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Post n°205 pubblicato il 10 Aprile 2013 da pantouffle2011
Qualche sera fa guardavo la Bignardi e le sue Invasioni Barbariche. Lasciando da parte lei, che trovo brava bravissima, elegante e anche gnocca, notavo invece una cosa: tanti ospiti diversi, giovani e meno giovani, uomini e donne, ed un unico comun denominatore: tutti hanno genitori straordinari, nonni saggi, sorelle emancipate, zii avventurosi e sognatori. Praticamente un groviglio di parenti pronti ad elargire perle di saggezza tra un caffelatte e l’altro, a regalare consigli che segnano una vita tra una corsa in bicicletta e un 4 in matematica. E io ci credo, per carità. E anche un po’ rosico d’invidia, va detto. Ma poi mi chiedo: è davvero così? Perché, siamo onesti, guardandoci in giro di uomini straordinari se ne vedono davvero pochini, e i conti quindi non tornano. I nonni sono persone normali, che smoccolano in ciabatte contro il carovita, la cataratta e l’amico che bara a tresette. I papà tirano a campare, spesso eterni Peter Pan in eterna battaglia con la cervicale che t’ammazza e la calvizie che incombe. Le mamme sfarfallano da uno all’altro in una continua ricerca del Principe Azzurro, possibilmente più giovane, di cui sfoggiare i tatuaggi su feisbuk e far schiattare d’invidia le amiche. Per non parlare delle zie. E allora mi chiedo: perché abbiamo bisogno di idealizzare tutto? Non basta la realtà? Perché non so voi, ma io non sento il bisogno di eroi, né presenti né passati: ho bisogno di normalità, possibilmente di esempi da seguire. Ho bisogno di concretezza, stabilità e volendo esagerare, anche di un ciccinin di buonsenso. Vi pare poco? A me no. Anzi, massimo rispetto per chi riesce a vivere così. La vita s’è allungata, le possibilità di perdersi sono infinite, così come le difficoltà, e non è mica facile essere una brava persona per 86 anni. Non dar fuori di matto per 92. Tenere in piedi una famiglia per 59, essere un onesto e motivato lavoratore fino ai 67. Provateci. Provateci voi e poi ne riparliamo. Ecco perché sono questi i veri eroi per me, sono queste le persone da citare nelle interviste. Perché oggi come oggi la vera battaglia da vincere è quella di arrivare alla fine dei propri giorni riconoscendo la propria immagine nello specchio, senza domandarsi chi sia quell’estraneo che ti sta fissando con lo sguardo da pirla. Non sono necessari pensieri profondi, gesta eroiche o grandi invenzioni: è sufficiente la forza di essere presenti nella vita delle persone cui si vuol bene, senza scappare a fare viaggi introspettivi a Ibiza o a farsi fare il tribale anche sul pomo d’Adamo a 60 anni. Il chè può sembrare strano detto da una come me, che al suo paese ha una lapide eretta in memoria di un parente partigiano, ma penso che né lui, né mio nonno fascista siano mai stati veri eroi: erano semplicemente frutto del loro tempo. Due figli diversi della stessa storia. La vera eroina semmai era mia nonna che sapeva a malapena parlare in italiano, ma che è riuscita a crescere 7 figli di cui nessuno è un delinquente. E scusate se è poco. Forse l’epoca degli eroi è finita. O forse non è mai esistita, non lo so. So solo che qualche volta un onesto “Sì, mio papà è un pirla, l’unica cosa che legge sono le bollette telefoniche, senza nemmeno capirle peraltro, per questo passa le ore a litigare con le signorine dei call center”, sarebbe non solo infinitamente più credibile, ma anche molto più gradito, almeno da parte mia. Ciao guys.
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Gentile omaggio di Alberto9 :-)
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Sul resto concordo pienamente con te....
Ci sono è vero persone coraggiose e altre codarde, ma non credo che esistano gli eroi, esistono persone eccezionali che per ogni giorno della loro vita si sono comportate in modo quasi eroico, ma di loro non si parla nei mass media, eppure sono costoro che portano avanti spesso con molti sacrifici, la famiglia, il lavoro, la società.
Gli altri di cui si parla sono generalmente "eroi per caso" come nel film con Dustin Hoffman, persone cioè che si sono trovate a dare prova di coraggio in situazioni in cui probabilmente non potevano fare diversamente o obbedendo all'istinto del momento, come a dire, che tante altre persone al posto loro, avrebbero fatto lo stesso.
Forse oggi più che mai c'è bisogno di modelli eroici, ma come direbbe B. Brecht "guai a quel Paese che ha bisogno di eroi", perchè se chi fa il proprio dovere, chi si comporta onestamente, chi ha alto il senso civico, chi è rispettoso e altruista, diventa un EROE, vuol dire che viviamo in un epoca in cui sono alterati molti valori, coì che un comportamneto "normale" diventa un esempio eclatante da esporre come una Madonna in processione. Ben vengano gli esempi positivi da indicare e trasmettere, ma se restano solo un simulacro per lavarci la coscienza non servono praticamnete a nulla...
Io mi auguro che ci siano meno eroi e tante più persone invece che con il loro esempio quotidiano siano una specie di virus che contagia chi li circonda così che possiamo in fretta diventare un popolo più civile, rispettoso delle regole ed eticamente corretto, con un rinnovato amore per la dignità,l'onestà, la giustizia, la moralità (non il moralismo), il bene comune.......
Forse è una strada ancora in salita, ma è l'unica che possiamo percorrere se vogliamo avere un futuro e lasciare ai nostri figli un Mondo un pochino migliore.
Ciao....CARLO!