Creato da nadine6I il 25/01/2008

LIBERA USCITA

dove comincia è dove finisce

CHIEDITI

 

Trova il tempo di fermarti,di chiederti cosa sta succedendo

Fatevi cento e mille domande e poi cento e poi ancora mille

Fino ad esserne ubriachi Stufi Invasi

Chiediti cos'è il Potere,Chiediti cosa vuole da te Dai tuoi figli

A chi va il tuo lavoro,Per chi fatichi

Se non hai, lavori per chi ha,Se hai, qualcuno lavora per te

Chiediti cos'è il Profitto,cos'è il Consumo

Una candela si consuma,Una lampadina,Una persona

Una vita di persona,una vita di consumi

Chiediti cos'è la Crescita,Lo Sviluppo

Più Crescita più Produzione,Più Consumo

Più consumi più ti consumi,chiediti chi è che cresce

Quando senti parlare di Sviluppo chiediti se ti stai sviluppando

Chiediti per chi consumi e ti consumi


Per farti produrre ti invogliano a consumare

Per farti consumare

In un paese lontano nel mondo o a pochi metri da casa tua

ci sarà sempre qualcuno più consumato di te

che si consuma ma non consuma

 

HASTA SIEMPRE

 

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DELL'ARTE E DELL'AMORE

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DAL PROPRIO INFERNO

 
 

 

La cura

Post n°18 pubblicato il 17 Marzo 2008 da nadine6I

Il marcio non si cura si estirpa altrimenti ritorna e cancrenizza tutto
Allo stesso modo si può ipotizzare una cura per una società malata dove l'alienzione e il nulla hanno una radice talmente profonda da sembrare invisibile,strategicamente celata dalla devianza imposta con messi e messaggi insospettabili,acutissima nel sezionare,codificare, e programmare la coscienza umana al punto da render impossibile il riconoscimento e l'accettazione del vero,semplicemente lo confondono con altre scene o lo fanno sparire.Così ad esempio nessuno ha in mente un maiale scannato che gocciola sangue (davvero brutta come scena dal vivo),quando mangia un panino al prosciutto, solo perchè nn ti fanno vedere come lo stordiscono un pò con una scossa elettrica e poi lo iugulano(scannano) per dissanguarlo. Siamo abituati a vedere gli animali selvaggi che sbranano le prede  ferocemente ma non come viene tirato il collo ad un pollo,dunque continuiamo a mangiare con buona pace del nostro stomaco e di chi s'ingrassa coi proventi dell'uccisione, pubblicitari compresi. La presa di coscienza significherebbe il rischio di veder calare il consumo e allora si decide cosa sia opportuno far vedere e cosa no.Uguale dicasi per la sofferenza e la morte umana,si fà vedere, dosandola in modo che non diventi un problema etico e nello stesso tempo ci si faccia l'abitudine, quando si parla di "altri",di Africa guerre altrui,corpi maciullati lontani ,genocidi ecc.ma guai a posar troppo lo sguardo in casa nostra su un malato terminale o un vecchio abbandonato a se stesso,farebbe riflettere e magari arrivare a pensare che ognuno ha il diritto di decidere quando dire  basta alla propria vita o al consumo di petti di pollo.
Tutto questo esteso all'intera architettura societaria occidentale è la negazione dell'uomo,in quanto esonera e scolla la sensibilità dal diritto/dovere di sapere e quindi di decidere,scegliere,lottare persino su terreni propri facilmente controllabili come lo stile di vita,il consumo critico,il libero pensiero.
Per buttar giù l'impianto bisogna chiedersi e chiedere incessantemente a tutti se così com'è ci piace,se siamo liberi,se questa è la vita che vogliamo,ossessionarsi di domande,cercare risposte,martellare e picconare tutti i giorni il vicino di casa,il collega.il cugino,il panettiere,il blogger,il maestro,il prete,l'amico.......
Demolire un gigante con mezzi inappropriati è faticoso e pericoloso,la lentezza dei lavori sfibra,ma non vedo altra alternativa.

