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Messaggi di Febbraio 2020
Post n°15610 pubblicato il 11 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Odio l'estate (guarda la video recensione) vince il weekend con 1,8 milioni di euro che portano il totale del film a 5,5 milioni: il passaparola sta funzionando e Aldo, Giovanni e Giacomo potrebbero superare i 10 milioni a fine corsa. Sul podio salgono, con incasso similare (1,1 milioni) Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn e Dolittle (guarda la video recensione), un dato deludente per il primo e ottimo per il secondo, che aggiorna il suo totale a 3,5 milioni di euro.
Post n°15609 pubblicato il 11 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita Il Ladro di Giorni Il Ladro di Giorni è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio e Massimo Popolizio. Uscita al cinema il 06 febbraio 2020. Durata 105 minuti. Distribuito da Vision Distribution. Data di uscita:06 febbraio 2020 Genere:Drammatico Anno:2019 Regia:Guido Lombardi Attori:Riccardo Scamarcio, Massimo Popolizio, Giorgio Careccia, Vanessa Scalera, Augusto Zazzaro, Carlo Cerciello, Rosa Diletta Paese:Italia Durata:105 min Distribuzione:Vision Distribution Produzione:Indigo Film, Bronx Film e Rai Cinema TRAMA IL LADRO DI GIORNI
Il Ladro di Giorni, il film diretto da Guido Lombardi, segue la storia di Salvo (Augusto Zazzaro), un ragazzo di undici anni che vive in Trentino con gli zii. Salvo, non vede suo padre Vincenzo (Riccardo Scamarcio) da sette anni, dal giorno in cui fu portato via dai carabinieri dalla loro casa in Puglia.
PANORAMICA SU IL LADRO DI GIORNI
Il Ladro di Giorni è il terzo film lungometraggio di Guido Lombardi, regista, sceneggiatore e scrittore napoletano classe 1975. Prima di questo noir on the road con Riccardo Scamarcio, ha diretto il drammatico Là-bas - Educazione criminale e il thriller Take Five.
CURIOSITÀ SU IL LADRO DI GIORNI
Tratto dall'omonimo romanzo scritto da Guido Lombardi. Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019,
INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL LADRO DI GIORNI
Post n°15608 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
2.34: Diodato, vincitore,neppure troppo emozionato, fa riascoltare al pubblico il pezzo “Fai rumore”, vincitrice del Festival 2.31: IL PODIO DEL 70mo Festival di Sanremo: 1) Diodato, 2) Francesco Gabbani, 3) Pinguini Tattici Nucleari 2.30: DIODATO VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO 2020 2.30: E’ il momento della proclamazione 2.29: Il premio Timusic come pezzo più ascoltato in streaming sulle app di Tim vince Francesco Gabbani con “Viceversa” 2.28: Migliore composizione musicale vince Tosca con “Ho amato tutto” 2.27: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo vince Rancore con Eden 2.26: Premio Lucio Dalla della Sala Stampa ancora a Diodato con “Fai rumore” 2.25: Premio della critica Mia Martini va a Diodato con “Fai rumore” 2.24: Manca solo il trenino…. Stiamo andando un po’ per le lunghe 2.21: Gente de Strada, gruppo cubano, trasforma l’Ariston in una balera 2.16: La chiusura con The Show must go on. Spettacolare 2.15: Omaggio ai Queen di Grigolo, prima con Who Wants to live forever, poi con Bohemians Rhapsody 2.12: Vittorio Grigolo, tenore, regala un rande momento di musica con “E lucean le stelle” 2.09: Sul podio troveremo tre artisti della Vergine: congiunzione astrale? Diodato, Gabbani e il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, e anche Amadeus 2.08: L’omaggio ad Alberto Sordi, Edoardo Pesce canta “E va’ e va’…” 2.03:I terzi classificati del Festival sono i Pinguini Tattici Nucleari 1.59: Sul palco dell’Ariston il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Angela Finocchiaro 1.52: Ivan Cottini regala spettacolo. Numero indimenticabile del ballerino con la SLA 1.50: Da più parti arrivano indiscrezioni sulla vittoria di Diodato 1.45: Diletta Leotta si esibisce in Sciuri, Sciuri stile rap R&B. Livello non elevatissimo 1.43: Splendida l’interpretazione di Amore Fermati di Fiorello 1,39: L’omaggio di Fiorello a Fred Bongusto, scomparso da poco 1.37: Grande ovazione dell’Ariston per Fiorello, autentico mattatore del Festival 1.33: Fiorello imita Morgan e Bugo in chiusura del suo monologo, che si chiude con un lento con Amadeus 1.28: Stop al Televoto. Tra pochi minuti la proclamazione del vincitore del Festival 1.20: Divertente il gag con l’autotune di Fiorello che va anche dal direttore della Rai Coletta 1.16: Riaperto il televoto, azzerati i voti finora. Vedremo chi si aggiudica il Festival fra qualche minuto 1.15: Il refrain delle tre canzoni finaliste: Diodato, Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari 1.14: In finale Pinguini Tattici Nucleari, Francesco Gabbani e Diodato: qui il vincitore del Festival 1.12: 12) Levante, 11) Raphael Gualazzi, 10) Rancore, 9) Irene Grandi, 8) Achille Lauro, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Le Vibrazioni 1.10: 23) Riki, 22) Junior Cally, 21) Elettra Lamborghini, 20) Giordana Angi, 19) Enrico Nigiotti, 18) Michele Zarrillo, 17) Rita Pavone, 16) Paolo Jannacci, 15) Marco Masini, 14) Alberto Urso, 13) Anastasio 1.10: E’ il momento della classifica dal 23mo al quarto posto 1.08: Il corpo di ballo fa volare Sabrina Salerno che mantiene l’energia dei giorni migliori 1.05: DUA LIPA SPOSTATI: entra Sabrina Salerno con Boys! In acustico il pezzo che ha fatto ballare i giovani degli ani 80 1.00: Rancore a nostro avviso vince la sfida dei rapper e Amadeus decreta lo stop al Televoto. Tra poco la classifica che decreterà i tre artisti/gruppi che si giocheranno la vittoria 0.58: Rancore – “Eden” RANCORE Nome vero Tarek Iurcich, nato a Roma il 19 luglio 1989, Rancore è alla prima partecipazione a Sanremo anche se proprio a Sanremo devo il suo primo, vero momento di celebrità, lo scorso anno quando salì sul palco dell’Ariston per affiancare Daniele Silvestri (che lo ha ospitato anche nel suo Tour nei Palasport italiani) per il brano “Argentovivo”. “Il rapper ermetico”, come lui stesso si definisce per la profondità dei suoi testi che tanto piacciono alla critica, prova a fare un ulteriore salto di qualità e a spiccare il volo con “Eden”. Per approfondire sul suo presente Spotify indica l’ascolto di “Sangue di drago”, già a quota 5 milioni di streaming. Discografia Album in studio 2006 – Segui me 2011 – Elettrico (con DJ Myke) 2012 – Silenzio (con DJ Myke) 2018 – Musica per bambini Raccolte 2011 – Exclusives
Post n°15607 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
La mela è il simbolo di così tante cose da poter raccontare il mondo in cui viviamo meglio di qualsiasi altra parola esistente. Dentro “Eden” di Rancore (la sua canzone di Sanremo 2020) quelle immagini, i miti e i fatti che girano intorno al frutto “che toglie il medico di torno” vengono raccontati in una sola canzone. Partiamo dal titolo: il riferimento è al giardino dell’Eden, citato nella Bibbia (e non solo), il luogo dove vissero Adamo ed Eva. Ricordate il peccato originale? Ecco: la tentazione di mangiare un frutto proibito è solo la prima delle associazioni di idee raccolte nel brano. La grande mela è New York, la mela è al centro delle vicende di Biancaneve, la leggenda narra che proprio grazie a una mela Isaac Newton abbia formulato la sua teoria sulla forza di gravità sulla Terra. Viene citato il giudizio di Paride che, secondo la mitologia greca, donò una mela d’oro alla più bella delle dee, il proverbiale “pomo della discordia” tra le cause della guerra di Troia. Sono innumerevoli i riferimenti che ricchi si snodano nel testo: dalla mela verde raffigurata nel dipinto “Il figlio dell’uomo” di René Magritte, la leggenda di Guglielmo Tell a colpire una mela posta sul capo del figlio, per mancato rispetto all’autorità. Sembra che la mela, nella storia e nell’arte, abbia a che fare sempre con il cambiamento, con una scelta importante, che cambia la vita delle persone. «Se ogni scelta crea ciò che siamo / Che faremo della mela attaccata al ramo?». EDEN – Rancore di T. Iurcich – D. Faini Ed. Universal Music Publishing Ricordi/ Woodworm Publishing Italia – Milano – Arezzo 0.56: Solita tutina da ballerina latina blù per Elettra che va in mezzo al pubblico 0.55: Elettra Lamborghini – “Musica (e il resto scompare)” – ELETTRA LAMBORGHINI La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino. Discografia Album 2019 – Twerking Queen Lo sappiamo bene, la musica è un ottimo antidoto per dimenticare certe relazioni sbagliate, quelle dove non veniamo messi al centro, valorizzati, insomma, serve per dimenticare quei rapporti d’amore in cui siamo facchini, servitori, assistenti sociali… ma non siamo persone speciali. In “Musica (e il resto scompare)” Elettra Lamborghini (la sua canzone di Sanremo 2020) lascia le feste e la mondanità per ricucire le sue ferite con il potere rigenerante di una buona canzone. Anche se “tutto il resto scompare”, le parole di Elettra dedicate all’uomo in questione non sono per niente lusinghiere: «Anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella” / Io non ho mai smesso di sorridere / E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta” / Tutto quello che resta quando penso a te è / Musica e il resto scompare». Insomma, forse è meglio che sia andata così. Elettra preferisce ritrovare la propria libertà nelle mura della propria casa. L’immagine di lei nuda che gira nel suo appartamento esemplifica chiaramente l’intenzione e l’obiettivo. Nel testo ci sono anche parole in spagnolo, come cabrón, letteralmente “caprone”, ma usata con il significato di “bastardo”. Troviamo anche “Esta es la historia de un amor” che significa, com’è facilissimo intuire, “questa è la storia di un amore”. Notiamo quindi che il suo legame con la Spagna e con l’America Latina continua dopo il reality “Super Shore” e le hit “Pem Pem” e “Mala”. MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE) – Elettra Lamborghini di D. Petrella – M. “Canova” Iorfida – D. Petrella Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia – Milano 0.50: La voce di Jannacci non incanta ma il pezzo è cresciuto nei cinque giorni, testo toccante 0.46: Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso” PAOLO JANNACCI Nato a Milano, 5 settembre 1972, è figlio di un’icona della musica italiana, Enzo Jannacci. Per Paolo Jannacci, jazzista che non ha nelle doti canore il suo punto forte, si tratta di un esordio sul palco dell’Ariston. Il brano con cui proverà a non soccombere all’inevitabile confronto con il padre si intitola “Vorrei parlarti adesso”. Su Spotify il suo miglior risultato lo detiene il brano “Canterò” con soli 5 mila streaming. Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre). Non ha dischi suoi all’attivo. Sembra una favola classica il brano proposto da Paolo Jannacci a Sanremo 2020. Nella sua canzone “Voglio parlarti adesso” un padre si rivolge a sua figlia ma non le parla direttamente: le confessioni, come in un film, arrivano tutte quando lei dorme. Proprio nel momento in cui non è cosciente (almeno così sembra) ammette che sì, la proteggerà, ma che sarà anche fragile. Piangerà come fanno anche i giganti di fronte a un mondo in guerra, in una vita che divide le persone invece di unirle. Per ora la figlia sembra solo una bambina, ma Paolo decide di parlarle con la consapevolezza che un giorno si allontanerà. «E quando il modo di aiutarti / Sarà non aiutarti più / Sorridi in faccia all’odio e manda giù». In fondo il ruolo di un papà è quello di accudire chi è fragile, dispensare consigli, ma anche lasciare andare chi è in grado di camminare con le proprie gambe, pur con la consapevolezza che il mondo là fuori può farci del male. «Le corse senza fine, addormentarsi insieme / E quell’idea che tu resti un po’ mia / Non sarò mai pronto a dirti sì / Ma tuo padre sarà sempre qui». Il destino di ogni genitore è quello di dare la vita (in tutti i sensi) ai propri cuccioli e quando lasciano casa, rimanere in attesa che tornino nel momento del bisogno. Il mestiere più complicato per un padre (ma anche per una madre) è proprio questo: essere l’oasi nella quale i figli possano rifugiarsi. È un ruolo doloroso, estenuante, ma necessario. VOGLIO PARLARTI ADESSO – Paolo Jannacci di A. Bonomo – P. M. Jannacci – E. Bassi – M. Bassi Ed. Edizioni Curci/Faithfool/Music Union/Ala Bianca Group – Milano – Gallarate (VA) – Milano – Modena 0.45: Toccante il pezzo di Giordana Angi, più convincente delle serate precedenti 0.41: Giordana Angi – “Come mia madre” GIORDANA ANGI Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro. Discografia Album 2019 – Voglio essere tua Non c’è un modo giusto ed esaustivo per raccontare l’affetto per la propria mamma. Giordana Angi in “Come mia madre” (la sua canzone di Sanremo 2020) prova a farlo nel modo più intimo e diretto possibile. Nel suo brano si parte innanzitutto dall’unicità, dal “come te non c’è nessuno”. La mamma è sicurezza, è serenità, è il luogo dove possiamo tornare (anche se per troppo poco tempo, quando siamo grandi) per essere ancora un po’ bambini. Nelle sue parole Giordana mostra anche una punta di dispiacere: nel corso della vita ammette di essere stata troppo orgogliosa, di aver creato distanza nel rapporto, riponendo nella madre i pesi di tutte le sue paure. La persona a cui si rivolge non è solo un punto di riferimento, ma un modello di vita futura: «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre» canta, riservando per lei i complimenti più belli, quelli che non si possono fare nemmeno in una storia d’amore. «Sei tu il regalo dei miei compleanni / La luce accesa quando torno tardi / Il cuore più grande dove ripararmi». La mamma qui non è solo “una persona alla quale si vuole un mondo di bene”, ma un esempio e una guida, la persona nella quale tutto il bene del mondo è racchiuso e ha ragione di esistere. COME MIA MADRE – Giordana Angi di G. Angi – M. Finotti Edizioni Avarello/Edizioni Curci – Roma – Milano Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso” 0.40: Pezzo impalpabile di Riki, per adolescenti che non è un demerito, però non aggiunge niente 0.34: Riki – “Lo sappiamo entrambi” RIKI Tra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi. Discografia Album in studio 2017 – Mania Album dal vivo 2018 – Live & Summer Mania EP 2017 – Perdo le parole Ce ne accorgiamo chiaramente solo dopo, quando tutto è davvero finito. Riki in “Lo sappiamo entrambi” (la sua canzone a Sanremo 2020) parla della bugia più grande che ci si dice in una storia, quel silenzio e quella distanza che si crea tra due persone che non si amano più, ma non hanno il coraggio di dirselo. Ci si gira intorno tra omissioni, paure, rabbia inespressa e un’asfissiante inerzia per la quale si va avanti sì, ma a motore spento. Il concetto è chiaro a entrambi, ma non c’è modo di tirare fuori la verità, ovvero che qualcosa non va, che il sentimento si è spento e forse è finita. Nel frattempo si fa finta di niente, lacerandosi tra disagio e un senso di resa devastante. Riki racconta queste senzazioni parlando anche di come si comunica attraverso il cellulare: tra frasi scritte, cancellate e poi sostituite da una versione migliore, edulcorata. «Io fisso il vuoto che è a pezzi e tu / Ti addormenti guardando la tivù». Tutto sta cambiando, ma fuori si nota solo un angoscioso tormento. LO SAPPIAMO ENTRAMBI – Riki di R. Marcuzzo – R. Scirè – R. Marcuzzo Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Mamely Edizioni Musicali/Ghest – Milano 0.33: Un incontro fra il rap e il mondo del pop, Anastasio che strizza l’occhio anche al rock con tanto di chitarra elettrica. 0,31: Anastasio – “Rosso di rabbia” ANASTASIO Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020. Discografia Album 2020 – Atto zero EP 2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc) 2018 – La fine del mondo Quando la rabbia diventa una prigione, i pensieri nel cervello a volte possono essere criminosi. Ecco quindi Anastasio parlarci in “Rosso di rabbia” (la sua canzone di Sanremo 2020) proprio di quel momento, di quel territorio di confine dove tutti, in maniera più o meno intensa, ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita. L’ascoltatore può leggere il brano in modi molto diversi, anche se il racconto dell’artista sembra parlare di un terrorista colto in flagranza di reato, un reato che però non è riuscito a commettere. La rabbia qui non viene però considerata un male assoluto, ma un motore: la sensazione del rapper è di ritrovarci da una parte impossibilitati a esprimere quel nostro “rosso” disappunto (l’immagine della melma a inizio brano è piuttosto chiara) e dall’altra di essere disinnescati, quindi senza possibilità di espressione, senza possibilità di “esplodere”. Il protagonista accusa chi fotografa, registra, osserva le emozioni dei ribelli e in qualche modo si alimenta di quella rabbia inespressa. La giudica, la invidia forse, ma in ogni caso la depotenzia: «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». L’invito, forse, è quello di lasciare (almeno) alla musica la possibilità di esprimersi in libertà. ROSSO DI RABBIA – Anastasio di M. Anastasio – Stabber – M. A. Azara – L. Serventi Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Sugarmusic/Me Next/Brioche Ed. Mus. – Milano – Olbia – Milano 0.30: Tris di presentatrici. La Leotta in lungo dorato, abito a sirena. Sabrina Salerno mini abito nero con strascico dietro e Francesca in bianco lungo, tempestato di paillettes, gonna ampia 0.26: Si fa un passo ancora indietro, al terzo album: Liberatemi 0.24: Piano e voce per “Iris” 0.21: E’ il momento del medley di Biagio che inizia con “Quanto tempo ancora” 0.16: “Ti saprò aspettare” il singolo di Biagio Antonacci, super ospite di questa sera 0.08: Altro pezzo orecchiabile, i brani di Sanremo, Le Vibrazioni in testa, sono pronti ad invadere le radio 0.06: Altra pretendente alla vittoria anche grazie al ballerino che sta traducendo il pezzo nel linguaggio dei segni 0.05: Le Vibrazioni – “Dov’è” – LE VIBRAZIONI Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino. Discografia Album in studio 2003 – Le Vibrazioni 2005 – Le Vibrazioni II 2006 – Officine meccaniche 2010 – Le strade del tempo 2018 – V Album dal vivo 2008 – En vivo Raccolte 2011 – Come far nascere un fiore Viviamo vite strane. Abbiamo molto, a volte quasi tutto, ma non siamo mai contenti. C’è una grossa probabilità che i tempi moderni rendano impossibile agli uomini l’essere (almeno un po’) felici. Ecco: la ricerca della gioia è un po’ il tema cardine di “Dov’è” de Le Vibrazioni (la loro canzone di Sanremo 2020 scritta con Roberto Casalino). Non riconoscersi più allo specchio, farsi descrivere dallo sguardo e dai giudizi degli altri, la tendenza a perdere tempo e a non viverlo, a odiare invece di ricercare il bene. Ecco, ognuno di questi aspetti contribuisce a fare delle nostre vite delle esistenze meste, con quel mix di dolore e rassegnazione che è in fondo uno spreco di energie e di opportunità. Quello è il nostro fondo del barile, il punto in cui ci guardiamo intorno e vediamo tutto nero. In quel momento ci chiediamo dove sia la nostra luce, dove sia il nostro pezzo di serenità. Quell’attesa di solito è contornata di solitudine: eppure dentro le nostre anime immobili c’è una voglia esagerata di orizzonti nuovi, stimoli unici, persone che ci facciano capire che la vita va goduta e non solo subita. Bisogna agire, cercare, ottenere. DOV’È – Le Vibrazioni di R. Casalino – D. Simonetta – F. Sarcina – R. Casalino Ed. Music Union/Eclectic Music Group/Casakiller/Nelida Music – Milano – Latina – Milano 0.00: Combatte duramente, Rita Pavone… la nostra “Vasca” Pavone… Rocker dentro a 75 anni 23.58: Rita Pavone – “Niente (Resilienza 74)” RITA PAVONE Ultima arrivata, è il colpo di scena di Amadeus per i 70 anni di Festival. Lei di anni ne ha 5 in più, essendo nata a Torino il 23 agosto 1945 ma la grinta è quella di sempre. A Sanremo non ha mai avuto fortuna, nonostante un inizio carriera con milioni di dischi venduti anche nel Regno Unito, in Giappone, Francia, Germania, Stati Uniti e Sud America. Gli anni ’60 sono stati i suoi anni d’oro, poi il debutto a Sanremo nel ’69 con “Zucchero” senza particolari successi. “Niente (Resilienza 74)” è il brano con cui ritorna a mettersi in discussione sul palco dell’Ariston per la quarta volta, dopo aver ritirato nel Sanremo 2017 il Premio alla Carriera. Su Spotify i 2 milioni di streaming sono per “Datemi un martello” e “Il ballo del mattone”, veri must della musica italiana.
