Creato da: Led_61 il 23/01/2011
Internet: mie riflessioni

Netiquette

Nei limiti del possibile cerco una sana convivenza con chi intrattengo rapporti in questa area virtuale, non sempre è possibile ...

Non sono in cerca dell'anima gemella o di avventure ma mi fa piacere scambiare opinioni sui più svariati argomenti con persone aperte di qualsiasi razza, sesso, religione o credo politico che non nutrano pregiudizi di sorta.
La perodicità dei post e la risposta ai commenti è influenzata dai miei impegni.
Non cancello mai i miei post al limite effettuo qualche restyling riguardo a parole ed immagini senza stravolgerlo troppo e sono disposto a farlo solo se violo il copyright di qualche utente.
I commenti sono liberi senza alcun filtro.
Bannare è un termine che non fa parte di questo codice, perchè la vedo come una misura di ritorsione che non ha senso in un mondo così etereo e impalpabile ed in cui è facile occultarsi dietro improbabili profili.
Sono diretto rispondo con post, che talvolta hanno un linguaggio ermetico ma fanno comprendere il mio disagio di fronte a situazioni e persone che non hanno desiderio di un sano confonto, ma preferiscono celarsi e giocare sugli equivoci giocando troppo con le parole mentre lo scrivente pur amando l'ironia rimane una persona con saldi principi maturati nel suo mezzo secolo di vita.
Come non sono stato protagonista attivo nell'attività di bannaggio, allo stesso modo non ne sono stato oggetto (fino ad oggi), indice che i miei post o racconti sono moderati e non urtano troppo la sensibilità dei lettori, anche perchè questo è un luogo di riflessioni personali anche abbastanza intime aperto ai commenti di chiunque.

 

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Gran parte delle immagini qui visualizzate sono realizzate con il mio cellulare (non é di ultima generazione).
Vi sono anche immagini reperite in rete, di dominio pubblico e comunque se ne conosco l'autore lo cito.
Se qualcuno ritenesse che abbia leso un suo diritto d'autore me lo faccia sapere e l'immagine o testo verranno rimossi.

L'argomento e il tenore di certi post sono adatti ad un pubblico adulto e la lettura ai minorenni è sconsigliata.

 

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« Ortigara 19 e 25 giugno 1917Con la cultura si mangia? »

A cosa serve la cultura?

Post n°168 pubblicato il 06 Novembre 2013 da Led_61
 

                            

 

 

E' domenica, il nostro uomo arriva per l'ora di pranzo, solitamente non mangia e' in giro a camminare o a godersi la natura, non ha molta voglia di presenziare a queste riunioni familiari, in cui e' presenta la madre della sua compagna, però oggi non può esimersi ed e' presente anche una ragazzina di sette anni, la nipote, da parte di uno dei suoi figli.

La signora, distinta sulla settantina, alta magra vedova da un paio d'anni, classica madre di  buona famiglia tedesca orgogliosa dei suoi parenti, che si e' abituata alla presenza di questo italiano, capitato accanto a sua figlia nel suo vagabondare.

Lo osserva nei suoi comportamenti, viene da un altro paese, ha altre tradizioni non partecipa molto attivamente alle vicende della famiglia, ma comunque e' accanto a sua figlia. Ha comportamenti e modi di fare che non collimano con l'idea che si e' fatta di un uomo sulla conquantina che sta accanto a sua figlia essendone il compagno da circa quattro anni, anche se vissuti in parte lontano a svolgere qualche lavoro non molto qualificato.
Si limita a notarne i comportamenti che più possono piacerle, quindi parla spesso del suo cane con cui l'uomo si ferma spesso a giocare oppure di animali e natura in generale, forse un modo di trovare punti di contatti con una persona non autoctona.
Il nostro protagonista ha un carattere abbastanza chiuso e cerca un approccio soft con il prossimo, certe situazioni che non gli piacciono le sopporta sa che nella vita soprattutto nei rapporti con gli altri non si può essere troppo rigidi e in fondo anche lui in questa situazione ha un suo tornaconto, bisogna anche accettare alcuni compomessi se non si naviga in buone acque.

Oggi c'e' la nipotina ed e' giustamente lei al centro dell'attenzione anche perche' e'una ragazzina simpatica e piacevole ed è venuta qui a studiare con la zia che stravede per lei e il nostro uomo non ha niente in contrario.
Le discussioni finiscono sui soliti argomenti, padre, madre, scuola e la nostra distinta anziana signora dice "studia se non vuoi finire a fare la cassiera in un supermercato", il nostro uomo rimane concentrato nel centrare il pezzo di patata da spalmare sul sugo di arrosto che la signora ha preparato  con l
e costine di maiale a cui si aggiungono legumi verdi che apprezza particolarmente, sa che e' meglio che non alzi il suo sguardo perche' e' uno che gli si legge in faccia cosa pensa.

Sono passate una ventina di ore e il cinquantenne si trova al lavoro in fabbrica e mentre carica la sua macchina sta ripensando a quanto detto dalla signora, solite solfe di un'altra generazione, soliti steorotipi che non cambiano mai, studiare per un pezzo di carta che ti consentirà un lavoro qualificato ed una posizione sociale migliore, a prescindere dalle inclinazioni della bambina in questione.
Forse lui che è laureato e che ha letteralmente buttato la sua laurea nel cesso ne ha le palle piene di questi discorsi, anche perche' lasciano il tempo che trovano soprattutto di questi tempi e in Italia in modo particolare.

Questo e' un excursus per arrivare a capire perchè è nata la domanda che intitola questo post e per trovare una risposta consona al nostro uomo.
Come CULTURA indico genericamente le cognizioni non solo apprese attraverso il liceo, l'università (uno può essere colto anche non avendole fatte) ma anche quanto l'individuo si informa in genere quindi lettura di giornali, libri, blog e quant'altro nonchè la conoscenza delle lingue straniere.
Personalmente questa persona che ora fa l'operaio ha capito che la cultura gli e' servita per capire meglio come va il mondo, per non restare chiuso nel suo piccolo guscio e per uscire da un ambiente ristretto che gli poneva solo problemi con nessuna soluzione vista la sua eta' e le sue esperienze ( ha un curriculum di merda).
Ora questa cultura gli consente di capire molte cose e lo ha indirizzato su una strada ben precisa che possiamo riassumere in EMIGRARE, dal punto di vista finanziario non ha tratto molto giovamento nel breve termine ma ha fiducia che nel lungo termine qualcosa succederà anche perchè è un uomo che si informa e si tiene aggiornato perchè sa che questa misurazione dell'intelligenza di una persona non è statica ma va continuamente alimentata per non restare superato da un mondo in continua evoluzione.

 
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