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VENETO . FEDERALISMO . STORIA DEL POPOLO VENETO. VENETO LIBERO. VENETO STATO AUTONOMO. ANTI COMUNISTA. ANTI FASCISTA . CULTURA VENETA.

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GRAN SIGILLO VICARIALE DI MONTEFORTE D'ALPONE

l'Amministrazione comunale di Monteforte d'Alpone, in collaborazione con la Pro Loco, mette in scena anche  quest'anno la ricostruzione storica del  GRANSIGILLO VICARIALE, vero fiore all'occhiello delle attivita' culturali, promozionali e turistiche di Monteforte nel mondo.

Alle 21.00 di sabato 29 Maggio il  quattrocentesco chiostro del Palazzo Vescovile ospitera' il salto nel passato consegnando alla storia di questa prestigiosa manifestazione altri 4 nuovi Vicari, tra cui una Signora.
I nomi vengono mantenuti segreti fino a poche ore prima della manifestazione, come nella tradizione.
La scelta delle personalita' da insignire dell'onoreficienza montefortiana, cade su persone che abbiano a che fare con l'affascinante mondo del vino, in modo particolare il nostro Soave, protagonista indiscusso degli eventi montefortiani e tra i leaders dei grandi Bianchi  a livello internazionale.
Gli annali dei vicari insigniti vantano anche moltissime presenze dal mondo giornalistico, dell'imprenditoria e della medicina.
La regia della cerimonia e' a cura della Signora Paola Bressan che si attesta cosi' tra le figure di spicco nella perfetta ricostruzione sui testi antichi risalenti al 1453, non tralasciando i particolari degli abiti dei personaggi.

La nostra storia a cui faremo riferimento, risale infatti a poco prima del Rinascimento, con tutte le caratteristiche di quell'arte raffinata che il mondo tuttoggi ci riconosce.
Alcune note storiche per addentrarsi nel clou della cerimonia: nel 1453 il Vescovo E.Barbaro, proprietario della contea comprendente Monteforte, decise di erigere il magnifico Palazzo Vescovile, sulla scorta di un'antica torre voluta da un suo predecessore, il Vescovo Adelardo.
Il Palazzo nei secoli rimase dimora del Vescovo, che lo frequentava specie d'Estate ma anche, ai piani inferiori, sede degli uffici e dell'amministrazione delle campagne circostanti.
A fare le veci del Vescovo, per tutto l'anno c'era il Vicario il quale aveva il compito di incassare la famosa decima dai contadini e fungeva da giudice di pace.
Ecco che la figura del Vicario fu sempre importantissima per la popolazione, vero punto di di riferimento per tutti, dal punto di vista legislativo e giuridico.
Ogni anno, da 25 anni a questa parte, Monteforte rivive le atmosfere di un tempo in una ricostruzione che getta le sue basi nella tradizione e nei valori della nostra terra, lasciando poco spazio al folklore e prediligendo invece l'amore per la nostra storia e le nostre radici.

L'investitura del Gransigillo vicariale e' anche un ottimo modo per collocare Monteforte al centro della promozione del nostro prodotto principe, infarcendola di storia, in un continuo andirivieni tra sogno e realta'.

Avremo la figura del Vicario Generale, dell'Historicus, del Cavaliere, del Massaro, dei Paggi e durante la cerimonia, ogni nuovo vicario verra' insignito a mezzo di un anello, il sigillo appunto, che testimoniera' la sua entrata nella confraternita dei vicari che Monteforte ha saputo esprimere di stagione in stagione.
Chi ideo' questa investitura penso' anche all'importanza che fosse divulgata oltre i nostri confini ed e' cosi' che ogni anno la commissione preposta sceglie di nominare Vicario chi possa incarnare queste prerogative di passione per cio' che e' stato e cio' che e', da raccontare e di cui farsi ambasciatore.
Sono attese le autorita' della citta' di Verona am anche della Provincia e della Regione oltre che gli ospiti illustri chiamati alla "corte dei Vescovi" nella piu' suggestiva cerimonia della Vallata d'Alpone.
La cerimonia nel chiostro e' aperta al pubblico in questo tuffo nella storia del nostro paese.