Post n°15606 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Discografia Album 1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350) 1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360) 1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora 1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404) 1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10) 1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20) 1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24) 1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora 1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001) 1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora 1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067) 1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora 1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166) 1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover 1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201) 1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439) 1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488) 1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172) 1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30) 1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live 1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix 2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover Quanto male fa resistere al dolore? La resilienza cantata da Rita Pavone nella sua “Niente (Resilienza 74)” parla proprio della capacità di affrontare un trauma o una difficoltà “tenendo duro”, non lasciandosi mai andare. L’artista, nel brano che porta a Sanremo 2020, confronta criticamente l’immobilismo di quel momento con il gioco più famoso della tv, il reality show. «Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà» dice. In effetti di tv Rita Pavone ne ha fatta pochissima e di reality finora non ne ha fatti. Di contro c’è una donna che invece soffre e mostra al mondo di non spezzarsi, di non piegarsi al dolore. La posizione di resilienza è supereroica, ma difficilissima da vivere: resistere impegna testa, mani e corpo a un immobilismo di cui possiamo persino andare fieri, ma ci rende statute e non esseri umani. C’è un passaggio molto interessante del brano che sembra un po’ staccarsi dalle intenzioni della canzone: «Pensavo / Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto / Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto / Che la parola di un uomo valesse oro e invece / Trova un amico ma non toccargli il tesoro». La delusione raccontata da Rita forse non è quella di un amore, ma è quella della non riconoscenza. Il malessere arriva proprio quando ti rendi conto che il tuo campo coltivato con amore è sempre distrutto dall’ennesima alluvione. Il 74 del titolo è molto importante e ve lo spieghiamo qui: è l’età di Rita Pavone, ma anche l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk. NIENTE (RESILIENZA 74) – Rita Pavone di G. Merk Ed. BMG Rights Management (Italy)/ Nel mio piccolo di Rita Pavone – Milano – Morbio Superiore 23.58: E’ il momento di Rita Pavone 23.51: Magnetico Gabbani, se la gioca con Diodato. Molta differenza lo farà il voto dei giornalisti 23.50: Inutile girarci attorno, pezzo che resta in testa, testo geniale di Pacifico, tutto costruito sul “viceversa” 23.49: Francesco Gabbani – “Viceversa” FRANCESCO GABBANI Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti. Discografia Album 2014 – Greitist Iz 2016 – Eternamente ora 2017 – Magellano Album dal vivo 2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017 “Viceversa” è una canzone che si basa sugli ossimori, figura retorica che non è solo un’antitesi tra parole, ma qualcosa di molto più importante. Il fuoco del brano di Francesco Gabbani pensato per Sanremo 2020 è infatti sul senso della vita al netto delle sue incoerenze. L’argomento sulla carta sembra complesso (e in generale lo è), ma lui lo affronta con leggerezza e ironia. Se il celebre “fuoco freddo” magari non esiste, nel nostro quotidiano le contraddizioni non sono un’eccezione, ma la regola. Nella confusione che governa le nostre esistenze dove succede tutto e il contrario di tutto, la contraddizione più semplice è quella dell’amore. «Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa» canta. Solo nell’amore quindi è possibile trovare l’equilibrio in questo mondo folle. Nel testo c’è spazio anche per un piccolo accenno politico: «Parlano di pace e fanno la rivoluzione / Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore», un passaggio che fa molto riflettere. Dopo aver letto il testo più di una volta all’ascoltatore viene da chiedersi da che parte del mondo sta. Questo brano ci ricorda che in un mondo diviso in cui sembra esistere solo il bianco e il nero, è nelle sfumature che ogni persona affronta il quotidiano e, in modo del tutto personale, prende posizione. VICEVERSA – Francesco Gabbani di F. Gabbani – Pacifico – F. Gabbani Ed. BMG Rights Management (Italy)/Edizioni Curci – Milano 23.48: La gara prende quota. Tocca a Francesco Gabbani, in testa dopo le prime tre serate e superato da Diodato ieri 23.47: Che pezzo di Tosca! Grande interpretazione, applausi dell’Ariston 23.43: Una voce incantevole. Tutto perfetto, sforzo pari a zero. Ogni movimento è teatrale, è una colonna sonora perfetta per tanti momenti della nostra vita, questo pezzo di Tosca 23.42: Tosca – “Ho amato tutto” TOSCA Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Discografia Album Tosca (1992) Attrice (1993) L’altra Tosca (1996) Incontri e passaggi (1997) Sto bene al mondo (2003) Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi Il suono della voce (2014) Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica Morabeza (2019) “Ho amato tutto” è il titolo della canzone di Tosca per Sanremo 2020, ma quelle tre parole (non a caso) vengono cantate solo alla fine del brano. Perché? Perché l’amore è un fatto poetico, se così vogliamo definirlo, ma anche la sua fine può diventarlo, anche quando assomiglia a una tragedia. Una storia al capolinea è piena di pathos, ricca di emozioni fortissime e talvolta fuori misura: è la resa dei conti, il momento in cui ti rendi conto che la casa che hai costruito con cura non sarà più la tua dimora. In questo modo Tosca affronta senza rimpianti tutto il bene e il male di una relazione, anche la necessità che questa storia finisse. In fondo se scrivessimo un libro per ogni storia d’amore, in ogni capitolo ci sarebbero errori e trionfi, insuccessi e punti di contatto che sono diventati il motore di quel rapporto. «Perché tu vieni con questo amore tra le mani / E come sempre nei tuoi occhi / La mia casa / Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto / Io ti rispondo ho amato / Ho amato tutto». Il nostro cervello, per autodifesa, prova con tutte le forze ad allontanarci da quel sentimento, ma anche nel dolore, soprattutto nella resa dopo tanto lottare, ci si rende conto che ogni parte di quell’amore aveva un senso e che la somma di ciò che è stato… ci serviva per vivere. Non è facile ammetterlo, ma anche gli amori più difficili sono frutto delle nostre scelte. HO AMATO TUTTO – Tosca di P. Cantarelli Ed. The Saifam Group/I Mean Music/L’Andatura/Leave Music Lugagnano di Sona (VR) – Milano – Parma – Roma 23.40: Carioca forse perchè il pezzo richiama tutti i colori dell’arcobaleno e ricorda i vecchi pennarelli. L’ovazione esagerata dell’Ariston 23.38: Un viaggio ai Caraibi gratis ci fa fare Gualazzi. La domanda è: perchè Carioca che fa venire in mente il Brasile quando siamo un po’ più su un Centro America? 23.35: Raphael Gualazzi – “Carioca” RAPHAEL GUALAZZI Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson). Discografia Album in studio 2005 – Love Outside the Window 2011 – Reality and Fantasy 2013 – Happy Mistake 2016 – Love Life Peace EP 2010 – Raphael Gualazzi 2013 – Rainbows 2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots) Quando usiamo la parola “carioca”, parliamo di un concetto ampio che vuol dire tantissime cose. Originariamente considerato l’unico termine corretto per definire chi è nato a Rio De Janeiro, con il tempo è diventato un aggettivo che corrisponde alla cultura dell’intero Brasile. Non solo: è anche uno stile di ballo vivacissimo. Raphael Gualazzi porta quei colori e quel calore nella sua canzone per Sanremo 2020,“Carioca”. Racconta di un’attrazione fatale per una donna dalla pelle calda più del sole. È un sogno, balla e ammalia, ma è anche un incubo una volta sparita dal radar. Insomma, come spesso accade, era solo un’avventura. Una sorta di processo di elaborazione della perdita di questa donna, che passa dal primo incontro alla fine di tutto, con la consapevolezza di voler vivere di nuovo esperienze così forti e importanti, ma ovviamente non più con lei. L’attrazione è stata fatale, la sbandata gli ha fatto perdere la testa e solo ora, proprio grazie alla musica brasiliana, è capace di riprendere in mano la sua vita. Come un vaccino, “carioca” è il male e anche la cura. Era solo una magica illusione: ora è meglio tornare a sorridere. CARIOCA – Raphael Gualazzi di R. Gualazzi – D. Petrella – R. Gualazzi – D. Pavanello Ed. Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/ Metatron Publishing – Milano – Torino 22.32: Il battito animale di Junior Cally attacca. Il pezzo tutto sommato funziona. E’ stato l’uomo della vigilia, non crediamo sarà l’uomo del futuro… Un pezzo mordi e fuggi… 23.28: Junior Cally – “No grazie” JUNIOR CALLY Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino. Discografia Album 2018 – Ci entro dentro 2019 – Ricercato Quello di Junior Cally (la sua canzone di Sanremo 2020) è senza dubbio uno dei brani più esplicitamente politici (e con qualche riferimento ai partiti) al Festival. La sua “No grazie” si fonda sul rifiuto di un certo modo di vivere nella società. Nel brano c’è un chiaro attacco al razzismo e all’essere “contro” tipico di una società che esprime disappunto e ribellione solo sui social, quindi “di nascosto”, magari celando la propria identità dietro un nickname. Da qui forse arriva la provocazione di Junior Cally che è tornato dietro una maschera (dopo averla tolta qualche tempo fa). È chiaro l’attacco a chi diffonde idee populiste con toni demagogici, alla politica che si riduce a una “coccola” continua verso i sogni idealizzati delle masse, ma che non contribuisce alla costruzione di soluzioni reali per il Paese. Questo “manifesto” non risparmia l’artista: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete ironico. Un chiaro riferimento (critico) verso la normalizzazione di un certo tipo di musica che parte dal vero rap per poi “ridursi” a parlare solo d’amore. Un gioco che invita chi fa il suo mestiere a prendersi una bella responsabilità: occuparsi con la musica (e con coraggio) non solo del personale, ma anche del mondo reale. NO GRAZIE – Junior Cally di Callyjunior – J. Ettorre – F. Mercuri – G. Cremona – E. D. Maimone – L. Grillotti – J. Ettorre Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/ Ultra Music Publishing Europe – Milano – Piacenza – Milano 23.27: Balletto in realtà aumentata sul placo dell’Ariston “trasformato” in acquario 23.19: Arriva finalmente il bacio tanto atteso tra Achille Lauro e il suo chitarrista. Arriva Fiorello che dice a Lauro: è talmente avanti che siamo ancora a lunedì 23.16: Il pezzo assomiglia inequivocabilmente a Rolls Royce e proprio per questo potrà avere grande successo radiofonico 23.14: Omaggio alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra di Achille Lauro con un travestimento spettacolare 23.11: I Pinguini Tattici Nucleari assomigliano o no allo Stato Sociale? Questa è la domanda che è nata nel nostro gruppo di ascolto. Di sicuro il pezzo è orecchiabile 23.09: Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr” PINGUINI TATTICI NUCLEARI Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro). Discografia Album in studio 2014 – Il re è nudo 2015 – Diamo un calcio all’Aldilà 2017 – Gioventù brucata 2019 – Fuori dall’hype EP 2012 – Cartoni animali Non bisogna essere i protagonisti di un film da Oscar per essere considerati grandi attori, anche se il mondo non la pensa così. I Pinguini Tattici Nucleari portano “Ringo Starr” a Sanremo 2020 per ricordarci che l’importanza dell’iceberg non è di certo nella sua punta. Ringo Starr, batterista e cantante dei Beatles, è sempre stato considerato una figura un po’ in ombra della band, ma non per questo meno importante. Nel brano vengono citati anche John Lennon e Paul McCartney proprio per creare un confronto tra le star assolute e gli attori non protagonisti della vita. C’è un po’ di frustrazione espressa: vedono le vite dei loro amici seguire percorsi tradizionali, tra figli e grandi progetti, contrapposte al loro arrabbiarsi per non aver indovinato la soluzione della Ghigliottina nel quiz di Raiuno “L’Eredità”. C’è un po’ di amarezza quando ci si arrende al dato di fatto di non essere Batman e che Robin si è ritrovata di fronte non un supereroe, ma Ted (Ted e Robin sono due protagonisti della serie comedy “How I Met Your Mother”). Subentra quindi una sorta di serena rassegnazione: «La mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu / In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr». RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari di R. Zanotti Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano – Padova 23.08: In platea all’Ariston ci sono Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero che presenteranno il programma musicale sulla musica italiana in prima serata 23.06: Cantano gli Eugenio in Via di Gioia che hanno vinto il premio della critica della 23.02: Battuta da trapper per Levante che però canta sul serio… Ritmo incalzante. Prodottoforte dal punto di vista commerciale. Bella performance vocale 23.01: Levante – “Tikibombom” – LEVANTE Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”. Discografia Album in studio 2014 – Manuale distruzione 2015 – Abbi cura di te 2017 – Nel caos di stanze stupefacenti 2019 – Magmamemoria Album live 2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition) 2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition) Esistono persone che si sentono come se facessero parte di un altro pianeta, esseri umani che in maniera dispregiativa vengono chiamati “i diversi”: possono essere persone di differente nazionalità, di diverso orientamento sessuale, donne libere dai cliché di genere e chiunque non sia conforme ai luoghi comuni di una società dove tutti (ancora oggi) vengono considerati troppo simili. Ecco, proprio a loro parla a Sanremo 2020 Levante nella sua “Tikibombom”: questa parola senza significato ripete il ritmo di una canzone dance, house, quello tipico della cultura di massa del sabato sera. L’artista mette a confronto fin da subito l’artificiosità di un suono computerizzato allo spessore culturale e artistico del tango. L’opinione dominante e la natura viscerale dell’umanità. Con atteggiamento amorevole, il brano accarezza gli “animali stanchi” della diversità, gli strani (chiamati nel brano con l’espressione inglese “freak”). Uno dei concetti portanti e più originali è il non dire a queste persone il tipico “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. In questo modo Levante cerca di dare potere all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, quindi capace di determinare con le proprie forze la rotta verso un mondo nuovo e più accogliente. TIKIBOMBOM – Levante di Levante Ed. Metatron Publishing – Torino 22.59: Scende le scale dell’Ariston Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi 22.52: Fiorello è sul palco e duetta con Amadeus 22.50: Pelù “borseggiatore”, fa un giro in platea e ruba la borsa a una signora del pubblico 22.47: Un concentrato di energia, Piero Pelù: il pezzo entra in testa e non è un caso che sia cresciuto in classifica 22.46: Pelù punta dritto al podio. In pochi credevano nella possibilità che si inserisse nella lotta per le prime tre posizioni 22.45: Piero Pelù – “Gigante” – PIERO PELÙ L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming). Discografia solista Album studio 2000 – Né buoni né cattivi 2002 – U.D.S. – L’uomo della strada 2004 – Soggetti smarriti 2006 – In faccia 2008 – Fenomeni Album dal vivo 2007 – MTV Storytellers EP 2003 – 100% Live Raccolte 2005 – Presente 2013 – Identikit A volte nelle persone c’è una voglia matta di rinascere e ricominciare tutto da capo. Piero Pelù in “Gigante” (la sua canzone di Sanremo 2020) parla al nipote e a tutte le persone che decidono di ripartire un po’ da zero. «Tu sei molto di più di quello che credi / di quello che vedi» canta l’artista, ricordando a tutti che possiamo essere chiunque, anche un Dio. Magari non è vero, ma bisogna credere sia così. Se una persona fin da piccola immagina di poter volare con un razzo, e non su aeroplanino di carta, avrà di certo una vita migliore, magari deludente, ma senza rimorsi. Pensare in grande ci permette di sentirci “giganti”, consapevoli di essere potenzialmente “re di tutto e di niente”, grandi possidenti ma anche umili formiche che conquistano passo dopo passo i propri sogni. A non seguire i consigli di questa canzone si rischia di rimanere piccoli, quindi incapaci di affrontare le sfide della vita con il turbo. Uno strumento che gli adulti con il tempo perdono è la fantasia. Quella che genera draghi e mostri, la benzina perfetta per tenere performante il motore delle idee. Un po’ di ottimismo di partenza quindi, non può che farci (e fare) del bene. GIGANTE – Piero Pelù di P. Pelù – L. Chiaravalli – P. Pelù Ed. Diablo/Music Union – Milano
