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« Un mese a primavera!!!!Tramonto sul lago...buon... »

Dare alla Cina una legge sulla biodiversita'

Post n°1092 pubblicato il 23 Febbraio 2020 da rbx1dgl
 

Coronavirus, il dottore «Daremo alla Cina la legge su animali selvatici e biodiversità per scongiurare un altro virus» Zhou Jinfeng, capo della ong cinese che si batte per la difesa della biodiversità. è in arrivo a Roma per una conferenza cruciale
Guido Santevecchi  
CHIEDIAMOCI ANCHE SE QUESTO VIRUS NON E' USCITO DA UN LABORATORIO MILITARE IN UN MODO O IN UN ALTRO. 
.
.
L'immagine può contenere: spazio all'aperto.
.
.
.
A molti cinesi piace lo «ye wei», che si può tradurre liberamente «sapore selvaggio»: c’è un mezzo proverbio mandarino secondo cui si può mangiare «tutto ciò che ha quattro zampe, vola o nuota». E questa passione alimentare è stata il terreno di coltura del Covid-19, che ha aggredito la Cina e spaventa il mondo. Perché il focolaio dell’epidemia a Wuhan è stato individuato nel mercato del pesce, volatili e animali più o meno
esotici, macellati o in gabbia. Le autorità hanno vietato con un provvedimento amministrativo il commercio
di pipistrelli, zibetti, pangolini, civette delle palme. Ma solo durante l’emergenza, per ora.
Per evitare di dare a un nuovo coronavirus l’opportunità di ripartireda un «animale serbatoio»serve
una legge che cambi le abitudini dei cinesi.

 La Sars nel 2002 era cominciata a Canton in un altro mercato esotico... «Sì, questa volta il divieto sarà definitivo, abbiamo già segnali positivi dalle province del Guangdong e del Fujian, dalla grande
municipalità di Tianjin: presto avremo regole chiare a livello nazionale», dice da Pechino il dottor
Zhou Jinfeng, a capo della “China Biodiversity Conservation and Green Development Foundation”, organizzazione non governativa ambientalista». Come fa ad essere così sicuro?
«Perché questo coronavirus è servito da lezione ambientale per tutta la Cina. È già in corso una campagna
di sensibilizzazione diffusa, pensi che gli striscioni per propagandare tra la popolazione l’importanza di
proteggere le specie selvatiche per la salute di tutti sono arrivati anche sulle lontane montagne dello
Yunnan. Laggiù la nostra fondazione si batte per difendere i grifoni himalayani, le aquile e i gibboni». (Si racconta che in banchetti molto esclusivi per nuovi ricchi e potenti a volte venga servito anche cervello di scimmia, ndr).

 Il dottor Zhou, 58 anni, laurea a Pechino e PhD in Chimica alla Purdue University americana, è uno
dei più noti esponenti cinesi del movimento per lo sviluppo sostenibile e la difesa ambientale e si sta
preparando per una riunione cruciale a Roma sulla protezione della biodiversità. Il meeting si sarebbe
dovuto tenere in Cina, ma l’emergenza coronavirus ha costretto a spostare l’appuntamento nel quartier
generale della Fao in Italia, dal 24 al 29 febbraio. Dottor Zhou, che cosa dirà a Roma? «Che il Congresso
del popolo cinese sta dibattendo una bozza di legge da titolo “Divieto di commercio di specie protette ed Eliminazione della cattiva consuetudine di mangiare animali selvatici al fine di proteggere la salute
e sicurezza della popolazione”». Battaglia vinta dunque? «Non ancora, noi vogliamo criteri stretti, norme
per l’applicazione del bando, non basta un elenco di alcuni animali, vogliamo proibire tutto il commercio, i mercati. E poi vorremmo soprattutto che la legge si intitolasse “Protezione della biodiversità”, questo
darebbe un respiro molto più ampio, perché la biodiversità è alla base della vita e dell’ecosistema e la Cina
con la sua grandezza ha un obbligo di fronte al mondo di instaurare e rispettare una civiltà ecologica».

 Zhou è dentro la politica governativa cinese, ma non è un megafono dell’ortodossia. Spiega: «Negli ultimi
anni il mercato nero di animali selvatici si è diffuso su Internet, su piattaforme di ecommerce. Molti mercanti
di carne che non dovrebbe finire sulle tavole hanno costituito imperi grazie a buchi normativi e piattaforme virtuali».
In attesa della legge, la fondazione del dottor Zhou si sta impegnando nella battaglia contro il virus a Wuhan.
Ed è così che nella rete di solidarietà cinese si è imbattuto Niccolò, il ragazzo di Grado bloccato in città dalla febbre e finalmente rientrato con un volo speciale dell’Aeronautica italiana. Come le è capitato di dare una
mano a Niccolò? «La notte in cui il ragazzo non potè salire a bordo del primo aereo italiano a causa della
febbre, mi ha chiamato da Wuhan la dottoressa Sara Platto, che collabora con noi (la professoressa universitaria
è esperta di comportamento animale, specializzata nei delfini, ndr) e io ho cercato di fare quello che era necessario per un ospite italiano della Cina. Ho telefonato a Wuhan, per trovargli un posto dove stare. Non è stato facile, abbiamo dovuto coinvolgere diverse persone per trovare una stanza al ragazzo, con le restrizioni dovute alla quarantena. Niccolò è un giovane gentleman, non potevamo permettere che finisse a dormire
sotto una tenda... si è comportato con coraggio. Bravo!», conclude il dottor Zhou con una parola italiana,imparata in uno dei suoi tanti viaggi a Roma «una città che tutti dovrebbero visitare per capire
la storia assieme a Pechino
Corriere della sera.it

Commenti al Post:
paperino61to
paperino61to il 24/02/20 alle 08:45 via WEB
Credo che non sapremo mai la verità su cosa abbia scatenato questo virus,io dubito molto quello che dicono loro, e sono propenso( sbagliando x carità) a credere di più ad esperimenti militari.Inoltre se ci fai caso nonostante virologi, medici e vice ministro della sanità( è un medico) la maggior parte della gente crede ai social, ai tg. Ma quanti morti ci sono x influenza all'anno? quanti morti ci sono sui posti di lavoro?..buon inizio e pensiamo positivo sempre...smack
 
rbx1dgl
rbx1dgl il 24/02/20 alle 10:05 via WEB
Lo so' marco anche io ho questo dubbio infatti nn ci dicono tutto , per questo è cosi difficile da combattere, però sono anche del parere che certe cose sullo sviluppo ecosostenibile vadano regolamentate visto che nn esistono leggi. Speriamo bene, quando uno ci pensa ci vengono i nervi.Grazie per il tuo commento.
 
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