Creato da nolibibi il 31/10/2007

Il danno

Accadono cose nella vita che sono come domande. Passano minuti o anni e poi la vita risponde.

 

 

Post N° 16

Post n°16 pubblicato il 03 Dicembre 2007 da nolibibi

Passarono tre o quattro giorni, ogni tanto provavo a chiamarlo ma non lo trovavo.

Finì anche quella vacanza e una mattina mi ritrovai sulla nave che mi riportava a casa, ripensavo al suo comportamento, all'assurdo modo che aveva di tenermi in pugno...a cosa gli piacesse di quel gioco perverso. Di cosa piacesse a me.

La vita riprese normalmente i suoi ritmi...

Dopo circa un mese mi chiamò, trovai la chiamata persa una sera dopo cena. L'impulso fu quello di richiamarlo subito ma non potevo e non avevo voglia di chiudermi in bagno o altre cazzate simili. Pensai che se avesse avuto qualcosa da dirmi mi avrebbe richiamata. Invece non fù così...dopo circa dieci giorni ancora il nulla, così lo chiamai.

" Ciao, sono io..."

" Ciao, come stai? Scusa ti posso richiamare" mi disse..." Devo finire di sistemare due cose, ti richiamo tra dieci minuti". Ok risposi e chiusi il telefono.

Passarono...più o meno tre giorni!

Alzai il telefono e composi il suo numero, appena rispose gli chiesi perchè invece di inventare scuse, non avesse il coraggio di dirmi semplicemente che non aveva piacere a sentirmi. Mi giurò, cosa assolutamente ne richiesta ne importante, che aveva davvero avuto da fare e che non era vero che non voleva più sentirmi. Parlammo un pò e come al solito mi rigirò come un calzino, trasportandomi altrove.

Rimanemmo come al solito, senza appuntamenti, ci salutammo.

Passarono un paio di mesi e una sera decisi di mandargli un messaggio, molto soft...< Buon Natale, ovunque tu sia>. Non risultò nemmeno inviato, segno che il suo cell. era spento.

Dopo altri due mesi, provai a chiamarlo...il telefono era scollegato e in quel momento ebbi un tuffo al cuore. Forse quel numero non esisteva più? Oddio aveva cambiato recapito! Non mi aveva dato quello nuovo...questo significava una cosa sola.

Il gioco era finito.

La cosa mi fece più male di quanto mi aspettassi...non sopportavo l'idea di averlo perso o meglio l'idea che lui avesse voluto perdermi. Lo chiamai altre volte, provai a qualsiasi ora, ma la risposta automatica diceva sempre la stessa cosa.

"  Spiacente il numero da lei chiamato non è raggiungibile o scollegato" 

Ora pensavo a come fare per ritrovarlo. Dovevo ritrovarlo. Così mi ricordai che un paio di anni prima mi aveva dato la sua mail, probabilmente aveva cambiato anche quella ma tentai.

Creai un nik "paravento" e scrissi una mail che avrebbe dovuto, perlomeno incuriosirlo.

Oggetto : Invito!

< Ciao mi chiamo Vanessa... posso invitarti a cena?>

La sera dopo accesi il pc e andai a guardare se fosse successo qualcosa. C'era una risposta al'Invito....

" Certo che vengo a cena con te, se hai almeno la gentilezza di dirmi chi sei però! "

Bene...aveva abboccato!

Ora il gioco lo guidavo io!!! 

 
 
 

Post N° 15

Post n°15 pubblicato il 02 Dicembre 2007 da nolibibi

...ma tu chi sei per farmi così male?

Per permetterti di giocare?

Chi? Io? Te lo permetto io?

Non credo...

Tu giochi perchè lo vuoi fare...io... ci sono semplicemente.

Non ostacolo, non impongo, non mi lamento...non chiedo nulla. Ci sono e basta.

E questo non è una colpa non è assecondare, non è sottomissione, non è amarti, non è tradire, non è capire, non è giocare, non è fingere, non è .

Ci sono...fino al prossimo appuntamento che mancherai...fino alla prossima telefonata che non farai, fino al prossimo messaggio che non manderai, fino alla prossima mail che leggerai.

Io sono la tua certezza più grande...il tuo rifugio sicuro, le tue ali mozzate, il tuo respiro strozzato, la tua voce sorda, il tuo grido muto.

Tu credi di sapere, di poter gestire.

Ma dov'è la vera forza dimmelo?

Nel tuo silenzio?

Nelle mie attese?

...dimmelo.

 
 
 

Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 30 Novembre 2007 da nolibibi

Ovviamente mi aspettavo qualcosa, anche se non sapevo cosa.

Seguirono il buon giorno, la buona notte...altri messaggi colmi di passione, i miei sensi di colpa, la consapevolezza che stavo sbagliando,la voglia di continuare a farlo. Fino a quando, dopo questi "tre" giorni di "amore folle" lui sparì di nuovo.

Passato qualche momento di sgomento con annessa incredulità e preoccupazione, mi convinsi che eravamo tornati nella fase del nulla...sprofondati di nuovo in quel che ormai chiamavo, il suo momento.

Non me la presi, non lasciai messaggi strazianti...ecco forse un pò di orgoglio e rispetto per me stessa, nei confronti di quella situazione, lo stavo riguadagnando. 

Passarono altri quattro mesi e lui ricomparve come al solito come se niente fosse, sicuro che io sarei stata lì ad aspettarlo. E aveva ragione. Lo accolsi, come di consueto con una battuta.

" ...rieccoti!!! "

Rise e iniziò a raccontarmi di sè, lo ascoltai rapita...da cosa non lo capirò mai...ma quando lui parlava, io azzeravo tutto e mi lasciavo ipnotizzare dalla sua voce, trasformando ogni sua frase in qualcosa di geniale e unico.

Oramai l'estate era alle porte...mi disse che avrebbe passato la stagione estiva in Sardegna, nel tale villaggio...

Organizzai le vacanze in modo da essere a pochi passi da lui.

