Creato da russocaio il 19/03/2007
Informazioni Raccolte Liberamente dalla rete su come salvare i nostri risparmi. Questa non è una TESTATA! Per favore: Non mi denunciate. Denunciate chi ha scritto l'articolo! L'informazione è tutto........
 

 

Veltroni: Ho dato una mano!

Post n°323 pubblicato il 26 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Adnkronos 26-09-08: Il nostro giudizio resta durissimo su come è stata gestita la vicenda Alitalia da parte del governo ma da opposizione responsabile "abbiamo dato una mano". Lo ha detto il leader del Pd Walter Veltroni ospite di 'Porta a Porta' spiegando di avere intrattenuto, nelle ultime ore, contatti con i protagonisti della vicenda Alitalia per trovare uno sbocco positivo. Quarantotto ore fa, ha rimarcato il numero uno del Partito democratico alludendo al ruolo giocato per un riavvicinamento tra la Cgil e la Cai mettendo insieme le due persone che avevano maggiori responsabilità, ho favorito l'intesa. Era così difficile farlo?. Ho sentito Colaninno e i sindacati e, come è mia abitudine, ha poi proseguito Veltroni, ho tenuto informato il governo nella persona del sottosegretario Gianni Letta che, come sempre, si è speso per una soluzione positiva. Io e Letta, sottolinea il leader del Pd, apparteniamo alla stessa cultura istituzionale. Una 'cultura istituzionale' che il segretario del Pd dice di non ritrovare nel premier Silvio Berlusconi che, peraltro, "in queste ore cruciali non si sa dove si trovi. Nella vicenda Alitalia, Veltroni spezza quindi una lancia a favore dei sindacati. La situazione, dice, si è sbloccata 48 ore fa ma non con i giochini della politica. Tutto è avvenuto in modo trasparente e il lavoro di concertazione ha portato a delle modifiche importanti nella trattativa come quella sui precari e sugli stipendi. Per fortuna in questo Paese, sottolinea il segretario del Pd, esistono i sindacati. A replicare al leader dell'opposizione è Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio e portavoce del governo. Veltroni vuol prendersi il merito di aver mantenuto insieme imprenditori e sindacati, dice. Ma fino a due giorni addietro ha fatto esattamente il contrario: li ha divisi. Da parte sua, il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolinea: Avevo detto che dovevano affermarsi la buona volontà ed il senso di responsabilità da parte di tutti. Per questo, oggi si può dire che ha vinto l'Italia. Gli fa eco Gianfranco Rotondi, ministro per l'Attuazione del programma, che dice: Ha prevalso il buon senso. Il governo è riuscito anche in questa impresa. Un plauso va a Berlusconi, a Letta, ai colleghi ministri che si sono adoperati nella vicenda e a tutte le parte sociali e imprenditoriali che si sono sedute al tavolo della trattativa e stanno contribuendo a salvare l'Alitalia. Non posso che esprimere soddisfazione, fa sapere il presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia, commentando l'accordo raggiunto tra governo, Cai e sindacati sul piano di salvataggio di Alitalia. Un fallimento avrebbe avuto un impatto negativo per il Paese sia dal punto di vista economico che dal punto di vista psicologico, aggiunge il leader di viale dell'Astronomia. Quanto alla firma anche della Cgil "mi fa piacere che dopo un primo rifiuto abbia firmato, dice la Marcegaglia auspicando uno stesso "atteggiamento" anche sul tavolo di riforma del modello contrattuale.

Finalmente è finita! Ora potranno occuparsi di cose più serie che interessano 56 milioni di italiani con problemi normali.

 
 
 

Energia Alternativa

Post n°322 pubblicato il 25 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

In Olanda è nata recentemente la prima discoteca eco-sostenibile d’Europa. Nel centro cittadino di Rotterdam, si chiama Off Corso, il primo dance-club che si "autoricarica" con il movimento delle persone che ballano in pista, grazie a un pavimento speciale in grado di trasformare l’energia cinetica in energia elettrica. Presentato dalla sezione olandese del movimento Critical Mass, il progetto, realizzato in collaborazione con l’associazione Enviu, impegnata nell’attivismo ambientale, e lo studio di architettura Döll-Atelier voor Bouwkunst che ha sviluppato la tecnologia, intende unire divertimento e lifestyle alle ultime idee in fatto di sostenibilità ecologica per divertirsi certo, ma in modo responsabile. Perché se è vero che nulla si crea e nulla si distrugge allora si può anche ballare alimentando così il nostro fabbisogno energetico. Un modo ironico e intelligente per sfruttare sicuramente al meglio una parte delle nostre energie. Si tratta infatti di un dancefloor sospeso su sofisticati cristalli che producono energia piezoelettrica se compressi e fatti vibrare. Gli impulsi sono poi convogliati verso un unico generatore, che copre il fabbisogno energetico di tutto il locale. Ma non è finita perché lo spazio interagisce con i suoi ospiti attraverso pareti che mutano colore in base alla temperatura. La direzione artistica inoltre cura con gusto anche la sua programmazione, proponendo buon clubbing e manifestazioni cultural-digitali di tutto rispetto come la versione olandese del noto Resfest. Off Corso tuttavia sembra già aver aperto la strada a quella che ben presto potrebbe diventare molto più che una trovata originale. Sono infatti già in molti a studiare le possibilità offerte dalla trasformazione di movimento delle persone in energia elettrica.

 
 
 

Maroni: In atto guerra civile

Post n°321 pubblicato il 25 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Adnkronos 24-09-08: La Russa sconfessa Maroni, durante una trasmissione televisiva e il ministro leghista, irritato, alza il telefono e chiama il premier Silvio Berlusconi per lamentarsi del comportamento del titolare della Difesa che, denuncia, si era già verificato altre volte. Un botta e risposta dai toni per niente morbidi nato dopo la valutazione data dal Viminale della strage di Camorra a Castelvolturno. Il governo intende proseguire con ancora maggiore fermezza nel contrasto alla criminalità organizzata: siamo in presenza di una vera e propria guerra civile che la camorra ha dichiarato allo Stato e lo Stato deve rispondere con tutti i mezzi, ha affermato Maroni riferendo al Senato sul massacro del 18 settembre scorso. L'eccidio compiuto è stato un atto di vero e proprio terrorismo per diffondere terrore. Un episodio criminale, ha rilevato Maroni, che apre nuovi scenari inquietanti, ma molto importanti per l'azione di contrasto alla criminalità. Un atto, ha aggiunto il responsabile del Viminale, che stiamo valutando con tutti gli strumenti a nostra disposizione, inclusi in questo caso anche i servizi segreti. I tragici fatti del 18 settembre, quando sei immigrati extracomunitari furono freddati dai killer della camorra, sono maturati in un contesto socio-ambientale caratterizzato dalla presenza e dall'influenza del clan dei Casalesi, che dimostrano elevata capacità collusiva e di infiltrazione nel tessuto economico e istituzionale e sono attivi in vari business criminali come il narcotraffico, lo sfruttamento della prostituzione e il lavoro nero, le estorsioni e l'usura, il contrabbando e il gioco clandestino. La strategia dei Casalesi punta a stroncare i tentativi di opposizione all'affermazione del proprio potere criminale. Anche nei confronti della criminalità straniera, ha spiegato Maroni che nel passato era sembrata poter coesistere pacificamente, con i clan locali. La decisione di inviare nel casertano 500 militari è stata presa per assicurare un più efficace controllo nei territori interessati dalla presenza criminale. Dal ministro dell'Interno è arrivato poi un appello. Il Parlamento dovrebbe fare una riflessione sugli arresti domiciliari concessi agli indagati per fatti di criminalità organizzata e studiare con il governo un'iniziativa che sia mirata alla riduzione dei benefici carcerari a tutti coloro che sono accusati di reati di mafia. E' questa, secondo il ministro dell'Interno la risposta giusta che lo Stato deve dare, lasciando da parte le polemiche che francamente mi sembrano assolutamente pretestuose. La pensa diversamente il ministro della Difesa, Ignazio La Russa: Pur condividendo nella sostanza il pensiero del ministro Maroni, non parlerei di guerra civile: mi sembrerebbe quasi di dare una patente, non dico di legittimità ma di importanza extracriminale, alla camorra. Capisco il senso delle dichiarazioni di Maroni, aggiunge poi l'esponente di An, ma credo che si tratti di un'aggressione della criminalità organizzata alla legalità, più che di una guerra civile contro lo Stato. Per La Russa, in questa fase, l'obiettivo di questo gruppo criminale è sì di violare le leggi dello Stato ma l'attacco è diretto ad altre forme di criminalità, per cercare di realizzare una sorta di monopolio del crimine in questo territorio: il vecchio termine di guerra fra bande si adatta anche a questa fase, osserva il ministro della Difesa. La Russa cerca poi di smorzare la polemica: In guerra con Maroni? Solo nei prossimi giorni quando si disputerà il derby e la difesa nerazzurra spunterà le armi all'attacco rossonero. Su questo, e solo su questo, è possibile che Berlusconi stia con Maroni nel condannare le mie parole. Lasciando da parte i toni scherzosi, precisa che con Maroni c'è sempre stata sintonia: abbiamo la stessa analisi del fenomeno e condividiamo la soluzione. C'è solo stata una diversità nella scelta delle parole. Ma è eccessivo trasformare una questione lessicale in una battaglia tra ministri o tra An e la Lega.

