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NATALE CON I TUOI...

Post n°54 pubblicato il 25 Dicembre 2006 da samanta27dgl
 

Sono fermamente convinta che ogni avvenimento faccia  parte di un preciso disegno del destino.
In 15 anni di attività, non ho mai dovuto lavorare il giorno di Natale. Quest'anno addirittura doppio turno - dalle 8 alle 20 non stop. Mentre mi arrovello sul perchè di un fato così beffardo, l'illuminazione. Un paio di giorni fa mia sorella litiga violentemente con i miei, una di quelle litigate che fanno venire voglia ai miei di correre all'ufficio Anagrafe e cancellarla dallo stato famiglia e pentirsi amaramente di aver messo al mondo tre figli così ingrati (notare l'uso del plurale. Quando si dice fare di tutta l'erba un fascio).
Con un fratello squalificato in partenza (macchiatosi dell'orrenda  colpa di essere emigrato in Australia per amore di "quella là") ed una sorella "bannata" , mi accingo a cospargermi il capo di cenere e presenziare ad un cenone natalizio che si preannuncia degno della famiglia Addams. Nonostante mi senta in odor di nomination ("Scommetto che dài ragione a tua sorella, ma brava!"), trovo sia doveroso prender parte a questa farsa natalizia in rappresentanza della parentela filiale.

Ma ieri mattina, finito di impacchettare l'ultimo regalo, una specie di molla è scattata in me (fosse scattata un pelo prima, avrei risparmiato tempo e denaro). BASTA! Basta con le cene in silenzio a muso duro, le recriminazioni, il vomitare addosso agli altri le proprie frustrazioni. Se devo proprio stare in silenzio, allora voglio farlo in pigiama davanti alla tv, nell'intimità della mia casetta. E smetterla con queste litigate in cui ti ritrovi in mezzo per il solo fatto di non esserti schierata apertamente, per amor di pace.

Così mi ritrovo a passare la Vigilia in completa solitudine, una cappa di tristezza sul petto e la lacrima facile. Un Calimero in gonnella. Stamattina rientro al lavoro, glisso sulle domande dei colleghi, nelle loro gare a chi ha più cucinato barra mangiato ieri sera non interferisco (voglio forse farmi compatire nel descrivere la mia cena natalizia a base di camomilla e pandoro?). Ad un certo punto della mattinata il Big Bang dice stop. Basta piangere e piangersi addosso, piccola Calimero. Così mi collego ad Internet, armata di carta di credito e mi regalo un cellulare da urlo. Da scartare con una promessa: questo sarà il primo ed ultimo Natale che trascorro così miseramente. Se proprio non posso scegliermi la famiglia, posso sempre decidere di prenotare una vacanza natalizia ai Caraibi. Con uno scenario da cartolina (palme, sabbia bianca e mare cristallino), spalmata su un'amaca a rosolarmi come una salsiccia, Pina Colada nella mano destra e sigaretta nella sinistra, voglio vedere se mi avanza tempo per piangermi addosso!

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Dimenticavo... Buon Natale a tutti e scusate il tono non proprio natalizio.  



 
 
 
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