Venne il giorno della partenza...pieno Luglio, bagagli e ogni ben di dio venne sistemato in macchina e via...la Sardegna mi aspettava.

Lasciai passare qualche giorno prima di confermargli il mio arrivo,poi inviai un sms

" Sono arrivata "

STACCATO!

Quella volta mi arrabbiai però...per fortuna la vacanza non era stata scelta solo in funzione del fatidico incontro...eravamo un bel gruppo di amici. Così cercai di non pensarci, decisa a godermi quei giorni.

"BIP"

" Ciao amica mia grande...dove sei, dai organizza qualcosa"

E secondo voi cos'ho fatto?

Ho organizzato!!!

Una notte, eravamo ormai tutti rispettivi nei bungalow...misi a letto i bambini e andai nel giardino a fumare una sigaretta. Mio marito si addormentò quasi subito. Lascia passare un'ora poi lo chiamai e gli diedi appuntamento in un luogo appartato del parco del villaggio.

Chiusi la porta e mi portai via le chiavi. Arrivata al luogo stabilito mi sedetti su un muretto e col cuore in subbuglio lo aspettai.

Secondo voi arrivò?

Giusto non arrivò...lo chiamai ma...si ok lo sapete...

STACCATO!!!

 
 
 

Post N° 13

Post n°13 pubblicato il 27 Novembre 2007 da nolibibi

Sorrisi tra me e lo salutai con tono scherzoso :" Ohhh ma guarda chi si risente, sei vivo allora!!!?" Lui rise forte e iniziò a parlare del più e del meno come se quell'anno e qualche mese non fossero passati, come se stesse parlando ad un' amica....come se non fosse mai successo niente.

Abbastanza incredula e disorientata lo assecondai, chiacchierando come se nulla fosse. Non ero sorpresa della sua telefonata, chissà perchè avevo sempre avuto l'assurda certezza che prima o poi, lo avrei ritrovato in un modo o nell'altro.

Gli chiesi come mai era sparito così e lui rispose a modo suo...cioè accampando storie assurde e facendo giri di parole, dando giustificazioni strampalate e infantili.

Lo lasciavo parlare e intanto sorridevo e mi ripetevo che tanto non aveva importanza conoscere quelle risposte, non più ormai. La sua voce mi tagliava a fette ma non sanguinavo...mi rendeva leggera ma non volavo...mi faceva male allo stomaco ma non soffrivo. Lui era al telefono con me. Mi parlava...mi aveva cercata dopo tantissimo tempo...questo solo contava. Mi raccontò dei suoi progetti, di quello che aveva fatto in quel periodo e mi disse che presto sarebbe venuto nella mia città per un colloquio di lavoro.

Ci salutammo e aggiunse " Non sparire eh?"

Mi suonò come una presa per il culo..."Ciao" gli dissi ci sentiamo.

Chiusa la comunicazione tornai alle mie cose, ai miei figli, ai miei pensieri...e quella notte, mentre posavo il libro sul comodino e mi aggingevo a spegnere la luce, mi resi conto che non ricordavo una riga di quel libro e che da quando avevo finito la telefonata, non avevo fatto altro che pensare a lui.

Avrei avuto voglia di chiamarlo ma non lo feci.

Dopo qualche giorno mi mandò un messaggio, saranno state le tre del mattino..." Dove sei, che fai?" Risposi " Che fai tu sveglio a quest'ora?"... "Ti pensavo, vorrei averti quì nel letto com me...ti accarezzerei per ore....vorrei addormentarmi con te".  "Immagiana che lo sia e stringimi forte"..." ti voglio"..." anche io". Il resto dei messaggi furono un crescendo di passione e voglia...scoprii un nuovo modo di fare l'amore...scoprii che lo desideravo più intensamente di sempre. " Ciao amore mio buona notte"...." Ciao Frà, ti voglio bene".

 
 
 

Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 23 Novembre 2007 da nolibibi

Arrivai a casa completamente a pezzi...avevo pensato così tanto durante il viaggio che la testa mi sembrava scoppiare. Erano state ore, dove il susseguirsi di emozioni non mi aveva lasciato scampo...come essere stata 24 ore sulle montagne russe.

Dentro tanta amerezza e tanta rabbia...fuori la mia famiglia, i miei affetti veri...

Non mi fece domande sul rientro anticipato, fui io a dirgli che avevo avuto voglia di tornare a casa prima.

Lui capiva più di quanto io potessi mai immaginare...nei suoi silenzi c'era comprensione e pazienza, amore e dedizione totale. Lo abbracciai forte e piansi, piansi a lungo...mi disse cose meravigliose, mi rassicurò su ciò che non conosceva.

Ogni volta che mi asciugava una lacrima comprendevo quanto il suo amore andasse oltre, quanto ciò che mi stava succedendo fosse assurdo, compresi come, dopo tredici anni, la nostra storia fosse ancora viva e piena di sentimenti intensi, forti, veri!

Eppure, appena rimasi sola...composi ancora quel numero di cellulare e ancora lo trovai staccato.

Per giorni lasciai messaggi a quella segreteria telefonica, implorando che mi richiamasse come non avevo mai implorato nessuno...perdendo ogni stima e rispetto per me stessa, anientandomi, umiliandomi e riducendomi ad una mezza donnetta povera e insulsa.

Passò un mese e lo vissi sdoppiandomi perfettamente.

Da una parte ero la moglie innamorata, la madre amorevole e disponibile, la collega simpatica, l'amica brillante, la figlia premurosa. Dall'altra una pazza esaurita, ossessionata da qualcosa che forse esisteva solo nella sua testa.

Un pomeriggio come tanti provai per l'ennesima volta a chiamarlo. Rispose. Freddo, distaccato e con atteggiamento sarcastico mi disse:" Non ti arrendi proprio!".

Come un fiume in piena iniziai a tempestarlo di domande...perchè aveva staccato il telefono, perchè era sparito senza dirmi nulla, perchè non mi diceva in faccia ciò che voleva invece di scappare.

