Creato da nadine6I il 25/01/2008

LIBERA USCITA

dove comincia è dove finisce

CHIEDITI

 

Trova il tempo di fermarti,di chiederti cosa sta succedendo

Fatevi cento e mille domande e poi cento e poi ancora mille

Fino ad esserne ubriachi Stufi Invasi

Chiediti cos'è il Potere,Chiediti cosa vuole da te Dai tuoi figli

A chi va il tuo lavoro,Per chi fatichi

Se non hai, lavori per chi ha,Se hai, qualcuno lavora per te

Chiediti cos'è il Profitto,cos'è il Consumo

Una candela si consuma,Una lampadina,Una persona

Una vita di persona,una vita di consumi

Chiediti cos'è la Crescita,Lo Sviluppo

Più Crescita più Produzione,Più Consumo

Più consumi più ti consumi,chiediti chi è che cresce

Quando senti parlare di Sviluppo chiediti se ti stai sviluppando

Chiediti per chi consumi e ti consumi


Per farti produrre ti invogliano a consumare

Per farti consumare

In un paese lontano nel mondo o a pochi metri da casa tua

ci sarà sempre qualcuno più consumato di te

che si consuma ma non consuma

 

HASTA SIEMPRE

 

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« La rispostaSirchia, 3 anni per tangenti »

Algoritmo del resistente

Post n°40 pubblicato il 16 Aprile 2008 da nadine6I

Ho scritto che il fine in questo momento non può esser che l'anarchia,in quanto solo da un pensiero critico e destrutturante si può ripartire e riappropriarsi di ambiti vitali quali la cultura,l'economia,i servizi,la casa,l'alimentazione,la famiglia ed anche le istituzioni.Parlando di algoritmo non ho la pretesa di stilare un programma,ma piutosto un approccio comune alla situazione attuale,intendendo la lotta come risveglio dell'impeto a lottare a fianco degli oppresi sfidando lo stato ed il potere capitalistico delle le grandi imprese che governano l'economia domestica ed internazionale,offrendo alternative credibili che vadano incontro ai bisogni materiali e non di ciascuno.Non intendo la disobbedienza nel modo in cui siamo abituati a pensarla e vederla criticata in tv,bensì come un'opposizione attiva nei confronti di ciò che ci viene propinato e di cui non abbiamo bisogno.Per me disobbedire significa eliminare radicalmente quei consumi di cui non ho bisogno,cioè indotti,riscoprendone magari altri,riciclando o riparando le cose anzichè buttarle via( è gratificante e divertente farlo),rifiutare in tronco gli status symbol della società,quali auto,abiti,beauty center,discoteche,telefonini,creare una rete di acquisti solidali agroalimentare nella proprie zone,eliminare dalle proprie frequentazioni ipermercati e centri commerciali,non pagare il canone rai(e non guardare la tv),ecc ecc. Volendo si potrebbe creare una specie di vademecun a proposito col contributo di tutti,perchè molte iniziative ci sono già sparse nel territorio ma mancano di coordinamento e visibilità.
L'anarchia positiva oggigiorno deve trascendere la sola visione anti-autoritaria,non deve mettere in evidenza solo lo stato e il potere ma anche i rapporti tra le persone,non solo l'economia, ma anche le relazioni culturali e l'ecologia, la sessualità, e la libertà in tute le sue forme perseguibili.Naturalmente questa versione positiva dell'anarchia non solo non critica la tecnologia in sé stessa, ma la conosce e se ne appropria senza esserne schiavo a seconda delle necessità. Non solo critica le istituzioni o le forme politiche in sé, ma cerca di concepire nuove istituzioni e nuove forme poltiche per l'attivismo e per una nuova società, incluse nuove forme di riunione, nuovi processi decisionali, nuovi modi di coordinamento, e così via. E non solo non critica le riforme in sé stesse, ma cerca di definire e di ottenere riforme non riformiste, che estendano diritti anzichè ridurli,mirate ai bisogni immediati della gente e cercando di migliorare subito la vita delle persone, per questo occorre porsi degli obiettivi chiari e convincenti volti ad impedire l'abuso dei programmi politici e la creazione ed il rispetto delle norme di interazione collettiva, per garantire solidarietà, equità, autogestione/autodetrminazione partecipativa, la diversità, e qualunque altro valore libertario e favorevole alla vita che gli anarchici condividono, la maggioranza dei cittadini italiani non sarà disposta a rischiare quello che ha, per quanto poco possa essere in alcuni casi, per perseguire un obiettivo poco chiaro.Per questo mi piacerbbe avere un contributo attivo da tutti,mettendo insieme idee,esperienze e proposizioni.

