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Messaggi di Febbraio 2020

 

Parasite protagonista anche al box office: il totale è ora di 2,3 mln

Post n°15610 pubblicato il 11 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Odio l'estate (guarda la video recensione) vince il weekend con 1,8 milioni di euro che portano il totale del film a 5,5 milioni: il passaparola sta funzionando e AldoGiovanni e Giacomo potrebbero superare i 10 milioni a fine corsa. Sul podio salgono, con incasso similare (1,1 milioni) Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn e Dolittle (guarda la video recensione), un dato deludente per il primo e ottimo per il secondo, che aggiorna il suo totale a 3,5 milioni di euro.

Vanno bene i film da Oscar, peraltro entrambi vincitori di qualche premio stanotte: 1917 (guarda la video recensione) sale a 5,6 milioni, Jojo Rabbit (guarda la video recensione) a 3,4 milioni.? Il vero protagonista della nottata, Parasite (guarda la video recensione), che ha fatto la storia del cinema diventando il primo film di sempre a vincere l'Oscar sia come Migliore film straniero che come Migliore film in assoluto (oltre a vincere Migliore regia e sceneggiatura originale), sale a 2,3 milioni ma potrebbe tranquillamente arrivare a 3 o 4 milioni se, come prevedibile, gli spettatori aumenteranno.

Tra gli altri dati da segnalare: Il diritto di opporsi (guarda la video recensione) passa il milione, Figli (guarda la video recensione) supera i 3 milioni, Me contro te Il film - La vendetta del Signor S chiude a 9,4 milioni. Il box office perde il 29% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, ma resta con un saldo annuale ampiamente positivo, a +26%.

BOX OFFICE MONDO
Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn floppa clamorosamente negli USA (e un po' ovunque), non riuscendo minimamente a replicare il successo di Joker, né dei migliori titoli Warner/DC degli ultimi anni, Aquaman (guarda la video recensione) e Wonder Woman (guarda la video recensione) in testa. Il film chiude il weekend con appena 33,2 milioni di dollari, dato che non solo rappresenta un dato peggiore delle stime più conservative, ma che dimostra che il film potrebbe non avere nemmeno le "gambe" necessarie a superare i 100 milioni casalinghi, dato che tutti davano per scontato.

Dietro regge bene Bad Boys For Life, che arriva a 166 milioni e che potrebbe superare i 200 a fine corsa, e benissimo 1917, che arriva a 132 milioni. Ottima tenuta per Dolittle, che perde solo il 12% rispetto alla settimana e tocca quota 64 milioni, sempre molto meno del previsto, ma che ha quanto meno evitato cali catastrofici. Star Wars: L'ascesa di Skywalker (guarda la video recensione) resiste in top ten per l'ottava settimana e sale 510 milioni. Questa settimana arrivano SonicFantasy IslandOrdinary Love e Downhill.

A livello mondiale la notizia è che Jumanji: The Next Level (guarda la video recensione), che sta per superare i 300 milioni negli USA, è diventato ufficialmente il decimo miglior incasso del 2019, spodestando Fast & Furious - Hobbs & Shaw (guarda la video recensione), con un incasso globale di 768 milioni. A Star Wars - L'ascesa di Skywalker restano invece ancora 10 milioni per superare Joker (guarda la video recensione), ma sarà molto difficile riuscire nell'impresa, visto che il film ha sbaraccato ovunque, tranne che negli USA, dove oramai gli incassi sono ridotti al minimo. Bad Boys for Life arriva a 336 milioni, Dolittle a 158, Birds of Prey e la fantasmagorica rinascita di Harley Quinn debutta con 81 milioni e il nostro Tolo Tolo (guarda la video recensione) è ancora il quinto miglior incasso mondiale del 2020.

 
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Il Ladro di Giorni

Post n°15609 pubblicato il 11 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Il Ladro di Giorni

Regista: Guido Lombardi
Genere: Drammatico
Anno: 2019
Paese: Italia
Durata: 105 min
Data di uscita: 06 febbraio 2020
Distribuzione: Vision Distribution
Il Ladro di Giorni è un film di genere drammatico del 2019, diretto da Guido Lombardi, con Riccardo Scamarcio e Massimo Popolizio. Uscita al cinema il 06 febbraio 2020. Durata 105 minuti. Distribuito da Vision Distribution.
Data di uscita:06 febbraio 2020
Genere:Drammatico
Anno:2019
Paese:Italia
Durata:105 min
Distribuzione:Vision Distribution
Produzione:Indigo Film, Bronx Film e Rai Cinema
TRAMA IL LADRO DI GIORNI

 

Il Ladro di Giorni, il film diretto da Guido Lombardi, segue la storia di Salvo (Augusto Zazzaro), un ragazzo di undici anni che vive in Trentino con gli zii. Salvo, non vede suo padre Vincenzo (Riccardo Scamarcio) da sette anni, dal giorno in cui fu portato via dai carabinieri dalla loro casa in Puglia.
Ora Vincenzo ha scontato la sua pena e, uscito di prigione, decide di andare a trovare Salvo in Trentino proprio il giorno della sua prima comunione. Salvo riconosce a fatica suo padre, di conseguenza Vincenzo desidera passare più tempo con suo figlio e decide di fare un viaggio con lui verso il sud.
Il viaggio on the road di Salvo e Vincenzo sarà pieno di deviazioni e fuori programma, di ricordi d'infanzia e di nuovi incontri. Il tempo trascorso insieme al padre metterà Salvo di fronte a tante verità e segreti nascosti del passato di Vincenzo, ma sarà l'occasione per tornare a conoscere e a voler bene a suo padre.

 

 

Il Ladro di Giorni è il terzo film lungometraggio di Guido Lombardi, regista, sceneggiatore e scrittore napoletano classe 1975. Prima di questo noir on the road con Riccardo Scamarcio, ha diretto il drammatico Là-bas - Educazione criminale e il thriller Take Five.
L'idea de Il Ladro di giorni l'ha avuta nel 2007, trasformandola poi in un soggetto di una trentina di pagine che ha vinto il Premio Solinas. Tempo dopo, il produttore Nicola Giuliano ha intuito il potenziale cinematografico di quel pugno di parole e ha invitato caldamente Lombardi a mettersi al lavoro su una sceneggiatura. Il regista ha detto sì, solo che, oltre a pensare a un filmha trasportato le vicende del piccolo Salvo e di suo padre Vincenzo in un romanzo intitolato “Il ladro di giorni”. Nel copione il punto di vista privilegiato era di Vincenzo, nel libro apparteneva invece a Salvo. Dei due mestieri (scrittore e regista), Guido Lombardi forse ha amato di più il primo, che ha svolto in libertà e in solitudine e che gli ha permesso di calarsi nei panni di un bambino 12 anni, richiedendogli quasi uno sforzo da attore e risvegliando il se stesso ragazzino.

A proposito di ragazzini, Augusto Zazzaro, che fa la parte di Salvo, non aveva mai recitato prima. Al provino è andato per accompagnare un amichetto sfiduciato, che era convinto che non sarebbe stato preso. Augusto è entrato per penultimo, quando il regista stava per andarsene, e ha folgorato i presenti: aveva letto le battute mentre aspettava il suo turno praticamente senza provarle. Sul set il giovane attore ha imparato molto da Scamarcio: tanto il mestiere e i suoi trucchi quanto le imitazioni di Lino Banfi per cui Riccardo è famoso.

Il Ladro di Giorni è un miscuglio di generi: ci sono il thriller e il road movie, come già detto, e il melò familiare. Per il regista, tuttavia, il genere è sempre stato al servizio della storia, che più di ogni altra cosa racconta un rapporto padre/figlio molto sui generis, in cui l'età anagrafica spesso non corrisponde a una maggior saggezza e maturità. Vincenzo, pur avendo sempre vissuto di espedienti ed essendo stato in carcere, non è un cattivo. Riccardo Scamarcio non ha mai pensato a lui come a un villain, ma come un uomo semplice che sbaglia quasi senza accorgersene. Il personaggio è per l'attore una delle tante facce da noir a cui ultimamente si è accostato con piacere, per esempio in Pericle il nero, Lo Spietato, Non sono un assassino, il testimone invisibile. L'attore, che non è papà, si è commosso di fronte alla rappresentazione dell’affettuoso rapporto che si viene a creare fra Vincenzo e Salvo, e ha dichiarato: “Credo che non ci sia nulla di più importante dell'amore di un padre per il figlio e viceversa”.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019 e parlato un po' in italiano e un po' in dialetto pugliese, Il Ladro di Giorni è stato candidato al Premio Caligari 2019, assegnato dal Noir in Festival al miglior Noir dell'anno. Nel cast del film figurano anche Massimo Popolizio, Rosa Diletta e Giorgio Careccia.

 

 

Tratto dall'omonimo romanzo scritto da Guido Lombardi.

Presentato alla Festa del Cinema di Roma 2019,

 

INTERPRETI E PERSONAGGI DI IL LADRO DI GIORNI
AttoreRuolo
Riccardo Scamarcio
Vincenzo
Massimo Popolizio
Totò
Giorgio Careccia
Vito
Vanessa Scalera
Zia Anna
Augusto Zazzaro
Salvo
Carlo Cerciello
Rosa Diletta

 
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FINALE SANREMO 2020 (4A PARTE)

Post n°15608 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

2.34: Diodato, vincitore,neppure troppo emozionato,  fa riascoltare al pubblico il pezzo “Fai rumore”, vincitrice del Festival

2.31: IL PODIO DEL 70mo Festival di Sanremo: 1) Diodato, 2) Francesco Gabbani, 3) Pinguini Tattici Nucleari

2.30: DIODATO VINCE IL FESTIVAL DI SANREMO 2020

2.30: E’ il momento della proclamazione

2.29: Il premio Timusic come pezzo più ascoltato in streaming sulle app di Tim vince Francesco Gabbani con “Viceversa”

2.28: Migliore composizione musicale vince Tosca con “Ho amato tutto”

2.27: Premio Sergio Bardotti per il miglior testo vince Rancore con Eden

2.26: Premio Lucio Dalla della Sala Stampa ancora a Diodato con “Fai rumore”

2.25: Premio della critica Mia Martini va a Diodato con “Fai rumore”

2.24: Manca solo il trenino…. Stiamo andando un po’ per le lunghe

2.21: Gente de Strada, gruppo cubano, trasforma l’Ariston in una balera

2.16: La chiusura con The Show must go on. Spettacolare

2.15: Omaggio ai Queen di Grigolo, prima con Who Wants to live forever, poi con Bohemians Rhapsody

2.12: Vittorio Grigolo, tenore, regala un rande momento di musica con “E lucean le stelle”

2.09: Sul podio troveremo tre artisti della Vergine: congiunzione astrale?  Diodato, Gabbani e il frontman dei Pinguini Tattici Nucleari, e anche Amadeus

2.08: L’omaggio ad Alberto Sordi, Edoardo Pesce canta “E va’ e va’…”

2.03:I terzi classificati del Festival sono i Pinguini Tattici Nucleari

1.59: Sul palco dell’Ariston il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Angela Finocchiaro

1.52: Ivan Cottini regala spettacolo. Numero indimenticabile del ballerino con la SLA

1.50: Da più parti arrivano indiscrezioni sulla vittoria di Diodato

1.45: Diletta Leotta si esibisce in Sciuri, Sciuri stile rap R&B. Livello non elevatissimo

1.43: Splendida l’interpretazione di Amore Fermati di Fiorello

1,39: L’omaggio di Fiorello a Fred Bongusto, scomparso da poco

1.37: Grande ovazione dell’Ariston per Fiorello, autentico mattatore del Festival

1.33: Fiorello imita Morgan e Bugo in chiusura del suo monologo, che si chiude con un lento con Amadeus

1.28: Stop al Televoto. Tra pochi minuti la proclamazione del vincitore del Festival

1.20: Divertente il gag con l’autotune di Fiorello che va anche dal direttore della Rai Coletta

1.16: Riaperto il televoto, azzerati i voti finora. Vedremo chi si aggiudica il Festival fra qualche minuto

1.15: Il refrain delle tre canzoni finaliste: Diodato, Gabbani e i Pinguini Tattici Nucleari

1.14: In finale Pinguini Tattici Nucleari, Francesco Gabbani e Diodato: qui il vincitore del Festival

1.12: 12) Levante, 11) Raphael Gualazzi, 10) Rancore, 9) Irene Grandi, 8) Achille Lauro, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Le Vibrazioni

1.10: 23) Riki, 22) Junior Cally, 21) Elettra Lamborghini, 20) Giordana Angi, 19) Enrico Nigiotti, 18) Michele Zarrillo, 17) Rita Pavone, 16) Paolo Jannacci, 15) Marco Masini, 14) Alberto Urso, 13) Anastasio

1.10: E’ il momento della classifica dal 23mo al quarto posto

1.08: Il corpo di ballo fa volare Sabrina Salerno che mantiene l’energia dei giorni migliori

1.05: DUA LIPA SPOSTATI: entra Sabrina Salerno con Boys! In acustico il pezzo che ha fatto ballare i giovani degli ani 80

1.00: Rancore a nostro avviso vince la sfida dei rapper e Amadeus decreta lo stop al Televoto. Tra poco la classifica che decreterà i tre artisti/gruppi che si giocheranno la vittoria

0.58: Rancore – “Eden”

RANCORE

Nome vero Tarek Iurcich, nato a Roma il 19 luglio 1989, Rancore è alla prima partecipazione a Sanremo anche se proprio a Sanremo devo il suo primo, vero momento di celebrità, lo scorso anno quando salì sul palco dell’Ariston per affiancare Daniele Silvestri (che lo ha ospitato anche nel suo Tour nei Palasport italiani) per il brano “Argentovivo”. “Il rapper ermetico”, come lui stesso si definisce per la profondità dei suoi testi che tanto piacciono alla critica, prova a fare un ulteriore salto di qualità e a spiccare il volo con “Eden”. Per approfondire sul suo presente Spotify indica l’ascolto di “Sangue di drago”, già a quota 5 milioni di streaming.

Discografia

Album in studio

2006 – Segui me

2011 – Elettrico (con DJ Myke)

2012 – Silenzio (con DJ Myke)

2018 – Musica per bambini

Raccolte

2011 – Exclusives

 
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FINALE SANREMO 2020 (3A PARTE)

Post n°15607 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

La mela è il simbolo di così tante cose da poter raccontare il mondo in cui viviamo meglio di qualsiasi altra parola esistente. Dentro “Eden” di Rancore (la sua canzone di Sanremo 2020) quelle immagini, i miti e i fatti che girano intorno al frutto “che toglie il medico di torno” vengono raccontati in una sola canzone.

Partiamo dal titolo: il riferimento è al giardino dell’Eden, citato nella Bibbia (e non solo), il luogo dove vissero Adamo ed Eva. Ricordate il peccato originale? Ecco: la tentazione di mangiare un frutto proibito è solo la prima delle associazioni di idee raccolte nel brano.

La grande mela è New York, la mela è al centro delle vicende di Biancaneve, la leggenda narra che proprio grazie a una mela Isaac Newton abbia formulato la sua teoria sulla forza di gravità sulla Terra. Viene citato il giudizio di Paride che, secondo la mitologia greca, donò una mela d’oro alla più bella delle dee, il proverbiale “pomo della discordia” tra le cause della guerra di Troia.

Sono innumerevoli i riferimenti che ricchi si snodano nel testo: dalla mela verde raffigurata nel dipinto “Il figlio dell’uomo” di René Magritte, la leggenda di Guglielmo Tell a colpire una mela posta sul capo del figlio, per mancato rispetto all’autorità.

Sembra che la mela, nella storia e nell’arte, abbia a che fare sempre con il cambiamento, con una scelta importante, che cambia la vita delle persone. «Se ogni scelta crea ciò che siamo / Che faremo della mela attaccata al ramo?».

EDEN – Rancore

di T. Iurcich – D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/

Woodworm Publishing Italia – Milano – Arezzo

0.56: Solita tutina da ballerina latina blù per Elettra che va in mezzo al pubblico

0.55: Elettra Lamborghini – “Musica (e il resto scompare)” –

ELETTRA LAMBORGHINI

La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino.

Discografia

Album

2019 – Twerking Queen

Lo sappiamo bene, la musica è un ottimo antidoto per dimenticare certe relazioni sbagliate, quelle dove non veniamo messi al centro, valorizzati, insomma, serve per dimenticare quei rapporti d’amore in cui siamo facchini, servitori, assistenti sociali… ma non siamo persone speciali.

In “Musica (e il resto scompare)” Elettra Lamborghini (la sua canzone di Sanremo 2020) lascia le feste e la mondanità per ricucire le sue ferite con il potere rigenerante di una buona canzone. Anche se “tutto il resto scompare”, le parole di Elettra dedicate all’uomo in questione non sono per niente lusinghiere: «Anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella” / Io non ho mai smesso di sorridere / E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta” / Tutto quello che resta quando penso a te è / Musica e il resto scompare». Insomma, forse è meglio che sia andata così.

Elettra preferisce ritrovare la propria libertà nelle mura della propria casa. L’immagine di lei nuda che gira nel suo appartamento esemplifica chiaramente l’intenzione e l’obiettivo.

Nel testo ci sono anche parole in spagnolo, come cabrón, letteralmente “caprone”, ma usata con il significato di “bastardo”. Troviamo anche “Esta es la historia de un amor” che significa, com’è facilissimo intuire, “questa è la storia di un amore”. Notiamo quindi che il suo legame con la Spagna e con l’America Latina continua dopo il reality “Super Shore” e le hit “Pem Pem” e “Mala”.

MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE) – Elettra Lamborghini

di D. Petrella – M. “Canova” Iorfida – D. Petrella

Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia – Milano

0.50: La voce di Jannacci non incanta ma il pezzo è cresciuto nei cinque giorni, testo toccante

0.46: Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”

PAOLO JANNACCI

Nato a Milano, 5 settembre 1972, è figlio di un’icona della musica italiana, Enzo Jannacci. Per Paolo Jannacci, jazzista che non ha nelle doti canore il suo punto forte, si tratta di un esordio sul palco dell’Ariston. Il brano con cui proverà a non soccombere all’inevitabile confronto con il padre si intitola “Vorrei parlarti adesso”. Su Spotify il suo miglior risultato lo detiene il brano “Canterò” con soli 5 mila streaming. Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre). Non ha dischi suoi all’attivo.

Sembra una favola classica il brano proposto da Paolo Jannacci a Sanremo 2020. Nella sua canzone “Voglio parlarti adesso” un padre si rivolge a sua figlia ma non le parla direttamente: le confessioni, come in un film, arrivano tutte quando lei dorme.

Proprio nel momento in cui non è cosciente (almeno così sembra) ammette che sì, la proteggerà, ma che sarà anche fragile. Piangerà come fanno anche i giganti di fronte a un mondo in guerra, in una vita che divide le persone invece di unirle. Per ora la figlia sembra solo una bambina, ma Paolo decide di parlarle con la consapevolezza che un giorno si allontanerà.

«E quando il modo di aiutarti / Sarà non aiutarti più / Sorridi in faccia all’odio e manda giù». In fondo il ruolo di un papà è quello di accudire chi è fragile, dispensare consigli, ma anche lasciare andare chi è in grado di camminare con le proprie gambe, pur con la consapevolezza che il mondo là fuori può farci del male.

«Le corse senza fine, addormentarsi insieme / E quell’idea che tu resti un po’ mia / Non sarò mai pronto a dirti sì / Ma tuo padre sarà sempre qui». Il destino di ogni genitore è quello di dare la vita (in tutti i sensi) ai propri cuccioli e quando lasciano casa, rimanere in attesa che tornino nel momento del bisogno.

Il mestiere più complicato per un padre (ma anche per una madre) è proprio questo: essere l’oasi nella quale i figli possano rifugiarsi. È un ruolo doloroso, estenuante, ma necessario.

VOGLIO PARLARTI ADESSO – Paolo Jannacci

di A. Bonomo – P. M. Jannacci – E. Bassi – M. Bassi

Ed. Edizioni Curci/Faithfool/Music Union/Ala Bianca Group – Milano – Gallarate (VA) – Milano – Modena

0.45: Toccante il pezzo di Giordana Angi, più convincente delle serate precedenti

0.41: Giordana Angi – “Come mia madre”

GIORDANA ANGI

Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro.

Discografia

Album

2019 – Voglio essere tua

Non c’è un modo giusto ed esaustivo per raccontare l’affetto per la propria mamma. Giordana Angi in “Come mia madre” (la sua canzone di Sanremo 2020) prova a farlo nel modo più intimo e diretto possibile. Nel suo brano si parte innanzitutto dall’unicità, dal “come te non c’è nessuno”. La mamma è sicurezza, è serenità, è il luogo dove possiamo tornare (anche se per troppo poco tempo, quando siamo grandi) per essere ancora un po’ bambini.

Nelle sue parole Giordana mostra anche una punta di dispiacere: nel corso della vita ammette di essere stata troppo orgogliosa, di aver creato distanza nel rapporto, riponendo nella madre i pesi di tutte le sue paure. La persona a cui si rivolge non è solo un punto di riferimento, ma un modello di vita futura: «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre» canta, riservando per lei i complimenti più belli, quelli che non si possono fare nemmeno in una storia d’amore. «Sei tu il regalo dei miei compleanni / La luce accesa quando torno tardi / Il cuore più grande dove ripararmi».

La mamma qui non è solo “una persona alla quale si vuole un mondo di bene”, ma un esempio e una guida, la persona nella quale tutto il bene del mondo è racchiuso e ha ragione di esistere.

COME MIA MADRE – Giordana Angi

di G. Angi – M. Finotti

Edizioni Avarello/Edizioni Curci – Roma – Milano

Paolo Jannacci – “Voglio parlarti adesso”

0.40: Pezzo impalpabile di Riki, per adolescenti che non è un demerito, però non aggiunge niente

0.34: Riki – “Lo sappiamo entrambi”

RIKI

Tra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi.

Discografia

Album in studio

2017 – Mania

Album dal vivo

2018 – Live & Summer Mania

EP

2017 – Perdo le parole

Ce ne accorgiamo chiaramente solo dopo, quando tutto è davvero finito. Riki in “Lo sappiamo entrambi” (la sua canzone a Sanremo 2020) parla della bugia più grande che ci si dice in una storia, quel silenzio e quella distanza che si crea tra due persone che non si amano più, ma non hanno il coraggio di dirselo.

Ci si gira intorno tra omissioni, paure, rabbia inespressa e un’asfissiante inerzia per la quale si va avanti sì, ma a motore spento. Il concetto è chiaro a entrambi, ma non c’è modo di tirare fuori la verità, ovvero che qualcosa non va, che il sentimento si è spento e forse è finita. Nel frattempo si fa finta di niente, lacerandosi tra disagio e un senso di resa devastante.

Riki racconta queste senzazioni parlando anche di come si comunica attraverso il cellulare: tra frasi scritte, cancellate e poi sostituite da una versione migliore, edulcorata. «Io fisso il vuoto che è a pezzi e tu / Ti addormenti guardando la tivù». Tutto sta cambiando, ma fuori si nota solo un angoscioso tormento.

LO SAPPIAMO ENTRAMBI – Riki

di R. Marcuzzo – R. Scirè – R. Marcuzzo

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Mamely Edizioni Musicali/Ghest – Milano

0.33: Un incontro fra il rap e il mondo del pop, Anastasio che strizza l’occhio anche al rock con tanto di chitarra elettrica.

0,31: Anastasio – “Rosso di rabbia”

ANASTASIO

Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020.

Discografia

Album

2020 – Atto zero

EP

2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc)

2018 – La fine del mondo

Quando la rabbia diventa una prigione, i pensieri nel cervello a volte possono essere criminosi.

Ecco quindi Anastasio parlarci in “Rosso di rabbia” (la sua canzone di Sanremo 2020) proprio di quel momento, di quel territorio di confine dove tutti, in maniera più o meno intensa, ci siamo ritrovati almeno una volta nella vita.

L’ascoltatore può leggere il brano in modi molto diversi, anche se il racconto dell’artista sembra parlare di un terrorista colto in flagranza di reato, un reato che però non è riuscito a commettere. La rabbia qui non viene però considerata un male assoluto, ma un motore: la sensazione del rapper è di ritrovarci da una parte impossibilitati a esprimere quel nostro “rosso” disappunto (l’immagine della melma a inizio brano è piuttosto chiara) e dall’altra di essere disinnescati, quindi senza possibilità di espressione, senza possibilità di “esplodere”.

Il protagonista accusa chi fotografa, registra, osserva le emozioni dei ribelli e in qualche modo si alimenta di quella rabbia inespressa. La giudica, la invidia forse, ma in ogni caso la depotenzia: «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». L’invito, forse, è quello di lasciare (almeno) alla musica la possibilità di esprimersi in libertà.

ROSSO DI RABBIA – Anastasio

di M. Anastasio – Stabber – M. A. Azara – L. Serventi

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Sugarmusic/Me Next/Brioche Ed. Mus. – Milano – Olbia – Milano

0.30: Tris di presentatrici. La Leotta in lungo dorato, abito a sirena. Sabrina Salerno mini abito nero con strascico dietro e Francesca in bianco lungo, tempestato di paillettes, gonna ampia

0.26: Si fa un passo ancora indietro, al terzo album: Liberatemi

0.24: Piano e voce per “Iris”

0.21: E’ il momento del medley di Biagio che inizia con “Quanto tempo ancora”

0.16: “Ti saprò aspettare” il singolo di Biagio Antonacci, super ospite di questa sera

0.08: Altro pezzo orecchiabile, i brani di Sanremo, Le Vibrazioni in testa, sono pronti ad invadere le radio

0.06: Altra pretendente alla vittoria anche grazie al ballerino che sta traducendo il pezzo nel linguaggio dei segni

0.05: Le Vibrazioni – “Dov’è” –

LE VIBRAZIONI

Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino.

Discografia

Album in studio

2003 – Le Vibrazioni

2005 – Le Vibrazioni II

2006 – Officine meccaniche

2010 – Le strade del tempo

2018 – V

Album dal vivo

2008 – En vivo

Raccolte

2011 – Come far nascere un fiore

Viviamo vite strane. Abbiamo molto, a volte quasi tutto, ma non siamo mai contenti. C’è una grossa probabilità che i tempi moderni rendano impossibile agli uomini l’essere (almeno un po’) felici. Ecco: la ricerca della gioia è un po’ il tema cardine di “Dov’è” de Le Vibrazioni (la loro canzone di Sanremo 2020 scritta con Roberto Casalino).

Non riconoscersi più allo specchio, farsi descrivere dallo sguardo e dai giudizi degli altri, la tendenza a perdere tempo e a non viverlo, a odiare invece di ricercare il bene. Ecco, ognuno di questi aspetti contribuisce a fare delle nostre vite delle esistenze meste, con quel mix di dolore e rassegnazione che è in fondo uno spreco di energie e di opportunità.

Quello è il nostro fondo del barile, il punto in cui ci guardiamo intorno e vediamo tutto nero. In quel momento ci chiediamo dove sia la nostra luce, dove sia il nostro pezzo di serenità. Quell’attesa di solito è contornata di solitudine: eppure dentro le nostre anime immobili c’è una voglia esagerata di orizzonti nuovi, stimoli unici, persone che ci facciano capire che la vita va goduta e non solo subita. Bisogna agire, cercare, ottenere.