 
 
 

Il nulla

Post n°17 pubblicato il 14 Marzo 2008 da nadine6I

Presa di coscienza dell’irrilevanza dell’uomo in un cosmo cieco e indifferente.
La vita di oggi è pervasa dalla percezione, l’idea, talora l’incubo, della perdita inevitabile e totale di ogni cosa bella e dotata di valore; vedere come tutto sfiorisca e cada infine nell’oblio e nel nulla, non compensato da nuovi nascimenti; l’irrevocabilità che è nello svanire, nel passare di tutto, crea un disagio profondo nell'io portandolo alla deriva di se stesso.
La Paura come percezione tragica inesorcizzabile del divenire è il pradigma su cui si regge la dottrina del potere,nella sua raffinata inconsistenza, nella sua incapacità di fronteggiare adeguatamente i demoni flaccidi che rovinano l’esistenza, nell'apertura del mondo all’insensatezza, al vuoto, al nulla,con la paura alza muri invalicabili tra le persone,disgregandone la convivenza.
Sugli stessi presupposti si basa il nichilismo della nostra epoca,una galassia di ideologismi, visioni del mondo, posizioni esistentive scarsamente riflesse, ecc., che hanno in comune l’assenza di un fondamento metafisico riconosciuto, l’arbitrarietà del senso individualmente scelto per la propria vita, la fungibilità dei valori, l’ipertrofia dell’io congiunta alla sua radicale debolezza.
Pare che la nebbia ingoi ogni cosa,non c'è nulla di peggio che dover ammettere che dalle finestre di questo paese si vede il nulla,nulla fuorchè l'ottundimento dell’intelletto di fronte alla alienazione universale indotta dal principale agente del mal di vivere contemporaneo, cioè dall’universalmente glorificato Dio del presente: il Mercato.

Il Mercato ha la pretesa di riempire tutti i vuoti, di dar forza a tutte le impotenze, e soprattutto di togliere ciò che invece non fa, suo malgrado, che rafforzare: l’angoscia del divenire.
Meccanismo perverso,fondo cieco dove trovi solo solitudine e dolore.
Del resto, se non sanno, gli umani hanno bisogno di credere,come disse  Cechov "se l’uomo non crede in Dio, vuol dire che crede in qualche altra cosa".
Pure, il laico mercato, che convive con quello sacralizzato e reso assoluto, è una condizione ineludibile della vita attuale. Le forze che si sono radicalmente opposte al libero dispiegarsi del mercato in questo secolo hanno dato luogo ai due mostruosi totalitarismi, il comunista e il nazionalsocialista e alla loro folle logica del capro espiatorio. Il mercato è invece la libera circolazione del desiderio,ricerca sublime dlla felicità,piuttosto  che  la violenza scaturente dal risentimento e dalla lotta,e non può esistere democrazia senza di esso.
Il capitalismo dunque, come unica spina del divenire, conficcata a grandi profondità nelle carni dell’Occidente, è la nostra unica fede, il mattatoio universale.

Ora mi domando se la resistenza sia un mezzo efficace di ribellione,ridotta com'è oggi nell'angolo,come un glorioso vessillo di guerra persa,una zattera alla deriva senza rotta,il mormorio dei dannati di un girone infernale.


 


 
 
 

