Schegge di vetroAd averlo saputo prima, me ne stavo nel Beleriand! (Le immagini riprodotte su queste pagine sono di proprietà dei rispettivi autori, sperando che la dichiarazione mi sollevi dalla promozione di cause civili, che non ho tempo) |
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Post n°49 pubblicato il 29 Giugno 2005 da Mthrandir
Il presidente dell'ANM Ciro Riviezzo, a proposito dell’approvazione in Senato della riforma Castelli sulla Giustizia (per chi abbia il desiderio di conoscere qualche dettaglio in più, basta un clic - il sito è la Repubblica, così non mi si taccia di essere fazioso), ha affermato che il vero intento della riforma sarebbe quello di «selezionare i magistrati in base ad un sistema di idee prestabilito» aggiungendovi che la riforma impedirà l’indipendenza e l’imparzialità della magistratura stessa. AH AH AH AH AH AH AH Mthrandir (Nella foto, il logo dell'ANM prima dell'OPA del PCI) |
Da: Corriere della Sera, 22 giugno 2005 Intervista di Marco Imarisio a Sergio Cofferati «Sulla legalità la sinistra sbaglia. Io continuerò con gli sgomberi» BOLOGNA - «Tutto brutto. Brutta la violenza, ovviamente, verso la ragazza e il suo fidanzato. Ma brutto anche perché era una giornata di festa, un pomeriggio di primavera, un parco pubblico. Anche i luoghi sono importanti. Dicono non soltanto della follia degli assalitori, ma anche della sfacciataggine, della loro assoluta mancanza di condizionamento ambientale. Mettono in conto di poter usare violenza agli altri senza preoccuparsi di nulla». Ma Sergio Cofferati non è certo contento. La pietà verso le vittime e le loro famiglie, ma non solo. Il sindaco di Bologna sa bene che l’arresto di due marocchini non è la fine di questa storia, ma un inizio. Perché si somma alla vicenda di Varese, alla violenza di Milano, alla brutta aria che tira verso gli extracomunitari. Come si evita il rischio di mettere tutti insieme? Lei pensa che ci sia davvero, questa strumentalizzazione? Ammetterà che non è facile. Non è indicativo che a Bologna lei venga osannato dai cittadini per gli sgomberi degli extracomunitari? L’equazione criminalità uguale extracomunitario va di moda. Ma la solidarietà può essere coniugata con la legalità? A parole è semplice. Poi c’è la realtà. E dopo? A sinistra queste sue parole non riscuotono grandi consensi. Perché? Ne è davvero convinto? A Bologna lei è stato pesantemente contestato per quegli sgomberi. Lo «sceriffo» Cofferati elogiato da Giuliano Ferrara e contestato dalla sinistra. Non è un paradosso? Quali sono gli altri «scippi»? E «immigrazione»? Quale? Chi invoca la castrazione lancia un messaggio chiaro, ma non per questo... A Bologna, Rifondazione non voleva firmare l’ordine del giorno sulla ragazzina stuprata perché conteneva la parola legalità. Questo le sembra un messaggio chiaro? Quanto pesa il suo passato nelle critiche che le arrivano da sinistra su legalità e immigrazione? Luca Casarini si ricorda di lei al Forum di Porto Alegre, quando si parlava di Cofferati come il futuro leader dei no global. Qualche ragione ce l’hanno anche loro, no? Breve nota personale: Se il sindaco di Bologna fosse ancora Guazzaloca e avesse detto le stesse cose (che sono di buon senso, in fondo) molte prefiche non avrebbero esitato ad emettere i loro ululati striduli piangendo sul cadavere della tolleranza e della solidarietà umana. Ma tant’è, Cofferati sta dalla parte giusta a prescindere. Non serve nemmeno chiedersi perché questo Signore, il cui numero di ore lavorate in tutta la carriera si misura in gradi Celsius, faccia affermazioni di questo tenore e non ne tragga le logiche conseguenze politiche. Il motivo è semplice: a Bologna, come nel resto dell’Emilia, vige un curioso compromesso in virtù del quale la gente accetta di sostenere un’ideologia a patto che ci si guardi bene dall’applicarla. E poi, hanno anche la faccia bronzea di fare sofismi sulla deontologia berlusconiana. E’ proprio vero: una faccia, una razza. Mthrandir Dimenticavo: che la "destra" abbia "scippato" la "sinistra" delle tre paroline concetto si potrebbe discutere: 1. Legalità non mi sembra il tema dominante del programma, anzi. Qualcuno, da quella parte, si imbarazza ancora (lo ammette lui stesso); Così, giusto per dovere di cronaca (Nella foto, un ex sindacalista rosso) |