Post n°15605 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
22.44 Ci sono Sabrina Salerno e Diletta Leotta con Amadeus sul palco per presentare l’ottavo cantante in gara 22.37: Inizia il medley con “Non me lo so spiegare”, prosegue “Ed ero contentissimo” 22.34: Il ringraziamento di Amadeus per Tiziano Ferro 22.31: Attacca “Alla mia età” Tiziano Ferro, una delle sue canzoni più profonde 22.30: Tiziano Ferro è sul palco dell’Ariston.- E’ molto felice, monologo per lui 22.20: Sul palco c’è Leo Gassmann che canta il pezzo che si è aggiudicato la vittoria nella Categoria Giovani, “Vai bene così” 22.18: Arriva fragoroso l’applauso dell’Ariston per Marco Masini 22.16: Meno sgarbato rispetto alle serate precedenti. Stasera non ci ha fatto fare il salto sulla sedia nel ritornello Masini 22.14: Marco Masini – “Il confronto” MARCO MASINI Marco Masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, è uno dei due cantanti che il Festival lo ha già vinto in entrambe le sezioni: tra i giovani nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante” nella categoria big. In mezzo tante hit di grande successo e un percorso non di granmde continuità ma di ottimo livello. Per il suo nono Festival Masini si è affidato alla coppia d’autori Federica Camba e Daniele Coro. Con 8 milioni di streaming su Spotify la carriera di Masini è ferma alla “Bella Stronza” degli anni ’90. Ultimo disco d’oro raggiunto o “Il confronto” – questo il titolo del nuovo brano sanremese – aggiornerà il successo? Discografia Album 1990 – Marco Masini 1991 – Malinconoia 1993 – T’innamorerai 1995 – Il cielo della vergine 1998 – Scimmie 2000 – Raccontami di te 2001 – Uscita di sicurezza 2005 – Il giardino delle api 2009 – L’Italia… e altre storie 2011 – Niente d’importante 2017 – Spostato di un secondo Non c’è cosa più difficile nella vita che guardarsi allo specchio e dirsi la verità. “Il confronto”, la canzone che porta Marco Masini a Sanremo 2020, è proprio questo: il momento in cui si mette un punto nel racconto della propria vita per rileggere la propria autobiografia da capo e trovare i refusi, i passaggi che potevano essere scritti meglio, le cose che non funzionano. Qui si racconta la storia di un uomo di 55 anni che non è diventato padre, si parla della sua grande passione per il calcio e della sua profonda dedizione per la musica che l’ha portato lontano da casa. «E sei stato importante e in lampo nessuno» canta, parlando probabilmente di un amore finito ma anche degli alti e i bassi della carriera, del desiderio di ricominciare e “cambiare faccia”. Un brano molto personale: è una confessione senza filtri dove non c’è spazio per generalizzare, per un messaggio che parli di tutti. Marco ha deciso di affidare a questa canzone tutto se stesso, con un fuoco particolare sui fallimenti in amore, sulle delusioni date e ricevute. «Sai che adesso mi è chiaro, mi son dato il permesso / di parlarti davvero e accettare me stesso» canta, consapevole che è proprio dalla verità che si parte per capirsi, volersi bene e andare avanti. 22.11: E’ il momento di Sabrina Salerno. Giacca camicia e pantalone colore nero, giacca tempestata di paillettes 22.08: E’ un pezzo che, pur senza assomigliarci, potrebbe essere la nuova “L’essenziale” di Mengoni. Canzone predestinata. Ovazione meravigliosa dell’Ariston 22.06: Diodato tecnicamente è ineccepibile. Per Roberto Costa ha un timbro sottile, unica cosa che forse si può discutere dell’esibizione di Diodato che comunque è in testa meritatamente 22.05: Diodato – “Fai rumore” DIODATO Nato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali. Discografia Album 2013 – E forse sono pazzo 2014 – A ritrovar bellezza 2017 – Cosa siamo diventati Noi uomini siamo animali molto speciali, ma la nostra natura ci ricorda quanto siamo in fondo normali e anche un po’ prevedibili. Nel brano di Diodato “Fai rumore“ (la sua canzone di Sanremo 2020) l’udito è protagonista. Se una storia d’amore è una festa per i sensi, la fine di un rapporto è una stanza fatta di silenzi insopportabili interrotti da rumori familiari. Ogni rumore può diventare un’assonanza che ci ricorda chi abbiamo amato, tracce incise nella nostra memoria che ci riportano dove non dovremmo stare. Sembra inevitabile in quei momenti far dominare la ragione e sembra impossibile non farsi male. Il corpo, come qualsiasi altro oggetto in questo mondo, è uno strumento che crea suoni anche senza l’uso della voce e questi suoni sono come un richiamo delle sirene: fascino e pericolo convivono nello stesso attimo. Il brano si chiude con le parole «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai». Se tutti dicono che è meglio chiudere per bene una porta per poter andare avanti nella vita, c’è un momento inevitabile: quello in cui non siamo pronti a voltare pagina, accettando che sarà così per un po’. Il sapore è amaro, ma è una medicina necessaria per capire che non c’è futuro se ci facciamo trascinare dai ricordi del passato. Nel frattempo però, lasciami qui ad ascoltare. 22.04: Ora uno dei grandi favoriti, primo in classifica dopo 4 serate 22.01: Camminata in platea per Alberto Urso che sta sicuramente cantando meglio delle altre sere. Qualche problema sull’acuto finale 21.58: Alberto Urso – “Il sole ad est” – ALBERTO URSO La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify. Album in studio 2019 – Solo 2019 – Il sole ad est – 2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio Alberto Urso porta a Sanremo 2020 una canzone d’amore a tutti gli effetti, ma non parla in modo specifico di una relazione sentimentale. Infatti, è il racconto di un legame fortissimo tra un uomo e la terraferma (metafora dell’amore, probabilmente). Alberto usa l’immagine del viaggio, dell’allontanamento via mare e della distanza che si crea in questo modo con i propri legami. Nella rotta che porta Alberto in giro per il mondo, la persona amata diventa un faro (può essere anche un parente caro o un luogo come la sua terra, la Sicilia) e rimane un motivo costante per tornare sempre a casa. «Le luci di casa mi sembrano stelle / Su terre che han voci materne / Nel mio scomparire / Se ne vanno a dormire / Per te». L’immagine evocata è quella di un porto sicuro visto da lontano. Tutte le forme di amore si riassumono in questo brano con la visione del sole quando sorge. È lontanissimo quel sole, ma da qualsiasi distanza e, a dispetto di ogni nuvola o intemperia, non si può non percepire la sua luce e il suo calore che attrae e ristora. IL SOLE AD EST – Alberto Urso Di P. Romitelli – G. Pulli Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Giamaica/Impatto – Milano – Bologna 21.51: Torna sul palco dell’Ariston Diletta Leotta. Abito corto con strascico per la giornalista, tempestato di Swarowski 21.49: Vestito grigio lungo, con scollatura all’americana per Irene Grandi 21.47: E’ un classico pezzo “alla Vasco Rossi”: C’è una piccola somiglianza con “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri 21.45: Irene Grandi – “Finalmente io” – IRENE GRANDI Irene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili. Discografia Album in studio 1994 – Irene Grandi 1995 – In vacanza da una vita 1997 – Per fortuna purtroppo 1999 – Verde rosso e blu 2003 – Prima di partire 2005 – Indelebile 2008 – Canzoni per Natale 2010 – Alle porte del sogno 2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani 2015 – Un vento senza nome 2018 – Lungoviaggio 2019 – Grandissimo Live 2004 – Irene Grandi live ’03 Raccolte 1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino 2001 – Irek 2007 – Irenegrandi.hits 2012 – Tutto Irene – Cose da Grandi Nella vita bisogna volersi bene, prendere atto dei propri limiti e ricordarsi che non si può essere perfetti, anche nelle relazioni. Irene Grandi a Sanremo 2020 canta le parole di Vasco Rossi con la sua “Finalmente io”, un inno al “prendimi così come sono” senza compromessi, senza fare troppe storie. Non è una dedica d’amore, non è una preghiera alla persona amata, ma la carta di identità di un’artista che mette al centro, anzi davanti a ogni cosa, se stessa e la musica. Perché cantare fa star bene, perché la musica è vitale, perché è l’unica cosa che conta se hai questa passione nelle ossa. Tutto il resto è ribellione, tutto il resto è sacrificabile: una relazione, l’intimità, tutto è secondario. L’unico sentimento inesauribile per Irene Grandi è l’amore per la libertà. La libertà personale, a volte, richiede un po’ di sano menefreghismo. «Io son fatta così» dice: prendere o lasciare. 21.44: Applausi per Fiorello e Amadeus 21.41: “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi per il nuovo duetto gli “Amarello!: Amadeus e Fiorello 21.38: Parrucca da Maria De Filippi per Amadeus. Per Fiorello è Montezemolo ossigenato, per noi assomiglia a Tom Peaty 21.37: La standing ovation chiamata da Fiorello per Amadeus 21.35: Fiorello racconta il delirio delle serate del Festival. “Il figlio di Amadeus all’inizio del Festival aveva 8 anni, adesso ne ha 11” 21.34: Fiorello sale sul palco ballando e si prende gli applausi dell’Ariston 21.33: Rientra il collegamento con Fiorello in platea 21.27: Non particolarmente originale il pezzo di Nigiotti, che comunque trasmette energia e il pezzo ha qualcosa che resta in mente 21.24: Enrico Nigiotti – “Baciami adesso” – Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming. Discografia Album 2010 – Enrico Nigiotti 2015 – Qualcosa da decidere 2018 – Cenerentola 2020 – Nigio EP 2017 – L’amore è Dobbiamo essere per forza nemici o possiamo considerarci magari due amanti in difficoltà? L’amore in crisi raccontato da Enrico Nigiotti nella sua “Baciami adesso” (canzone di Sanremo 2020) fa un semplice invito: quello di baciarsi prima di ogni cosa, chiede a tutti e a tutte di “mantenere il bacio” come racconta, per esempio, l’illustre psicologo Massimo Recalcati. Perché? Solo mantenendo il bacio, la rabbia e l’irrisolto trovano la loro soluzione. Senza bacio, non c’è amore. In questa dichiarazione di intenti, Nigiotti dice alla sua compagna di vita tutto quello che pensa di lei in sintetiche dichiarazioni d’amore. «Sei in ogni volta che non penso e penso a te» / «Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine». L’invito è anche a fare in fretta, a non perdersi nel tempo che passa. “Poi fa buio presto” canta, ricordando che basta poco, basta un giorno, per perderci di vista. Sarebbe davvero un peccato non riconoscersi più per mancanza di contatto. Con le labbra, con l’anima. BACIAMI ADESSO – Enrico Nigiotti di E. Nigiotti Ed. BMG Rights Management (Italy)/ Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Impatto Milano – Bologna 21.23: Amadeus consegna le chiavi dell’Ariston a Mara Venier che domani presenterà Domenica In a Sanremo 21.21: Il dialogo inizia ricordando lo stunt man che è caduto ieri fingendo di essere Ghali 21.20: Arriva Mara Venier ad animare il palco dell’Ariston 21.19: Ovazione per Elodie che trascina. Un brano che ascolteremo per tanto tempo 21.18: Abito lungo di Versace per Elodie con il solito scollo profondo a cuore mozzafiato e i soliti grandi orecchini 21.16: Arrangiamento moderno e coraggioso secondo Roberto Costa per il pezzo di Elodie, scritto da Mahmood. La prima parte senza la batteria è geniale 21.15: Elodie – “Andromeda” Elodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”. Discografia Album 2016 – Un’altra vita 2017 – Tutta colpa mia 2020 – This Is Elodie Per parlare del brano che Elodie porta a Sanremo 2020 bisogna definire subito una cosa importante. Andromeda è una costellazione con una particolare connessione alla mitologia. Viene infatti raffigurata come una donna legata a delle catene. In sintesi la mamma di Andromeda, Cassiopea, sosteneva di essere più bella delle ninfee marine. Questo affronto fu punito e le conseguenze le pagò anche la figlia (Andromeda, per l’appunto), incatenata agli scogli. Da qui, l’immagine mitologica. Mahmood, che scrive il testo del brano, fa spesso riferimenti alla mitologia, ma anche alla cultura geek (chi è appassionato di giochi, videogiochi, fumetti e simili in modo quasi esclusivo, ricordando spesso nell’abbigliamento quella passione). Il riferimento potrebbe essere legato anche ai “Cavalieri dello Zodiaco”, cartone giapponese che aveva tra i suoi più affascinanti protagonisti proprio Andromeda. Nel brano, Elodie canta di una relazione con un uomo più adulto ma nonostante questo piuttosto immaturo. La donna del brano sta rifiutando un rapporto illusorio con la persona sbagliata. Nel brano si parla di un pezzo famoso di Nina Simone, una “solita” canzone ascoltata centomila volte. Potrebbe trattarsi di “Feeling Good”, uno dei cavalli di battaglia di Elodie nella sua edizione di “Amici” da alunna (arrivò seconda, ricordate?). È noto che i brani da preparare per le esibizioni, in particolar modo le cover, vengano ascoltate senza sosta da chi le dovrà ricantare. Forse questa è un’immagine che viene proprio dal talent di Canale 5. ANDROMEDA – Elodie di A. Mahmoud – D. Faini Ed. Universal Music Publishing Ricordi – Milano 21.12: Il pezzo è un groove, tecnicamente impeccabile, il pezzo al terzo ascolto non decolla particolarmente. Zarrillo è comunque bravissimo 21.09: Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango” Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”? Discografia Album in studio 1982 – Sarabanda 1988 – Soltanto amici 1992 – Adesso 1994 – Come uomo tra gli uomini 1996 – L’elefante e la farfalla 2001 – Il vincitore non c’è 2003 – Liberosentire 2006 – L’alfabeto degli amanti 2011 – Unici al mondo 2017 – Vivere e rinascere Album dal vivo 2002 – Le occasioni dell’amore 2009 – Michele Zarrillo Live – Roma Raccolte 1997 – L’amore vuole amore 1998 – Una rosa blu 2008 – Nel tempo e nell’amore 2011 – Le mie canzoni Album tributo 2017 – Passioni “Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo (la sua canzone di Sanremo 2020) è un brano fatto di poche parole esplicite ma tante ispirazioni scaturite da un pensiero semplice: l’uomo ha bisogno di portare se stesso verso una maggiore consapevolezza del mondo. Il cantautore ha bisogno di contatto, di un confronto con la realtà, nel bene e nel male vuole reagire rimanendo in piedi. Questo è possibile solo modificando un po’ il proprio modo di vivere: nell’esprimere le proprie idee (rispetto al tema dell’ecologia ad esempio). Un processo che richiede di non limitarsi alle parole, ma di puntare sui fatti. «Non mi importa / Quanta forza servirà / Faccio un respiro più profondo / Sono pronto / A rischiare un po’ di più, un po’ di più». Viviamo in un periodo storico in cui si vive alla giornata, senza mettersi troppo in gioco, senza sporcarsi davvero le mani. La fame di realtà e di altruismo è raccontata qui con delicatezza e senza pretendere niente da nessuno. Un messaggio che non vuole risultare retorico, ma che esprime un’urgenza reale. NELL’ESTASI O NEL FANGO – Michele Zarrillo di V. Parisse – M. Zarrillo Ed. Starpoint International/Gli Assolati Vetri – Roma 21.07: Amadeus spiega i meccanismi del Televoto 21.06: La classifica provvisoria: 23) Junior Cally, 22) Riki, 21) Elettra Lamborghini, 20) Enrico Nigiotti, 19) Giordana Angi, 18) Alberto Urso, 17) Michele Zarrillo, 16) Rita Pavone, 15) Marco Masini, 14) Paolo Jannacci, 13) Levante, 12) Raphael Gualazzo, 11) Achille Laiuro, 10) Anastasio, 9) Rancore, 8) Irene Grandi, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Pinguini Tattici Nucleari, 3) Le Vibrazioni, 2) Francesco Gabbani, 1) Diodato