Di tutti i campani sia criminali che innocenti caduti in tutti questi anni nessuno si è accorto! Ora per 6 presunti spacciatori tutti scoprono la criminalità casertana.

 
 
 

L'Isola dei Dementi

Post n°320 pubblicato il 23 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Ieri sera sul tardi non avendo niente da fare sono capitato sull'isola dei famosi. Ho visto robe che voi umani neanche immaginate! La televisione oramai crea ogni giorno NUOVI MOSTRI. Un tizio biondo, tale Carlo Capponi completamente demente cazzeggiava davanti alle telecamere e l'intero pubblico in studio lo prendeva per il culo. Sono sicuro che diventerà famoso e incasserà molti soldini in futuro, tutti lo chiameranno per prenderlo per i fondelli, sarà il ricambio di quell'altro demente di Luca Giurato. Come se non bastasse ho assistito alla scena pietosa di Flavia Vento, una cretina totale, maledetto quello che che la fà lavorare in tv. La sua condanna è di rimanere sull'isola. Vi invito a non votarla! Deve morire sull'isola.

 
 
 

Alitalia? La salva Tafazzi

Post n°319 pubblicato il 23 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

IlMessaggero 23-09-08: "Non c'è nessuna offerta" da parte di compagnie internazionali per Alitalia. Così il ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, entrando a Palazzo Chigi risponde a chi gli richiede un commento su un possibile interessamento da parte di Lufthansa. "Non c'è, non c'è nessuna offerta e purtroppo non c'è neanche l'offerta della Cai", ha detto il ministro. Quanto invece alla proposta dei piloti che hanno messo a disposizione il loro Tfr, Matteoli ha rilevato: "è una prospettiva che assolutamente non ha possibilità di attecchire. Alcuni piloti hanno già detto che non ci pensano nemmeno. Resta in piedi solo una ipotesi, ovvero che tutti i sindacati firmino l'accordo. Solo così, conclude Matteoli, saremmo in grado di richiamare la Cai". Mai detto che i piloti di Alitalia sono stressati e che i passeggeri devono per questo temere, come riportato da molte testate giornalistiche. Il riferimento ai pericoli legati alla sicurezza, precisa il leader dei piloti Anpac, Fabio Berti, era legato esclusivamente a ipotetici futuri contratti che non tengano sufficientemente in considerazione i livelli di fatica e stress degli equipaggi, e non al contratto attualmente in vigore". Dopo le tensioni verbali di ieri tra i due fronti di lavoratori Alitalia del "Si" e del "No", è calma la situazione in avvio di giornata all'aeroporto di Fiumicino. Nelle aerostazioni attività consueta e voli regolari. Nello slargo, vicino al centro equipaggi, teatro ieri dei presidi contrapposti, non ci sono al momento presenze, ma solo il normale avvicendarsi del personale in servizio. Ma un comandante si lascia andare ad un commento: "Riggio sta facendo una pressione fuori luogo". Intanto, sono decine ormai i messaggi e gli sfoghi lasciati da assistenti di volo e piloti sul 'tazebaò allestito nell'area: "È un salvataggio di Air One travestito da vendita a Cai a prezzo stracciato". Ed ancora: "Non stanno cercando di comprare solo la nostrà azienda, vogliono comprare la nostra dignità e i nostri diritti". Ma c'è anche una voce diversa: "Ma ai lavoratori di terra non ci pensa nessuno? Esistiamo anche noi".

Video Tafazzi: http://www.youtube.com/watch?v=P7BsTRvYc30

 
 
 

Avvocati e Parcheggiatori

Post n°318 pubblicato il 23 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Corrieredelmezzogiorno 23-09-08: NAPOLI Detto, fatto. E' l'accusa di favoreggiamento reale, ai sensi dell'articolo 379 del codice penale, quella che pende sul capo di 28 avvocati che hanno affidato le proprie vetture ad un parcheggiatore abusivo. Il generale Luigi Sementa, comandante dei vigili urbani di Napoli, aveva annunciato che sarebbe ricorso al codice penale per punire non solo i fischietti illegali, ma anche i loro clienti. E ieri ben 28 hanno confessato di ricorrere ai servigi degli abusivi, in pratica autoaccusandosi, pur di riavere le chiavi delle proprie automobili. I fatti si sono svolti fra via Aulisio e via Poggioreale, dove gli agenti della undicesima unità operativa hanno identificato e verbalizzato tre parcheggiatori abusivi, che sono stati denunciati ai sensi dell'articolo 650 del codice penale perché erano già stati diffidati a non svolgere attività in strada nel corso di precedenti operazioni. Durante l'intervento sono stati sequestrate le chiavi di 28 auto lasciate in custodia ai parcheggiatori che sono risultare essere, per la maggior parte, di proprietà di avvocati che frequentano la zona per recarsi in Tribunale. I proprietari delle autovetture si sono praticamente "autodenunciati " quando si sono presentati ai vigili per ritirare le chiavi sequestrate. Dunque nei loro confronti si configurano diversi addebiti, fra cui quelli di favoreggiamento reale (che si ha quando si assicura ad altri i proventi di una attività illecita). Intanto gli avvocati sono stati identificati ed invitati a rendere dichiarazioni spontanee, da cui è emerso che la maggior parte di loro aveva affidato l'auto ai parcheggiatori abusivi per poter andare a discutere cause al Palazzo di Giustizia. Uno dei parcheggiatori, per arrotondare, gestiva inoltre anche una riffa. La polizia municipale ha rinvenuto anche un "cartellone" da tombola, già in parte compilato con nominativi preceduti dal titolo di avvocato, detenuto da uno dei fischietti fermati. Ogni numero veniva venduto al costo di 10 euro. Infine personale del Nir, nell'ambito delle attività di controllo, in particolare nei quartieri del Vomero e di Fuorigrotta e nell'area di via D'Isernia, via Crispi e piazza Matteotti, ha elevato 210 verbali per infrazioni accertate al codice della strada, di cui 181 per varie modalità di sosta (dei quali 5 elevati nei confronti di taxi perché sorpresi in sosta nell'area a loro riservata, chiusi e fuori servizio), 4 per il mancato uso del casco protettivo nonché proceduto al ritiro di una patente per guida contromano. E' stato verbalizzato inoltre il titolare di una discoteca per mancanza di autorizzazione. Sul fronte della lotta ai parcheggiatori abusivi ne sono stati verbalizzati 8 nella zona compresa tra il Vomero e Fuorigrotta, e 3 nell'area di piazza Matteotti, via D'Isernia e via Crispi. Anna Paola Merone

Una notizia curiosa, dimostra che Napoli è un'altro mondo!