“- Sì, quella che ha fatto lo spogliarello nella piscina del Cube sono io. Che ridere - . E ride di gusto, Tamara Soro, 29 anni [nella foto, n.d.M.] muscoli superpalestrati, di giorno fruttivendola al mercato di San Benedetto (box 120) e di notte animatrice («non spogliarellista») in discoteche e addii al celibato. Ride nonostante le polemiche: dieci giorni fa, nel locale di via Venturi, vestita (più o meno) da infermiera, è entrata in una piscina e ne è uscita, grondante, indossando solo un minuscolo slip. Per la gioia (e i videofonini) di un centinaio di ragazzini in età da liceo: a loro, appunto, sono riservate le prime serate, gli appuntamenti danzanti delle 20. ……..”. Da: L’Unione Sarda del 24 maggio 2005 Sinceramente, non vedo cosa ci sarebbe di così divertente. Forse sono i circa 300,00 Euro (la cifra è la tariffa comunicata dalla signora nel resto dell’articolo) che la nostra fatalona intasca (esentasse?) per ogni svestizione pubblica. Forse saranno le faccette dei baldi giovani che restano a bocca aperta per le apparizioni scimmiottanti Ursula Andress (spero che la Andress non me ne voglia per il paragone) che mette in scena nei locali dove si esibisce. Chissà…. Prima che qualcuno insorga stracciando nell’ordine le proprie vesti contro il solito bacchettone e le mie scatole, affermo che non ho nulla contro strip teasers, lap dancers, donnine da night eccetera eccetera (anzi!….). Ciò che trovo triste è la situazione nel suo complesso e per un motivo che ha poco a che fare con la moralità dei singoli (la morale è, in fondo, una costruzione di valori personale ed ognuno è libero, sempre nel rispetto delle leggi, di usare la sua), abbastanza con la liceità dello spettacolo (propongo di ipotizzare uno spettacolo speculare riservato a tenere verginelle quindicenni per vedere se qualcuno non vi ravvisasse gli estremi delle molestie a minorenni), e moltissimo con un altro aspetto. Ricordo bene i miei pruriti adolescenziali (e non solo adolescenziali) e ricordo anche quanto ci fosse di fantastico ed immaginato nella scoperta del sesso. Cognizioni tecniche approssimative derivate da sbirciatine furtive nelle edicole, fantasie peccaminose sulle scollature di colei che occupava il banco davanti al mio, attese notturne per i filmetti passati da una tv privata artigianale che simulava la fine delle trasmissioni alle 23 prima di mandare i porno in tedesco, il senso della conquista per aver violato un vietato ai minori di anni…. al cinema in cambio di molto meno di un paio di tette buttate lì, lunghe costruzioni teoriche in merito ad una prima volta, desiderata e temuta nella stessa misura, realizzata ripetutamente tra le confortanti mura del bagno di casa a completa insaputa delle involontarie protagoniste. Insomma, un progressivo disvelamento fatto di moltissima fantasia ed astrazione con rari, e stupefacenti, contatti con la realtà. E’ stata un’esperienza importante che ha lasciato il segno anche nel prosieguo e grazie ad essa ho imparato ad apprezzare le molte facce che può assumere l’intimità fisica (e non solo) con una donna. Bene, ciò che mi rattrista è proprio lo scippo di questo percorso realizzato ai danni di chi, senza l’ostacolo bonario dei divieti, che son sempre stati autentici colabrodo, ma richiedevano pur sempre uno sforzo per superarli, si trova senza patemi davanti alla rivelazione del mistero, per altro già abbondantemente e quotidianamente anticipata da veline e letterine. Accettare che il traguardo si possa tagliare senza fatica e senza sudore sarà anche sintomo di adeguatezza ai tempi e di ampiezza di vedute. Se così è, continuo a preferire i miei paraocchi e le mie nostalgie (quando si scrivono certe cose, per un attimo si viene colti dalla sgradevole sensazione di essere diventati vecchi) per un periodo in cui anche l’erezione mentale aveva il suo fascino. Sono sicuro che il riso di Tamara sia sincero, perché riuscire a stimolare la salivazione di un nugolo di quindicenni è, probabilmente, il massimo risultato per lei raggiungibile. Per il resto, ci vorrebbe cervello e, per coprire il suo, anche il perizoma più audace rischierebbe di apparire un lenzuolo. Mthrandir (Nella foto, una vera artista controcorrente) |
