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Molte persone dicono che la cosa più importante nella vita, è saper cogliere le occasioni quando si presentano. Per quanto mi riguarda, sono d’accordo. Tuttavia, è solo una parte della questione, perchè raramente le occasioni cadono dal cielo. Ecco perchè preferisco pensare non tanto alle occasioni, quanto alle opportunità. Le possibilità di fare piccoli cambiamenti. Il punto però è che le opportunità vanno create, vanno cercate, ma soprattutto, vanno riconosciute.
Tutti arrivano a capire che se ti offrono un contratto da migliaia di euro al mese o la possibilità di trasferirti dall’altra parte del mondo in un paradiso tropicale, fai assolutamente bene a farci un pensiero. Eppure, una cosa del genere non succede quasi mai. Così come raramente avvengono quegli eventi straordinari in cui l’unica fatica che devi fare è pensarci su un pochino, e poi decidere in che modo cambiare la tua vita. La maggior parte delle volte, la vita continua sullo stesso binario, a meno che non si riesca a sfruttare qualche evento per cambiarne il corso.
Per questo motivo, a me piace pensare alle opportunità. Quelle possibilità che appaiono di tanto in tanto per dare una piccola sterzata alla propria vita, alla propria professione, a qualche altro aspetto della nostra quotidianità. Le cose non devono essere necessariamente cambiate in grande, e non c’è la per forza bisogno di fare le Grandi Svolte, per cambiare l’esistenza. Certe volte, basta una piccola deviazione dalla rotta, e si finisce completamente da un’altra parte. Il problema però, è che le opportunità tendono ad essere particolarmente elusive.
Se l’occasione di solito ha un aspetto grande e grosso e si riconosce al volo, le opportunità hanno generalmente un aspetto particolarmente dimesso. Sono la piccola goccia che dà il via all’alluvione, il sassolino che inizia la valanga. Tante volte sono semplici gocce di pioggia o sassolini vaganti, e solo in alcuni rari casi sono in grado di scatenare qualcosa di grosso. Tuttavia, sono e sembrano sempre qualcosa di minuscolo ed inoffensivo, e la cosa veramente difficile è saperle riconoscere. Ma soprattutto, le opportunità vanno cercate, non ti capitano mai fra i piedi.
Nella mia vita, ho sempre cercato di sfruttare tutte le opportunità che mi si sono presentate, e oggi pomeriggio sarà una di quelle volte in cui cercherò di sfruttarne un’altra. Alle 14 di oggi avrò un colloquio sufficientemente informale con il vicepresidente di un’associazione di categoria, che conosco da tempo e con il quale ho collaborato negli ultimi 10 anni nel vecchio posto di lavoro. Scopo della discussione, vedere se posso diventare un consulente ufficiale dell’associazione, esattamente come il mio ex titolare.
È un’opportunità perchè non c’è niente di sicuro e niente di garantito, e soprattutto perchè se anche diventassi un consulente ufficiale dell’associazione, non è che improvvisamente i clienti comincerebbero a fioccarmi intorno stile bufera di neve. Ragionevolmente non cambierebbe molto, se non la menzione sul sito dell’associazione, e la dicitura “Consulente ufficiale” in fondo alla firma sulla mia mail. Tra l'altro, non saprò nulla fino al 7 marzo. Però è una di quelle piccole svolte che possono fare la differenza.
Se ho quest’opportunità, è perchè me la sono andata a cercare, e l’ho fatto semplicemente chiedendo se potevo partecipare ad un convegno. Una di quelle cose noiose ed assolutamente inutili che fanno gli associati, dove l’unica cosa positiva della giornata è il rinfresco. E la cosa bella, è che nonostante non mi abbiano fatto partecipare al convegno perchè non faccio parte dell’associazione, facendo due chiacchiere col vicepresidente è venuto fuori che stanno cercando di ampliare il numero di consulenti riconosciuti. Così, mi ha chiesto di inviargli il mio curriculum, ed oggi vado a farci due chiacchiere.
Inutile dire che sono abbastanza agitato, nonostante le premesse di cui sopra. Non è detto che mi inseriscano fra i pochissimi consulenti ufficiali, e non è detto che sarà una svolta al lavoro, però ugualmente ho impiegato tutto venerdì per riscrivere il mio curriculum. Non ci mettevo così tanto impegno dai tempi della mia prima ricerca di lavoro. Tutto questo, perchè sono fermamente convinto che certe volte basta semplicemente spostare il timone di pochi gradi, per arrivare in un posto completamente nuovo e diverso. Più bello, si spera.
Incrociamo le dita.
CHI È IL MISTER
Mr Nice Guy: espressione inglese per indicare il "classico bravo ragazzo".
Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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