DOV’È – Le Vibrazioni

di R. Casalino – D. Simonetta – F. Sarcina – R. Casalino

Ed. Music Union/Eclectic Music Group/Casakiller/Nelida Music – Milano – Latina – Milano

0.00: Combatte duramente, Rita Pavone… la nostra “Vasca” Pavone… Rocker dentro a 75 anni

23.58: Rita Pavone – “Niente (Resilienza 74)”

RITA PAVONE

Ultima arrivata, è il colpo di scena di Amadeus per i 70 anni di Festival. Lei di anni ne ha 5 in più, essendo nata a Torino il 23 agosto 1945 ma la grinta è quella di sempre. A Sanremo non ha mai avuto fortuna, nonostante un inizio carriera con milioni di dischi venduti anche nel Regno Unito, in Giappone, Francia, Germania, Stati Uniti e Sud America. Gli anni ’60 sono stati i suoi anni d’oro, poi il debutto a Sanremo nel ’69 con “Zucchero” senza particolari successi. “Niente (Resilienza 74)” è il brano con cui ritorna a mettersi in discussione sul palco dell’Ariston per la quarta volta, dopo aver ritirato nel Sanremo 2017 il Premio alla Carriera. Su Spotify i 2 milioni di streaming sono per “Datemi un martello” e “Il ballo del mattone”, veri must della musica italiana.

 
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FINALE SANREMO 2020 (2A PARTE)

Post n°15606 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Discografia

Album

1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350)

1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360)

1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora

1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404)

1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10)

1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20)

1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24)

1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora

1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001)

1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora

1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067)

1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora

1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166)

1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover

1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201)

1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439)

1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488)

1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172)

1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30)

1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live

1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix

2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover

Quanto male fa resistere al dolore? La resilienza cantata da Rita Pavone nella sua “Niente (Resilienza 74)” parla proprio della capacità di affrontare un trauma o una difficoltà “tenendo duro”, non lasciandosi mai andare.

L’artista, nel brano che porta a Sanremo 2020, confronta criticamente l’immobilismo di quel momento con il gioco più famoso della tv, il reality show. «Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà» dice. In effetti di tv Rita Pavone ne ha fatta pochissima e di reality finora non ne ha fatti. Di contro c’è una donna che invece soffre e mostra al mondo di non spezzarsi, di non piegarsi al dolore.

La posizione di resilienza è supereroica, ma difficilissima da vivere: resistere impegna testa, mani e corpo a un immobilismo di cui possiamo persino andare fieri, ma ci rende statute e non esseri umani.

C’è un passaggio molto interessante del brano che sembra un po’ staccarsi dalle intenzioni della canzone: «Pensavo / Che ad ogni seme piantato corrispondesse un frutto / Dopo ogni fiato spezzato ricominciasse tutto / Che la parola di un uomo valesse oro e invece / Trova un amico ma non toccargli il tesoro». La delusione raccontata da Rita forse non è quella di un amore, ma è quella della non riconoscenza. Il malessere arriva proprio quando ti rendi conto che il tuo campo coltivato con amore è sempre distrutto dall’ennesima alluvione.

Il 74 del titolo è molto importante e ve lo spieghiamo qui: è l’età di Rita Pavone, ma anche l’anno di nascita dell’autore del brano, Giorgio Merk.

NIENTE (RESILIENZA 74) – Rita Pavone

di G. Merk

Ed. BMG Rights Management (Italy)/

Nel mio piccolo di Rita Pavone – Milano – Morbio Superiore

23.58: E’ il momento di Rita Pavone

23.51: Magnetico Gabbani, se la gioca con Diodato. Molta differenza lo farà il voto dei giornalisti

23.50: Inutile girarci attorno, pezzo che resta in testa, testo geniale di Pacifico, tutto costruito sul “viceversa”

23.49: Francesco Gabbani – “Viceversa”

FRANCESCO GABBANI

Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti.

Discografia

Album

2014 – Greitist Iz

2016 – Eternamente ora

2017 – Magellano

Album dal vivo

2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017

“Viceversa” è una canzone che si basa sugli ossimori, figura retorica che non è solo un’antitesi tra parole, ma qualcosa di molto più importante. Il fuoco del brano di Francesco Gabbani pensato per Sanremo 2020 è infatti sul senso della vita al netto delle sue incoerenze. L’argomento sulla carta sembra complesso (e in generale lo è), ma lui lo affronta con leggerezza e ironia.

Se il celebre “fuoco freddo” magari non esiste, nel nostro quotidiano le contraddizioni non sono un’eccezione, ma la regola. Nella confusione che governa le nostre esistenze dove succede tutto e il contrario di tutto, la contraddizione più semplice è quella dell’amore. «Sei tu che mi fai stare bene quando io sto male e viceversa» canta.

Solo nell’amore quindi è possibile trovare l’equilibrio in questo mondo folle. Nel testo c’è spazio anche per un piccolo accenno politico: «Parlano di pace e fanno la rivoluzione / Dittatori in testa e partigiani dentro al cuore», un passaggio che fa molto riflettere.

Dopo aver letto il testo più di una volta all’ascoltatore viene da chiedersi da che parte del mondo sta. Questo brano ci ricorda che in un mondo diviso in cui sembra esistere solo il bianco e il nero, è nelle sfumature che ogni persona affronta il quotidiano e, in modo del tutto personale, prende posizione.

VICEVERSA – Francesco Gabbani

di F. Gabbani – Pacifico – F. Gabbani

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Edizioni Curci – Milano

23.48: La gara prende quota. Tocca a Francesco Gabbani, in testa dopo le prime tre serate e superato da Diodato ieri

23.47: Che pezzo di Tosca! Grande interpretazione, applausi dell’Ariston

23.43: Una voce incantevole. Tutto perfetto, sforzo pari a zero. Ogni movimento è teatrale, è una colonna sonora perfetta per tanti momenti della nostra vita, questo pezzo di Tosca

23.42: Tosca – “Ho amato tutto”

TOSCA

Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.

Discografia

Album

Tosca (1992)

Attrice (1993)

L’altra Tosca (1996)

Incontri e passaggi (1997)

Sto bene al mondo (2003)

Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista

Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi

Il suono della voce (2014)

Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica

Morabeza (2019)

“Ho amato tutto” è il titolo della canzone di Tosca per Sanremo 2020, ma quelle tre parole (non a caso) vengono cantate solo alla fine del brano. Perché? Perché l’amore è un fatto poetico, se così vogliamo definirlo, ma anche la sua fine può diventarlo, anche quando assomiglia a una tragedia.

Una storia al capolinea è piena di pathos, ricca di emozioni fortissime e talvolta fuori misura: è la resa dei conti, il momento in cui ti rendi conto che la casa che hai costruito con cura non sarà più la tua dimora. In questo modo Tosca affronta senza rimpianti tutto il bene e il male di una relazione, anche la necessità che questa storia finisse.

In fondo se scrivessimo un libro per ogni storia d’amore, in ogni capitolo ci sarebbero errori e trionfi, insuccessi e punti di contatto che sono diventati il motore di quel rapporto. «Perché tu vieni con questo amore tra le mani / E come sempre nei tuoi occhi / La mia casa / Se tu mi chiedi in questa vita cosa ho fatto / Io ti rispondo ho amato / Ho amato tutto».

Il nostro cervello, per autodifesa, prova con tutte le forze ad allontanarci da quel sentimento, ma anche nel dolore, soprattutto nella resa dopo tanto lottare, ci si rende conto che ogni parte di quell’amore aveva un senso e che la somma di ciò che è stato… ci serviva per vivere. Non è facile ammetterlo, ma anche gli amori più difficili sono frutto delle nostre scelte.

HO AMATO TUTTO – Tosca

di P. Cantarelli

Ed. The Saifam Group/I Mean Music/L’Andatura/Leave Music

Lugagnano di Sona (VR) – Milano – Parma – Roma

23.40: Carioca forse perchè il pezzo richiama tutti i colori dell’arcobaleno e ricorda i vecchi pennarelli. L’ovazione esagerata dell’Ariston

23.38: Un viaggio ai Caraibi gratis ci fa fare Gualazzi. La domanda è: perchè Carioca che fa venire in mente il Brasile quando siamo un po’ più su un Centro America?

23.35: Raphael Gualazzi – “Carioca”

RAPHAEL GUALAZZI

Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson).

Discografia

Album in studio

2005 – Love Outside the Window

2011 – Reality and Fantasy

2013 – Happy Mistake

2016 – Love Life Peace

EP

2010 – Raphael Gualazzi

2013 – Rainbows

2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots)

Quando usiamo la parola “carioca”, parliamo di un concetto ampio che vuol dire tantissime cose. Originariamente considerato l’unico termine corretto per definire chi è nato a Rio De Janeiro, con il tempo è diventato un aggettivo che corrisponde alla cultura dell’intero Brasile. Non solo: è anche uno stile di ballo vivacissimo.

Raphael Gualazzi porta quei colori e quel calore nella sua canzone per Sanremo 2020,“Carioca”. Racconta di un’attrazione fatale per una donna dalla pelle calda più del sole. È un sogno, balla e ammalia, ma è anche un incubo una volta sparita dal radar. Insomma, come spesso accade, era solo un’avventura.

Una sorta di processo di elaborazione della perdita di questa donna, che passa dal primo incontro alla fine di tutto, con la consapevolezza di voler vivere di nuovo esperienze così forti e importanti, ma ovviamente non più con lei.

L’attrazione è stata fatale, la sbandata gli ha fatto perdere la testa e solo ora, proprio grazie alla musica brasiliana, è capace di riprendere in mano la sua vita. Come un vaccino, “carioca” è il male e anche la cura. Era solo una magica illusione: ora è meglio tornare a sorridere.

CARIOCA – Raphael Gualazzi

di R. Gualazzi – D. Petrella – R. Gualazzi – D. Pavanello

Ed. Sugarmusic/Universal Music Publishing Ricordi/

Metatron Publishing – Milano – Torino

22.32: Il battito animale di Junior Cally attacca. Il pezzo tutto sommato funziona. E’ stato l’uomo della vigilia, non crediamo sarà l’uomo del futuro… Un pezzo mordi e fuggi…

23.28: Junior Cally – “No grazie”

JUNIOR CALLY

Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.

Discografia

Album

2018 – Ci entro dentro

2019 – Ricercato

Quello di Junior Cally (la sua canzone di Sanremo 2020) è senza dubbio uno dei brani più esplicitamente politici (e con qualche riferimento ai partiti) al Festival. La sua “No grazie” si fonda sul rifiuto di un certo modo di vivere nella società.

Nel brano c’è un chiaro attacco al razzismo e all’essere “contro” tipico di una società che esprime disappunto e ribellione solo sui social, quindi “di nascosto”, magari celando la propria identità dietro un nickname. Da qui forse arriva la provocazione di Junior Cally che è tornato dietro una maschera (dopo averla tolta qualche tempo fa).

È chiaro l’attacco a chi diffonde idee populiste con toni demagogici, alla politica che si riduce a una “coccola” continua verso i sogni idealizzati delle masse, ma che non contribuisce alla costruzione di soluzioni reali per il Paese. Questo “manifesto” non risparmia l’artista: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete ironico.

Un chiaro riferimento (critico) verso la normalizzazione di un certo tipo di musica che parte dal vero rap per poi “ridursi” a parlare solo d’amore. Un gioco che invita chi fa il suo mestiere a prendersi una bella responsabilità: occuparsi con la musica (e con coraggio) non solo del personale, ma anche del mondo reale.

NO GRAZIE – Junior Cally

di Callyjunior – J. Ettorre – F. Mercuri – G. Cremona –

E. D. Maimone – L. Grillotti – J. Ettorre

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/

Ultra Music Publishing Europe – Milano – Piacenza – Milano

23.27: Balletto in realtà aumentata sul placo dell’Ariston “trasformato” in acquario

23.19: Arriva finalmente il bacio tanto atteso tra Achille Lauro e il suo chitarrista. Arriva Fiorello che dice a Lauro: è talmente avanti che siamo ancora a lunedì

23.16: Il pezzo assomiglia inequivocabilmente a Rolls Royce e proprio per questo potrà avere grande successo radiofonico

23.14: Omaggio alla Regina Elisabetta I d’Inghilterra di Achille Lauro con un travestimento spettacolare

23.11: I Pinguini Tattici Nucleari assomigliano o no allo Stato Sociale? Questa è la domanda che è nata nel nostro gruppo di ascolto. Di sicuro il pezzo è orecchiabile

23.09: Pinguini Tattici Nucleari – “Ringo Starr”

PINGUINI TATTICI NUCLEARI

Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).

Discografia

Album in studio

2014 – Il re è nudo

2015 – Diamo un calcio all’Aldilà

2017 – Gioventù brucata

2019 – Fuori dall’hype

EP

2012 – Cartoni animali

Non bisogna essere i protagonisti di un film da Oscar per essere considerati grandi attori, anche se il mondo non la pensa così. I Pinguini Tattici Nucleari portano “Ringo Starr” a Sanremo 2020 per ricordarci che l’importanza dell’iceberg non è di certo nella sua punta.

Ringo Starr, batterista e cantante dei Beatles, è sempre stato considerato una figura un po’ in ombra della band, ma non per questo meno importante. Nel brano vengono citati anche John Lennon e Paul McCartney proprio per creare un confronto tra le star assolute e gli attori non protagonisti della vita.

C’è un po’ di frustrazione espressa: vedono le vite dei loro amici seguire percorsi tradizionali, tra figli e grandi progetti, contrapposte al loro arrabbiarsi per non aver indovinato la soluzione della Ghigliottina nel quiz di Raiuno “L’Eredità”. C’è un po’ di amarezza quando ci si arrende al dato di fatto di non essere Batman e che Robin si è ritrovata di fronte non un supereroe, ma Ted (Ted e Robin sono due protagonisti della serie comedy “How I Met Your Mother”).

Subentra quindi una sorta di serena rassegnazione: «La mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu / In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr».

RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari

di R. Zanotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano – Padova

23.08: In platea all’Ariston ci sono Enrico Ruggeri e Bianca Guaccero che presenteranno il programma musicale sulla musica italiana in prima serata

23.06: Cantano gli Eugenio in Via di Gioia che hanno vinto il premio della critica della

23.02: Battuta da trapper per Levante che però canta sul serio… Ritmo incalzante. Prodottoforte dal punto di vista commerciale. Bella performance vocale

23.01: Levante – “Tikibombom” –

LEVANTE

Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”.

Discografia

Album in studio

2014 – Manuale distruzione

2015 – Abbi cura di te

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti

2019 – Magmamemoria

Album live

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition)

2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition)

Esistono persone che si sentono come se facessero parte di un altro pianeta, esseri umani che in maniera dispregiativa vengono chiamati “i diversi”: possono essere persone di differente nazionalità, di diverso orientamento sessuale, donne libere dai cliché di genere e chiunque non sia conforme ai luoghi comuni di una società dove tutti (ancora oggi) vengono considerati troppo simili.

Ecco, proprio a loro parla a Sanremo 2020 Levante nella sua “Tikibombom”: questa parola senza significato ripete il ritmo di una canzone dance, house, quello tipico della cultura di massa del sabato sera. L’artista mette a confronto fin da subito l’artificiosità di un suono computerizzato allo spessore culturale e artistico del tango. L’opinione dominante e la natura viscerale dell’umanità.

Con atteggiamento amorevole, il brano accarezza gli “animali stanchi” della diversità, gli strani (chiamati nel brano con l’espressione inglese “freak”). Uno dei concetti portanti e più originali è il non dire a queste persone il tipico “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. In questo modo Levante cerca di dare potere all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, quindi capace di determinare con le proprie forze la rotta verso un mondo nuovo e più accogliente.

TIKIBOMBOM – Levante

di Levante

Ed. Metatron Publishing – Torino

22.59: Scende le scale dell’Ariston Francesca Sofia Novello, fidanzata di Valentino Rossi

22.52: Fiorello è sul palco e duetta con Amadeus

22.50: Pelù “borseggiatore”, fa un giro in platea e ruba la borsa a una signora del pubblico

22.47: Un concentrato di energia, Piero Pelù: il pezzo entra in testa e non è un caso che sia cresciuto in classifica

22.46: Pelù punta dritto al podio. In pochi credevano nella possibilità che si inserisse nella lotta per le prime tre posizioni

22.45: Piero Pelù – “Gigante” –

PIERO PELÙ

L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming).

Discografia solista

Album studio

2000 – Né buoni né cattivi

2002 – U.D.S. – L’uomo della strada

2004 – Soggetti smarriti

2006 – In faccia

2008 – Fenomeni

Album dal vivo

2007 – MTV Storytellers

EP

2003 – 100% Live

Raccolte

2005 – Presente

2013 – Identikit

A volte nelle persone c’è una voglia matta di rinascere e ricominciare tutto da capo. Piero Pelù in “Gigante” (la sua canzone di Sanremo 2020) parla al nipote e a tutte le persone che decidono di ripartire un po’ da zero.

«Tu sei molto di più di quello che credi / di quello che vedi» canta l’artista, ricordando a tutti che possiamo essere chiunque, anche un Dio. Magari non è vero, ma bisogna credere sia così.

Se una persona fin da piccola immagina di poter volare con un razzo, e non su aeroplanino di carta, avrà di certo una vita migliore, magari deludente, ma senza rimorsi. Pensare in grande ci permette di sentirci “giganti”, consapevoli di essere potenzialmente “re di tutto e di niente”, grandi possidenti ma anche umili formiche che conquistano passo dopo passo i propri sogni.

A non seguire i consigli di questa canzone si rischia di rimanere piccoli, quindi incapaci di affrontare le sfide della vita con il turbo. Uno strumento che gli adulti con il tempo perdono è la fantasia. Quella che genera draghi e mostri, la benzina perfetta per tenere performante il motore delle idee. Un po’ di ottimismo di partenza quindi, non può che farci (e fare) del bene.

GIGANTE – Piero Pelù

di P. Pelù – L. Chiaravalli – P. Pelù

Ed. Diablo/Music Union – Milano

 
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FINALE SANREMO 2020

Post n°15605 pubblicato il 09 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

 

22.44 Ci sono Sabrina Salerno e Diletta Leotta con Amadeus sul palco per presentare l’ottavo cantante in gara

22.37: Inizia il medley con “Non me lo so spiegare”, prosegue “Ed ero contentissimo”

22.34: Il ringraziamento di Amadeus per Tiziano Ferro

22.31: Attacca “Alla mia età” Tiziano Ferro, una delle sue canzoni più profonde

22.30: Tiziano Ferro è sul palco dell’Ariston.- E’ molto felice, monologo per lui

22.20: Sul palco c’è Leo Gassmann che canta il pezzo che si è aggiudicato la vittoria nella Categoria Giovani, “Vai bene così”

22.18: Arriva fragoroso l’applauso dell’Ariston per Marco Masini

22.16: Meno sgarbato rispetto alle serate precedenti. Stasera non ci ha fatto fare il salto sulla sedia nel ritornello Masini

22.14: Marco Masini – “Il confronto”

MARCO MASINI

Marco Masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, è uno dei due cantanti che il Festival lo ha già vinto in entrambe le sezioni: tra i giovani nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante” nella categoria big. In mezzo tante hit di grande successo e un percorso non di granmde continuità ma di ottimo livello. Per il suo nono Festival Masini si è affidato alla coppia d’autori Federica Camba e Daniele Coro. Con 8 milioni di streaming su Spotify la carriera di Masini è ferma alla “Bella Stronza” degli anni ’90. Ultimo disco d’oro raggiunto o “Il confronto” – questo il titolo del nuovo brano sanremese – aggiornerà il successo?

Discografia

Album

1990 – Marco Masini

1991 – Malinconoia

1993 – T’innamorerai

1995 – Il cielo della vergine

1998 – Scimmie

2000 – Raccontami di te

2001 – Uscita di sicurezza

2005 – Il giardino delle api

2009 – L’Italia… e altre storie

2011 – Niente d’importante

2017 – Spostato di un secondo

Non c’è cosa più difficile nella vita che guardarsi allo specchio e dirsi la verità. “Il confronto”, la canzone che porta Marco Masini a Sanremo 2020, è proprio questo: il momento in cui si mette un punto nel racconto della propria vita per rileggere la propria autobiografia da capo e trovare i refusi, i passaggi che potevano essere scritti meglio, le cose che non funzionano.

Qui si racconta la storia di un uomo di 55 anni che non è diventato padre, si parla della sua grande passione per il calcio e della sua profonda dedizione per la musica che l’ha portato lontano da casa. «E sei stato importante e in lampo nessuno» canta, parlando probabilmente di un amore finito ma anche degli alti e i bassi della carriera, del desiderio di ricominciare e “cambiare faccia”.

Un brano molto personale: è una confessione senza filtri dove non c’è spazio per generalizzare, per un messaggio che parli di tutti. Marco ha deciso di affidare a questa canzone tutto se stesso, con un fuoco particolare sui fallimenti in amore, sulle delusioni date e ricevute. «Sai che adesso mi è chiaro, mi son dato il permesso / di parlarti davvero e accettare me stesso» canta, consapevole che è proprio dalla verità che si parte per capirsi, volersi bene e andare avanti.

22.11: E’ il momento di Sabrina Salerno. Giacca camicia e pantalone colore nero, giacca tempestata di paillettes

22.08: E’ un pezzo che, pur senza assomigliarci, potrebbe essere la nuova “L’essenziale” di Mengoni. Canzone predestinata. Ovazione meravigliosa dell’Ariston

22.06: Diodato tecnicamente è ineccepibile. Per Roberto Costa ha un timbro sottile, unica cosa che forse si può discutere dell’esibizione di Diodato che comunque è in testa meritatamente

22.05: Diodato – “Fai rumore”

DIODATO

Nato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali.

Discografia

Album

2013 – E forse sono pazzo

2014 – A ritrovar bellezza

2017 – Cosa siamo diventati

Noi uomini siamo animali molto speciali, ma la nostra natura ci ricorda quanto siamo in fondo normali e anche un po’ prevedibili. Nel brano di Diodato “Fai rumore“ (la sua canzone di Sanremo 2020) l’udito è protagonista. Se una storia d’amore è una festa per i sensi, la fine di un rapporto è una stanza fatta di silenzi insopportabili interrotti da rumori familiari.

Ogni rumore può diventare un’assonanza che ci ricorda chi abbiamo amato, tracce incise nella nostra memoria che ci riportano dove non dovremmo stare. Sembra inevitabile in quei momenti far dominare la ragione e sembra impossibile non farsi male.

Il corpo, come qualsiasi altro oggetto in questo mondo, è uno strumento che crea suoni anche senza l’uso della voce e questi suoni sono come un richiamo delle sirene: fascino e pericolo convivono nello stesso attimo.

Il brano si chiude con le parole «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai». Se tutti dicono che è meglio chiudere per bene una porta per poter andare avanti nella vita, c’è un momento inevitabile: quello in cui non siamo pronti a voltare pagina, accettando che sarà così per un po’. Il sapore è amaro, ma è una medicina necessaria per capire che non c’è futuro se ci facciamo trascinare dai ricordi del passato. Nel frattempo però, lasciami qui ad ascoltare.

22.04: Ora uno dei grandi favoriti, primo in classifica dopo 4 serate

22.01: Camminata in platea per Alberto Urso che sta sicuramente cantando meglio delle altre sere. Qualche problema sull’acuto finale

21.58: Alberto Urso – “Il sole ad est” –

ALBERTO URSO

La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify.

Album in studio

2019 – Solo

2019 – Il sole ad est –

2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio

Alberto Urso porta a Sanremo 2020 una canzone d’amore a tutti gli effetti, ma non parla in modo specifico di una relazione sentimentale. Infatti, è il racconto di un legame fortissimo tra un uomo e la terraferma (metafora dell’amore, probabilmente). Alberto usa l’immagine del viaggio, dell’allontanamento via mare e della distanza che si crea in questo modo con i propri legami.

Nella rotta che porta Alberto in giro per il mondo, la persona amata diventa un faro (può essere anche un parente caro o un luogo come la sua terra, la Sicilia) e rimane un motivo costante per tornare sempre a casa. «Le luci di casa mi sembrano stelle / Su terre che han voci materne / Nel mio scomparire / Se ne vanno a dormire / Per te». L’immagine evocata è quella di un porto sicuro visto da lontano.

Tutte le forme di amore si riassumono in questo brano con la visione del sole quando sorge. È lontanissimo quel sole, ma da qualsiasi distanza e, a dispetto di ogni nuvola o intemperia, non si può non percepire la sua luce e il suo calore che attrae e ristora.

IL SOLE AD EST – Alberto Urso

Di P. Romitelli – G. Pulli

Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Giamaica/Impatto – Milano – Bologna

21.51: Torna sul palco dell’Ariston Diletta Leotta. Abito corto con strascico per la giornalista, tempestato di Swarowski

21.49: Vestito grigio lungo, con scollatura all’americana per Irene Grandi

21.47: E’ un classico pezzo “alla Vasco Rossi”: C’è una piccola somiglianza con “Se bruciasse la città” di Massimo Ranieri

21.45: Irene Grandi – “Finalmente io” –

IRENE GRANDI

Irene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili.

Discografia

Album in studio

1994 – Irene Grandi

1995 – In vacanza da una vita

1997 – Per fortuna purtroppo

1999 – Verde rosso e blu

2003 – Prima di partire

2005 – Indelebile

2008 – Canzoni per Natale

2010 – Alle porte del sogno

2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani

2015 – Un vento senza nome

2018 – Lungoviaggio

2019 – Grandissimo

Live

2004 – Irene Grandi live ’03

Raccolte

1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino

2001 – Irek

2007 – Irenegrandi.hits

2012 – Tutto Irene – Cose da Grandi

Nella vita bisogna volersi bene, prendere atto dei propri limiti e ricordarsi che non si può essere perfetti, anche nelle relazioni. Irene Grandi a Sanremo 2020 canta le parole di Vasco Rossi con la sua “Finalmente io”, un inno al “prendimi così come sono” senza compromessi, senza fare troppe storie.

Non è una dedica d’amore, non è una preghiera alla persona amata, ma la carta di identità di un’artista che mette al centro, anzi davanti a ogni cosa, se stessa e la musica. Perché cantare fa star bene, perché la musica è vitale, perché è l’unica cosa che conta se hai questa passione nelle ossa. Tutto il resto è ribellione, tutto il resto è sacrificabile: una relazione, l’intimità, tutto è secondario.

L’unico sentimento inesauribile per Irene Grandi è l’amore per la libertà. La libertà personale, a volte, richiede un po’ di sano menefreghismo. «Io son fatta così» dice: prendere o lasciare.