Alexis de Tocqueville: "Vedo chiaramente nell'eguaglianza due tendenze: una che porta la mente umana verso nuove conquiste e l'altra che la ridurrebbe volentieri a non pensare più. Se in luogo di tutte le varie potenze che impedirono o ritardarono lo slancio della ragione umana, i popoli democratici sostituissero il potere assoluto della maggioranza, il male non avrebbe fatto che cambiare carattere. Gli uomini non avrebbero solo scoperto, cosa invece difficile, un nuovo aspetto della servitù… Per me, quando sento la mano del potere appesantirsi sulla mia fronte, poco m'importa di sapere chi mi opprime, e non sono maggiormente disposto a infilare la testa sotto il giogo solo perché un milione di braccia me lo porge". Alexis de Tocqueville: "Se cerco di immaginare il dispotismo moderno, vedo una folla smisurata di esseri simili ed eguali che volteggiano su se stessi per procurarsi piccoli e meschini piaceri di cui si pasce la loro anima… Al di sopra di questa folla, vedo innalzarsi un immenso potere tutelare, che si occupa da solo di assicurare ai sudditi il benessere e di vegliare sulle loro sorti. È assoluto, minuzioso, metodico, previdente, e persino mite. Assomiglierebbe alla potestà paterna, se avesse per scopo, come quella, di preparare gli uomini alla virilità. Ma, al contrario, non cerca che di tenerli in un'infanzia perpetua. Lavora volentieri alla felicità dei cittadini ma vuole esserne l'unico agente, l'unico arbitro. Provvede alla loro sicurezza, ai loro bisogni, facilita i loro piaceri, dirige gli affari, le industrie, regola le successioni, divide le eredità: non toglierebbe forse loro anche la forza di vivere e di pensare?". Alexis de Tocqueville: “Un corpo legislativo composto in modo tale che esso rappresenti la maggioranza senza essere necessariamente schiavo delle sue passioni; un potere esecutivo che abbia una forza propria e un potere giudiziario, indipendente dagli altri due poteri; avrete allora un governo democratico e non vi sarà più pericolo di tirannide ". Alexis de Tocqueville: “Le società democratiche, ma non libere, possono essere ricche, raffinate, piene di buoni padri di famiglia e onesti commercianti, ma ciò che non si vedrà mai in queste società sono i grandi cittadini e, soprattutto, un grande popolo. Il comune livello delle menti e degli animi non s’arresterà mai, nel suo abbassamento, fino a che l’uguaglianza e il dispotismo andranno insieme congiunti” Luigi Einaudi: “Liberalismo [...] è quella politica che concepisce l’uomo come fine. Si oppone al socialismo il quale concepisce l’uomo come un mezzo per raggiungere fini voluti da qualcuno che sta al di sopra dell’uomo stesso, sia esso la società, lo Stato, il governo, il capo”. Karl Popper: “Per evitare malintesi desidero chiarire compiutamente che uso sempre i termini “liberale”, “liberalismo”, ecc., nel senso in cui questi sono tuttora generalmente usati in Inghilterra [...] Per liberale non intendo una persona che simpatizzi per un qualche partito politico, ma semplicemente un uomo che dà importanza alla libertà individuale ed è consapevole dei pericoli inerenti a tutte le forme di potere e di autorità”. John Locke: "Dove non c'è legge non c'è libertà" E’ una sintesi, mi rendo conto, ma credo che renda l’idea su cosa significhi essere “liberali”. In realtà, come giustamente sostenuto altrove, non si tratta dell’adesione ad una particolare ideologia, ma di un modo di porsi nei confronti di alcuni concetti chiave che regolano la convivenza sociale ed il ruolo del singolo individuo. Ci sono liberali cattolici, liberali laici, liberali “progressisti” e liberali “conservatori”. In molti casi, capita che abbiano diversi programmi “pratici”, ma quelli “veri” si distinguono dallo stesso atteggiamento mentale. E’ altrettanto condivisibile l’affermazione che non sia un modo di porsi largamente diffuso, un ideale, per così dire, di massa. Non è stupefacente che sia così. E’ meno condivisibile sostenere che chiunque si dichiari tale non sia altro che qualcuno che, ignorandone il significato, si fregi di un’etichetta. Mthrandir Sia detto per inciso, ma ho trovato che, quando serve, nessuno esita a fare riferimento al nostro buon de Tocqueville. Nessuno. |
Post n°39 pubblicato il 27 Aprile 2005 da Mthrandir
LETTERA APERTA Inviato da 72rosalux72 il 27/04/2005 @ 14:45:00 via WEB Cara Rosa, Mthrandir |
Inviato da: minsterr999
il 25/03/2009 alle 01:14
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 23:01
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 23:01
Inviato da: volandfarm
il 24/03/2009 alle 22:56
Inviato da: minsterr999
il 24/03/2009 alle 22:38