 
 
 

Brunetta dove sei?

Post n°317 pubblicato il 23 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

IlGiornale 26-06-08: Nella pubblica amministrazione c’è stato un "marcato incremento della spesa complessiva per la retribuzione dei dirigenti" (+17,4% nel 2002-2005), ma non sono stati attivati "validi strumenti idonei a innescare meccanismi premiali o a combattere comportamenti neghittosi o negligenti". Lo ha detto il procuratore generale della Corte dei conti, Furio Pasqualucci, nel giudizio sul Rendiconto generale dello Stato relativo al 2007. Questa crescita della spesa, ha sottolineato il pg, è "un dato tanto più significativo tenuto conto che nel periodo considerato non sono stati siglati contratti collettivi". È Luca Cordero di Montezemolo il Paperone di Stato (all’epoca era presidente della Fiera di Bologna) che nel 2006 ha registrato il reddito più alto, pari a oltre 7,3 milioni di euro. Uno "stipendio", raggiunto naturalmente anche grazie agli altri introiti, dalla Fiat a Confindustria, che è circa 1.500 volte superiore a quello del più povero, vale a dire Agostino Melloni, vicepresidente dell’Interporto di Rovigo, con appena 4.976 euro dichiarati. È divertita e stupita, secondo quanto riferiscono ambienti di Maranello, la reazione di Luca Cordero di Montezemolo alla notizia di essere al primo posto, tra i manager pubblici, per reddito. È paradossale che venga definito manager di Stato, avrebbe commentato Montezemolo, secondo quanto riferiscono fonti della casa automobilistica, quando dal suo incarico alla Fiera di Bologna, sottolineano da Maranello, ha ricevuto, finchè è esistito il rapporto, 97 mila euro lorde all’anno, omnicomprensive. Il resto della somma che lo pone in cima alla classifica, con 7,3 milioni di euro, deriva infatti da attività private del presidente della Ferrari e della Fiat e da incarichi manageriali privati. Il petrolio è alle stelle e le paghe del settore energia non sono da meno. Subito dietro a Montezemolo, spiccano infatti due nomi espressione delle più importanti industrie energetiche del Paese: il presidente dell’Enel Piero Gnudi con 3,3 milioni di euro e quello dell’Eni Roberto Poli con 3,2 milioni. Il Cane a sei zampe piazza poi altri tre nomi sopra la fatidica soglia del milione di euro: l’ad Paolo Scaroni con 2,2 milioni (che l’anno prima svettava con 10 milioni) e i direttori generali Domenico Dispenza e Angelo Taraborrelli, appaiati a circa 1 milione. Redditi ragguardevoli sono poi quelli del presidente dell’Autorità per l’energia, Alessandro Ortis (555mila euro), dell’ad del Gse Nando Pasquali con 453mila euro e del presidente della stessa società Carlo Andrea Bollino con 217 mila euro. Sempre alti i redditi anche di chi nell’energia non lavora più, come l’ex presidente dell’Eni e, all’epoca della rilevazione numero uno delle Poste, Vittorio Mincato con 920mila euro, o come Chicco Testa, in passato presidente dell’Enel e nel 2006 presidente di Roma Metropolitane, con 768mila. Nei "magnifici 13" figurano anche l’attuale e il passato ad della Sea, Alfio Lamanna (all’epoca vicepresidente della società) con 2,1 milioni di euro e Giuseppe Bencini con 1,9 milioni: molto più basso è invece il reddito del presidente Giuseppe Bonomi (488 milioni di euro). Sopra il mezzo miliardo si trovano anche l’ad delle Ferrovie Mauro Moretti e Maurizio Prato (che tra Fintecna e Alitalia registrava 827mila euro), mentre il presidente e ad di Finmeccanica Piefrancesco Guarguaglini tocca i 2,8 milioni. Se al numero 4 tra i più ricchi troviamo l’Ex ragioniere generale dello Stato Andrea Monorchio (che figura come presidente della Consap) con 3 milioni di euro e all’11/mo Massimo Romano (Sogin, 1,085 milioni), negli altri posti figurano anche personaggi per lo più sconosciuti al grande pubblico: come il presidente del Centro agroalimentare di Bologna Alberto Alberti Maffei con 2,4 milioni e il vicecommissario straordinario della Fondazione dell’Ordine Mauriziano di Torino Cristiana Maccagno con 1,9 milioni. Tornando ai nomi più conosciuti, è il presidente dell’Inps Giampaolo Sassi quello con il reddito più basso, 98mila euro. Meno di un quarto rispetto a quello di Marco Staderini, presidente dell’Inpdap, che totalizza 447mila euro.

Mi sono ricordato di questo vecchio articolo e ora lo ripropongo. Anche perchè, Tronchetti Provera (non menzionato) dopo avere svenduto Telecom è stato premiato con la vicepresidenza di Mediobanca e Fulvio Conti (non menzionato) riconfermato all'Enel (come Scaroni all'Eni).

 
 
 

Enel ascolta se scrivi al giornale

Post n°316 pubblicato il 22 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Ilgazzettino 19-09-08: Gentile direttore, questa volta le scriviamo per ringraziarla e di seguito le spieghiamo il perché. Da due mesi protestavamo con l'Enel per un esagerato addebito presunto di gas ed esasperati dal comportamento degli operatori del call center, le abbiamo inviato una lettera nella quale abbiamo espresso tutta la rabbia provata e il notevole disguido causato dall'errata fatturazione. Nessuno incaricato dell'Enel fino a quel momento aveva mai preso in seria considerazione le nostre lamentele. Da quando "Il Gazzettino" ha pubblicato la nostra lettera di protesta e di denuncia della disagevole situazione, siamo stati tempestati di telefonate da ben tre diversi operatori Enel e nel giro di una settimana abbiamo ricevuto regolare nota di accredito. Ancora una volta siamo delusi ed amareggiati dal comportamento dell'Enel : è chiaro che non si tratta di una coincidenza, quindi ci chiediamo quanto sarebbe rimasta irrisolta la pratica se non fosse intervenuta la sua redazione pubblicando la nostra protesta. Inoltre è vero che siamo stati contattati da tre diversi operatori Enel (quando ne sarebbe bastato uno solo) ma è anche vero che sempre da loro è stato messo seriamente in dubbio il fatto che noi avessimo spedito mail e fax ai loro recapiti. Fortunatamente siamo abbastanza precisi e teniamo i report di tutti i documenti che inviamo: abbiamo pertanto potuto dimostrare che mail e fax erano stati regolarmente spediti agli uffici competenti. Ci dispiace notare che il modo di affrontare i clienti che protestano educatamente sia spesso quello di trattarli con arroganza, probabilmente per intimorirli e per smorzare in tal modo le loro lamentele. Questa lettera è la dimostrazione che con noi non ci sono riusciti ed è il ringraziamento a lei, gentile direttore, che, forse inconsapevolmente, ci ha aiutato a risolvere il problema. Laura Favaretto S. Maria di Sala

Enel ascolta lamentele le dei clienti.