21.44: Applausi per Fiorello e Amadeus

21.41: “Un mondo d’amore” di Gianni Morandi per il nuovo duetto gli “Amarello!: Amadeus e Fiorello

21.38: Parrucca da Maria De Filippi per Amadeus. Per Fiorello è Montezemolo ossigenato, per noi assomiglia a Tom Peaty

21.37: La standing ovation chiamata da Fiorello per Amadeus

21.35: Fiorello racconta il delirio delle serate del Festival. “Il figlio di Amadeus all’inizio del Festival aveva 8 anni, adesso ne ha 11”

21.34: Fiorello sale sul palco ballando e si prende gli applausi dell’Ariston

21.33: Rientra il collegamento con Fiorello in platea

21.27: Non particolarmente originale il pezzo di Nigiotti, che comunque trasmette energia e il pezzo ha qualcosa che resta in mente

21.24: Enrico Nigiotti – “Baciami adesso” –

Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming.

Discografia

Album

2010 – Enrico Nigiotti

2015 – Qualcosa da decidere

2018 – Cenerentola

2020 – Nigio

EP

2017 – L’amore è

Dobbiamo essere per forza nemici o possiamo considerarci magari due amanti in difficoltà? L’amore in crisi raccontato da Enrico Nigiotti nella sua “Baciami adesso” (canzone di Sanremo 2020) fa un semplice invito: quello di baciarsi prima di ogni cosa, chiede a tutti e a tutte di “mantenere il bacio” come racconta, per esempio, l’illustre psicologo Massimo Recalcati.

Perché? Solo mantenendo il bacio, la rabbia e l’irrisolto trovano la loro soluzione. Senza bacio, non c’è amore. In questa dichiarazione di intenti, Nigiotti dice alla sua compagna di vita tutto quello che pensa di lei in sintetiche dichiarazioni d’amore. «Sei in ogni volta che non penso e penso a te» / «Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine». L’invito è anche a fare in fretta, a non perdersi nel tempo che passa. “Poi fa buio presto” canta, ricordando che basta poco, basta un giorno, per perderci di vista.

Sarebbe davvero un peccato non riconoscersi più per mancanza di contatto. Con le labbra, con l’anima.

BACIAMI ADESSO – Enrico Nigiotti

di E. Nigiotti

Ed. BMG Rights Management (Italy)/

Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Impatto

Milano – Bologna

21.23: Amadeus consegna le chiavi dell’Ariston a Mara Venier che domani presenterà Domenica In a Sanremo

21.21: Il dialogo inizia ricordando lo stunt man che è caduto ieri fingendo di essere Ghali

21.20: Arriva Mara Venier ad animare il palco dell’Ariston

21.19: Ovazione per Elodie che trascina. Un brano che ascolteremo per tanto tempo

21.18: Abito lungo di Versace per Elodie con il solito scollo profondo a cuore mozzafiato e i soliti grandi orecchini

21.16: Arrangiamento moderno e coraggioso secondo Roberto Costa per il pezzo di Elodie, scritto da Mahmood. La prima parte senza la batteria è geniale

21.15: Elodie – “Andromeda”

Elodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”.

Discografia

Album

2016 – Un’altra vita

2017 – Tutta colpa mia

2020 – This Is Elodie

Per parlare del brano che Elodie porta a Sanremo 2020 bisogna definire subito una cosa importante. Andromeda è una costellazione con una particolare connessione alla mitologia. Viene infatti raffigurata come una donna legata a delle catene.

In sintesi la mamma di Andromeda, Cassiopea, sosteneva di essere più bella delle ninfee marine. Questo affronto fu punito e le conseguenze le pagò anche la figlia (Andromeda, per l’appunto), incatenata agli scogli. Da qui, l’immagine mitologica.

Mahmood, che scrive il testo del brano, fa spesso riferimenti alla mitologia, ma anche alla cultura geek (chi è appassionato di giochi, videogiochi, fumetti e simili in modo quasi esclusivo, ricordando spesso nell’abbigliamento quella passione). Il riferimento potrebbe essere legato anche ai “Cavalieri dello Zodiaco”, cartone giapponese che aveva tra i suoi più affascinanti protagonisti proprio Andromeda.

Nel brano, Elodie canta di una relazione con un uomo più adulto ma nonostante questo piuttosto immaturo. La donna del brano sta rifiutando un rapporto illusorio con la persona sbagliata.

Nel brano si parla di un pezzo famoso di Nina Simone, una “solita” canzone ascoltata centomila volte. Potrebbe trattarsi di “Feeling Good”, uno dei cavalli di battaglia di Elodie nella sua edizione di “Amici” da alunna (arrivò seconda, ricordate?). È noto che i brani da preparare per le esibizioni, in particolar modo le cover, vengano ascoltate senza sosta da chi le dovrà ricantare.

Forse questa è un’immagine che viene proprio dal talent di Canale 5.

ANDROMEDA – Elodie

di A. Mahmoud – D. Faini

Ed. Universal Music Publishing Ricordi – Milano

21.12: Il pezzo è un groove, tecnicamente impeccabile, il pezzo al terzo ascolto non decolla particolarmente. Zarrillo è comunque bravissimo

21.09: Michele Zarrillo – “Nell’estasi o nel fango”

Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”?

Discografia

Album in studio

1982 – Sarabanda

1988 – Soltanto amici

1992 – Adesso

1994 – Come uomo tra gli uomini

1996 – L’elefante e la farfalla

2001 – Il vincitore non c’è

2003 – Liberosentire

2006 – L’alfabeto degli amanti

2011 – Unici al mondo

2017 – Vivere e rinascere

Album dal vivo

2002 – Le occasioni dell’amore

2009 – Michele Zarrillo Live – Roma

Raccolte

1997 – L’amore vuole amore

1998 – Una rosa blu

2008 – Nel tempo e nell’amore

2011 – Le mie canzoni

Album tributo

2017 – Passioni

“Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo (la sua canzone di Sanremo 2020) è un brano fatto di poche parole esplicite ma tante ispirazioni scaturite da un pensiero semplice: l’uomo ha bisogno di portare se stesso verso una maggiore consapevolezza del mondo.

Il cantautore ha bisogno di contatto, di un confronto con la realtà, nel bene e nel male vuole reagire rimanendo in piedi. Questo è possibile solo modificando un po’ il proprio modo di vivere: nell’esprimere le proprie idee (rispetto al tema dell’ecologia ad esempio). Un processo che richiede di non limitarsi alle parole, ma di puntare sui fatti. «Non mi importa / Quanta forza servirà / Faccio un respiro più profondo / Sono pronto / A rischiare un po’ di più, un po’ di più».

Viviamo in un periodo storico in cui si vive alla giornata, senza mettersi troppo in gioco, senza sporcarsi davvero le mani. La fame di realtà e di altruismo è raccontata qui con delicatezza e senza pretendere niente da nessuno. Un messaggio che non vuole risultare retorico, ma che esprime un’urgenza reale.

NELL’ESTASI O NEL FANGO – Michele Zarrillo

di V. Parisse – M. Zarrillo

Ed. Starpoint International/Gli Assolati Vetri – Roma

21.07: Amadeus spiega i meccanismi del Televoto

21.06: La classifica provvisoria: 23) Junior Cally, 22) Riki, 21) Elettra Lamborghini, 20) Enrico Nigiotti, 19) Giordana Angi, 18) Alberto Urso, 17) Michele Zarrillo, 16) Rita Pavone, 15) Marco Masini, 14) Paolo Jannacci, 13) Levante, 12) Raphael Gualazzo, 11) Achille Laiuro, 10) Anastasio, 9) Rancore, 8) Irene Grandi, 7) Elodie, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Pinguini Tattici Nucleari, 3) Le Vibrazioni, 2) Francesco Gabbani, 1) Diodato

 

21.01: Amadeus saluta Cristiana Capotondi con il pallone da calcio in mano

20.58: Giacca decorata nera per Amadeus che presenta la presidente del calcio femminile italiano Cristiana Capotondi

20.57: Si parte con l’inno di Mameli suonato dalla banda dei Carabinieri

20.55: La banda dei Carabinieri attornia Amadeus per l’apertura della serata finale del Festival

20.54: Al termine della puntata di oggi sapremo anche chi rappresenterà l’Italia all’Eurovision Song Contest

20.48: Tra pochi minuti scatta il Festival di Sanremo

20.45: Il gruppo d’ascolto che vi racconterà il Festival è pronto. Qui con noi ROBERTO COSTA, produttore di Lucia Dalla e Ljuca Carboni, che il Festival lo ha vinto da produttore con Portami a Ballare di Lucva Barbarossa, Marcello Romeo, musicista e compositore, Ruggero Ricci, cantante e vocal coach, Claudio Bolognesi e Margherita Ventura, giornalisti di OA Sport e OA Plus. Buona serata

20.40 Il conduttore del festival (che sta battendo tutti i record di ascolto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello, alla seconda serata di conduzione come Sabrina Salerno e Diletta Leotta, mentre sarà al debutto in questo ruolo la “regina della domenica” Mara Venier. Gli ospiti annunciati al momento sono il cast del film “La Mia Banda Suona Il Pop” di Fausto Brizzi: Christian De Sica, Diego Abatantuono, Massimo Ghini, Paolo Rossi e Donatella Finocchiaro, Biagio Antonacci, Cristiana Capotondi, Vittorio Grigolo, i Gente de Zona, Edoardo Pesce e Ivan Cottini (ballerino con la Sla).

20.30 Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perché squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della Critica, Premio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.

 
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Scaletta finale SanRemo2020

Post n°15604 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

  1. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango
  2. Elodie – Andromeda
  3. Enrico Nigiotti – Baciami adesso
  4. Irene Grandi – Finalmente io
  5. Alberto Urso – Il sole ad est
  6. Diodato – Fai rumore
  7. Marco Masini – Il confronto
  8. Piero Pelù – Gigante
  9. Levante – Tikibombom
  10. Achille Lauro – Me ne frego
  11. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr
  12. Junior Cally – No grazie
  13. Tosca – Ho amato tutto
  14. Le Vibrazioni – Dov’è
  15. Raphael Gualazzi – Carioca
  16. Francesco Gabbani – Viceversa
  17. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74)
  18. Anastasio – Rosso di rabbia
  19. Riki – Lo sappiamo entrambi
  20. Giordana Angi – Come mia madre
  21. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso
  22. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare)
  23. Rancore – Eden

 
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FINALE SANREMO 2020

Post n°15603 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Esaurite le prime quattro serate con la proclamazione ieri del vincitore della categoria Giovani, oggi sul palco dell’Ariston si assegna premio più ambito della edizione 2020, quello della categoria Big: i 23 artisti in gara (Bugo e Morgan non ci saranno perché squalificati) riproporranno per la terza volta il loro brano (che ormai sta girando da qualche giorno sulle radio nazionali e dunque inizia ad essere familiare all’ascolto) sul palco dell’Ariston. In questa serata, al termine della quale verrà decretato il vincitore, tornano in scena la Giuria Demoscopica e quella della Sala Stampa e Tv. Ci sarà, per la prima volta nell’edizione 2020, la cosiddetta “Votazione Mista” con Televoto, Giuria Demoscopica e Giuria Sala Stampa che rispettivamente avranno un peso sul risultato finale del 34%, 33% e 33%. Il televoto risulta dunque importante, ma non decisivo. I voti di questa sera andranno ad aggiungersi a quelli delle quattro sere precedenti per formare la classifica finale del Festival. Nel corso della serata verranno inoltre assegnati i seguenti riconoscimenti: Premi della Critica, Premio al Miglior Testo e Premio alla Migliore Composizione Musicale.

 
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Quarta serata festival di SanRemo (4a parte)

Post n°15602 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 


2.18: 23) Alberto Urso, 22) Riki, 21) Enrico Nigiotti, 20) Michele Zarrillo, 19) Giordana Angi, 18) Elettra Lamborghini, 17) Junior Cally, 16) Marco Masini, 15) Levante, 14) Rita Pavone, 13) Paolo Jannacci, 12) Raphael Gualazzi, 11) Anastasio, 10) Irene Grandi, 9) Achille Lauro, 8) Elodie, 7) Rancore, 6) Tosca, 5) Piero Pelù, 4) Le Vibrazioni, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Francesco Gabbani, 1) Diodato

2.17: E’ il momento della classifica dei voti della sala stampa:

2.16: Fiorello sale sul palco e augura buon anno

2.12: Alle 2.12 già abbiamo superato il record di durata di ieri e ci sta anche un intermezzo classico a mo’ di ninna nanna

2.11: Si è passati dal monologo di Rula Jebreal alla suonata di pianoforte di Francesca Sofia Novella che suona l’Ave Maria di Bach

2.09: “La gara finisce qui” dice Amadeus. “Mi dispiace molto perchè ritengo Bugo e Morgan due grandi artisti”. Non esibirsi oggi significa defezione e squalifca. Applausi del pubblico

2.06: C’è tutto Marco Masini, parte musicale molto bella. L’inizio del brano richiama il pop inglese attuale. Bella l’interpretazione del cantante fiorentino

2.05: MARCO MASINI

Marco Masini, nato a Firenze il 18 settembre 1964, è uno dei due cantanti che il Festival lo ha già vinto in entrambe le sezioni: tra i giovani nel 1990 con “Disperato” e nel 2004 con “L’uomo volante” nella categoria big. In mezzo tante hit di grande successo e un percorso non di granmde continuità ma di ottimo livello. Per il suo nono Festival Masini si è affidato alla coppia d’autori Federica Camba e Daniele Coro. Con 8 milioni di streaming su Spotify la carriera di Masini è ferma alla “Bella Stronza” degli anni ’90. Ultimo disco d’oro raggiunto o “Il confronto” – questo il titolo del nuovo brano sanremese – aggiornerà il successo?

Discografia

Album

1990 – Marco Masini

1991 – Malinconoia

1993 – T’innamorerai

1995 – Il cielo della vergine

1998 – Scimmie

2000 – Raccontami di te

2001 – Uscita di sicurezza

2005 – Il giardino delle api

2009 – L’Italia… e altre storie

2011 – Niente d’importante

2017 – Spostato di un secondo

Il significato di “Il confronto”

Un uomo che si guarda allo specchio e che vuole parlare a se stesso, come se si confidasse a un fratello o ad un caro amico. Quest’uomo fa il bilancio della propria vita, rimproverandosi gli errori, le cadute, le incertezze, ma anche cercando di perdonarsi per tutto ciò che non è accaduto a causa del destino. In questo lungo dialogo con il proprio Sé, c’è posto per tutte le cose giuste e oneste che sono state fatte nel corso del tempo. La vita di quest’uomo che si parla e che si ascolta è stata lunga, e adesso, saggio ma ancora sognatore, è lui a dover guardare avanti, districandosi da tutte le emozioni che rimbalzano impazzite “come un flipper” che son ben descritte nei versi.

2.02: E’ un reggaeton tutto sommato ascoltabile, sicuramente ballabile, purtroppo la voce di Elettra non spicca

2.01: Scollatura generosa per Elettra Lamborghini che si prfesenta con un abito stile gitano, color salmone. Non bellissimo ma coerente con il suo stile e il suo pazzo latin

2.00: ELETTRA LAMBORGHINI

La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino.

Discografia

Album

2019 – Twerking Queen

Il significato di “Musica (e il resto scompare)”

Elettra Lamborghini sale per la prima volta sul palco dell’Ariston e porta con sé il suo tutto il background latino-americano e reaggaeton, testimoniato dall’utilizzo di frasi in lingua spagnola come «Esta es la historia de un amor». “Musica (e il resto scompare)” perla di un amore finito male, «E anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella” Io non ho mai smesso di sorridere», esorcizzato dall’inconfondibile stile della Lamborghini. Non solo festa, Elettra mette a nudo un lato di sé fin qui mai mostrato al pubblico.

1.58: Nigiotti è un bravo interprete, non c’è dubbio ma il brano non decolla. Inciso che non resta nella mente, anche qui si pesca a piene mani dagli anni ’90. Si salva con un assolo di chitarra che è sparito da quasi tutti pezzi. E’ sicuramente un pezzo originale

1.56: ENRICO NIGIOTTI

Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming.

Discografia

Album

2010 – Enrico Nigiotti

2015 – Qualcosa da decidere

2018 – Cenerentola

2020 – Nigio

EP

2017 – L’amore è

Il significato di “Baciami adesso” di Enrico Nigiotti

Dopo Nonno Hollywood, brano presentato a Sanremo 2019, Enrico Nigiotti torna sul palco dell’Ariston parlando d’amore. Non quello di sangue con la famiglia, stavolta è una relazione con una donna a uscire dalle note dell’artista toscano. Una crisi relazionale, un rapporto incrinato, complicazioni risolvibili con un bacio. La chimica che supera le parole, in una storia d’amore che corre contro il tempo (“Che poi fa buio presto”).

Nel testo di “Baciami adesso” c’è la voglia di amarsi senza nascondere le proprie colpe (“Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine”). Resistere di fronte alle difficoltà, ai richiami di una società sempre più affollata da sconosciuti (“Fermarmi qui, in mezzo a tutta questa gente”).

1.55: Se Bugo e Morgan non rientreranno sul palco saranno squalificati

1.52: Imprecisa, un po’ sguaiata. Un pezzo non proprio centrato per quello che è oggi Rita Pavone. Tutto eccessivo…

1.50: RITA PAVONE

Ultima arrivata, è il colpo di scena di Amadeus per i 70 anni di Festival. Lei di anni ne ha 5 in più, essendo nata a Torino il 23 agosto 1945 ma la grinta è quella di sempre. A Sanremo non ha mai avuto fortuna, nonostante un inizio carriera con milioni di dischi venduti anche nel Regno Unito, in Giappone, Francia, Germania, Stati Uniti e Sud America. Gli anni ’60 sono stati i suoi anni d’oro, poi il debutto a Sanremo nel ’69 con “Zucchero” senza particolari successi. “Niente (Resilienza 74)” è il brano con cui ritorna a mettersi in discussione sul palco dell’Ariston per la quarta volta, dopo aver ritirato nel Sanremo 2017 il Premio alla Carriera. Su Spotify i 2 milioni di streaming sono per “Datemi un martello” e “Il ballo del mattone”, veri must della musica italiana.

Discografia

Album

1963: Rita Pavone (RCA Italiana, PML 10350)

1964: Non è facile avere 18 anni (RCA Italiana, PML 10360)

1965: Gian Burrasca (RCA Italiana, PML 10380) – colonna sonora

1965: Stasera Rita (RCA Italiana, PML 10404)

1966: La “Vostra„ Rita (RCA Italiana, serie Special, S 10)

1966: È nata una stella (RCA Italiana, serie Special, S 20)

1967: Ci vuole poco… (RCA Italiana, serie Special, S 24)

1967: Little Rita nel West (RCA Italiana, PML 10427) – colonna sonora

1968: Viaggio a Ritaland (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1001)

1969: Rita Pavone presenta Pierino e il lupo/Storia di Babar l’elefantino (Ritaland Dischi Ricordi, SRTL 1002) – Audiolibro, fiaba sonora

1969: Rita (Dischi Ricordi, SMRL 6067)

1970: Gli italiani vogliono cantare (RCA Italiana, PSL 10489) – colonna sonora

1971: Ciao Rita (RCA Italiana, LP8S 21166) – (stampato solo su formato Musicassetta e Stereo 8 e ristampato in vinile in edizione limitata nel 2011 con codice PSL 21166)

1975: Rita per tutti (RCA Italiana, TPL1 1164) – album di cover

1977: Rita ed io (RCA Italiana, PL 31201)

1979: Rita e l’anonima ragazzi (RCA Italiana, PL 31439)

1979: R. P. ’80 (RCA Italiana, PL 31488)

1985: Dimensione donna (Ros Record, RRLP 1172)

1989: Gemma e le altre (“21” Compagnia Generale Dello Spettacolo, RP 30)

1993: Rita is magic (Discomagic Records, CD/809) – Album live

1997: Nonsolonostalgia (Joker, CD 22153) – Raccolta di nuove registrazioni e remix

2013: Masters (doppio CD) (Sony Music) – album di cover

Il significato di “Niente (Resilienza 74)” di Rita Pavone

Rita Pavone va alscolta, sempre. Soprattutto in questa edizione numero 70 del Festival di Sanremo. Lei che ha scritto note importanti sul pentagramma del nostro Paese, dice la sua dal palco dell’Ariston. Partendo da un numero, 74, che è la sua età e l’anno di nasciata dell’autore della canzone, Giorgio Merk.

Difficile resistere nell’epoca dei reality (“Meglio cadere sopra un’isola o un reality che qualche stronzo voterà”) ma nonostante la sofferenza, la donna che canta (e l’artista) non si piega di fronte alle difficoltà. Un’eroina dei nostri giorni insomma.

1.47: Morgan ha cambiato il testo dicendo: Vergognati della tua arroganza, abbi rispetto di questo palco e ringrazia chi ti ci ha portato

1.46: C’è stato un litigio sul palco

1.43: Incredibile! Bugo è scappato dal palco

1.42: BUGO & MORGAN

Morgan, vero nome Marco Castoldi è nato a Milano il 23 dicembre 1972: cantautore, polistrumentista, compositore, scrittore e personaggio televisivo italiano, fondatore dei Bluvertigo. Altrove, sua composizione, è stata considerata la migliore canzone italiana del millennio dalla rivista musicale Rolling Stone, da solista ha vinto per due volte la Targa Tenco e il Premio Lunezia. Grazie alla sua partecipazione al talent show X Factor Italia, è entrato nel Guinness dei primati per essere stato il giudice che ha vinto il maggior numero di talent nel mondo. E’ alla quarta partecipazione in gara a Sanremo, la prima da solista, dopo la tripla esperienza con i Bluvertigo, 1994 tra i giovani, 1995 nei big e poi da solista con “Semplicemente”, il brano passato inosservato a Sanremo 2016, sempre in modalità Bluvertigo. Lo scorso anno accompagnò Achille Lauro sul palco nella serata dei duetti.

Discografia Solista

Album

2003 – Canzoni dell’appartamento

2005 – Non al denaro non all’amore nè al cielo

2007 – Da A ad A

2009 – Italian Songbook: Volume 1

2012 – Italian Songbook: Volume 2

Colonne sonore

2004 – Il suono della vanità

Raccolte

2008 – È successo a Morgan

2010 – Morganicomio – Morgan al suo meglio

2014 – Destini Cattivi

Morgan ci riprova in coppia con un rapper, Bugo, pseudonimo di Cristian Bugatti, nato a Rho il 2 agosto 1973, è un cantautore, artista e attore italiano. Dall’inizio della sua carriera (dal 2000) ha pubblicato 9 album. è al suo esordio sanremese. Nel 2012 il giornale britannico The Guardian inserisce Bugo in un articolo sulla musica italiana attuale. Nel 2015 la rivista Rolling Stone lo inserisce tra le 100 facce della musica italiana. Il brano a suo nome più ascoltato su Spotify è “Mi rompo i coglioni” (quasi 250 mila ascolti).

1.39: L’atmosfera c’è tutta nel pezzo di Levante, atmosfera a metà fra l’orientaleggiante e il mediterraneo. Arrangiamento originale. Non perfetta l’interpretazione della cantante siciliana

1.38: Levante: “Tikibombom”

LEVANTE

Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”.

Discografia

Album in studio

2014 – Manuale distruzione

2015 – Abbi cura di te

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti

2019 – Magmamemoria

Album live

2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition)

2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition)

Il significato di “Tikibombom”

“Tikibombom” è una parola che danza sul ritmo d’una musica tipica da sabato sera, in contrapposizione alla quale si scontra la bellezza passionale e intensa del tango. Il brano sembra muoversi dalle viscere dell’essere umano per accarezzare tutti gli “animali stanchi” d’essere gli strani, i diversi. A queste creature, assorte, misteriose, Levante non dice il consolatorio e banale “non sei solo”, ma piuttosto un necessario “ce la farai anche se sei da solo”. È così che l’artista prova a dare forza all’individuo per essere “vento” e non “bandiera”, cioè, semplicemente, per riuscire a determinare con le proprie forze il suo destino verso un mondo nuovo e più accogliente.

1.36: Pezzo banalotto, voce sforzata. Non convince Urso. Peccato… Sarà per la prossima volta…

1.34: cit. C’è Il Volo e Urso è il “Volevo”

 
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Quarta serata festival di SanRemo (3a parte)

Post n°15601 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

 

1.33: ALBERTO URSO

La voce e il “bel canto” sono le armi di Alberto Urso, nato a Messina il 23 luglio 1997, cantante, tenore e polistrumentista italiano, vincitore della diciottesima edizione di Amici di Maria De Filippi. Proprio come “Il volo” che a Sanremo ha trionfato ed è salito sul podio un anno fa, Urso è stato lanciato da Antonella Clerici nella trasmissione “Ti lascio una canzone”, Il 10 maggio 2019 ha pubblicato il suo primo album in studio Solo, che è stato certificato disco d’oro e che è rimasto in prima posizione nella classifica FIMI italiana per due settimane consecutive. “Il sole ad est” è il titolo del suo ultimo album e anche del brano selezionato da Amadeus e scritto da due altri protagonisti de filippiani, Piero Romitelli e Gerardo Pulli. “Indispensabile” con oltre 2 milioni ascolti è il suo brano più ascoltato su Spotify.

Album in studio

2019 – Solo

2019 – Il sole ad est –

2019 – Il Sole ad Est (Sanremo Edition) – uscirà il 7 febbraio

Il significato di “Il sole ad est” di Alberto Urso

Alberto Urso rappresenta il futuro vestito con la tradizione italiana. E dunque a Sanremo 2020 il cantante porta l’amore, al 100%, sulle note della sua “Il sole ad est”. E’ il racconto questo di una relazione non specifica ma più complessa e globasle. Quella tra un uomo e la terraferma. Il viaggio, l’addio attraverso il mare e la distanza. Temi portanti di questa canzone.

Il significato della canzone di Alberto Urso è il racconto di un viaggio nel quale il punto di riferimento, un faro, è la persona amata. «Guardi nel blu mentre vola un pensiero». La distanza e il blu, temi tanto cari a Domenico Modugno anche lui un faro della tradizione musicale italiana.

Alberto Urso non nasconde le difficoltà di questa “vita complicata” ma, comunque vada, l’innamorato sa che tornerà lì, “da te”, per accorciare le distanze – appunto – dall’amore.

1.28: Niente da dire: è un gran pezzo, Sarcina impeccabile, arrangiamento ed ensemble efficace. Successo assicurato

1.27: LE VIBRAZIONI

Il gruppo è composto dal cantante e chitarrista Francesco Sarcina, principale compositore, il chitarrista e tastierista Stefano Verderi, il bassista Marco Castellani e il batterista Alessandro Deidda. Una delle due band in gara è quella di Francesco Sarcina, che a Sanremo ha partecipato anche da solista nel 2014 con una doppietta passata ai più inosservata: “Nel tuo sorriso” e “In questa città”. Per la loro è la terza partecipazione, dopo l’edizione 2005 con la canzone “Ovunque andrò” che riscuote grande successo di vendite e “Così sbagliato” di Sanremo 2018. Le Vibrazioni, in tour con Peppe Vessicchio, puntano in alto con “Dov’è”, scritta da Sarcina con l’aiuto di Rocco Casalino e Davide Simonetta, entrambi specializzati in canzoni immediate e radiofoniche. Per ora il loro maggior successo rimane “Dedicato a te” del 2003: 14 milioni di streaming Spotify e disco di platino.

