (di cui sono momentaneamente sprovvisto nonostante l’epocale riduzione delle tasse operata l'anno scorso dalla Sacra Berlusconia Unita ) in lucrose iniziative in Nigeria; solo uno stupido non coglierebbe l’occasione (al che potrei ribattere che essendo io così stupido da non aver creduto neppure al Verbo di Arcore, non posso certo credere a loro);

- così misericordioso da diffondere a mano un povero virus albanese che mi prega di cancellare tutti i files del mio computer e dire agli amici di fare altrettanto (ma io sono egoista e tengo per me il segreto);

- entusiasta di cercare migliaia di anime gemelle tramite Pincopallino incontri, community et similia (al che penso che a mentalmente disastrati come me, se ne incontrassi, farei i debiti scongiuri, per loro, ovviamente);

- finalmente deciso ad installare il sistema operativo sul pc che sto usando in quel momento (non l’avevo fatto ed ero connesso per via telepatica?), che potrei comperare al solito prezzo miracoloso;

- interessato a vedere come passano le giornate intime splendide ragazze ucraine disposte a tutto (come se non bastasse vedere come passano le giornate poveri cittadini italiani disposti a rinunciare a tutto);

- estremamente preoccupato per l’eventuale esclusione di una certa Gregovoracii da una fattoria in Brasile (quando io, storicamente, sono molto più preoccupato per l’ingresso di un piduista a Palazzo Chigi);

- essere completamente stupido per non cogliere l’occasione di prenotare il casco-replica di quello di Michael Schumacher a soli 199 euro+piccolo contributo di spedizione (e ripenso tra me e me, quindi in completa solitudine, sperando che sulla mia Punto non abbiano montato la replica delle sue gomme nel GP di Canada, e mentre lo scrivo uso una mano sola…);

- assai disgustato (invece la cosa mi ha divertito) nel ricevere una mail, infetta come una discarica abusiva, da un mittente che si chiama miserabile.straccione@cassonettodeirifiuti.com......

E' la mail, bellezza!!!!!

 
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La faccia oscura della Luna

Post n°8 pubblicato il 05 Luglio 2006 da rivedelfiume
 
Tag: musica

Un pomeriggio qualunque, una domanda a bruciapelo che spiazza ed inorgoglisce, la voglia di "ascoltare" da una ragazza che, tra una tesina da portare alla maturità e l'altra, stupisce il suo antico genitore con una richiesta musicale.
E sul vecchio Thorens finisce il succo di una stranissima busta, il cui nero ospita un prisma triangolare che scompone un raggio bianco nei colori fondamentali. Era il 1973, quando uscì quel disco. L'allora sedicenne liceale rinuncio' ad una settimana di Ciao2001, Autosprint e Panorama, due settimane di merende, tre domeniche pomeriggio a (veder) ballare per comperarselo. Forse non il miglior album dei Pink Floyd, ma, come attestano i 40 milioni di copie vendute, uno dei punti più alti della storia del rock. Un album curatissimo (ci vollero più di due anni per metterlo a punto), in cui ogni canzone è strettamente connessa alla successiva, e tutte sono parte di un unico racconto, un viaggio allucinato in un'atmosfera ora ovattata, ora nebbiosa, ora limpida come un cielo dopo la tempesta, ora buia come se si fosse catapultati nello spazio siderale.
Ma sulla faccia scura della Luna.
Nonostante le apparenze, non è un album di facilissimo ascolto, ma anche se lo fosse, ogni volta che lo si ascolta regala sempre diverse sensazioni.
Erano in quattro, in quel lontanissimo 1973. Il bassista (e leader della band) Roger Waters, il tastierista Richard Wright, il percussionista Nick Mason, il chitarrista David Gilmour. E su tutti e quattro aleggiava, gigantesca, l´ombra di Syd Barrett: il deus ex machina dei primissimi Pink Floyd, naufragato miseramente nell'isola della follia e della schizofrenia, il cui ricordo diventa una specie di spirito-guida nelle composizioni che la band stava mettendo su nastro: "The Dark Side of the Moon", una folgorazione fuori dal mondo e dal tempo, un disco che ha fatto la storia.
723 settimane di permanenza ininterrotta nelle classifiche americane, ed altre 26 dopo il Live8 di questa estate, un successo incredibile ogni volta che viene ristampato. "The Dark Side of the Moon" è un'icona della rivoluzione sonora degli anni 70. Padre putativo è Roger Waters, che, alchimista rock, è riuscito ad imporsi come geniale ed incontrollabile setacciatore di nuove sonorità che renderanno il "Floyd-sound" universale e istantaneamente riconoscibile in ogni parte del mondo.
Waters racconta così l'album: "Se c´è un messaggio è questo: la vita non è un gioco. Abbiamo un solo colpo in canna, e dobbiamo fare scelte basate sulla posizione morale, filosofica o politica che abbiamo adottato. Possiamo rendere il mondo un po´ più luminoso o più buio. Ma a tutti è offerta l´occasione di trascendere le proprie tendenze egoistiche e la propria avidità, lasciando il segno sulla grande tela della vita. Siamo confusi dalla religione come dalla politica...(Il titolo "Dark side of the moon")... ha un significato generico. Vuole suggerire l´idea di un cameratismo fra chi è disposto ad avventurarsi in questi luoghi bui pensando di essere solo. Non è così! Molti di noi sono pronti infatti ad aprirsi a tutte queste possibilità. Perciò intendevo dire che se credete di essere gli unici o vi sembra di essere pazzi perché tutto è follia, non siete soli".
© 2003, The Syndacation-L'Espresso; trad.Mario Baccianini