Ilgazzettino 20-09-08: Con riferimento alla lettera della signora Laura Favaretto pubblicata ieri sul Gazzettino dal titolo L'Enel ascolta gli utenti solo se scrivono al giornale, per una corretta informazione ai lettori comunichiamo che la nota di credito a favore della cliente è stata emessa in data 27 agosto 2008. La prima lettera della cliente è stata pubblicata dal quotidiano il 29 agosto scorso. Il rimborso era quindi già previsto e quanto sostenuto nella lettera dalla cliente non risulta corrispondente ai fatti.    Enel Relazioni Esterne Territoriali Triveneto

Ora è chiaro, oltre che i contatori leggono anche i giornali. Continuate a scrivere!

 
 
 

Prete truffa i fedeli

Post n°315 pubblicato il 18 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

ANSA 18-09-08: Avrebbe sottratto centinaia di migliaia di euro nel Parmense. Un sacerdote che ha guidato una parrocchia di Salsomaggiore è stato rinviato a giudizio per truffa aggravata e circonvenzione di incapace. Il religioso è accusato di avere approfittato della fiducia che avevano in lui alcune fedeli e di averle costrette a firmare documenti e contratti bancari, facendo credere che i fondi sarebbero finiti in buone mani e sarebbero stati usati con scopi benefici. La cifra sarebbe nell' ordine di centinaia di migliaia di euro.

 
 
 

Alitalia non peserà più...

Post n°314 pubblicato il 18 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Secondo i giornalisti del Tg3......... Sulle palle degli italiani!

 
 
 

Delibera VIS 67/08

Post n°313 pubblicato il 18 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Avvio di un’istruttoria formale per l’adozione di un provvedimento prescrittivo e sanzionatorio nei confronti di un’impresa di vendita del gas naturale per omessa esposizione in bolletta del coefficiente di adeguamento tariffario M.

Pubblicata su www.autorita.energia.it in data 17 settembre 2008

 
 
 

Semafori TAROCCATI 4 arresti

Post n°312 pubblicato il 18 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Ilsole24ore 18-09-08: L'inchiesta era partita un anno fa, per appurare la presenza di semafori truccati in modo da multare più guidatori possibile, facendo scattare il rosso in anticipo rispetto al solito. Ora, però, è emerso il filone legato a presunte irregolarità nell'appalto per gli apparecchi di controllo delle infrazioni a quei semafori. E la Guardia di Finanza di Milano ha fatto scattare quattro arresti (di cui tre domiciliari) e altre 17 denunce. Le accuse sono associazione per delinquere e turbativa di commesse pubbliche. In carcere è finito Raoul Cairoli, amministratore della Ci.Ti.Esse di Rovellasca (Como), attiva da una ventina d'anni e una delle principali aziende italiane che forniscono ai Comuni apparecchi di controllo sul traffico (principalmente per velocità e semafori) e servizi connessi (manutenzione, assicurazione, verbalizzazione). Ai domiciliari altri tre imprenditori del settore: Giuseppe Astorri (Scae), Simone Zari (Centro Servizi) e Antonino Tysserand (Tecnico Traffico). I 17 denunciati sono pubblici ufficiali responsabili delle gare di appalto nei rispettivi Comuni, tra cui Paullo (Milano), Spino d'Adda (Cremona), Invorio (Novara), Albese con Cassano e Vertemate (Como), Lendinara (Rovigo), Portoferraio (Livorno), Vetralla (Viterbo), Tora e Piccilli (Caserta), Gazzada Schianno (Varese), Redondesco (Mantova), Castellina Marittima (Pisa), Castelnuovo Rangone e Campolongo Maggiore (Modena), Certaldo (Firenze), Cologna ai Colli (Verona) e Larciano e Lari (Pistoia). Complessivamente i finanzieri hanno riscontrato irregolarità in 29 Comuni sui 130 controllati. In 16 hanno anche sequestrato apparecchiature (T-Red per i semafori e Autovelox per la velocità) e installazioni (Autobox, che "ospita" gli Autovelox fissi). In sostanza, i denunciati avrebbero stilato i bandi privilegiando le apparecchiature fornite dagli imprenditori arrestati: sono state richieste caratteristiche che solo tali apparecchiature hanno. Si sospetta che dietro a queste scelte ci sia stata la corruzione e per questo l'indagine prosegue. Va comunque detto che, nel caso del T-Red, è possibile che effettivamente all'epoca dei fatti non ci fossero altri rilevatori in grado di soddisfare le stesse esigenze: ancora oggi, la maggior parte degli apparecchi è in grado di scattare solo foto (due per ciascun trasgressore è il minimo previsto dai decreti ministeriali di omologazione), mentre il T-Red filma tutti i passaggi, eliminando ogni dubbio sulla sussistenza dell'infrazione, facendo emergere eventuali giustificazioni per i multati (per esempio, la necessità di far passare un'ambulanza) e consentendo un controllo continuo (gli altri modelli si disattivano negli istanti in cui attendono di scattare la seconda foto al trasgressore). Da quanto emerso dalle indagini, i Comuni non acquistavano direttamente i dispositivi elettronici ma li noleggiavano, pagando le imprese fornitrici con una percentuale sulle contravvenzioni: le aziende posizionato le apparecchiature su strade a scorrimento veloce, in modo da ottenere una maggiore remuneratività. La Guardia di finanza ha sequestrato vari dispositivi, tra cui T-Red, autovelox e autobox. di Maurizio Caprino

 
 
 

VINCE UN FUNERALE COMPLETO

Post n°311 pubblicato il 17 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Ansa 17-09-08: FOGGIA - Premio numero undici, un funerale completo gratis, non ritirato. E' per il momento anonimo, nonostante sia trascorso un mese dall'esito della riffa, il vincitore del premio n.11 della lotteria organizzata dall'associazione Borgo Magna di San Marco in Lamis per promuovere la frazione turistica di Borgo Celano. Lo riporta oggi il Corriere del Mezzogiorno. A disposizione del vincitore, che può anche regalare il premio segnalando il nome di un'altra persona, ci sono una bara con cuscino e imbottitura, una lapide di prima scelta, una luce eterna in vetro e ottone, arredi sacri provenienti da San Giovanni Rotondo e, cosa che da sola vale il prezzo del biglietto, un loculo al cimitero municipale. Nonostante il mancato incasso della vincita, gli organizzatori rassicurano il fortunato possessore del biglietto che vale il premio n.11: non c'è scadenza, c'è sempre tempo per passare dalla cassa.

Meglio che vincere azioni dell'alitalia. O no?

 
 
 

Alitalia: Sciopero di 4 ore

Post n°310 pubblicato il 17 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Adnkronos 17-09-08: Chi durante una trattativa indice uno sciopero dimostra grande irresponsabilità. Il ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli commenta così, a Sky Tg24, lo sciopero di 4 ore dalle 12 alle 16 indetto per oggi dal personale di terra Alitalia e che porterà allo stop di 40 voli. Le parti stanno trattando, aggiunge il ministro, il Governo è impegnato in prima persona, una vertenza in questo momento dimostra solamente un senso di irresponsabilità. Tornando alle trattive. Matteoli non se la sente di puntare il dito contro i sindacati, anche se in maniera dura, dice, stanno facendo il loro mestiere. Hanno cercato di portare a casa tutto ciò che era possibile in favore dei loro iscritti, ma precisa: ''Adesso o si firma o sarà molto difficile proseguire''. Perfettamente consapevole delle ''grandi difficoltà'' in cui versa il negoziato, Matteoli confida però nel trionfo del ''buon senso'' che, dice, porterà al voto, se non da parte di tutti, almeno da una parte che consenta a Cai di poter proseguire.