Discografia

Album in studio

2003 – Le Vibrazioni

2005 – Le Vibrazioni II

2006 – Officine meccaniche

2010 – Le strade del tempo

2018 – V

Album dal vivo

2008 – En vivo

Raccolte

2011 – Come far nascere un fiore

Il significato di “Dov’è”

Il brano parla della capacità di riuscire a superare le difficoltà che presenta la vita, senza farsi trascinare e buttare giù dai problemi di tutti i giorni, piccoli o grandi che siano. Il testo lascia intravedere la speranza di una gioia che arriva in momenti inaspettati, solo per chi sa aspettare pazientemente. Una canzone che riflette tanto sull’umanità, quanto sui sentimenti, una riflessione a cui in realtà non sembra esserci una soluzione, se non quella di aspettare: “Ho una clessidra al posto del cuore” canta Francesco Sarcina.

1.21: Arriva qualche fischio per Junior Cally, tutto previsto

1.19: Junior Cally ce lo potremmo ritrovare (e non poco) sulle radio. Il brano al secondo ascolto resta in testa. arrangiamento originale, bella parte con batteria e voce

1.18: JUNIOR CALLY

Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.

Discografia

Album

2018 – Ci entro dentro

2019 – Ricercato

Il significato di “No grazie”

Un testo dichiaratamente politico che fa esplicito riferimento ai partiti. Il “No grazie” come rifiuto di un certo modo di vivere nella società, delle diverse forme di razzismo e di quell’“essere contro” da tastiera che si esprime sempre e solo sui social e mai in azioni concrete. Altrettanto chiaro l’attacco ai populismi, alla demagogia, alla politica che “coccola” i sogni delle masse senza contribuire alla loro realizzazione. Insomma, un contro tutti che non risparmia proprio nessuno, nemmeno l’artista stesso: «Giuro la smetto con sta storia del rap / Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex / Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man / Insultare tutti sì ma solamente sul web» ripete Cally.

1.16: Apprezzabile l’interpretazione anche dal punto di vista tecnico di uno Zarrillo pimpante, bellissimo lo special

1.14: Pezzo pieno di energia per Zarrillo. Stile suo, c’è una certa somiglianza con L’amore vuole amore. Un ritorno alle origini per il cantante romano

1.13: MICHELE ZARRILLO

Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”?

Discografia

Album in studio

1982 – Sarabanda

1988 – Soltanto amici

1992 – Adesso

1994 – Come uomo tra gli uomini

1996 – L’elefante e la farfalla

2001 – Il vincitore non c’è

2003 – Liberosentire

2006 – L’alfabeto degli amanti

2011 – Unici al mondo

2017 – Vivere e rinascere

Album dal vivo

2002 – Le occasioni dell’amore

2009 – Michele Zarrillo Live – Roma

Raccolte

1997 – L’amore vuole amore

1998 – Una rosa blu

2008 – Nel tempo e nell’amore

2011 – Le mie canzoni

Album tributo

2017 – Passioni

Il significato di “Nell’estasi o nel fango” di Michele Zarrillo

Uno dei veterani di Sanremo torna sul palco dell’Ariston rispettando la tradizione. Un brano che parla di un uomo ferito, di esperienze negative e della grande forza che c’è nell’animo. Quello di chi vuole restare in piedi (“Sia nell’estasi o nel fango”) e provare a rischiare. Con un gesto facile… un respiro profondo.

MIchele Zarrillo immagina di volare in un sogno che lo porta oltre le nuvole dove forse, da lì, è più facile guardare le cose. Che nella realtà ci sembrano insuperabili ma che da lontano sono piccole piccole.

1.09: Bella interpretazione, coinvolgente. Arrivano gli applausi fragorosi dell’Ariston. Tosca ringrazia per il premio di ieri sera

1.08: Stile Bungaro, versione Guardastelle, per Tosca. essenziale, raffinata, gran voce: emozionante

1.07: TOSCA

Altro ingresso dell’ultimo minuto, Tosca, vero nome Tiziana Tosca Donati nata a Roma il 29 agosto 1967, si presenta a Sanremo con “Ho amato tutto” è il brano scrittole da Pietro Cantarelli con cui gareggerà per la quinta volta a Sanremo. Su Spotify “Il terzo fuochista” viaggia sui 96 mila ascolti e conquista il primo posto dei brani più ascoltati di Tosca, che si classificò settimo a Sanremo 2007 e che Saremo lo vince in coppia con Ron nel 1996. con “Vorrei incontrarti fra cent’anni”.

Discografia

Album

Tosca (1992)

Attrice (1993)

L’altra Tosca (1996)

Incontri e passaggi (1997)

Sto bene al mondo (2003)

Romana (2006) – riedito nel 2007 con l’aggiunta del brano Il terzo fuochista

Trentino Senza Tempo (2010) – con il corpo bandistico di Albiano, diretto da Marco Somadossi

Il suono della voce (2014)

Appunti Musicali dal Mondo (2017) – album live registrato il 6 gennaio 2017 all’Auditorium Parco della Musica

Morabeza (2019)

Il significato di “Ho amato tutto” di Tosca

Per citare Tiziano Ferro, grande protagonista di questo Festival di Sanremo, (“Ma cosa ho perso? Stare insieme non è un gioco”) l’amore non è una partita. Tosca aggiunge un particolare: anche se la storia è finita, non c’è nulla da vergognarsi se uno (una) ha amato. Tanto. E tutto. La storia è finita, per colpa dell’altro ovviamente, però davanti a una finestra si guarda fuori, non la strada ma quello che si è vissuto insieme. Un messaggio a un amore che non c’è più (“È sempre troppo tardi/ Per chi non tornerà”) ma anche un incitamento a non mollare. Perché in fondo quando si ama, si ama tutto.

1.05: Gonna pantalone blue China e blù notte firmata Alberta Ferretti per Francesca Sofia Novello

1.04: Acclamazione dell’Ariston per Gianna Nannini

1.02: Sei nell’anima il secondo pezzo del medley di Gianna Nannini

1.01: Si prosegue con Meravigliosa creatura

0.59: Ragazzo dell’Europa per Gianna Nannini, una canzone che fa parte della sua storia

0.55: C’è anche Coez sul palco dell’Ariston a cantare Motivo, l’ultimo singolo tratto dall’album La differenza

0.54: E’ arrivato il momento di Gianna Nannini! Siamo quasi all’una e devono entrare in scena ancora la metà dei concorrenti

0.45: Chiusura super rock per Pelù che si apre la giacca e ha scritto sul petto NO alla violenza sulle donne

 

0.41: Una delle sorprese delle prime serate del Festival, il vecchio leone Piero Pelù. C’è un richiamo ad Under Pressure, evergreen di Queen e David Bowie. Arrangiamento ricchissimo, forse troppo. Qualche piccola imprecisione e stonatura nella interpretazione

0.40:  PIERO PELÙ

L’ex leader dei Litfiba è nato a Firenze il 10 febbraio 1962 ed è un’icona del panorama rock italiano, a tal punto che anche i Metallica, nel loro ultimo concerto di Milano, hanno ilnonato la sua El Diablo. Dopo l’apparizione televisivo in quel di The Voice of Italy in qualità di giudice sperimenta la carta Sanremo, dove è al debutto con il fine di trainare un nuovo album in uscita, di cui è già uscito un singolo di non particolare successo, “Picnic all’inferno”, uscito lo scorso ottobre. Il pezzo sanremese si intitola “Gigante”. La carriera solista di Piero Pelù per Spotify è ancora ferma a “Il mio nome è mai più” del 1999 in trio con Ligabue e Jovanotti (più di 1 milione e mezzo di streaming).

Discografia solista

Album studio

2000 – Né buoni né cattivi

2002 – U.D.S. – L’uomo della strada

2004 – Soggetti smarriti

2006 – In faccia

2008 – Fenomeni

Album dal vivo

2007 – MTV Storytellers

EP

2003 – 100% Live

Raccolte

2005 – Presente

2013 – Identikit

Il significato di “Gigante”

Una sferragliata rock dedicata a chi si affaccia al mondo per la prima volta, ma anche a chi è invischiato coi problemi del passato dai quali vuole scappare. Un incoraggiamento a non cedere mai, a non abbatersi, a non perdere mai la speranza. Il cuore di “Gigante” è anche un inno d’amore del cantante a suo nipote, un sentimento totalizzante che ricorda vagamente l’appartenenza ad una fede come si evince dal ritornello : “Tu sei il mio Gesù, la luce sul nulla mio piccolo Buddha”.

0.38: Gli auguri dell’Ariston a Vasco Rossi con Albachiara

0.36: Musicalmente niente di nuovo, prova a ripetere il successo di Rolls Royce con un pezzo molto simile a quello dello scorso anno

0.33: Pare un omaggio a Renato Zero la mise di Achille Lauro che si presenta con un diadema e una camicia nera trasparente

0.32: ACHILLE LAURO

Pseudonimo di Lauro De Marinis, nato a Verona l’11 luglio 1990, è al suo secondo Festival. Dopo l’exploit dello scorso anno con il brano “Rolls Roys”, certificato disco di platino. C’è grande attesa per la sua apparizione sul palco dell’Ariston, che potrebbe essere all’insegna, come è stato per l’XTra Factor, che ha presentato, all’insegna della “fluidità” del nuovo orientamento sessuale. L’ultimo singolo è “1990”, costruito sulla hit “Be my lover” di La Bouche. Il brano con cui gareggerà si intitola “Me ne frego” , mentre quello con più streaming su Spotify (più di 34 milioni) è “Thoiry Remix” (vincitore del doppio platino).

Album in studio

2014 – Achille Idol Immortale

2015 – Dio c’è

2016 – Ragazzi madre

2018 – Pour l’amour

2019 – 1969

Il significato di “Me ne frego”

Achille Lauro, nel testo di “Me ne frego”, vuole inviare un messaggio legato alla storia di una relazione tossica. Una situazione che, purtroppo, capita nella vita di alcune persone. Persone che vivono situazioni amorose problematiche, piene di emozioni ma anche difficili da affrontare. E vivere.

Un disagio che Achille Lauro vive quasi consapevolmente: «Sì sono ubriaco ed annego». L’artista parla poi del David di Michelangelo. Perché? L’uomo viene usato dalla sua donna, lei idealizzata in una perfezione tipica delle opere dell’artista. Come appunto nel suo David.

St’amore è panna montata al veleno». Un passaggio che ricorda la metafora di Gianna Nannini, nella sua “Questo amore è una camera a gas”. Stavolta l’amore di Achille Lauro è pieno di sostanza, dolce, ma allo stesso tempo pericolosamente… tossica.

«Io sempre in cerca / Di quello che ho perso / Perdendo / Le cose che ho». Achille Lauro ha chiaro il concetto di “perso”, nell’amore, che fa allontanare l’innamorato dalla realtà. E dalle cose vere e belle che ha sempre amato.

0.30: Vasco Rossi si sente tutto nell’arrangiamento della seconda parte del brano

0.28: Assomiglia ad uno dei suoi cavalli di battaglia; Boom Boom, il pezzo di Irene Grandi, firmato da Vasco Rossi e Gaetano Curreri, fra gli altri

 
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Quarta serata festival di SanRemo (2a parte)

Post n°15600 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

 

0.27: IRENE GRANDI

Irene Grandi è nata a (Firenze il 6 dicembre 1969. L’ultimo successo radiofonico e discografico di Irene Grandi risale proprio alla sua ultima partecipazione al Festival nel 2010 con “La cometa di Halley”, brano firmato Francesco Bianconi con cui ha vinto il disco d’oro. Ora per il suo quinto Festival rispolvera la carta Vasco Rossi, che nel 2000 con “La tua ragazza sempre” le aveva regalato il secondo posto alle spalle di Sentimento, premiato dalla giuria di qualità capitanata da Mike Bongiorno. Prova a risalire la china dopo un periodo buio della carriera (impalpabile la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015, con il brano “Un vento senza nome”), per rilanciare l’ennesima raccolta “Grandissimo” con “Finalmente tu”. Spotify indica come sua hit più ascoltata “Se mi vuoi” (più di 3 milioni e mezzo di streaming) in duetto con la voce sempre viva di Pino Daniele ma sono tantissime le sue hit indimenticabili.

Discografia

Album in studio

1994 – Irene Grandi

1995 – In vacanza da una vita

1997 – Per fortuna purtroppo

1999 – Verde rosso e blu

2003 – Prima di partire

2005 – Indelebile

2008 – Canzoni per Natale

2010 – Alle porte del sogno

2012 – Irene Grandi & Stefano Bollani

2015 – Un vento senza nome

2018 – Lungoviaggio

2019 – Grandissimo

Live

2004 – Irene Grandi live ’03

Raccolte

1998 – Irene Grandi (1998) – per il mercato latino

2001 – Irek

2007 – Irenegrandi.hits

2012 – Tutto Irene – Cose da Grandi

Il significato di “Finalmente io”

Quello di Irene Grandi a Sanremo è un inno alla libertà: “Finalmente io” porta l’inconfondibile firma di Vasco Rossi – insieme a quella di Gaetano Curreri degli Stadio – ed è un vero e proprio manifesto della sua musica. La capacità di accettarsi così come si è, nelle propire debolezze e i propri errori, sorretti dall’ancora di salvezza della musica: «Ma quando canto… Sto da Dio!».

0.25: C’è Battisti sullo sfondo, vanno colti tutti i particolari nell’arrangiamento per capire la grande qualità di questo pezzo. Brano difficile da cantare e Diodato lo affronta con naturalezza e strappa l’ovazione dell’Ariston

0.23: Tecnicamente impeccabile, pezzo classico sanremese e, proprio per questo, emozionante. Strofa geniale

0.22: DIODATO

Nato ad Aosta, è di origine pugliese, in particolare di Taranto, città dove è cresciuto, e romano d’adozione: cittadino d’Italia Antonio Diodato, per tutti Diodato, nato il 30 agosto 1981. E’ al suo 3° Sanremo, dopo l’esordio nella categoria “Nuove Proposte” del 2014 con “Babilonia”, pezzo apprezzato pubblicamente anche da Mina, e dopo “Adesso”, il suo brano di maggior successo con quasi 3 milioni di streaming su Spotify. Il suo ultimo singolo “Che vita meravigliosa” fa da colonna sonora al film di Ferzan Ozpetek, “La Dea Fortuna” ed è un grande successo, on air proprio in questi giorni sulle più importanti radio nazionali.

Discografia

Album

2013 – E forse sono pazzo

2014 – A ritrovar bellezza

2017 – Cosa siamo diventati

Il significato di “Fai rumore”

La fine di una relazione, scondo Diodato, è un’esperienza sensoriale oltre che emotiva. L’udito, in particolare, è il senso che può riportare alla persona perduta: «Ho capito che / Per quanto io fugga / Torno sempre a te / Che fai rumore qui / E non lo so se mi fa bene / Se il tuo rumore mi conviene / Ma fai rumore sì / Che non lo posso sopportare / Questo silenzio innaturale / Tra me e te». Il rumore diviene quindi un antidoto alla sofferenza d’amore, perché il silenzio evoca il dolore: «E non ne voglio fare a meno oramai / Di quel bellissimo rumore che fai».

0.20: Si riparte con Antonella Clerici stile Maria Antonietta

 

 

0.09: Inedito per Ghali: si chiama Good Times

0.08: L’attesa Boogieman, ultimo singolo di Ghali in coppia con Salmo

0.07: Habibi a seguire per Ghali

0.06: Cara Italia in apertura per il rapper/trapper

0.05: Capello fucsia per Ghali, giacca pantalone e uno dei reverse della giacca rosa che scende a mo’ di stola. Originale

0.03: Entra Ghali ma è uno stunt man che cade dalle scale

23.58: La standing ovation per Vincenzo Mollica e il saluto delle star

23.51: Grande interpretazione di Fiorello, da vero crooner, spettacolare l’arrangiamento di Demo Morselli

23.49: Atmosfere di Broadway sul palco dell’Ariston, Fiorello canta in inglese poi in italiano Quando quando quando, una delle canzoni italiane più famose al mondo

23.47: Si sta preparando una cover di “Quando quando quando”… con colui che l’ha cantata a Sanremo

23.45: Sul palco dell’Ariston arriva Tony Renis, che Sanremo lo ha vinto

23.42: Gag sui “mali” dei 60enni, compresi bisogni fisiologici

23.39: Sketch di Fiorello e Amadeus

23.36: Entra Fiorello e imita Mike Bongiorno, beccandosi l’applauso dell’Ariston

23.35; Il vocoder finale non ci azzecca con il resto del pezzo melodico

23.33: C’è un ritorno agli arrangiamenti anni ’90. E’ come mettere un vestito da sessantenne a un sedicenne. Troppa semplicità, poca sostanza

23.32: RIKI

Tra gli 11 esordienti a Sanremo 70 c’è Riki, vero nome Riccardo Marcuzzo, nato a Segrate il 4 febbraio 1992, scoperto da Maria De Filippi. A Sanremo porta “Lo sappiamo entrambi”, nella speranza che riesca ad esprimere qualità vocali sopra alla sufficienza che finora sono rimaste un po’ nell’ombra. Il suo bell’aspetto fa comunque presa sul giovane pubblico femminile e su Spotify “Perdo le parole” è volato a 10 milioni di streaming con conseguente disco di platino certificato da Fimi.

Discografia

Album in studio

2017 – Mania

Album dal vivo

2018 – Live & Summer Mania

EP

2017 – Perdo le parole

Il significato di “Lo sappiamo entrambi”

Una canzone che parla di una storia d’amore molto intensa, ma che sembra fallire portando con sé una grande sofferenza. Le difficoltà di coppia sono al centro del testo, come quella di parlarsi, di capirsi e di saper ragionare assieme. Riki cerca di raccontare attraverso la sua musica come può essere complicato rapportarsi con un amore che sembra arrivato alla fine, per il quale non si può far altro che reagire, così da salvare quanto di buono e di importante è rimasto di un sentimento forte ed intenso. “Restiamo distanti restandoci accanto, non lo noti anche tu?”.

23.24: Gli Eugenio in via di Gioia ritirano il premio della critica della sezione Giovani

23.22: Bella interpretazione di Tiziano Ferro che stavolta si è attenuto all’arrangiamento iniziale

23.19: Tiziano Ferro si cimenta su un pezzo che ha vinto Sanremo, Portami a ballare di Luca Barbarossa, prodotta da Roberto Costa che sarà con noi domani sera

23.16: Se cercavamo un “pezzo ombrellone” lo abbiamo trovato

23.15: Mahmoud ha lasciato il segno ma Elodie ci sta mettendo del suo. Sia chiaro: nulla di nuovo, la ritmica è già sentita ma proprio per questo ce la ritroveremo in radio a manetta

23.13: ELODIE

Elodie Di Patrizi, in arte Elodie, è nata a Roma il 3 maggio 1990. Si è classificata seconda alla quindicesima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi. Il successo è arrivato con dei singoli estivi di successo, in modalità duetto. L’ultimo con Marracash (“Margarita”) ha totalizzato 35 milioni di streaming Spotify, conquistando il doppio disco di platino. Per il primo Sanremo si giocò il pezzo firmato anche da Emma, “Tutta colpa mia”, per il secondo può contare sull’accoppiata del momento: Mahmood e Dardust, vincitori uscenti di Sanremo 2019 con “Soldi”. Elodie-Mahmood-Dardust è un trio che promette scintille. Titolo del brano: “Andromeda”.

Discografia

Album

2016 – Un’altra vita

2017 – Tutta colpa mia

2020 – This Is Elodie

Il significato di “Andromeda”

Andromeda è una costellazione, rappresentata nella mitologia come una donna legata alle catena (“La mia fragilità e la catena che ho dentro). L’autore della canzone è Mahmood, l’artista vincitore di Sanremo 2019 ha una scrittura legata alla mitologia e anche questa volta attinge alle leggende del passato. In questa canzone Elodie parla di una relazione con un uomo adulto, più grande di lei ma alla fine immaturo. Nella canzone l’artista comunica consapevolezza di quanto sta accadendo mandando un messaggio chiaro all’amato (Se ti sembrerò piccola non sarò la tua Andromeda)

23.12: Amadeus si prende in giro, prende la vernice stile arbitro e le dice che non deve mai stare dietro alla linea disegnata sul palco. Francesca è vestita Alberta Ferretti, un incanto. Bella ed elegante

23.10: Entra in scena Francesca Sofia Novello, con Amadeus che si dà uno schiaffetto per averle detto in conferenza stampa che è apprezzabile il fatto che stia un passo indietro rispetto al suo uomo

23.08: C’è Godzilla dei Jamiroquai, un po’ di Rage against the Machine, un po’ Beastie Boys, tutte citazioni colte per un Anastasio in rosso,, sia nel vestito, sia nel numero di voti raccolti: era il favorito della vigilia ma non è nella top ten dopo le prime tre serate

23.06: ANASTASIO

Anastasio, all’anagrafe Marco Anastasio è nato a Meta, 13 maggio 1997 ed è stato il trionfatore dell’edizione numero 12 di X Factor. Ha totalizzato 30 milioni gli streaming su Spotify per “La fine del mondo”, suo maggiore successo certificato doppio platino. Il rapper campano aveva già calcato il palco del Teatro Ariston in qualità di ospite per cantare il nuovo singolo “Correre”. Lanciato da Mara Maionchi a X Factor 12, è stato additato per i vari “Mi piace” messi alle pagine di CasaPound, Matteo Salvini, Lorenzo Fontana e Donald Trump. Due mesi fa ha pubblicato lo struggente “Il fattaccio del vicolo del Moro”, brano basato sul monologo “Er fattaccio di Americo Giuliani”. “Rosso di rabbia” è il titolo del brano con cui Anastasio debutterà a Sanremo 2020.

Discografia

Album

2020 – Atto zero

EP

2015 – Disciplina sperimentale (come Nasta mc)

2018 – La fine del mondo

Il significato di “Rosso di Rabbia”

Nella sua “Rosso di Rabbia” Anastasio sembra cantare di un terrorista colto in flagranza di un attentato che non è riuscito a commettere. La canzone diventa quindi un’esplosione: di una rabbia inespressa che diviene non necessariamente un fattore negativo, bensì un motore.

La rabbia sembra avere quindi due volti in questa canzone. Il rapper se la prende anche con chi quella rabbia la osserva, la giudica, la “fotografa” e in qualche modo se ne nutre. «Voi scrocconi di emozioni / Sempre in cerca di attenzioni / Prosciugate le canzoni della loro magia». Quello di Anastasio è un appello alla libertà d’espressione, almeno nell’arte.

23.03: Intro omaggio ai Beatles, la canzone è senza grandi pretese, l’unica velleità è quella di far battere le mani e far ballare ed è possibile che raggiunga il suo obiettivo

23.01: PINGUINI TATTICI NUCLEARI

Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).

Discografia

Album in studio

2014 – Il re è nudo

2015 – Diamo un calcio all’Aldilà

2017 – Gioventù brucata

2019 – Fuori dall’hype

EP

2012 – Cartoni animali

Il significato di “Ringo Starr”

In “Ringo Starr” sono tanti i richiami alla contemporaneità e a quella generazione di ragazzi cresciuta al ritmo delle serie tv, che chiede continuamente conferme e cambia, di volta in volta, i suoi traguardi. La musica allora diventa l’antidoto ideale per alleviare il malessere che attanaglia i giovani d’oggi, stretti tra la volontà viscerale di affermarsi e l’indolenza di chi sa di non farcela. Il brano è anche e soprattutto un omaggio al batterista dei Beatles, figura che ha saputo imporsi pur restando in disparte.

22.54: Due bimbi che ballano, l’assolo al pianoforte di Gualazzi è travolgente, il controcanto che aggiunge energia e un finale all’insegna dei fiati. Ariston in VISIBILIO!!!!

22.52: Che pezzo Gualazzi! Influenze funky anni ’70, latin jazz come se piovesse. C’è il ritmo da Brasile e Cuba che sale nel ritornello

22.51: RAPHAEL GUALAZZI

Il jazz è il suo ambiente naturale: Raphael Gualazzi Urbino l’11 novembre 1981. Era il Sanremo 2011 quando Gualazzi vinceva nella categoria “Giovani” con “Follia d’amore”. Nello stesso anno è stato secondo all’Eurovision Song Contest, poi ha ottenuto la seconda posizione al Festival di Sanremo 2014 con Liberi o no in collaborazione con The Bloody Beetroots. Per la sua quarta prova giocherà “Carioca” e sicuramente porterà una ventata di sano brazilian jazz. Su Spotify per ora il suo maggior successo è “Reality e Fantasy” (quasi 5 milioni di streaming per il remix di Gilles Peterson).

Discografia

Album in studio

2005 – Love Outside the Window

2011 – Reality and Fantasy

2013 – Happy Mistake

2016 – Love Life Peace

EP

2010 – Raphael Gualazzi

2013 – Rainbows

2014 – Accidentally on Purpose – Sanremo’s Festival 2014 (feat. The Bloody Beetroots)

Il significato di “Carioca” di Raphael Gualazzi

Alla base di tutto c’è la Compagnia di Lucio Battisti. Nel senso del “senso” del post abbandono, di quando una storia finisce e ti senti smarrito/a come Raphael Gualazzi. E se Mogol girando smarrito, per caso, in città trovava felicità e “resurrezione” in una sconosciuta compagnia, così il 38enne che ama i grandi classici italiani incontra “Carioca” (“Ma chi l’avrebbe detto/ Sento solo la musica/ Forse sei il diavolo Ma sembri magica”).

22.48: Melodia innovativa, arrangiamento estremamente interessante e poi c’è l’interpretazione di un testa scritto da un fuoriclasse come Pacifico. L’unico dubbio che sorge è sulla “s” di Gabbani. Un pezzo “alla Concato”. Il primo posto è meritato

22.47: Ci mette sempre del suo Gabbani, il ritornello resta nella mente… viene da cantare, sparge buonumore

22.46: FRANCESCO GABBANI

Nato a Carrara il 9 settembre 1982, divenuto famoso proprio grazie a Sanremo, Francesco Gabbani al festival ha vinto tutto quello che c’era da vincere: Primo Posto nelle “Nuove Proposte” del 2016 con “Amen” e Primo Posto nei “Big” del 2017 con “Occidentali’s Karma”. Ora il cantautore proverà il grande salto di qualità con una canzone intimista scritta a quattro mani con Pacifico e intitolata “Viceversa”. L’obiettivo è ripetere il successo di “Occidentali’s Karma” con i 30 milioni di streaming Spotify e i sei dischi di platino vinti.

Discografia

Album

2014 – Greitist Iz

2016 – Eternamente ora

2017 – Magellano

Album dal vivo

2017 – Sudore, fiato, cuore – Live 2017

Il significato di “Viceversa” di Francesco Gabbani

Dopo il trionfo nel 2017 con Occidentali’s Karma, Gabbani torna a Sanremo portando un rompicapo da risolvere. Quello di una storia d’amore entrata in un vicolo cieco, in cui trovare una soluzione alle difficoltà relazionali è davvero difficile (“L’amore è cieco o siamo noi di sbieco?”).

