Creato da carmen46c il 27/06/2007

CARMEN AULETTA

I ricordi, certi ricordi, sono come tatuaggi, non vanno più via, sono parte della tua anima, della tua vita.

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Abbandono

Post n°176 pubblicato il 01 Luglio 2009 da carmen46c

Paura dell’abbandono: cosa c’è dietro?

abbandonoNon ci si libera facilmente dalla paura di essere abbandonati.

Soprattutto chi ha subito distacchi o lutti dolorosi in tenera età ha sempre paura di riviverli ogni volta che ama o che stabilisce un rapporto che spera possa durare nel tempo.

E’ come se il dolore che ha segnato l’ infanzia restasse sospeso sopra la testa come un spada di damocle.

In questo modo la persona resta adulta fisicamente ma non emotivamente e si sente sempre in pericolo, minacciata, costantemente in procinto di perdere il bene della persona amata.

Da bambini infatti quando si perde l’amore di un familiare perchè ci abbandona, si allontana , si ammala, o muore si è portati a pensare di essere in qualche modo colpevoli, o responsabili e di meritare per questo, il castigo della sofferenza.

O si pensa di VALERE POCO da poter essere lasciati soli a scontare la pena. Insomma il bambino che ha sofferto il distacco si sente SVALUTATO COLPEVOLE PERDENTE e SOLO.

Un senso di AUTOSVALUTAZIONE di PERDITA e di COLPA che conserverà da adulto.

Questa sensazione viene proiettata all’interno di sè stesso e covata nel tempo in maniera latente, così che quando si incontra una persona da amare, la sua paura di restare solo torna a farsi viva in tutta la sua forza come una “velenosa malattia della mente” e del cuore.

La persona torturata dal complesso dell’abbandono teme di affezionarsi e di amare ancora, sicura che per lei verrà ancora quel momento che dovrà soffrire ancora quel dolore che BRUCIA e DIVORA.

Proprio per ribellarsi e non subire passivamente l’attesa di un nuovo evento doloroso, può decidere, come in questo caso, di trasformare il suo tormento e la sua paura interiore in un vero e proprio attacco all’amore con comportamenti tesi a boicottare la buona armonia o il proseguimento felice del rapporto d’amore

Chi l’ha subito da piccolo, conosce bene l’intensità di quella sofferenza, sa che può diventare insopportabile e così cerca di allontanarla e prevenirla.

 

Una volta rovinata la relazione e innescato un nuovo abbandono, chi lo ha determinato se ne sentirà di nuovo colpevole, perpetuando quella paura e quel senso di AUTOSVALUTAZIONE che costituiscono le sue convinzioni interiori, conscie o inconscie che siano.

Si cercano nuovi rapporti dei quali forse non importa nulla cercando inconsciamente di farsi scoprire e di mettere in crisi quell’unico rapporto al quale si tiene davvero..

Poichè dentro si è convinti che la felicità non può durare, purtroppo la si distrugge con le proprie mani.
Si vuole agire prima di un destino che si ritiene ineluttabile.

 IL MIO SUGGERIMENTO:

Non bisogna ripetere anche nella vita adulta il doloroso percorso che si è subito nella vita infantile. Abbi fiducia nell’amore nella possibilità di non abbandonare e di non essere abbandonato.
Parlarne con il partner ( se lo capisce) o con il terapeuta di questi meccanismi distruttivi che scattano in te.
In questo modo ti restituirà LIBERO/A e non colpevole al tempo dell’ amore adulto.

 
 
 
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