CHI è CIARRAPICO

Post n°16 pubblicato il 12 Marzo 2008 da nadine6I

Cresciuto in Ciociaria, fin dalla gioventù è stato un simpatizzante fascista,amico di Giulio Andreotti e del segretario missino Giorgio Almirante,grazie a queste amicizie negli anni Ottanta divenne presidente delle terme di Fiuggi. Proprietaro della Ciarrapico Editore,azienda tipografica di Cassino,
stampava libri e fascicoli a sfondo revisionista sulla storia, le armi e le forze armate del fascismo
Ciarrapico è stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione per bancarotta,ridotti in cassazione a 3 anni, per gli sviluppi della vicenda «Casina Valadier». Il 18 marzo 1993 è stato spiccato nei suoi confronti un mandato di custodia cautelare: entrato a Regina Coeli il 21 marzo, il 24 aprile dello stesso anno gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.
L'11 maggio viene revocato il mandato di custodia cautelare ma la libertà è breve perché Ciarrapico è di nuovo arrestato e trasferito a Milano, con
l'accusa di finanziamento illecito ai partiti. Nel 2000, dopo sette anni, Ciarrapico viene condannato in via definitiva, tuttavia, in ragione della sua età, viene affidato ai servizi sociali.
Nel 1996 è condannato anche nel processo relativo al crack del Banco Ambrosiano di Roberto Calvi, in primo grado a 5 anni e mezzo di reclusione, ridotti in appello a 4 anni e mezzo. Successivamente gli sono stati condonati 4 anni, e condannato a scontare gli ultimi 6 mesi in "detenzione domiciliare" per motivi di salute. La condanna è stata confermata dalla Cassazione. Non ha mai risarcito i danni alle parti civili cambiando continuamente residenza (il bastardo).

L'elenco dei condannati  della CASA DELLE IMPUNITA' si allunga.....

 
 
 

IL VOTO UTILE

Post n°15 pubblicato il 11 Marzo 2008 da nadine6I

Se sei tra quelli che vorrebbero votare la Sinistra arcobaleno ma pensano di sacrificarsi con un voto “utile” al Partito Democratico, allora è importante che tu legga questo articolo. Con questa legge elettorale non esiste “voto utile” che possa tenere Berlusconi lontano dal Governo della Repubblica Italiana. Non solo: per come è fatto il “Porcellum”, votare la Sinistra Arcobaleno in alcune regioni sottrae senatori al Popolo delle Libertà.

I possibili esiti delle elezioni di aprile sono due: il Popolo delle Libertà vincerà in entrambe le camere, oppure ci sarà un pareggio perché al Senato mancherà una chiara maggioranza. Come insegna l'esperienza di Prodi, per governare non basta il premio di maggioranza alla Camera dei Deputati. Questo accade perché “il risultato finale non dipende solo da quante regioni si vincono ma anche da come si perde nelle regioni in cui vincono gli altri . Berlusconi e Veltroni lo sanno e per questo un giorno si e uno no parlano di possibili larghe intese o grandi coalizioni dopo il voto. Ciò accadrebbe anche se il PD non riuscisse a guadagnare altri voti dagli indecisi e dipende dal fatto che il Pdl non ha più con sé il centro (UDC e Rosa Bianca). Ilvero rischio per il Cavaliere viene paradossalmente dalla Sinistra Arcobaleno, perché dove vincerà il PD il Popolo delle Libertà dovrà spartirsi il rimanente 45% dei seggi con la Sinistra e le altre forze che supereranno lo sbarramento. Quindi è anche importante che la Sinistra Arcobaleno superi la soglia dell' 8% al Senato! Ho sentito molti che sono indecisi tra ascoltare il cuore, e votare a sinistra, o la testa , votando il PD per fermare Berlusconi. Alcuni hanno cercato di convincere queste persone con altri argomenti, in questo articolo ci provo con freddi ragionamenti di meccanica elettorale. Ritengo però che quest'altre argomentazioni a favore del voto a sinistra siano altrettanto valide, come l'importanza della sopravvivenza della sinistra e la possibilità che un Arcobaleno forte possa influenzare le posizioni del PD (come sta avvenendo in Germania) o frenare eventuali “inciuci”. Se si mettono insieme tutti questi vari argomenti, non rimane alcun motivo per un "voto utile" al Partito Democratico: si può votare Sinistra Arcobaleno anche ascoltando la testa

 
 
 

DI(S)MISSIONI

Post n°14 pubblicato il 07 Marzo 2008 da nadine6I

Non voglio entrare ma neppure uscire
assunta in comodato d'uso dalle occasioni
metto e smetto la divisa del dubbio
incarico e scarico me stessa a progetto
infine abdico all'industria della noia
posporre a domani quel che potevo fare ieri
magari fallo in fretta ma oggi no
l'immanenza greve dell'oggi oscilla
tra senso d'impotenza e stravaganza
e non metter tutto a soqquadro un'altra volta
cinque minuti di furore non cambiano la storia
i buoni propositi son come battiti d'ali
s'innalzano,librano,vagano con o senza meta
ma sempre a terra devi ritornare.