A volte nella vita di coppia ci si scontra per dei piccoli particolari (“Un battibecco nato su un letto”) che però si trasformano in nodi stretti da sciogliere (“Un diluvio universale”). Gabbani prova a uscire da questa complicazione portando il particolare sotto il microscopio e scoprire che poi non è così difficile volersi bene (“È solamente tutto quello che ci manca e che cerchiamo per poterti dire che “ti amo!””).

22.44: Amadeus saluta i genitori in platea

22.42: Un po’ Dolcenera, un po’ Mia Martini, un po’ la Noemi di Sono solo parole. Oggi appare meno emozionata e più a suo agio sul palco. Arrangiamento standard con qualche retaggio da Lana del Rey… Il pezzo comunque nell’insieme può funzionare

22.41: GIORDANA ANGI

Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro.

Discografia

Album

2019 – Voglio essere tua

Il significato di “Come mia madre”

 

Giordana Angi canta a Sanremo l’amore per la propria mamma. Un testo semplice, essenziale, ma che arriva dritto al cuore: «Che di persone ce ne sono tante / Ma col tuo cuore c’è n’è una sola». Per Giordana Angi la mamma è un rifugio in cui tornare, «Ti scriverò un messaggio / Appena uscita dalla stazione / Ci vediamo poi per pranzo / Non vedo l’ora di parlarti / Per ritornare a respirare», ma anche un modello da imitare, «E se un giorno sarò una mamma / Vorrei essere come mia madre».

 
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Quarta serata festival di SanRemo

Post n°15599 pubblicato il 08 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

 

22.35: Pezzo sulle contraddizioni della guerra, contaminazione pseudo classica con pianoforte nel ritornello e basso albertino

22.33: RANCORE

Nome vero Tarek Iurcich, nato a Roma il 19 luglio 1989, Rancore è alla prima partecipazione a Sanremo anche se proprio a Sanremo devo il suo primo, vero momento di celebrità, lo scorso anno quando salì sul palco dell’Ariston per affiancare Daniele Silvestri (che lo ha ospitato anche nel suo Tour nei Palasport italiani) per il brano “Argentovivo”. “Il rapper ermetico”, come lui stesso si definisce per la profondità dei suoi testi che tanto piacciono alla critica, prova a fare un ulteriore salto di qualità e a spiccare il volo con “Eden”. Per approfondire sul suo presente Spotify indica l’ascolto di “Sangue di drago”, già a quota 5 milioni di streaming.

Discografia

Album in studio

2006 – Segui me

2011 – Elettrico (con DJ Myke)

2012 – Silenzio (con DJ Myke)

2018 – Musica per bambini

Raccolte

2011 – Exclusives

Il significato di “Eden” di Rancore

Dentro l’Eden di Rancore c’è molto simbolismo. A partire dalla mela, quella morsa da Eva, simbolo totale con il quale descrivere la nostra realtà. Quella in qui il rapper romano si muove, composta di immagini, miti e che vengono raccontati dalle note dell’Ariston. Adamo ed Eva ma nei giorni nostri. Quella mela è tutto, un frutto proibito ma anche New York. Passando per il frutto che portò all’illuminazione di Isaac Newton.

22.31: Si balla all’Ariston su uno dei grandi successi del momento. Energia e sensualità per la star britannica di origine albanese

22.28: E’ il momento di Dua Lipa. L’ospite internazionale con Don’t Start Now

22.21: Antonella Clerici enuncia le regole del Festival di Sanremo dopo Amadeus, prendendolo in giro

22.18: Antonella Clerici fa il suo ritorno sul palco dell’Ariston, abito classico alla Clerici, tanto, pure troppo…

22.17: Il duetto Fiorello-Tiziano Ferro si chiude con un bacio appassionato e con Fiorello che saluta Victor, compagno di Ferro, che tradisce una grande vergogna

22.15: Tiziano Ferro e Fiorello assieme con Amadeus sul palco e racconta di avere vinto un’autoradio cantando Finalmente tu di Fiorello. Si può dire che la polemica è chiusa

22.14: L’ovazione dell’Ariston anche per Tiziano Ferro

22.13: Si lascia andare Tiziano… grande emozione anche per lui

22.10: Non ci pare abbia stonato stasera… adesso Ti scatterò una foto

22.07: C’è Tiziano Ferro con L’ultima notte al mondo, Ti scatterò una foto e L’amore è una cosa semplice

22.04: Arrangiamento un po’ retrò ma l’intensità c’è. Il pezzo comunque è intenso, il testo è dolcissimo, una poesia rivolta alla figlia, alla paura dell’abbandono

22.03: Quasi impressionante la somiglianza con il padre Enzo

22.02: PAOLO JANNACCI

Nato a Milano, 5 settembre 1972, è figlio di un’icona della musica italiana, Enzo Jannacci. Per Paolo Jannacci, jazzista che non ha nelle doti canore il suo punto forte, si tratta di un esordio sul palco dell’Ariston. Il brano con cui proverà a non soccombere all’inevitabile confronto con il padre si intitola “Vorrei parlarti adesso”. Su Spotify il suo miglior risultato lo detiene il brano “Canterò” con soli 5 mila streaming. Suona jazz attivamente con il suo trio (Marco Ricci e Stefano Bagnoli), con i suoi duo: (1 con Daniele Moretto alla tromba e flicorno) (2 con Luca Meneghello alla chitarra acustica ed elettrica) e con il suo quartetto: (Marco Ricci, Stefano Bagnoli e Daniele Moretto), e “In Concerto Con Enzo” (esecuzione di brani jazz e canzoni del padre). Non ha dischi suoi all’attivo.

Il significato di “Voglio parlarti adesso” di Paolo Jannacci
Le parole di un bambino-uomo (“Che sono nato adesso amore mio”) che ammette la propria difficoltà a gestire la paura. Quella dei giorni nostri (“Là fuori c’è la guerra e dormi”) e quella di sempre, di un uomo che vuole uscire fuori da quel malesse fatto, spesso, di incomunicabilità. E allora parlarsi adesso è meglio, è giusto (“Nessuno può da questo cielo in giù volerti bene più di me”) in un carpe diem musicale portato in scena dal musicista, colto, del Festival di Sanremo. La sua storia, e quella di suo papà, oggi vengono regalati al grande pubblico.

22.00: Si riparte con Fiorello e Amadeus sul palco per presentare la prima canzone in gara. Abbiamo utilizzato i pezzi usciti su Il Messaggero per raccontarvi le canzoni in gara

21.53: Un successo meritato per Leo Gassmann, vocalmente bravo, dotato. La strofa è piuttosto evanescente, nell’inciso esce bene. Il brano è orecchiabile e radiofonico

21.52: La vittoria nella categoria Giovani con il 52.5% va a LEO GASSMANN

21.51: Il presidente della Regione Liguria Toti premierà il vincitore della categoria Giovani

21.50: Il premio Lucio Dalla va a Tecla

21.49: Il premio critica nuove proposte va a Eugenio in via di Gioia

21.48: Ovazione dell’Ariston per Fiorello, è il momento della proclamazione della categoria Giovani

21.46: Ora l’esercizio musicale di Fiorello, mentre c’è lo stop del televoto: Montagne verdi di Marcella su musica di Generale di Francesco de Gregori

21.45: Amadeus sta cercando di baciare Fiorello

21.41: C’è complicità tra Fiorello ed Amadeus sul palco, nonostante le polemiche di ieri con Tiziano Ferro

21.39: Ancora il travestimento da Maria De Filippi per Fiorello ma stavolta è in smoking. “Assomiglio a Caniggia”

21.38: La presa in giro di Milly Carlucci e del Cantante Mascherato, programma un filo trash di Raiuno

21.37: Si riparte e c’è Fiorello che balla con un mega mascherone da coniglio

21.30: C’è Fiorello, ma si va in pubblicità

21.29: In onda i due spezzoni delle canzoni finalista. Tra 15′ sarà chiuso il televoto

21.27: Subito la finale tra Tecla e Gassmann, aperto il televoto

21,25; Con il 50.1% va in finale Leo Gassmann

21.23: Chi sarà il secondo finalista?

21.21: C’è un po’ di Tha Supreme in Fasma, il modello è Post Malone, l’intro del pezzo richiama Hold back the river di James Baj

21.19: Chi è Fasma
All’anagrafe Fasma è in realtà Tiberio Fazioli, nato a Roma nel 1996, ha quindi 23 anni, ma è appassionato di musica da sempre, quando aveva tredici anni si è cimentato nella scrittura, un modo descrivere il mondo che lo circonda e le storie di vita di una città difficile e affascinante come quella in cui è cresciuto. Dai suoi testi si evince che le sue ispirazioni si rifanno al rap classico di Eminem, senza disdegnare gli artisti contemporanei come XXXTentacion e Post Malone. Quando è ancora giovanissimo, a soli 20 anni è il fondatore della crew WFK insieme al produttore Luigi Zammarano, in arte GG, che sarà cui anche al Festival suonando il pianoforte. Membro della crew è anche il manager Tommy, un trio che collabora ormai già da tre anni, precisamente dal 2016. Nel 2017 escono i primi singoli: Marylin M. che ha guadagnato il disco d’oro, oltre che milioni di visualizzazioni e ascolti sulle piattaforme streaming musicali, seguito da altri due singoli Lady D e Monnalisa. Il 2 novembre 2018 viene pubblicato il primo album di Fasma, dal titolo Moriresti per vivere con me, con il quale viene confermato il successo degli inizi.

PER SENTIRMI VIVO – Fasma

Non ti voglio più scrivere
dirti come vivere
per non farti piangere
ho fatto l’impossibile
pensi non sia fragile
pensi sia incredibile
perchè non scendon lacrime
quando scendono a te

Ma a te sembra facile
dirti che sto bene
quando tutto non va
ed è brutto stare insieme
perchè so quello che era
e il ricordo mi fa male
e del rapporto che c’era
prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te
sono quello che odiavi di me
baby perchè non mi ami
amore sbatti le ali
e vola via da me
via da me via da te
via da questa città
via da noi via da te
e domani chissà

Questa fama questa luce
questa notorietà
non mi basterà
non mi servirà
e se dentro muoio lento
sai che fuori sorrido
io ti ho persa dentro al letto
per tenerti vicino
io ti ho visto per la strada
e sai che ti voglio in giro
e se adesso non mi molli
è perchè in testa ho un casino

E per questo ti scrivo
oggi non mi parli perchè infondo ti uccido
perchè infondo mi uccidi
perchè infondo mi uccidi
siamo uguali opposti con i cuori divisi
oggi dove sei non lo so
ieri eri tutto ciò che avevo io
oggi chi sei non lo so
abbiamo detto basta senza dirci addio

Ma a te sembra facile
dirti che sto bene
quando tutto non va
ed è brutto stare insieme
perchè so quello che era
e il ricordo mi fa male
e del rapporto che c’era
prima di questa canzone io e te

Cosa siamo diventati io e te
sono quello che odiavi di me
baby perchè non mi ami
amore sbatti le ali
e vola via da me
via da me via da te
via da questa città
via da noi via da te
e domani chissà

Questa fama questa luce
questa notorietà
non mi basterà
non mi servirà
e se dentro muoio lento
sai che fuori sorrido
io ti ho persa dentro al letto
per tenerti vicino
io ti ho visto per la strada
e sai che ti voglio in giro
e se adesso non mi molli
è perchè in testa ho un casino

Io ti ho nella testa
tu mi hai detto resta
e vola via ma fallo con me
io ti ho detto basta
dai ti prego scappa
ma fallo lontano da me

 

21.18: Un finale alla “Re Leone” stile Hakuna Matata per Leo (Leone?) Gassmann

21.16: E’ orecchiabile il pezzo di Gassmann, arrangiamento di livello dice il maestro Gabriele Bertozzi, ospite qui nel gruppo di ascolto. Confermiamo la somiglianza con La notte di Arisa

21.14: Chi è Leo Gassman
Vent’anni e una grande passione per la musica, talmente forte da partecipare alle selezioni di X Factor senza dirlo a nessuno. È così che abbiamo sentito parlare per la prima volta di Leo Gassmann, che si è presentato alle audizioni per la dodicesima edizione del talent condotto da Alessandro Cattelan, dichiarando che per pudore non ha rivelato questo suo desiderio, nonostante il padre non gli abbia mai impedito di seguire i sui sogni. Eppure la passione per la musica è nata fin da bambino, quando sua madre, Sabrina Knaflitz, all’età di sei anni lo ha convinto, avendo percepito in lui del talento, a tentare i provini per entrare al Conservatorio di Santa Cecilia, a Roma.

VAI BENE COSI’ – Leo Gassmann

Solo tu sai quanto fa male sentirsi
l’ultimo in una finale di artisti
crollare così tante volte
per poi svegliarsi di notte
svegliarsi in un mare di lacrime
abitato dalla peggiore delle anime
che ti ricordano quante volte
ti sei già svegliato

Ma tu sei così
e non ti devi arrabbiare
per ciò che non sai fare
per ciò che non sai dare
perchè per me tu
lo sai
vai bene così

Perchè sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Solo tu sai quanto fa male arrivare
così in alto per poi scivolare
crollare così tante volte per poi
svegliarsi di notte
svegliarsi per le mille domande
alle quali risposta non hai
che portano solo più in basso
ogni tuo singolo passo

Ma tu sei così
e non ti devi arrabbiare
per ciò che non sai fare
per ciò che non sai dare
perchè per me tu
lo sai
vai bene così

Perchè sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Che la vita là fuori
non è sempre a colori
ma una cosa è certa
non le importa dei tuoi errori
e crollare fa male
ma ritorna a sognare
che un artista è un bambino
che non vuole mollare
non bisogna affogare
in ciò che non sai fare
che vai bene così

Perchè sei fatto così
dici sempre di sì
non accetti l’errore
ti rovini l’umore
ma sono qui per ricordarti
che gli errori sono altri

Che la vita la fuori
non è sempre a colori
ma una cosa è certa
non le importa dei tuoi errori

21.14: Ora la seconda semifinale dei Giovani: Leo Gassman contro Fasma

21.12: Con il 55% delle preferenze sarà Tecla la finalista della gara dei Giovani

21.10: E’ il momento del primo verdetto. Chi sarà la prima finalista?

21.04: In realtà il suo è un nome d’arte, all’anagrafe Marco Sentieri è conosciuto come Pasquale Mennillo, nato a Caserta 34 anni fa e già conosciuto negli ambienti musicali italiani e stranieri. La passione per la musica è nata in età adolescenziale, infatti a 16 anni si è trasferito a Roma per potersi dedicare unicamente alla musica, e per un certo periodo si è esibito al fianco di un gruppo noto nella Capitale, i Quarto Senso, con i quali ha partecipato anche a Sanremo Giovani Rock. I suoi gusti musicale spaziano dalla musica rap, al rock fino alla più diffusa musica pop e nel corso della sua lunga gavetta ha avuto l’opportunità di esibirsi con personalità già affermate nel panorama musicale italiano, come Clementino, Rocco Hunt e i Gemelli Diversi. Il suo trampolino di lancio, strano a dirsi, è stata la Romania. Lì, infatti, ha partecipato a due Festival importanti che gli hanno consentito di essere conosciuto e apprezzato e arrivare alla anche alle selezioni dei bootcamp di X Factor. Da qualche anno è tornato in Italia, a Napoli, dove attualmente vive con la sua famiglia: sua moglie e due bellissimi bambini, la piccola Gaia e Umberto nato la scorsa estate.

BILLY BLU – Marco Sentieri
E’ stato Billy, già
proprio Billy
non è incredibile?
E’ stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
dico sul serio

Magro come un chiodo
occhiali spessi un dito
sopra occhiaie da malato
di un bluastro scolorito
fragile dimesso timido educato
era il più bravo della classe
perciò l’hai sempre odiato
con lui facevi il bullo
perchè tu nato nell’oro
gli scaricavi addosso
l’invidia del somaro

E lo chiamavi Billy Blu
pupazzetto animale
e gli sputavi tra i quaderni
lo spingevi per le scale
lui cadeva e tu ridevi
come ride un deficiente
si rialzava e sorrideva
ma non diceva niente
perchè lui era più forte
dei tuoi muscoli di cera
e tutta la sua forza l’hai scoperta l’altra sera
sì perchè

E’ stato Billy Blu
Billy Blu, Billy Blu
Billy Blu, ma

Ma la vita è un giustiziere
tutti i bulli adolescenti
poi diventano quegli uomini
dai mille fallimenti
e tu fallito e solo
appena uscito da galera
volevi liberarti da te stesso l’altra sera
e hai bevuto e hai camminato fino all’alba
lungo il fiume senza ne meta ne pace
poi sei salito su quel ponte
un bel segno della croce
ma dietro le tue spalle hai sentito la sua voce
“hey, ti ricordi di me”
così ti sei voltato
la luce della luna illuminava uno magro
ma l’hai riconosciuto solo quando ti ha sorriso
e ti ha detto “ti aiuto”
Ed era Billy Blu, Billy Blu, Billy Blu
“e dai abbracciami”
E così è stato Billy a salvarti la pelle
quel ragazzo magro magro
che ti stava sulle palle
no ma quale odio
non ho nessun rancore
eri tu quello più debole
tu dentro stavi male
perciò venivi a scuola e scaricavi sul mio banco
veleno e prepotenza da mostrare a tutto il branco
ma adesso l’hai capito
lo vedo dal tuo viso
la forza del più forte
è rinchiusa in un sorriso

“ti ricordi di me”
io sono solo uno
dei tanti Billy Blu
quelle vittime di un bullo
che ogni giorno li tormenta
ma bulli non si nasce, no
lo si diventa
quando hai una famiglia distratta e disattenta

E allora come hai pianto,
hai pianto e hai chiesto scusa
poi siete andati al mare
due birre e una gazosa
e finalmente hai vomitato
i fantasmi dell’infanzia
tuo padre che non c’era
tua madre piena d’ansia
che ti dava sempre ragione
anche quando avevi torto
tutti i tuoi casini
sono il frutto di quell’orto
non hanno mai capito che per non farti del male
servivano carezze si, ma all’occasione
due schiaffi d’amore

21.03: E’ il momento di Marco sentire con la sua Billy Blù

20.58: TECLA
Nata a Varese il 13 gennaio del 2004, Tecla Insolia è una delle più giovani partecipanti della competizione canora di Rai1. Pur essendo nata in Lombardia, gran parte dell’infanzia e dell’adolescenza, Tecla l’ha trascorsa in provincia di Livorno, precisamente a Piombino dove si è trasferita insieme ai suoi fratelli più piccoli Gioele e Santiago, dopo che i genitori hanno dovuto cambiare città per questioni di carattere lavorativo. La passione per il canto nasce fin da bambina tanto che Tecla, assecondata dai genitori, ha iniziato a seguire delle lezioni di recitazione e di canto. Non è però la prima volta che la giovanissima cantante si rapporta con il mondo della tv, infatti poco più che una bambina ha partecipato a Pequeños Gigantes, il talent show per bambini, condotto da Belen Rodriguez, su Canale 5. Oltre a questa partecipazione, può vantare nella sua carriera, ancora agli albori, anche un piccolo ruolo nella fiction Rai, L’Allieva, con Alessandra Mastronardi e Lino Guanciale.

8 MARZO – Tecla

In fin dei conti la vita è come un viaggio
comincia con un pianto dopo l’atterraggio
facciamo giri immensi ed ogni coincidenza che perdiamo
è un nuovo punto di partenza
in fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’8 marzo
e non basta ricordare di una festa con un fiore
se qualcuno lo calpesta
e nelle vene gli anticorpi alla paura
i silenzi che ci fanno da armatura
è resilienza, io so la differenza
tra uno schiaffo e una carezza

Siamo petali di vita che hanno fatto
un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria
perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore
si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita
La verità
siamo candele nella notte
a illuminare mentre la gente chiude porte
nei maglioni lunghi e a nascondersi nel niente
dagli sguardi di chi resta indifferente

Abbiamo dato e troppo poco ci è concesso
certe lacrime non chiedono permesso
e nello specchio, negando l’evidenza
chiamarlo amore quando è solo dipendenza

Siamo petali di vita
che faranno un giorno la rivoluzione
respiriamo su un pianeta senza aria
perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque
dal dolore si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita

Se ci crolla il mondo addosso
come sempre ci rialziamo
nonostante a volte uomo non vuol dire essere umano
per tutto il sangue che è stato versato

Siamo petali di vita e la violenza non ha giustificazione
respiriamo su un pianeta senza aria perché il buio non ha un nome
hai capito che comunque dal dolore
si può trarre una lezione
ci vuole forza e coraggio
lo sto imparando vivendo
ogni giorno questa vita

In fin dei conti noi siamo di passaggio
come le rondini, come l’8 marzo
e non basta ricordare di una festa con un fiore
se qualcuno ci calpesta

20.57: Inizia la gara dei giovani con Tecla

20.55: Amadeus comunica la classifica provvisoria dopo le prime tre serate: 1) Gabbani, 2) Vibrazioni, 3) Pelù, 4) Tosca, 5) Pinguini Tattici Nucleari, 6) Diodato, 7) Elodie, 8) Masini, 9) Grandi, 10) Zarrillo, 11) Levante, 12) Anastasio, 13) Urso, 14), Gualazzi, 15) Jannacci, 16) Nigiotti, 17) Angi, 18) Lauro, 19) Pavone, 20) Rancore, 21) Riki, 22) Lamborghini, 23) Junior Cally, 24) Bugo e Morgan

20.53: E’ Amadeus sul palco dell’Ariston in giacca grigio argentato

20.52: Inizia la quarta serata del Festival

20.48: Si partirà con la gara dei giovani. Queste le semifinali: Leo Gassmann contro Fasma nella prima, e a seguire Tecla contro Marco Sentieri.

20.45 Questi i giovani in gara: Fasma, Marco Sentieri, Tecla Insolia e Leo Gassmann. Questi invece i big in gara: Bugo e Morgan – Sincero. Alberto Urso – Il sole ad est. Tosca – Ho amato tutto. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74). Piero Pelù – Gigante. Elodie – Andromeda. Le Vibrazioni – Dov’è. Riki – Lo sappiamo entrambi. Rancore – Eden. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare). Marco Masini – Il confronto. Levante – Tikibombom. Achille Lauro – Me ne frego. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango. Raphael Gualazzi – Carioca. Giordana Angi – Come mia madre. Diodato – Fai rumore. Anastasio – Rosso di rabbia. Enrico Nigiotti – Baciami adesso. Irene Grandi – Finalmente io. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr. Francesco Gabbani – Viceversa. Junior Cally – No grazie.

20.40 Il conduttore del festival (che rischia di essere il più visto degli ultimi 20 anni), Amadeus sarà affiancato alla presentazione dalla fidanzata di Valentino Rossi Francesca Sofia Novello e dalla presentatrice Tv, già a Sanremo nelle vesti di conduttrice nel 2010, Antonella Clerici, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), Gianna Nannini e Coez (assieme sul palco), Tony Renis, Johnny Dorelli, il rapper Ghali e la popstar Dua Lipa.

20.30 Esaurite le prime tre serate con le esibizioni dei 24 Big e degli 8 giovani (con le quattro eliminazioni), oggi sul palco dell’Ariston si assegna il primo premio della edizione 2020, quello della categoria Giovani con le semifinali e la finale a scontro diretto fra i 4 concorrenti rimasti in gara. In programma anche l’esibizione dei 24 big in gara cheriproporranno per la seconda volta il loro brano inedito sul palco dell’Ariston. Questa è la serata in cui a decidere la classifica sarà la Giuria della Sala Stampa Tv Radio e Web, composta dai giornalisti accreditati presso la sala stampa del Festival (quotidiani, stampa periodica, web, radio e televisioni private), che voterà attraverso un’applicazione gestita dalle società Emg e Noto Sondaggi, dalla sala Roof del Teatro Ariston. I voti della Giuria della Sala Stampa andranno ad aggiungersi a quelli delle tre sere precedenti.

 
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Film nelle sale

 

Diretta quarta serata festival

Post n°15597 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Questi i giovani in gara:

Fasma, Marco Sentieri, Tecla Insolia e Leo Gassmann

Questi invece i big in gara:

Bugo e Morgan – Sincero. Alberto Urso – Il sole ad est. Tosca – Ho amato tutto. Rita Pavone – Niente (Resilienza 74). Piero Pelù – Gigante. Elodie – Andromeda. Le Vibrazioni – Dov’è. Riki – Lo sappiamo entrambi. Rancore – Eden. Elettra Lamborghini – Musica (e il resto scompare). Marco Masini – Il confronto. Levante – Tikibombom. Achille Lauro – Me ne frego. Paolo Jannacci – Voglio parlarti adesso. Michele Zarrillo – Nell’estasi o nel fango. Raphael Gualazzi – Carioca. Giordana Angi – Come mia madre. Diodato – Fai rumore. Anastasio – Rosso di rabbia. Enrico Nigiotti – Baciami adesso. Irene Grandi – Finalmente io. Pinguini Tattici Nucleari – Ringo Starr. Francesco Gabbani – Viceversa. Junior Cally – No grazie.

