Creato da fedechiara il 14/11/2014
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Messaggi del 10/06/2023

L'affanno di ieri e di sempre.

Post n°2624 pubblicato il 10 Giugno 2023 da fedechiara
 

Due notizie si confrontano nelle cronache di oggi relative ai 'migranti' e alle modalità del loro 'migrare'. Ma, prima, è necessario sottolineare la scelta giornalistica e televisiva del soavissimo verbo 'buonista' e il sostantivo che ne derivano. Si 'migra' come fanno gli uccelli: a stormi, belli a vedersi stagliati contro il cielo - e 'migrare', per proprietà transitiva, è in linea con il dettato di Natura; chi siamo noi per ostacolarlo.
Niente a che fare con quella brutta cosa che si fa, scientemente e colpevolmente, per mare ogni santo e maledetto giorno da trenta e più anni a questa parte: di pagare cifre folli a maledetti scafisti e all'organizzazione criminale che sta a monte del commercio di vite umane nei porti libici e tunisini che organizzano quotidiani naufragi pre confezionati su richiesta dei pretesi 'migranti'.
E i taxi delle ong al largo, pronti a completare il trasbordo e a violare le leggi e i regolamenti relativi all'immigrazione clandestina sotto mentite spoglie.
Ma torniamo alle due notizie in cronaca oggi. La prima è l'arrembaggio a mano armata ad una nave commerciale da parte di alcuni di quei pretesi 'migranti'. Non più soavissimi uccelli in pacifica 'migrazione' stagionale, quindi, bensì avvoltoi predatori lanciati all'assalto della carcassa Europa.
Un 'commando' di genti intese ad imporre manu militari il loro diritto ad emigrare e ad occupare gli Stati costieri preposti all'accoglienza 'dovuta'. Azione temeraria conclusa dalle nostre forze armate – e ci auguriamo che ne conseguano i provvedimenti di giustizia relativa a quel genere di crimini.
Nessuna relazione con il siriano 'richiedente asilo' che, l'altro ieri, accoltellava soavemente dei bambini in un parco ad Annecy, però l'uso ripetuto in cronaca dei coltelli tribali da parte di alcuni nostri ospiti immigrati un qualche maledetto apparentamento ce lo propone e indispone gli ospiti europei relativamente alla facile accoglienza 'dovuta' – per sottolineare il Verbo evangelico di alcuni, troppi buonisti da tre palle un soldo.
E l'altra notizia è su 'la Repubblica' di oggi, e ci dà conto dello sfregio dei cadaveri di alcuni 'migranti' recuperati nel mare di Tunisia e lasciati a terra nell'obitorio – dove, supponiamo, non c'è un quotidiano affollamento di cadaveri se non nel ricorrere di una qualche 'catastrofe umanitaria' quali ci propongono, un giorno si e l'altro pure, i famigerati 'naufragi organizzati' dai criminali notori del commercio di vite umane.
Ma per la redazione di 'la Repubblica' ecco l'occasione ghiotta per attaccare pretestuosamente la politica del presente governo - che ben poco fa di suo, in effetti, per arginare l'onda di tsunami immigratoria se non il favorire i necessari accordi politici (onerosi) con gli s-governi di Tunisia e Libia al fine di arginare il maledetto commercio di vite umane e i naufragi organizzati e gli annegamenti annunciati.
Ed è tutto un lamentoso sottolineare, nel 'fondo' della Murgia l'implicita responsabilità morale della 'fortezza Europa' che non accetta di buon grado di tutti accogliere, tutti, tutti, i migranti di ieri, di oggi e di domani a schiere e a sciami - venite parvulus, svuotate i paesi e le città dell'Asia e dell'Africa e riempite l'invaso Europa dove c'è ricchezza da spartire per l'intero mondo migrante.
Correva l'anno...

 
 
 

Le piazze del terzo millennio.