Ufficio Stampa-Cultura e Turismo
Comune di Monteforte d'Alpone

 

 

 
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LA NOSTRA REGIONE RESTA LA LOCOMOTIVA D'ITALIA

Post n°417 pubblicato il 25 Maggio 2010 da FEDERALISTACONVINTO
 

 

Le imprese venete scaldano i motori e sono pronte a ripartire. In base ai dati sulla congiuntura industriale, infatti, negli ultimi mesi si è registrata una ripresa che fa ben sperare per il futuro del nostro sistema economico. La produzione è in aumento e per tutte le aziende le prospettive di crescita sono decisamente incoraggianti. Ciò significa che i nostri imprenditori hanno saputo tenere dritta la barra nella bufera, senza cedere al pessimismo durante una crisi che ha attanagliato l'economia internazionale. Questo atteggiamento lungimirante e positivo alla lunga ha pagato.
Il Veneto rappresenta la terza economia nazionale e contribuisce per quasi il 10% al Pil italiano, con una partita Iva ogni dieci abitanti. La nostra è da sempre una regione a forte vocazione imprenditoriale, e la capacità di rischiare e di innovare è un fattore che contraddistingue il modo di fare impresa in questi territori. I dati della ricerca di Fondazione Nord Est ci dicono che questa strategia è stata vincente. È necessario però che in questa fase delicata le banche siano al fianco delle imprese. L'accesso al credito deve essere un aspetto prioritario nel rilancio di un'economia che è fatto della qualità il suo marchio distintivo.

Sono sicuro che il sistema Veneto riuscirà a consolidare questa ripresa e a vincere le sfide del futuro per fare di questa regione ancora una volta la locomotiva del Paese, in grado di traghettare l'Italia fuori dalla crisi.

www.lucazaia.it

 

 

 
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Federalismo demaniale, obiettivo raggiunto: grazie Bossi

Post n°416 pubblicato il 25 Maggio 2010 da FEDERALISTACONVINTO
 

"Quello di oggi è un passaggio importante, è il risultato di un grande lavoro portato avanti con grande determinazione cercando sempre il confronto con tutti, anche con le opposizioni. E di questo dobbiamo ringraziare Umberto Bossi e il ministro Calderoli che in tutti i modi hanno sempre favorito il dialogo e il confronto costruttivo con tutte le forze politiche. Un lavoro portato avanti con tenacia che oggi ci permette di poter affermare che abbiamo mantenuto una promessa con i cittadini". CosìFederico Bricolo, presidente della Lega Nord al Senato commenta il sì al parere sul federalismo demaniale dato oggi dalla commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale. "Finalmente le Regioni e gli enti locali potranno riappropriarsi di una parte molto importante del proprio territorio - prosegue Bricolo - che finora era in mano allo Stato. Spiagge, fiumi, caserme e immobili potranno essere valorizzati nel migliore dei modi a beneficio di tutti i cittadini".

 
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Federalismo, da oggi enti locali più responsabili

Post n°415 pubblicato il 24 Maggio 2010 da FEDERALISTACONVINTO
 

"Il passaggio del patrimonio dallo Stato agli enti locali è un passo determinante e molto importante sulla strada del federalismo. I nostri comuni, le nostre province, e le nostre regioni ritornano in possesso di un patrimonio immobiliare valutabile in svariati miliardi di euro, ma, soprattutto, potranno utilizzarlo con maggior attenzione alle esigenze dei propri cittadini. E' una vittoria di Bossi e della battaglie che la Lega ha condotto ormai da tanti anni. Sono contento che il lavoro di Bossi, Calderoli e degli altri esponenti della Lega e del Governo abbia contribuito a raggiungere un'intesa con tutte le forze politiche". Lo ha dichiarato il Presidente dei deputati della Lega Nord, on. Marco Reguzzoni, in riferimento all'approvazione da parte della Commissione bicamerale per l'attuazione del federalismo fiscale del parere sul decreto per il trasferimento dei beni del demanio dello Stato alle Regioni e agli enti locali.