 
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Terza serata festival di SanRemo 2020 (3a parte)

Post n°15596 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

2.03: Tosca, dunque, vince la tappa dei duetti, davanti a Pelù e ai Pinguini Tattici Nucleari. Perdono terreno Gabbani, Elodie e Le Vibrazioni

1.59: 24) Bugo e Morgan, 23) Elettra Lamborghini, 22) Riki, 21) Junior Cally, 20) Alberto Urso, 19) Elodie, 18) Giordana Angi, 17) Levante, 16) Achille Lauro, 15) Michele Zarrillo, 14) Irene Grandi, 13) Rita Pavona, 12) Enrico Nigiotti, 11). Raphael Gualazzi, 10) Marco Masini, 8) Rancore, 8) Gabbani, 7) Jannacci, 6) Le Vibrazioni, 5) Diodato, 4) Anastasio, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Piero Pelù, 1) Tosca

1.56: Alketa Vejsiu intona Una Lacrima sul viso e sul palco dell’Ariston sale Bobby Solo

1.52: Il monologo di Il monologo di Alketa Vejsiu sull’Albania sull’Albania

1.50: Si diverte Francesco Gabbani e divderte il pubblico dell’Ariston

1.47: L’Ariston si lascia trascinare dall’interpretazione, piuttosto veritiera e simile all’originale

1.44: Non pL’ITALIANO Francesco Gabbani
L’italiano è una canzone famosa in tutto il mondo incisa da Toto Cutugno nel 1983 e presentata nella 33ª edizione del Festival della Canzone Italiana di Sanremo (edizione vinta da Tiziana Rivale con Sarà quel che sarà), dove giunse quinta[7], ma trionfò nella speciale classifica Totip “Cantanti & vincenti”. La canzone, la cui composizione risale al novembre del 1981, inizialmente era stata pensata per Adriano Celentano, ma l’anno successivo il cantante milanese non accettò di inciderla.
L’ipotesi, ventilata dagli addetti ai lavori, secondo cui il brano sarebbe stato scritto all’indomani della vittoria della nazionale italiana ai Mondiali di calcio in Spagna del 1982, fu smentita dallo stesso Toto Cutugno.
articolarmente intonate, Elettra Lamborgini e Myss Keta

1.42: Non solo le doti vocali quelle che spiccano per Elettra Lamborghini

1.40: Myss Keta: Il personaggio di Myss Keta nasce ad agosto 2013 da un’idea del collettivo Motel Forlanini, interessato a cogliere lo Zeitgeist della cultura underground di Milano[2]. Figure chiave del progetto sono il producer Stefano Riva, il regista Simone Rovellini e il grafico Dario Pigato. Il primo singolo, Milano, sushi & coca, citazione all’album Sushi & Coca dei Marta sui Tubi, esce nell’ottobre dello stesso anno, insieme a un videoclip su YouTube. Ottiene un grande riscontro mediatico, insieme a una serie di critiche rivolte ai contenuti provocatori proposti.
Nell’anno seguente Myss Keta pubblica il brano Illusione distratta, per poi ripartire con maggiore convinzione nella primavera del 2015. Nel video di Burqa di Gucci indossa per la prima volta un velo che le copre il viso dal naso in giù, insieme a un paio di occhiali da sole. Questo look, che garantisce l’anonimato alla cantante, diverrà un tratto distintivo del personaggio, venendo riproposto in forme diverse in tutte le sue successive apparizioni pubbliche. Con il video de Le ragazze di Porta Venezia, vengono presentate le collaboratrici Miuccia Panda, Donatella, la Prada, la Cha-Cha e la Iban, che accompagnano la cantante durante i concerti.
A inizio 2016 pubblica il mixtape, L’angelo dall’occhiale da sera, costruito prevalentemente su campionamenti di musica degli anni ’60 e ’70, e a fine anno la raccolta di successi L’angelo dall’occhiale da sera: Col cuore in gola. Il 23 giugno 2017 esce l’EP Carpaccio ghiacciato, edito da La Tempesta Dischi, accompagnato dal singolo Xananas, primo brano di Keta prodotto da Populous.
Il 20 aprile 2018 viene pubblicato dalla Universal Records il suo primo album, Una vita in Capslock. Il disco simula una discesa agli inferi tra problematiche sociali e demoni interiori, per poi giungere alla catarsi delle ultime due tracce. Il 4 dicembre esce l’autobiografia Una donna che conta, che racconta la vita fittizia del personaggio Myss Keta.[9] Il 29 marzo 2019 viene pubblicato il secondo album, Paprika, di genere più vicino alla trap, che vede una serie di collaborazioni con artisti del panorama pop italiano, tra cui Gué Pequeno, Wayne Santana della Dark Polo Gang, Elodie, Gabry Ponte e Mahmood.
Myss Keta ha preso parte ai due album tributo LB/R La Bellezza Riunita, dedicato ai “dischi bianchi” di Lucio Battisti, e SuOno, dedicato a Yōko Ono. Ha anche cantato insieme ad Arisa nel singolo DJ di m**** de Lo Stato Sociale e ai Subsonica in una nuova versione di Depre.
Il 14 gennaio 2020, durante la conferenza stampa tenuta da Amadeus per l’edizione 2020 del Festival di Sanremo, viene annunciato che Myss Keta co-condurrà con Nicola Savino il Dopo Festival, da quest’anno chiamato L’altro Festival, su Rai Play

1.40: NON SUCCEDERÀ PIÙ Elettra Lamborghini con Myss Keta
Non succederà più è un singolo di Claudia Mori, pubblicato nel 1982 dalla Compagnia Generale del Disco.
La canzone è stata presentata in anteprima e fuori gara durante la serata finale del Festival di Sanremo 1982; diventerà il singolo più venduto dell’intero Festival.

1.36: Paolo Jannacci rispetta rigorosamente l’arrangiamento del padre, guardandolo sembra di rivedere Enzo Jannacci

1.36: Francesco Maria Mandelli (Erba, 3 aprile 1979) è un attore, regista, sceneggiatore, musicista, conduttore televisivo e scrittore italiano.
Tra il 2000 e il 2013 fa parte di un gruppo musicale, gli Orange, di cui è voce e chitarra, accompagnato alla batteria da Enrico Buttafuoco. A febbraio del 2009 è uscito il primo album, Certosa e nel 2011 pubblica il secondo album Rock Your Mocassins. Ha suonato inoltre con la band Hot Gossip ed improvvisa live ed apparizioni nei film dell’amico musicista newyorkese Adam Green, con cui è stato in tour in Italia e in Europa nell’autunno del 2013, accompagnandolo alla chitarra.
Altri progetti musicali sono gli Shazami in coppia con Federico Russo e i Dead Visions band garage rock con di cui è il cantante dal 2018. Insieme al suo collega Fabrizio Biggio è autore e coprotagonista della serie i soliti idioti per 4 stagioni su MTV, dalla quale sono tratti due film campioni di incassi nel 2011 e 2012, I soliti idioti – Il film e i 2 soliti idioti. Sempre insieme a Fabrizio Biggio e la cantante Nina Zilli, ha presentato la sesta edizione dei TRL Awards che si sono tenuti a Firenze, in Piazza Santa Croce, il 20 aprile 2011. Per l’occasione ha vestito i panni del suo personaggio di maggior successo, il protagonista della sit-com I soliti idioti, Ruggero De Ceglie. Dal 2010 al 2012 partecipa come co-protagonista nella serie TV Squadra antimafia – Palermo oggi, nel ruolo dell’ispettore Luca Serino. Nel 1998 lavora a Radio Deejay sempre al fianco di Andrea Pezzi nella trasmissione radiofonica Per noi giovani e dal 2007 al 2010 conduce 105 Week End su Radio 105.
Il 2 luglio 2011, ha condotto la terza e ultima serata degli MTV Days 2011, presso Piazza Castello (Torino). Il 15 febbraio 2012 è ospite assieme a Fabrizio Biggio al Festival di Sanremo nei panni de I soliti idioti. Nello stesso anno doppia il personaggio Butt-head nell’ottava stagione della serie animata Beavis and Butt-head, mentre il collega Biggio presta la voce a Beavis.
Dopo il film I 2 soliti idioti, il 24 gennaio 2013 recita in un film da protagonista in Pazze di me per la regia di Fausto Brizzi. Ad agosto 2013 esce il cartoon Pixar da lui doppiato Monsters University e alla fine dello stesso anno lo ritroveremo tra i protagonisti di Colpi di fortuna regia di Neri Parenti. A ottobre 2013 insieme a Fabrizio Biggio è protagonista di una performance dell’artista Maurizio Cattelan all’accademia di belle arti di Bologna. Il 14 dicembre 2014 viene annunciata da Carlo Conti la sua partecipazione al Festival di Sanremo 2015 insieme a Fabrizio Biggio con il brano Vita d’inferno. Al termine della quarta serata, il brano è tra i quattro esclusi dalla finale. Nel marzo 2015 esce il nuovo film del duo comico, La solita commedia – Inferno.
Nel 2016 è protagonista del film i babysitter e nel 2017 partecipa nel video musicale L’esercito del selfie degli artisti Takagi (disc jockey) e Ketra con Arisa e Lorenzo Fragola.
Nel 2018 è regista del film Bene ma non benissimo teen movie che ha come tema il problema del bullismo, presentato al festival del cinema di roma.
Nel 2019 lo vediamo sul set del film Cops – Una banda di poliziotti con Claudio Bisio.

1.33: SE ME LO DICEVI PRIMA Paolo Jannacci Con Francesco Mandelli
Se me lo dicevi prima è una canzone scritta da Maurizio Bassi e Enzo Jannacci, pubblicata per la prima volta, nel febbraio del 1989, nel 45 giri Se me lo dicevi prima/Vita e bottoni] Il brano fu presentato al Festival di Sanremo, ottenendo il secondo posto al Premio della Critica. Il brano diede il titolo all’album raccolta uscito nello stesso anno.

1.27: “Duetto” virtuale tra Pelù e Little Tony. Trascinante il pezzo di Pelù, l’Ariston si spella le mani. Pelù, già terzo in classifica, potrebbe fare un pieno di voti

1.25: E’ un cuore matte, quello di P sincopato e super rock

1.24: CUORE MATTO Piero Pelù
Cuore matto è un brano musicale composto da Armando Ambrosino e Totò Savio, presentato al Festival di Sanremo 1967 cantata in coppia da Little Tony e Mario Zelinotti.
Il brano è stato pubblicato in due singoli: quello di Little Tony, dal titolo Cuore matto/Gente che mi parla di te che raggiunge la prima posizione per nove settimane e quello di Mario Zelinotti, dal nome Cuore matto/Lungo la mia strada
Insieme a L’immensità è il brano che ha ottenuto maggior successo di vendite tra quelli partecipanti al Festival di Sanremo 1967.
Di Cuore matto venne fatto anche un “musicarello” dal titolo Cuore matto… matto da legare con lo stesso Little Tony e Ferruccio Amendola

1.21: Voce baritonale di Bobo Rondelli che nene si sposa con quella di Irene Grandi, in gran forma

1.20: Roberto Rondelli detto Bobo (Livorno, 18 marzo 1963) è un cantautore, attore e poeta italiano. Leader del gruppo a Ottavo Padiglione, che prende ispirazione dal reparto di psichiatria dell’ospedale di Livorno; in questo periodo la formazione è costituita dal violinista free Stefano “Steve” Lunardi, il bassista / contrabbassista Alessandro Minuti e il batterista Sergio Adami.
Nel 2002 esce Disperati, intellettuali, ubriaconi: l’album è interamente prodotto e arrangiato da Stefano Bollani e Bobo viene invitato alle edizioni di quell’anno sia del Premio Tenco che del Premio Ciampi e proprio a Livorno Bollani vince il premio Ciampi per il miglior arrangiamento.
Nel 2003 esce Ultima follia / Best a bestia, un disco doppio che raccoglie nel primo CD dieci brani inediti registrati con una nuova formazione degli Ottavo Padiglione e nel secondo una raccolta delle canzoni più famose incise nei dischi precedenti (quelle dei dischi EMI e Universal sono presenti in versione live o nelle versioni presenti nei dischi Arroyo).
Rondelli lavora anche nel cinema: per la regista Roberta Torre scrive, insieme a Pacifico, alcune musiche del film Sud Side Stori, musical di cui è anche protagonista e che ottiene un distinto riscontro al Festival di Venezia e viene persino premiato al Festival di Berlino; la prima apparizione di Rondelli sulla pellicola è tuttavia in Ett Paradis utan biljard (“Un paradiso senza biliardo”), produzione italo-svedese diretta da Carlo Barsotti, accanto all’amico Paolo Migone. Successivamente affianca Alessandro Paci nel film Andata e ritorno, di cui realizza anche la colonna sonora.
Il 16 maggio 2009 esce in edicola L’uomo che aveva picchiato la testa, un film sulla sua storia diretto dall’amico Paolo Virzì, come anticipazione del suo nuovo album Per amor del cielo, che concorrerà come finalista nella categoria “Album dell’anno di cantautori non esordienti” all’edizione 2009 del Premio Tenco.
Nel 2010 viene ristampato il suo primo libro Compagni di sangue, edito da Titivillus, e nello stesso anno, sempre per la regia di Virzì, compare nel film La prima cosa bella; nel 2016 proseguirà la collaborazione con il regista concittadino nel film La pazza gioia.
Nell’ottobre 2011 esce l’album L’ora dell’ormai, con la partecipazione del poeta milanese Franco Loi, mentre a fine maggio 2013 esce per Ponderosa Music&Art A Famous Local Singer, prodotto da Patrick Dillett e in cui Rondelli è affiancato dall’Orchestrino, una brass band formata da Dimitri Grechi Espinoza (sax tenore, sax alto, arrangiamenti), Filippo Ceccarini (tromba), Beppe Scardino (sax baritono), Tony Cattano (trombone), Daniele Paoletti (rullante), Simone Padovani (cassa) e Fabio Marchiori (melodica).

 
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Terza serata festival di SanRemo 2020 (2a parte)

Post n°15595 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

1.19: LA MUSICA È FINITA Irene Grandi con Bobo Rondelli
La musica è finita è un 45 giri della cantante pop italiana Ornella Vanoni, pubblicato nel 1967 dall’etichetta discografica Ariston, i cui brani figurano nell’album Ornella Vanoni, uscito nello stesso anno, La musica è finita, presentato al Festival di Sanremo 1967 in abbinamento con Mario Guarnera. Le parole del brano sono di Franco Califano e Nisa, mentre la musica è di Umberto Bindi con arrangiamento di Gianfranco Intra.

1.17: Brutta performance di Morgan e Bugo che, tra una stonatura e l’altra, riescono a portare a termine il brano di Sergio Endrigo

1.14: Dopo un buon inizio il duo va alla deriva sotto il peso un pezzo troppo grande per loi. Le stonature ci sono eccome

1.12: CANZONE PER TE Bugo e Morgan
Canzone per te è un brano musicale composto da Luis Bacalov, Sergio Bardotti e Sergio Endrigo, vincitore del Festival di Sanremo 1968 nell’interpretazione dello stesso Endrigo e di Roberto Carlos.
Il testo narra di un amore talmente bello che non riesce a finire. Si desidera che il dolore per la fine di questo amore possa cessare perché entrambi tornino a voler bene ad un’altra persona.
Endrigo vince il Festival alla sua terza partecipazione, dopo Adesso sì (ottava nell’edizione del 1966) e Dove credi di andare (settima nell’edizione del 1967). Adriano Celentano, arrivato terzo con Canzone di Don Backy, in polemica con la giuria del festival, lascia la sala al momento della premiazione.

1.10: Annalisa fa la differenza, Achille Lauro è rimasto sopra la soglia della sufficienza, performance tutto sommato positiva

1.07: E’ David Bowie, dunque, il modello di Achille Lauro che entra con la maschera azzurra attorno agli occhi. Brava Annalisa, profonda

1,06 Annalisa Scarrone, nota semplicemente come Annalisa (Savona, 5 agosto 1985), è una cantautrice e conduttrice televisiva italiana.
Dopo alcune esperienze nell’ambito musicale con due gruppi musicali, è divenuta nota come cantante solista nel 2010, partecipando alla decima edizione del talent show Amici di Maria De Filippi, classificandosi seconda e ottenendo il Premio della critica (premio vinto anche l’anno dopo ad Amici Big). Successivamente ha preso più volte parte al Festival di Sanremo nella categoria Big, giungendo nona nel 2013 con Scintille, quarta nel 2015 con Una finestra tra le stelle, undicesima nel 2016 con Il diluvio universale e terza nel 2018 con Il mondo prima di te.
Nel corso della sua carriera ha ricevuto inoltre numerosi premi e riconoscimenti, tra cui un MTV Europe Music Awards, un Wind Music Awards, un Premio Lunezia, due Premio Videoclip Italiano, due Velvet Awards, e un premio Mia Martini 2014,[14] oltre ad essere stata proclamata vincitrice della sesta edizione dell’International Song Contest: The Global Sound 2013[15] e della trentaduesima edizione dell’OGAE Second Chance 2018 in rappresentanza dell’Italia.[16] Inoltre è stata scelta per rappresentare l’Italia agli MTV Italia Awards 2013[17] e all’OGAE Song Contest 2013,[18] dove si classifica terza[19][20] e ha ottenuto quattro candidature ai World Music Awards 2013 e una, nel 2015, ai Kids’choice awards e agli MTVStarOf2015.

1.05: GLI UOMINI NON CAMBIANO Achille Lauro e Annalisa
Gli uomini non cambiano è una canzone scritta da Giancarlo Bigazzi, Marco Falagiani e Giuseppe “Beppe” Dati, e cantata da Mia Martini nel 1992.
È tratta dall’album Lacrime. Con questa canzone la cantante calabrese partecipa al 42º Festival di Sanremo, dove si piazza al secondo posto nella classifica finale con 7.247 voti.
La canzone si piazza poi alla 18ª posizione della classifica dei singoli sanremesi.

1,02: Bella, emozionante l’interpretazione di Rita Pavone a fianco di Amedeo Minghi al piano

1.00: Amedeo Minghi: Mato a Roma il 12 agosto 1947, è un cantautore e compositore italiano. Vanta otto partecipazioni al Festival di Sanremo e un podio, il terzo posto ottenuto in coppia con Mietta con il brano “Vattene Amore”
Ha pubblicato ben 19 album in studio e cinque dal vivo.

0.59: 1950 Rita Pavone e Amedeo Minghi
Pezzo di Amedeo Minghi presentato al Festival di Sanremo nel 1983 dove fu eliminato nella prima fase, ottenendo poi un grande successo successivamente di vendite e gradimento. I testi sono di Gaio Chiocchio, mentre le musiche sono di Amedeo Minghi

0,58: E’ l’1 e mancano 8 canzoni della gara

0.50: Bellissima la versione di Tosca e Silvia Perez Cruz di Piazza Grande, emozionante il finale

0.48: Un fado per Piazza Grande. Versione trascinante del pezzo di Lucio Dalla

0.47: PIAZZA GRANDE Tosca con Silvia Perez Cruz
Piazza Grande è una canzone di Lucio Dalla, incisa nel 1972 e composta da Gianfranco Baldazzi, Sergio Bardotti, Rosalino Cellamare oltre allo stesso Dalla. Presentata per la prima volta al Festival di Sanremo 1972, dove si classificò al 4º posto.
Il brano era nato dalla chitarra di Ron come motivo di genere country americano, ma nelle rielaborazioni successive, arrangiata con arpeggi di chitarra acustica e strumenti a plettro, ricorda il fado. In particolare il brano somiglia fortemente ad un brano del 1968 cantato da Amália Rodrigues con il titolo “Vou Dar de Beber à Dor”.Per l’autore del testo, per la prima volta dopo tanto tempo non compare Paola Pallottino, ma Gianfranco Baldazzi e Sergio Bardotti.[2]Secondo lo stesso Lucio Dalla, il brano parla di Piazza Maggiore di Bologna e parla di un bohémien. Va rilevato a questo proposito che Piazza Maggiore a Bologna non è mai stata chiamata Piazza Grande, e in Piazza Maggiore non ci sono mai state panchine o erba (invece citate nel testo). Un’altra diffusa versione asserisce che la piazza a cui fa riferimento la canzone sia la più piccola e raccolta Piazza Cavour, sempre a Bologna, che presenta tutti gli elementi citati nel testo.

0.44: Non si sentiva il bisogno della versione swing di 24mila baci. Interpretazione più che sufficiente, scelta discutibile

0.40: 24MILA BACI Diodato e Nina Zilli
24 mila baci è un brano musicale composto da Adriano Celentano ed Ezio Leoni, su testo di Pietro Vivarelli e Lucio Fulci, presentato al Festival di Sanremo 1961 arrivando al secondo posto alla kermesse ligure.
Il brano è presente anche nell’album pubblicato nel 1962 dal titolo I successi di Little Tony.
La versione di Adriano Celentano, presente nel disco 24.000 baci/Aulì-ulè edito dalla casa discografica Jolly, ottiene la 17ª posizione nella classifica generale dell’anno.

0.37: Convincente la scelta, un po’ meno l’apporto del cantante dei Canova

0.36: Chitarra in avvio di pezzo, promette bene anche la voce di Sarcina

0.35: I Canova sono un gruppo musicale indie pop italiano, formatosi a Milano nel 2013. Tre dei quattro componenti del gruppo (Matteo Mobrici, Fabio Brando e Federico Laidlaw) iniziarono a suonare insieme nel 2008, pubblicando un LP dal titolo Number 9. Nel 2013 al trio si aggiunge il batterista Gabriele Prina, che completa la formazione del gruppo.
Nel giugno 2014 pubblicano sotto l’etichetta Sacropòp Records il loro primo singolo Expo, che viene selezionato da MTV New Generation nella categoria Just Discovered.
Nel 2015 ricevono la nomination nella categoria Best New Generation agli MTV Awards. Nello stesso anno pubblicano il loro secondo singolo Io, te e Lucia con il quale hanno partecipato alla sezione nuove proposte di Sanremo 2015, venendo però scartati
Il frontman Matteo Mobrici ha dichiarato che i punti di riferimento della band sono gruppi britannici come Beatles, Oasis, The Strokes e Coldplay ma che anche artisti italiani come Lucio Battisti, Lucio Dalla, Francesco De Gregori, Rino Gaetano, Cesare Cremonini hanno avuto una forte influenza su di loro.

0.34: UN’EMOZIONE DA POCO Le vibrazioni con Canova
Un’emozione da poco è il brano, scritto da Ivano Fossati per il testo e da Guido Guglielminetti per la musica, interpretato da una giovanissima Anna Oxa che si classificò al secondo posto al Festival di Sanremo 1978.

0.27: Tiziano Ferro presenta il nuovo singolo Amici per errore

0.22: Tiziano Ferro scende le scale dell’Ariston e si piazza al piano intonando uno dei pezzi del momento, In mezzo a questo inverno

0.15: Brava Giordana Angi: ha emozionato! Applausi

0.13: Buona performance di Giordana Angi che esagera un po’ con il vibrato ma gli archi dei Solis String Quartet aggiungono un pizzico di magia

0.11: Solis String Quartet: Il Solis String Quartet è un quartetto d’archi che si forma a Napoli nel 1991 da un’idea di Antonio Di Francia (violoncello) che insieme a Pasquale Cannavacciuolo (violino) e poi dall’incontro con Gerardo Morrone (viola) decidono di formare un quartetto d’archi che proponesse musica non classica.
Nel 2001 sono sul palco del Festival di Sanremo ad accompagnare Elisa, che vincerà l’edizione, e due premi della critica, con Luce (Tramonti a nord est).
Formazione attuale: Vincenzo Di Donna (Torre Del Greco, 5 agosto 1964) – violino.Luigi De Maio (Meta, 20 maggio 1965) – violino. Gerardo Morrone (Pompei, 1º marzo 1968) – viola. Antonio Di Francia (Pozzuoli, 4 marzo 1961) – violoncello

0.10: LA NEVICATA DEL ‘56 Giordana Angi con Solis String Quartet
La nevicata del ’56 è un singolo della cantante italiana Mia Martini, pubblicato nel 1990.
Il testo de La nevicata del ’56 è di Carla Vistarini e Franco Califano, la musica di Massimo Cantini e Luigi Lopez.
Mia Martini partecipa per la terza volta (la seconda consecutiva) al Festival di Sanremo, aggiudicandosi per la terza volta il premio della Critica, che dal 1996 verrà a lei intitolato.
Il brano, inizialmente destinato a Gabriella Ferri e presentato alla manifestazione canora in abbinamento fuori gara con Mijares, fa riferimento alle condizioni climatiche dell’inverno del 1956.

0.07; Mika preannuncia un Tour estivo e la sua presenza a Umbria Jazz

0.05: Toccante l’interpretazione in italiano di Mika di Amore che vieni, amore che vai, con tanto di parte acapella

0.03: L’omaggio di Mika a Fabrizio De Andrè con Amore che viene, amore che va

0.02: L’Italia più la conosci e meno la capisci: la battuta sagace di Mika

0.00: Il falsetto di Mika nel live di Happy ending

23.59: Un pezzo che assomiglia a One more time di Britney Spears

23.58: Dear Jealousy, l’ultimo singolo, per Mika sul palco dell’Ariston

23.57: Completo grigio, i pantaloni e la giacca sono profilati di nero

23.56: Tocca ora a Mika, seconda star internazionale della terza serata

23.54: Gli applausi di Cristiano Ronaldo per Georgina Rodriguez. Non particolarmente bella la giacca di scena con cui è uscito Amadeus

23.51: Su Roxanne di Moulin Rouge, Georgina Rodriguez si esibisce in un tango appassionato

23.44: Cristicchi sulla sedia, come nell’anno della vittoria a Sanremo, a chiudere un’esibizione toccante, apprezzato dal pubblico

23.42: Nigiotti si prende la parte cantata, con toni bassi ed evocativi, per Cristicchi la parte parlata/rappata, poi sul ritornello arriva la voce di Cristicchi a ricordare questo pezzo che ha vinto Sanremo

23.41: Simone Cristicchi: nato a Roma il 5 febbraio 1977 è un cantautore, attore teatrale e scrittore italiano. È stato il vincitore del Festival di Sanremo 2007 con il brano Ti regalerò una rosa. Dal 2017 è il direttore del Teatro Stabile d’Abruzzo.

23.41: TI REGALERÓ UNA ROSA Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi
La canzone consiste nella lettera che un uomo con problemi psichiatrici, Antonio, scrive alla sua amata Margherita dalle buie celle del manicomio dove è chiuso, del quale anche lei è stata ospite per qualche tempo. Anche in quell’ambiente tetro e disperato è riuscito a sbocciare un amore. Nonostante certe intemperie, Antonio non dimentica quei pochi momenti nei quali si sentiva vivo, uomo, in quanto poteva amare. Per liberarsi di tanto dolore e ritrovare l’illusione di una libertà inesistente, non gli resta che stupire ancora una volta la sua Margherita con un ultimo volo.
Cristicchi ha affermato di aver trovato l’ispirazione per scrivere il brano nella cittadina di Girifalco, in Calabria, dove sorge un imponente manicomio. Qui, colpito dal viavai dei pazienti dell’istituto, ha deciso di realizzare un viaggio per gli ospedali psichiatrici d’Italia. All’autore, che ha sintetizzato in questo struggente testo le storie raccontategli realmente dai pazienti degli istituti psichiatrici da lui visitati per il documentario Dall’altra parte del cancello, Ti regalerò una rosa ha valso il primo premio nella sezione Campioni del 57º Festival di Sanremo, il “Premio della Critica Mia Martini”, e il Premio Sala Stampa Radio-Tv.

23.39: Ora la presentazione de “L’amica geniale”, fiction di Raiuno

23.37: Si è svegliato l’Ariston e anche noi abbiamo avuto un sussulto con l’energia dei Pinguini

23.35:Simpatico l’intreccio tra Max Gazzè e il Non amarmi di Aleandro Baldi e Francesca Alotta

23.34: C’è ritmo nella esibizione dei Pinguini Tattici Nucleari

23.33: Tutti colorati i Pinguini che attaccano con Papaveri e Papere

23.32: 70 VOLTE Pinguini Tattici Nucleari
MEDLEY Papaveri E Papere di Nilla Pizzi, Nessuno Mi Può Giudicare di Caterina Caselli, Gianna di Rino Gaetano, Sarà Perché Ti Amo dei Ricchi e Poveri, Una Musica Può Fare di Max Gazzè, Salirò di Daniele Silvestri, Sono Solo Parole di Noemi, Rolls Royce di Achille Lauro

23.25: Non indimenticabile la performance di Benigni,,, Applauso tutto sommato contenuto dell’Ariston

23.23: Un inno all’amore, anche fisico, il Cantico dei Candici

23.19: Dopo una lunga presentazione, Benigni recita il Cantico dei Cantici

23.04: Benigni ha cercato la canzone perfetta e l’ha trovata: il Cantico dei Cantici

22.59: Gag “baudiana” tra Benigni e Amadeus. Benigni prende il giro il sistema di voto (si potrà votre anche citofonando)

22.52: Roberto Benigni entra in scena fuori dall’Ariston con la banda e Amadeus lo va ad accogliere

22.45: Capaldi promette di tornare in Italia per un concerto. Voce graffiante, con qualche lieve stonatura

22.40: Someone you loved, il pezzo più famoso per Capaldi

 

22.39: Voce calda, sonorità scozzesi per Lewis Capaldi con Before you go, hiyt internazionale, ai primi posti della classifica statunitense di vendite

 
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Terza serata festival di SanRemo 2020

Post n°15594 pubblicato il 07 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

22.31: LUCE Rancore, Dardust e La Rappresentante di lista
risalente alla primavera del 2000, il brano fu scritto da Elisa in inglese col titolo Come Speak to Me (in italiano «Vieni a parlarmi»). Successivamente la cantautrice tradusse il testo in italiano con l’aiuto di Zucchero Fornaciari (che scrisse una parte del ritornello, precisamente l’inciso: “siamo nella stessa lacrima”) per partecipare all’edizione 2001 del Festival di Sanremo. Si tratta della prima canzone pubblicata in italiano da Elisa nella propria carriera. Secondo quanto dichiarato dalla cantautrice, anche sua madre partecipò alla traduzione, ma non figura tra gli autori perché non iscritta alla SIAE. Probabilmente il sottotitolo della canzone è “Tramonti a Nord-Est” essendo l’autrice nata a Trieste.
Le due versioni della canzone, entrambe prodotte da Corrado Rustici, furono incluse nella nuova edizione dell’album Asile’s World pubblicata in occasione del Festival. La versione inglese venne pubblicata anche in gran parte dell’Europa e in altri stati del mondo tra il 2002 e il 2003; in particolare, in Spagna fu pubblicata col testo tradotto in spagnolo e dal titolo Háblame (in italiano «Parlami»); è la prima delle attuali uniche due canzoni di Elisa tradotte in spagnolo.

