Amina Narimi

Armellino, in dialetto di qua, in fondo alla piana, si chiama l'albicocca, attribuendone alla terra, l'Armenia il nome del frutto.
Avevi i piedi ignudi su la soglia,
tremavi come un armellino in fiore
che trema tutto, al vento che lo spoglia
(Pascoli)
Si andavano a rubare negli alberi che i contadini tenevano davanti casa. Si strisciava senza che il cane, accorgendosi, potesse abbaiare. Si mettevano dentro la canottiera. Era maggio mi pare. Con le ossa si faceva poi un gioco. Lo stesso, piu avanti con quelle di pesca, più grosse.Un gioco di abilità di mani.Ossa che si lanciavano in aria e nel frattempo si raccoglievano a terra. Male che andasse, c'erano i sassi del cortile di scuola. Ricreazioni senza merendine. Uova sode, panini col salame.
Guarda te dove mi porta il duduk.
Una specie di gioco dei sei gradi di conoscenza. Mi piace il numero di varianti che produce, e dove ognuna conduce.
Ha la leggera, bionda peluria dei glutei di femmina. L'albicocca, come la pesca.
Ricamano suoni le dita sugli otto buchi del giorno di pascqua
Dopo un viaggio in turchia, mi ero portato a casa questo strumento, come il flauto, otto buchi. Zurna mi pare si chiamasse. Una doppia ancia. Un suono meno grave, piu acuto, come un sax soprano.
Vola cosi la bambina, sulla groppa d'uccello, dalle ali colorate, come un simurgh. Anche simurgh, antica fiaba sufi, arriva da quelle bande, appena sotto, la persia, dove l'armenia sconfina.
Le combinazioni di suoni degli otto buchi del flauto, mi portano a queste connessioni, i sei gradi si chiudono dentro un cerchio, il nastro, a Moebius che si collega al fiato, e nel suonare il duduk si usa la respirazione circolare. Un tecnica dove il suono non si interrompe per tirar fiato.
Senza fiato, come quando a quando, i suoni si uniscono, facendosi sposi.
Otto buchi, otto combinazioni che, come un gioco ti lascio.