 

 

 
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Ciambetti: “Santoro? Rivoluzionario in cachemire, la sua è la bar condicio

Ciambetti: "Santoro? Rivoluzionario in cachemire, la sua è la bar condicio, la faziosità di chi vuol far credere di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità, ha tanti milioni di Euro" 

 

"Santoro? Ha portato in politica il bar sport, tra faziosità e passione: accade, talvolta, che esistano dei tifosi a tal punto innamorati della propria squadra e delle proprie idee da non vederne gli errori. Santoro è una persona intelligente e furba, che recita la commedia di chi pensa di avere la verità in tasca, quando in tasca, per la verità, tiene centinaia di migliaia di Euro". Così Roberto Ciambetti ha commentato la serata evento "Rai per una notte" organizzata al Paladozza di Bologna. 

"Santoro ha volutamente violato la par condicio, che deve essere modificata. Essa, attualmente, impone un bavaglio non ai Santoro o alle Lilli Grűber, quanto a tanti bravi giornalisti e a tante televisioni locali - ha spiegato Ciambetti - che sono la vera ricchezza del sistema informativo italiano e veneto. Credo che in futuro, con l'avvento del digitale terrestre, il Veneto debba darsi un proprio ordinamento: anche questo è un atto di coraggio e di intelligenza. La nostra Regione può fare da apripista anche nella normativa sull'informazione, tutelando i diritti degli utenti e non quelli dei conduttori televisivi miliardari. Santoro è parte integrante di un sistema televisivo - ha concluso Ciambetti - di infimo ordine, che propina gli Emanuele Filiberto e spaccia per verità i reality. Il tutto, ovviamente, a spese dei contribuenti. I vari Santoro sono gli interlocutori privilegiati dei radical chic, di gente a capo di grandi aziende che mettono sulla strada centinaia di lavoratori e vanno ad investire, alla faccia dei diritti umani e della difesa dell'ambiente, nei Paesi del terzo Mondo. Rivoluzionari in cachemire, a spese del contribuente".  

 
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LA VERA STORIA DEI BAMBINI A PANE E ACQUA DAL SINDACO DI MONTECCHIO ATTO FINALE

Ricevute tutte le adesioni al servizio mensa

Anche le famiglie degli studenti che ieri (giovedì 25 marzo) ancora mancavano all'appello hanno consegnato oggi la richiesta per il servizio mensa scolastica. Si conclude così positivamente una vicenda che, nata come volontà di mettere ordine ad una situazione la cui gestione precaria si era trascinata per anni, nei giorni scorsi è stata invece cavalcata politicamente.

"Abbiamo raggiunto gli obiettivi prefissati, sensibilizzando le famiglie - dichiara ilsindaco Milena Cecchetto - tutti e nove hanno da oggi aderito al servizio mensa. A volte è difficile, ma la civile convivenza richiede come presupposto fondamentale il rispetto delle regole. Da parte di tutti. Per i cittadini che si trovano in situazione di difficoltà rinnovo l'invito a rivolgersi all'Ufficio Sociale del Comune: ogni richiesta sarà attentamente valutata".

Per quanto riguarda le donazioni che la Caritas e i privati hanno assicurato di voler mettere a disposizione, il sindaco sottolinea: "Non è una questione economica, bensì di principio: non essendo parte integrante del servizio scolastico, per usufruire del servizio mensa occorre farne richiesta. Coloro i quali desiderano aiutare le famiglie possono farlo liberamente, ma questo tuttavia non esenta le famiglie dai propri doveri. Il Comune di Montecchio Maggiore è perfettamente in grado di rispondere alle esigenze dei cittadini, purché esse vengano esplicitate". 

FONTE:www.comune.montecchio-maggiore.vi.it

 
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IL PARTITO DI ANTONIO DI PIETRO PIENO ZEPPO DI CONDANNATI ED INQUISITI

Post n°411 pubblicato il 26 Marzo 2010 da FEDERALISTACONVINTO
 

 

IDV acronimo di Italia dei valori ma quali sono i valori di questo partito?A dire del suo lider carismatico "o Tonino nazionale" loro sono quelli puliti, quelli che sono fuori da ogni tipo di crimine e invece scopri che fra le loro file molti hanno a che fare con la corruzione, associazione mafiosa, il riciclaggio di denaro sporco,  truffa aggravata, appropriazione indebita, brogli elettorali e illeciti nell'utilizzo di fondi, firme false, voto di scambio, concussione, appartenenza alla P2, eccetera eccetera eccetera, "a Tonino" proprio Di Pietro oltre ad essersi avvalso dell'immunità parlamentare quando l'accusato era lui, vien da dire che c'azzecca Italia dei valori più che un partito di persone pulite sembra un grande comitato d'affari protetto forse da qualche amicizia o riconoscenza di certa magistratura.