 
 
 

ALZA LA TESTA

Post n°13 pubblicato il 05 Marzo 2008 da nadine6I

SCIE CHIMICHE NEI CIELI

Da buona fotografa sono abituata a guardarmi sempre intorno ed osservando il cielo mi son chiesta spesso cosa fossero certe strie persistenti,molto più di quelle che lasciano gli areei normalmente,e certe nuvole di forme davvero bizzarre oppure talmente dense da sembrare ovatta,insomma vedevo forme diverse dal solito,anche molto sorprendenti e avvincenti, e mi dicevo che strane e che belle che sono. Poi per caso un amico mi ha segnalato un sito dove appunto se ne parla ma in modo davvero poco rassicurante.In pratica si tratterebbe di esperimenti fatti per il controllo del clima mediante l'immissione nei cieli di sostanze tutt'altro che innocue per la salute a base di metalli pesanti,quali il silicio bario ecc ecc.Sono possibili anche altre applicazioni,tipo quelle militari,ma già solo la prima ipotesi risulta esser inquietante per due ragioni:1) il contenuto che una volta disperso può esser inalato o depositarsi in superficie,risulterebbe pericoloso per la salute,2)ci sono implicazioni strategiche e geopolitiche enormi,in quanto il controllo del clima ecquivale a possedere un'arma potentissima in grado di condizionare l'esistenza umana in un determinato territorio,ovvero si può provocare ad es. una siccità persistente che renda impossibile la sopravvivenza umana in quel dato territorio,costringendo popolazioni intere ad esodi per fame.Una volta sgomberata l'area,magari ricca di risorse di particolare interesse,è possibile farne facile terreno di accaparramento selvaggio.Rispetto alle armi convenzionali,sarebbe un'arma più potente,in quanto attuabile in tutta segretezza,non necessita di spargimento di sangue che possa indignare l'opinione pubblica ed infine non lascia sul campo scorie tali da rendere pericolosa l'operatività in situ,come ad es.farebbero altri mezzi di offesa oggi comunemente utilizzati nelle guerre(vedi uranio impoverito e altra roba radioattiva).

Sicuramente qualcuno potrà obiettare che sia fantascienza o mania di persecuzione,ma io penso che ne abbiamo già viste abbastanza di porcate in giro per il mondo fatte allo scopo di impossessarsi di risorse o aree strategiche per questo o quell'interesse particolare. Per chi fosse interessato allego il link de sito,davvero esaustivo, da cui ho preso le informazioni.

http://www.sciechimiche.org/scie_chimiche/index.php?option=com_content&task=view&id=350&Itemid=420

 
 
 

QUALE VOTO

Post n°12 pubblicato il 04 Marzo 2008 da nadine6I

Durante quest'ultima legislatura traballante, nell'eventualità di andare all urne anticipatamente, confesso,per vari motivi, di aver pensato spesso di non andare più a votare,però adesso l'eventualità di un nuovo avvento di questa destra, populista, clericale,oscurantista,volgarmente ignorante, amante dell'illegalità e dell'impunità più spavalda e meschina,ho deciso di non farmi condizionare dalle nausee grilliane,che pur sempre si agitano nella pancia ed andare a mettere la croce sulla scheda,(anche per evitare che una scheda bianca o nulla possa esser attribuita col premio di maggioranza al cavaliere).

Il fattore scatenante probabilmente è stata la scena raccapricciante a base di mortadella e spumante alla caduta di Prodi,sembrava un'orgia collettiva,un baccanale di pitocchi festanti e mi son detta,no questi no,non li rivoglio!