Rinviata riunione intersindacale prevista alle 14. Fantozzi: ''Senza un accordo fra Cai e i sindacati "guarderemmo intorno se ci sono altre offerte, poi faremmo quello che dobbiamo fare". Lo afferma il commissario straordinario di Alitalia, Augusto Fantozzi, uscendo dal suo studio in via Sicilia. Interpellato anche sulla residua disponibilità di cassa della compagnia, il commissario replica: i soldi "non sono pochi, sono pochissimi. Stanno per finire"

Mancano i soldi, il carburante, il lavoro e anche il datore di lavoro e questi fanno sciopero! http://www.youtube.com/watch?v=cCSSnTK7IWs

 
 
 

Carramba! Che Novità

Post n°309 pubblicato il 16 Settembre 2008 da russocaio
 
Tag: Zombi 2
Foto di russocaio

In diretta da uno studio completamente ricoperto di specchi Raffaella Carrà conduce, a partire da mercoledi 17 settembre, la nuova edizione di Carramba Che Fortuna. Tredici prime serate in compagnia della Lotteria Italia, le "sorprese" per i fan, e i famosi "ricongiungimenti". La Carrà, vera e propria icona della televisione, riparte, dunque, da Rai Uno con un programma consolidato ma che promette numerose novità, a partire dai 40 ragazzi scelti da Iapino e Boncompagni, autori della trasmissione, che affiancheranno la conduttrice nel corso delle puntate. Il pubblico da casa potrà scegliere chi di loro sarà abbinato all'estrazione finale della lotteria che avverrà il 6 gennaio nella serata conclusiva, in cui verrà assegnato il primo premio di 5 milioni di euro. Altri premi verranno, invece, assegnati nel corso della trasmissione. Sono molto emozionata, manco dalla televisione da due anni e mezzo ha dichiarato la conduttrice, ho perso l'allenamento. Con i ricongiungimenti, la lotteria, lo spettacolo, cerchiamo di portare energia positiva, un momento di speranza nelle case degli italiani". Dopo un'assenza di piu' di due anni (l'ultima apparizione risale al 2006 con il contestato programma sulle adozioni "Amore") la Carra' torna in tv per sapere cosa ne pensa il pubblico di un programma che ha seguito con affetto in passato. Non ho fatto spettacolo negli ultimi anni perchè penso che sia meglio non apparire troppo spesso in tv. C'e' gente che fa anche 2 programmi al giorno, pomeridiani e serali. E aggiunge: Non faremo la battaglia di ascolti, tirandola per le lunghe per vincere lo share. Tra le sorprese previste per la puntata di mercoledi: Panariello, Renato Zero e un numero di spettacolo con Alexia, Fiordaliso, Marcella Bella e Spagna, che eseguiranno una fantasia musicale dedicata agli Abba.

L'Italia è i crisi, le famiglie fanno la fame, banche che falliscono, un governo di esagitati e un'opposizione di dementi. La Rai (azienda pubblica), che fà? Partorisce un programma "nuovo" condotto da una "giovane" promessa. Vaffanculo Del noce, non ti bastava avere dato 200.000 euro (stipendio di un anno di 12 operai), a Andy Garcia per riscaldare la sedia a miss Italia? Non contento riparte anche l'isola dei famosi. Nel 2007 Coco beccò 250mila euro Nicola Canonico, essendo mezzo sconosciuto, "solamente", 80mila euro, in mezzo gli altri. Quest'anno (per ora) si sà che Cabrini incasserà 320mila euro, senza contare quello che prende la "starnazzatrice" Ventura.

 
 
 

ANTITRUST SANZIONA ENEL

Post n°308 pubblicato il 16 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, nella riunione del 7 agosto 2008, ha deciso di sanzionare Enel S.p.A. e Enel Energia, con multe, rispettivamente, di 100mila e 1.100mila euro, per pratiche commerciali scorrette. Secondo l’Antitrust i comportamenti di Enel Energia sono stati finalizzati ad acquisire contratti di fornitura di energia e gas con distinte pratiche che hanno condizionato considerevolmente le scelte dei consumatori. Per quanto riguarda invece la capogruppo Enel, l’Antitrust ne ha accertato la responsabilità, in qualità di committente, relativamente alla diffusione di uno spot televisivo giudicato ingannevole.

I COMPORTAMENTI DI ENEL ENERGIA

Secondo l’Antitrust, Enel Energia, società del gruppo Enel attiva nel Mercato Libero, ha messo in atto pratiche commerciali scorrette:

  1. nel passaggio di clienti in regime di c.d. Maggior Tutela al Mercato Libero dell’energia elettrica;
  2. nell’attivazione non richiesta di una fornitura di gas naturale. La società ha messo in atto pratiche commerciali aggressive attivando forniture di luce e gas non richieste, esigendone, in alcuni casi, il pagamento, imponendo ostacoli all’esercizio del diritto di ripensamento e adottando procedure di marketing aggressive. La società inoltre, per le offerte commerciali riguardanti entrambi i servizi di fornitura di elettricità e gas, ha fornito ai consumatori indicazioni non rispondenti al vero, inesatte, incomplete. Enel Energia ha anche omesso di fornire, attraverso i canali di vendita (call center e agenti) notizie rilevanti sull’attività svolta, le condizioni di mercato e di fruibilità delle offerte, le modalità di conclusione del contratto. In particolare non è stato chiarito agli utenti che i contratti comportavano lo spostamento ad un nuovo fornitore e, per quanto riguarda l’energia elettrica, il passaggio dal mercato di Maggior Tutela al Mercato Libero, con un piano tariffario soggetto, nel futuro, alle variazioni del mercato. In alcuni casi è stata taciuta la possibilità di esercitare tempestivamente il diritto di recesso. L’Autorità ha sanzionato le due distinte pratiche con multe pari, ciascuna, a 500mila euro.  

LE CAMPAGNE PUBBLICITARIE INGANNEVOLI

L’Autorità ha anche dichiarato ingannevoli le campagne pubblicitarie svolte per promuovere le offerte ‘Bioraria’ e ‘Vantaggio 5+’ attraverso l’invio di brochure ai potenziali clienti e la diffusione di uno spot televisivo, sanzionando Enel Energia con una multa di 100mila euro. Per lo spot televisivo l’Antitrust ha stabilito la responsabilità anche della capogruppo Enel in quanto è risultata committente del messaggio, comminando una sanzione di 100mila euro.

Roma, 15 settembre 2008

Nei precedenti post avevo avvisato di "non muoversi" con il contratto Enel. Oggi i fatti mi danno ragione. Una vittoria? Non credo, intanto i clienti acquisiti in modo truffaldino, restano clienti di Enelenergia. Riguardo la multa (ammesso che Enel paghi), la pagheremo noi. Basta inviare ai 30 milioni di contatori 2/3 Kw a testa e il gioco è fatto.

