Creato da russocaio il 19/03/2007
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Enel: Sawiris pronto per i fondi

Post n°256 pubblicato il 04 Giugno 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

IlSole24Ore 29-05-08: Tra pochi giorni Naguib Sawiris sarà costretto a staccare un maxi-assegno all'Enel e ilmagnate egiziano sembra pronto per rispettare l'impegno. Come? Aprendo le porte di Weather, la holding della compagnia telefonica Wind, a due fondi di private equity, Ta Associates e Apax Partners. L'operazione è alle ultime battute. Tra circa due settimane Sawiris dovrà rimborsare un miliardo di euro all'Enel per onorare i contratti siglati con il gruppo elettrico italiano e dopo mesi di trattative e numerosi cambi di strategia l'imprenditore ha finalmente trovato la quadratura del cerchio. Secondo indiscrezioni, infatti Apax e TA Associates sarebbero disposti a pagare circa 900 milioni di euro per rilevare il 10-15% di Weather, la holding che oltre a Wind controlla Wind Hellas e Orascom. Protagonisti e advisor sono al lavoro per definire gli ultimi dettagli: a quanto risulta, resta solo da definire se effettuare l'operazione con un prestito convertibile o con l'emissione di azioni di categoria B. E non è escluso che le due ipotesi confluiscano in un'unica soluzione. La conferma che la partita ha ormai trovato una soluzione si può anche leggere dalle mosse di Sawiris in Egitto. A due settimane dal buy-back "monstre" da 1,6 miliardi di dollari, Orascom, compagnia di tlc della famiglia Sawiris attiva in vari Paesi dell'area mediorientale e maghrebina, ha annunciato un secondo piano di riacquisto titoli, questa volta di taglia inferiore (186 milioni di dollari). La decisione del nuovo buy- back di Orascom, a detta della compagnia egiziana, è stata presa sulla scia del successo della prima tender offer (una sorta di Opa parziale sui titoli) le cui massicce adesioni, favorite anche da un prezzo sensibilmente più alto di quello di Borsa, avevano costretto al riparto. La notizia ha messo le ali al titolo Orascom che alla Borsa del Cairo ieri è inizialmente balzato del 6% per poi chiudere a +1,34 per cento. Ma la novità più rilevante riguarda i progetti su Weather: la holding, che aveva consegnato titoli al precedente piano incassando secondo stime non ufficiali circa 300 milioni e facendo così provvista per la scadenza dell'Enel,stavolta ha giàfatto sapere che non cederà altri titoli Orascom. Evidentemente la holding non ha bisogno di ulteriori mezzi freschi perché le risorse sono state trovate tra i fondi di private equity. Tra il buy-back di Orascom e l'imminente accordo con Ta e Apax Partners, l'incasso totale per l'uomo d'affari del Cairo (il 63esimo più ricco al mondo secondo Forbes) si dovrebbe aggirare intorno agli 1,1 miliardi di euro. Una somma con cui Weather potrà onorare a metà giugno gli impegni con l'Enel, da cui ha acquisto a fine 2006 il 26% di Weather conquistandone così il controllo totale. L'accordo, secondo quanto si apprende, è atteso per il fine settimana, al più tardi il 7 giugno e la firma definitiva seguirà poco dopo. Come già anticipato dal Sole 24 Ore, i fondi sono l'americana Ta Partners, affiancata da Abn Amro e dai legali di Kirkland&Ellis, e Apax, assistita dallo studio Bonelli Erede Pappalardo. Per quanto riguarda gli aspetti finanziari, come detto, le strade percorribili sono due. Da una parte c'è l'ipotesi che Weather emetta "B shares", azioni di categoria B, da cedere ai fondi; dall'altra la possibilità che il private equity sottoscriva un bond convertibile, suddiviso pariteticamente da Apax e Ta Associates. In entrambi i casi ai nuovi soci andrebbe una quota compresa tra il 10% e il 15% di Weather più l'ingresso nei board di Weather e Wind. L'ipotesi convertibile offre a Sawiris il vantaggio di poter incassare risorse senza dover aprire il capitale a terzi (almeno nell'immediato). Il mantenere il controllo totale della holding, assistita dagli studi Dewey LeBoeuf e White&Case, comporta però un prezzo da pagare: il bond aumenta il debito della filiera di Sawiris (su cui già pesa un'esposizione da 11 miliardi), ma la forma dello strumento ibrido è meno vincolante da un punto di vista finanziario. Tuttavia fino alla fine il magnate è stato in bilico tra varie strade. Parallelamente alla trattativa coi fondi, Sawiris ha cercato anche di ricorrere al debito: nelle settimane scorse sono stati avviati contatti con una banca libanese, la Audi Bank, ma poi il businessman ha preferito chiudere col private equity, i cui primi contatti risalgono all'estate del 2007. A rallentare le trattative, che si sono prolungate per molti mesi, anche le vicissitudini giudiziarie in cui Sawiris è incappato: prima la maxi-causa intentata dal controverso finanziere Alessandro Benedetti, che reclama il 30% di Wind; poi la Procura di Roma che ha aperto un fascicolo sulla vendita di Wind da parte dell'Enel, mettendo sotto indagine lo stesso Sawiris e anche Benedetti, che da parte loro respingono ogni addebito. Ma su questo fronte, sviluppi per ora non ce ne sono. di Simone Filippetti

Ricordo che per la tangente di 97 milioni di euro, oltre a Benedetti e Sawiris, è indagato anche Conti a.d. di Enel in odore di riconferma nell'incarico!

 
 
 
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