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Commenti al Post:
NanciQ
NanciQ il 16/04/08 alle 15:23 via WEB
ci vuole una svegliata per l'Italia... un nuovo '78!
 
al_pessimo_esempio
al_pessimo_esempio il 16/04/08 alle 15:31 via WEB
per cominciare MAI chiedersi "e dopo...?". e' una strada. un percorso. non una meta. se poni un "e dopo...?" cominci a sbattere la testa sui muri di gomma. in secondo luogo ogni azione deve essere utile, perche' oggi giriamo in tondo senza nulla che sia realmente utile. quindi tutte le azioni simboliche (e la disobbedienza e' un'azione simbolica) sono di scarso interesse. con tutto che ti ci crocifiggono sulle azioni simboliche. terza cosa... nessun elenco di principi. una codificazione rende scarsamente agili, e siamo tutti strapieni di codici e postille. quarta cosa.. che le racchiude tutte, bisogna pensare. e pensare collettivamente. bisogna superare il ruvidume e lo "smielismo" e concentrarsi solo su cio' che si pensa e si sta pensando. pensare una sedia vuol dire descriverla e capirla. pensarla in due vuol dire confrontare i ppensieri e comprendere meglio la sedia l'altro e te stesso. pensare insieme vuol dire destrtturare tutto quanto ci sia di condizionato nella nostra testa. pensare SENZA DIFENDERE LA POSIZIONE vuol dire essere critici (non criticoni) nei confronti di ogni priincipio. quindi ancora una volta niente vademecum. in questi anni ci siamo fatti, partendo da carletto, piu' o meno un'idea di questo tipo (ci ho scritto un libro)... -il capitale si migliora creando i suoi antagonisti. e' cosi' che ricava altre fette di mercato. manda avanti i disperati a colonizzare e poi arriva nei terreni inesplorati o rinnovati da coloro i quali aveva scacciato. -il capitale e' prima di ogni altra cosa UNA FILOSOFIA. la filosofia del pensiero conforme. del pensiero unico. e poi.. -il capitale tende al controllo monipolistico, e per fare questo deve regolamentare ogni rapporto umano. se ne ricava che si deve, per cominciare, trovare una forma di rifiuto al pensiero unico, SENZA PRESTARE ORECCHIO AD ORDINI E IMPOSIZIONI. e per farlo si deve liberarsi dei condizionamenti imposti dal dominio. questo puo' avvenire, lo ribadisco, senza chiedere mai COSA DEVO FARE a qualcuno. nonsi vuole sostituirsi al pesniero unico. si vuole trovare negli altri una visione unica e particolare che contribuisca a svelarci il mondo e noi stessi. in questo panorama resta centrale lo spazio. lo spazio di confronto e diffusione delle idee. infine si deve in ogni m,odo rifiutare la delega, il terzo mediatore. si deve imparare ad accettare il confronto sull'idea. si deve imparare a non considerare se stessi inattaccabili o inviolabili. bisogna abituarsi al vaffanculo. e che questo non ci distragga dal pensiero che stiamo pensando. ovviamente non riesco a scrivere 20 anni di pesniero e di lotta in un commento. non ho scritto casualmente "al pessimo esempio". mi sembra inutile concentrarsi in questo ambito su tutti gli aspetti del problema. certo, se si riconosce che prioritario e scrostare la testa dal pesniero unico, allora diventa prioritario pensare insieme. quindi riuscire a ricavarsi il modo di esprimere la molteplicita' del pesniero. quindi... occupare degli spazi. del esto, questa conversazione e' possibile solo perche', per il momento, abbiamo questo spazio. ULTIMA COSA non bisogna dimenticare mai la lezione degli anni 70. la cultura lasciata in mano all'istituzione (PARTITO COMUNISTA COMPRESO) non e' capace di produrre i bacilli di reazione al fascismo. E' SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. basta aprirli. ps ovviamnete non rispondero' ad ogni punto che confusamente ho toccato in questo commento. per un buon numero di essi ho gia' scritto su al pessimo. e su ogni post sono prontissimo a discutere cio' che penso coi pensanti. per altri punti toccati... non serve a niente scrivere.
 
