Un blog creato da DiarioDiViaggio0 il 30/04/2008

Diario personale

my step

 
 
 
 
 
 

TAG

 
 
 
 
 
 
 

I MIEI LINK PREFERITI

 
 
 
 
 
 
 

CONTATTA L'AUTORE

Nickname: DiarioDiViaggio0
Se copi, violi le regole della Community Sesso: M
Età: 57
Prov: EE
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

FACEBOOK

 
 
 
 
 
 
 
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Giugno 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
          1 2
3 4 5 6 7 8 9
10 11 12 13 14 15 16
17 18 19 20 21 22 23
24 25 26 27 28 29 30
 
 
 
 
 
 
 
 

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
 
 
 
 
 
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 
 
 

 

 
« Piccole emozioniNavigando »

28/01/09

Post n°181 pubblicato il 28 Gennaio 2009 da DiarioDiViaggio0
 

Oggi mi piacerebbe parlare un pochino della crisi che si aggira sul mondo intero.

Ci sono interrogativi a cui io purtroppo non so rispondere, mi informo, come fanno tutti penso, ho il mio pensiero ma poi fondamentalmente non sono un macroeconomista con le giuste basi per rispondere ad alcune domande, quindi mi permetto solo di fare piccole riflessioni personali.

La crisi nata dalla finanza, dalla finanza inquinata, dal prestare soldi che non si avevano in cassa, da azioni che sono cresciute in maniera esponenziale senza avere agganci con le solidità aziendali, e da azioni mandate al ribasso solo per poter specularci sopra, insomma una crisi nata dal voler far soldi a tutti i costi, inventando soldi dove questi non c’erano, si è spostata ad una crisi reale, cioè un impoverimento del ceto medio e quindi ad un prima rallentamento, poi stagnazione, poi decremento dei consumi.

Che si sente parlare di crisi sono ormai 10 anni, almeno in Italia, ma poi con il credito agevolato, con il nostro sapersi arrangiare non ne abbiamo mai veramente risentito, il nostro PIL era sempre in crescita, adesso invece abbiamo stoppato il nostro PIL anzi siamo in recessione.

Non mi convincono molto le misure adottate dal nostro governo, ho sempre pensato che il Dott. Berlusconi fosse un buon imprenditore e non un ottimo imprenditore, perché per essere ottimi imprenditori si rispettano tutte le regole e non solo quelle del mercato, ma come politico ha qualcosa da mettere a posto, e forse più di qualcosa.

All’inizio abbiamo aiutato la finanza, anche se a dire il vero noi in Italia molto meno che non in altri paesi, e adesso facciamo interventi mirati, nel senso settore più in crisi intervento che arriva, ma in Italia non esistono solo 2/3 aziende, e quindi mi spiace moltissimo per i lavoratori di ALITALIA, che non hanno ricevuto lo stipendio da cassintegrati capisco che per la FIAT (che produce circa l’11% del PIL con tutto il suo indotto) bisogna avere un occhio di riguardo e quindi si convoca la società a Palazzo Chigi ma bisogna anche pensare che l’Italia è principalmente strutturata in piccole aziende, e che se il distretto di Torino si basa sulla FIAT, altri distretti si basano su altre cose. Tutto il distretto di Modena come quello di Prato, Biella, Como si basa sull’industria tessile, ormai in crisi da almeno 4/5 anni, e si parla magari non di 60.000 lavoratori, ma sicuramente di più dei 6.000 dell’ALITALIA sparsi in medie piccole aziende, che non hanno diritto alla cassa integrazione e che vengono sistematicamente licenziati. Il distretto di Altamura, come quello di Pistoia e Brianza si basa sul mobile, e anche qui ci sono grosse perdite di posti di lavoro. Ultimamente la crisi ha toccato anche la Food Valley, che fa molto americana chiamarla così, quindi i salumifici, piuttosto che i pastifici risentono di questa crisi e si parla di perdita di posti di lavoro. E si parla di gente che lo stipendio non lo riceve e che magari continua a lavorare sperando che il suo titolare il mese prossimo qualcosa gli possa dare.

Perdita di posti di lavoro = perdita di stipendio e quindi impossibilità all’acquisto
Perdita di posti di lavoro = insicurezza del proprio lavoro e quindi risparmio.

Le parole del nostre Presidente del Consiglio che ci invita a continuare a spendere non bastano più non abbiamo o abbiamo paura di non avere in un prossimo, molto prossimo futuro soldi da spendere, un calo dei prezzi è improbabile, perchè … perché?

Eppure le materie prime calano, eppure non c’è più neanche un rapporto di domande ed offerta, eppure.

Va beh io i prezzi di vendita li studio quindi dovrei poter dire qualcosa di più. La filiera distributiva, si incide su alcuni prodotti, come possono essere i prodotti agricoli, ma su altri?

I fabbricanti guadagnano troppo, e lo pensavo anche io sino a circa 4/5 anni fa quando il prezzo mi veniva comunicato dalla direzione, capperi ma quanto vuol guadagnare il mio capo? Poi fai un piccolo salto di mansione e scopri che i costi sono dati solo in minima parte dalle materie prime, ci sono i costi di produzione che sono proibitivi, ed una volta arrivato al costo totale poi ci sono da aggiungere altri costi che tutti stanno cercando di tagliare, ad esempio le fiere, ma che non possono essere tagliati così tanto.