Waters, Gilmour, Mason e Wright, orfani del genio anarchico e stralunatissimo di Barrett, proseguono il cammino, dando avvio a un percorso, iniziato con un celebre doppio - metà live, metà in studio, "Ummagumma"- capace di toccare vette di sublime e piacevolissima, criptata cerebralità, dando in pasto a un pubblico "spugnoso" le loro ricerche e i loro inusuali connubi di rumori vivisezionati dall' "ingordo" Waters e sapientemente tradotti in accattivanti squarci di quotidianità.
Una quotidianita' in apparente quanto bizzarro contrasto con la complessità, spesso ingovernabile e astrusa, di una mente come quella di Waters, devastata da paranoie e macabre visioni, in eterna oscillazione tra sogno e realtà, schizofrenia e solenni momenti di lucidità.
"The Dark Side of the Moon" viene pubblicato il 24 marzo 1973 e verrà considerato da gran parte della critica come l'insuperato capolavoro musicale dei Pink Floyd. Personalmente, considero come "mio" album "Atom heart mother": ma qui vengano riunite, impareggiabilmente, tutte le contraddizioni ideologiche e simboliche della band. Un battito cardiaco all'inizio, le voci dei quattro che cercano di intonare tra risa e scherno, un urlo lacerante, un'onda sonora che spinge il cono delle casse (perchè nel frattempo viene istintivo alzare il volume...) oltre limiti anche fisici... ed è subito il respiro.
"Breathe", appunto ("Respira, respira nell'aria, non aver paura d'insistere. Parti, ma non lasciarmi, guardati intorno, scegliti il terreno adatto. Per quanto tu viva e in alto voli, e i sorrisi che donerai e le lacrime che verserai, e tutto ciò che tocchi e vedi, e tutto quel che la tua vita sarà") Una breve corsa, "Run" appunto, poi "Time", trascinante nella sua felicissima fusione tra testo e musica, superba prova di lucidità mentale e intellettiva da parte del quartetto, con un indimenticabile assolo di Gilmour alla chitarra: si ha la sensazione che esso voglia accompagnare il viaggio attraverso il tempo di un coraggioso, anarchico, ansioso e curioso esploratore, "Stanco di giacere al calore del sole, di restare in casa a guardare la pioggia. Sei giovane e la vita è lunga, c'è tempo da ammazzare, oggi. E poi un giorno scopri che dieci anni ti hanno voltato le spalle. Nessuno ti ha detto quando correre e ti sei perso il segnale di partenza".
La prima parte del disco si completa con un elogio della follia che è anche la libertà dell'uomo, schiavo di una società che tende a opprimerlo: "The Great Gig in the Sky", dominata da vocalizzi femminili di derivazione soul-gospel, in grado di fondere fiammante liricità e drammaturgia quasi cinematografica. una pulsione eroica ed erotica, quasi, nei confronti della vita. In questo coinvolgente, straziante frammento della sua esistenza, l'uomo sembra librarsi verso il cielo, onde aprirsi un varco, grazie al quale potrà regnare indisturbato e solenne, lontano dai rumori e ingiustizie della realtà terrena.
