Più o meno tutti quanti abbiamo sentito parlare del sado maso, e quando ci ho avuto a che fare la prima volta, avevo già una mezza idea di che cosa fosse. Tuttavia, quando ho conosciuto le persone che lo praticavano per davvero, mi sono accorto che metà delle cose che credevo di sapere era imprecisa. L’altra metà, semplicemente sbagliata.
Il mio primo incontro ufficiale con il BDSM risale a quando avevo 26 anni. Senza stare a scendere troppo nei dettagli, ho conosciuto delle persone che lo praticavano seriamente, e mi hanno incuriosito. Così prima ci ho parlato a lungo, poi mi sono documentato approfonditamente, e come mio solito se una cosa mi incuriosisce, ho deciso che volevo provare in prima persona. Che insomma, va bene leggere e confrontarsi con chi pratica la materia, ma una cosa non la conosci veramente, fino a quando non la fai con le tue mani.
In pratica, prima ho letto tutto quello che potevo sull’argomento, poi ho frequentato le principali community online sulla materia, e alla fine mi sono procurato l’attrezzatura di base. Quindi ho preso la poverella che in quel momento mi stava a fianco, e per qualche tempo ho fatto tutti gli esperimenti del caso. Tempo sei mesi e avevo provato tutto quello che volevo provare, la tecnica di base l’avevo appresa, per cui poi ho smesso. Tolta qualche esperienza negli anni successivi, non ho più continuato, visto che non mi divertivo un granchè. Eppure, ci ho messo anni a capire come mai.
Per quanto riguarda il BDSM, a quanto pare è classificato come una “parafilia”, e se c’è una cosa che ho capito è che queste cose c’è chi le fa per gioco, e chi lo fa per davvero. Insomma, c’è chi lo fa per scelta, e chi lo fa perchè non ha altra scelta. Per alcuni è una semplice variazione sul menù, tanto per aggiungere un po’ di pepe ad un rapporto, altri invece non posso vivere diversamente una relazione sentimentale.
Quelli che lo fanno per gioco, come ho fatto io, non potranno mai capire veramente quelli che non hanno altra scelta. Quando uno pensa al sado maso, vengono in mente manette, frustini, vestiti in latex, stivali inguinali e tutta una serie di immagini fetish, che vanno dal patinato al volgare. Tuttavia, è soltanto una parte del BDSM, ed è la parte più superficiale. È la parte di quelli che lo fanno come un mezzo per veicolare gli istinti, più che i sentimenti. C’è gente che si eccita a fare certe cose, quindi le fa, e quando ha scaricato l’ormone, è a posto. Perchè non nascondiamoci dietro ad un dito, un po’ di varietà piace a tutti, quindi di tanto in tanto è pure divertente.
Tuttavia, il vero rapporto fra un Dom ed un sub è una cosa profonda e complessa, che va ben oltre il sesso. Al punto che spesso non avviene. Da un lato c’è una persona che ha bisogno di abbandonarsi completamente, di perdere se stessa ed affidarsi alle cure e alle attenzioni del Dom in modo incondizionato. Dall’altra, una persona che ha la necessità di possedere il sub in modo totale e assoluto, sia annullandolo nelle proprie mani, che prendendosene cura come fosse un cucciolo od un neonato. Così, ho capito come mai non ho più continuato con il BDSM.
Per farlo come un gioco, bisogna trovarlo eccitante. Per carità, i completini fetish mi piacciono, i corsetti e gli stivali sono estremamente sexy, ma non è che senza di quelli, poi non mi tira. Senza contare che qualche sculacciata a parte, far del male ad una donna non mi eccita particolarmente. Insomma, non sono un sadico, non ho feticci sessuali particolari, non mi arrapo a tenere in mano un frustino od un rotolo di corda, per cui il buon vecchio mortaio e pestello mi bastano e avanzano.
Per farlo seriamente, bisogna averne la necessità. Anche se nel corso della mia vita ho incontrato molte donne che si sarebbero annullate volentieri, anche solo per il sollievo di liberarsi da se stesse e dalle proprie preoccupazioni per qualche ora, io non ho mai sentito la necessità di un rapporto del genere. Mi sono sempre prodigato per il loro benessere, le ho trattate come principesse, ma non ho mai sentito la necessità di possederle fino nell’anima, di annullarle e farle mie. Non ho mai sentito la necessità di legare una donna a me in modo figurato e letterale. Che poi, forse è per questo che non sono ancora sposato.
Di tutto questo discorso, quando penso al BDSM non posso fare a meno di considerarne l’aspetto emotivo. Perchè magari non sarà un rapporto sano, magari quelli che sono costretti a vivere una relazione del genere un po’ ne soffrono, ma l’intensità di una relazione Dom-sub semplicemente non ha eguali. Quelle due persone si appartengono in un modo profondissimo, e una cosa del genere, noi cosiddetti “vanilla” non la potremo mai sperimentare.
Che sarà una cosa morbosa, ma un po’ li invidio.
Inviato da: dio
il 02/11/2022 alle 22:13
Inviato da: VSPMHEB
il 29/10/2022 alle 20:30
Inviato da: cassetta2
il 21/10/2020 alle 10:34
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il 11/10/2019 alle 11:30
Inviato da: solfamy
il 27/09/2017 alle 13:00