Greg BIANCONERO

L'era degli onesti

Il designatore ha fallito, vada via. Però non ditelo a Moratti.
Ai miei tempi si sarebbe parlato di combine ma oggi viviamo nell’era degli onesti.
Ma che fine ha fatto Moratti? Ricordate quando appariva per lamentarsi dei favori che non riceveva e che, secondo lui, altri avevano invece in abbondanza? Ricordate quando ad ogni “favore” o presunto tale, che altri ricevevano, partiva sparato con la teoria dei complotti? Ricordate l’inter del maggio scorso nello spogliatoio dello "scudetto" che urlava “noi non rubiamo”? Sarebbe interessante che qualche nerazzurro avesse ora il coraggio di andare a Parma ad intonare la famosa canzoncina “noi non rubiamo”. Dov’è finito Moratti che parla con Sky prima della partita e poi scappa (forse per vergogna) perché le accuse di rubacchiare sono adesso tutte sul suo groppone? Sarà stata la consapevolezza della vergogna, oppure una fuga diplomatica, qualcosa come “facciamoli urlare, l’importante è che siamo in testa e nessuno ci tocca”.
E’ questo il punto, cari Moratti e Mancini, adesso nessuno vi tocca. Pensate un po’ se questa situazione fosse capitata alla Juve e al sottoscritto. Apriti cielo con il Cannavò in testa.
Ma vogliamo dirlo che i favori all’inter falsano il campionato? 
Non ha forse ragione Cucci quando dice che il problema è di trovare arbitri che abbiano il coraggio di assumere decisioni sgradite a un grande club? Non c’è sudditanza? Non c’è “inferiorità complex”? Ricordate, sono le accuse che erano rivolte alla Juve.
Siamo di fronte ad una mediocrità totale e a un risultato catastrofico della cura “Collina” che dovrebbe indurre il superdotato e acclamato (aggiungerei superpagato!) designatore a passare la mano, ad andarsene, anzi fuggire con tante scuse a tutti. Collina, assurto all’alto incarico dopo essere stato indegnamente e irregolarmente “sdoganato e liberato” da accuse molto pesanti nell’ambito di Calciopoli, ci aveva tenuto a contrassegnare il suo ruolo più da allenatore che da designatore. Tragga le conseguenze. Quando la squadra va male chi si cambia? L’allenatore.

Luciano Moggi