L’istruttoria era stata avviata il 21 febbraio 2008, dopo che numerosi consumatori avevano segnalato di aver contestato alla società Enel Energia l’attivazione di forniture di energia elettrica e/o di gas, da essi mai richieste o rispetto alle quali era stato tempestivamente esercitato, senza successo, il diritto di ripensamento o il diritto di recesso. Ulteriori denunce contestavano invece la possibile ingannevolezza di alcuni messaggi pubblicitari che promuovevano le offerte riferite all’elettricità e al gas, denominate "Bioraria" e "Vantaggio 5+", senza chiarire che le offerte stesse determinavano lo spostamento dell’utente ad un nuovo fornitore e, per quanto riguarda l’energia elettrica, il passaggio dal mercato di Maggior Tutela al Mercato Libero.
 

 
 
 

Così ho avvelenato Napoli

Post n°307 pubblicato il 15 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Espresso 11-09-08: Temo per la mia vita e per questo ho deciso di collaborare con la giustizia e dire tutto quello che mi riguarda, anche reati da me commessi. In particolare, intendo riferire sullo smaltimento illegale dei rifiuti speciali, tossici e nocivi, a partire dal 1987-88 fino all'anno 2005. Smaltimenti realizzati in cave, in terreni vergini, in discariche non autorizzate e in siti che posso materialmente indicare, avendo anche io contribuito. Comincia così il più sconvolgente racconto della devastazione di una regione: venti anni di veleni nascosti ovunque, che hanno contaminato il suolo, l'acqua e l'aria della Campania. Venti anni di denaro facile che hanno consolidato il potere dei casalesi, diventati praticamente i monopolisti di questo business sporco e redditizio. La testimonianza choc di una follia collettiva, che dalla fine degli anni Ottanta ha spinto sindaci, boss e contadini a seminare scorie tossiche nelle campagne tra Napoli e Caserta. Con il Commissariato di governo che in nome dell'emergenza ha poi legalizzato questo inferno. Gaetano Vassallo è stato l'inventore del traffico: l'imprenditore che ha aperto la rotta dei rifiuti tossici alle aziende del Nord. E ha amministrato il grande affare per conto della famiglia Bidognetti, seguendone ascesa e declino nell'impero di Gomorra. I primi clienti li ha raccolti in Toscana, in quelle aziende fiorentine dove la massoneria di Licio Gelli continua ad avere un peso. I controlli non sono mai stati un problema: dichiara di avere avuto a libro paga i responsabili. Anche con la politica ha curato rapporti e investimenti, prendendo la tessera di Forza Italia e puntando sul partito di Berlusconi. Quando Vassallo si presenta ai magistrati dell'Antimafia di Napoli è il primo aprile. Mancano due settimane alle elezioni, tante cose dovevano ancora accadere. Due mesi esatti dopo, Michele Orsi, uno dei protagonisti delle sue rivelazioni è stato assassinato da un commando di killer casalesi. E 42 giorni dopo Nicola Cosentino, il più importante parlamentare da lui chiamato in causa, è diventato sottosegretario del governo Berlusconi. Vassallo non si è preoccupato. Ha continuato a riempire decine di verbali di accuse, che vengono vagliati da un pool di pm della direzione distrettuale antimafia napoletana e da squadre specializzate delle forze dell'ordine: poliziotti, finanzieri, carabinieri e Dia. Finora i riscontri alle sue testimonianze sono stati numerosi: per gli inquirenti è altamente attendibile. Anche perché ha conservato pacchi di documenti per dare forza alle sue parole. Che aprono un abisso sulla devastazione dei suoli campani e poi, attraverso i roghi e la commercializzazione dei prodotti agro-alimentari, sulla minaccia alla salute di tutti i cittadini. Nel corso degli anni, quanto meno fino al 2002, ho proseguito nella sfruttamento della ex discarica di Giugliano, insieme ai miei fratelli, corrompendo l'architetto Bovier del Commissariato di governo e l'ingegner Avallone dell'Arpac (agenzia regionale dell'ambiente). Il primo è stato remunerato continuativamente perché consentiva, falsificando i certificati o i verbali di accertamento, di far apparire conforme al materiale di bonifica i rifiuti che venivano smaltiti illecitamente. Ha ricevuto in tutto somme prossime ai 70 milioni di lire. L'ingegner Avallone era praticamente stipendiato con tre milioni di lire al mese, essendo lo stesso incaricato anche di predisporre il progetto di bonifica della nostra discarica, progetto che ci consentiva la copertura formale per poter smaltire illecitamente i rifiuti. Il gran pentito dei veleni parla anche di uomini delle forze dell'ordine a disposizione e di decine di sindaci prezzolati. Ci sono persino funzionari della provincia di Caserta che firmano licenze per siti che sono fuori dai loro territori. Una lista sterminata di tangenti, versate attraverso i canali più diversi: si parte dalle fidejussioni affidate negli anni Ottanta alla moglie di Rosario Gava, fratello del patriarca dc, fino alla partecipazione occulta dell'ultima leva politica alle società dell'immondizia. Vassallo sa tutto. Perché per venti anni è stato il ministro dei rifiuti di Francesco Bidognetti, l'uomo che assieme a Francesco Sandokan Schiavone domina il clan dei casalesi. All'inizio i veleni finivano in una discarica autorizzata, quella di Giugliano, legalmente gestita. Le scorie arrivavano soprattutto dalle concerie della Toscana, sui camion della ditta di Elio e Generoso Roma. C'era poi un giro campano con tutti i rifiuti speciali provenienti dalla rottamazione di veicoli: fiumi di olii nocivi. I protagonisti sono colletti bianchi, che fanno da prestanome per i padrini latitanti, li nascondono nelle loro ville e trasmettono gli ordini dal carcere dei boss detenuti. In pratica, accusa tutte le aziende campane che hanno operato nel settore, citando minuziosamente coperture e referenti. C'è l'avvocato Cipriano Chianese. C'è Gaetano Cerci, che peraltro è in contatto con Licio Gelli e con il suo vice così come mi ha riferito dieci giorni fa. Il racconto è agghiacciante. Sembra che la zona tra Napoli e Caserta venga colpita dalla nuova febbre dell'oro. Tutti corrono a sversare liquidi tossici, improvvisandosi riciclatori. Verso la fine degli Ottanta ogni clan si era organizzato autonomamente per interrare i carichi in discariche abusive. Finora è stato scoperto solo uno dei gruppi, ma vi erano sistemi paralleli gestiti anche da altre famiglie. Ci sono trafficanti fai-dai-te che buttano liquidi fetidi nei campi coltivati in pieno giorno. Contadini che offrono i loro frutteti alle autobotti della morte. E se qualcuno protesta, intervengono i camorristi con la mitraglietta in pugno. Chi, come Vassallo, possiede una discarica lecita, la sfrutta all'infinito. Il sistema è terribilmente banale: nei permessi non viene indicata l'esatta posizione dell'invaso, né il suo perimetro. Così le voragini vengono triplicate. Tutte le discariche campane con tale espediente hanno continuato a smaltire in modo abusivo, sfruttando autorizzazioni meramente cartolari. Ovviamente, nel creare nuovi invasi mi sono disinteressato di attrezzare quegli spazi in modo da impermeabilizzare i terreni; non fu realizzato nessun sistema di controllo del percolato e nessuna vasca di raccolta, sicché mai si è provveduto a controllare quella discarica ed a sanarla. In uno di questi buchi semilegali Vassallo fa seppellire un milione di metri cubi di detriti pericolosi. L'aspetto più assurdo è che durante le emergenze che si sono accavallate, tutte queste discariche, quelle lecite e i satelliti abusivi, vengono espropriate dal Commissariato di governo per fare spazio all'immondizia di Napoli città. All'imprenditore della camorra Vassallo, pluri-inquisito, lo Stato concede ricchi risarcimenti: quasi due milioni e mezzo di euro. E altra monnezza seppellisce così il sarcofago dei veleni, creando un danno ancora più grave. I rifiuti del Commissariato furono collocati in sopra-elevazione; la zone è stata poi sistemata, anche se sono rimasti sotterrati rifiuti speciali (includendo i tossici), senza che fosse stata realizzata alcuna impermeabilizzazione. Non è mai stato fatto uno studio serio in ordine alla qualità dell'acqua della falda. E quella zona è ad alta vocazione agricola. L'import di scorie pericolose fruttava al clan 10 lire al chilo. In quel periodo solo da me guadagnarono due miliardi. Il calcolo è semplice: furono nascoste 200 mila tonnellate di sostanze tossiche. Questo soltanto per l'asse Vassallo-casalesi, senza contare gli altri i boss napoletani che si erano lanciati nell'affare, a partire dai Mallardo. Una volta colmate le discariche, i rifiuti venivano interrati ovunque. In questi casi gli imprenditori venivano sostanzialmente by-passati, ma talora ci veniva richiesto di concedere l'uso dei nostri timbri, in modo da coprire e giustificare lo smaltimento dei produttori di rifiuti, del Nord Italia. Ricordo i rifiuti dell'Acna di Cengio, che furono smaltiti nella mia discarica per 6.000 quintali. Ma carichi ben superiori dall'Acna furono gestiti dall'avvocato Chianese: trattava 70 o 80 autotreni al giorno. La fila di autotreni era tale che formava una fila di circa un chilometro e mezzo. Un'altra misteriosa ondata di piena arriva tra la fine del 2001 e l'inizio del 2002: Si trattava di un composto umido derivante dalla lavorazione dei rifiuti solidi urbani triturati, contenente molta plastica e vetro. Decine di camion provenienti da un impianto pubblico: a Vassallo dicono che partono da Milano e vanno fatti scomparire in fretta. Uno dei capitoli più importanti riguarda la società mista che curava la nettezza urbana a Mondragone e in altri centri del casertano. È lì che parla dei fratelli Michele e Sergio Orsi, imprenditori con forti agganci nei palazzi del potere: il primo è stato ammazzato a giugno. I due, arrestati nel 2006, si erano difesi descrivendo le pressioni di boss e di politici. Ma Vassallo va molto oltre: Confesso che ho agito per conto della famiglia Bidognetti quale loro referente nel controllo della società Eco4 gestita dai fratelli Orsi. Ai fratelli Orsi era stata fissata una tangente mensile di 50 mila euro. Posso dire che la società Eco4 era controllata dall'onorevole Nicola Cosentino e anche l'onorevole Mario Landoldi (An) vi aveva svariati interessi. Presenziai personalmente alla consegna di 50 mila euro in contanti da parte di Sergio Orsi a Cosentino, incontro avvenuto a casa di quest'ultimo a Casal di Principe. Ricordo che Cosentino ebbe a ricevere la somma in una busta gialla e Sergio mi informò del suo contenuto. Rapporti antichi, quelli con il politico che la scorsa settimana ha accompagnato Berlusconi nell'ultimo bagno di folla napoletano: La mia conoscenza con Cosentino risale agli anni '80, quando lo stesso era appena uscito dal Psdi e si era candidato alla provincia. Ricordo che in quella occasione fui contattato da Bernardo Cirillo, il quale mi disse che dovevamo organizzare un incontro elettorale per il Cosentino che era uno dei nostri candidati ossia un candidato del clan Bidognetti. In particolare il Cirillo specificò che era stato proprio 'lo zio' a far arrivare questo messaggio. Lo zio, spiega, è Francesco Bidognetti: condannato all'ergastolo in appello nel processo Spartacus e, su ordine del ministro Alfano, sottoposto allo stesso regime carcerario di Totò Riina e Bernardo Provenzano. L'elezione alla provincia di Caserta è stata invece il secondo gradino della carriera di Cosentino, l'avvocato di Casal di Principe oggi leader campano della Pdl e sottosegretario all'Economia. Faccio presente che sono tesserato 'Forza Italia' e grazie a me sono state tesserate numerose persone presso la sezione di Cesa. Mi è capitato in due occasioni di sponsorizzare la campagna elettorale di Cosentino offrendogli cene presso il ristorante di mio fratello, cene costose con centinaia di invitati. L'ho sostenuto nel 2001 e incontrato spesso dopo l'elezione in Parlamento. Ma quando si presenta a chiedere un intervento per rientrare nel gioco grande della spazzatura, gli assetti criminali sono cambiati. Il progetto più importante è stato spostato nel territorio di Sandokan Schiavone. Il parlamentare lo riceve a casa e può offrirgli solo una soluzione di ripiego: Cosentino mi disse che si era adeguato alle scelte fatte a monte dai casalesi che avevano deciso di realizzare il termovalorizzatore a Santa Maria La Fossa. Egli, pertanto, aveva dovuto seguire tale linea ed avvantaggiare solo il gruppo Schiavone nella gestione dell'affare e, di conseguenza, tenere fuori il gruppo Bidognetti e quindi anche me. Vassallo non se la prende. È abituato a cadere e rialzarsi. Negli ultimi venti anni è stato arrestato tre volte. Dal 1993 in poi, ad ogni retata seguiva un periodo di stallo. Poi nel giro di due anni un'emergenza che gli riapriva le porte delle discariche. Fui condannato in primo grado e prosciolto in appello. Ma io ero colpevole. Una situazione paradossale: anche mentre sta confessando reati odiosi, ottiene dallo Stato un indennizzo di un milione 200 mila euro. E avverte: Conviene che li blocchiate prima che i miei fratelli li facciano sparire.       di Di Feo e Fittipaldi

