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Dall'Estero e dall'Italia

Post n°183 pubblicato il 30 Gennaio 2009 da DiarioDiViaggio0
 

Dall’Estero


1.     http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/forum-davos/davos-cina/davos-cina.html


http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/economia/forum-davos/seconda-giornata/seconda-giornata.html


2.     http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/obama-presidenza-2/piano-stimolo/piano-stimolo.html


3.     http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/obama-presidente-4/iran-ritiro/iran-ritiro.html


tre notizie non legate fra loro, ma che penso abbiano una loro importanza in questo momento, sia la Russia che la Cina stanno criticando fortemente il modello USA di gestire la finanza e l’economia in genere, un economia basata solo sulla finanza e non sulla produzione un economia malata alla base dove non si è tenuto in maggior conto il risparmio. Andranno riscritte le regole, ma conoscendo bene le cause che hanno portato a questo,  e che comunque se non si ritrova un’etica non si va da nessuna parte. Il nostro ministro Tremonti (che apprezzo a livello di persona ma non a livello politico, le sue scelte non sono in linea con le mie) ha detto una cosa molto giusta, questa è una crisi che si supera solo in parte con i capitali, servono più regole, serve più etica. A proposito di etica, continua a non essere etico che qualche milione (e non stiamo parlando di centinaia ma di milioni) di persone sperse nei 5 continenti, ma in forte concentrazione in Africa, non abbia il mangiare necessario alla sopravvivenza. E a proposito di Tremonti, ha bad bank, insomma un posto dove infilare tutte quelle obbligazioni e quelle cose “sporche” fatte dall’alta finanza per avere una finanza più pulita, ma lo deve proprio avere nel sangue questa cosa visto che ha fatto la bad company per ALITALIA, il problema è ma chi si fa carico di questa nuova bad company? Sempre i cittadini? E si lo so mi contraddico con un pensiero di due giorni fa, ma non penso che chiudere le frontiere alle importazioni sia giusto e come me la pensano gran parte dei ministri dell’economia, quindi compriamo italiano il più possibile ma non chiudiamo le frontiere. Ultimissima cosa, visto che le multinazionali sono quelle che in gran parte producono nei paesi asiatici, facciamo pressione su di loro per aumenti di stipendi e per migliori condizioni lavorative dei loro “dipendenti”, anche se non sono dipendenti diretti. Il costo di manodopera su una scarpetta o su un vestito influirebbe pochissimo sul prezzo di vendita se lo stipendio medio fosse raddoppiato e se le ore di lavoro fosse allo stesso tempo dimezzate. Questo servirebbe anche a dare una spinta al consumo interno e quindi ad un rilancio dell’economia.


La risposta arriva quasi in simultanea da Obama, che è riuscito a fare approvare il suo piano, e che dice chiaramente spenderemo questi soldi con la totale trasparenza, e penso che ci sia da credergli. A proposito sanno i nomi dei 12 democratici che hanno votato contro il provvedimento, questa è una forma alta di democrazia, io elettore ho votato per le idee del mio candidato non per le idee del partito (va beh qui in Italia non si può visto che non ci sono i voti di preferenza), e magari il mio candidato non ha la stessa idea del partito e non è costretto a votare con voti di fiducia.


Ahmadinejad, risponde al discorso inaugurale di Obama, e chiede che per prima cosa venga chiesto scusa dagli americani a tutti i popoli da loro oppressi e sbeffeggiati, e solo dopo si potrà parlare di riapertura di dialogo. Questo mi ha fatto tornare in mente l’attacco dell’11 settembre alla Twin Towers, quando parlando con gli americani erano si sconvolti dai morti, ma soprattutto erano sconvolti dal fatto che qualcuno li avesse attaccati perché loro erano portatori di democrazia, ma come noi i buoni che andiamo in giro per il mondo a portare la democrazia veniamo attaccati? Ma siete diventati tutti matti? Ecco il grosso problema americano in politica estera è questo, il fatto che loro ancora non abbiano capito che la democrazia non si impone con la forza, che non tutte le guerre sono uguali, e a chi mi parla delle manifestazioni fatte a Washington contro la guerra del Vietnam o contro la guerra in Iran, si vede che non ha mai parlato con la maggior parte degli americani, e anche con alcuni che a quelle manifestazioni erano presenti, loro erano per lo più indignati dall’alto numero dei loro morti, erano indignati da alcuni modi di far la guerra, non dal fatto che la guerra serviva ad imporre democrazia. Lo stesso Obama sta parlando di ritirare le truppe dall’Iraq non dall’Afghanistan e la guerra in Iraq non piace perché è nata da una bugia e ha portato troppi morti. Gli americani, o gran parte di loro, appoggia incondizionatamente la politica americana riguardo Israele.