Tutto questo raccontato in questi articoli raccolti per chi ha voglia di leggere e di informarsi.

 

Roma, 27 FEB (Velino) - "Non sono pochi i seguaci di Antonio Di Pietro su cui pendono inchieste, richieste di condanne, sentenze avverse e tante, troppe, ombre". Lo scrive IL GIORNALE. "Lo stesso 'Tonino nazionale' e' indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l'onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell'Italia dei Valori.
L'ex Pm e' 'sotto processo' anche all'ordine degli avvocati di Bergamo perche' quando lascio' la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costitui' parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l'amico e il cliente. Brogli elettorali. Tra gli uomini piu' vicini a Di Pietro nei guai c'e' Paride Martella, esponente dell'Idv e consulente personale al ministero: arrestato nell'inchiesta sulla societa' 'Acqualatina' che gestisce il servizio idrico nella provincia pontina. Al secondo nome si arriva tramite un vecchio compagno di strada dell'ex Pm, fuoriuscito polemicamente, Elio Veltri. A Radio Radicale Veltri ha raccontato un episodio definito 'sconcertante': 'Quando Di Pietro venne ad Amantea fece uno o due comizi con il sindaco che allora era inquisito per concussione e che, mi pare, fu pure arrestato. E ora che e' consigliere regionale e' indagato per associazione mafiosa'.
Il sindaco e' Franco La Rupa. Va detto che non e' mai finito dentro, ma nel 2005 e' stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell'utilizzo di fondi della legge 488, mentre l'estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell'operazione 'Omnia', indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s'e' battuto per l'arresto, il gip si e' opposto. Tre mesi fa hanno nuovamente contestato l'associazione mafiosa a La Rupa nell'inchiesta 'Nepetia' per collusioni con la 'ndrangheta perche' ai tempi in cui da sindaco di Amantea saliva sul palco con Di Pietro, La Rupa avrebbe favorito la cosca Gentile. In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s'e' trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione. Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell'Idv di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto.
Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, - prosegue IL GIORNALE - indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si e' scagliato contro l'ipocrisia della legge e nonostante fosse 'iscritta' l'ha candidata alle comunali. Dopo il voto venne prosciolta.
Corruzione aggravata. Per corruzione aggravata e' entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, gia' sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone e' quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo becco' 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall'Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampo' in un'altra storia di mafia a appalti. Percentuali sulle paghe. Cosi' Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell'Idv, pretese il ritiro della candidatura dell'ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell'Ulivo, l'Idv non protesto' piu' di tanto. Tra i dipietristi c'e' anche chi e' accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.
È il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese, indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo e' stato contestato perche', come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarieta' a Pietro Giamborino, inquisito nell'operazione antimafia 'Rima'. A Foggia, invece, l'ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito, Orazio Schiavone, e' stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione. Un altro ex assessore dell'Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell'inchiesta 'Green Connection' sulla gestione del verde pubblico: e' Rudy D'Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, tentata turbativa d'asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per 'falsita' ideologica commessa da pubblico ufficiale' e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l'ha premiato candidandolo al Senato.
Mafia e 'ndrangheta. Stando ai boatos, - scrive ancora il quotidiano diretto da Mario Giordano - prossimo transfuga dall'Udeur all'Idv e' Ennio Giuseppe Morrone, che sul sito dell'Italia dei Valori veniva trattato cosi': 'Dal 3-9-03 e' indagato dalla Dda di Catanzaro nell'inchiesta sulla penetrazione della 'ndrangheta nei lavori della Salerno-Reggio Calabria (...)'. Tra i candidati a palazzo Madama, Di Pietro ha puntato su Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese 'Il Dibattito' ha dedicato spazio per l'imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L'importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni. Double face sulla P2. L'avvocato europarlamentare Udeur, dato in transito per l'Idv, Armando Veneto, ha smentito seccamente il passaggio in curiosa coincidenza con le reminiscenze dell'ex coordinatore Idv di Catanzaro, Franco Romano, che a Radio Radicale ha ricordato la sua orazione funebre alle esequie del boss Piromalli, orazione ripresa da Marco Pannella per attaccare Di Pietro. E se l'Idv, ufficialmente afferma di 'ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico', proprio nell'Idv si materializza un ex piduista. È Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C'e' poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell'inchiesta sull'Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo. Come Lady Mastella. Per l'ex tesoriere dell'Udeur passato con l'Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri.
L'arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata, consigliere del ministro Di Pietro, e' invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario. Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultra' gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell'ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell'Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano e' il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori. Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: 'La nomina di Scicchitano e' illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all'Idv per il suo appoggio politico'. Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli".  