 
 
 

Prodi: Africa Addio

Post n°306 pubblicato il 12 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Libero 11-09-08: Romano Prodi potrebbe andare in Africa. Se Walter Veltroni ha deciso di mettere da parte gli intenti umanitari rimanendo sulla scena politica, l’ex presidente del Consiglio, al contrario, potrebbe ricevere un incarico da parte dell’Onu nel continente africano. Le indiscrezioni giungono direttamente dal Palazzo di Vetro a New York, sede dell’organizzazione, e Prodi avrebbe incarichi di mediazione, già a partire dalla prossima settimana. La notizia si è sparsa velocemente negli ambienti di casa nostra. "Se la notizia troverà conferma, voglio esprimere sin da ora i miei complimenti e le mie felicitazioni al presidente Prodi per il prestigioso incarico che riceverà dall'Onu", afferma il ministro per l’Attuazione del programma, Gianfranco Rotondi, per il quale si tratterebbe di "un giusto riconoscimento per l'ex presidente del Consiglio e un motivo di orgoglio per il nostro Paese". Meno diplomatico Luca Volonté, dell’Udc: "Prodi avrà un incarico Onu per la soluzione delle crisi africane? Ormai non c'è speranza per il continente nero". Rincara pure la dose: "Nessuno ha avvisato il Segretario generale dell'Onu delle performance di Romano Prodi alla guida della Ue e come premier italiano? Povera Africa!". Il ruolo che Prodi avrà in Africa per le Nazioni Unite è stato definito dalla risoluzione del Consiglio di sicurezza 1809, votata il 16 aprile scorso. Il documento approvato dai Quindici chiede, tra l'altro, di migliorare il finanziamento delle operazioni di pace gestite dall'Unione africana sotto mandato delle Nazioni Unite. Secondo la portavoce dell'Onu, Michelle Montaf, i lavori degli esperti dureranno circa tre settimane. "Venerdì annunceremo chi guiderà questo gruppo di esperti", ha annunciato. In particolare, tra i compiti del gruppo guidato da Prodi ci sarà "l'avvio di finanziamenti, equipaggiamento e logistica (delle missioni di pace in Africa) e una riflessione delle lezioni del peacekeeping dell'Unione africana presente e passato". A proposito di Veltroni, ci pensa Maurizio Gasparri, capogruppo Pdl al Senato, a tirarlo in ballo: "Ci doveva andare Veltroni ed invece forse ci andrà Prodi. Speriamo che per l'Africa sia un vantaggio. Un augurio sincero all'ex presidente del Consiglio che corre un solo rischio: quello di essere raggiunto da Veltroni che gli ha fatto già una volta le scarpe e presto, rimosso dal vertice del Pd, vorrebbe fargliele anche in Africa". Fedele come sempre Angelo Rovati, consigliere economico di Prodi ai tempi di Palazzo Chigi: "Ho sentito in questi giorni il presidente Prodi. Ha delle cose in ballo. Se dovesse ottenere questo incarico dall'Onu sarei felicissimo, perchè ha tutte le capacità e l'esperienza giusta per svolgere compiti di questo genere".