Dall’Italia


http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/politica/parlamento/parlamento/parlamento.html


http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/ambiente/modena-foresta/modena-foresta/modena-foresta.html


ecco due notiziole che mi fanno pensare a quando poco siamo noi italiani, e a quanto ben siamo rappresentati. Si non sputo nel piatto dove mangio, ma proprio ieri ho avuto una grossa discussione con il mio capo riguarda o questo, noi italiani giochiamo nell’ombra sempre e comunque, giochiamo in quelle zone non perfettamente illuminate in tutti i campi, e allora perché i nostri rappresentanti non dovrebbero fare altrimenti? Che bisogna c’era di spendere 500.000 Euro per far si che alla camera non potessero più esserci votazioni fasulle? Lo sapete che se andate a votare per un altro rischiate la galera? E allora loro? Ma come prima fanno la legge e poi sono i primi ad infrangerla? Ma no ma dai non si fa così e dai e poi in parlamento parlano dei “furbetti del quartierino” che mi spiegate poi quale è sto quartierino? E poi dobbiamo inquinare tutti meno, dobbiamo rispettare il protocollo di Kioto, Modena ottima provincia sotto questo punto di vista, facile farlo se si compra un pezzo di foresta dall’altra parte del mondo, ma come fatta la legge e trovato l’inganno? E se mai io dovessi farlo per la mia azienda? Emetto più sostanze nocive di quello che devo e poi mi compro un bel pezzo di bosco su qualche cucuzzolo sperduto che costa anche poco? Mi sa che forse andrei in galera. Qualcuno molto importante disse abbiamo fatto l’Italia, adesso facciamo gli italiani sono passati quasi 150 anni, ma degli italiani ancora non c’è traccia, c’è traccia di persone che arrabattandosi riescono a sopravvivere, vivere, fare i soldi, ma il rispetto delle regole non esiste ancora, il rispetto del vicino non esiste ancora perché l’importante è coltivare il proprio orticello e quello fatto tutto fatto. Ma sempre di più si parla di Europa, sempre di più si parla di globalizzazione, e noi siamo ancora ai comuni e al mettere a posto le cose una per volta senza guardare i problemi nella sua complessità, piccole soluzioni che a volte cozzano le una con le altre. Eppure di esempi ne abbiamo a migliaia, forse migliaia sono troppi e allora diciamo centinaia, ponti costruiti senza raccordi, strade che finiscono nel nulla, perché non guardando il problema globale, ma dovendo risolvere piccoli problemi comunali ognuno fa con quello che ha una piccola parte anche se poi non serve assolutamente al nulla.


Dall’Italia o dall’Estero


http://www.repubblica.it/2009/01/sezioni/esteri/benedetto-xvi-29/prete-lefebvriano/prete-lefebvriano.html


boh, io spero sempre che sia estero, il Papa sta nello stato del Vaticano, vero che non ci sono frontiere, ma non ci sono neanche più con la Francia, vero che è piccolissimo tanto da stare all’interno di una città ma sempre stato è no? Va beh sul Papa mi sono già espresso abbastanza, la figura ecumenica non mi interessa, non sono ne cristiano ne cattolico, e quindi faccia un po’ come gli pare per tutte le questioni religiose, ma certe scelte sono molto politiche. Come ha mai fatto a riabilitare i lefebvriani in toto quando poi questi hanno fatto in passato, e ribadiscono nel presente, affermazioni completamente fuori di testa?

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Tanti passano di qua magari per la prima volta e non possono leggere tutti sti post, allora io ho pensato, ma se a loro piace il mio blog come posso aiutarli, e soprattutto fra un anno come posso aiutare me a rileggerlo, bisognerebbe mettere delle orecchie a questo diario per i passi piu' importanti.

Ed eccole le orecchiette.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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DA RADIOFRECCIA - 1998 LIGABUE

Credo nelle rovesciate di Bonimba, e nei riff di Keith Richards. Credo al doppio suono di campanello del padrone di casa, che vuole l'affitto ogni primo del mese. Credo che ognuno di noi si meriterebbe di avere una madre e un padre che siano decenti con lui almeno finché non si sta in piedi. Credo che un'Inter come quella di Corso, Mazzola e Suarez non ci sarà mai più, ma non è detto che non ce ne saranno altre belle in maniera diversa. Credo che non sia tutto qui, però prima di credere in qualcos'altro bisogna fare i conti con quello che c'è qua, e allora mi sa che crederò prima o poi in qualche dio. Credo che se mai avrò una famiglia sarà dura tirare avanti con trecento mila al mese, però credo anche che se non leccherò culi come fa il mio caporeparto difficilmente cambieranno le cose. Credo che c'ho un buco grosso dentro, ma anche che, il rock n' roll, qualche amichetta, il calcio, qualche soddisfazione sul lavoro, le stronzate con gli amici ogni tanto questo buco me lo riempiono. Credo che la voglia di scappare da un paese con ventimila abitanti vuol dire che hai voglia di scappare da te stesso, e credo che da te non ci scappi neanche se sei Eddie Merckx. Credo che non è giusto giudicare la vita degli altri, perché comunque non puoi sapere proprio un cazzo della vita degli altri.
 
 
 
 
 

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