Quindi andrò in cabina scegliendo chi per me meglio rappresenta i miei ideali: che metta al centro del sistema l'uomo e non la crescita a prescindere da esso,i diritti piuttosto che il profitto,la sostenibiltà allo scempio ambientale, l'etica  nel rappresentare gli interessi collettivi,la legalità contro corruzione e malaffare.

In due parole mi sento rappresentata dalla

           SINISTRARCOBALENO

che per storia,etica,onestà e coerenza merita di contare ed aver voce nel panorama asfittico della politica italiana,dove un duopolio auroreferenzial/inciuncionista rischia di affondare definitivamente il paese in una voragine di ingiustizia sociale,affinchè possano prendere corpo nelle istituzioni le istanze, i conflitti e le lotte che sono presenti nella società civile.

 
 
 

Il corpo moderno

Post n°11 pubblicato il 04 Marzo 2008 da nadine6I

Il potere ha perso la bussola,eccede in dispotismo,tira la corda mettendo in scena
esseri umani che evocano l'immagine dell'oca coll'imbuto in bocca e così il corpo diventa
supporto o meglio,il luogo ditransito di una innumerevole serie di impersonali ideologie materializzate:corpi della moda,i corpi da sottoporre a dieta,i corpi per le mille ginnastiche orientali e occidentali,il body-building e il body-piercing,i corpi da tatuare,il corpo delle medicine alternative,i corpi della pornografia il corpo dei trans,i corpi per l’inseminazione e la gestazione artificiale,il corpo della chirurgia estetica,il corpo per le protesi e i trapianti,i corpi da surgelare,da ibernare,da truccare dopo la morte,il corpo da clonare… e così via: lo status del corpo si esaurisce così nel suo mero essere segno e protesi.
L’indebolimento del soggetto individuale non è più soltanto una intuizione della filosofia  ma un
dato di fatto indotto dalla attuale situazione tecno-antropologica.Il corpo svuotato dei propri contenuti diventa materia plasmabile e dominabile. Il corpo, poiché è lo spazio sul quale si costruiscono le interfacce col mondo, spazio di traduzione di codici e linguaggi, è il mezzo attraverso cui la società sorveglia e punisce: “il corpo è direttamente immerso in un campo politico i rapporti di potere operano su di lui una presa immediata,l’investono, macchiano, addestrano,lo suppliziano,lo costringono  a certi lavori,l’obbligano a delle cerimonie, esigono da lui dei segni.                     

Questo investimento politico è legato, secondo relazioni complesse e reciproche, alla sua utilizzazione economica. E’ in gran parte come forza di produzione che il corpo viene investito da rapporti di potere e di dominio, ma, in cambio, il suo costituirsi come forza di lavoro è possibile solo se esso viene assoggettato(in cui il bisogno indotto è anche uno strumento politico preordinato, calcolato e utilizzato): il corpo diviene forza utile solo quando è contemporaneamente corpo produttivo e corpo assoggettato.E’ sempre più evidente un collasso totale  tra corpo e mondo,ed il suo svuotamento è necessario per il successivo riempimento,così dialogare coi sensi diventa impossibile, scompare l'empatia solidale,gli uomini soffrono di una solitudine abissale.
L’estetica della comunicazione sostiene la preponderanza dei circuiti e dei dispositivi sui
contenuti dello scambio e l’informazione attribuisce un valore assoluto agli aspetti formali e funzionali delle comunicazione e li attiva per realizzare degli eventi estetici puri e sostanzialmente vuoti di contenuto. La vita dell’immaginario è sempre e solo legata  alle possibilità della tecnica, e l’immaginario contemporaneo, immesso in un ambiente saturo di tecnologie subisce una mutazione senza precedenti,si riduce ad ombra. 
L’informazione coincide del tutto col sistema di senso che la supporta.
Il potere è sempre più impalpabile e totalizzante; vi è, paradossalmente, una trasformazione
adattiva dello Stato. Lo Stato,oggi inteso come funzionale al potere economico, si trasforma sensibilmente per realizzare la sua opera di cristallizzazione anche se con continue deterritorializzazioni e territorializzazioni,decodifiche e codifiche addizioni e sottrazioni,che disorientano e sfiancano i sudditi stremati dalle necessità della sopravvivenza.

