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Messaggi del 10/04/2020

Onde e resurrezioni.

Post n°1208 pubblicato il 10 Aprile 2020 da fedechiara
 

 

Sono giunto alla conclusione che dobbiamo 'farcene una ragione' di questo flagello che ci è capitato tra capo e collo e ci costringe nel fango delle trincee domiciliari per combattere l'iprite-corona virus svolazzante per ogni dove - e alcuni di noi, soldati privi di mascherine adeguate, che facciamo delle furbe sortite, ma spesso incappiamo nei controlli anti disertori dei carabinieri.

La visione di un documentario della Bbc ('Verso la luce') mi ha convinto, infatti, che la Storia dell'umanità ha uno sviluppo a onde. Un'onda quieta sulla battigia e la successiva alta e distruttiva di tsunami che travolge civiltà e culture e distrugge meravigliose città cogli assedi e fa strage degli abitanti resistenti sugli spalti. Gli indiani hanno una divinità con due volti al proposito: Hara, il distruttore e Siva il Benevolo che bene raffigura queste onde del dramma nostro di uomini.

E Gengis Khan, nel fondare il suo impero, ha distrutto città innumerevoli e ucciso oltre 40 milioni di uomini (un numero enorme per quei tempi di demografia lenta), ma, una volta smesso il volto di Hara il Distruttore, in quel suo impero durò, per oltre un secolo, la 'pax mongolica' durante la quale, si dice, 'una vergine con un piatto d'oro sulla testa poteva andare da una parte all'altra dell'impero senza subire alcun danno'.

Tralascio di descrivervi le molte altre onde della conquista romana e di quella araba con il conto dei morti e le efferatezze di una e dell'altra parte in conflitto, ma gli storici tendono a sottolineare la quiete dopo la tempesta e i molti valenti matematici della civiltà araba, con le loro straordinarie scoperte e la tolleranza religiosa che ne seguì – non sempre, non ovunque.

Tutto questo per dirvi che noi della generazione post bellica ancora in vita (non per molto, temo, basta un soffio e transitiamo) dobbiamo 'farcene una ragione' di questa onda di flagello chiamata 'corona virus' perché è il volto del Distruttore che si affaccia sulle nostre vite e ci ricorda che l'abbiamo scampata bella fino a qui e di qualche c.... di disgrazia dobbiamo farci carico, data la Storia complessiva dell'umanità e dirci fortunati di essere ancora tra i 'salvati' - e i 'sommersi' chiusi a mucchi nelle bare che l'esercito ha portato a spasso per la Lombardia in cerca di un forno crematorio disponibile.

Dobbiamo accettare la morte, la cosa più ostica e spaventosa che ci abbiano raccontato già qualche anno dopo la nostra nascita con la morte dei nonni - e ancora non ci credevamo perché la morte è narrazione del buio e del nulla e chi vive nella luce la rifiuta fino all'ultimo respiro. 
Ma se mi immergo nell'onda delle generazioni che si susseguono e cavalcano le catastrofi come surfisti e riesco a figurarmi particella di quell'onda, forse, chissà, potrei anche accettare l'idea di una Resurrezione, - intesa come simbolo di rinascita e continuità nella Storia, che avete capito?

Tutto sta a crederci e ad accontentarsi, direbbe mia figlia, scettica e disincantata da sempre.

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