Ingiustizia che troviamo subito all'inizio della seconda facciata (ecco un aspetto ulteriore che i cd hanno spezzato e spiazzato... ), "Money", ("Soldi") , definiti "un crimine" e l'incitamento : "Dividiamoli tra tutti, ma non toccate la mia fetta. Soldi, c'è chi dice che sono la radice dei mali d'oggi".
Ed "Us and Them", melodia pinkfloydiana al 100% , uno dei capolavori assoluti della band ("ma dopotutto, siamo solo uomini comuni"... . ), i suoni molto psichedelici di "Any colour you like" e le lesioni permanenti di "Brian Damage", perfette comunque nel rendere lo stato di ansia del nostro protagonista, riuscendo a fondere, tra rumori e soluzioni sonore d'avanguardia, momenti di alto contenuto sonico-spaziale, ponendo le coordinate su cui si poggia il pensiero pessimista di un Waters alquanto disorientato, autentico ambasciatore del tema dell'incomunicabilità, di cui "The Dark Side" risulta un compiuto, drammatico spaccato. La cui logica conclusione è l'eclissi, "Eclipse" appunto, il cui testo (che già pubblicai nella bottega d'assenzio) dice: "Tutto quel che tocchi e tutto quel che vedi, tutto quel che assaggi, tutto quel che senti, tutto quel che ami e tutto quel che odi, tutto quel che non ti convince, tutto quel che scegli e tutto quel che dai, e quel che regali, quello che compri, che chiedi, che presti o che rubi, quel che tu crei, quel che distruggi, e tutto quello che fai e che dici, tutto quel che mangi e tutti quelli che incontri, tutto quel che disprezzi e tutti quelli che combatti, tutto il presente e tutto quel che è andato, e tutto il futuro, e tutto quanto sotto il sole è in sintonia. Ma il sole è eclissato dalla luna"
E non si può fare a meno di applaudire a scena aperta l'elaboratissima resa sonora del disco, grazie al lavoro di un ingegnere del suono allora sconosciutissimo, nientemeno che Alan Parsons, il cui contributo alla creazione di una autentica perla musicale è sicuramente una marcia in più.
La faccia della luna è oscura, ma il disco che gira è solare ancora oggi.

 
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Alda Merini

Post n°7 pubblicato il 04 Luglio 2006 da rivedelfiume
 

Quando gli innamorati si parlano
attraverso gli alberi
e attraverso mille strade infelici,
quando abbracciano l'edera
come se fosse un canto,
quando trovano la grazia
nelle spighe scomposte
e dagli alti rigogli,
quando gli amanti gemono
sono signori della terra
e sono vicini a Dio
come i santi più ebbri.
Quando gli innamorati parlano di morte
parlano di vita in eterno
in un colloquio di un fine esperanto
noto soltanto a Lui.
Il loro linguaggio è dissacratore,
ma chiama la grazia infinita
di un grande perdono.

 
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Alda Merini

Post n°6 pubblicato il 03 Luglio 2006 da rivedelfiume
 

Qualche volta Dio uccide gli amanti per non essere superato in amore.

 
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