 
 
 

Il FASCISMO AVANZA

Post n°10 pubblicato il 03 Marzo 2008 da nadine6I

Esselunga torna al secolo scorso

All’inizio del mese di febbraio le cronache milanesi - che certamente questo non e’ argomento da prime pagine, non certo come le parolacce di Pippo Baudo - hanno riportato un episodio che gia’ in se’ avrebbe meritato di destare preoccupazione: una cassiera ha chiesto ripetutamente un cambio volante per poter andare in bagno; il cambio le e’ stato negato fino a quando la povera donna ha dovuto pisciarsi sotto, scoppiando in lacrime per l’umiliazione. Usiamo le parole per quello che sono: non si e’ “orinata addosso”, non ha “perso il controllo dei propri organi escretori”. Si e’ pisciata addosso. A 44 anni. Per non fare perdere tempo e denaro all’azienda. Vi viene da vomitare? Anche a noi.
La donna coraggiosamente ha denunciato l’episodio, e si e’ presa dieci giorni di malattia perche’ stava male. E sfiderei chiunque a saper affrontare una umiliazione simile senza sentirsi male. Al suo ritorno al supermercato qualcuno deve aver pensato che era necessaria una bella lezione: altrimenti poi questi dipendenti si montano la testa, no? Il 28 febbraio 2007 la donna si e’ recata come al solito nello spogliatoio del personale per cambiarsi a fine turno prima di andare a casa. prendere delle monete per la macchinetta del caffe’. Mentre era nello spogliatoio e’ stata aggredita alle spalle da un uomo, che le ha messo uno straccio in bocca per impedirle di gridare, le ha sbattuto la testa contro l’armadietto e l’ha fatta svenire. Le parole che hanno accompagnato l’aggressione non lasciano dubbi: “hai parlato troppo!”
L’episodio e’ avvenuto all’interno del supermercato, e quindi ad opera di qualcuno che non puo’ non essere stato tollerato - e a pensare male si fa peccato ma ci si azzecca sempre, quindi noi diciamo inviato - dalla direzione del supermercato stesso. Dopo l’episodio i funzionari della Esselunga hanno parlato di “incidente”, non hanno avvisato la polizia, ne’ denunciato l’accaduto, e ovviamente hanno ripulito per bene lo spogliatoio, in modo da rendere adeguatamente impunibile il responsabile.
I sindacati hanno indetto per il 1 marzo uno sciopero di tutte le Esselunga di Milano, e davanti al supermercato di via Papiniano si sono radunate nella giornata di sabato duecento persone, anche se solo due delle novanta colleghe della vittima hanno partecipato allo sciopero (fonte: un’articolo su La Repubblica, nella cronaca milanese). Il prossimo appuntamento e’ un volantinaggio martedi’ 4 marzo davanti agli esercizi commerciali della catena. Quando il 31 ottobre 2004 qualcuno si presento’ a un’altra Esselunga con uno striscione che recitava Tutti Santi (i lavoratori) Tutti Stronzi (i proprietari delle catene) non andava lontano dalla verita’: fossero solo stronzi ci consoleremmo. Il problema e’ che inizia a respirarsi una brutta aria, come non si respirava da tempo in territorio italiano, e sembra che prenderne atto sia molto difficile, o forse solo scomodo per chi crede che la propria vita sia agiata e priva di complicazioni.

 
 
 