Mi rispose che quella famosa sera  al bar, si era sentito preso in giro...e che gli era già successo di trovarsi in mezzo a giochetti tra coppie annoiate. Che la presenza di "quell'uomo" all'improvviso gli era sembrata strana....che non sarebbe caduto in quel gioco. Lo ascoltavo stralunata. Poi aggiunse che aveva capito che ero troppo presa ed era inutile alimentare il mio sentimento volto ad una storia impossibile.

Oddio...ma che giustificazioni erano....?

Comunque a quel punto non mi importava nulla di quelle ragioni, ciò che contava veramente era che fosse al telefono con me, che mi stesse parlando. Mi nutrivo della sua voce come una moribonda. Gli dissi che non volevo nulla...se non solo, sentirlo qualche volta...gli chiesi di non sparire più. Poi la telefonata terminò..." Ciao, fai la brava!".

Fai la brava. Mi vergognavo di quell'essere che ero diventata. Una donna persa, brutta, piccola piccola...stupida, lontana anni luce da ciò che ero.

Passarono i giorni, i mesi...ogni tanto ricevevo una telefonata "anonima", uno squillo "anonimo" e lo chiamavo, sicura che fosse lui...ma lui non rispondeva mai.

La mia vita e il mio cuore lentamente tornarono alla normalità...e dopo sei mesi scoprii di aspettare un' altro bambino. Accogliemmo questa notizia con una gioia immensa...lo desideravo tanto ed ora la mia famiglia era tutta concentrata sull'arrivo di quella nuova creatura. La gravidanza fu meravigliosa e una mattina di ottobre arrivò il nostro terzo figlio. E questo mi diede la forza di eliminare "quel numero di telefono" che ormai non componevo più da un'anno.

Un pomeriggio di gennaio ero al supermercato con i mie figli...ridevo con il più grande sulla sua risaputa incapacità di ballare...quando sqiullò il cellulare.

"Ciao sono Francesco...come stai?"

 
 
 

Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 23 Novembre 2007 da nolibibi

Mi alzai di scatto e seguii Paolo al bancone del bar...  aveva uno sguardo strano e sempre cercando mio marito con gli occhi mi disse " Avete fatto bene a tornare...quando Betta mi ha detto che vi avrebbe raggiunto per il fine settimana, mi sono affrettato a chiudere un paio di appuntamenti e sono tornato a casa ma era già partita da qualche ora....bèh eccomi quà...ma Pietro?

Cosa mai potevo inventarmi...? Loro si sentivano spesso e una bugia del tipo, ha cambiato idea all'ultimo momento....non avrebbe funzionato, gli sarebbe bastata una telefonata per far crollare il mio alibi.

Intanto Francesco si era seduto ad un tavolino insieme ad un paio di amici e mi guardava con aria interrogativa... per fortuna capì che qualcosa non andava e rimase seduto...senza farsi scoprire.

Presi il braccio di Paolo e lo strinsi come a cercare la sua complicità...mi armai di tutta la mia falsità e gli dissi...:" Pietro non c'è, sono venuta sola...è un momento delicato...avevo bisogno di qualche giorno per pensare e quando Betta l'ha saputo....beh ha voluto raggiungermi. Non ti ha detto la verità per fare un piacere a me...volevo restasse tra noi donne...tu eri a Torino e saresti tornato settimana prossima. A Pietro ho detto che era un week end tra amiche!".

Lui mi sorrise e prendedomi la mano rispose :" Mi spiace...ma che succede? Siete in crisi? Non ci credo, non voi!!! Dai che cosa c'è sotto!!!?"

Come poteva non aver creduto alle mie parole...? Ero stata da Oscar nel mentire?

"Non c'è nulla sotto....non siamo in crisi...sono io in crisi, per questo ho mentito a Pietro".

Lui mi sorrise perplesso e mi rassicurò...non avrebbe detto niente a mio marito, capiva la situazione...  "Ma stanotte non resterai da sola in albergo, vieni a casa nostra intesi!?" .... Grazie che pensiero meraviglioso....dissi. Betta ci sorrise e fece segno con la mano di raggiungerla... vai pure dissi, arrivo subito.

Francesco mi raggiunse al bancone... era lì, a un soffio da me e sentivo il suo respiro accarezzarmi l'anima....gli spiegai brevemente la situazione aggiungendo che avrei trovato una scusa e l'avrei chiamato appena arrivata in albergo. Lui ci rimase male ma capì la situazione e mi disse " Lascia stare non creare casini..." "Ma quali casini...peggio di così...e comunque voglio stare con te stanotte...lascia il telefono acceso, ti chiamo appena riesco". Ci guardammo a lungo negli occhi dicendoci con essi tutto quello che non eravamo riusciti ad esprimere.

Lui si allontanò ed io raggiunsi i miei amici...

Paolo insistette che  non esisteva che stessi in un albergo...Betta tentò di spiegargli che ero "scappata" da casa proprio per stare un pò sola...io lo ringraziavo ma cercavo di declinare l'invito avvalendomi del fatto che preferivo macerarmi nelle mie complicazioni. Tutto inutile...non ci sentiva.

Finalmente quello strazio finì...l'avevamo convinto con la promessa che il giorno dopo sarei andata con loro a pranzo. Ok ok ok ....tutto quello che voleva basta che adesso mi lasciasse andare per la mia strada. Ci salutammo...ovviamente aveva voluto accompagnarmi davanti all'albergo. Salii di corsa in camera e telefonai a Francesco.

Staccato! Lasciai un messaggio in segreteria pensando che fosse in qualche locale dove non c'era copertura. Richiamai dopo dieci minuti. Staccato! Richiamai...staccato! Richiamai per tutta la notte...staccato.... 

