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Messaggi del 08/01/2019

2015 e dintorni

Post n°747 pubblicato il 08 Gennaio 2019 da fedechiara
 

 

08 gennaio 2015

E' ancora e sempre la vecchia pretesa di avere la Verità in tasca. Che i due idioti patentati e garantiti dalla Jihad internazionale del terrore e dai suoi tristi figuri vestiti di nero ( a partire dal famigerato Komeini della 'fatwa' contro Salman Rushdie che diede inizio a tutto ) abbiano gridato 'Allah u akbar!' - parafrasi di 'Dio lo vuole' - mentre sparavano e uccidevano degli inermi giornalisti dentro la sede del loro giornale, ci riporta a quella vecchia e stupidissima pretesa di affermare una Verità. 
La nostra o la loro o quella degli induisti o dei seguaci di Manitù non fa differenza. 
Fa differenza il modo in cui la porgiamo agli altri, al nostro prossimo, e la sosteniamo - sempre dubbiosi (dovremmo) di avere preso una cantonata metafisica e storica e dubbiosi di sostenere una Leggenda religiosa che fa acqua da tutte le parti e non regge il confronto con la scienza e le predizioni del futuro prossimo e remoto.

Semplicemente non esiste una sola Verità. Ce ne sono molte. Tante quante ne sosteniamo ognuno e tutti, brancolando ciechi e istupiditi in questo nostro universo parallelo che deve essere finito dentro un culo di sacco quantistico, a giudicare dalla quantità di idioti e orchi assassini che vanno in giro a uccidere, fare esplodere, massacrare, tagliare teste di inermi perché lo vuole il loro asfittico allah – divino retaggio atavico di popolazioni nomadiche vocate al fanatismo identitario e tribale.

E la guerra che questi idioti assoluti e fanatici istupiditi ci hanno dichiarato è persa in partenza se continuiamo a opporre loro solo la nostra occidentale, incrollabile fiducia nella democrazia che garantisce la libertà. Perché quella libertà nostra conquistata nei secoli con fatica e troppi morti ammazzati non viene introiettata da chi ha il fanatismo nel sangue e nel dna tribale - ed è triste ammettere che abbiamo perso la battaglia per l'integrazione di quelle centinaia di migliaia di immigrati che, a tutt'oggi, si imbarcano dalle sponde mediorientali e africane in fiamme per l'esplodere incessante delle opposte Verità dei califfati e delle dittature satrapiche e tribali (pagando fior di dollaroni sonanti ai mercanti di esseri umani) e importano e scaricano gli atavici conflitti 'islamici' nel cuore dell'Europa. Ultimo dei quali l'atroce attentato di ieri nella sede di Charlie Hebdo - l'avanguardia della libertà di espressione nella libera Europa.

E ci vediamo costretti, nostro malgrado, a militarizzare piazze e sedi di giornali e istituzionali perché tutti obiettivi potenziali di 'cellule impazzite' e/o ben coordinate da menti criminali ottuse nella loro ostinata e stupida Verità bellicosa e assassina. Che l'Inferno islamico se li porti tutti, gli assassini e i loro complici e sodali, con tutto il Medievo di ritorno che questi malnati tentano di affermare nelle terre dell'Occidente.

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2015. L'anno in cui è stata uccisa l'Europa.

Post n°746 pubblicato il 08 Gennaio 2019 da fedechiara

 

08 gennaio 2015

Salman Rushdie non avrebbe dovuto scrivere i suoi 'Versetti satanici' per non incorrere nelle ire di Komeini ed evitare la 'fatwa' assassina'? Lo scrittore anglo-indiano ebbe una debolezza, questo lo sappiamo, e provò a ritirare il romanzo dal mercato per provare a cambiare la sua vita di reclusioni e scorte dei servizi segreti britannici tese a proteggerne la vita, ma la fatwa maledetta aveva già esteso i suoi malefici effetti e gli assassini islamici – gli ottusi seguaci del cattivo islam fanatico e fondamentalista – avevano già ferito e ucciso i traduttori del romanzo e dato fuoco ai magazzini dove stavano stivate le pile del libro in attesa di essere distribuite nelle librerie.

Le tesi di alcuni autorevoli (?) commentatori, variamente condivise o avversate nella Rete, che non bisogna 'scherzare coi santi' e sarebbe bene, invece, auto moderarsi e 'rispettare' i credi diversi per evitare le reazioni dei pazzi e fanatici fondamentalisti fa a pugni con la rivendicazione di piena libertà di espressione che la civiltà occidentale rivendica come suo tratto distintivo e appartenenza illuministica e 'conquista' anti oscurantista.

Perché, discendendo lungo quel crinale di paure e pavidità e malinteso rispetto di leggende religiose vetuste e inadeguate a coniugare il futuro della scienza e delle arti rischiamo di imbatterci nel Galileo dell' 'Eppur si muove.' che rinnegò il suo libro e le sue evidenze scientifiche di fronte al consesso del cardinaloni inquisitori - e anche il Marx de 'l'oppio dei popoli' sarebbe oggetto di fatwe assassine se fosse vissuto in questo medioevo di ritorno che viviamo. 
E, visto che ci siamo, anche gli Illuministi avrebbero dovuto auto regolarsi nei loro scritti rivoluzionari e trovare un compromesso che salvasse il collo del Re e della Regina e salvasse le proprietà religiose dai sequestri dei tiranni della Convenzione. Una riscrittura della storia della civiltà occidentale che muove il riso e davvero non è 'condivisibile' e proponibile senza agghiacciarci a cadaveri ancora caldi dei giornalisti della redazione di Charlie Hebdo.

E, già che ci siamo, come coniugano gli autorevoli commentatori dell'auto regolamentazione e del malinteso rispetto nei confronti dell'islam e dei suoi santi e profeti col turbante tutte quelle notizie che ci vengono dai paesi dove quella religione impera e impone la sua buia 'sharia'? 
L'autrice di Persepoli, il magnifico film che conosciamo che racconta i nefasti della storia dell'Iran dei Preti Neri e le repressioni e carcerazioni dei dissidenti e le donne ridotte a nere suore, avrebbe dovuto rinunciare a scrivere la sua 'graphic novel' e farne un film pluri premiato nell'Occidente delle libertà piene e totali? 
E che ci dicono quegli illuminati (sic) professori delle donne arabe arrestate e carcerate perché sorprese a guidare un'automobile? Così, giusto per stimolare il dibattito e stare sul filone de 'l'oppio dei popoli' che continua ad addormentare le menti degli uomini e delle donne fin dentro il terzo millennio.

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Nous sommes tous Charlie.
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