nadine6I
nadine6I il 16/04/08 alle 20:32 via WEB
mi trovo coincidente su ciò che dici,forse non mi sono espressa bene,ma il mio nn vuol essere un decalogo tutt'altro,l'ho chiamato algoritmo proprio per sottolienarne l'espansibilità e la volontà multricentrica. da qualche parte però se vuoi che l'idea si diffonda e si arricchisca devi partire, l'algoritmo lo immagino non come un qualcosa di statico ma come il crescendo di un fiume che s'ingrossa lungo la strada attraverso gli affluenti,in un divenire costante. magari io ho un'ottica più materiale che filosofica che però si basa proprio su ciò che evidenzi te riguardo al capitale (sò bene che oggi la strategia comprende proprio il far passare la pubblicità come messaggio etico),ed è proprio per contrastarne il carattere monopolistico che auspico soluzioni alternative locali caratterizzate da una capillarità di iniziative dove ognuno mette del suo in fatto di proposte e realizzazione.ad un certo punto ne verrà fuori un magazzino di idee da sistemare in modo che ognuno possa attingere settorialmente a ciò che vuole.in qualche modo questo potrebbe ribaltare l'ottica delle cose,non più il mercato che detta le sue leggi ma siamo noi a decidere cosa vogliamo e come lo vogliamo,perchè il vulnus del mercato stà proprio nella consapevolezza che ciascuno mette nel momento in cui compra anche solo una nocciolina. il mercato senza compratori s'attacca.quello che mi preoccupa un pò è il fatto che nn se lo lascerà fare senza combattere e sappiamo che metodi usa,occorre molta forza d'unione,per questo per ora proverò nelle mie zone a vedere che possibilità ci sono di creare un g.a.s. con alcuni agricoltori locali,poi magari da cosa nasce cosa...
 
 
al_pessimo_esempio
al_pessimo_esempio il 16/04/08 alle 21:41 via WEB
il problema e' strutturale. io lo ripeto, gli cambio forma, lo riformulo, fino a quando non vi entra in testa. tant'e' che ho ancora replicato su al pessimo. non cambi nulla con un particolarismo. il mercato equo e solidale gia' esiste. ho un casino di compagni che storicamente hanno affrontato discorsi simili. comuni libertarie, squat, aziende agricole che tentano da anni di costruire una rete del genere. alla fine diventi una cooperativa. comperi le taniche della comunita' europea per il trasporto dell'olio etc etc.. e soprattutto... ti trovi a parlare con gente che ti risponde con le risposte del sistema. per esempio utilizzando le categorie di profitto e proprieta'. eperche' no..? giustizia... la mia priorita' e' scardinare questo. da questo si inizia. perche' nell'ottica del profitto io verro' a comperare dalla tua rete solo se mi converra'. e la convenienza, cosi', dura il tempo di creare una nuova classe preminente. ma vediamo...
 
   
nadine6I
nadine6I il 19/04/08 alle 12:28 via WEB
da qualche parte bisogna pur partire,cercare un punto di convergenza che poi ti permetta di allrgare il discorso,stimolare il confronto e lo spirito critico,così come fai te nel blog,qualunque cosa è meglio di questo torpore velenoso delle coscienze
 