Post n°2623 pubblicato il 10 Giugno 2023 da fedechiara
 

Di quando i giornali erano leggibili, ahinoi. - 10 giugno 2022
Mi piaceva leggere i giornali. E, quando ho fatto trasloco, a malincuore presi atto che le pile delle annate di 'la Repubblica' che contenevano i fatti e gli eventi che più mi avevano appassionato e scandivano i passaggi cruciali tra la prima e la seconda repubblica debordavano dagli scatoloni e le pagine erano irrimediabilmente ingiallite e impolverate e 'acqua passata non macina più'.
Poi venne il tempo delle 'fake news' che i giornali imputano ai socials , ma che abbondano, ahinoi, anche sulle pagine un tempo autorevoli delle storiche testate e le schierano tra i miliziani armati delle tesi governative dei partiti di s-governo.
E Repubblica è oggi un 'giornale di partito' (preso), dopo che tutti gli organi di stampa dei partiti della prima repubblica hanno chiuso i battenti per troppo pochi lettori e anche lei 'non si sente troppo bene', insieme a 'la Stampa' e al Corriere - tutti ammalati di faziosità grave e di totale noncuranza delle varie e diverse opinioni che animano i socials.
E se è vero che un po' di 'mestiere' è rimasto impigliato nelle tastiere delle redazioni e gli riesce di fare titoli suggestivi ed efficaci campagne di stampa contro gli odiatori (quasi tutti coloro che li avversano politicamente sui socials) è vero anche che 'il re è nudo' e si combatte a carte scoperte - e quei giornalisti storici più non nascondono le divise che indossano e le bandiere politiche che sventolano e sono schierati come un sol uomo a lato dei maggiorenti pd e ne sostengono le tesi e le ragioni con pervicacia e dedizione degna di miglior causa.
E la mitica 'liberta di stampa' è ormai una questione di schieramenti politici in guerra ed io milito, obtorto collo, nella fazione dei pretesi 'odiatori' - che altri non sono che i vecchi oppositori delle cattive politiche dei malefici partiti incollati alle cadreghe. Oppositori oggi migrati sui socials e armati di tastiera e fortemente risonanti nelle 'camere dell'eco' di Facebook e di Twitter.
Benvenuti nelle nuove agorà del terzo millennio.
Nessuna descrizione della foto disponibile.
Che shock! Ma allora non sono tutti filo Ucraina! 

Nessuna descrizione della foto disponibile.

 
 
 

Affanni epocali.

Post n°2622 pubblicato il 10 Giugno 2023 da fedechiara
 

Qui Radio Londra - 10 giugno 2014
Forse il Caos contiene in sé tutto il possibile, una polla di acqua di mare che contiene 'in nuce' tutta la vita possibile futura, ma è certo che quel suo sviluppo potenziale e affascinante brulichio lo propone in forme a volte spaventose, al punto che l'umanità, in certe svolte della sua Storia, teme di non poterlo governare e presente la Fine ormai prossima – com'è accaduto nei lunghi anni di guerra contro il nazifascismo: che niente di sicuro era prevedibile e predicibile fino al congiungimento delle armate alleate coi soldati russi a Berlino e la morte nel bunker del Mostro, la personificazione del Male assoluto: il caporale Hitler.
E oggi non sappiamo che accadrà di questo mondo rotto: un big bang sociale che proietta le sue schegge impazzite per ogni dove - e a farla da padrone in cronaca sono i numeri altissimi dei migranti che andiamo a raccogliere nel Mare Lorum e li stipiamo dove possiamo. E i sindaci siciliani si mettono le mani sui capelli e lamentano che le strutture di accoglienza scoppiano e non bastano i soldi - e gli uomini del presente s-governo ripropongono il mantra e la geremiade che 'Ci lasciano soli e l'Europa non fa la sua parte.'
E non è chiaro che parte dovrebbe fare l'Europa: se accogliere tutti i profughi e i rifugiati che si affollano a migliaia sulle coste libiche o patteggiare coi governi africani un vallo di contenimento, una politica della dissuasione che pare cosa lunare, considerato che le notizie che arrivano a chi resta in Africa e nel Medio Oriente da parte di coloro che 'ce l'hanno fatta' sono il detonatore di altre migliaia di arrivi di un esodo incontenibile e 'biblico', come lo definiscono gli stessi telegiornali.
'Si sta / come d'autunno / sugli alberi le foglie.' scriveva un nostro poeta dal fronte di guerra e, invero, non pare che la presente guerra delle migrazioni pacifiche e invasioni consegni sensazioni più leggere e armoniche note di speranza. E resta la curiosità, davvero massima, di sapere come evolverà questa nostra Europa i cui connotati vanno cambiando di anno in anno sotto la spinta di una migrazione epocale che somiglia, nel suo travaso incontenibile, alla crisi globale del lavoro e della produzione che si sposta dove minori sono i costi.
Un travaso che non cesserà se non quando i vasi comunicanti avranno pareggiato i volumi e sarà allora, davvero, un altro mondo da questo che ci affanna e ci sgomenta.
Rerum Romanarum: Radio Londra

 
 
 
 
 

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