La disperazione più totale aveva preso il sopravvento... vagavo dal balcone al letto, dal letto al balcone come uno zombi....poi riprovavo a chamare lasciando in segreteria messaggi delirani. " Dove sei....ma perchè non rispondi, ti prego chiamami ho bisogno di vederti di stare con te...chiamami per favore". Mi addormentai stremata alle sei di mattina, dopo aver pianto come una stupida per un'ora. Mammamia come mi detestavo....ma chi era quella donna!!!?

Dopo aver dormito due ore mi svegliai con indosso ancora i vestiti della sera prima...ero sveglia ma immersa ancora in quell'incubo. Mi lavai a pezzi e volai a fare colazione...dovevo vederlo e parlargli.

Entrai nella sala con passo da generale in attacco... mi diressi al mio tavolo e dopo averlo individuato lo fulminai con lo sguardo. Lui non si avvicinò...mi guardava con aria serafica... e lasciò che un'altro cameriere venisse a prendere l'ordinazione. Mi sentivo morire... che facevo lì? Perchè ero protagonista di una storia tanto lontana dal mio modo di essere? Perchè ?

Finii la colazione e me ne andai, da uno specchio vidi lui che mi seguiva con lo sgardo...mi girai e sfoderai un sorriso smagliante e salutandolo con la mano dissi " Addio!!!".

Salii in macchina e puntai dritta verso casa mia...distrutta e annientata da cotanta confusione.

 

 
 
 

Post N° 10

Post n°10 pubblicato il 23 Novembre 2007 da nolibibi

E tutti i ripensamenti di pochi istanti prima, svanirono di colpo. Avrei voluto alzarmi e prendendolo per mano correre di sopra...in quella stanza affacciata sul mare, per fare l'amore con lui tutta la notte.

Invece con la voce rotta risposi, timidamente come una bambina imbarazzata:" Grazie prenderei un filetto...al sangue e un'insalata".

Si allontanò...io non svenni per miracolo, presi il bicchiere e lo scolai come una veterana alcolizzata, me ne versai un'altro e un'altro. Betta mi guardava con disapprovazione ma non diceva niente.

"Bip"... " Sei bellissima, non riesco a non guardarti...ti porterei via se potessi...ci sentiamo verso le 23,30...".

Il cuore batteva così forte che temevo venisse sentito, insieme ai pensieri osceni che la mia mente formulava. Quando mi portò il filetto, indugiò qualche istante prima di posare il piatto e la sua mano sfiorò la mia spalla...un brivido mi corse lungo la schiena e se avessi potuto mi sarei voltata e gli avrei messo una mano sul collo, portando dolcemente il suo viso verso la mia bocca.

"Buona continuazione"

Finalmente gustai il cibo e mi sembrò il più buono mai mangiato...bevvi ancora, praticamente scolai la bottiglia da sola. Lui girava e mi guardava, io sorseggiavo il vino e sorridevo. Un gioco che non avrei smesso mai...

"Signore, un dolce? Gelato? Caffè?"

Prendemmo un gelato e poi andammo a bere il caffè sulla terrazza bar, in riva al mare.

Arrivarono le 23,30....le 23,40....le 23,50! Il tempo non passava...lui non chiamava...io fremevo e il vino bevuto troppo in fretta si cominciava a sentire. "Bip"... "Devo finire delle cose...ci aggiorniamo più tardi". Nooooo!!! Non ce la facevo più....ok decidemmo di fare un giro in paese e ci fermammo in un locale con i tavolini fuori, sedemmo...passarono circa tre quarti d'ora e " bip"... "dove sei?" Gli spiegai e mi deisse che entro mezzora sarebbe stato lì!

Non ragionavo più.... Betta era strabiliata dal mio atteggiamento adolescenzialdemenziale....mi conosceva da una vita ma mai mi aveva vista in tale subbuglio sentimentalormonale! E sì che una delle mie doti, è sempre stata quella di sapermi comportare in ogni situazione... ma quella era così sconosciuta che non sapevo e non riuscivo a dominare le emozioni.

Passarono venti minuti circa e sentii due mani calde posarsi sui miei occhi in modo da coprirmeli totalmente....rimasi in silenzio posando le mie mani su le sue....Betta non parlava....lui nemmeno... "Chi sei" dissi con un filo di voce? Le mani scesero sulle spalle scoprendomi gli occhi e vidi la faccia di Betta. Attonita, smarrita...con stampato un sorriso ebete. " Paolo tesoro che sorpresa!!!!"

Era suo marito.

"Ciao...mi sono detto... e perchè passare un week end a Napoli da solo, quando si può stare con amici? Così vi ha raggiunto e in albergo mi hanno detto che eravate uscite a piedi!.... Eccomi quà!".

Betta gli aveva raccontato che raggiungeva me e mio marito ad Ischia, sicura del fatto che sarebbe rientrato da Firenze, solo il martedì successivo.

" Pietro dov'è?" Ci chiese guardandosi in giro...faccio un salto al bar magari è là.

Volevamo morire, ci guardammo perse...e in lontanaza riconobbi la sagoma di Francesco venirmi incontro con un sorriso smagliante.

 
 
 

Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 20 Novembre 2007 da nolibibi

Eccomi lì, impietrita in quella sala...a sentirmi idiota più che mai...cascata nella rete di un ragazzino e ora ero lì, a fargli vincere una scommessa fatta con chissà quale amico! 

Betta ordinò il primo...io avevo lo stomaco chiuso, mandai giù qualche grissino mentre lei si abbuffava. Mi vergognavo da pazzi e mi odiavo  per essermi lasciata coinvolgere da quel gioco da adolescenti...e si che quella fase l'avevo passata da un pezzo.

Pensavo...e più pensavo più mi davo della cretina, mi sembrava che tutti sapessero che tutti ridessero alle mie spalle. Non vedevo l'ora che la mia amica finisse di mangiare per sparire in camera, a chiudere quella  valigia che non avrei dovuto neanche preparare. Sì avrei voluto svanire in un'istante ed essere già a casa...a casa mia!!!