Uno dei costi che si cerca di tagliare, soprattutto nelle aziende medio piccole, è il costo della ricerca. Ma tagliando questi costi si hanno due effetti importanti, uno per tutte quelle aziende che esportano il “made in Italy” vuol dire impoverire i loro prodotti e avere copie che arrivano dall’oriente concorrenziali con il prezzo, due per le aziende ad alto contenuto tecnologico rimanere un passo indietro, e questo succede oramai troppo frequentemente.

Se i titolari d’aziende fabbricanti non guadagnano troppo, e quello che guadagnano lo reinvestano nella loro azienda e a guardarmi in giro non sono moltissimi quello che lo fanno ma neanche così pochi, allora la colpa è della distribuzione, i costi lievitano al momento della vendita.

Si e no, per alcuni articoli sicuramente si, per altri meno, però, però i prezzi al pubblico potrebbero subire delle sostanziali diminuzioni se, se noi ci accontentassimo, se non chiedessimo un assortimento impossibile per comprare un paio di calze, se non ci servisse la cose tutte e subito, se corressimo dietro alla moda per forza.

Altra grande questione il comprare italiano, l’industria manifatturiera è quella che assorbe manodopera, il terziario molto meno per fare una camicia servono almeno 3 persone specializzate, chi taglia, chi cuce e chi controlla e insacchetta, per importarla dalla Cina solo il trasportatore.

Lo so mi sono spinto troppo oltre, e non ho fatto neanche un analisi approfondita, quindi è un post che potrà essere criticato sotto tutti i punti di vista, e poi ero partito con l’idea di dire il Governo deve pensare all’azienda ITALIA e non alle singole aziende, e quindi dare un aiuto grosso e sostanziale a tutte le realtà produttive e non solo ad alcuni comparti, e sono arrivato a dire che forse quello di cui abbiamo bisogno e di un economia un po’ meno globalizzata e che tutti e dico tutti dobbiamo fare un passo indietro, e investire invece che comprare, ecco questo dovrebbe essere il prossimo traguardo che si pone davanti l’umanità investire e comprare ma non consumare, investire in nuove tecnologie e in nuovi materiali e non comprare cose per usarle due volte e poi buttare, Wall-e è un film che forse è passato troppo in sordina in Italia, Obama in America ha un piano di investimenti per il risparmio che parte dall’auto sino ad arrivare a nuove tecnologie per la casa, noi invece abbiamo tagliato una legge che permetteva anche al privato di investire per risparmiare in un secondo momento, però i nuovi cellulari vanno a ruba.

Per finire il tutto, vorrei lasciarmi a promemoria due o tre considerazioni, la FIAT tanto snobbata in passato, sta chiudendo un’intesa con la Chrisler, che poi non è l’ultima arrivata, arrivando ad avere almeno il 25% del loro capitale sociale, perché negli ultimi anni hanno investito in tecnologia, anche con i nostri soldi, si usando tutta la cassa integrazione possibile ed usando i soldi che ogni tanto riuscivano a fare affluire alle loro casse non per investire sul prodotto o in tecnologie ma per investimenti personali, adesso dice attenti se non ci aiutate tutto può morire. Tutti siamo stati tediati dalla vicenda ALITALIA, però nessuno ci ha detto come è poi andata a finire e quanto abbiamo dovuto sborsare a persona per venderla a un gruppo di imprenditori che ha come unico obbiettivo rivenderla fra 5 anni guadagnando tutto il possibile. La sinistra e il centrosinistra invece di agire compatto e di fare proposte si sgretola, e forse perderà la sua piazza fiore all’occhiello (Firenze). Insomma marasma, ma quei 900 amministratori dell’azienda ITALIA che pensano di fare? E quello che è il consiglio di amministrazione deve pensare solo alle intercettazioni? Beh voglio aiutarli, sappiano che il mio cellulare può essere controllato 24 ore al giorno 7 giorni alla settimana, io sono tutto 24/7 e non solo quando gioco a fare il Master.

Riguardo alle intercettazioni, posso sapere perché sarà punito l’editore e un po’ anche il giornalista che pubblica le intercettazioni e non il magistrato o chi per lui che gliele passa?

Si lo so mi sono fatto prendere la mano, e ho fatto il mio nuovo sermoncino, ma ultimamente ascolto notizie solo per dispute stupide e non per problemi seri.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 
 
 
 
 

COSA FARE SUBITO

Tanti passano di qua magari per la prima volta e non possono leggere tutti sti post, allora io ho pensato, ma se a loro piace il mio blog come posso aiutarli, e soprattutto fra un anno come posso aiutare me a rileggerlo, bisognerebbe mettere delle orecchie a questo diario per i passi piu' importanti.

Ed eccole le orecchiette.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

Ardat_Lilimgf70marcus_ramiusechelon1962desideratasubmissiomaillineagefantasminaliveeprotigiuseppeiacominoantonioraso89marrano73sottile_frusciodolcedgl19giuliocrugliano32bamby1966
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

DA RADIOFRECCIA - 1998 LIGABUE

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963