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Messaggi del 13/05/2023

Città luminose.

Post n°2580 pubblicato il 13 Maggio 2023 da fedechiara
 

E sarà per quella sua luminosità di città esposta ai venti e al mare e quelle sue navi bianche e azzurre che parlano di partenze e di ritorni e dell'Africa lontana - che già ha in casa e in qualche modo ha ben elaborato ed esemplarmente metabolizzata - che Marsiglia ci appare una città davvero 'niente male' e vivibilissima e niente affatto da 'prendersi colle pinze' – con le guide turistiche che ti raccomandano di fare attenzione nelle viuzze del 'vieux port', ma è pura paranoia di visitatori, come giustamente correggeva la receptionist dell'albergo intitolato alle genti del mare.
E tutto quel sole e il color crema che disegna l'intera città ti guida, nel fresco della luminosissima mattina, su per la collina che ospita un santuario mariano e lo sguardo è tutto sugli orizzonti lontani del cielo e del mare - e la città è acquattata e rilassata, con la sua cattedrale magnifica al centro che ti pare la traduzione architettonica del distico di Baudelaire. '...calme, luxe e voluptè.'.
E, certo, la pensava così anche quel gran pittore di luce e colori forti e corpi e vele che ti navigano dentro all'anima che è il Lombard della mostra ospitata nel museo dei 'deux regards' - che non è chiaro quale sia il secondo sguardo, ma il primo è sicuramente rivolto al mare dei commerci e delle conquiste della passata 'grandeur'.
E ci dispiace di non aver avuto il tempo di visitare il museo che raccontava di 'luoghi santi condivisi' coll'islam dei presenti conflitti e del futuro 'apaisement' (si spera) perché di quel genere di dialogo tra culture diverse e opposte c'è un gran bisogno e il futuro di una umanità ancora capace di 'magnifiche sorti e progressive' passerà di là e dirà l'Europa capace di interagire e connettersi a quelle genti e integrarle davvero e convincerle al rispetto della nostra storia o saranno guai seri e guerre intestine e 'foreign fighters' jiahdisti di ritorno che riempiranno le cronache. Chi vivrà vedrà.

 
 
 

Guerre ed altre guerre.

Post n°2579 pubblicato il 13 Maggio 2023 da fedechiara
 

Guerre ed altre guerre. Gli incaponimenti bellici dell'umanità e il suo dubbio futuro.
Chi non si cura della genesi di una guerra è destinato a subirne le conseguenze nefaste. E oggi Claudio Tito, su 'la Repubblica', titola, senza tema di sventure presenti e le annunciate:
'Subito l'Ucraina nella Ue.'
Che è come dire: 'Nessuna trattativa di pace con la Russia è possibile e chi oggi parla di pace e prefigura una trattativa qualsivoglia è un traditore della causa del glorioso Occidente che ha dichiarato guerra alla Russia per interposta Ucraina.
E la genesi della guerra in Ucraina la ritroviamo (fonte Wikipedia) nella 'guerra dimenticata' e in malaccorta sordina del Donbass e degli altri 'oblast' di confine a larghissima prevalenza russofoni - che fece 15000 morti in sette anni di vergognoso silenzio e di complicità dell'Occidente a guida americana; e la Nato che armava l'esercito ucraino in previsione calcolata della presente guerra maggiore 'di occupazione russa' - come i nostri commentatori della stampa mainstream si compiacciono di chiamarla, dimentichi degli odiosi antefatti e dei misfatti degli Ucraini, nazistoni Azov, colà.
E sollecitare un riconoscimento di fatto dell'Ucraina nella UE come fa Claudio Tito (suo l'augusto nome di un imperatore romano) che passi oltre ai requisiti richiesti agli altri paesi oggi Ue (che hanno dovuto 'fare i compiti a casa' per lunghi anni prima di entrare) è un incancrenire la piaga della presente guerra e rigettare le basi di ogni trattativa di pace realistica - che si fonderà, se mai si fonderà, su una cintura di stati neutrali e la Nato costretta a spostare le sue basi militari al di là di quella cintura.
E la guerra di Ucraina passerà alla Storia come il novello, post moderno Vallo Adriano https://it.wikipedia.org/wiki/Vallo_di_Adriano - confine ultra fortificato tra l'impero americano della Nato in declino e l'impero Russo-cinese che già si annuncia egemone economicamente e militarmente.
Chi vivrà lo constaterà, sempre che l'umanità nel suo complesso abbia futuro.

 
 
 
 
 

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