Mi stava andando in fumo il cervello. Betta mi disse che la mia agitazione era palpabile. Ma il disagio era tale da farmi sentire come folle.

Poi il mio cellulare emise un "bip"...lessi il messaggio. " Ti sei presa paura?"

Rimasi a bocca aperta...oddio ma dov'era? Iniziai a gurdarmi in giro nervosamente, toccai ogni punto della sala...ora ero come dentro un sogno e gli angoli di quell'immensa stanza mi sembrava si deformassero. All'improvviso, vidi i suoi occhi venirmi incontro...aveva delle portate in mano e superandomi, sparì dietro una colonna. Restai con lo sguardo perso nel vuoto, poi da dietro di me comparve un braccio che si allungò fino alla bottiglia che afferò con eleganza, e versandomi del vino nel bicchiere disse : "Buonasera Signora, ben tornata...posso servirle qualcosa di particolare stasera?".

Le maschere crollarono. Girai la testa e lo guardai, il suo sorriso era travolgente ed io pensai che volevo lui, solo lui...ora.

 
 
 

Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 20 Novembre 2007 da nolibibi

Telefonai a mia madre e le chiesi di tenermi i bambini per il fine settimana. Inventai una rimpatriata fra amiche e preparai una valigia.

La sera dopo ero in macchina, questa volta sola...a ripercorrere la strada che avevo fatto, per la fine delle vacanze solo un quindici giorni prima.

In quella valigia avevo chiuso le bugie, l'ipocrisia...il desiderio di tradire chi amavo...le mie debolezze e le mie certezze. Ad ogni km percorso, avevo la netta sensazione di andare incontro al patibolo. Feci due soste per il caffè... e mi convinsi che stavo sbagliando...ma che stavo facendo? Io?

La vita l'avevo davvero vissuta bene. L'adolescenza era stata frenetica, ricca di esperienze e verso i diciotto anni mi si esra spalancato il mondo. Insomma non ero certo una di quelle donne che si erano sposate a sedici anni e ora scalpitavano per qualcosa che non avevano vissuto.

L'amore, il sesso...i tradimenti, i sotterfugi...già fatto, già visto, già dato.La vita ora scorreva serena e l'amore per mio marito era la base di tutto. Come potevo essere arrivata a commettere una tale sciocchezza...col rischio di perdere ciò amavo?

Eppure spingevo sull'accelleratore...e mentre la mia testa andava in una direzione, il mio corpo era già altrove.

Arrivai a Ischia stravolta ed eccitata come una ragazzina. I capelli stretti in una treccia erano ormai un groviglio unico. La camicetta di raso, sembrava uno straccio e non vedevo l'ora di togliermi i jeans e buttarmi sotto la doccia.

Salii nella camera dell'Hotel...ormai semideserto, avvisai a casa che ero arrivata, e telefonai subito alla mia amica di Napoli.

" Betta sono arrivata"

Nel giro di due ore bussò alla porta della mia stanza.

" Ma cosa stai combinando" mi disse sorridendo..."pensavo avessi messo la testa apposto. Sei pazza!!!".

Parlammo fino all'ora di cena, quando arrivò il momento di scendere in sala.

Ero stata davanti allo specchio per pochi minuti...facevo fatica a guardarmi...eppure quello che vedevo...mi piaceva. Una giovane donna molto attraente.

Entrammo nella sala e ci andammo a sedere in un tavolo un pò appartato, il cuore mi scoppiava nel petto, mi guardavo in giro come una preda senza scampo...cercavo i suoi occhi, il suo sorriso. Perchè non c'era? Dio che angoscia, perchè non c'era!?Cercavo di mantenere un certo contegno...la mia amica parlava, parlava...e io non capivo una parola, facevo le supposizioni più assurde...e per un'attimo mi balenò un'idea nella testa.

E se avesse solo giocato? E se mi avesse presa in giro? E se avesse solo voluto dimostrare di saper fare il grande seduttore con la prima tardona che passava?

Forse una scommessa con qualche amico?

Ecco c'ero cascata in pieno!!!

In fondo da quando gli avevo detto che sarei andata a trovarlo...i suoi messaggi si erano fatti più laconici, e al telefono era quasi sfuggente!

Oddio come avevo fatto a non capire!!!? Che stupida...

 
 
 

Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 19 Novembre 2007 da nolibibi

Tutto era iniziato in modo così innocente...qualche sguardo, qualche sorriso...non cercavo niente, non volevo avventure. Ciò che avevo era il massimo che si potesse desiderare...un grande amore, una bella famiglia...la serenità, la stabilità.

Tutto era iniziato in modo così innocente...Ora invece gli sms stavano prendendendo una piega diversa.

Era tutto molto "elegante" ma la passione e il desiderio ci spingevano a fatasie dalle tinte forti.

Dopo circa una settimana non bastarono più gli sms...ci sentivamo direttamente e parlavamo per ore. Ci raccontammo ognuno la propria vita...spinti dalla curiosità di conoscere meglio l'altro. Ma gira che ti rigira, di una cosa sola volevamo parlare...e ne parlammo così tanto, da poterci respirare.

"Non ce la  faccio più, vengo a trovarti".

Oraganizzai tutto nei minimi particolari e malgrado fossi soffocata dal senso di colpa, appena lasciati i bambini a scuola per le successive due mattine, girai come una pazza per la città, alla ricerca di un albergo.

" Non posso venire...non mi danno il permesso"

Ancora una volta cercai di convincermi che era un bene...che se io non sapevo più dove stava la ragione, qualcuno da lassù, lo faceva per me! Lui non aveva niente da perdere...io tutto.

"Buonanotte amore mio, mi manchi...vado a letto e ti porto con me"

Ma come potevo mancare a chi non mi aveva mai avuta?Come potevo stare a quel gioco da adolescenti?