Craxi è fuggito in Tunisia. Berlusconi che fà accordi con la Libia. L'Africa in mano a Prodi. Che vi sia un collegamento occulto? O un messaggio nascosto da scoprire?

 
 
 

Tariffe aumenti di 81 euro l'anno

Post n°305 pubblicato il 12 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

IlSole24ore 11-09-08: Arriva una nuova stangata d'autunno per le tariffe della luce e del gas: nel prossimo trimestre, che va da ottobre a dicembre, le bollette del metano dovrebbero aumentare del 6%, mentre per l'elettricità il rincaro dovrebbe attestarsi al 3,7%. Se la stima messa a punto da Nomisma Energia trovasse conferma dall'Autorità per l'Energia, per le famiglie sarebbe in arrivo un nuovo aggravio da oltre 81 euro su base annua: le bollette della luce salirebbero infatti di oltre 18 euro l'anno mentre quelle del gas subirebbero un aumento superiore ai 63 euro. Tariffe sempre più care dal 1998 ad oggi per le famiglie italiane che hanno visto aumentare la spesa per i principali servizi pubblici del 52,7%. I consumatori, infatti, da quando è iniziata la fase di apertura al mercato delle utilities locali si sono trovati di fronte a un aumento medio del 40,4% per le tariffe pagate per i principali servizi, gas, elettricità, acqua, rifiuti, trasporti urbani, a fronte di un incremento dell'indice dei prezzi al consumo per l'intera collettività nazionale del 22,2%. Nel 2007 la spesa totale degli italiani per i principali servizi di pubblica utilità è aumentata del 52,7% rispetto al 1998, raggiungendo la cifra di 41.772 milioni di euro, aumenti solo in minima parte ascrivibile alla maggiore domanda da parte degli utenti. A rilevarlo è una ricerca condotta da Unioncamere. Per la precisione, hanno segnato un aumento di gran lunga superiore al tasso d'inflazione la tariffa dei rifiuti (+49,6%), quella dell'acqua potabile (+44,6%) e quella del gas naturale (+37,8%); mentre leggermente più moderati sono risultati i rincari dei trasporti urbani (+30,4%) e della bolletta elettrica (+28,7%). Unioncamere evidenzia che in media ogni famiglia ha quindi speso nel 2007 ben 1.643 euro per i principali servizi di pubblica utilità, cioè una somma pari al 5,3% dei consumi non alimentari. Nel confronto europeo, spiega Unioncamere, i dati italiani non sempre sono confrontabili per via di una serie di fattori tra cui i livelli più elevati in partenza, le tariffe "sussidiate" di alcuni servizi come il trasporto urbano, le tariffe praticate dalle amministrazioni locali, come per la gestione dei rifiuti, la partecipazione privata dei capitali delle società di gestione. Questo, sommato al ristagno del potere di acquisto dei redditi da lavoro e da pensioni, dà come risultato una forte riduzione del potere d'acquisto delle famiglie specie quelle più numerose e quelle nel Mezzogiorno, aggravate dalla mancata applicazione di agevolazioni tariffarie e sgravi in presenza di specifiche condizioni. Unioncamere inoltre nella sua ricerca sottolinea che, a prescindere dalla dimensione delle utenze domestiche, sono molti i disagi che vivono le famiglie italiane: il 9,3% incontra notevoli difficoltà a saldare le bollette con regolarità (il 15,2% nel Mezzogiorno) e il 10,4% delle stesse non può permettersi di riscaldare adeguatamente la propria abitazione (il 20,9% nel Mezzogiorno). Inoltre aggiunge lo studio, come si rileva dal confronto tra i dati a prezzi correnti e quelli a prezzi costanti, incremento della spesa è solo in minima parte ascrivibile alla maggiore domanda da parte degli utenti: in termini quantitativi, infatti, la spesa per il complesso dei servizi in questione è lievitata nel periodo considerato di appena l'11,3%, avendo toccato un aumento massimo del 17,7% per la gestione dei rifiuti ed uno minimo del 3,5% per i trasporti urbani multimodali.

Intanto. Da come si evince dall'Internal Dealing Fulvio Conti ha acquistato 17.000 azioni Enel a 5,84 euro ciascuna, per un controvalore di 99.280 euro. L'operazione si è svolta il 10 settembre 2008. Il titolo reagisce a Piazza Affari con un +0,33%, scambiato a 5,86 euro.

 
 
 

lluminazione a pali alternati

Post n°304 pubblicato il 10 Settembre 2008 da russocaio
 
Foto di russocaio

Friulinews: Il Comune di Premariacco (UD), adotta misure drastiche per combattere l’aumento vertiginoso dei costi dell’energia elettrica. Da una verifica delle bollette dei primi mesi del 2008, spiega il sindaco Rocco Ieracitano, abbiamo ricavato una proiezione dei costi dell’illuminazione pubblica per fine anno, di oltre 20 mila euro superiore rispetto alle nostre previsioni di bilancio 2008, per altro già aumentate rispetto al 2007. Si tratta di un aumento di oltre il 20 %. Negli anni, infatti, le linee sono state allungate per illuminare più territorio e così anche il numero delle lampade è cresciuto. A questo punto, illustra l'assessore ai Lavori Pubblici Luca Casarin, abbiamo sotto controllo costante ogni singolo contatore per verificare che i consumi siano il linea con le nostre previsioni. Per contenere i costi abbiamo momentaneamente deciso di razionalizzare l'illuminazione pubblica con diminuzione dei tempi di accensione, con il funzionamento di pali alternati o con la diminuzione di tensione in base al tipo di impianto. Insomma, il primo cittadino è deciso a "vederci chiaro" in questa situazione, tempo che per i suoi concittadini sarà molto più difficile di prima riuscire a farlo (soprattutto dopo che il sole è calato).

Il sindaco di Premariacco si illude di tenere sotto controllo i contatori. Dimenticando che sono telegestiti in remoto in modo misterioso........ povero illuso!

 
 
 

Ultime visite al Blog

luciano.bertarelliserena.sottiliLabarca2cassetta2lucianarubinil.meccaPIETRO.SINAGRAelio763medicalaudioprojectsemplicementeio130pier.luigi.milsiculo77f.ottaviani2009aiassadbisogno.francesca
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
 

Il Mio Blog

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963