21.01: Amadeus saluta Cristiana Capotondi con il pallone da calcio in mano 20.58: Giacca decorata nera per Amadeus che presenta la presidente del calcio femminile italiano Cristiana Capotondi 20.57: Si parte con l’inno di Mameli suonato dalla banda dei Carabinieri 20.55: La banda dei Carabinieri attornia Amadeus per l’apertura della serata finale del Festival 20.54: Al termine della puntata di oggi sapremo anche chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest 20.48: Tra pochi minuti scatta il Festival di Sanremo 20.45: Il gruppo d’ascolto che vi racconterà il Festival è pronto. Qui con noi ROBERTO COSTA, produttore di Lucia Dalla e Ljuca Carboni, che il Festival lo ha vinto da produttore con Portami a Ballare di Lucva Barbarossa, Marcello Romeo, musicista e compositore, Ruggero Ricci, cantante e vocal coach, Claudio Bolognesi e Margherita Ventura, giornalisti di OA Sport e OA Plus. Buona serata 20.40 Il conduttore del festival (che sta battendo tutti i record di ascolto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello, alla seconda serata di conduzione come Sabrina Salerno e Diletta Leotta, mentre sarà al debutto in questo ruolo la “regina della domenica” Mara Venier. Gli ospiti annunciati al momento sono il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Donatella Finocchiaro, Biagio Antonacci, Cristiana Capotondi, Vittorio Grigolo, i Gente de Zona, Edoardo Pesce e Ivan Cottini (ballerino con la Sla). 20.30 Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perché squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della Critica, Premio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.
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Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perché squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della Critica, Premio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.
Post n°15602 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
2.18: 23) Alberto Urso, 22) Riki, 21) Enrico Nigiotti, 20) Michele Zarrillo, 19) Giordana Angi, 18) Elettra Lamborghini, 17) Junior Cally, 16) Marco Masini, 15) Levante, 14) Rita Pavone, 13) Paolo Jannacci, 12) Raphael Gualazzi, 11) Anastasio, 10) Irene Grandi, 9) Achille Lauro, 8) Elodie, 7) Rancore, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Le Vibrazioni, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Francesco Gabbani, 1) Diodato 2.17: E’ il momento della classifica dei voti della sala stampa: 2.16: Fiorello sale sul palco e augura buon anno 2.12: Alle 2.12 già abbiamo superato il record di durata di ieri e ci sta anche un intermezzo classico a mo’ di ninna nanna 2.11: Si è passati dal monologo di Rula Jebreal alla suonata di pianoforte di Francesca Sofia Novella che suona l’Ave Maria di Bach 2.09: “La gara finisce qui” dice Amadeus. “Mi dispiace molto perchè ritengo Bugo e Morgan due grandi artisti”. Non esibirsi oggi significa defezione e squalifca. Applausi del pubblico 2.06: C’è tutto Marco Masini, parte musicale molto bella. L’inizio del brano richiama il pop inglese attuale. Bella l’interpretazione del cantante fiorentino 2.05: MARCO MASINI Marco Masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, è uno dei due cantanti che il Festival lo ha già vinto in entrambe le sezioni: tra i giovani nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante” nella categoria big. In mezzo tante hit di grande successo e un percorso non di granmde continuità ma di ottimo livello. Per il suo nono Festival Masini si è affidato alla coppia d’autori Federica Camba e Daniele Coro. Con 8 milioni di streaming su Spotify la carriera di Masini è ferma alla “Bella Stronza” degli anni ’90. Ultimo disco d’oro raggiunto o “Il confronto” – questo il titolo del nuovo brano sanremese – aggiornerà il successo? Discografia Album 1990 – Marco Masini 1991 – Malinconoia 1993 – T’innamorerai 1995 – Il cielo della vergine 1998 – Scimmie 2000 – Raccontami di te 2001 – Uscita di sicurezza 2005 – Il giardino delle api 2009 – L’Italia… e altre storie 2011 – Niente d’importante 2017 – Spostato di un secondo Il significato di “Il confronto” Un uomo che si guarda allo specchio e che vuole parlare a se stesso, come se si confidasse a un fratello o ad un caro amico. Quest’uomo fa il bilancio della propria vita, rimproverandosi gli errori, le cadute, le incertezze, ma anche cercando di perdonarsi per tutto ciò che non è accaduto a causa del destino. In questo lungo dialogo con il proprio Sé, c’è posto per tutte le cose giuste e oneste che sono state fatte nel corso del tempo. La vita di quest’uomo che si parla e che si ascolta è stata lunga, e adesso, saggio ma ancora sognatore, è lui a dover guardare avanti, districandosi da tutte le emozioni che rimbalzano impazzite “come un flipper” che son ben descritte nei versi. 2.02: E’ un reggaeton tutto sommato ascoltabile, sicuramente ballabile, purtroppo la voce di Elettra non spicca 2.01: Scollatura generosa per Elettra Lamborghini che si prfesenta con un abito stile gitano, color salmone. Non bellissimo ma coerente con il suo stile e il suo pazzo latin 2.00: ELETTRA LAMBORGHINI La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino. Discografia Album 2019 – Twerking Queen Il significato di “Musica (e il resto scompare)” Elettra Lamborghini sale per la prima volta sul palco dell’Ariston e porta con sé il suo tutto il background latino-americano e reaggaeton, testimoniato dall’utilizzo di frasi in lingua spagnola come «Esta es la historia de un amor». “Musica (e il resto scompare)” perla di un amore finito male, «E anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella” Io non ho mai smesso di sorridere», esorcizzato dall’inconfondibile stile della Lamborghini. Non solo festa, Elettra mette a nudo un lato di sé fin qui mai mostrato al pubblico. 1.58: Nigiotti è un bravo interprete, non c’è dubbio ma il brano non decolla. Inciso che non resta nella mente, anche qui si pesca a piene mani dagli anni ’90. Si salva con un assolo di chitarra che è sparito da quasi tutti pezzi. E’ sicuramente un pezzo originale 1.56: ENRICO NIGIOTTI Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming. Discografia Album 2010 – Enrico Nigiotti 2015 – Qualcosa da decidere 2018 – Cenerentola 2020 – Nigio EP 2017 – L’amore è Il significato di “Baciami adesso” di Enrico Nigiotti Dopo Nonno Hollywood, brano presentato a Sanremo 2019, Enrico Nigiotti torna sul palco dell’Ariston parlando d’amore. Non quello di sangue con la famiglia, stavolta è una relazione con una donna a uscire dalle note dell’artista toscano. Una crisi relazionale, un rapporto incrinato, complicazioni risolvibili con un bacio. La chimica che supera le parole, in una storia d’amore che corre contro il tempo (“Che poi fa buio presto”). Nel testo di “Baciami adesso” c’è la voglia di amarsi senza nascondere le proprie colpe (“Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine”). Resistere di fronte alle difficoltà, ai richiami di una società sempre più affollata da sconosciuti (“Fermarmi qui, in mezzo a tutta questa gente”). 1.55: Se Bugo e Morgan non rientreranno sul palco saranno squalificati 1.52: Imprecisa, un po’ sguaiata. Un pezzo non proprio centrato per quello che è oggi Rita Pavone. Tutto eccessivo… 1.50: RITA PAVONE Ultima arrivata, è il colpo di scena di Amadeus per i 70 anni di Festival. Lei di anni ne ha 5 in più, essendo nata a Torino il 23 agosto 1945 ma la grinta è quella di sempre. A Sanremo non ha mai avuto fortuna, nonostante un inizio carriera con milioni di dischi venduti anche nel Regno Unito, in Giappone, Francia, Germania, Stati Uniti e Sud America. Gli anni ’60 sono stati i suoi anni d’oro, poi il debutto a Sanremo nel ’69 con “Zucchero” senza particolari successi. “Niente (Resilienza 74)” è il brano con cui ritorna a mettersi in discussione sul palco dell’Ariston per la quarta volta, dopo aver ritirato nel Sanremo 2017 il Premio alla Carriera. Su Spotify i 2 milioni di streaming sono per “Datemi un martello” e “Il ballo del mattone”, veri must della musica italiana. Discografia Album 1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350) 1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360) 1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora 1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404) 1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10) 1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20) 1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24) 1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora 1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001) 1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora 1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067) 1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora 1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166) 1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover 1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201) 1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439) 1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488) 1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172) 1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30) 1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live 1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix 2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover Il significato di “Niente (Resilienza 74)” di Rita Pavone Rita Pavone va alscolta, sempre. Soprattutto in questa edizione numero 70 del Festival di Sanremo. Lei che ha scritto note importanti sul pentagramma del nostro Paese, dice la sua dal palco dell’Ariston. Partendo da un numero, 74, che è la sua età e l’anno di nasciata dell’autore della canzone, Giorgio Merk. Difficile resistere nell’epoca dei reality (“Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà”) ma nonostante la sofferenza, la donna che canta (e l’artista) non si piega di fronte alle difficoltà. Un’eroina dei nostri giorni insomma. 1.47: Morgan ha cambiato il testo dicendo: Vergognati della tua arroganza, abbi rispetto di questo palco e ringrazia chi ti ci ha portato 1.46: C’è stato un litigio sul palco 1.43: Incredibile! Bugo è scappato dal palco 1.42: BUGO & MORGAN Morgan, vero nome Marco Castoldi è nato a Milano il 23 dicembre 1972: cantautore, polistrumentista, compositore, scrittore e personaggio televisivo italiano, fondatore dei Bluvertigo. Altrove, sua composizione, è stata considerata la migliore canzone italiana del millennio dalla rivista musicale Rolling Stone, da solista ha vinto per due volte la Targa Tenco e il Premio Lunezia. Grazie alla sua partecipazione al talent show X Factor Italia, è entrato nel Guinness dei primati per essere stato il giudice che ha vinto il maggior numero di talent nel mondo. E’ alla quarta partecipazione in gara a Sanremo, la prima da solista, dopo la tripla esperienza con i Bluvertigo, 1994 tra i giovani, 1995 nei big e poi da solista con “Semplicemente”, il brano passato inosservato a Sanremo 2016, sempre in modalità Bluvertigo. Lo scorso anno accompagnò Achille Lauro sul palco nella serata dei duetti. Discografia Solista Album 2003 – Canzoni dell’appartamento 2005 – Non al denaro non all’amore nè al cielo 2007 – Da A ad A 2009 – Italian Songbook: Volume 1 2012 – Italian Songbook: Volume 2 Colonne sonore 2004 – Il suono della vanità Raccolte 2008 – È successo a Morgan 2010 – Morganicomio – Morgan al suo meglio 2014 – Destini Cattivi Morgan ci riprova in coppia con un rapper, Bugo, pseudonimo di Cristian Bugatti, nato a Rho il 2 agosto 1973, è un cantautore, artista e attore italiano. Dall’inizio della sua carriera (dal 2000) ha pubblicato 9 album. è al suo esordio sanremese. Nel 2012 il giornale britannico The Guardian inserisce Bugo in un articolo sulla musica italiana attuale. Nel 2015 la rivista Rolling Stone lo inserisce tra le 100 facce della musica italiana. Il brano a suo nome più ascoltato su Spotify è “Mi rompo i coglioni” (quasi 250 mila ascolti). 1.39: L’atmosfera c’è tutta nel pezzo di Levante, atmosfera a metà fra l’orientaleggiante e il mediterraneo. Arrangiamento originale. Non perfetta l’interpretazione della cantante siciliana 1.38: Levante: “Tikibombom” LEVANTE Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”. Discografia Album in studio 2014 – Manuale distruzione 2015 – Abbi cura di te 2017 – Nel caos di stanze stupefacenti 2019 – Magmamemoria Album live 2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition) 2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition) Il significato di “Tikibombom” “Tikibombom” è una parola che danza sul ritmo d’una musica tipica da sabato sera, in contrapposizione alla quale si scontra la bellezza passionale e intensa del tango. Il brano sembra muoversi dalle viscere dell’essere umano per accarezzare tutti gli “animali stanchi” d’essere gli strani, i diversi. A queste creature, assorte, misteriose, Levante non dice il consolatorio e banale “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. È così che l’artista prova a dare forza all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, cioè, semplicemente, per riuscire a determinare con le proprie forze il suo destino verso un mondo nuovo e più accogliente. 1.36: Pezzo banalotto, voce sforzata. Non convince Urso. Peccato… Sarà per la prossima volta… 1.34: cit. C’è Il Volo e Urso è il “Volevo”