LE DONNE NEL MIRINO

Post n°9 pubblicato il 03 Marzo 2008 da nadine6I

COMUNICATO STAMPA di QUELLE CHE NON CI STANNO

Alle ore 17 del 1 marzo ‘08, in via delle Belle Arti tre compagne del coordinamento Quelle che non ci stanno, che denuncia da anni la violenza maschile sulle donne, promuovevano un presidio per il 4 marzo, sotto il tribunale, in solidarieta’ ad una donna che denuncio’ nel settembre del 2006 colui che aveva cercato di stuprarla, tre uomini in borghese senza qualificarsi come forze dell’ordine le avvicinavano chiedendo loro di mostrare i documenti d’identita’. La digos solo in un secondo momento si qualificava, a seguito di molteplici richieste delle compagne che nel frattempo stavano cercando di contattare un’avvocata .
L’avvocata contattata consigliava loro di dare le generalita’, ma la comunicazione veniva interrotta bruscamente dal sequestro del telefono cellulare da parte di un poliziotto.
Nel frattempo erano gia’ arrivate sul posto 4 volanti della polizia. Alle compagne, circondate dalla polizia, veniva impedito di dare le generalita’ e intimato con violenza e prepotenza di salire in macchina. Circondate da piu’ di 15 poliziotti e digossini venivano quindi introdotte forzatamente sulla volante della polizia e condotte in questura con sirene
spiegate. Giunte in questura venivano tutte e tre identificate con foto segnaletiche e impronte digitali di entrambe le mani e dei palmi, quindi intimidite e minacciate in svariati modi, trattenute per tre ore, alla fine delle quali, denunciate per rifiuto di dare le generalita’ e resistenza a pubblico ufficiale.
Durante questo fermo e’ stato loro impedito di comunicare all’esterno quanto stava accadendo, lasciandole in uno stato di totale isolamento. Nel frattempo donne e lesbiche del coordinamento giungevano in solidarieta’ alle compagne in questura.
Denunciamo la violenza verbale tenuta da subito, le minacce continue, la volonta’ di impedire di comunicare sia all’esterno che tra loro, la violenza attuata con la presenza di piu’ di quindici poliziotti che le accerchiavano e spingevano di forza in macchina, la scelta di un luogo isolato per effettuare il fermo che ancor di piu’ impediva la visibilita’ di quanto stava avvenendo.
Denunciamo le minacce di perquisizione personale in questura, le modalita’ di identificazione avvenute attraverso foto segnaletiche e impronte digitali, l’arroganza, prepotenza, derisione tenuta.
Denunciamo la repressione che colpisce 3 compagne del nostro coordinamento contro la violenza maschile .
Tutto questo per noi non e’ solo abuso di potere, ma intimidazione mirata all’attivita’ politica delle donne e lesbiche.
Ricordiamo che questa repressione non ci e’ nuova: a novembre 2006 a Crevalcore, durante una manifestazione di denuncia di uno stupratore, la polizia teneva un comportamento fortemente intimidatorio e minaccioso nei confronti delle manifestanti, identificandole e cercando di impedire lo svolgimento stesso della manifestazione.
Il 20 aprile 2007, durante una manifestazione in Cirenaica, in solidarieta’ ad una donna che aveva denunciato i suoi due stupratori, ancora una volta la digos minacciava Quelle che non ci stanno.
In questo caso unico neo della nostra presenza pubblica che ci teniamo a comunicare e’ stato l’ostruzionismo delle forze dell’ordine, 4 uomini in borghese, che non si sono mai identificati come tali ed una donna che da un certo punto in avanti ha filmato e ripreso ogni nostro movimento.
In fase di conclusione della manifestazione mentre le donne che avevano partecipato scioglievano il corteo per prendere ognuna la propria direzione, in forma subdola e senza che sussistesse nessun motivo specifico, la polizia provava a fermare ed identificare singole donne.
Allora noi ci chiediamo se il compito di questi operatori delle forze dell’ordine retribuiti anche da noi sia quello di impiegare numerose ore del proprio lavoro a controllare, identificare, provocare e magari denunciare le donne che provano a porre fine e a arginare le atrocita’ che nei loro confronti vengono agite.
Coloro che hanno come dovere la sicurezza non solo non ce la danno, non riuscendo ad impedire che avvengano gli stupri ne’ a perseguirne i colpevoli, ma aprono spazi ad atteggiamenti sessisti ostacolando e perseguendo noi .
Il paradosso e’ evidente e vogliamo che tutte ne siano al corrente.

Bologna, 2 marzo 2008
Quelle che non ci stanno
http://maragridaforte@inventati.org

 
 
 
 
 

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