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Messaggi del 05/01/2019

Fuori i leoni.

Post n°742 pubblicato il 05 Gennaio 2019 da fedechiara
 

 

Alla loro nascita avevano scelto il basso profilo e il prefisso 'non' che dava l'idea di neutralità: 'non' profit, 'non' governative; per dire al mondo che la loro era azione misericordiosa e salvifica. 
Ma, quando i numeri dei 'salvati' in mare divennero esorbitanti e quotidiani e misero in crisi perfino la politica folle dei porti e delle frontiere aperte del duo Renzi-Alfano (sostituito dal Minniti) che su tanta questione si sono giocati le poltrone e la carriera, entrando nel presente cono d'ombra che li avvolge, le o.n.g. hanno gettato la maschera e, dopo il clamoroso niet di Salvini sui porti che le ha denunciate quali traghetti impropri di gente che paga cifre folli agli scafisti per violare le frontiere europee col peggiore dei ricatti, fanno politica in modo aperto e spudorato e aggressivo.

E i 'salvati' ultimi della 'Sea Watch' (un nome un programma dichiarato) sono stati sottratti con destrezza alla guardia marina libica – che svolge il suo compito di dissuasione con una certa efficacia, per nostra fortuna - e la motivazione che hanno addotto i portavoce della o.n.g. è che non è umano riconsegnarli ai lager degli scafisti. Praticamente uno sdoganamento esplicito dei 'naufragi organizzati'. 
E la domanda che sorge spontanea è se è umano che si lascino partire i gommoni e le barche di questi naufragi organizzati altamente lucrosi e con alto rischio di annegamenti – vero e proprio grimaldello criminale con il quale si ricattano gli stati europei, costringendoli al finto assillo morale del mostrarsi buoni(sti) per non incorrere nelle ire del papa e dei vescovi (e di Soros) e nelle maledizioni 'fascistoleghistorazziste' delle schiere sinistre trombate alle elezioni ultime scorse.

E perfino negli accadimenti di ieri – della iniziativa estemporanea ed elettoralistica di Conte e di Di Maio di accogliere solo le donne e i bambini per dare un segnale (l'ennesimo!) all'Europa sorda e cieca – le sedicenti o.n.g. hanno mostrato il loro volto aggressivo di chi fa politica sulla pelle dei migranti che hanno sottratto con destrezza alla marina libica. 
'Non si dividono le famiglie' dice perentoria la soavissima portavoce della Sea Watch, non senza sottolineare ad uso delle telecamere compiacenti che i poverini a bordo sono stremati – e non si capisce come in tali condizioni di affanno sanitario sia sensato e abbiano la possibilità di imporre dei contro diktat a Malta e all'Europa se non per 'fare politica' nel modo peggiore e sulla pelle dei loro 'salvati'. Pollice verso e fuori i leoni.

LASTAMPA.IT
Telefonata tra il capo del M5S e Conte: accogliere donne e bimbi della Sea Watch. Il leghista: basta ricatti

 
 
 

...ove tende il vagar mio breve / il tuo corso immortale?

Post n°741 pubblicato il 05 Gennaio 2019 da fedechiara
 

 

 

C'è stato un tempo in cui scrivevo poesie. Il gusto della parola capace di estrema sintesi concettuale ed evocativa e interattiva (diremmo oggi) con simboli e metafore. E bastava che leggessi Montale e scattava in me il riflesso condizionato dello scrivere 'alla Montale'. Ed era così quando leggevo le terzine brucianti della Valduga o le raffigurazioni 'zen' del bravo Magrelli. L'imitazione è sempre una buona scuola, chiedetelo a quelli che vanno a copiare i Renoir e i Velazquez dentro ai musei e trovano, infine, una loro 'maniera'.
Poi subentrò il silenzio e la mia vita è cambiata (quale non lo è?) e la parola capace di estrema sintesi e 'canto' mi è diventata oziosa, gratuita – ed è vero che i pochi poeti degni di questo nome in circolazione raramente si vanno a visitare 'nel web' o se ne colgono le perle di un loro distico giusto per una dotta citazione di breve respiro - sarà per amore di brevità, appunto, in tempi di twitter e f/b, che di gente che vuole passare due ore a leggere un qualche testo in giro se ne trova sempre meno. 
Più la biblioteca di Alessandria de 'il web' allarga gli orizzonti del 'vedibile' e facilmente usufruibile, più si restringono gli orizzonti mentali, chissà perché.
Sarà perché impazza il 'multitasking', in questo scorcio di millennio entrante – che vuol dire che uno si fa la barba e legge la mail e occhieggia le offerte di Getbazza e sorveglia l'uovo alla coque e risponde a una domanda oziosa della moglie in vestaglia tutto insieme. Giovani generazioni crescono, proiettate in un futuro che li educa alle nuove tecnologie sempre più sofisticate e 'veloci' e chissà chi si ricorderà più del Parini della 'vergine cuccia' o saprà citare a memoria una terzina della Commedia.
E, a volte, mi capita di svegliarmi al mattino e di avere in mente i residui di quell'attività neuronica desueta che si esprimeva in rima o in endecasillabi e mi viene da sedermi davanti allo schermo del pc e provare a dargli forma e legame con altre associazioni e intuizioni e oniriche sfilacciature, ma dopo breve 'poetare' mi coglie l'affanno del 'cui prodest' e la poesia resta in abbozzo o scatta la tagliola del 'reset'.
Poco male. In fin dei conti, scriveva il poeta già ai tempi suoi, '… a che vale / al pastor la sua vita / la vostra vita a voi ? dimmi: ove tende / questo vagar mio breve / il tuo corso immortale?'

L'immagine può contenere: 1 persona, spazio all'aperto e acqua

 

Poesie e dintorni

In una grande colonia Greca nel 200 a.C.

Non c’è il minimo dubbio, è palese
che le cose non vanno bene in questo Paese.
Benché tiriamo in qualche modo avanti,
è forse giunto il tempo, come pensano tanti,
di far venire un Gran Riformatore.
Ma qualcosa è d’ostacolo all’impresa:
questi Riformatori hanno pretesa
di fare grandi storie di ciascuna
cosa (poterne fare a meno, che fortuna!).
Sopra questioni di nessun valore
fanno indagini, lunghe inquisizioni,
piani di radicali modificazioni,
e d’attuarli senza remore hanno cura.
Hanno poi una tendenza al sacrificio:
"A quel possesso rinunziate: lo dovete!
La vostra occupazione è malsicura.
Certo, tali possessi recano pregiudizio.
Dovete rinunziare a quest’entrata
e a quest’altra, alla prima strettamente legata,
e a questa pure, che da quelle è derivata.
Sono essenziali, si. Ma che volete?
Responsabilità ne vengono, e non liete".
E quanto più procedono, eccoli reperire
Cose e cose superflue, che vogliono abolire.
Sopprimerle, peraltro, è cosa dura.
Partono, se Dio vuole, fatta l’opera attesa,
dopo avere fissato e potato (in contanti
ricevono un compenso giusto, come d’intesa):
vedremo adesso cosa resta, dopo
l’intervento chirurgico saggio e risolutore.
Forse non era il tempo. Via, non siamo zelanti
oltre misura! È un rischio la fretta, nelle imprese.
E dei provvedimenti prematuri ci si pente.
Sono molte le cose storte, ahimè nel Paese:
ma di perfetto, al mondo, non c’è niente.
E dopo tutto, via, tiriamo avanti.
Konstantinos Kavafis
Alessandria d'Egitto, 29 aprile 1863

 
 
 
 
 

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