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La Luce di Mizar

 
 

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Le suggestive foto dei Sassi che vedete in questo box sono state scattate da Gerardo Fornataro, che mi onora della possibilità di arricchire e valorizzare il mio blog con i suoi lavori.
Grazie Gerardo.


































































































 
 

 

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Allo specchio - il riflesso del perdono

Post n°211 pubblicato il 07 Gennaio 2009 da mizar_s_light
 

Reduci dalle festività natalizie, ingozzati e regalati, imbuoniti per induzione o per diletto, riproiettati nella vita di tutti i giorni. Una vita che spesso regala nodi da mandar giù, perdono. Perdono come rinuncia alla rivalsa, come superamento dei motivi che per orgoglio, o per ragione, hanno reso un'altra persona "colpevole" di aver procurato un danno, una sofferenza. Perdono come cancellazione e riconciliazione.

Molte voci ci esortano a non portar rancore, a riconoscere le mancanze senza farne una colpa, a comprendere... è uno degli insegnamenti più grandi di Gesù. Ma con tutto quello che apprendiamo dai giornali e dalle tv, storie di meschina ed immotivata crudeltà, diritti fondamentali calpestati e vite spezzate, mi chiedo: è umano il perdono?

Sono il primo a rispondere "no", senza paura e, permettetemi, con un po' di onestà. Mi riesce già difficile perdonare nella vita di tutti i giorni, sul lavoro, nell'amicizia e nell'amore, senza avere la necessità di tirare in ballo quelle storie che sentiamo, ed a volte ci appaiono così distanti da sembrare trame di un film dell'orrore. Due sono le mie strade: la totale indifferenza o l'apatia, e sono quelle che percorro assieme a chi, nel corso del tempo, ha tradito una fiducia che spesso concedo con troppa facilità e che per questo è più vulnerabile. Ce n'è una terza, meno marcata delle altre forse perché meno percorsa, quella della seconda possibilità, quella di un perdono condizionato, che corre parallela all'indifferenza ed è da essa divisa da un confine impercettibile. Non ne esistono altre per me.

Saper perdonare è la più grande ricchezza che un uomo o una donna possano custodire, così grande che non riesco ad immaginarla.
No, io non so perdonare, ne gli altri ne me stesso, che è ancora più difficile.
Una vita che lascia sui suoi passi tante croci, alzate con l'argilla dei sentimenti e lasciata essiccare al pallido sole del dolore, su ognuna delle quali è tracciata una scia di vita, firmata da un perché, è una vita che ha bisogno di essere perdonata.



Condivido con piacere l'argomento di questo post con due blog amiche,  Semprepazza su Paesaggi dell'anima e
Giornodimaggio su Senza soggetto.


Dopo aver letto i tre post riceverete in omaggio un cd masterizzato del singolo Xdono di Tiziano Ferro da appendere in macchina, per riflettere il laser degli autovelox.

 
 
 
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INFO


Un blog di: mizar_s_light
Data di creazione: 08/12/2007
 

AREA PERSONALE

 

MIZAR

Zeta Ursae Majoris

Dall'arabo Miz'ar (cintura) è la stella centrale del "timone" della costellazione del Grande Carro, porzione dell'Orsa Maggiore e si trova a 60 anni luce dalla terra.
Il suo nome originario era Mirak, fu ribattezzata nel sedicesimo secolo da Giuseppe Scaligero.
Sua compagna inseparabile è Alcor, distante dalla terra 80 anni luce, più difficilmente visibile data la vicinanza ad una stella molto più luminosa, tanto che gli arabi la chiamavano Al-Suha "La trascurata". Nelle notti senza luna e fuori dalle città la si può vedere brillare debolmente, sopratutto se si cerca di non guardare direttamente Mizar. Nell'antichità la capacità di saper individuare nel firmamento le due stelle era considerata segno di buona vista.

I moderni telescopi hanno scoperto che il sistema Mizar-Alcor è tra i più complessi e tra i più affascinanti di quelli conosciuti. Entrambi gli astri infatti si dividono in sistemi multipli, Mizar è in realta una coppia strettissima di due stelle, Mizar A e Mizar B, che sono a loro volta una doppia ed una tripla, Alcor invece è una doppia.

Il motivo per cui Mizar è il mio nick e la luce di Mizar è il nome del mio blog è insito proprio in questa breve descrizione. Il suo sembrare un unica stella alla sola vista essendo in realtà un sistema molto complesso rispecchia la mia personalità ed il mio modo di pormi con gli altri. La prima impressione che trasferisco al mio interlocutore è sempre fuorviante rispetto alla mia vera essenza, la mia personalità è molto variegata e complessa e spesso mi piace "giocare" a far trasparire un lato piuttosto che l'altro. Mi piace essere poliedrico.
La luce di Mizar è una metafora del mio pensiero, perchè come la sua luce è il frutto e la somma delle luci delle stelle che la compongono, così il mio pensiero è il risultato dell'interazione di tutte le componenti della mia personalità.

Ed io non le conosco tutte...

 

VIAGGIO VERSO L'ORSA...

...attraverso un mondo, dighiaccio apparente.

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01 Febbraio 2009 - Diga San Giuliano - Matera

 

 

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