La situazione peggiorava...mi era entrato nel sangue, se non lo sentivo almeno tre volta al giorno stavo male...una droga...così potente da farmi perdere di vista tutto il resto. Nò non poteva essere amore o passione...conosco bene quei sentimenti. Oramai le telefonate erano uno strazio..." quando vieni?" " Ho voglia di te" " Mi manchi...ti voglio".

Non sapevo cosa volevo...cosa di lui mi riducesse ad una larva, fino alla succesiva telefonata. Combattevo tra ragione e istinto. Tra la voglia di essere la donna leale che ero sempre stata e la voglia di trasgredire a tutte le regole. Un'inferno. Poi decisi.

Parto!

 
 
 

Post N° 6

Post n°6 pubblicato il 19 Novembre 2007 da nolibibi

"Nò non mi disturbi anzi... sono felice di sentirti"

Poi ci furono attimi di silenzio. Mi spostai dal gruppetto di mamme e subito mi resi conto di sentirmi in colpa... in colpa di cosa poi, non lo sò. Ripresi a parlare a bassa voce...mi sentivo come le ragazzine quando si nascondevano in bagno a parlare col ragazzino. Non sò esattamente cosa ci dicemmo ma...avevo il cuore in gola e la mia voce tremava ed emetteva suoni quasi irriconoscibili.

Che tristezza, alla mia età!!!

Non riuscivo a dire nulla di sensato...lui non lo sottolineò per fortuna ma quando finimmo la conversazine, pensai che non l'avrei sicuramente più sentito...e forse era meglio così.

Comunque per tutto il giorno, ripensai a quella telefonata ai limiti dell'impossibile...la sua voce mi era rimasta dentro e anche il fatto che mi avesse dato del "lei" per tutta la durata...mi solleticava lo stomaco.

La sera preparai la cena, poi misi a letto i bambini e mi sdraiai sul divano a guardare un film con mio marito...finalmente un pò di pace.

Il cellulare mandò un bip...mi alzai e lessi il messaggio.

"Buonanotte Signora...vado a fare un giro in spiaggia...vieni con me?"

Ebbi un tuffo al cuore, desiderai per un'istante chiudere gli occhi e riaprirli solo su quella spiaggia. Non esitai e risposi " Mi piacerebbe ma non ho più ne l'età ne il tempo per guardare le stelle". Inviai. Rispose subito " Perchè... che età bisogna avere per guardarle?"

Sorrisi e non risposi più. Spensi il cellulare e tornai sul divano, stringendomi a mio marito.

La mattina dopo, sbrigate tutte le cose di rito...lo riaccesi e lessi il messaggio che inconsciamente mi aspettavo di trovare.

"E' una notte bellissima... e ti sento quì... vicino a me"

Mi sentii turbata da quelle parole...era passato al "tu" con una velocità disarmante...aveva saltato un bel pò di tappe!!!

Ora il "gioco" diventava interessante...interessante e pericoloso.

Lui, vent'enne, bellissimo e libero come l'aria...io con sedici anni di più, sposatissima e con due figli. Ma ciò che mi turbava, era il fatto che fossi ancora innamoratissima di mio marito e che questa cosa mi fosse piombata in testa, nel bel mezzo di un matrimonio felice.

Come era possibile?

 
 
 

Post N° 5

Post n°5 pubblicato il 14 Novembre 2007 da nolibibi

Qualche giorno dopo ricevetti un Sms...

" Buongiorno, sono Francesco dell'Hotel... mi ha fatto molto piacere trovare il suo messaggio, mi ha sorpreso ma forse me lo aspettavo. Sarei molto curioso di sapere che cosa le è successo quella mattina...se vuole. Questo è il mio numero...un saluto".

Fui invasa da una gioia irrefrenabile. Ero sotto il portico di casa e all'improvviso notai il colore del glicine, quanto era cresciuto il salice piangente, sentii l'aria fresca sulla faccia e le grida dei bambini che giocavano in giardino... divennero musica.

Risposi laconicamente al messaggio... " ti spiegherò, intanto grazie per avermi risposto...un bacio"

Ma cosa mi stava succedendo? Perfino le gambe tremavano e la voce era...diventata squillante!

Chiamai un'amica...l'unica alla quale avevo raccontato qualcosa ,e le parlai per mezzora eccitata come una ragazzina ai primi palpiti di cuore...insomma ero semplicemente felice, felice....mi sentivo stupida ed ero felice.

A quello seguirono una settimana di strani sms... " Ciao, come stà".... " Bene grazie, vado a portare la bambina da un'amica, e tu?"

Poi il silenzio... e io pensai che era bene così...che senso aveva ciò a cui stavo dando corda? Ma che cosa volevo fare? Dove volevo arrivare?

Il mio momento di "gloria" l'avevo avuto...il giovane e bellissimo ragazzo l'avevo "conquistato"...il mio ego era soddisfatto e avevo avuto la riprova che l'età non conta. Gratificata ...ero gratificata!

Ma sì andava bene così, sorrisi ai miei pensieri ed entrai in casa a preparare la merenda ai bambini.

Passò circa una settimana... arrivò il primo giorno di scuola...quella mattina preparai il grande, lui andava in terza elementare, e la piccola che iniziava la grande avventura...eravamo tutti molto eccitati e anche mio marito decise che quella mattina sarebbe andato al lavoro un paio d'ore dopo.

Li lasciammo ognuno nelle rispettive classi... e andammo, inseime ad altri genitori a fare colazione al bar. Mio marito si congedò e rimasi con le solite mamme a fare salotto ancora per un pò...

Quando uscii dal bar stavo ancora ridendo per le assurdità che si riescono a dire fra donne. Squillò il cellulare, risposi... " Sì, pronto"

" Buongiorno sono Francesco la disturbo?"

 
 
 

Post N° 4

Post n°4 pubblicato il 13 Novembre 2007 da nolibibi

 

 ...entrai nella sala e mi diressi per l'ultima volta al mio tavolo, vicino la vetrata...inondato di sole.

Posai la borsa e il cellulare e andai a rifornirmi di panini appena sfornati, burro e marmellate. Poi mi sedetti e contemplando il mare iniziai ad imburrare un panino.

