Creato da I_mie_racconti il 17/04/2013

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« Insegnami a essere figlia.Insegnami a essere figli... »

Insegnami a essere figlia: Cornuta e mazziata.

Post n°2 pubblicato il 18 Aprile 2013 da I_mie_racconti
 

Insegnami a essere una figlia: come si suol dire "Cornuta e mazziata".

Post n°552 pubblicato il 06 Marzo 2013 da lascrivana

 

La primavera era alle porte e le giornate iniziarono a diventare più lunghe; e in me si risvegliava il desiderio di giocare fuori insieme alle mie amiche.

Rientrata da scuola, svegliai Michele dal suo solito sonnellino pomeridiano e lo rivestì in tutta fretta per portarlo dietro con me fino a casa di Simona, la mia migliore amica.

Per mia grande sfortuna, era il giorno in cui Simona doveva fare il bucato delle tute da meccanico che  erano soliti indossare i fratelli per l'officina dove prestavano lavoro.

Mi avvilì nel vederla intenta a sgrassare quella vasca piena d'indumenti, che, tra l'altro, non doveva essere di certo un impresa facile. Ringraziai il cielo che almeno quell'estenuante fatica mi fosse risparmiata: del bucato di famiglia se ne occupava mamma.

Sbruffando seccata per l'inconveniente che ci avrebbe impedito di giocare in quel bel pomeriggio di sole, rimasi con lei ancora un po' prima di avviarmi verso casa. Me ne pentì subito dopo; in quanto Michele per sbirciare con la sua testolina nella larga vasca dove stavano i panni a mollo con il detersivo, ci finì dentro con tutto il suo minuscolo corpicino. Il pensiero di come avesse reagito la mamma, se solo fosse venuta a saperlo, mi mise una paura folle addosso;Tramando come una foglia, mi recai di corsa a casa per togliergli i vestitini bagnati.Per tutto il tragitto fino a casa, scongiurai Michele di non dire nulla a mamma, con la promessa che gli avrei fatto spaginare tutti i miei fotoromanzi preferiti.

Arrivati a casa, dopo averlo asciugato e sostituito i vestiti bagnati: gli diedi tutti i giornali da sfogliare. Pensai che in quel modo si sarebbe svagato e avrebbe dimenticato presto l'accaduto.

Anche se fu la prima cosa che insospettii mia madre al suo rientro -Danii che è successo oggi? Come mai hai dato a Micheluzzo i tuoi fotoromanzi preferiti?Qua gatta ci cova... che hai combinato?-

-Ma nulla mamma! Avevo solo un importante compito da fare per scuola; e siccome l'ultima volta che mi sono presentata impreparata, la maestra mi ha fatto mettere in ginocchio dietro la lavagna con i ceci per terra , dopo avermi dato anche quattro bacchettate in mano, (giuste quante il voto che mi aveva messo) . Meno male che era basso... immagina mamma se avessi preso 100!-

-Non esagerare figlia mia, se avresti preso 100 nemmeno le bacchettate ti dava-

-Ma tuo fratello come mai starnutisce? Oh piccolo mio vieni dalla mamma... non è che ora ti buschi pure l'influenza? Oh Danii ! Se è così senza che ti ammazzi a studiare, tanto domani non vai a scuola che rimani a casa a guardare tuo fratello-.

Continua...

L@ur@

 

 

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Commenti al Post:
unpodeaunpobefana
unpodeaunpobefana il 18/04/13 alle 19:38 via WEB
Mmmmm non so dove arriverà questo racconto, probabilmente tutti sbagliamo... Ma io a sta mamma quattro calci ben assestati non li risparmierei ihihih va beh che son befana ma qui si esagera.... Un bacione a te invece dolce Laura.
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 19:53 via WEB
Rispecchia una dura realtà che vedeva coinvolte molte donne degli anni 5060. Le bambine iniziavano a fare i lavori domestici sin da piccolissimi. Una volta non c'era l'asilo nido o la nonna che si occupava dei piccoli; era sempre il più grande a prendersene cura. Abbiamo davanti una madre, che amava si i suoi piccoli, ma che era stata educata a fare figli e la moglie. Tra l'altro lavorava anche duramente, sia a casa che fuori. Ricambio il bacione e le coccole.
 
   
unpodeaunpobefana
unpodeaunpobefana il 18/04/13 alle 20:58 via WEB
Lo so Laura ma vedi, un conto il lavoro che faceva parte di quei tempi, un conto la durezza. Mia madre iniziò a lavorare a 12 anni nei campi di riso mentre mia nonna gestiva un piccolo spaccio di alimenti da cascina . Ma quando mia madre allora bambina tornava a casa trovava sempre il sorriso di mia nonna ad accoglierla con un piatto di minestra fumante. Un conto il lavoro per necessità un conto la durezza nel cuore. Quella grazie a Dio mai esistita in famiglia. Anche l'amore seppure nella fatica, si dimostra. Coccole? Ne raccolgo a iosa amica mia... Ricambio
 
     
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 21:19 via WEB
Ma questa è un altra storia. Non ho ne critiche e ne giustificazioni per quel tipo di donna... se non descrivere oggi quello che ha subito e ha fatto subire a sua volta.
 
     
unpodeaunpobefana
unpodeaunpobefana il 18/04/13 alle 22:03 via WEB
Mi lascio coinvolgere :P ahaha hai ragione.
 
     
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 18/04/13 alle 22:08 via WEB
Andando avanti con le puntate, la storia si fa ancora più intrigante. Specie quando interviene cantastorie.
 
kykky2001
kykky2001 il 19/04/13 alle 00:56 via WEB
Tempi duri! Tra la mamma e la maestra....povera bambina!
 
 
I_mie_racconti
I_mie_racconti il 19/04/13 alle 06:43 via WEB
Era così in passato. I ragazzi provavano vergogna a dire all'insegnante che non avevano potuto studiare perché dovevano lavorare. Così preferivano prendere le bacchettate, piuttosto che tradire i genitori. L'amore dei figli, per quel genitore più severo, era più grande di quello che provano oggi i nostri figli per noi. C'era un legame di odio amore molto forte.
 
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