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Ogni tanto mi capita di ripensare a come sono cambiato negli anni, e se come persona col passare del tempo sono migliorato o peggiorato. Sapete, un po’ come fare il bilancio della propria vita, ma senza la pesantezza morale di domandarsi quali sono stati errori e fallimenti. Ecco, se ripenso a me stesso a 30 anni, o a 25 o a 20, riconosco in me la stessa insoddisfazione di sempre. Una volta mi hanno detto che sono un po’ come una macchinina caricata a molla, che continua ad andare senza fermarsi mai. In effetti un po’ mi ci ritrovo, in questa definizione, visto che mi è sempre scottata la terra sotto ai piedi ed ho sempre cercato il “di più”. Diciamo però che una parte dell’entusiasmo se n’è andata. Quello, e il fatto che una volta potevo spezzare le tavole di legno a colpi di karate, mentre adesso quando torno a casa mi pesa sollevare il telecomando. Che non saranno grandi cose, ma insomma…
Il metodo migliore che ho trovato per sfuggire alla frustrazione che si prova quando si è insoddisfatti, è sempre stato quello di provare ad ironizzare su quello che mi accadeva. Alla fine, se su una cosa riesci a riderci, almeno non ti fa girare troppo le eliche, così eviti di farti il sangue amaro e non ci metti pure la tristezza, nel calderone con insoddisfazione e frustrazione. Senza contare che parlare dei miei problemi mi deprime, mentre se riesco a raccontare pure due cazzate mentre ci rido su, il mio umore migliora notevolmente. Inevitabilmente, più sono di buon umore, più cazzate sparo, quindi il livello di cazzate e l’assurdità di quello che dico sono gli indicatori diretti del mio buon umore.
Come potete notare da soli, rispetto al mio potenziale il livello di cazzate che sparo è relativamente basso, ed il modo in cui le dico è sufficientemente tranquillo. Nessuna cazzata veramente esplosiva, di quelle che rimani lì a domandarti come sia possibile che ad una persona sana di mente gli vengano in mente delle stronzate del genere. Il motivo è semplice, e cioè sono parecchio fuori allenamento. In questi ultimi anni mi sono preso particolarmente sul serio, quindi ho perso un po’ l’abitudine ad ironizzare sulle cose. Cercate di capirmi, se hai lavoro con prospettive, mutuo e progetto di matrimonio, per forza di cose devi prenderti un po’ sul serio. Altrimenti passi il tempo a domandarti se stai impazzendo o se ti hanno fatto il lavaggio del cervello. Siccome non puoi pensare di essere impazzito, e non puoi nemmeno chiederti se la donna che ti dorme accanto è un agente segreto di qualche governo che ti sta facendo il lavaggio del cervello, sei praticamente costretto a prenderti sul serio.
Quando ti prendi sul serio però va a finire che perdi l’abitudine ad ironizzare sulle cose. Perché le cose sono serie, i problemi sono veri, e non puoi continuare a dire scemenze come un pirlotto, ignaro di tute le difficoltà della vita. Metti poi che stai veramente con un agente segreto che ti ha fatto il lavaggio del cervello, ci manca solo che a quella gli vengono i dubbi che non funziona e ti fa fuori per evitare di essere smascherata. Insomma, finchè sei in coppia, non puoi correre certi rischi.
Come potete chiaramente capire tutti, quando sei single non hai queste preoccupazioni. Intanto sai che nessun governo vuole costringerti ad assassinare qualcuno, facendoti il lavaggio del cervello tramite un agente segreto che si spaccia per la tua fidanzata. Poi anche la necessità di prenderti sul serio via via diminuisce, perché senza doverti preoccupare di una futura famiglia, ma dovendo solo sciropparti un capo rompicoglioni e dei vicini impiccioni, il livello di preoccupazioni sul tuo futuro cala sensibilmente. Certo, c’è la crisi, ho il mutuo da pagare e la vita che mi fanno fare in ufficio è abbastanza una merda, ma almeno non sono costretto a farne un dramma. Roba che se fossi sposato ed avessi un figlio o due, in questo momento mediterei il suicidio, mentre adesso che mi hanno abbassato lo stipendio perché non c’è lavoro, al massimo mi deprimo e penso “brutti e cattivi”. Che detto fra di noi, mi pare un’ottima alternativa al suicidio.
Quindi il senso è che il tempo passa, ma non bisognerebbe mai perdere l’affinità con la propria idiozia. Quando guardare il tostapane o fissare il soffitto smettono di rivelarti le grandi verità della vita, allora è veramente un brutto segno. Vuol dire che si è persa la capacità di guardare oltre alle cose.
Prima ero in bagno, e lo stendino ha seriamente provato a dirmi qualcosa. Lo vedevo, che si sforzava di comunicarmi qualche profondo mistero, su cui i filosofi si sarebbero accaniti per millenni. Che ne so, come mai le donne schiacciano il tubetto del dentifricio a metà, o perché gli uomini spargono i calzini in giro per casa. Roba seria, insomma, no cazzate. Io invece non sono stato in grado di afferrare il profondo significato che lui voleva trasmettermi, e magari ho privato la società di qualche scoperta assolutamente fondamentale nel cammino della conoscenza. Praticamente un crimine contro l’umanità, e solo perché da qualche anno ho smesso di ironizzare sulle cose.
Insomma, per il bene dell’umanità, mai prendersi troppo sul serio.
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CHI È IL MISTER
Mr Nice Guy: espressione inglese per indicare il "classico bravo ragazzo".
Il mio punto di vista è quello di una persona assolutamente normale. Sono il classico bravo ragazzo. Se ci fosse una definizione di bravo ragazzo medio, nel dizionario, beh, ci sarebbe la mia foto di fianco. Ma nella mia esperienza, essere un bravo ragazzo non ha vantaggi di sorta. Solo sfighe.
E questo è il mio punto di partenza.
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