FONTE:www.moderatamente.com

 

Di Pietro candida piduisti e poi si scaglia contro la P2

Da TgEU: 
"E cosa pensasse di Paride Martella, ex presidente della Provincia di Latina arrestato nell'ambito dell'Inchiesta su appalti truccati della Acqua latina: un giro da 15 milioni di euro, anch'esso esponente di Italia dei Valori ed indagato per concussione e associazione mafiosa. Franco La Rupa, nel 2005 è stato indagato dalla Procura di Paola per presunti brogli elettorali e illeciti nell´utilizzo di fondi della legge 488, mentre l´estate scorsa lo ritroviamo coinvolto nell´operazione «Omnia»,indagato per concorso esterno in associazione mafiosa. Il Pm s´è battuto per l´arresto, il gip si è opposto. La Rupa viene nuovamente in seguito nominato nell´inchiesta «Nepetia» per collusioni con la ´ndrangheta perché avrebbe favorito la cosca Gentile.
In Liguria due consiglieri su tre hanno avuto problemi giudiziari e quando s´è trattato di svolgere il congresso provinciale, le fazioni in lotta se le sono date di santa ragione.Gustavo Garifo, capogruppo provinciale dell'IDV di Genova, lo hanno ammanettato a ottobre per aver lucrato sugli incassi delle multe. Andrea Proto, consigliere comunale, reo confesso, ha incassato una condanna a un anno e nove mesi per aver raccolto la firma di un morto. Quanto a Giuliana Carlino, consigliere comunale Idv, indagata per averne falsificato migliaia di firme, Di Pietro si è scagliato contro l´ipocrisia della legge e nonostante fosse «iscritta» l´ha candidata alle comunali.
Per corruzione aggravata è entrato in carcere il segretario Idv di Santa Maria Capua Vetere, Gaetano Vatiero, che secondo i magistrati favoriva alcune Spa in cambio di quote societarie. E che dire di Mario Buscaino, già  sindaco di Trapani, nel luglio del 1998 accusato di concorso in associazione mafiosa per voto di scambio. Il filone è quello dello smaltimento dei rifiuti che secondo gli inquirenti era totalmente controllato dai boss Virga e Santapaola. Tre anni dopo beccò 10 mesi di reclusione per infrazioni di carattere amministrativo sul funzionamento di due discariche. Sette anni dopo, fuori dall´Idv, Buscaino corse con la Margherita ma inciampò in un´altra storia di mafia a appalti.
Così Fabio Giambrone, coordinatore siciliano del partito dell´Idv, pretese il ritiro della candidatura dell´ex collega di partito: ma di fronte alla conferma della fiducia a Buscaino da parte dell´Ulivo, l´Idv non protestò più di tanto. Tra i dipietristi c´è anche chi è accusato di aver preteso dai propri collaboratori una percentuale delle loro retribuzioni.
è il caso di Maurizio Feraudo, consigliere regionale calabrese,indagato per concussione (per anni avrebbe preteso la corresponsione di un tot sullo stipendio da un suo autista) e truffa, causa domande di rimborso su missioni mai compiute. Feraudo è stato contestato perché, come componente della commissione regionale antimafia, ha espresso solidarietà  a Pietro Giamborino, inquisito nell´operazione antimafia «Rima». A Foggia, invece, l'ex assessore ai Lavori pubblici e coordinatore provinciale del partito,Orazio Schiavone, è stato condannato a un mese e dieci giorni per esercizio abusivo della professione.
Un altro ex assessore dell´Idv, questa volta a Pescara, e rimasto coinvolto nell´inchiesta «Green Connection» sulla gestione del verde pubblico: è Rudy D'Amico, accusato di associazione a delinquere, abuso d'ufficio, tentata turbativa d´asta e tentata corruzione. E ancora. Vincenzo Iannuzzi, ex sindaco di Lungro (Cosenza), condannato nel 1992 per «falsità  ideologica commessa da pubblico ufficiale» e riabilitato dal tribunale di sorveglianza di Catanzaro qualche anno dopo: Di Pietro l´ha premiato candidandolo al Senato.
