Creato da carmen46c il 27/06/2007

CARMEN AULETTA

I ricordi, certi ricordi, sono come tatuaggi, non vanno più via, sono parte della tua anima, della tua vita.

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Post N° 108

Post n°108 pubblicato il 21 Febbraio 2008 da carmen46c

50 EURO

 

 

 

     

 

     Alcuni mesi fa, durante una delle mie scorribande tra i vicoli del Web,

 ebbi modo di leggere un aneddoto interessante.  Riscontrai subito la

saggezza pratica di quel racconto, ma mai avrei pensato di attuarlo un

giorno per aiutare mia figlia.  Potrei stare ore a raccontare i pregi che

ha mia figlia, ma poiché sono la madre me ne astengo, anche perché

come diciamo noi a Napoli “Ogni scarafone è bello’a mamma soya”.

      Purtroppo, e non so spiegarmi la ragione, mia figlia deve sempre

combattere con la sua disistima. Questa cosa , mi fa quasi rabbia,

penso che tante ragazze vorrebbero avere almeno la metà delle

qualità che ha lei,  e quando le faccio notare questo,  mi dice che il mio

 giudizio non conta  perché è dettato dal mio amore materno. Penso

che non ci sia genitore al mondo che non abbia provato quel senso di

 impotenza che si sente quando i figli non si avvalgono del  nostro

parere solo perché li abbiamo messi al mondo. Ebbene, un giorno,

finalmente riuscii a sbloccare mia figlia servendomi di questo aneddoto.

  “Oggi mi sento vuota “   mi disse all’improvviso,    e perché mai? C’è

una ragione in particolare che ti fa sentire così? “  chiesi io e lei   “ sento

 di non valere un gran che come persona “. “Ci risiamo, pensai,  eccola

di nuovo in crisi con la sua mancanza di stima” e senza pensarci sopra

due volte presi  una banconota  da  50 euro dal mio portafoglio e la

mostrai a mia figlia dicendo:  “ Vedi questa 50 euro? La voglio dare a te

 ma prima di dartela devo fare una cosa “ . Mia figlia mi osservò

stupefatta mentre io accartocciavo la 50 euro davanti ai suoi occhi  

come  fosse un pezzo di carta inutile da buttare nel cestino.  “Ma che

fai? Butti via i soldi?”   “Ora la vuoi ancora? Anche se è tutta

stropicciata?” le chiesi e lei  “Certo, che domanda! Ma….”   “Allora

aspetta … devo fare un’altra cosa.”  Buttai a terra la banconota

stropicciata e ci misi il piede sopra.  “ Ma…cosa stai facendo?” Davanti

allo sbigottimento di mia figlia  io strisciavo il piede sulla banconota

rendendola  ancora più maltrattata e sporca. A questo punto le dissi:

 “ Dimmi,  vuoi ancora questa  50 euro?” E lei, fissandomi con la sua

tipica espressione facciale stupita e insieme curiosa mi disse: “Si, ma

non capisco perché stai riducendo così la banconota che vuoi regalarmi.”

 

     A questo punto, non mi rimase che spiegarle il motivo di quel mio

apparente insano gesto e le dissi:  “ Nonostante la banconota sia tutta

 maltrattata e anche sudicia tu la vuoi ancora , questo perché  ne

riconosci il valore. Per te non cambia niente il fatto che la banconota

 non abbia  un bell’aspetto perché sai che vale sempre 50 euro. Ecco,

devi considerare che tu sei come questa banconota. A volte ti senti

proprio così, schiacciata da tanti pesi ,  gli impegni scolastici, le

responsabilità che hai nella tua stessa casa e tanti altri problemi che

 hanno le ragazze della tua età, però ricordati che  hai sempre  il tuo

valore che non cambia anche se ti senti come uno straccio inutile. Ora,

 prenditi la banconota , piegala e mettitela nel portafoglio,  ti do

un’altra banconota da 50 euro  che puoi spendere come vuoi, ma

questa tutta stropicciata la devi tenere sempre conservata, perché

ogni volta che la vedrai ti servirà per ricordarti di quanto vali”.

    

     Dopo alcuni mesi mia figlia venne da me tutta gioiosa dicendomi:

“ Funziona! E’ incredibile mamma, ogni volta che mi sento giù e guardo

 quella banconota sto subito meglio.” Ed io risposi : “ Figlia mia, devo

assolutamente stropicciare una banconota anche per me, perché è facile

 dimenticarmi di quanto valgo, e ti ringrazio perché senza volerlo, me lo

 hai ricordato”.

 
 
 
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