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1.33: ALBERTO URSO La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify. Album in studio 2019 – Solo 2019 – Il sole ad est – 2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio Il significato di “Il sole ad est” di Alberto Urso Alberto Urso rappresenta il futuro vestito con la tradizione italiana. E dunque a Sanremo 2020 il cantante porta l’amore, al 100%, sulle note della sua “Il sole ad est”. E’ il racconto questo di una relazione non specifica ma più complessa e globasle. Quella tra un uomo e la terraferma. Il viaggio, l’addio attraverso il mare e la distanza. Temi portanti di questa canzone. Il significato della canzone di Alberto Urso è il racconto di un viaggio nel quale il punto di riferimento, un faro, è la persona amata. «Guardi nel blu mentre vola un pensiero». La distanza e il blu, temi tanto cari a Domenico Modugno anche lui un faro della tradizione musicale italiana. Alberto Urso non nasconde le difficoltà di questa “vita complicata” ma, comunque vada, l’innamorato sa che tornerà lì, “da te”, per accorciare le distanze – appunto – dall’amore. 1.28: Niente da dire: è un gran pezzo, Sarcina impeccabile, arrangiamento ed ensemble efficace. Successo assicurato 1.27: LE VIBRAZIONI Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino. Discografia Album in studio 2003 – Le Vibrazioni 2005 – Le Vibrazioni II 2006 – Officine meccaniche 2010 – Le strade del tempo 2018 – V Album dal vivo 2008 – En vivo Raccolte 2011 – Come far nascere un fiore Il significato di “Dov’è” Il brano parla della capacità di riuscire a superare le difficoltà che presenta la vita, senza farsi trascinare e buttare giù dai problemi di tutti i giorni, piccoli o grandi che siano. Il testo lascia intravedere la speranza di una gioia che arriva in momenti inaspettati, solo per chi sa aspettare pazientemente. Una canzone che riflette tanto sull’umanità, quanto sui sentimenti, una riflessione a cui in realtà non sembra esserci una soluzione, se non quella di aspettare: “Ho una clessidra al posto del cuore” canta Francesco Sarcina. 1.21: Arriva qualche fischio per Junior Cally, tutto previsto 1.19: Junior Cally ce lo potremmo ritrovare (e non poco) sulle radio. Il brano al secondo ascolto resta in testa. arrangiamento originale, bella parte con batteria e voce 1.18: JUNIOR CALLY Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino. Discografia Album 2018 – Ci entro dentro 2019 – Ricercato Il significato di “No grazie” Un testo dichiaratamente politico che fa esplicito riferimento ai partiti. Il “No grazie” come rifiuto di un certo modo di vivere nella società, delle diverse forme di razzismo e di quell’“essere contro” da tastiera che si esprime sempre e solo sui social e mai in azioni concrete. Altrettanto chiaro l’attacco ai populismi, alla demagogia, alla politica che “coccola” i sogni delle masse senza contribuire alla loro realizzazione. Insomma, un contro tutti che non risparmia proprio nessuno, nemmeno l’artista stesso: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete Cally. 1.16: Apprezzabile l’interpretazione anche dal punto di vista tecnico di uno Zarrillo pimpante, bellissimo lo special 1.14: Pezzo pieno di energia per Zarrillo. Stile suo, c’è una certa somiglianza con L’amore vuole amore. Un ritorno alle origini per il cantante romano 1.13: MICHELE ZARRILLO Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”? Discografia Album in studio 1982 – Sarabanda 1988 – Soltanto amici 1992 – Adesso 1994 – Come uomo tra gli uomini 1996 – L’elefante e la farfalla 2001 – Il vincitore non c’è 2003 – Liberosentire 2006 – L’alfabeto degli amanti 2011 – Unici al mondo 2017 – Vivere e rinascere Album dal vivo 2002 – Le occasioni dell’amore 2009 – Michele Zarrillo Live – Roma Raccolte 1997 – L’amore vuole amore 1998 – Una rosa blu 2008 – Nel tempo e nell’amore 2011 – Le mie canzoni Album tributo 2017 – Passioni Il significato di “Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo Uno dei veterani di Sanremo torna sul palco dell’Ariston rispettando la tradizione. Un brano che parla di un uomo ferito, di esperienze negative e della grande forza che c’è nell’animo. Quello di chi vuole restare in piedi (“Sia nell’estasi o nel fango”) e provare a rischiare. Con un gesto facile… un respiro profondo. MIchele Zarrillo immagina di volare in un sogno che lo porta oltre le nuvole dove forse, da lì, è più facile guardare le cose. Che nella realtà ci sembrano insuperabili ma che da lontano sono piccole piccole. 1.09: Bella interpretazione, coinvolgente. Arrivano gli applausi fragorosi dell’Ariston. Tosca ringrazia per il premio di ieri sera 1.08: Stile Bungaro, versione Guardastelle, per Tosca. essenziale, raffinata, gran voce: emozionante 1.07: TOSCA Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”. Discografia Album Tosca (1992) Attrice (1993) L’altra Tosca (1996) Incontri e passaggi (1997) Sto bene al mondo (2003) Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi Il suono della voce (2014) Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica Morabeza (2019) Il significato di “Ho amato tutto” di Tosca Per citare Tiziano Ferro, grande protagonista di questo Festival di Sanremo, (“Ma cosa ho perso? Stare insieme non è un gioco”) l’amore non è una partita. Tosca aggiunge un particolare: anche se la storia è finita, non c’è nulla da vergognarsi se uno (una) ha amato. Tanto. E tutto. La storia è finita, per colpa dell’altro ovviamente, però davanti a una finestra si guarda fuori, non la strada ma quello che si è vissuto insieme. Un messaggio a un amore che non c’è più (“È sempre troppo tardi/ Per chi non tornerà”) ma anche un incitamento a non mollare. Perché in fondo quando si ama, si ama tutto. 1.05: Gonna pantalone blue China e blù notte firmata Alberta Ferretti per Francesca Sofia Novello 1.04: Acclamazione dell’Ariston per Gianna Nannini 1.02: Sei nell’anima il secondo pezzo del medley di Gianna Nannini 1.01: Si prosegue con Meravigliosa creatura 0.59: Ragazzo dell’Europa per Gianna Nannini, una canzone che fa parte della sua storia 0.55: C’è anche Coez sul palco dell’Ariston a cantare Motivo, l’ultimo singolo tratto dall’album La differenza 0.54: E’ arrivato il momento di Gianna Nannini! Siamo quasi all’una e devono entrare in scena ancora la metà dei concorrenti 0.45: Chiusura super rock per Pelù che si apre la giacca e ha scritto sul petto NO alla violenza sulle donne
0.41: Una delle sorprese delle prime serate del Festival, il vecchio leone Piero Pelù. C’è un richiamo ad Under Pressure, evergreen di Queen e David Bowie. Arrangiamento ricchissimo, forse troppo. Qualche piccola imprecisione e stonatura nella interpretazione 0.40: PIERO PELÙ L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming). Discografia solista Album studio 2000 – Né buoni né cattivi 2002 – U.D.S. – L’uomo della strada 2004 – Soggetti smarriti 2006 – In faccia 2008 – Fenomeni Album dal vivo 2007 – MTV Storytellers EP 2003 – 100% Live Raccolte 2005 – Presente 2013 – Identikit Il significato di “Gigante” Una sferragliata rock dedicata a chi si affaccia al mondo per la prima volta, ma anche a chi è invischiato coi problemi del passato dai quali vuole scappare. Un incoraggiamento a non cedere mai, a non abbatersi, a non perdere mai la speranza. Il cuore di “Gigante” è anche un inno d’amore del cantante a suo nipote, un sentimento totalizzante che ricorda vagamente l’appartenenza ad una fede come si evince dal ritornello : “Tu sei il mio Gesù, la luce sul nulla mio piccolo Buddha”. 0.38: Gli auguri dell’Ariston a Vasco Rossi con Albachiara 0.36: Musicalmente niente di nuovo, prova a ripetere il successo di Rolls Royce con un pezzo molto simile a quello dello scorso anno 0.33: Pare un omaggio a Renato Zero la mise di Achille Lauro che si presenta con un diadema e una camicia nera trasparente 0.32: ACHILLE LAURO Pseudonimo di Lauro De Marinis, nato a Verona l’11 luglio 1990, è al suo secondo Festival. Dopo l’exploit dello scorso anno con il brano “Rolls Roys”, certificato disco di platino. C’è grande attesa per la sua apparizione sul palco dell’Ariston, che potrebbe essere all’insegna, come è stato per l’XTra Factor, che ha presentato, all’insegna della “fluidità” del nuovo orientamento sessuale. L’ultimo singolo è “1990”, costruito sulla hit “Be my lover” di La Bouche. Il brano con cui gareggerà si intitola “Me ne frego” , mentre quello con più streaming su Spotify (più di 34 milioni) è “Thoiry Remix” (vincitore del doppio platino). Album in studio 2014 – Achille Idol Immortale 2015 – Dio c’è 2016 – Ragazzi madre 2018 – Pour l’amour 2019 – 1969 Il significato di “Me ne frego” Achille Lauro, nel testo di “Me ne frego”, vuole inviare un messaggio legato alla storia di una relazione tossica. Una situazione che, purtroppo, capita nella vita di alcune persone. Persone che vivono situazioni amorose problematiche, piene di emozioni ma anche difficili da affrontare. E vivere. Un disagio che Achille Lauro vive quasi consapevolmente: «Sì sono ubriaco ed annego». L’artista parla poi del David di Michelangelo. Perché? L’uomo viene usato dalla sua donna, lei idealizzata in una perfezione tipica delle opere dell’artista. Come appunto nel suo David. St’amore è panna montata al veleno». Un passaggio che ricorda la metafora di Gianna Nannini, nella sua “Questo amore è una camera a gas”. Stavolta l’amore di Achille Lauro è pieno di sostanza, dolce, ma allo stesso tempo pericolosamente… tossica. «Io sempre in cerca / Di quello che ho perso / Perdendo / Le cose che ho». Achille Lauro ha chiaro il concetto di “perso”, nell’amore, che fa allontanare l’innamorato dalla realtà. E dalle cose vere e belle che ha sempre amato. 0.30: Vasco Rossi si sente tutto nell’arrangiamento della seconda parte del brano 0.28: Assomiglia ad uno dei suoi cavalli di battaglia; Boom Boom, il pezzo di Irene Grandi, firmato da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, fra gli altri
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0.27: IRENE GRANDI Irene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili. Discografia Album in studio 1994 – Irene Grandi 1995 – In vacanza da una vita 1997 – Per fortuna purtroppo 1999 – Verde rosso e blu 2003 – Prima di partire 2005 – Indelebile 2008 – Canzoni per Natale 2010 – Alle porte del sogno 2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani 2015 – Un vento senza nome 2018 – Lungoviaggio 2019 – Grandissimo Live 2004 – Irene Grandi live ’03 Raccolte 1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino 2001 – Irek 2007 – Irenegrandi.hits 2012 – Tutto Irene – Cose da Grandi Il significato di “Finalmente io” Quello di Irene Grandi a Sanremo è un inno alla libertà: “Finalmente io” porta l’inconfondibile firma di Vasco Rossi – insieme a quella di Gaetano Curreri degli Stadio – ed è un vero e proprio manifesto della sua musica. La capacità di accettarsi così come si è, nelle propire debolezze e i propri errori, sorretti dall’ancora di salvezza della musica: «Ma quando canto… Sto da Dio!». 0.25: C’è Battisti sullo sfondo, vanno colti tutti i particolari nell’arrangiamento per capire la grande qualità di questo pezzo. Brano difficile da cantare e Diodato lo affronta con naturalezza e strappa l’ovazione dell’Ariston 0.23: Tecnicamente impeccabile, pezzo classico sanremese e, proprio per questo, emozionante. Strofa geniale 0.22: DIODATO Nato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali. Discografia Album 2013 – E forse sono pazzo 2014 – A ritrovar bellezza 2017 – Cosa siamo diventati Il significato di “Fai rumore” La fine di una relazione, scondo Diodato, è un’esperienza sensoriale oltre che emotiva. L’udito, in particolare, è il senso che può riportare alla persona perduta: «Ho capito che / Per quanto io fugga / Torno sempre a te / Che fai rumore qui / E non lo so se mi fa bene / Se il tuo rumore mi conviene / Ma fai rumore sì / Che non lo posso sopportare / Questo silenzio innaturale / Tra me e te». Il rumore diviene quindi un antidoto alla sofferenza d’amore, perché il silenzio evoca il dolore: «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai». 0.20: Si riparte con Antonella Clerici stile Maria Antonietta
0.09: Inedito per Ghali: si chiama Good Times 0.08: L’attesa Boogieman, ultimo singolo di Ghali in coppia con Salmo 0.07: Habibi a seguire per Ghali 0.06: Cara Italia in apertura per il rapper/trapper 0.05: Capello fucsia per Ghali, giacca pantalone e uno dei reverse della giacca rosa che scende a mo’ di stola. Originale 0.03: Entra Ghali ma è uno stunt man che cade dalle scale 23.58: La standing ovation per Vincenzo Mollica e il saluto delle star 23.51: Grande interpretazione di Fiorello, da vero crooner, spettacolare l’arrangiamento di Demo Morselli 23.49: Atmosfere di Broadway sul palco dell’Ariston, Fiorello canta in inglese poi in italiano Quando quando quando, una delle canzoni italiane più famose al mondo 23.47: Si sta preparando una cover di “Quando quando quando”… con colui che l’ha cantata a Sanremo 23.45: Sul palco dell’Ariston arriva Tony Renis, che Sanremo lo ha vinto 23.42: Gag sui “mali” dei 60enni, compresi bisogni fisiologici 23.39: Sketch di Fiorello e Amadeus 23.36: Entra Fiorello e imita Mike Bongiorno, beccandosi l’applauso dell’Ariston 23.35; Il vocoder finale non ci azzecca con il resto del pezzo melodico 23.33: C’è un ritorno agli arrangiamenti anni ’90. E’ come mettere un vestito da sessantenne a un sedicenne. Troppa semplicità, poca sostanza 23.32: RIKI Tra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi. Discografia Album in studio 2017 – Mania Album dal vivo 2018 – Live & Summer Mania EP 2017 – Perdo le parole Il significato di “Lo sappiamo entrambi” Una canzone che parla di una storia d’amore molto intensa, ma che sembra fallire portando con sé una grande sofferenza. Le difficoltà di coppia sono al centro del testo, come quella di parlarsi, di capirsi e di saper ragionare assieme. Riki cerca di raccontare attraverso la sua musica come può essere complicato rapportarsi con un amore che sembra arrivato alla fine, per il quale non si può far altro che reagire, così da salvare quanto di buono e di importante è rimasto di un sentimento forte ed intenso. “Restiamo distanti restandoci accanto, non lo noti anche tu?”. 23.24: Gli Eugenio in via di Gioia ritirano il premio della critica della sezione Giovani 23.22: Bella interpretazione di Tiziano Ferro che stavolta si è attenuto all’arrangiamento iniziale 23.19: Tiziano Ferro si cimenta su un pezzo che ha vinto Sanremo, Portami a ballare di Luca Barbarossa, prodotta da Roberto Costa che sarà con noi domani sera 23.16: Se cercavamo un “pezzo ombrellone” lo abbiamo trovato 23.15: Mahmoud ha lasciato il segno ma Elodie ci sta mettendo del suo. Sia chiaro: nulla di nuovo, la ritmica è già sentita ma proprio per questo ce la ritroveremo in radio a manetta 23.13: ELODIE Elodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”. Discografia Album 2016 – Un’altra vita 2017 – Tutta colpa mia 2020 – This Is Elodie Il significato di “Andromeda” Andromeda è una costellazione, rappresentata nella mitologia come una donna legata alle catena (“La mia fragilità e la catena che ho dentro). L’autore della canzone è Mahmood, l’artista vincitore di Sanremo 2019 ha una scrittura legata alla mitologia e anche questa volta attinge alle leggende del passato. In questa canzone Elodie parla di una relazione con un uomo adulto, più grande di lei ma alla fine immaturo. Nella canzone l’artista comunica consapevolezza di quanto sta accadendo mandando un messaggio chiaro all’amato (Se ti sembrerò piccola non sarò la tua Andromeda) 23.12: Amadeus si prende in giro, prende la vernice stile arbitro e le dice che non deve mai stare dietro alla linea disegnata sul palco. Francesca è vestita Alberta Ferretti, un incanto. Bella ed elegante 23.10: Entra in scena Francesca Sofia Novello, con Amadeus che si dà uno schiaffetto per averle detto in conferenza stampa che è apprezzabile il fatto che stia un passo indietro rispetto al suo uomo 23.08: C’è Godzilla dei Jamiroquai, un po’ di Rage against the Machine, un po’ Beastie Boys, tutte citazioni colte per un Anastasio in rosso,, sia nel vestito, sia nel numero di voti raccolti: era il favorito della vigilia ma non è nella top ten dopo le prime tre serate 23.06: ANASTASIO Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020. Discografia Album 2020 – Atto zero EP 2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc) 2018 – La fine del mondo Il significato di “Rosso di Rabbia” Nella sua “Rosso di Rabbia” Anastasio sembra cantare di un terrorista colto in flagranza di un attentato che non è riuscito a commettere. La canzone diventa quindi un’esplosione: di una rabbia inespressa che diviene non necessariamente un fattore negativo, bensì un motore. La rabbia sembra avere quindi due volti in questa canzone. Il rapper se la prende anche con chi quella rabbia la osserva, la giudica, la “fotografa” e in qualche modo se ne nutre. «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». Quello di Anastasio è un appello alla libertà d’espressione, almeno nell’arte. 23.03: Intro omaggio ai Beatles, la canzone è senza grandi pretese, l’unica velleità è quella di far battere le mani e far ballare ed è possibile che raggiunga il suo obiettivo 23.01: PINGUINI TATTICI NUCLEARI Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro). Discografia Album in studio 2014 – Il re è nudo 2015 – Diamo un calcio all’Aldilà 2017 – Gioventù brucata 2019 – Fuori dall’hype EP 2012 – Cartoni animali Il significato di “Ringo Starr” In “Ringo Starr” sono tanti i richiami alla contemporaneità e a quella generazione di ragazzi cresciuta al ritmo delle serie tv, che chiede continuamente conferme e cambia, di volta in volta, i suoi traguardi. La musica allora diventa l’antidoto ideale per alleviare il malessere che attanaglia i giovani d’oggi, stretti tra la volontà viscerale di affermarsi e l’indolenza di chi sa di non farcela. Il brano è anche e soprattutto un omaggio al batterista dei Beatles, figura che ha saputo imporsi pur restando in disparte. 