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Messaggi del 07/09/2021

Discorso sullo stato della dis-unione.

Post n°1751 pubblicato il 07 Settembre 2021 da fedechiara
 

Discorso sullo stato della dis-unione.
E più della questione 'vaccino si o no' e di tutte le argomentazioni scientifiche relative ai benefici e agli effetti collaterali tutti da verificare, data la sperimentalità del farmaco, ha tenuto e tiene banco nelle noiose ed avvilentissime cronache 2021 l'arroganza di questi contro quelli e il teutonico verbo militaresco della campagna vaccinale, commisto ai commenti acidi di quel tale che i no vax li vuole 'chiusi in casa come sorci' e gode come un riccio nell'immaginarseli intristiti nelle loro gabbie domiciliari. Il tradimento di Ippocrate.
E se il confronto che salta agli occhi è con i ratti della peste - e i no vax-sorci da rinchiudere a doppia mandata perché le loro pulci saltellanti non infettino i 'sani' vaccinati – corre l'obbligo di citare Marco Travaglio che nota come: (...) Il mondo è pieno di vaccinati contagiati e contagiosi con tanto di Green Pass, paradossalmente più pericolosi di chi è senza vaccino né Green Pass: chi li avvicina si sente sicuro e abbassa le difese. Pensare di legittimare il vaccino e il Green Pass con la forza è una pia illusione: in realtà li si delegittima e li si svaluta. Se chi li ha è così immune, perché mai dovrebbe avere paura di chi non li ha? Marco Travaglio - Estrapolaz. dall'articolo https://www.terranuova.it/.../Travaglio-su-Il-Fatto...
TERRANUOVA.IT
Travaglio su Il Fatto Quotidiano: «Effetto boomerang»
E non sarebbe male se tutti 'ci dessimo una calmata' e accettassimo che un sereno 'sentire democratico' regolasse l'infuocata questione e non si dicessero troppe parole a sproposito neanche nelle più alte sedi istituzionali perché 'vincere insieme' è la migliore traduzione del verbo con-vincere. E passare alle vie di fatto, con gli obblighi vaccinali puntati contro i dissidenti come i fucili dei plotoni di esecuzione d'antan, non avvia la necessaria pacificazione e rischia di cambiare i connotati pacifici dei ministri e dei consiglieri preposti alla pubblica salute in quelli dei truci generali che, sui manifesti bellici di inizio secolo, additavano i pacifisti e gli obiettori e i tiepidi quali disertori perché 'la patria ha bisogno di tutti' .
E perfino la odiosa parola 'dittatura' viene rispolverata in tanto incarognimento collettivo con l'aggiunta del morfema 'sanitaria' e, sia pure, 'costituzionale'.
La sacra Costituzione il cui dettato viene piegato dagli uni e dagli altri a proprio usufrutto di fazione – e vada per la libertà che si limita per i fini di una emergenza sanitaria, ma stiracchiare quella emergenza con i numeri dei contagi sommati o disgiunti da quelli dei ricoverati con variante Delta - (più contagiosa ma più leggera nel suo ammalarci e lasciarci guarire) fa insorgere il sospetto che quel tal governo 'ci campi' e 'tiri a campare', tenendo a debita distanza le temibili urne che chissà che risultato spaventoso darebbero per i voltagabbana delle strane alleanze che 'si formano in parlamento'; certo più per tenere gli onorevoli lombi incollati alle cadreghe che per 'fare gli interessi degli italiani', come mandano a dire compulsivamente sui video i rappresentanti dei partiti voltagabbanisti e pinocchi, recitando le pietose veline concordate nelle segreterie.
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Fescennini e questioni morali.

Post n°1750 pubblicato il 07 Settembre 2021 da fedechiara
 


A maggio, a maggio! 07 settembre 2018
Vista da un paesino austriaco di pochi abitanti, ma le case tutte abitate e bella gioventù per le strade interne che gioca con qualsiasi cosa gli capiti a tiro e saluta l'ospite e sprigiona l'energia del futuro che appartiene all'età, la vicenda di Riace ci appare storiaccia italiana di ragioni e torti stiracchiati da una parte politica e dall'altra - e il disprezzo delle leggi e il 'furbismo' sinistro come pratica politica applicata alla 'accoglienza' e ad una pretesa 'integrazione'.
E' la storia di un sensale di matrimoni fittizi che ci viene spacciato in cronaca quale 'sindaco visionario' (olé!) dalla solita nota maestrina dalla penna rossa - già 'presidenta' della Camera bassa e, per il suo mal predicare di futuri improbabili e conflittuali, castigata alle elezioni ultime scorse con percentuali da brivido freddo.
Una storia davvero tutta da dimenticare, quella di Riace - che avrebbe ispirato una commedia a Menandro, comico dell'età ellenistica - e non certo degna della citazione dell'Antigone tragica: citata a sproposito da qualche trinariciuto intellettuale di sinistra a cui dovremmo contrapporre il Socrate del discorso fatto ai suoi discepoli - disperati e che gli consigliavano la fuga - prima di bere la cicuta. Un discorso che è faro per le generazioni perché antepone la legalità e il rispetto delle leggi alla sua stessa vita.
E che ci scambi la dolorosa figura di Antigone con un tale che non disdegnava di proporre a un settantenne indigeno un matrimonio 'rato ma non consumato' al fine di lucrare l'ennesima cittadinanza indebita è sintomo di quella malattia senile della nostra sinistra di s-governo trombatissima alle elezioni ultime scorse, ma che, tuttora, va in giro per il paese con le sue pattuglie di manifestanti professionali a dire del suo isolamento politico e le predicazioni davvero degne di miglior causa.
Tiriamo un pietoso sipario su questo fescennino post moderno che ci indigna e ci sconvolge per la vergogna e l'arroganza del suo riproporsi in cronaca quale 'questione morale' e che, per proprietà transitiva, ci mostra l'Europa degli islamismi radicali e delle periferie urbane ridotte ad enclaves come un re nudo. A maggio, a maggio!
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