Parole in libertà

SUPERCALIFRAGILISTICHESPIRALIDOSO

Qualche giorno fa, facendo zapping annoiata tra un reality e l'altro, mi sono imbattuta in un programma singolare, intitolato "Emergenza Tata" su La 7.
Essendo totalmente estranea al pianeta bambini (non sono nemmeno zia), non ho potuto fare a meno di restare sconvolta dalle condizioni di disagio di alcune coppie di genitori completamente in balìa dei loro figli, obbligati a subire capricci, angherie e quant'altro e costretti, in extremis, a chiedere l'aiuto di una moderna Mary Poppins.

Ora, ho il sospetto che questi mostriciattoli urlanti, capricciosi, maleducati, gelosi e chi più ne ha più ne metta, siano il risultato di una rigida selezione finalizzata ad alzare l'audience del programma (alla fine del quale, miracolosamente, la tata riesce a farsi rispettare in meno di una settimana e senza nemmeno alzare di un'ottava il tono della voce, laddove i genitori disgraziati, pur urlando come ossessi tutto il santo giorno e distribuendo, talvolta, sganassoni a destra e a manca,  non riescono nemmeno a far mangiare compostamente i discoli). Comunque sia, il risultato e' sorprendente: bimbi che si rotolano per terra solo perchè la mamma non li coccola più del fratellino, che anzichè mangiare composti, ingaggiano una sorta di tiro al piattello in cucina, che si picchiano selvaggiamente tra loro, che frignano in tonalità da far invidia alle sirene dell'acqua alta a Venezia... Alla fine della puntata.... Miracolo, sono degli angioletti che si scusano con degli attoniti genitori, abbracciandoli, baciandoli e promettendo che mai più faranno i capricci. Il fatto che le tre Mary Poppins protagoniste del reality-sit com siano sempre dolcissime e conservino il loro aplomb di matrice inglese anche nelle situazioni da codice rosso,  rende il fattore trasformazione da Mr Hyde al Dr Jekyll ancora più sorprendente: MA COME CAVOLO FARANNO???? A parte stilare una lista di regole da seguire e correggere comportamenti spesso sbagliati dei genitori.... Ma non basta una settimana, dài, ma ci vogliamo prendere in giro così?

Ci sto ancora riflettendo e le ipotesi che avanzo al momento sono quattro:
1) Qualche goccina di Valium nei pasti dei discoli... Almeno durante la settimana di riprese;
2) In realtà una puntata viene girata in tre mesi, durante i quali i piccoli prendono parte ad un corso di addestramento per cani;
3) I bambini-diavoletti vengono sostituiti alla fine della puntata con dei sosia;
4) Vengono corrotti di nascosto dalla  Mary Poppins di turno a suon di mancette se fanno i bravi quando c'e' lei.

Questo metodo di rieducazione dei bimbi e relativi genitori da parte delle tate, mi ha fatto ricordare un periodo della mia vita in cui avevo adottato un cucciolo di bastardino e cercavo il sistema migliore per educarlo senza sculacciarlo, nè sgridarlo troppo. Fatta incetta in libreria di manuali  sull'educazione dolce e armata di santa pazienza, mi accinsi ad impartirgli le regole base  (non si tira il guinzaglio, non si cammina a zig-zag, specie quando ho le buste della spesa e rischio di finire lunga distesa ad ogni passo, non si fanno i bisognini in casa, ecc) Impresa ardua, la mia... Sono tenerissima di natura e quegli occhioni color cioccolato che mi guardavano imploranti (alla stregua dei bimbi, anche i cani diventano dei ruffiani pazzeschi, quando sanno di aver fatto qualcosa di sbagliato!) mi scioglievano il cuore. E il più delle volte non resistevo ed ero in balìa di un piccolo mostro peloso creato da me.

Ma mi piace pensare di avergli impartito almeno una lezione magistrale.... Era un pomeriggio primaverile (di quelli che ti invitano a fare le pulizie di fondo), avevo lavato le finestre e le tende, che avevo  momentaneamente disposto sul lettone per attaccarci i gancetti ed appenderle. Immaginatevi la scena: io inginocchiata ad un lato del letto, intenta coi gancetti. Arriva trotterellando il mio Miki, op-là, balzo sul letto, posizionamento strategico davanti a me  e .....shshshshshsh.... una bella pipì con tanto di espressione beata su tende kilometriche, piumino e lenzuola!
Seppur inizialmente allibita e furiosa, mi sto facendo di nuovo travolgere dalle sue ruffianesche effusioni, quando mi rammento improvvisamente di uno dei mille insegnamenti letti nei manuali sui cani: quando il cane fa qualcosa che non deve, non serve sgridarlo, nè sculacciarlo: basta interrompere il contatto visivo con lui - ad esempio isolandosi in una stanza e restandoci abbastanza a lungo perche' lui capisca di aver sbagliato e riconosca in voi nuovamente il capo-branco -.
Così, lo fulmino con un'occhiata serissima ed entro nella stanza più vicina, chiudendomici dentro. E lì comincio a ghignare in silenzio, ripenso alla sua espressione mentre faceva la pipì, come a dirmi "Ecco! Ti sta bene! Ciapa qua!" e rido, rido come una matta... Perche' arrabbiarsi, pazienza per le tende e tutto il resto, sara' da rilavare, amen.
Quando esco, dieci minuti dopo circa, lui e' lì, con espressione abbattuta. Non ha il  solito sguardo implorante da ruffiano, no, e'  proprio contrito, come se fosse dispiaciuto davvero. Inutile raccontare i quintali di coccole che ha ricevuto poi. E comunque non ha più osato fare pipì sulle tende (ma forse il fatto che chiudessi la porta della camera per precauzione un pò c'entra!)

Ps. Il cagnolino nella foto e' identico al mio Miki... Come si fa ad essere arrabbiate con un batuffolo simile????