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Messaggi del 02/06/2022

Ars gratia artis

Post n°2106 pubblicato il 02 Giugno 2022 da fedechiara
 

E l'Arte sembra voler essere ancella della Scienza e della Letteratura, a giudicare da certe mostre e installazioni 'site-specific' della Biennale - 'pensate e fatte sul luogo', non vi spaventate per i troppi inglesismi che troverete e il vizietto di scrivere le didascalie e le spiegazioni e le biografie degli artisti solo in inglese, ignorando la buona regola della cortesia dovuta al paese ospitante.
E l'Azerbaigian - paese di cui conosciamo poco o nulla, figurarsi i suoi artisti -, la fa da padrone, in questa Biennale 2015, con ben tre sedi espositive e di prestigio (Palazzo Barbaro, Ca' Garzoni e palazzo Lezze in campo S. Stefano, la sua storica base di partenza), tutte degne di nota e di visita e diversissime tra loro per l'offerta artistica e magnifiche le invenzioni, le informazioni su quanto ci accade mediate dall'arte e le vere e proprie storie di vita che vi si narrano.
E mi ha colpito 'l'Unione del Fuoco e dell'Acqua' a palazzo Barbaro – dove si narra la strana storia di un magnate del petrolio che visitò Venezia con la sua amata e rimase così colpito dalla bellezza dei suoi palazzi e le ogive gotiche da voler costruirne uno simile a Baku, la capitale (che già l'aristocratico veneziano Barbaro, ambasciatore, visitò nel Quattrocento nel corso di quei loro magnifici viaggi che duravano quattro e più anni e, quando tornavi, tutto era mutato e vivevi un'altra vita). E la storia di quel magnate e della sua amata è struggente e finisce in tragedia, la tragedia dei Soviet, e il resto andate a vedervelo, ne vale davvero la pena.
E a Ca' Garzoni, invece, l'Arte sposa la Scienza riferita all'ambiente nostro degradato e inquinatissimo e le meravigliose sale restaurate di recente ospitano invenzioni artistiche davvero belle e bravi gli artisti e le loro figurazioni d'incanto, ma non trascurate di soffermarvi a lungo nel laboratorio-antro de' moderni maghi della scienza dove si dà conto del problema (già sollevato da molti, ma da troppi governi e persone trascurato) delle immense estensioni di nuove isole e veri e propri territori (alcuni grandi più del Texas) fatti di plastiche raggrumate dai vortici oceanici i cui vari e diversi frammenti, sulle spiagge, si mostrano nella postmoderna forma di polimeri rocciosi: minerali di nuovo e postmoderno conio con cui i nostri nipoti dovranno convivere e i bis-nipoti forse riusciranno a trasformare e plasmare ed elaborare in nuovi materiali buoni per l'architettura futura e oggetti di uso comune.
E gli artisti ospitati ci mostrano da par loro le paure e gli incubi che ci tormentano, ma anche le invenzioni geniali che trasformano le statistiche scientifiche in quadri 'alla Mondrian' che occupano scenograficamente intere pareti e questo uso dell'Arte e i suoi luminosi apparentamenti finalmente ci con-vincono che non tutto di quanto abbiamo visto e vedremo nei mesi a venire è asfittica ed enigmatica 'conceptual-art', bensì chiara esposizione e illuminazione per le quali ci diciamo ammirati - e ci auguriamo che 'mille di queste esposizioni' scalzino, in futuro, quelle opere astruse di troppi sedicenti 'artisti' che, interrogate dal muto e perplesso visitatore, sprezzantemente non rispondono.
Forse perché non hanno nulla da dire?

