« Mare nostrum | Cimitero di san Michele » |
Santa Igia e Alghero
Post n°231 pubblicato il 27 Maggio 2015 da giovannatilocca
Durante la colazione di solito leggo qualcosa. In questo periodo sto sfogliano "Archeologia Viva". Stamattina il latte mi è andato un po' di traverso quando ho letto un articolo dello storico sardo Francesco Cesare Casula su Santa Igia pubblicato nel n°163 del gennaio-febbraio 2014 a pag .66 e seg. di Archeologia Viva. "Chi scrive* protestò sui giornali locali, alla televisione e in sede politica presso la regione Autonoma; organizzò sit-in di studenti, e perfino un Congresso, i cui atti furono pubblicati (1983) in un grosso volume intitolato S. Igia, capitale giudicale. Un inestimabile bene archeologico da salvare alle porte di Cagliari. Ma fu tutto inutile. Le foto delle fosse all'epoca scavate dalle ruspe per collocare i plinti della sopraelevata mostrano lo scempio perpetrato sui resti della capitale sepolta. E per finire, una grande distesa di asfalto, versato nottetempo alla luce delle fotoelettriche ..." *Francesco Cesare Casula Io mi auguro vivamente che nel frattempo (sono passati più di trent'anni) si sia provveduto ad istituire leggi per la protezione di siti così importanti. Ma veramente piange il cuore se si pensa che parti fondamentali della nostra storia suscettibili di ricerche e studi capaci di far luce in periodi veramente bui come il medioevo sardo siano stati cancellati con tanta scellerata stupidità. E fa crescere la rabbia sapere che c'è stato chi si è battuto con tutte le armi a disposizione per evitare la sciagura ma la sua lotta si è rivelata inutile. E all'indomani di Monumenti Aperti ci poniamo diverse domande. Nella foto: Ristrutturazione del Qualté - (2013) |
Inviato da: cassetta2
il 13/06/2024 alle 18:05
Inviato da: cassetta2
il 11/11/2023 alle 12:49
Inviato da: prefazione09
il 17/09/2019 alle 07:26
Inviato da: RavvedutiIn2
il 25/08/2019 alle 16:14
Inviato da: giovannatilocca
il 27/12/2017 alle 12:28