22.30: Applausi fragorosi per Elodie che ha mostrato tutte le sue qualità sonore. Finalmente un “figlia” di Maria de Filippi che rende onore al Palco di Sanremo

22.28: La cover di Elodie è quella che finora rispecchia più da vicino il pezzo scelto. Non l’ha stravolta e sta raccogliendo applausi. Struggente anche la presenza del pianista siriano Ahmad

22.27: Inizio intimista del pezzo di Eros Ramazzotti, bella voce nei toni bassi per Elodie

22.26: Aeham Ahmad, noto anche come “Il pianista di Yarmouk”: è un musicista nato nel 1988 a Damasco, in Siria, ma che appartiene alla minoranza palestinese della città diventato famoso intorno al 2013, quando, ispirandosi a una famosa scena del film Il pianista, cominciò a suonò il pianoforte in mezzo alle rovine di un campo profughi palestinese in Siria. In particolare, un video di lui che suona e canta tra i palazzi semidistrutti diventò virale e finì sui siti di news di mezzo mondo.

22.25: ADESSO TU Elodie con Aeham Ahmad
Adesso tu è una canzone scritta da Ramazzotti, Piero Cassano ed Adelio Cogliati, interpretata dal cantante romano al Festival di Sanremo 1986, dove conquistò la vittoria.
Successivamente verrà inserita nei greatest hits Eros del 1997, in una nuova versione, ed E² del 2007, con gli arrangiamenti del maestro Gian Piero Reverberi e della London Session Orchestra.

22.22: Entusiasta di essere al Festival, Alketa Vejsiu, che parla del Festival della musica albanese

22.20: Caftano rosa Barbie per Alketa Vejsiu, linee morbide, stile impero, profilato in lurex

22.19: E’ il momento della presentatrice albanese Alketa Vejsiu

22.17: L’ovazione dell’Ariston per un finale che in qualche modo ha emozionato. Non noi

22.15: Molto impostato Urso, non esplode mai, accademico, Ornella Vanoni fatica a mettere l’anima in questo pezzo meraviglioso

22.14: Ornella Vanoni è una dlele più importanti iongterpreti della scena musicale italiana.
È una delle artiste italiane dalla carriera più longeva: in attività dal 1956, è considerata tra le maggiori interpreti della musica leggera italiana.
Dotata di uno stile interpretativo unico e sofisticato nonché di una timbrica vocale fortemente riconoscibile, che ne caratterizzano la forte personalità artistica, Ornella Vanoni vanta un ampio e poliedrico repertorio, che spazia dalle Canzoni della mala degli esordi alla bossa nova (storica la realizzazione insieme a Toquinho e Vinícius de Moraes dell’album La voglia la pazzia l’incoscienza l’allegria nel 1976) e al jazz, con particolare attenzione alla canzone d’autore italiana.
Nell’arco della sua lunga carriera, ha partecipato a otto edizioni del Festival di Sanremo, raggiungendo il 2º posto nel 1968 (Casa bianca) e piazzandosi per ben tre volte al 4º posto, nel 1967 (La musica è finita), nel 1970 (Eternità) e nel 1999 (Alberi): in quest’ultima edizione, Ornella Vanoni è stata la prima artista nella storia del Festival a ricevere il Premio alla carriera. È anche l’unica donna e il primo artista in assoluto ad aver vinto due Premi Tenco (solo Francesco Guccini dopo di lei è stato premiato due volte), e l’unica cantante italiana ad aver ottenuto questo riconoscimento come cantautrice. Ha inoltre vinto una Targa Tenco, che porta complessivamente a tre il numero di riconoscimenti a lei assegnati dal Club Tenco.

22.13. LA VOCE DEL SILENZIO Alberto Urso con Ornella Vanoni
Il brano cantato da Tony del Monaco ha partecipato al Festival di Sanremo 1968 in abbinamento con Dionne Warwick, classificandosi al 14º posto (cioè, ultimo dei finalisti); il testo è del duo Limiti-Mogol, mentre la musica e l’arrangiamento sono di Elio Isola.

22.03: Levante ha grande personalità, quasi magnetica

22.02: Buono anche il mix di voci, Levante con uno stile unico, la Michielin diciamo più convenzionale,m graffiante e doce al tempo stesso Maria Antonietta

22.01: Tre voci femminili per una canzone che originariamente era cantata da tre uomini. Piacevole la sensazione all’ascolto delle prime note

22.01: Francesca Michielin: Nata a Bassano del Grappa il 25 febbraio 1995, è una cantautrice e polistrumentista italiana. Ha raggiunto la notorietà nel 2011 in seguito alla vittoria della quinta edizione del talent show X Factor. Durante la sua carriera la cantante ha vinto un Premio Videoclip Italiano, tre Wind Music Awards e un Premio Lunezia, oltre ad essersi classificata seconda al Festival di Sanremo 2016 ed aver rappresentato l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016.

Maria Antonietta: pseudonimo di Letizia Cesarini, nata a Pesaro il 26 agosto 1987, è una cantautrice, musicista e scrittrice italiana. Dopo un tour acustico, il 18 giugno 2013 pubblica il singolo Animali, che segna il debutto con l’etichetta discografica La Tempesta Dischi. Il singolo è accompagnato da una cover di Non ho l’età (Per amarti) di Gigliola Cinquetti
Nel 2017 collabora con i Tre Allegri Ragazzi Morti come autrice per il brano E invece niente. Inoltre lavora per il mondo del teatro, componendo le musiche di una versione inedita dello spettacolo Tutta casa, letto e chiesa di Dario Fo e Franca Rame per la regia di Sandro Mabellini, interpretato da Valentina Lodovini.
Nel gennaio 2018 pubblica un nuovo singolo dal titolo Deluderti, che anticipa il suo terzo album in studio. Il successivo singolo Pesci viene pubblicato nel marzo seguente. Il 30 marzo 2018 pubblica il suo terzo album in studio Deluderti.

22.00: SI PUÒ DARE DI PIÙ Levante con Francesca Michielin E Maria Antonietta
Si può dare di più nasce dall’idea del discografico Mario Ragni, ed è un brano musicale che fu scritto da Giancarlo Bigazzi, Umberto Tozzi e Raf, vincitore del Festival di Sanremo 1987 nell’interpretazione dello stesso Tozzi con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi, tre cantanti con stili musicali molto diversi ma con in comune la grande passione per il calcio.
La canzone nacque proprio dall’esperienza dei tre cantanti nella Nazionale Cantanti, di cui Si può dare di più divenne l’inno ufficiale.
Il relativo singolo, contenente sul lato B La canzone della verità, scritta da Ruggeri e Luigi Schiavone ed interpretata sempre dal trio Morandi – Ruggeri – Tozzi, fu primo in classifica quell’anno, in Italia, per 7 settimane consecutive. Di questo brano esiste anche una versione cantata dal solo Morandi presente nel CD “30 volte Morandi” pubblicato nel 1998.

21.57: Georgina Rodriguez ha regalato uno scudetto double face, da una parte l’Inter, dall’altra la Juve e Amadeus consegna il gagliardetto a Ronaldo ma dentro c’è la maglia di CR7

21.54: Il pathos c’è, l’arrangiamento è spettacolare, la mano della PFM è magistrale. Oggi Anastasio potrebbe fare un passo avanti in classifica, non dimentichiamo che stasera vota

21.52: Solito rap incalzante di di Anastasio nella prima parte, poi entra in scena Di Cioccio e si accende la luce

21.52: PFM: La Premiata Forneria Marconi (nota anche come PFM) è un gruppo musicale rock progressivo italiano che ha avuto grande popolarità, sia in Italia sia a livello internazionale (nel Regno Unito, in America e in Giappone).
Tra i gruppi italiani rock progressivo degli anni settanta la PFM è stata l’unica a ottenere successo fuori dai confini nazionali. All’epoca fu tra i pochi complessi italiani a entrare nella classifica degli album nella celebre rivista statunitense Billboard.
È musicalmente imparentata con band come i Genesis, la parte progressive dei Pink Floyd o i primi King Crimson e Gentle Giant. Inoltre ha saputo evolvere il proprio stile anche nei decenni successivi grazie anche alle notevoli doti tecniche dei suoi componenti.
Attualmente è composta da Franz Di Cioccio – batteria, percussioni, voce. Patrick Djivas – basso. Lucio Fabbri – violino, tastiera, chitarra. Roberto Gualdi – batteria. Alessandro Scaglione – tastiera, voce. Marco Sfogli – chitarra elettrica. Alberto Bravin – tastiere aggiuntive, chitarra acustica, voce.

21.51: SPALLE AL MURO Anastasio con PFM
Spalle al muro è il brano musicale con il quale Renato Zero ha partecipato al Festival di Sanremo 1991.
La canzone, inserita nell’album dal vivo Prometeo e venduta anche come singolo insieme al brano L’equilibrista è stata scritta interamente da Mariella Nava, grande amica del cantante romano. Il loro legame diverrà molto importante cosicché, negli anni successivi, Zero richiederà la presenza della cantautrice per la sua esecuzione live. Il testo descrive il lento declino dell’età ed in particolar modo la critica che la gioventù “moderna” fa all’anzianità. La parola più presente nel brano infatti è “vecchio”, quasi a sottolineare la poca considerazione che si ha della persona non più giovane.
Il brano arrivò secondo nella classifica finale del Festival, preceduto da Se stiamo insieme di Riccardo Cocciante, e venne interpretato in inglese dalla cantante giamaicana Grace Jones con il titolo Still Life.

21.50: Gag su Cristiano Ronaldo in prima fila

21.43: Dolcissima interpretazione di Gualazzi e Molinari: il momento migliore della serata finora

21.40: Incantevole Gualazzi, Simona Molinari impreziosisce il pezzo con una voce e una presenza scenica indiscutibile

21.39: Ritmo swingato/jazz, Gualazzi al piano, orchestrina a circondarlo

21.38: Simona Molinari: Nata a Napoli il 23 febbraio 1983 è una cantautrice e compositrice italiana prevalentemente dedita al jazz e allo swing.
Nel dicembre 2008 si aggiudica la vittoria del concorso Sanremolab, ottenendo così la partecipazione al Festival di Sanremo 2009. Il brano con il quale la cantante gareggia nella categoria Proposte è Egocentrica, che nel corso della terza serata viene interpretato in duetto con Ornella Vanoni. La canzone, oltre a diventare il singolo di debutto di Simona Molinari, viene inserita nell’album Egocentrica, pubblicato il 20 febbraio 2009. Dal disco viene estratto anche il secondo singolo Nell’aria, scritto in collaborazione con Giò Di Tonno
Partecipa al Festival di Sanremo 2013 in coppia con Peter Cincotti insieme al quale presenta Dr. Jekyll Mr. Hyde e La felicità; il primo dei due brani è un inedito postumo di Lelio Luttazzi, scomparso due anni e mezzo prima, e del paroliere Alberto Zeppieri. Nella prima serata del festival viene scelto il brano La felicità, successivamente classificatosi al 13º posto finale, che viene certificato disco d’oro.
Il 14 febbraio 2013 esce il quarto album, Dr. Jekyll Mr. Hyde, anch’esso realizzato con la collaborazione di altri gruppi e artisti quali il gruppo torinese The Sweet Life Society, ancora Cincotti, Gilberto Gil, Roberto Gatto e quella particolare con il pianoforte proprio dello stesso Lelio Luttazzi. Dr. Jekyll raggiunge la 16ª posizione della classifica FIMI Album.
Nel dicembre 2013 si esibisce al Blue Note di New York per presentare il suo nuovo lavoro discografico. Nel 2014 è di nuovo a Sanremo ma come ospite nel ruolo di accompagnatrice del cantante in gare Renzo Rubino nella serata Sanremo Club, in cui interpreta Non arrossire di Giorgio Gaber.

21.37: E SE DOMANI Raphael Gualazzi con Simona Molinari
E se domani è il 65° singolo di Mina, pubblicato a novembre del 1964 su vinile a 45 giri dall’etichetta Ri-Fi. Brano presentato al Festival di Sanremo 1964 da un bravo Fausto Cigliano e da un Gene Pitney non all’altezza, viene escluso immeritatamente dalla finale nonostante un buon successo di pubblico e di critica.

21.36: In bretella stile Di Caprio, Riki si è un po’ ripreso ma il ritmo non è proprio l’ideale per esaltare questo pezzo che fa parte della tradizione della musica italiana

21.34: Versione reggae di L’Edera che non incanta per Riki e Ana Mena, c’è tanta Spagna in questa prima parte di puntata

21.33: Ana Mena: Ana Mena Rojas (Estepona, 25 febbraio 1997) è una cantante e attrice spagnola.
La sua popolarità è iniziata nel 2006 dopo aver vinto la dodicesima edizione dei Veo Veo Awards, anche se la sua carriera è decollata quando ha partecipato alla miniserie Marisol, la película.
L’11 maggio 2018 ha pubblicato il suo primo album intitolato Index. Nel 2016, pubblica il singolo di successo No soy como tú crees, una canzone stile pop che ha guadagnato molti paragoni con l’artista americana Meghan Trainor. Con il singolo è riuscita a far parte della lista Viral50 di Spotify in Spagna e, per due settimane consecutive, è stato uno dei singoli più ascoltati in Spagna. Inoltre, grazie al suo primo singolo, è stato selezionata come Spotlight Spotify Artist 2016.
Successivamente ha pubblicato Loco como yo, Se fue e Ahora lloras tú, con la collaborazione della boy band CNCO con cui è entrata nella lista dei successi di iTunes ed è diventata un trending topic non solo in Spagna, ma anche in Argentina, Ecuador, Guatemala, Nicaragua, Costa Rica, Messico, Panama, Francia, El Salvador, Uruguay e Venezuela oltre a essere riuscita a raccogliere oltre 32 milioni di visite su YouTube

21.32: L’EDERA Riki e Ana Mena
L’edera è un brano musicale composto da Saverio Seracini e Vincenzo D’Acquisto, presentato al Festival di Sanremo 1958, nell’interpretazione di Nilla Pizzi e Tonina Torrielli. I 45 giri delle cantanti vengono pubblicati rispettivamente da Fonit Cetra e dalla RCA italiana, dai titoli L’edera/Nel blu dipinto di blu quello di Nilla Pizzi e quello della Torrielli Mille volte/L’edera.
Il brano non vinse l’edizione del ’58, arrivando seconda con 41 voti dietro al brano trionfatore della kermesse Nel blu dipinto di blu cantato da Domenico Modugno e Johnny Dorelli. L’anno dopo al Festival partecipò a Canzonissima 1959, la prima edizione del programma, che portò alla vittoria il brano sanremese.

21.29: Stanno presentando un evento, una, nessuna centomila, un concerto che le vedrà tutte impegnate il 9 settembre al Campovolo di Reggio Emilia

21.26: Una Pausini emozionata parla della violenza sulle donne

21.24: Sul palco c’è la storia della musica italiana al femminile recente. Mannoia, Emma, Elisa, Pausini, Nannini, Giorgia, Amoroso

21.23: Momento riflessione contro la violenza sulle donne

21.17: Una interpretazione un po’ da sagra paesana, quella di Masini e Arisa su Vacanze Romane. Qui non è piaciuta

21.14: Bionda platino Arisa che entra in scena sulla scala, un paio di note non precise.

21.13: Arisa, pseudonimo di Rosalba Pippa (Genova, 20 agosto 1982), è una cantante e attrice italiana. Dopo aver vinto nel 2008 il concorso SanremoLab, ha raggiunto il successo partecipando al 59º Festival di Sanremo nel 2009 con il singolo Sincerità, vincitore della categoria “Nuove Proposte”.
Nel corso della sua carriera Arisa si è aggiudicata in due occasioni la vittoria al Festival di Sanremo, rispettivamente nel 2009, anno in cui ha vinto come esordiente, e nel 2014, trionfando nella categoria “Campioni” con il brano Controvento. Ha inoltre partecipato, sempre nella categoria “Campioni”, rispettivamente nel 2010 con Malamorenò (9º posto), nel 2012 classificandosi seconda con La notte, vincitore di un Sanremo Hit Award come singolo sanremese più venduto di quell’edizione, nel 2016 con Guardando il cielo (10º posto) e nel 2019 con Mi sento bene (8º posto).
Ha inoltre ottenuto vari riconoscimenti quali un Premio Assomusica e un Premio della Critica “Mia Martini” al Festival di Sanremo 2009, un Premio Sala Stampa al Festival di Sanremo 2012, due Wind Music Awards, un Venice Music Awards, un Premio Lunezia e un Premio TV – Premio regia televisiva, oltre ad una candidatura al Premio Amnesty Italia e due al Nastro d’argento nella categoria migliore canzone originale, rispettivamente nel 2017 per Ho perso il mio amore e nel 2018 per Ho cambiato i piani.

21.12: VACANZE ROMANE Marco Masini e Arisa
Vacanze romane è una canzone dei Matia Bazar scritta da Giancarlo Golzi e Carlo Marrale, pubblicata nel febbraio del 1983 nel 45 giri Vacanze romane/Palestina e inserito nell’album Tango. Interpretata dalla voce di Antonella Ruggiero accompagnata dagli arrangiamenti stile sinth pop del tastierista Mauro Sabbione, è una delle canzoni più note dei Matia Bazar.
Il brano fu presentato al Festival di Sanremo 1983 e, classificatosi al quarto posto, si aggiudicò il Premio della Critica

21.11: Amadeus si toglie la giacca e ha il retro della maglielta di Lukaku

21.10: Amadeus, interista, ha la maglia della Juventus coperta da una sciarpa

21.09: Gag in spagnolo maccheronico tra Georgina e Amadeus

21.07: Entra in scena Georgina Rodriguez la compagna di Ronaldo, vestito di pizzo con scollo a cuore, spazzo frontale profondo

21.05: Massacrata a sufficienza “Vado al massimo” di Vasco Rossi con Junior Cally che “preferisce le sardine”, qualche buu dalla platea… Non granchè l’interpretazione di Junior Cally

21.03: Viito: sono un duo romano (d’adozione) indicato da più parti come nuova icona del genere Itpop. Il duo sta cercando una posizione di tutto rispetto nell’ambiente musicale e Sanremo è la grande occasione dopo singoli come “Bella come Roma”, “Industria porno”, “Una festa” e “Compro oro” che sono entrate, nell’immediato, nel cuore degli amanti del classico pop – rock.

21.03: VADO AL MASSIMO Junior Cally con Viito
Vado al massimo è il brano che dà il titolo all’album omonimo di Vasco Rossi, che ha partecipato al Festival di Sanremo 1982 per volontà di Gianni Ravera[, arrivando penultimo in finale. La canzone “Vado al massimo” è uno sberleffo contro i giornalisti che l’avevano aspramente criticato, in particolare Nantas Salvalaggio che, in un articolo dal titolo Anche alla TV c’è l'”ero” libera, lo aveva definito zombie, alcolizzato, drogato “fatto”.
“Canzone”, scritta da Maurizio Solieri. Le prime strofe sono dedicate al padre di Vasco deceduto da poco, poi cambia la dedica della canzone rivolgendosi ad una donna poiché non voleva parlare del suo genitore.

21.01: Le trombe dell’orchestra, Michele “arzillo” Zarrillo e un graffiante Leali infiammano da subito la gara di questa sera

20.59: Si parte subito con un duetto energico tra Zarrillo e Fausto Leali

20.58: Fausto Leali (Nuvolento, 29 ottobre 1944) è un cantautore italiano contraddistinto da una vocalità caratteristica che gli ha fruttato l’appellativo di negro bianco. Vanta dodici partecipazioni come concorrente al Festival. Tra i suoi più grandi successi si distinguono A chi (1967), Deborah (1968), Angeli negri (1968), Io camminerò (1976), Io amo (1987), Mi manchi (1988) e Ti lascerò (1989).

20.57: Si parte subito con la gara. DEBORAH Michele Zarrillo con Fausto Leali
Deborah è un brano musicale composto da Vito Pallavicini (testo) e Giorgio Conte con Pino Massara classificatosi al 4º posto al Festival di Sanremo 1968 nell’interpretazione in abbinamento di Fausto Leali e Wilson Pickett

20.56: Amadeus saluta le vittime dell’incidente ferroviario di Casalpusterlengo

20.55: Apertura riservata a percussioni e ballerini sul palco dell’Ariston, esce Amadeus e saluta

20.53: Sigla dei programmi Tv anni 50/70 per l’avvio della puntata evocativa

20.52: Sta per iniziare la terza serata del Festival. Sigla dell’Eurovisione

20.50: Anche questa sera qualche istante di ritardo sulla partenza, preparate il caffè. Ieri chiusura all’1.40

20.45: Tra pochi minuti il via della terza serata del Festival. Attesa per l’inizio

20.43 E’ ancora in corso PrimaFestival, il programma che precede e lancia ogni serata del Festival: Gigi e Ross stanno intervistando alcuni big che tra poco saliranno sul palco dell’Ariston. Manca qualche minuto dunque, all’inizio delle danze nella cittadina ligure.

20.38 Tutto pronto al Festival per la serata Sanremo 70, dedicata ai duetti e riproposizioni dei brani storici della kermesse canora. Va rimarcato che i voti di questa sera avranno peso nella classifica finale della manifestazione per i 24 artisti della sezione Campioni.

20.32 Queste le cover e i duetti o esibizioni singole in programma questa sera: Alberto Urso: La Voce Del Silenzio con Ornella Vanoni. Piero Pelù: Cuore Matto. Marco Masini: Vacanze Romane con Arisa. Tosca: Piazza Grande con Silvia Perez Cruz. Achille Lauro: Gli Uomini Non Cambiano con Annalisa. Bugo E Morgan: Canzone Per Te. Anastasio: Spalle Al Muro con PFM. Le Vibrazioni: Un’Emozione Da Poco con Canova. Enrico Nigiotti: Ti Regalerò Una Rosa con Simone Cristicchi. Michele Zarrillo: Deborah con Fausto Leali. Rita Pavone: 1950 con Amedeo Minghi. Diodato: 24 Mila Baci con Nina Zilli. Francesco Gabbani: L’Italiano. Levante: Si Può Dare Di Più con Francesca Michielin e Maria Antonietta. Irene Grandi: La Musica E’ Finita con Bobo Rondelli. Junior Cally: Vado Al Massimo con i Viito. Paolo Jannacci: Se Me Lo Dicevi Prima con Francesco Mandelli. Elodie: Adesso Tu con Aeham Ahmad. Elettra Lamborghini: Non Succederà Più con Myss Keta. Giordana Angi: La Nevicata Del 56 con SOLIS String Quartet. Raphael Gualazzi: E Se Domani con Simona Molinari. Pinguini Tattici Nucleari: Papaveri E Papere, Nessuno Mi Può Giudicare, Gianna Gianna, Sarà Perché Ti Amo, Una Musica Può Fare, Salirò, Sono Solo Parole, Rolls Royce. Rancore: Luce con Dardust e La Rappresentante Di Lista. Riki: L’Edera con Ana Mena.

20.25 Le votazioni espresse durante questa serata speciale restituiranno una classifica generale dei Big, e concorreranno anch’esse a stabilire il vincitore finale di Sanremo 2020, insieme ai voti ottenuti nelle altre puntate. A condurre il Festival sarà Amadeus, affiancato questa sera dalla fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez e dalla conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, produttrice televisiva e cantante albanese Alketa Vejsiu, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), Massimo Ranieri che duetterà con Tiziano Ferro, il premio Oscar Roberto Benigni e i due cantanti internazionali Mika e Lewis Capaldi.

20.20 Esaurite le prime due serate con le esibizioni dei 24 Big e degli 8 giovani con le quattro eliminazioni, oggi sul palco dell’Ariston è in programma una serata speciale dedicata ai 70 anni del Festival. I 24 big in gara, quasi tutti accompagnati da artisti di fama nazionale ed internazionale, rivisiteranno a loro modo uno o più grandi successi del passato di Sanremo. La novità di quest’anno è che anche la serata “celebrativa” inciderà sulla classifica finale del Festival: La “Giuria Orchestrale” (composta da musicisti e vocalist dell’Orchestra) esprimerà un giudizio sulle esibizioni.

 
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Diretta terza serata festival di sanremo

Post n°15593 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

Dopo il successo di pubblico di gradimento anche della seconda serata, questa sera il Festival di Sanremo vive l’evento forse più atteso di questa edizione, la serata Sanremo 70, in cui i 24 big in gara si esibiranno in una cover di un pezzo che fa parte della storia del Festival. 