Giuseppe Soriero a cui il foglio calabrese «Il Dibattito» ha dedicato spazio per l´imbarazzata testimonianza al processo di Palmi sulle infiltrazioni mafiose al porto di Gioia Tauro. L´importante esponente Idv si sarebbe rifiutato di fare il nome del mafioso suggeritogli da un imprenditore per evitare ritorsioni.
E se l´Idv, ufficialmente afferma di «ripudiare la P2 e similari associazioni che tendono a sostituire il potere legale con un potere senza consenso democratico», proprio nell´Idv si materializza un ex piduista. è Pino Aleffi, tessera 762 della loggia di Licio Gelli, candidato in Sardegna. C´è poi Giuseppe Astore, deputato e coordinatore regionale in Molise, coinvolto nel 1989 nell´inchiesta sull´Erim (Ente risorse idriche molisane) poi uscito dal processo.
Per l´ex tesoriere dell´Udeur passato con l´Idv, Tancredi Cimmino, nel 1998 fu chiesto prima il suo arresto e poi il rinvio a giudizio per associazione camorristica, falso e peculato per appoggi elettorali del boss Carmine Alfieri. L´arresto fu negato, poi prosciolto. Aldo Michele Radice, portavoce Idv in Basilicata,consigliere del ministro Di Pietro, è invece alla sbarra dal 2006. Il Pm ha chiesto 9 mesi per una storia simile a quella di lady Mastella: la raccomandazione di un manager sanitario.
Poco prima della presentazione delle liste 2006, Di Pietro fu costretto a rinunciare alla candidatura di Alberto Soldini, contestato presidente della Sambenedettese calcio: gli ultrà  gli tirarono addosso pietre e sputi. La black list continua con Sergio Scicchitano, avvocato personale dell´ex Pm, e dal 20 luglio 2006 membro del Cda dell´Anas con Di Pietro ministro delle Infrastrutture. Candidato nel 2001 al Senato e capolista, nel 2005, alle regionali del Lazio, Scicchitano è il liquidatore giudiziale della Federconsorzi, il cui crac coinvolse 15mila risparmiatori.
Sul sito di Tonino i fan accusano Scicchitano di non aver eseguito, in almeno due casi, sentenze passate in giudicato che risarcivano in parte i piccoli risparmiatori. A dirla tutta, nel 2002, Scicchitano viene anche nominato dal comune di Roma delegato per la tutela dei consumatori. Carlo Rienzi, presidente del Codacons, non la prende bene: «La nomina di Scicchitano è illegale, rappresenta il pagamento di un debito politico da parte di Veltroni all´Idv per il suo appoggio politico». Voto di scambio, per dirla coi Pm di Napoli.° 
Anche lo stesso Di Pietro è indagato dalla Procura di Roma - con la tesoriera del partito, l´onorevole Silvana Mura - per truffa aggravata, appropriazione indebita e falso in un procedimento che cerca di fare luce sulla gestione delle risorse finanziare dell´Italia dei Valori. L´ex Pm è «sotto processo» anche all´ordine degli avvocati di Bergamo perché quando lasciò la magistratura per fare il legale, prima difese il suo miglior amico accusato della morte della moglie a Montenero di Bisaccia, eppoi si costituì parte civile nello stesso procedimento. Tradendo due volte: l´amico e il cliente".
Da leggere, Di Pietro moralista: Idv zeppo di inquisiti. Di Pietro ha candidato un indagato per Mafia. Gli inquisiti dell'Italia dei Valori.

FONTE:www.camelotdestraideale.it

 
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