1947 COSTITUZIONE DELLA REPUBBLICA ITALIANA: Viene stabilita l'istruzione pubblica, gratuita e obbligatoria per almeno otto anni. (L'istruzione viene garantita e formalizzata con la legge).
1955 NUOVI PROGRAMMI PER LA SCUOLA ELEMENTARE: La scuola viene strutturata in due cicli, corrispondenti all’età evolutiva del bambino (1°ciclo: I e II classe / 2ª ciclo: III, IV e V). essi hanno come centro d’interesse il discente e la sua struttura psicologica. I punti cardini di questa scuola sono l’insegnamento individualizzato, il globalismo, il gioco-lavoro, il mondo concreto del discente, le sue intuizioni, fantasie, sentimenti. (L'istruzione di base si evolve in base ai tempi e migliora la propria qualità).
1962 QUARTO GOVERNO FANFANI: Viene prevista la scuola media unificata che permetta l’accesso a tutte le scuole superiori. (Viene istituita la scuola media che rende più chiaro il percorso a livello d'istruzione).
1985 NUOVI PROGRAMMI DIDATTICI PER LA SCUOLA ELEMENTARE: La scuola elementare viene strutturata dal punto di vista didattico (nelle varie discipline) e non solo. Scompare la figura dell’insegnante unico e viene introdotto il modulo. È il numero di classi condotto dallo stesso gruppo di docenti. Esso può essere di base (3x2): tre insegnanti su due classi; composto (4x3): quattro insegnanti su tre classi; orizzontale (3x2 o 4x3), disposto su classi dello stesso livello; verticale: disposto su classi successive; a scavalco: disposto su classi distanti; interplesso: classi distaccate in plessi diversi. Oltre alla compresenza, o meglio contemporaneità, viene introdotto anche il rientro: uno, due o tre ritorni pomeridiani. La vecchia pagella e anche i giudizi scritti vengono sostituiti dalla scheda di valutazione (fogli con innumerevoli voci e sottovoci), concepita per informare dettagliatamente la famiglia dell’alunno. (La scuola elementare compie l'ennesima evouzione a livello didattico, iniziano però a generarsi i conflitti e le difficoltà relativi all'organizzazione dei moduli).
1997 RIFORMA BERLINGUER: il governo presenta la "Legge Quadro in materia di Riordino dei Cicli dell'Istruzione", con la quale viene stravolto il sistema scolastico italiano, con l’introduzione di due cicli scolastici. Si pensa ad un ciclo primario, di sei anni di durata, diviso in tre bienni (con la scomparsa della distinzione tra scuola elementare e scuola media inferiore), e ad un ciclo secondario anch’esso della durata di sei anni. Viene riformato l'esame di maturità. L'esame di Stato comprende tre prove scritte e un colloquio. La prima riguarda la Lingua Italiana, la seconda una delle materie caratterizzanti l'indirizzo di studio e la terza, multidisciplinare, è una serie di quiz a risposta multipla. Il colloquio si verte su argomenti multidisciplinari. Il punteggio di valutazione, passa dai sessantesimi ai centesimi e viene introdotto il credito formativo. I commissari saranno membri interni alla scuola. Il presidente della commissione è esterno. La riforma viene avviata con l'anno scolastico 1998-99. (La scuola viene stravolta, i programmi si rivelano piuttosto caotici, così come i metodi di valutazione. Viene chiesto ai docenti di compiere una pazzesca rivoluzione interna. Tutto finirà in una bolla di sapone: mesi e mesi di lavoro sprecati, con inutile produzione di scartoffie).
2001 RIFORMA MORATTI: Il mondo della scuola viene nuovamente stravolto. Nella scuola materna della durata di tre anni viene permessa l'iscrizione ai bambini con 28 mesi compiuti, non ha carattere di obbligatorietà. Nella scuola elementare di cinque anni è prevista l'iscrizione di un bambino a partire dai 5 anni e mesi 4 compiuti. Fino dal primo anno viene previsto l'insegnamento di una lingua straniera e dell'uso del computer e di una valutazione biennale. Nella scuola media di tre anni, è prevista una valutazione dopo il secondo anno, mentre al termine del terzo l'esame di Stato. La durata dell'anno scolastico viene ridotta a ventisette settimane e si riducono da tre a due le ore di insegnamento della lingua inglese; viene prevista l'introduzione del cosiddetto "portfolio", un dossier che documenta le esperienze, scolastiche o meno, tramite le quali ogni studente acquisisce le varie "abilità". Nei licei di cinque anni è previsto un primo biennio e un secondo biennio al quale si aggiunge un ulteriore anno. La maturità è necessaria per accedere all'Università degli Studi. Nelle scuole professionali è prevista una durata graduata nel corso degli anni con periodi di alternanza fra scuola e lavoro. Al termine di tre anni viene consegnato un diploma di qualifica. La riforma dà inizio all'adeguamento agli altri Stati Europei (con l'alternanza scuola-lavoro appunto e prevedendo la laurea, almeno in 'Scienze della Formazione Primaria',obbligatoria per i docenti di scuola primaria). (La scuola viene messa nuovamente sottosopra. I docenti si ritrovano a dover cambiare ancora per adeguarsi ai nuovi obiettivi proposti. La scuola finisce nel caos per la sparizione del documento di valutazione ufficiale, malamente sostituito dal portfolio. Non si sa come valutare e soprattutto con cosa: altro lavoro sprecato e altra inutile burocrazia aggiunta. La scuola perde credibilità).
2006 GOVERNO PRODI: La Riforma Moratti viene accantonata e sostituita con nuove indicazioni. Il governo elimina la strutturazione in otto licei della scuola superiore proposta dalla precedente riforma. Da allora ad oggi si perdono mesi e mesi vagando nel nulla. (La scuola finisce un'altra volta nel caos. Viene distribuito l'ennesimo libretto con le nuove indicazioni degli obiettivi: un'accozzaglia di parole prodotte con ben poca cognizione di causa. Sembra più una ripicca contro il precedente governo che non un serio tentativo di migliorare l'istruzione. La scuola affonda: i nostri studenti sono il fanalino di coda a livello europeo. Il ministro Fioroni pensa che basti reintrodurre gli esami di riparazione per porre rimedio a tale sfacelo).
2008 ????????: Che facciamo? Attendiamo nuove istruzioni? Ci aspettano totali sconvolgimenti portati avanti da nuovi ministri “del cui cervello fanno trombetta” (tanto per non citare Dante)? Avremo un nuovo fare e disfare? Avremo il requiem definitivo della scuola? E come al solito staremo fermi a guardare?
In principato commutando saepius nil praeter nomen domini mutant pauperes (Molto spesso, quando cambia il governo, i poveri non cambiano nulla eccetto il nome del padrone)