L'arte quale orizzonte di futuro gramo. 01 giugno 2013

...che poi il fascino dell'arte di oggi sta tutto nel suo 'prendere posizione' nei confronti di tutto quanto è vita e movimento e/o stasi del vivere, nel suo farsi 'politica' e proposta di cambiamento radicale di tutto il marcio e il cattivo e lo stagnante che abbiamo sotto gli occhi; e chi sente il bisogno o accetta di 'prendere posizione' di fronte allo status quo non può poi sottrarsi alla polemica anche forte – o al rifiuto radicale di molti di considerare 'arte' (ma cos'è arte e cosa no? Ah! Il vecchio tormentone di sempre!) certe 'opere' o 'performances' schierate sul fronte dell'impegno politico radicale.
E se Marinetti invitava a 'uccidere il chiaro di luna' in questa città di gondole e gondolete e serenate e indicava il movimentismo estremo e il 'tirare dritto' mussoliniano quale solo orizzonte di futuro condivisibile – e finì collo schierarsi a favore dell'interventismo bellico e ne seguì il 'cupio dissolvi' della guerra nel fango delle trincee e le mitragliatrici che ne falciavano a centinaia ogni giorno, oggi abbiamo quel tale, americano, che la guerra aborrisce ed effigiava Ronald Reagan col naso della lunghezza di un fallo: un po 'testa di c....', un po Pinocchio beccato dalla fatina a mentire spudoratamente. 
O le straordinarie raffigurazioni miniaturizzate dei due fratelli geniali che allestiscono gigantesche teche fitte di calvari e croci e ordinari orti di gestsemani dove soldati atroci colla divisa delle SS tagliano teste e sbudellano e impiccano e fanno le orrende cose che hanno fatto nella Storia recente -ed è finita con il massacro spaventoso di Hiroshima e il bombardamento di Dresda che ne ha uccisi oltre 200000 in tre giorni.
E ricordo il padiglione messicano di due anni fa in cui l'artista designata lavava con acqua e sangue i pavimenti delle stanze per ricordarci l'orrore delle centinaia di morti ammazzati dalla criminalità senza limiti di massacro dei 'narcos' e la notissima artista balcanica che pietosamente 'carezzava le ossa' dei morti in una sua mai dimenticata performance.
E l'incredibile caos di eventi che contraddistingue la nostra epoca presente non può non partorire mostri e mostricciattoli artistici e le pretensiose insignificanze insieme ai 'mille fiori' che indicava Mao ai tempi suoi – e oggi sono mille e mille i cinesi che invadono gli spazi di questa Biennale e città e ci gridano nelle orecchie che 'la Cina è vicina', ahinoi! Ecchè non ce n'eravamo accorti? con tutti i bar e i negozi e i ristoranti 'dei cinesi' che incocciamo ad ogni passo e fondamenta e campo e ancora ci domandiamo come mai nei cimiteri indigeni non si vede una lapide con il loro nome e l'effigie.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Gli hotspots galleggianti e il ratto delle Sabine.

Post n°2105 pubblicato il 02 Giugno 2022 da fedechiara
 

Gli hotspots galleggianti e il ratto delle Sabine. - 01 giugno 2016
Un monsignore, dicono alla radio, si ribella ai propositi dell'ineffabile Alfano di voler costruire hotpots galleggianti in mare aperto – novella frontiera dei ghetti per i migranti che a sciami, a nugoli, a folate incessanti tentano l'arrembaggio nel solo paese europeo che ha liquida frontiera aperta e nessun accordo o intesa alle viste con Libia ed Egitto, da dove partono i maledetti barconi della morte e dell'affanno immigratorio che ci perseguita.
E il monsignore invoca un 'liberi tutti' e tutti accolti, - litania e geremiade caratteristica dell'abito e della predicazione che fa il monaco, ma che fa a pugni coi sindaci che respingono quotidianamente gli appelli dei prefetti perché prima erano venti da sistemare, oggi settanta, domani novanta o centoventi.
L'infinito affanno tra noi leggero e il mendicismo ad ogni angolo di giovani neri robusti e atletici che hanno sostituito le zingare prone, perché lavoro non ne trovano e non ne troveranno e sono destinati a ingrossare le fila dei disoccupati a vita che già abbondano tra gli indigeni - e le 'banlieues' delle metropoli europee partoriscono e partoriranno i terroristi assassini di cui ci danno avviso i servizi segreti americani perché il 'disagio sociale' degli immigrati non diminuisce bensì si incrementa delle cifre dei nuovi arrivi di 'sans papiers' e 'sans espoir'.
E stamattina lo speaker di 'radiotremondo' dava conto di un nuovo assalto sessuale in una città tedesca dove si teneva un festival musicale e, tra gli assalitori, sono stati identificati e arrestati, tra gli altri, tre profughi che avevano da poco ottenuto asilo politico. Torna, dopo il maledetto Capodanno di Colonia e di altre metropoli europee, il 'ratto delle Sabine' di disperati affamati di sesso facile? Fenomeni catastrofici che costituiscono l'evidenza delle cattive cronache dell'orda immigratoria s-governata da decenni di infamia politica e foriera di prossime catastrofi anche maggiori - malgrado gli incessanti appelli all'accoglienza e all'integrazione da parte dei sinistri vertici politici europei e della fitta schiera di 'buonisti' che riempiono i giornali di ponderose e inutili perorazioni e illusioni pie.
Chi vivrà vedrà e, forse, voterà quei partiti che provano a mettere argine e freno e progetto per governare, finalmente, l'epocale fenomeno.
Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 
 
 

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