The Good Wifeavventure semiserie di una moglie perfetta (e di sinistra) |
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Post n°47 pubblicato il 29 Gennaio 2011 da Wonderwife
Niente ironia e niente sorrisi, questa volta. Solo una riflessione che vorrei condividere. A proposito degli stralci di conversazione intercettati (come evitarlo, nessuno parla d’altro), delle storie più o meno credibili di infanzie infelici – quando non addirittura abusate – e della presenza, intuita e non, di tristi familiari vampiri, mi sono chiesta che razza di futuro attenda le giovani cortigiane del premier. Non parlo di futuro prossimo, quello è garantito dai cospicui travasi ai quali hanno potuto assistere i loro conti in banca, e da un’avvenenza che intanto aprirà loro altre porte. Ciò a cui mi riferisco è la loro maturità. Se penso a queste Cenerentole trasformate in finte principesse, non da una Fata madrina amorevole, ma da un vecchio e disgustoso Mago dai discutibili poteri, e se immagino il momento in cui arriveranno a un’età in cui i bilanci (non quelli fatti di numeri a sei zeri) diventano un’esigenza fisiologica non sempre gradita, allora non riesco a figurarmi altro che vecchie donne infelici e piene di rimpianti, che avranno condiviso parte della vita con uomini dallo spessore morale pari al loro, e punite dall’inevitabile sfregio di una grottesca chirurgia estetica. Donne che nessuno avrà potuto privare di ciò che non possiedono neppure oggi: la dignità. Per me, e per tutte quelle come me – grazie al cielo siamo ancora tante – è un grido, adesso, questa dignità. È un bene di cui siamo orgogliose e che ci teniamo stretto, contro il sonno della coscienza che miete sempre più vittime. Noi che non abbiamo mai cercato carità pelosa, favori, intercessioni di potenti, anche quando (chissà quante volte) ci siamo trovate “in difficoltà”. Tutto ciò che abbiamo ottenuto e che otterremo sarà frutto del nostro impegno, della nostra abilità, delle nostre rinunce e, per le più fortunate, dell’appoggio di chi ci ama indipendentemente dalla nostra taglia o dalla nostra età anagrafica. Cerchiamo con pazienza, ogni giorno, tassello dopo tassello, di costruire un mosaico al compimento del quale ognuna di noi potrà dire che in fondo ne valeva la pena. Questo facciamo, senza cercare scorciatoie, denaro facile, ribalte e lustrini: teniamo alta la nostra dignità.
p.s. Ho promosso su FB un’iniziativa alla quale hanno aderito tante "amiche": sostituire la propria foto del profilo con quella di una donna che riteniamo, oggi o in passato, aver rappresentato la femminilità come un valore. Per dimostrare che essere donna è un valore e un impegno, e che come diceva la grande Simone de Beauvoir “una donna libera è l’esatto opposto di una donna leggera”. |
Post n°42 pubblicato il 13 Gennaio 2011 da Wonderwife
La Madre Svaporata mi accoglie sul divano, con la voce da gramaglie, e un sospetto di lacrima incipiente: - Mi ha telefonato la zia Adele - Ah, sì? E come sta? - Lei bene… - Perché, chi è che sta male? - Lo zio Nino, ti ricordi il cugino di secondo grado di papà? - Vagamente, che cosa gli è successo? - È morto - Come morto? E di che? - Non so, la zia Adele non è stata chiara… - Be’, non potevi chiedere? - Non mi sembrava carino - Mamma, lo zio Nino aveva almeno 90 anni, di che cosa avevi paura, che ti dicessero che è morto saltando la cavallina con una ventenne? - Sempre la solita, non hai rispetto neanche per i morti - … - Comunque la zia ha detto che c’entrava l’alzaia - L’alzaia?! Ma scusa, non era su una sedia a rotelle? Che ci faceva sul Naviglio? - Ma che cosa c’entra il Naviglio adesso? La casa di cura era sul lago… - Un’alzaia sul lago?! Sul fiume, forse… - Ma va’, era sul lago! L’alzaia può venire dappertutto! - Come venire? L’alzaia sta ferma, ce l’avranno portato, anche se non capisco a far cosa. È stato un incidente? - Ma figurati! Quale incidente! Era in ballo da anni, la zia dice che negli ultimi tempi non riconosceva più neanche il figlio…! - Mamma… sei sicura che la zia Adele abbia detto alzaia e non Alzheimer? - Sì, che sono sicura, ha detto proprio così. - Comunque si chiama Alzheimer, mamma, lo zio Nino aveva l’a-l-z-a-i-m-e-r! - Quando fai così non ti sopporto, guarda che anche se sono vecchia, non sono mica scema! - Vabbe’, mamma, adesso vado a preparare la cena, che tuo nipote deve prendere un antinfiammatorio, e quello va preso a stomaco pieno. - Che cos’ha? - Un mal di schiena che non riesce a star dritto, il dolore gli prende perfino il testicolo… - Il testicolo?? - Eh, sì… gli era già successo una volta, povero… un male tremendo. - Bah… - Bah, cosa? - Soffro anch’io di mal di schiena forte, e mai avuto male al testicolo! Ha ragione lei, l’alzaia può venire dappertutto.
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Post n°39 pubblicato il 10 Gennaio 2011 da Wonderwife
Se è vero che siamo i cartoni animati di Dio, quest’ultimo deve essere proprio un gran burlone. A un certo punto della mia vita avevo deciso che mi ero stufata di fare la freelance, avrei voluto tornare a un lavoro più stabile, che mi permettesse di stare in mezzo ad altre persone, anziché scrivere come un monaco benedettino tecnologico nell’intimità della mia casa. Sapevo anche che se ci fossi riuscita, ci sarebbero stati giorni in cui mi sarei voluta sparare all’idea di lavorare di nuovo in un ufficio, dove probabilmente avrei dovuto far ricorso a tutta la pazienza che ancora mi resta per non stramaledire la metà delle persone che avrei avuto intorno. Ma, come dico spesso, si desidera sempre ciò che non si può avere. Con i chiari di luna che ci affliggono di questi tempi, e la mia età non certo verdissima, il desiderio è rimasto tale, fino ad essere sostituito da uno ancora più forte: Wonderhusband e io abbiamo cominciato ad accarezzare un progetto di lavoro che ci avrebbe consentito, alla lunga, di tornare a vivere sotto lo stesso tetto, e questo è un desiderio davvero degno di una vera good wife! Ma la legge di Gumperson (legge non scritta ma confermata dalla vita) non sbaglia mai: la probabilità che una cosa si realizzi è inversamente proporzionale alla sua desiderabilità. Il che significa anche il contrario, quando una cosa non la desideri ci sono alte possibilità che accada. Infatti, ora che non ci pensavo proprio più, mi è stato offerto un lavoro stabile, allettante, che però renderebbe irrealizzabile – almeno per un bel pezzo – il progetto coniugale. E adesso? La vita è una scatola di cioccolatini, non sai mai quello che ti capita… |
"E' TARDI, È TARDI!" DICE IL BIANCONIGLIO...
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