Ad un tratto sentii una voce :" Buongiorno signora, cosa posso servirle?"

Alzai gli occhi e vidi il giovane cameriere, dritto davanti al mio tavolo con un sorriso che gli scopriva denti bianchi e perfetti.

"Buongiorno" risposi, "mi porti una cioccolata e un bicchiere d'acqua gasata, grazie".

Lui sparì e io rimasi come ipnotizzata.

Quando tornò mi porse le bevande e poi mi chiese :" E' il suo ultimo giorno vero?"

Sì, risposi...

" Si è trovata bene?"

Parlammo per dieci minuti, di banalità... i nostri  occhi parlarono d'altro.

Poi venne chiamato da un superiore e si congedò.

Io rimasi ad osservarlo mentre si perdeva nella sala...e non sò per quale motivo, iniziai a piangere come una bambina. Le lacrime iniziarono a scendere piano, poi più veloci... singhiozzavo...la gente iniziò a gitrarsi. Lui notò la scena da lontano e mi venne vicino..." Signora tutto bene?" Nò risposi, e uscì dalla sala, in preda ad una crisa di pianto mai avuta prima.

Mi ci volle un quarto d'ora per riprendermi. Mi guardavo allo specchio del bagno e mi ripetevo " sei una cretina...ma che cacchio piangi!? "

Cercai di riavere un contegno normale e tornai al mio tavolo...lui si avvicinò ancora con l'aria visibilmente sorpresa..." Ho detto qualcosa di sbagliato ?"

Lo rassicurai e mi scusai...lo salutai e uscii definitivamente da quella situazione tanto imbarazzante, quanto sconosciuta.

Invece di tornare in camera, in quello stato non potevo proprio, mi diressi in spiaggia, era ancora presto ed era quasi deserta, mi sedetti sulla sabbia e ripresi a piangere con una tale disperazione nel cuore che non saprei neanche descrivere o forse sì... ero distrutta come se avessi appena dato l'addio ad un grande amore.

Partimmo... lui guidava...la musica che accompagnava i km...mi prese la mano e mi disse :" Come stai? Ma hai dormito...hai una faccia? Stai bene?

 
 
 

Post N° 3

Post n°3 pubblicato il 12 Novembre 2007 da nolibibi

Passarono i giorni...lo vedevo solo nelle sale ristorante. Serviva altri tavoli...eppure i suoi occhi vagavano alla ricerca dei miei.

Credevo di poter gestire quel gioco...lo guardavo fingendo imbarazzo...sicura di poter reggere la situazione, dall'alto dei mie vent'anni in più.

Invece il giorno della partenza si avvicinava e sentivo una strana inquietudine impossessarsi di me. Da un lato ero felice che la vacanza stesse finendo...dall'altro, quasi inconsciamente, mi ritrovavo a pensare a come fare per parlargli anche solo per un minuto.

Poi mi imposi di non fare nulla...non era giusto e il mio compagno non si meritava tanta idiozia.

L'ultima sera arrivò, finalmente e finita la cena, salutammo alcuni amici in sala, la cameriera che con tanto zelo ci aveva coccolati e i proprietari dell'Hotel... andammo a fare due passi e poi raggiungemmo la nostra camera da letto per chiudere le valige, la mattina seguente saremmo partiti verso le otto.

Quella notte ci fumammo qualche sigaretta sul terrazzo della stanza...ascoltando il mare e godendo di quel panorama ancora per un pò...ci abbracciammo e finimmo sotto le lenzuola fresche a giocare con la stessa passione di sempre.

Ci addormentammo l'uno tra le braccia dell'altra.

Non sò dire che ore fossero, quando mi svegliai e fui presa dall'istinto di scrivere qualcosa a...quegli occhi. Mi alzai infilai il prendisole...scesi nell'atrio dell'Hotel e chiesi carta e penna al portire di notte. Di getto, senza pensare scrissi.

" Ciao scusa se ti scrivo queste righe non sò neanche perchè lo faccio ma, ti lascio il mio numero, se mai tu volessi, chiamami"

Ripiegai il foglio, lo chiusi in una busta e lo consegnai al portiere, chiedendogli di darlo a quel cameriere....

Tornai a letto ma non riuscii a dormire...

In un attimo fù mattina...le sette e un quarto...lui dormiva ancora, lo chiamai ma mi disse che non avrebbe fatto colazione, così scesi da sola...

 
 
 

Post N° 2

Post n°2 pubblicato il 07 Novembre 2007 da nolibibi

La mattina seguente mi sveglia e aprii la finestra, poi mi rinfilai nel letto e lo guardai dormire. L'abbronzatura lo rendeva, se fosse possibile ancora più bello. Gli accarezzi il viso spostandogli i capelli...aprì gli occhi:" buongiorno amore" ... mi strinse forte...facemmo l'amore e rimanemmo abbracciati per lungo tempo.

Poi la fame ci spinse sotto la doccia...e di corsa a fare colazione. Come sempre eravamo tra tra gli ultimi.

Entrando in sala colazione, vidi il cameriere aggirarsi come un'animale in gabbia...mi raggiunse il suo buongiorno, accompagnato da quegli occhi penetranti e giovani che ancora una volta mi accarezzarono l'anima.

Mi lusingò quell'attenzione...sorrisi e mi sedetti a mangiare. Sentii i suoi occhi addosso ancora e ancora. Avevo quasi timore ad alzare lo sguardo...quando uscimmo però lo guardai e rimasi sorpresa vedendo che mi sorrise ancora...