Ci attende un’altra serata, la terza, all’insegna delle grandi emozioni in cui si potranno riascoltare e perché no anche cantare i grandi successi della storia di Sanremo. Gli artisti si potranno esibire soli o in duetto con artisti italiani o stranieri o gruppi. Il voto della giuria composta dai musicisti dell’orchestra contribuirà a stilare la classifica finale e dunque sarà importante per decretare il vincitore. E’ stato ufficializzato l’ordine di uscita e una scaletta di massima della seconda serata che avrà inizio alle 20.50 circa, in diretta su Raiuno 

Michele Zarrillo con Fausto Leali, Deborah 

Junior Cally con Viito, Vado al massimo 

Marco Masini e Arisa, Vacanze romane 

Riki e Ana Mena, L’edera 

Raphael Gualazzi con Simona Molinari, E se domani 

Anastasio con PFM, Spalle al muro 

Levante con Francesca Michielin E Maria Antonietta, Si può dare di più 

Alberto Urso con Ornella Vanoni, La voce del silenzio 

Elodie con Aeham Ahmad, Adesso tu 

Rancore, Dardust e La Rappresentante di lista, Luce 

Pinguini Tattici Nucleari, 70 Volte 

Enrico Nigiotti con Simone Cristicchi, Ti regalerò una rosa 

Giordana Angi con Solis String Quartet, La nevicata del ’56 

Le vibrazioni con Canova, Un’emozione da poco 

Diodato e Nina Zilli, 24 Mila Baci 

Tosca con Silvia Perez Cruz, Piazza Grande 

Rita Pavone e Amedeo Minghi, 1950 

Achille Lauro e Annalisa, Gli uomini non cambiano 

Bugo e Morgan, Canzone per te 

Irene Grandi con Bobo Rondelli, La musica è finita 

Piero Pelù Cuore matto

Paolo Jannacci Con Francesco Mandelli, Se me lo dicevi prima 

Elettra Lamborghini con Myss Keta, Non succederà più 

Francesco Gabbani, L’italiano

Amadeus sarà affiancato questa sera dalla fidanzata di Cristiano Ronaldo, Georgina Rodriguez e dalla conduttrice televisiva, conduttrice radiofonica, produttrice televisiva e cantante albanese Alketa Vejsiu, mentre gli ospiti saranno Fiorello e Tiziano Ferro (presenti anche nelle altre quattro serate), il premio Oscar Roberto Benigni e i due cantanti internazionali Mika e Lewis Capaldi.

 
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Seconda serata festival di sanremo (terza parte)

Post n°15592 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

1.41: Finisce qui la nostra lunga diretta della seconda serata del Festival di Sanremo. Buonanotte a chi ci ha seguito finora e appuntamento a domani sera per l’evento legato alla storia dei 70 anni del Festival

1.35: 24) Junior Cally, 23) Morgan, 22) Rancore, 21) Lamborghioni, 20) Riki, 19) Pavone, 18) Nigiotti, 17) Achille Lauro, 16) Jannacci, 15), Anastasio, 14) Gualazzi, 13), Angi, 12) Urso, 11) Masini, 10) Levante, 9) Zarrillo, 8) Tosca, 7) Irene Grandi, 6), Diodato, 5) Elodie, 4) Pinguini Tattici Nucleari, 3) Piero Pelù, 2) Le Vibrazioni, 1) Gabbani

1.35: 6) Levante, 5) Michele Zarrillo, 4) Tosca, 3) Pinguini Tattici Nucleari, 2) Piero Pelù, 1) Francesco Gabbani

1.34: 12) Junior Cally, 11) Rancore, 10) Elettra Lamborghini, 9) Enrico Nigiotti, 8) Paolo Jannacci, 7) Giordana Angi

1.30: E’ il momento della classifica. Prima quella dei 12 cantanti in gara stasera e poi la classifica generale incrociata fra le due serate

1.28: La lettera alle tre figlie di Laura Chimenti

1.25: Baldanzoso Michele Zarrillo, un pezzo alla Raf con insert elettronici. Una versione svecchiata del cantautore romano. Bravo

1.24: Chitarra acustica. E’ uno Zarrillo pimpante nonostante l’ora tarda

1.23:

NELL’ESTASI O NEL FANGO – Michele Zarrillo
di V. Parisse – M. Zarrillo
Ed. Starpoint International/Gli Assolati Vetri – Roma

Non basta una promessa
E nemmeno una risposta
Alle parole ormai non credo quasi più
Ho voglia di spezzare il mio silenzio
Ritrovare un po’ di pace
E il coraggio che non c’è
Amico ti capisco
Questo sguardo lo conosco
Anche tu sei stanco proprio come me
Sei stanco di cercare una ragione
Ed immagini un abbraccio
Che non ti ferisca più, mai più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Navigherò in mare aperto
In capo al mondo
Fino a quando lo vorrai anche tu
Confuso tra la gente
C’è chi prega e c’è chi mente
E chi parla anche di cose che non sa
Vicini ma a distanza
Da uno schermo in una stanza
Ma non cambia
Quanta poca umanità
Ho voglia di guardarti dritto in faccia
Dirti tutto e di parlarti come non ho fatto mai
E vivere ogni istante con chi adesso è più importante
Farmi avanti non tornare indietro più
Vorrei fosse vero
Vorrei ora è chiaro
Sto qui come vedi
Io resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Anche nel buio più profondo
Della notte io lo so non mi perderò
Il mio pensiero vaga verso nuove stelle
Arriva fino all’infinito e non si ferma da quassù
E mi ritrovo più distante e più leggero
Dove tutto è differente e la paura non c’è più
E tutto il tempo che ci resta non ci basta
…Non ci basta
Vorrei fosse vero
Ma resto ancora in piedi
Sia nell’estasi o nel fango
Non mi importa
Quanta forza servirà
Faccio un respiro più profondo
Sono pronto
A rischiare un po’ di più, un po’ di più
…Di più

1.22: MICHELE ZARRILLO

Altro veterano vintage che con il suo tredicesimo Festival ha raggiunto le partecipazioni di Claudio Villa e Fausto Leali. Nato a Roma, 13 giugno 1957, ha vinto nel 1987 il festival nella sezione Giovani con la indimenticabile “La notte dei pensieri”. Tra i suoi brani più belli presentati a Sanremo “L’alfabeto degli amanti” che nel 2006 ha anche cantato in coppia con Tiziano Ferro. “Nell’estasi o nel fango” è il titolo del nuovo brano. Riuscirà a superare i quasi 5 milioni di streaming del suo più grande successo sanremese, ovvero “Cinque giorni”?
Discografia
Album in studio
1982 – Sarabanda
1988 – Soltanto amici
1992 – Adesso
1994 – Come uomo tra gli uomini
1996 – L’elefante e la farfalla
2001 – Il vincitore non c’è
2003 – Liberosentire
2006 – L’alfabeto degli amanti
2011 – Unici al mondo
2017 – Vivere e rinascere
Album dal vivo
2002 – Le occasioni dell’amore
2009 – Michele Zarrillo Live – Roma
Raccolte
1997 – L’amore vuole amore
1998 – Una rosa blu
2008 – Nel tempo e nell’amore
2011 – Le mie canzoni
Album tributo
2017 – Passioni

1.20: Sarà anche l’ora tarda ma non ha fatto impazzire l’autrice di “Accetto miracoli”

1.19: Timbro di voce alla Noemi, pezzo interessante in crescendo. Abbastanza sanremese per poter salire in alto in classifica

1.18:

COME MIA MADRE – Giordana Angi
di G. Angi – M. Finotti
Edizioni Avarello/Edizioni Curci – Roma – Milano

Dammi la borsa che è troppo pesante
Non puoi fare sempre tutto da sola
Che di persone ce ne sono tante
Ma col tuo cuore c’è n’è una sola
Hai custodito le mie insicurezze
Saresti pronta per rifarlo ancora
Che di stazioni ce ne sono tante
Ma poi torniamo sempre ad una sola
Ti scriverò un messaggio
Appena uscita dalla stazione
Ci vediamo poi per pranzo
Non vedo l’ora di parlarti
Per ritornare a respirare
Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto
Quanto ti voglio bene
Tu che hai trovato sempre un posto
Dove nascondere le mie paure
È che l’orgoglio a volte è un mostro
Che ci fa solo allontanare
E se un giorno sarò una mamma
Vorrei essere come mia madre
Nel tuo sorriso mi sentivo a posto
E non serviva più stare male
Ma l’amore non è solo un posto,
è il tuo modo di fare.
Ti chiedo scusa se non ti ho mai detto
Quanto ti voglio bene
Tu che hai trovato sempre un posto
Dove nascondere le mie paure
È che l’orgoglio a volte è un mostro
Che ci fa solo allontanare
E se un giorno sarò una mamma
Vorrei essere come mia madre
Sei tu il regalo dei miei compleanni
La luce accesa quando torno tardi
Il cuore più grande dove ripararmi
Stringimi forte a te
Stringimi forte a te
Stringimi forte a te

1.17: GIORDANA ANGI
Giordana Angi, nata a Vannes il 12 gennaio 1994, italiana di origine francese. è sbocciata a Sanremo, nonostante sia conosciuta dal grande pubblico grazie al talent di Maria De Filippi Amici. Nel Sanremo del 2012 si classificava “non finalista” con “Incognita poesia”. Ora, con la nuova “Come mia madre”, prova a sfondare. Il titolo di “Big” lo deve ai 14 milioni di streaming su Spotify per “Casa”, brano certificato con l’oro.
Discografia
Album
2019 – Voglio essere tua

1.17: Un tailleur giacca e pantalone per Sabrina Salerno che presenta Giordana Angi

1.10: Qualche fischio dalla platea ma prevalgono gli applausi per Junior Cally

1.09: Canzone di denuncia nei confronti della politica di oggi per Junior Cally. Il pezzo ha un ritmo tribale. Nessun accenno alle polemiche. La base presenta un’aria già ascoltata, non proprio originale

1.08:

NO GRAZIE – Junior Cally
di Callyjunior – J. Ettorre – F. Mercuri – G. Cremona –
E. D. Maimone – L. Grillotti – J. Ettorre
Ed. Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia/Sugarmusic/Merk and Kremont/Peermusic Italy/
Ultra Music Publishing Europe – Milano – Piacenza – Milano

Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Ogni mattina
Avrà l’oro in bocca
Finché ho i soldi nascosti nel letto
Con la resistenza
Alla dittatura
Del politicamente corretto
Il mio sogno è quello di arrivare in alto
Senza spendere i soldi di un altro
Faccio cattivo viso
A buon gioco
E anche se sono bello
Non piaccio
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Spero si capisca che odio il razzista
Che pensa al Paese ma è meglio il mojito
E pure il liberista di centro sinistra che perde partite e rifonda il partito
Si chiedono “questo da dov’è uscito?”
Dal terzo millennio col terzo dito
Parlare di eccesso non è eccessivo
Sono il fuori programma televisivo
Non ho i superpoteri
Ma tra tutti riconosco
Chi fa la voce grossa
Sempre e solo di nascosto
Dovrei puntare il dito contro
E fare il populista
Non fare niente tutto il giorno
E proclamarmi artista
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
Giuro la smetto con sta storia del rap
Voglio scrivere canzoni d’amore per la mia ex
Trovarmi un lavoro serio e diventare yes man
Insultare tutti sì ma solamente sul web
No grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie
No no
No no
No – no grazie

1.07: JUNIOR CALLY
Il “cantante mascherato” che ha scatenato valanghe di polemiche alla vigilia per i suoi testi di odio contro le donne. Vero nome Antonio Signore, nato a Roma il 10 ottobre 1991, è un rapper e produttore discografico. La sua canzone sanremese (“No grazie”) è una semplice invettiva contro la politica italiana di oggi. Non è da escludere che molti telespettatori prenderanno esempio dalla cantautrice di talento Roberta Giallo, che dopo aver indirizzato una lettera aperta ad Amadeus ha anche annunciato alla stampa che quest’anno non guarderà il Festival, seguendo l’indicazione dell’hashtag #iononguardosanremo. “Magicabula” è il brano di Junior Cally con più streaming su Spotify (20 milioni) in cui parla di donne-streghe da rimandare a casa con le calze rotte. Premiato dal suo pubblico con il disco di platino.
Discografia
Album
2018 – Ci entro dentro
2019 – Ricercato

1.06: Il più discusso del Festival: Junior Cally senza maschera

1.05: L’ennesima ovazione di serata per Tiziano Ferro

1.03: Il medley prosegue con La fine di Tiziano Ferro

1.00: Ora il regalo più grande per Tiziano

0.59: E’ il momento di Tiziano Ferro in raso blù. Sere nere, un evergreen del suo repertorio

0.51: Assomiglia un po’ a “La donna del mio amico” dei Pooh ma l’interpretazione fa la differenza con grande intensità da parte del cantante partenopeo

0.48 Tocca a Massimo Ranieri con un pezzo inedito: Mia ragione, prodotta da Gino Vannelli

0.47: Chiusura con sparo e caduta del cantante. Pezzo che ha potenzialità e potrebbe piacerci alla lunga

0.45: Ritmo reggaeton, testo impegnato, rabbia contro i mali del presente e del futuro

0.44:

EDEN – Rancore
di T. Iurcich – D. Faini
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/
Woodworm Publishing Italia – Milano – Arezzo

 

Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime è solo un codice, codice
Su queste linee solo un codice
L’11 settembre ti ho riconosciuto
Tu quando dici, grande mela è un codice muto
Tu vuoi nemici, sempre, se la strega è in Iraq
Biancaneve è con i sette nani e dorme in Siria
Passo ma non chiudo!
Cosa ci hai venduto?
Quella mela che è caduta in testa ad Isaac Newton
Rotolando sopra un iPad oro
Per la nuova era
Giù nel sottosuolo o dopo l’atmosfera
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati
Carica
Noi stacchiamo la coscienza e mordiamo la terra
Tanto siamo sempre ospiti in qualunque nazione
Chi si limita alla logica è vero che dopo libera la vipera alla base del melo
Che vuole…
Quante favole racconti che sappiamo già tutti
Ogni mela che regali porta un’intuizione
Nonostante questa mela è in mezzo ai falsi frutti è una finzione
E ora il pianeta terra chiama destinazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione
Nuovo aggiornamento, nuova simulazione
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
Dov’è lei? Ora, dov’è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo?
Dimmi chi è la più bella allora dai, giù il nome
Mentre Paride si aggira tra gli dei ansiosi
Quante mele d’oro nei giardini di Giunone
Le parole in bocca come mele dei mafiosi
E per mia nonna ti giuro
Che ha conosciuto il digiuno
È il rimedio più sicuro
E toglierà il dottore in futuro
Il calcolatore si è evoluto
Il muro è caduto
Un inventore muore nella mela che morde c’era il cianuro
Questo è un codice, codice
Senti alla fine è solo un codice, codice
Senti le rime
E dopo
Stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica
Ancora
L’uomo è dipinto nella tela
Ma non vedi il suo volto è coperto da una mela
Si, solo di favole ora mi meraviglio
Vola
La freccia vola
Ma la mela è la stessa
Che resta in equilibrio
In testa ad ogni figlio
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
E se potessi parlare con lei da solo cosa le direi
Di dimenticare quel frastuono
Tra gli errori suoi
E gli errori miei
E guardare avanti senza l’ansia di una gara
Camminare insieme sotto questa luce chiara
Mentre gridano
Guarda, stacca, mordi, spacca, separa
Amati, copriti, carica, spara
Amati, copriti, carica
‘Ta ta ta’
Come prima quando tutto era unito
Mentre ora cammino in questo mondo proibito
Come l’Eden
Come l’Eden
Come l’Eden, prima del ‘ta ta ta’
Quando il cielo era infinito
Quando c’era la festa e non serviva l’invito
Dov’è lei?
Ora, dov’è lei?
Se ogni scelta crea ciò che siamo
Che faremo della mela attaccata al ramo?
Se tu fossi qui
Cosa ti direi
C’è una regola
Sola
Nel regno umano
Non guardare mai giù se precipitiamo
Se precipitiamo

 
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Seconda serata festival di sanremo (seconda parte)

Post n°15591 pubblicato il 06 Febbraio 2020 da Ladridicinema
 

23.00: sul palco arriva Tiziano Ferro

22.55: pubblicità-time

22.52: Amadeus annuncia che tra poco saranno sul palco l’accoppiata imperdibile Tiziano Ferro-Massimo Ranieri

22.50: e come il brano degli Stato Sociale, anche questo si candida per diventare un tormentone. Qualche dubbio in più invece resta sulla durata nei secoli dei secoli

22.48: band in stile Stato Sociale, almeno le prime note raccontano questo

RINGO STARR – Pinguini Tattici Nucleari
di R. Zanotti
Ed. BMG Rights Management (Italy)/Tuttomoltobenegrazie Milano – Padova

A volte penso che a quelli come me il mondo non abbia mai voluto bene
Il cerchio della vita impone che per un re leone vivano almeno tre iene
Gli amici ormai si sposano alla mia età ed io mi incazzo se non indovino all’eredità
Forse dovrei partire, andarmene via di qua, e cambiare la mia vita in toto tipo andando in Africa
Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
Uooh oooh
Tu eri Robin poi hai trovato me, pensavi che fossi il tuo Batman ma ero solo il tuo Ted eh eh
E quando dico che spero che trovi un ragazzo migliore di me fingo,
Che i migliori alla fine se ne vanno sempre e che cosa rimane? Ringo.
Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
Uooh oooh
Ringo, Ringo, Ringo, Ringo
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr
Ma questa sera ho solo voglia di ballare, di perdere la testa e non pensare più
Che la mia vita non è niente di speciale e forse alla fine c’hai ragione tu
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr (Ringo)
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr (Ringo)
In un mondo di John e di Paul io sono Ringo Starr (Ringo)
Uooh oooh

22.47: PINGUINI TATTICI NUCLEARI
Nati nel 2010 in provincia di Bergamo, I Pinguini Tattici Nucleari sono Riccardo Zanotti – voce, Nicola Buttafuoco – chitarra, Lorenzo Pasini – chitarra-cori, Simone Pagani – basso-cori, Matteo Locati – batteria, Elio Biffi – tastiera, fisarmonica, voce. Con il brano “Ringo Starr” tentano l’exploit di popolarità a Lo Stato Sociale. Per l’esordio festivaliero il cantante Riccardo Zanotti – proprio come Lodovico Guenzi – punterà sulla simpatia. Sono riusciti a riempire il Forum di Assago e altri Palasport importanti durante il loro Tour del 2019. Su Spotify vantano un brano da 10 milioni di streaming: “Verdura” (disco d’oro).
Discografia
Album in studio
2014 – Il re è nudo
2015 – Diamo un calcio all’Aldilà
2017 – Gioventù brucata
2019 – Fuori dall’hype
EP
2012 – Cartoni animali

22.45: Altra gag: Sabrina Salerno a 18 era un fiore, Amadeus a 18 anni sembrava Nicola di Bari o un serial killer americano

22.43: Incantati da Levante e dal suo ritmo sincopato, dalle sonorità mediterranee e dalla presenza scenica magnetica. Potrebbe essere balzata in testa alla classifica dei favoriti

22.41: Completo rosa per Levante che attacca un suo pezzo ritmato. E’ un bel brano, al primo ascolto

22.40:

TIKIBOMBOM – Levante
di Levante
Ed. Metatron Publishing – Torino

Ciao tu, animale stanco
Sei rimasto da solo
Non segui il branco
Balli il tango mentre tutto il mondo
Muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom
Hey tu, anima indifesa
Conti tutte le volte in cui ti sei arresa
Stesa al filo teso delle altre opinioni
Ti agiti nel vento
Di chi non ha emozioni
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Laggiù, tra cani e porci,
Figli di un Dio minore pronti a colpirci
Per portarci giù con sé, giù con sé.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Ciao tu, freak della classe
“Femminuccia” vestito con quegli strass
Prova a fare il maschio
Ti prego insisto
Fatti il segno della croce e poi
Rinuncia a Mefisto
Hey tu, anima in rivolta
Questa vita di te non si è mai accorta
Colta di sorpresa, troppo colta
Troppo assorta, quella gonna è corta
Mai più, è meglio soli che accompagnati
Da anime senza sogni pronte a portarti con sé, giù con sé.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Noi siamo angeli rotti a metà
Siamo chiese aperte a tarda sera, siamo noi.
Noi, siamo luci di un’altra città
Siamo il vento e non la bandiera, siamo noi.
Noi, siamo gli ultimi della fila
Siamo terre mai viste prima, solo noi
Noi siamo l’ancora e non la vela
Siamo l’amen di una preghiera, siamo noi.
Ciao tu, animale stanco
Sei rimasto da solo
Non segui il branco
Balli il tango mentre tutto il mondo
Muove il fianco sopra un tempo che fa
Tikibombombom

22.39: LEVANTE

Non è mancata la polemicuccia di avvicinamento a Sanremo sulle quota rosa con tanto di scambio di vedute con la scrittrice Michela Murgia. Levante è lo pseudonimo di Claudia Lagona, nata a Caltagirone il 23 maggio 1987. Su Spotify il suo maggior successo (con 9 milioni di ascolti certificati disco di platino) è “Pezzo di me” e lo condivide con un uomo di nome Max Gazzè. Vorrà dire che come donna Il quadruplo disco di platino per “Assenzio” lo deve anche a J-Ax, Fedez e Stash. Si presenta a Sanremo da cantautrice con “Tikibombom”.
Discografia
Album in studio
2014 – Manuale distruzione
2015 – Abbi cura di te
2017 – Nel caos di stanze stupefacenti
2019 – Magmamemoria
Album live
2017 – Nel caos di stanze stupefacenti (repack edition)
2020 – Magmamemoria XXMM (repack edition)

22.38: Abito lungo con spacco inguinale e scollatura vertiginosa immancabile per Sabrina Salerno

22.37: Entra in scena Sabrina Salerno, che sta faticando a scendere le scale dell’Ariston ma alla fine ce la fa

 

22.30: Pubblicità

22.28: Melodico, sentimentale, un po’ arrabbiato, su un tappeto rock per Nigiotti. Il pezzo è discretamente convincente. E adesso parte l’assolo di chitarra, merce rara nei pezzi dell’ultima generazione

22.27:

BACIAMI ADESSO – Enrico Nigiotti
di E. Nigiotti
Ed. BMG Rights Management (Italy)/
Sony/ATV Music Publishing (Italy)/Impatto
Milano – Bologna

Sembra sempre inverno
Oggi è un mese che non so… non riconosco
Ci ringhiamo da lontano come i cani,
E ci pensiamo ancora più vicini
È così
È così… è così… è così
Che se ti tiro come un sasso poi ritorni qui
È così
È così
Tu sei quello che proteggo dentro me
Ancora adesso che ti leggo senza scrivere
Sei in ogni volta che non penso e penso a te
Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine
Baciami, baciami… baciami adesso
Sembra sempre inverno
Questo cielo che fa buio troppo presto
Questo senso di buttarci troppo sale
Questa voglia… voglia di sapore
È così… è così
Tu sei quello che proteggo dentro me
Ancora adesso che ti leggo senza scrivere
Sei in ogni volta che non penso e penso a te
Sei l’unica stanza che mi salva dal disordine
Baciami, baciami… baciami adesso
Fermarmi qui, in mezzo a tutta questa gente
E senza dire niente baciami adesso
Baciami, baciami… baciami adesso
…Che poi fa buio presto…

22.26: ENRICO NIGIOTTI
Enrico Nigiotti nato a Livorno l’11 giugno 1987, ci riprova dopo la presenza a Sanremo un anno fa con “Nonno Hollywood”. Pur avendo partecipato sia ad Amici (prima) sia ad X Factor (poi), è anche passato dalla categoria “Nuove Proposte” del Festival 2015 con “Qualcosa da decidere”. Ora ci riprova con “Baciami adesso”, titolo che omaggia il successo di Mietta risalente all’ultimo indimenticato Sanremo di Pippo Baudo (2008). Il suo brano che per ora ha avuto più successo su Spotify è “L’amore è” (doppio platino), con quasi 20 milioni di streaming.
Discografia
Album
2010 – Enrico Nigiotti
2015 – Qualcosa da decidere
2018 – Cenerentola
2020 – Nigio
EP
2017 – L’amore è

22.25: Ci sta anche qualche scambio a tennis sul palco dell’Ariston

22.24: Fiorello e Djokovic cantano Terra promessa di Eros Ramazzotti

22.21: Djokovic parla di Sinner e dice che gli piace e di Fognini: “E’ un fenomeno”

22.20: Il numero uno al mondo sarà tra poco sul palco dell’Ariston, il vincitore dell’Australian Open domenica scorsa

22.18: E’ il momento di Novak Djokovic

22.16: Si sprecano le congas e le percussioni… atmosfere spagnoleggianti… Pezzo deboluccio ma orecchiabile per palati non proprio fini

22.15: Tutina color cipria per Elettra che parte con il suo reggaeton… Pezzo estivo in pieno febbraio

22.14:

MUSICA (E IL RESTO SCOMPARE) – Elettra Lamborghini
di D. Petrella – M. “Canova” Iorfida – D. Petrella
Ed. Universal Music Publishing Ricordi/Sony/ATV Music Publishing (Italy)/EMI Music Publishing Italia – Milano

Elettra, Elettra Lamborghini
Mi piace la musica fino al mattino
Faccio casino lo stesso ma non bevo vino
Ridi cretino
La vita è corta per l’aperitivo
Innamorata di un altro cabrón
Esta es la historia de un amor
Non mi portare a Parigi o ad Hong Kong
Tanto lo sai che poi faccio così (faccio così)
Cado cado, per la strada parla piano piano
Questa notte dormo sul divano
Altro che pensare a te
Tanto qui resta la
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
E anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella”
Io non ho mai smesso di sorridere
E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta”
Tutto quello che resta quando penso a te è
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Mi piace guardare le luci dell’alba
Girare nuda per casa e nessuno mi guarda
Quanto ti manca
Sì, mi hai chiamato col nome di un’altra
Innamorata di un altro cabrón
Esta es la historia de un amor
Ci stavo male per te e ora no
Tanto lo sai che io faccio così (faccio così)
Sola sola, ti ho dato tutto e ancora ancora
Resto qui e non dico una parola
Altro che pensare a te
Tanto qui resta la
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
E anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella”
Io non ho mai smesso di sorridere
E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta”
Tutto quello che resta quando penso a te è
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Innamorata di un altro cabrón
Esta es la historia de un amor (de un amor)
E anche se non mi hai detto mai “quanto sei bella”
Io non ho mai smesso di sorridere
E anche se non mi hai detto mai “amore aspetta”
Tutto quello che resta quando penso a te è
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare
Musica e il resto scompare

22.12: E’ il momento di Elettra Lamborghini!

ELETTRA LAMBORGHINI
La ricca ereditiera, nipote di Ferruccio Lamborghini fondatore dell’omonima casa automobilistica, nata a Bologna il 17 maggio 1994, è stata recentemente coach a The Voice of Italy. Nel 2017 ha partecipato al programma spagnolo Gran Hermano Vip e poi in Inghilterra al Geordie Shore. A settembre dello stesso anno ha collaborato con Gué Pequeno e Sfera Ebbasta nel singolo Lamborghini RMX, partecipando quindi l’anno seguente ai Wind Music Awards 2018. Si è ritagliata un suo spazio nella Latino Trap grazie al successo di “Pem pem”, brano con 66 milioni di streaming su Spotify e certificato doppio disco di platino.
Discografia
Album
2019 – Twerking Queen

22.10: Gag con le due telegiornaliste che stanno presentando Sanremo come se fossero alla presentazione del Tg

22.08: E’ il momento delle conduttrici, dal Tg 1 Laura Chimenti ed Emma D’Aquino. Chimenti veste Giardina, abito lungo, blacvk and white, mentre la D’Aquino abito lungo, gonna ampia, grigio perla, in tulle ricamato

22.05: Ci si aspettava qualcosa di più da Piero Pelù, con cori finali alla Coldplay e tanto di giretto in platea… Sicuramente non ha pagato dazio all’emozione

 

22.04: Nella tradizione del rock italiano, è un Pelù molto più vicino al pop e alla sua seconda parte di carriera che a quello dei Litfiba. Nè carne nè pesce… Il pezzo è orecchiabile ma non graffia

 
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