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Chi ha un animale in casa, si sarà accorto che per qualche ragione, con l’arrivo del caldo il suo peloso compagno ha praticamente smesso di mangiare. Tolti i labrador e i gatti castrati più ingordi, qualsiasi animale domestico comincia a dimagrire e ad evitare la ciotola non appena la temperatura supera i 25°C. Il single domestico, al contrario del single selvatico, si comporta esattamente allo stesso modo.
Le differenze di comportamento fra il single domestico e quello selvatico, derivano essenzialmente dalla quantità di tempo che hanno passato per conto proprio. Chi si trova a vivere da solo d’improvviso, inevitabilmente deve affrontare tutta una serie di problemi prima sconosciuti, come la spesa, le bollette, le pulizie e l’alimentazione. In quella fase, un single allo stato brado esibirà tutta una serie di atteggiamenti caratteristici, che vanno dal disordine patologico alla trascuratezza più totale, passando per l’acquaio pieno di piatti sporchi e l’alimentazione assassina.
Dopo un certo tempo, che può andare da alcuni mesi al alcuni anni, anche solo per puro spirito di sopravvivenza, il single adotterà una routine che gli permetterà di sopravvivere alle incombenze quotidiane senza fare i salti mortali. Da single selvatico, passerà quindi allo stadio di single domestico. Magari alcuni comportamenti selvatici tenderanno a riaffiorare di tanto in tanto, soprattutto in certe condizioni ambientali, ma in generale un single domestico si prenderà cura di sé, affidandosi un po’ all’istinto e un po’ a delle abitudini verificate e consolidate.
La differenza più evidente fra gli esemplari allo stato brado e quelli addomesticati risiede proprio nell’alimentazione. Se un single selvatico può nutrirsi di birra, wurstel e sigarette per un certo periodo di tempo, ammonticchiando cartoni della pizza e tazzine sporche di caffè in giro per casa, un single domestico cercherà per quanto possibile di mantenere un’alimentazione sostenibile. Una che non gli massacra il fegato e che ragionevolmente gli permette di espletare le proprie funzioni corporali ogni mattina, tanto per farmi capire.
Mi sono reso conto di questo peculiare fenomeno direttamente sulla mia pelle. Allo stato selvatico, sotto i 25 anni, nonostante la mia passione per la cucina ero perfettamente in grado di nutrirmi a schifezze, senza nessun problema e per periodi decisamente prolungati. Passati i 25 anni, il delizioso Crispy Mac Bacon, con tutta la sua grassa bontà, è diventato un incubo per il mio sistema digerente. Per questo motivo, il contenuto del mio frigorifero si è dovuto adeguare, ed anche se la mia cucina tende comunque ad essere un po’ pesante, perché con una madre umbra e un padre siciliano non ti puoi aspettare certo le carote al vapore, abbandonare i precotti e il fritto doppio unto mi ha permesso di sopravvivere fino ad oggi.
In qualità di single domestico, tra l’altro, anche la mia alimentazione segue una certa stagionalità. Non parlo di prodotti di stagione, parlo proprio di una differenza radicale fra quello che cucino tutto l’anno, e quello che mangio d’estate. Non più tardi di una settimana fa prendevo selvaggiamente in giro la Lisa e la Lolay, colpevoli di aver ordinato delle verdurine grigliate nella terra della mortadella e del tortellino, mentre da 4 giorni a questa parte, vado avanti ad insalata pranzo e cena. Non “insalatone”, insalata e pomodoro. E a farci caso, tutte le estati che ho passato da single, le ho trascorse nutrendomi di yogurt e di verdure crude.
Quando sono in coppia, d’estate o d’inverno cucino lo stesso, perché ritengo il pasto in compagnia come uno dei momenti più piacevoli e appaganti della giornata, a pari merito con le faccende di letto. Quando vivo da solo, al contrario, la Natura mi richiama alle origini. Come ogni animale domestico, in questo periodo praticamente smetto di mangiare e dimagrisco a vista d’occhio. Il che va bene, intendiamoci, l’unico problema sono i vestiti.
Quasi tre quarti delle cose che ho comprato negli ultimi 5 anni, che d’estate non sono dimagrito perché ero in coppia, adesso mi stanno larghe. I pantaloni mi cadono, non mi bastano i buchi sulla cintura, e le camicie mi fanno l’effetto attaccapanni. Un paio di giorni fa sono andato a comprare un paio di magliette, e sono dovuto passare dalla Large alla Medium. Che se non hanno allargato le taglie, io mi sono veramente ristretto tantissimo.
Fortuna che da certe parti non si dimagrisce…
CHI È IL MISTER
Mr Nice Guy: espressione inglese per indicare il "classico bravo ragazzo".
Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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