22.54: Due bimbi che ballano, l’assolo al pianoforte di Gualazzi è travolgente, il controcanto che aggiunge energia e un finale all’insegna dei fiati. Ariston in VISIBILIO!!!! 22.52: Che pezzo Gualazzi! Influenze funky anni ’70, latin jazz come se piovesse. C’è il ritmo da Brasile e Cuba che sale nel ritornello 22.51: RAPHAEL GUALAZZI Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson). Discografia Album in studio 2005 – Love Outside the Window 2011 – Reality and Fantasy 2013 – Happy Mistake 2016 – Love Life Peace EP 2010 – Raphael Gualazzi 2013 – Rainbows 2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots) Il significato di “Carioca” di Raphael Gualazzi Alla base di tutto c’è la Compagnia di Lucio Battisti. Nel senso del “senso” del post abbandono, di quando una storia finisce e ti senti smarrito/a come Raphael Gualazzi. E se Mogol girando smarrito, per caso, in città trovava felicità e “resurrezione” in una sconosciuta compagnia, così il 38enne che ama i grandi classici italiani incontra “Carioca” (“Ma chi l’avrebbe detto/ Sento solo la musica/ Forse sei il diavolo Ma sembri magica”). 22.48: Melodia innovativa, arrangiamento estremamente interessante e poi c’è l’interpretazione di un testa scritto da un fuoriclasse come Pacifico. L’unico dubbio che sorge è sulla “s” di Gabbani. Un pezzo “alla Concato”. Il primo posto è meritato 22.47: Ci mette sempre del suo Gabbani, il ritornello resta nella mente… viene da cantare, sparge buonumore 22.46: FRANCESCO GABBANI Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti. Discografia Album 2014 – Greitist Iz 2016 – Eternamente ora 2017 – Magellano Album dal vivo 2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017 Il significato di “Viceversa” di Francesco Gabbani Dopo il trionfo nel 2017 con Occidentali’s Karma, Gabbani torna a Sanremo portando un rompicapo da risolvere. Quello di una storia d’amore entrata in un vicolo cieco, in cui trovare una soluzione alle difficoltà relazionali è davvero difficile (“L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?”). A volte nella vita di coppia ci si scontra per dei piccoli particolari (“Un battibecco nato su un letto”) che però si trasformano in nodi stretti da sciogliere (“Un diluvio universale”). Gabbani prova a uscire da questa complicazione portando il particolare sotto il microscopio e scoprire che poi non è così difficile volersi bene (“È solamente tutto quello che ci manca e che cerchiamo per poterti dire che “ti amo!””). 22.44: Amadeus saluta i genitori in platea 22.42: Un po’ Dolcenera, un po’ Mia Martini, un po’ la Noemi di Sono solo parole. Oggi appare meno emozionata e più a suo agio sul palco. Arrangiamento standard con qualche retaggio da Lana del Rey… Il pezzo comunque nell’insieme può funzionare 22.41: GIORDANA ANGI Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro. Discografia Album 2019 – Voglio essere tua Il significato di “Come mia madre”
Giordana Angi canta a Sanremo l’amore per la propria mamma. Un testo semplice, essenziale, ma che arriva dritto al cuore: «Che di persone ce ne sono tante / Ma col tuo cuore c’è n’è una sola». Per Giordana Angi la mamma è un rifugio in cui tornare, «Ti scriverò un messaggio / Appena uscita dalla stazione / Ci vediamo poi per pranzo / Non vedo l’ora di parlarti / Per ritornare a respirare», ma anche un modello da imitare, «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre».
Post n°15599 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
22.35: Pezzo sulle contraddizioni della guerra, contaminazione pseudo classica con pianoforte nel ritornello e basso albertino 22.33: RANCORE Nome vero Tarek Iurcich, nato a Roma il 19 luglio 1989, Rancore è alla prima partecipazione a Sanremo anche se proprio a Sanremo devo il suo primo, vero momento di celebrità, lo scorso anno quando salì sul palco dell’Ariston per affiancare Daniele Silvestri (che lo ha ospitato anche nel suo Tour nei Palasport italiani) per il brano “Argentovivo”. “Il rapper ermetico”, come lui stesso si definisce per la profondità dei suoi testi che tanto piacciono alla critica, prova a fare un ulteriore salto di qualità e a spiccare il volo con “Eden”. Per approfondire sul suo presente Spotify indica l’ascolto di “Sangue di drago”, già a quota 5 milioni di streaming. Discografia Album in studio 2006 – Segui me 2011 – Elettrico (con DJ Myke) 2012 – Silenzio (con DJ Myke) 2018 – Musica per bambini Raccolte 2011 – Exclusives Il significato di “Eden” di Rancore Dentro l’Eden di Rancore c’è molto simbolismo. A partire dalla mela, quella morsa da Eva, simbolo totale con il quale descrivere la nostra realtà. Quella in qui il rapper romano si muove, composta di immagini, miti e che vengono raccontati dalle note dell’Ariston. Adamo ed Eva ma nei giorni nostri. Quella mela è tutto, un frutto proibito ma anche New York. Passando per il frutto che portò all’illuminazione di Isaac Newton. 22.31: Si balla all’Ariston su uno dei grandi successi del momento. Energia e sensualità per la star britannica di origine albanese 22.28: E’ il momento di Dua Lipa. L’ospite internazionale con Don’t Start Now 22.21: Antonella Clerici enuncia le regole del Festival di Sanremo dopo Amadeus, prendendolo in giro 22.18: Antonella Clerici fa il suo ritorno sul palco dell’Ariston, abito classico alla Clerici, tanto, pure troppo… 22.17: Il duetto Fiorello-Tiziano Ferro si chiude con un bacio appassionato e con Fiorello che saluta Victor, compagno di Ferro, che tradisce una grande vergogna 22.15: Tiziano Ferro e Fiorello assieme con Amadeus sul palco e racconta di avere vinto un’autoradio cantando Finalmente tu di Fiorello. Si può dire che la polemica è chiusa 22.14: L’ovazione dell’Ariston anche per Tiziano Ferro 22.13: Si lascia andare Tiziano… grande emozione anche per lui 22.10: Non ci pare abbia stonato stasera… adesso Ti scatterò una foto 22.07: C’è Tiziano Ferro con L’ultima notte al mondo, Ti scatterò una foto e L’amore è una cosa semplice 22.04: Arrangiamento un po’ retrò ma l’intensità c’è. Il pezzo comunque è intenso, il testo è dolcissimo, una poesia rivolta alla figlia, alla paura dell’abbandono 22.03: Quasi impressionante la somiglianza con il padre Enzo 22.02: PAOLO JANNACCI Nato a Milano, 5 settembre 1972, è figlio di un’icona della musica italiana, Enzo Jannacci. Per Paolo Jannacci, jazzista che non ha nelle doti canore il suo punto forte, si tratta di un esordio sul palco dell’Ariston. Il brano con cui proverà a non soccombere all’inevitabile confronto con il padre si intitola “Vorrei parlarti adesso”. Su Spotify il suo miglior risultato lo detiene il brano “Canterò” con soli 5 mila streaming. Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre). Non ha dischi suoi all’attivo. Il significato di “Voglio parlarti adesso” di Paolo Jannacci 22.00: Si riparte con Fiorello e Amadeus sul palco per presentare la prima canzone in gara. Abbiamo utilizzato i pezzi usciti su Il Messaggero per raccontarvi le canzoni in gara 21.53: Un successo meritato per Leo Gassmann, vocalmente bravo, dotato. La strofa è piuttosto evanescente, nell’inciso esce bene. Il brano è orecchiabile e radiofonico 21.52: La vittoria nella categoria Giovani con il 52.5% va a LEO GASSMANN 21.51: Il presidente della Regione Liguria Toti premierà il vincitore della categoria Giovani 21.50: Il premio Lucio Dalla va a Tecla 21.49: Il premio critica nuove proposte va a Eugenio in via di Gioia 21.48: Ovazione dell’Ariston per Fiorello, è il momento della proclamazione della categoria Giovani 21.46: Ora l’esercizio musicale di Fiorello, mentre c’è lo stop del televoto: Montagne verdi di Marcella su musica di Generale di Francesco de Gregori 21.45: Amadeus sta cercando di baciare Fiorello 21.41: C’è complicità tra Fiorello ed Amadeus sul palco, nonostante le polemiche di ieri con Tiziano Ferro 21.39: Ancora il travestimento da Maria De Filippi per Fiorello ma stavolta è in smoking. “Assomiglio a Caniggia” 21.38: La presa in giro di Milly Carlucci e del Cantante Mascherato, programma un filo trash di Raiuno 21.37: Si riparte e c’è Fiorello che balla con un mega mascherone da coniglio 21.30: C’è Fiorello, ma si va in pubblicità 21.29: In onda i due spezzoni delle canzoni finalista. Tra 15′ sarà chiuso il televoto 21.27: Subito la finale tra Tecla e Gassmann, aperto il televoto 21,25; Con il 50.1% va in finale Leo Gassmann 21.23: Chi sarà il secondo finalista? 21.21: C’è un po’ di Tha Supreme in Fasma, il modello è Post Malone, l’intro del pezzo richiama Hold back the river di James Baj 21.19: Chi è Fasma PER SENTIRMI VIVO – Fasma Non ti voglio più scrivere Ma a te sembra facile Cosa siamo diventati io e te Questa fama questa luce E per questo ti scrivo Ma a te sembra facile Cosa siamo diventati io e te Questa fama questa luce Io ti ho nella testa
21.18: Un finale alla “Re Leone” stile Hakuna Matata per Leo (Leone?) Gassmann 21.16: E’ orecchiabile il pezzo di Gassmann, arrangiamento di livello dice il maestro Gabriele Bertozzi, ospite qui nel gruppo di ascolto. Confermiamo la somiglianza con La notte di Arisa 21.14: Chi è Leo Gassman VAI BENE COSI’ – Leo Gassmann Solo tu sai quanto fa male sentirsi Ma tu sei così Perchè sei fatto così Solo tu sai quanto fa male arrivare Ma tu sei così Perchè sei fatto così Che la vita là fuori Perchè sei fatto così Che la vita la fuori 21.14: Ora la seconda semifinale dei Giovani: Leo Gassman contro Fasma 21.12: Con il 55% delle preferenze sarà Tecla la finalista della gara dei Giovani 21.10: E’ il momento del primo verdetto. Chi sarà la prima finalista? 21.04: In realtà il suo è un nome d’arte, all’anagrafe Marco Sentieri è conosciuto come Pasquale Mennillo, nato a Caserta 34 anni fa e già conosciuto negli ambienti musicali italiani e stranieri. La passione per la musica è nata in età adolescenziale, infatti a 16 anni si è trasferito a Roma per potersi dedicare unicamente alla musica, e per un certo periodo si è esibito al fianco di un gruppo noto nella Capitale, i Quarto Senso, con i quali ha partecipato anche a Sanremo Giovani Rock. I suoi gusti musicale spaziano dalla musica rap, al rock fino alla più diffusa musica pop e nel corso della sua lunga gavetta ha avuto l’opportunità di esibirsi con personalità già affermate nel panorama musicale italiano, come Clementino, Rocco Hunt e i Gemelli Diversi. Il suo trampolino di lancio, strano a dirsi, è stata la Romania. Lì, infatti, ha partecipato a due Festival importanti che gli hanno consentito di essere conosciuto e apprezzato e arrivare alla anche alle selezioni dei bootcamp di X Factor. Da qualche anno è tornato in Italia, a Napoli, dove attualmente vive con la sua famiglia: sua moglie e due bellissimi bambini, la piccola Gaia e Umberto nato la scorsa estate. BILLY BLU – Marco Sentieri Magro come un chiodo E lo chiamavi Billy Blu E’ stato Billy Blu Ma la vita è un giustiziere “ti ricordi di me” E allora come hai pianto, 21.03: E’ il momento di Marco sentire con la sua Billy Blù 20.58: TECLA 8 MARZO – Tecla In fin dei conti la vita è come un viaggio Siamo petali di vita che hanno fatto Abbiamo dato e troppo poco ci è concesso Siamo petali di vita Se ci crolla il mondo addosso Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazione In fin dei conti noi siamo di passaggio 20.57: Inizia la gara dei giovani con Tecla 20.55: Amadeus comunica la classifica provvisoria dopo le prime tre serate: 1) Gabbani, 2) Vibrazioni, 3) Pelù, 4) Tosca, 5) Pinguini Tattici Nucleari, 6) Diodato, 7) Elodie, 8) Masini, 9) Grandi, 10) Zarrillo, 11) Levante, 12) Anastasio, 13) Urso, 14), Gualazzi, 15) Jannacci, 16) Nigiotti, 17) Angi, 18) Lauro, 19) Pavone, 20) Rancore, 21) Riki, 22) Lamborghini, 23) Junior Cally, 24) Bugo e Morgan 20.53: E’ Amadeus sul palco dell’Ariston in giacca grigio argentato 20.52: Inizia la quarta serata del Festival 20.48: Si partirà con la gara dei giovani. Queste le semifinali: Leo Gassmann contro Fasma nella prima, e a seguire Tecla contro Marco Sentieri. 20.45 Questi i giovani in gara: Fasma, Marco Sentieri, Tecla Insolia e Leo Gassmann. Questi invece i big in gara: Bugo e Morgan – Sincero. Alberto Urso – Il sole ad est. Tosca – Ho amato tutto. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74). Piero Pelù – Gigante. Elodie – Andromeda. Le Vibrazioni – Dov’è. Riki – Lo sappiamo entrambi. Rancore – Eden. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare). Marco Masini – Il confronto. Levante – Tikibombom. Achille Lauro – Me ne frego. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango. Raphael Gualazzi – Carioca. Giordana Angi – Come mia madre. Diodato – Fai rumore. Anastasio – Rosso di rabbia. Enrico Nigiotti – Baciami adesso. Irene Grandi – Finalmente io. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr. Francesco Gabbani – Viceversa. Junior Cally – No grazie. 20.40 Il conduttore del festival (che rischia di essere il più visto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello e dalla presentatrice Tv, già a Sanremo nelle vesti di conduttrice nel 2010, Antonella Clerici, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), Gianna Nannini e Coez (assieme sul palco), Tony Renis, Johnny Dorelli, il rapper Ghali e la popstar Dua Lipa. 20.30 Esaurite le prime tre serate con le esibizioni dei 24 Big e degli 8 giovani (con le quattro eliminazioni), oggi sul palco dell’Ariston si assegna il primo premio della edizione 2020, quello della categoria Giovani con le semifinali e la finale a scontro diretto fra i 4 concorrenti rimasti in gara. In programma anche l’esibizione dei 24 big in gara cheriproporranno per la seconda volta il loro brano inedito sul palco dell’Ariston. Questa è la serata in cui a decidere la classifica sarà la Giuria della Sala Stampa Tv Radio e Web, composta dai giornalisti accreditati presso la sala stampa del Festival (quotidiani, stampa periodica, web, radio e televisioni private), che voterà attraverso un’applicazione gestita dalle società Emg e Noto Sondaggi, dalla sala Roof del Teatro Ariston. I voti della Giuria della Sala Stampa andranno ad aggiungersi a quelli delle tre sere precedenti.