 
 
 

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Post n°1 pubblicato il 31 Ottobre 2007 da nolibibi

Come tutti gli anni eccoci  in viaggio per il mare... io, noi, la nostra meravigliosa vita, il nostro amore. La località è la stessa da anni...ma lì ci rilassiamo, ci lasciamo coccolare e saziare dall'ottimo cibo. Passano i giorni...la colazione, la spiaggia...un buon libro...i bagni nel mare o nella piscina dell'Hotel... scorrono lente e rilassanti le giornate...frizzanti e movimentate, le serate. Poi una sera come tante, per cena, entriamo nella sala ristorante...quasi mi scontro con un cameriere...è giovane e bellissimo: "Buonasera signora!" Ricambio il saluto e sorrido a quel sorriso fantastico. I nostri occhi si inontrano, e benchè passa solo qualche secondo, mi sembra che questo sguardo riesca a penetrarmi nell'anima...

Raggiungo il mio tavolo, lui mi aspetta, nel bicchiere c'è già il vino bianco, fresco. Mangiamo con gusto e parliamo ti tutto...come sempre, da anni. Decidiamo di raggiungere certi amici...ci alziamo e uscendo dalla sala, noto il cameriere guardarmi dritto negli occhi...acceno un saluto con la testa...mi sorride...gli sorrido....

Come tutti gli anni eccoci  in viaggio per il mare, noi, la nostra meravigliosa vita, il nostro amore. La località è la stessa da anni lì ci rilassiamo, ci lasciamo coccolare e saziare dall'ottimo cibo. Passano i giorni, la colazione, la spiaggia, un buon libro, i bagni nel mare; scorrono lente e rilassanti le giornate, frizzanti e movimentate le sere. Poi una come tante, entrando nella sala ristorante quasi mi scontro con un cameriere, è giovane e bellissimo.  "Buonasera signora!". Ricambio il saluto e sorrido a quel sorriso. I nostri occhi si inontrano e benchè passi solo qualche secondo, mi sembra che questo sguardo riesca a penetrarmi l'anima. Raggiungo il  tavolo, mio marito è già seduto e mi aspetta con il bicchiere riempito di vino bianco fresco, ne porge uno a me. " A noi Bibi". Mangiamo con gusto e parliamo ti tutto come sempre. Decidiamo di raggiungere certi amici,ci alziamo e uscendo dalla sala noto il cameriere guardarmi dritto negli occhi, acceno un saluto con la testa, mi sorride...gli sorrido.

 
 
 
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Molti di coloro che fuggono davanti alla tentazione,
sperano in segreto,di esserne raggiunti.

G.Guareschi

 

Ed ho compreso che l'amore, anche se riposto nella propria anima, al sicuro da rimorsi o rimpianti, è destinato a rimanere per sempre, oltre il pensiero, oltre i nostri gesti, oltre le nostre parole, oltre i ricordi, oltre la vita.

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Io sono due donne: una desidera sperimentare tutte le gioie,

tutte le passioni, tutte le avventure che la vita può darci,

l’altra vuole essere schiava della routine, della vita familiare,

delle cose che si possono pianificare e raggiungere.

L’incontro di una donna con se stessa è un gioco che

comporta dei rischi.

E’ una danza divina.

Quando ci incontriamo siamo due energie sovrannaturali,

due universi che si scontrano. Se nell’incontro non c’è il rispetto

dovuto, allora un universo distrugge l’altro. 

(“Undici minuti” Paulo Coelho)


Gli incontri più importanti sono già combinati dalle anime prima ancora che i corpi si vedano...
(Paulo Coelho)

 

Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto.

Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso.

Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare,

ho capito che ero libero di scegliere il mio destino

da Lo Zahir

 

Credevo di saperti amare,
forse non l'ho saputo fare,
ma è vero, giuro, è vero,
io ci ho messo la testa e il cuore,
e anche adesso ci vuole amore
per volerti come ti voglio, e lasciarti andare,
ma non dimenticarti di me.
Farai la vita che vuoi fare,
non ti dovrò mai più volere,
ma è vero, giuro, è vero,
tu per me resterai importante
non potrò cancellare niente
neanche quando la vita ti porterà distante,
ma non dimenticarti di me.
Ci si incontra, ci si prende, ci si perde,
scusa se non ho saputo far di più.
Solo tu, sempre tu
fuori e dentro di me,
senza te non mi so rassegnare.
Dove sei, cosa fai,
di che amore sarai,
come faccio per farti tornare.
Di qualunque delitto ti perdonerei
io che accetto di tutto per riaverti qui.
Solo tu.
Farai felice chi ti è accanto
farai l'amore come sai,
ma è vero, giuro, è vero,
non ci riesco a volerti male,
vorrei solo poterti avere
più di quanto non riesco a dirti con le parole,
ma non dimenticarti di me.
Certi amori van difesi fino in fondo
scusa se non l'ho saputo fare anch'io.
Solo tu, sempre tu
anche senza un perché,
anche se mi hai già fatto morire.
Cosa fai senza me,
dimmi il peggio di te
che così ti potrò cancellare.
Non ti posso pensare senza un'anima,
devi solo insegnarmi ad odiarti un po'.
Solo tu, sempre tu
fuori e dentro di me,
senza te non mi so rassegnare.

Solo tu.

 

Ogni lettore, quando legge, legge sé stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che è offerto al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in sé stesso. [Il tempo ritrovato-Proust Marcel ]

 
 

GRAZIE DI CUORE!

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"per le emozioni che sa trasmettere" da occhi_di_gatto

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 "perchè vedo in lei una grande donna e la sua vita mi tocca sempre l'anima" da Primula979

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"…perché lei è tutto tranne che un danno!Per le notti insonni che passo a leggerla inebriandomi delle emozioni e sensazioni che mi dona…[sarebbe un danno per me se andasse via!]" da Dolcetetide

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"Per lo stile semplice e garbato, perchè trovo originale ed avvincente l'idea di annodare le varie immagini di una storia, con un impalpabile filo di mistero e seduzione"  da Rumore Segreto

*

"perchè anche se entro sempre in punta di piedi, leggere da lei, dà sempre emozioni forti! "da Miss Margot

*

"perché questo blog è un romanzo, emozionante, vero, coinvolgente e pieno di vita."  da Chris



 

 
 
 
 

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