     
L1700s
L1700s il 19/04/08 alle 12:46 via WEB
Penso che tu Nadine parli anche di autogestione di spazi sottratti al pensiero unico e allo Stato: un esempio, da me in città un signore ha aperto un "centro studi" dedicato ad un certo signore, tipografo libertario, non esistono tessere, non esistono programmi definiti, è una piccola cosa, lo so, ma una volta alla settimana ci vediamo un film con il proiettore, una sorta di cinema su schermo a parete con film anche appena usciti nelle sale (non lo dite alla SIAE) niente dibattito obbligato, niente convenzioni, molti portano da mangiare qualcosa, poi si chiacchiera e ci si confronta su qualunque cosa, o si scende in enoteca da mio fratello a bere un bicchiere e parlare, discutere: ho assistito alle discussioni più interessanti qui, tra anarchici, comunisti, sindacalisti, pro PD ecc...un merito queste cose lo hanno, che ti fa pensare...poi ognuno agisce come meglio crede, ma ti garantisco che è dura, emergono sempre egoismi, personalismi, razzismi insomma i difetti dell'umanità che sono tanti.
 
     
al_pessimo_esempio
al_pessimo_esempio il 21/04/08 alle 08:23 via WEB
cara amica (compagna forse), io sono in corso d'opera da un po'...
 
archimede39
archimede39 il 16/04/08 alle 21:41 via WEB
Meglio l' anarchia che una pseudo democrazia , come quella che stiamo vivendo... adesso al Governo abbiamo coloro che si definiscono "liberali moderati" e che hanno sempre giudicato la sinistra come un movimento totalitario ed antiliberale....Con l'appoggio di un "Giuda" hanno fatto il possibile per eliminarla. Adesso, hanno il controllo su tutto, stampa, tv, banche, potere....e la chiamano democrazia....Concordo pienamente su ciò che scrivi e sull'immagine dei due "gemelli" che hai pubblicato.... Resistenza ad oltranza!! Ciao!!
 
 
al_pessimo_esempio
al_pessimo_esempio il 16/04/08 alle 21:45 via WEB
no. meglio l'anarchia che una democrazia reale. per la democrazia reale serve la maturita' dell'istituzione e la maturita' dei cittadini. per l'anarchia la maturita' dell'essere umano. l'anarchia presuppone uno stato evolutivo superiore rispetto alla democrazia. parlando di anarchia, non ti confondere col caos. son cose diverse.
 
   
otello2007
otello2007 il 18/04/08 alle 10:16 via WEB
Devo riconoscere che sei il primo ad aver espresso quello che è "l'essere anarchici"...nella sua vera e profonda essenza! Condivido in toto!
 
 
etnego
etnego il 19/04/08 alle 18:57 via WEB
Perché quando comandava prodichi di chi erano le banche, la stampa le reti rai?
 
lafatadelmare
lafatadelmare il 16/04/08 alle 23:47 via WEB
Per tanti versi è come se tu avessi parlato della mia vita, noi produciamo nella nostra campagna tante cose che mangiamo regolarmente, io non cambio telefonino o auto soltanto perchè me ne piace un'altro o un'altra, non frequento centri commerciali ma compro quello che mi serve in piccoli negozi vicino a casa, non amo vestire firmata ma mi piace mettere insieme cose poco costose con un gusto tutto mio...potrei continuare per ore ma non è questo che ti serve, qui ci vuole impegno sia sociale che civile e anche visibile, io pensavo che il blog abcl potesse decollare e fare qualcosa, avevo anche dato il mio voto a te, adesso dobbiamo cercare di riflettere sul da farsi. Tu dai indicazioni interessanti vediamo cosa riusciamo a sviluppare...ciao Nadine...
 
Max_opinionepubblica
Max_opinionepubblica il 23/04/08 alle 18:35 via WEB
Ciao... e pensare che vorrebbero toglierci pure la festa del 25 Aprile!!! buona giornata
 
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