Post n°15598 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Tag: film in uscita
Post n°15597 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Questi i giovani in gara: Fasma, Marco Sentieri, Tecla Insolia e Leo Gassmann Questi invece i big in gara: Bugo e Morgan – Sincero. Alberto Urso – Il sole ad est. Tosca – Ho amato tutto. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74). Piero Pelù – Gigante. Elodie – Andromeda. Le Vibrazioni – Dov’è. Riki – Lo sappiamo entrambi. Rancore – Eden. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare). Marco Masini – Il confronto. Levante – Tikibombom. Achille Lauro – Me ne frego. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango. Raphael Gualazzi – Carioca. Giordana Angi – Come mia madre. Diodato – Fai rumore. Anastasio – Rosso di rabbia. Enrico Nigiotti – Baciami adesso. Irene Grandi – Finalmente io. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr. Francesco Gabbani – Viceversa. Junior Cally – No grazie.
Post n°15596 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
2.03: Tosca, dunque, vince la tappa dei duetti, davanti a Pelù e ai Pinguini Tattici Nucleari. Perdono terreno Gabbani, Elodie e Le Vibrazioni 1.59: 24) Bugo e Morgan, 23) Elettra Lamborghini, 22) Riki, 21) Junior Cally, 20) Alberto Urso, 19) Elodie, 18) Giordana Angi, 17) Levante, 16) Achille Lauro, 15) Michele Zarrillo, 14) Irene Grandi, 13) Rita Pavona, 12) Enrico Nigiotti, 11). Raphael Gualazzi, 10) Marco Masini, 8) Rancore, 8) Gabbani, 7) Jannacci, 6) Le Vibrazioni, 5) Diodato, 4) Anastasio, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Piero Pelù, 1) Tosca 1.56: Alketa Vejsiu intona Una Lacrima sul viso e sul palco dell’Ariston sale Bobby Solo 1.52: Il monologo di Il monologo di Alketa Vejsiu sull’Albania sull’Albania 1.50: Si diverte Francesco Gabbani e divderte il pubblico dell’Ariston 1.47: L’Ariston si lascia trascinare dall’interpretazione, piuttosto veritiera e simile all’originale 1.44: Non pL’ITALIANO Francesco Gabbani 1.42: Non solo le doti vocali quelle che spiccano per Elettra Lamborghini 1.40: Myss Keta: Il personaggio di Myss Keta nasce ad agosto 2013 da un’idea del collettivo Motel Forlanini, interessato a cogliere lo Zeitgeist della cultura underground di Milano[2]. Figure chiave del progetto sono il producer Stefano Riva, il regista Simone Rovellini e il grafico Dario Pigato. Il primo singolo, Milano, sushi & coca, citazione all’album Sushi & Coca dei Marta sui Tubi, esce nell’ottobre dello stesso anno, insieme a un videoclip su YouTube. Ottiene un grande riscontro mediatico, insieme a una serie di critiche rivolte ai contenuti provocatori proposti. 1.40: NON SUCCEDERÀ PIÙ Elettra Lamborghini con Myss Keta 1.36: Paolo Jannacci rispetta rigorosamente l’arrangiamento del padre, guardandolo sembra di rivedere Enzo Jannacci 1.36: Francesco Maria Mandelli (Erba, 3 aprile 1979) è un attore, regista, sceneggiatore, musicista, conduttore televisivo e scrittore italiano. 1.33: SE ME LO DICEVI PRIMA Paolo Jannacci Con Francesco Mandelli 1.27: “Duetto” virtuale tra Pelù e Little Tony. Trascinante il pezzo di Pelù, l’Ariston si spella le mani. Pelù, già terzo in classifica, potrebbe fare un pieno di voti 1.25: E’ un cuore matte, quello di P sincopato e super rock 1.24: CUORE MATTO Piero Pelù 1.21: Voce baritonale di Bobo Rondelli che nene si sposa con quella di Irene Grandi, in gran forma 1.20: Roberto Rondelli detto Bobo (Livorno, 18 marzo 1963) è un cantautore, attore e poeta italiano. Leader del gruppo a Ottavo Padiglione, che prende ispirazione dal reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno; in questo periodo la formazione è costituita dal violinista free Stefano “Steve” Lunardi, il bassista / contrabbassista Alessandro Minuti e il batterista Sergio Adami.
Post n°15595 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
1.19: LA MUSICA È FINITA Irene Grandi con Bobo Rondelli 1.17: Brutta performance di Morgan e Bugo che, tra una stonatura e l’altra, riescono a portare a termine il brano di Sergio Endrigo 1.14: Dopo un buon inizio il duo va alla deriva sotto il peso un pezzo troppo grande per loi. Le stonature ci sono eccome 1.12: CANZONE PER TE Bugo e Morgan 1.10: Annalisa fa la differenza, Achille Lauro è rimasto sopra la soglia della sufficienza, performance tutto sommato positiva 1.07: E’ David Bowie, dunque, il modello di Achille Lauro che entra con la maschera azzurra attorno agli occhi. Brava Annalisa, profonda 1,06 Annalisa Scarrone, nota semplicemente come Annalisa (Savona, 5 agosto 1985), è una cantautrice e conduttrice televisiva italiana. 1.05: GLI UOMINI NON CAMBIANO Achille Lauro e Annalisa 1,02: Bella, emozionante l’interpretazione di Rita Pavone a fianco di Amedeo Minghi al piano 1.00: Amedeo Minghi: Mato a Roma il 12 agosto 1947, è un cantautore e compositore italiano. Vanta otto partecipazioni al Festival di Sanremo e un podio, il terzo posto ottenuto in coppia con Mietta con il brano “Vattene Amore” 0.59: 1950 Rita Pavone e Amedeo Minghi 0,58: E’ l’1 e mancano 8 canzoni della gara 0.50: Bellissima la versione di Tosca e Silvia Perez Cruz di Piazza Grande, emozionante il finale 0.48: Un fado per Piazza Grande. Versione trascinante del pezzo di Lucio Dalla 0.47: PIAZZA GRANDE Tosca con Silvia Perez Cruz 0.44: Non si sentiva il bisogno della versione swing di 24mila baci. Interpretazione più che sufficiente, scelta discutibile 0.40: 24MILA BACI Diodato e Nina Zilli 0.37: Convincente la scelta, un po’ meno l’apporto del cantante dei Canova 0.36: Chitarra in avvio di pezzo, promette bene anche la voce di Sarcina 0.35: I Canova sono un gruppo musicale indie pop italiano, formatosi a Milano nel 2013. Tre dei quattro componenti del gruppo (Matteo Mobrici, Fabio Brando e Federico Laidlaw) iniziarono a suonare insieme nel 2008, pubblicando un LP dal titolo Number 9. Nel 2013 al trio si aggiunge il batterista Gabriele Prina, che completa la formazione del gruppo. 0.34: UN’EMOZIONE DA POCO Le vibrazioni con Canova 0.27: Tiziano Ferro presenta il nuovo singolo Amici per errore 0.22: Tiziano Ferro scende le scale dell’Ariston e si piazza al piano intonando uno dei pezzi del momento, In mezzo a questo inverno 0.15: Brava Giordana Angi: ha emozionato! Applausi 0.13: Buona performance di Giordana Angi che esagera un po’ con il vibrato ma gli archi dei Solis String Quartet aggiungono un pizzico di magia 0.11: Solis String Quartet: Il Solis String Quartet è un quartetto d’archi che si forma a Napoli nel 1991 da un’idea di Antonio Di Francia (violoncello) che insieme a Pasquale Cannavacciuolo (violino) e poi dall’incontro con Gerardo Morrone (viola) decidono di formare un quartetto d’archi che proponesse musica non classica. 0.10: LA NEVICATA DEL ‘56 Giordana Angi con Solis String Quartet 0.07; Mika preannuncia un Tour estivo e la sua presenza a Umbria Jazz 0.05: Toccante l’interpretazione in italiano di Mika di Amore che vieni, amore che vai, con tanto di parte acapella 0.03: L’omaggio di Mika a Fabrizio De Andrè con Amore che viene, amore che va 0.02: L’Italia più la conosci e meno la capisci: la battuta sagace di Mika 0.00: Il falsetto di Mika nel live di Happy ending 23.59: Un pezzo che assomiglia a One more time di Britney Spears 23.58: Dear Jealousy, l’ultimo singolo, per Mika sul palco dell’Ariston 23.57: Completo grigio, i pantaloni e la giacca sono profilati di nero 23.56: Tocca ora a Mika, seconda star internazionale della terza serata 23.54: Gli applausi di Cristiano Ronaldo per Georgina Rodriguez. Non particolarmente bella la giacca di scena con cui è uscito Amadeus 23.51: Su Roxanne di Moulin Rouge, Georgina Rodriguez si esibisce in un tango appassionato 23.44: Cristicchi sulla sedia, come nell’anno della vittoria a Sanremo, a chiudere un’esibizione toccante, apprezzato dal pubblico 23.42: Nigiotti si prende la parte cantata, con toni bassi ed evocativi, per Cristicchi la parte parlata/rappata, poi sul ritornello arriva la voce di Cristicchi a ricordare questo pezzo che ha vinto Sanremo 23.41: Simone Cristicchi: nato a Roma il 5 febbraio 1977 è un cantautore, attore teatrale e scrittore italiano. È stato il vincitore del Festival di Sanremo 2007 con il brano Ti regalerò una rosa. Dal 2017 è il direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo. 23.41: TI REGALERÓ UNA ROSA Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi 23.39: Ora la presentazione de “L’amica geniale”, fiction di Raiuno 23.37: Si è svegliato l’Ariston e anche noi abbiamo avuto un sussulto con l’energia dei Pinguini 23.35:Simpatico l’intreccio tra Max Gazzè e il Non amarmi di Aleandro Baldi e Francesca Alotta 23.34: C’è ritmo nella esibizione dei Pinguini Tattici Nucleari 23.33: Tutti colorati i Pinguini che attaccano con Papaveri e Papere 23.32: 70 VOLTE Pinguini Tattici Nucleari 23.25: Non indimenticabile la performance di Benigni,,, Applauso tutto sommato contenuto dell’Ariston 23.23: Un inno all’amore, anche fisico, il Cantico dei Candici 23.19: Dopo una lunga presentazione, Benigni recita il Cantico dei Cantici 23.04: Benigni ha cercato la canzone perfetta e l’ha trovata: il Cantico dei Cantici 22.59: Gag “baudiana” tra Benigni e Amadeus. Benigni prende il giro il sistema di voto (si potrà votre anche citofonando) 22.52: Roberto Benigni entra in scena fuori dall’Ariston con la banda e Amadeus lo va ad accogliere 22.45: Capaldi promette di tornare in Italia per un concerto. Voce graffiante, con qualche lieve stonatura 22.40: Someone you loved, il pezzo più famoso per Capaldi
22.39: Voce calda, sonorità scozzesi per Lewis Capaldi con Before you go, hiyt internazionale, ai primi posti della classifica statunitense di vendite
Post n°15594 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
22.31: LUCE Rancore, Dardust e La Rappresentante di lista 22.30: Applausi fragorosi per Elodie che ha mostrato tutte le sue qualità sonore. Finalmente un “figlia” di Maria de Filippi che rende onore al Palco di Sanremo 22.28: La cover di Elodie è quella che finora rispecchia più da vicino il pezzo scelto. Non l’ha stravolta e sta raccogliendo applausi. Struggente anche la presenza del pianista siriano Ahmad 22.27: Inizio intimista del pezzo di Eros Ramazzotti, bella voce nei toni bassi per Elodie 22.26: Aeham Ahmad, noto anche come “Il pianista di Yarmouk”: è un musicista nato nel 1988 a Damasco, in Siria, ma che appartiene alla minoranza palestinese della città diventato famoso intorno al 2013, quando, ispirandosi a una famosa scena del film Il pianista, cominciò a suonò il pianoforte in mezzo alle rovine di un campo profughi palestinese in Siria. In particolare, un video di lui che suona e canta tra i palazzi semidistrutti diventò virale e finì sui siti di news di mezzo mondo. 22.25: ADESSO TU Elodie con Aeham Ahmad 22.22: Entusiasta di essere al Festival, Alketa Vejsiu, che parla del Festival della musica albanese 22.20: Caftano rosa Barbie per Alketa Vejsiu, linee morbide, stile impero, profilato in lurex 22.19: E’ il momento della presentatrice albanese Alketa Vejsiu 22.17: L’ovazione dell’Ariston per un finale che in qualche modo ha emozionato. Non noi 22.15: Molto impostato Urso, non esplode mai, accademico, Ornella Vanoni fatica a mettere l’anima in questo pezzo meraviglioso 22.14: Ornella Vanoni è una dlele più importanti iongterpreti della scena musicale italiana. 22.13. LA VOCE DEL SILENZIO Alberto Urso con Ornella Vanoni 22.03: Levante ha grande personalità, quasi magnetica 22.02: Buono anche il mix di voci, Levante con uno stile unico, la Michielin diciamo più convenzionale,m graffiante e doce al tempo stesso Maria Antonietta 22.01: Tre voci femminili per una canzone che originariamente era cantata da tre uomini. Piacevole la sensazione all’ascolto delle prime note 22.01: Francesca Michielin: Nata a Bassano del Grappa il 25 febbraio 1995, è una cantautrice e polistrumentista italiana. Ha raggiunto la notorietà nel 2011 in seguito alla vittoria della quinta edizione del talent show X Factor. Durante la sua carriera la cantante ha vinto un Premio Videoclip Italiano, tre Wind Music Awards e un Premio Lunezia, oltre ad essersi classificata seconda al Festival di Sanremo 2016 ed aver rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016. Maria Antonietta: pseudonimo di Letizia Cesarini, nata a Pesaro il 26 agosto 1987, è una cantautrice, musicista e scrittrice italiana. Dopo un tour acustico, il 18 giugno 2013 pubblica il singolo Animali, che segna il debutto con l’etichetta discografica La Tempesta Dischi. Il singolo è accompagnato da una cover di Non ho l’età (Per amarti) di Gigliola Cinquetti 22.00: SI PUÒ DARE DI PIÙ Levante con Francesca Michielin E Maria Antonietta 21.57: Georgina Rodriguez ha regalato uno scudetto double face, da una parte l’Inter, dall’altra la Juve e Amadeus consegna il gagliardetto a Ronaldo ma dentro c’è la maglia di CR7 21.54: Il pathos c’è, l’arrangiamento è spettacolare, la mano della PFM è magistrale. Oggi Anastasio potrebbe fare un passo avanti in classifica, non dimentichiamo che stasera vota 21.52: Solito rap incalzante di di Anastasio nella prima parte, poi entra in scena Di Cioccio e si accende la luce 21.52: PFM: La Premiata Forneria Marconi (nota anche come PFM) è un gruppo musicale rock progressivo italiano che ha avuto grande popolarità, sia in Italia sia a livello internazionale (nel Regno Unito, in America e in Giappone). 21.51: SPALLE AL MURO Anastasio con PFM 21.50: Gag su Cristiano Ronaldo in prima fila 21.43: Dolcissima interpretazione di Gualazzi e Molinari: il momento migliore della serata finora 21.40: Incantevole Gualazzi, Simona Molinari impreziosisce il pezzo con una voce e una presenza scenica indiscutibile 21.39: Ritmo swingato/jazz, Gualazzi al piano, orchestrina a circondarlo 21.38: Simona Molinari: Nata a Napoli il 23 febbraio 1983 è una cantautrice e compositrice italiana prevalentemente dedita al jazz e allo swing. 21.37: E SE DOMANI Raphael Gualazzi con Simona Molinari 21.36: In bretella stile Di Caprio, Riki si è un po’ ripreso ma il ritmo non è proprio l’ideale per esaltare questo pezzo che fa parte della tradizione della musica italiana 21.34: Versione reggae di L’Edera che non incanta per Riki e Ana Mena, c’è tanta Spagna in questa prima parte di puntata 21.33: Ana Mena: Ana Mena Rojas (Estepona, 25 febbraio 1997) è una cantante e attrice spagnola. 21.32: L’EDERA Riki e Ana Mena 21.29: Stanno presentando un evento, una, nessuna centomila, un concerto che le vedrà tutte impegnate il 9 settembre al Campovolo di Reggio Emilia 21.26: Una Pausini emozionata parla della violenza sulle donne 21.24: Sul palco c’è la storia della musica italiana al femminile recente. Mannoia, Emma, Elisa, Pausini, Nannini, Giorgia, Amoroso 21.23: Momento riflessione contro la violenza sulle donne 21.17: Una interpretazione un po’ da sagra paesana, quella di Masini e Arisa su Vacanze Romane. Qui non è piaciuta 21.14: Bionda platino Arisa che entra in scena sulla scala, un paio di note non precise. 21.13: Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa (Genova, 20 agosto 1982), è una cantante e attrice italiana. Dopo aver vinto nel 2008 il concorso SanremoLab, ha raggiunto il successo partecipando al 59º Festival di Sanremo nel 2009 con il singolo Sincerità, vincitore della categoria “Nuove Proposte”. 21.12: VACANZE ROMANE Marco Masini e Arisa 21.11: Amadeus si toglie la giacca e ha il retro della maglielta di Lukaku 21.10: Amadeus, interista, ha la maglia della Juventus coperta da una sciarpa 21.09: Gag in spagnolo maccheronico tra Georgina e Amadeus 21.07: Entra in scena Georgina Rodriguez la compagna di Ronaldo, vestito di pizzo con scollo a cuore, spazzo frontale profondo 21.05: Massacrata a sufficienza “Vado al massimo” di Vasco Rossi con Junior Cally che “preferisce le sardine”, qualche buu dalla platea… Non granchè l’interpretazione di Junior Cally 21.03: Viito: sono un duo romano (d’adozione) indicato da più parti come nuova icona del genere Itpop. Il duo sta cercando una posizione di tutto rispetto nell’ambiente musicale e Sanremo è la grande occasione dopo singoli come “Bella come Roma”, “Industria porno”, “Una festa” e “Compro oro” che sono entrate, nell’immediato, nel cuore degli amanti del classico pop – rock. 21.03: VADO AL MASSIMO Junior Cally con Viito 21.01: Le trombe dell’orchestra, Michele “arzillo” Zarrillo e un graffiante Leali infiammano da subito la gara di questa sera 20.59: Si parte subito con un duetto energico tra Zarrillo e Fausto Leali 20.58: Fausto Leali (Nuvolento, 29 ottobre 1944) è un cantautore italiano contraddistinto da una vocalità caratteristica che gli ha fruttato l’appellativo di negro bianco. Vanta dodici partecipazioni come concorrente al Festival. Tra i suoi più grandi successi si distinguono A chi (1967), Deborah (1968), Angeli negri (1968), Io camminerò (1976), Io amo (1987), Mi manchi (1988) e Ti lascerò (1989). 20.57: Si parte subito con la gara. DEBORAH Michele Zarrillo con Fausto Leali 20.56: Amadeus saluta le vittime dell’incidente ferroviario di Casalpusterlengo 20.55: Apertura riservata a percussioni e ballerini sul palco dell’Ariston, esce Amadeus e saluta 20.53: Sigla dei programmi Tv anni 50/70 per l’avvio della puntata evocativa 20.52: Sta per iniziare la terza serata del Festival. Sigla dell’Eurovisione 20.50: Anche questa sera qualche istante di ritardo sulla partenza, preparate il caffè. Ieri chiusura all’1.40 20.45: Tra pochi minuti il via della terza serata del Festival. Attesa per l’inizio 20.43 E’ ancora in corso PrimaFestival, il programma che precede e lancia ogni serata del Festival: Gigi e Ross stanno intervistando alcuni big che tra poco saliranno sul palco dell’Ariston. Manca qualche minuto dunque, all’inizio delle danze nella cittadina ligure. 20.38 Tutto pronto al Festival per la serata Sanremo 70, dedicata ai duetti e riproposizioni dei brani storici della kermesse canora. Va rimarcato che i voti di questa sera avranno peso nella classifica finale della manifestazione per i 24 artisti della sezione Campioni. 20.32 Queste le cover e i duetti o esibizioni singole in programma questa sera: Alberto Urso: La Voce Del Silenzio con Ornella Vanoni. Piero Pelù: Cuore Matto. Marco Masini: Vacanze Romane con Arisa. Tosca: Piazza Grande con Silvia Perez Cruz. Achille Lauro: Gli Uomini Non Cambiano con Annalisa. Bugo E Morgan: Canzone Per Te. Anastasio: Spalle Al Muro con PFM. Le Vibrazioni: Un’Emozione Da Poco con Canova. Enrico Nigiotti: Ti Regalerò Una Rosa con Simone Cristicchi. Michele Zarrillo: Deborah con Fausto Leali. Rita Pavone: 1950 con Amedeo Minghi. Diodato: 24 Mila Baci con Nina Zilli. Francesco Gabbani: L’Italiano. Levante: Si Può Dare Di Più con Francesca Michielin e Maria Antonietta. Irene Grandi: La Musica E’ Finita con Bobo Rondelli. Junior Cally: Vado Al Massimo con i Viito. Paolo Jannacci: Se Me Lo Dicevi Prima con Francesco Mandelli. Elodie: Adesso Tu con Aeham Ahmad. Elettra Lamborghini: Non Succederà Più con Myss Keta. Giordana Angi: La Nevicata Del 56 con SOLIS String Quartet. Raphael Gualazzi: E Se Domani con Simona Molinari. Pinguini Tattici Nucleari: Papaveri E Papere, Nessuno Mi Può Giudicare, Gianna Gianna, Sarà Perché Ti Amo, Una Musica Può Fare, Salirò, Sono Solo Parole, Rolls Royce. Rancore: Luce con Dardust e La Rappresentante Di Lista. Riki: L’Edera con Ana Mena. 20.25 Le votazioni espresse durante questa serata speciale restituiranno una classifica generale dei Big, e concorreranno anch’esse a stabilire il vincitore finale di Sanremo 2020, insieme ai voti ottenuti nelle altre puntate. A condurre il Festival sarà Amadeus, affiancato questa sera dalla fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez e dalla conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, produttrice televisiva e cantante albanese Alketa Vejsiu, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), Massimo Ranieri che duetterà con Tiziano Ferro, il premio Oscar Roberto Benigni e i due cantanti internazionali Mika e Lewis Capaldi. 20.20 Esaurite le prime due serate con le esibizioni dei 24 Big e degli 8 giovani con le quattro eliminazioni, oggi sul palco dell’Ariston è in programma una serata speciale dedicata ai 70 anni del Festival. I 24 big in gara, quasi tutti accompagnati da artisti di fama nazionale ed internazionale, rivisiteranno a loro modo uno o più grandi successi del passato di Sanremo. La novità di quest’anno è che anche la serata “celebrativa” inciderà sulla classifica finale del Festival: La “Giuria Orchestrale” (composta da musicisti e vocalist dell’Orchestra) esprimerà un giudizio sulle esibizioni.
Post n°15593 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
Dopo il successo di pubblico di gradimento anche della seconda serata, questa sera il Festival di Sanremo vive l’evento forse più atteso di questa edizione, la serata Sanremo 70, in cui i 24 big in gara si esibiranno in una cover di un pezzo che fa parte della storia del Festival. Ci attende un’altra serata, la terza, all’insegna delle grandi emozioni in cui si potranno riascoltare e perché no anche cantare i grandi successi della storia di Sanremo. Gli artisti si potranno esibire soli o in duetto con artisti italiani o stranieri o gruppi. Il voto della giuria composta dai musicisti dell’orchestra contribuirà a stilare la classifica finale e dunque sarà importante per decretare il vincitore. E’ stato ufficializzato l’ordine di uscita e una scaletta di massima della seconda serata che avrà inizio alle 20.50 circa, in diretta su Raiuno Michele Zarrillo con Fausto Leali, Deborah Junior Cally con Viito, Vado al massimo Marco Masini e Arisa, Vacanze romane Riki e Ana Mena, L’edera Raphael Gualazzi con Simona Molinari, E se domani Anastasio con PFM, Spalle al muro Levante con Francesca Michielin E Maria Antonietta, Si può dare di più Alberto Urso con Ornella Vanoni, La voce del silenzio Elodie con Aeham Ahmad, Adesso tu Rancore, Dardust e La Rappresentante di lista, Luce Pinguini Tattici Nucleari, 70 Volte Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi, Ti regalerò una rosa Giordana Angi con Solis String Quartet, La nevicata del ’56 Le vibrazioni con Canova, Un’emozione da poco Diodato e Nina Zilli, 24 Mila Baci Tosca con Silvia Perez Cruz, Piazza Grande Rita Pavone e Amedeo Minghi, 1950 Achille Lauro e Annalisa, Gli uomini non cambiano Bugo e Morgan, Canzone per te Irene Grandi con Bobo Rondelli, La musica è finita Piero Pelù Cuore matto Paolo Jannacci Con Francesco Mandelli, Se me lo dicevi prima Elettra Lamborghini con Myss Keta, Non succederà più Francesco Gabbani, L’italiano Amadeus sarà affiancato questa sera dalla fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez e dalla conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, produttrice televisiva e cantante albanese Alketa Vejsiu, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), il premio Oscar Roberto Benigni e i due cantanti internazionali Mika e Lewis Capaldi.
Post n°15592 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
1.41: Finisce qui la nostra lunga diretta della seconda serata del Festival di Sanremo. Buonanotte a chi ci ha seguito finora e appuntamento a domani sera per l’evento legato alla storia dei 70 anni del Festival 1.35: 24) Junior Cally, 23) Morgan, 22) Rancore, 21) Lamborghioni, 20) Riki, 19) Pavone, 18) Nigiotti, 17) Achille Lauro, 16) Jannacci, 15), Anastasio, 14) Gualazzi, 13), Angi, 12) Urso, 11) Masini, 10) Levante, 9) Zarrillo, 8) Tosca, 7) Irene Grandi, 6), Diodato, 5) Elodie, 4) Pinguini Tattici Nucleari, 3) Piero Pelù, 2) Le Vibrazioni, 1) Gabbani 1.35: 6) Levante, 5) Michele Zarrillo, 4) Tosca, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Piero Pelù, 1) Francesco Gabbani 1.34: 12) Junior Cally, 11) Rancore, 10) Elettra Lamborghini, 9) Enrico Nigiotti, 8) Paolo Jannacci, 7) Giordana Angi 1.30: E’ il momento della classifica. Prima quella dei 12 cantanti in gara stasera e poi la classifica generale incrociata fra le due serate 1.28: La lettera alle tre figlie di Laura Chimenti 1.25: Baldanzoso Michele Zarrillo, un pezzo alla Raf con insert elettronici. Una versione svecchiata del cantautore romano. Bravo 1.24: Chitarra acustica. E’ uno Zarrillo pimpante nonostante l’ora tarda 1.23: NELL’ESTASI O NEL FANGO – Michele Zarrillo Non basta una promessa 1.22: MICHELE ZARRILLO Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”? 1.20: Sarà anche l’ora tarda ma non ha fatto impazzire l’autrice di “Accetto miracoli” 1.19: Timbro di voce alla Noemi, pezzo interessante in crescendo. Abbastanza sanremese per poter salire in alto in classifica 1.18: COME MIA MADRE – Giordana Angi Dammi la borsa che è troppo pesante 1.17: GIORDANA ANGI 1.17: Un tailleur giacca e pantalone per Sabrina Salerno che presenta Giordana Angi 1.10: Qualche fischio dalla platea ma prevalgono gli applausi per Junior Cally 1.09: Canzone di denuncia nei confronti della politica di oggi per Junior Cally. Il pezzo ha un ritmo tribale. Nessun accenno alle polemiche. La base presenta un’aria già ascoltata, non proprio originale 1.08: NO GRAZIE – Junior Cally Non ho i superpoteri 1.07: JUNIOR CALLY 1.06: Il più discusso del Festival: Junior Cally senza maschera 1.05: L’ennesima ovazione di serata per Tiziano Ferro 1.03: Il medley prosegue con La fine di Tiziano Ferro 1.00: Ora il regalo più grande per Tiziano 0.59: E’ il momento di Tiziano Ferro in raso blù. Sere nere, un evergreen del suo repertorio 0.51: Assomiglia un po’ a “La donna del mio amico” dei Pooh ma l’interpretazione fa la differenza con grande intensità da parte del cantante partenopeo 0.48 Tocca a Massimo Ranieri con un pezzo inedito: Mia ragione, prodotta da Gino Vannelli 0.47: Chiusura con sparo e caduta del cantante. Pezzo che ha potenzialità e potrebbe piacerci alla lunga 0.45: Ritmo reggaeton, testo impegnato, rabbia contro i mali del presente e del futuro 0.44: EDEN – Rancore
Questo è un codice, codice
Post n°15591 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
23.00: sul palco arriva Tiziano Ferro 22.55: pubblicità-time 22.52: Amadeus annuncia che tra poco saranno sul palco l’accoppiata imperdibile Tiziano Ferro-Massimo Ranieri 22.50: e come il brano degli Stato Sociale, anche questo si candida per diventare un tormentone. Qualche dubbio in più invece resta sulla durata nei secoli dei secoli 22.48: band in stile Stato Sociale, almeno le prime note raccontano questo RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari A volte penso che a quelli come me il mondo non abbia mai voluto bene 22.47: PINGUINI TATTICI NUCLEARI 22.45: Altra gag: Sabrina Salerno a 18 era un fiore, Amadeus a 18 anni sembrava Nicola di Bari o un serial killer americano 22.43: Incantati da Levante e dal suo ritmo sincopato, dalle sonorità mediterranee e dalla presenza scenica magnetica. Potrebbe essere balzata in testa alla classifica dei favoriti 22.41: Completo rosa per Levante che attacca un suo pezzo ritmato. E’ un bel brano, al primo ascolto 22.40: TIKIBOMBOM – Levante Ciao tu, animale stanco 22.39: LEVANTE Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”. 22.38: Abito lungo con spacco inguinale e scollatura vertiginosa immancabile per Sabrina Salerno 22.37: Entra in scena Sabrina Salerno, che sta faticando a scendere le scale dell’Ariston ma alla fine ce la fa
22.30: Pubblicità 22.28: Melodico, sentimentale, un po’ arrabbiato, su un tappeto rock per Nigiotti. Il pezzo è discretamente convincente. E adesso parte l’assolo di chitarra, merce rara nei pezzi dell’ultima generazione 22.27: BACIAMI ADESSO – Enrico Nigiotti Sembra sempre inverno 22.26: ENRICO NIGIOTTI 22.25: Ci sta anche qualche scambio a tennis sul palco dell’Ariston 22.24: Fiorello e Djokovic cantano Terra promessa di Eros Ramazzotti 22.21: Djokovic parla di Sinner e dice che gli piace e di Fognini: “E’ un fenomeno” 22.20: Il numero uno al mondo sarà tra poco sul palco dell’Ariston, il vincitore dell’Australian Open domenica scorsa 22.18: E’ il momento di Novak Djokovic 22.16: Si sprecano le congas e le percussioni… atmosfere spagnoleggianti… Pezzo deboluccio ma orecchiabile per palati non proprio fini 22.15: Tutina color cipria per Elettra che parte con il suo reggaeton… Pezzo estivo in pieno febbraio 22.14: MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE) – Elettra Lamborghini Elettra, Elettra Lamborghini 22.12: E’ il momento di Elettra Lamborghini! ELETTRA LAMBORGHINI 22.10: Gag con le due telegiornaliste che stanno presentando Sanremo come se fossero alla presentazione del Tg 22.08: E’ il momento delle conduttrici, dal Tg 1 Laura Chimenti ed Emma D’Aquino. Chimenti veste Giardina, abito lungo, blacvk and white, mentre la D’Aquino abito lungo, gonna ampia, grigio perla, in tulle ricamato 22.05: Ci si aspettava qualcosa di più da Piero Pelù, con cori finali alla Coldplay e tanto di giretto in platea… Sicuramente non ha pagato dazio all’emozione
22.04: Nella tradizione del rock italiano, è un Pelù molto più vicino al pop e alla sua seconda parte di carriera che a quello dei Litfiba. Nè carne nè pesce… Il pezzo è orecchiabile ma non graffia
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il 28/03/2022 alle 11:57
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il 11/07/2019 alle 16:27
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