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Un blog creato da NevroticaMente il 25/06/2012

NevroticaMente

Le parole hanno uno strano potere. In mani esperte, manipolate con brio, vi imprigionano. Si avvolgono alle vostre membra come una ragnatela, e quando siete stregati al punto da non poter più fare un gesto, vi attraversano la pelle, si infiltrano nel vostro sangue, paralizzano i vostri pensieri. Dentro di voi, compiono la loro magia.

 
 

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Chi scrive, come diceva Cesare Pavese, racconta quello che non ha. Quello che ha non lo racconta, se lo tiene. Per cui, dedico il mio Blog a quello spazio bianco e misterioso tra una lettera e l'altra. La, se osservi bene trovi quel che rimane di me.
 

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Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c’è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo;infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio.

 

 

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Questo Benedetto Bel Paese.

Post n°141 pubblicato il 12 Novembre 2012 da NevroticaMente
 

Questo Bel Paese.

 

E poi la paura passa ma qualcosa resta sempre dentro, un po' come fa l'acqua quando si abbassa di livello che sui muri lascia quel solco nero come a ricordare l'altezzaa cui era arrivata.

Quell'acqua spesso benedetta quando c'é, quando piove, quando si ha sete e che diventa maledetta quando ne viene giù troppa, quando gli argini non la contengono e la terra la sputa fuori perché troppo satura.

Quell'acqua "troppa" a cui l'autunno e l'inverno ci stanno da anni abituando perché, in questo benedetto Paese, la prevenzione sta a zero e le chiacchiere a cento.

Il clima cambia, lentamente è vero e manda segnali che vengono raccolti da costosi centri metereologici che trasmettono i dati a costosi centri di analisi che elaborano scenari che vengono trasmessi a costosi centroi di prevenzione che illustrano come operare, delineano ulteriori scenari e consigliano come intervenire e tutto questo viene trasmesso a costosi parlamentari che, e qui sta la magia tutta italiana, rassicurano non accadrà niente, che sono solo inutili allarmismi o che verrà fatto di tutto per fare, alla fine, proprio niente.

Il clima cambia lentamente, sono vent'anni che manda segnali del suo mutare, sono 4 lustri che se ne parla e nessuno, in questo benedetto Paese ha fatto o fa proprio niente in merito e la prova sta sotto i nostri occhi ogni giorno: abusi edilizi sulle pendici di monti e colline o a riva di fiumi a due passi dagli argini, disboscamenti e discariche abusive, alvei di fiume saturi di sporcizia naturale o artificiale e quant'altro vi possa venire in mente e che non sia mai stato fatto per prevenire il benché minimo disastro.

Eppure soldi ai cittadini, per la prevenzione, ne vengono chiesti e noi li sborsiamo e, da fessi quali siamo, non ci preoccupiamo di chiederne risconstro: è il dramma Nazionale e sapete perché? Perché questo benedetto Paese vive da anni di "DELEGA", deleghiamo ogni nostra responsabilità a chi sta un "pelino" sopra di noi, al Politico in generale e ci laviamo la coscienza così, tanto ci pensa sempre qualcun'altro basta non sia io.

Delega su delega qeusto benedetto Paese che amo da impazzire sta franando, esondando, crollando e marcendo e tutto grazie alla nostra passiva complicità.

L'unica cosa che cambia in questo benedetto Paese è il clima. Noi no.

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Commenti al Post:
sawij.1
sawij.1 il 12/11/12 alle 10:17 via WEB
Buongiorno,concordo con quanto scrivi e mi sento di dirti che è da una vita che i Veneziani vivono "sott'acqua",si spera nel Mose e nei soldi che per realizzarlo sono stati stanziati;intanto,in attesa, continuiamo a vivere con gli stivali di gomma,passerelle,naturalmente blocco dei vaporetti in alcune zone perchè non passi sotto i ponti,e tutto il caos che l'acqua alta comporta... chissà se davvero tra 1 anno le promesse fatte ai Veneziani si avereranno augurandomi che i soldi spesi fino adesso siano serviti a qualcosa. W l'Italia che è davvero un Bel Paese...
 
 
NevroticaMente
NevroticaMente il 13/11/12 alle 08:34 via WEB
Oh le promesse un politico non le mantiene mai! un buon politico le promesse le rinvia! E non è uno scherzo ma ce lo racconta bene la Storia di questo dannato Bel Paese.
Un abbraccio e buona giornata.

@-->-->---
 
adage
adage il 12/11/12 alle 11:03 via WEB
comprendo benissimo il tuo stato d'animo.... oramai l'Italia si è unita veramente per i problemi legati al clima... speriamo in una nuova "coscenza" umana... Un abbraccio
 
 
NevroticaMente
NevroticaMente il 13/11/12 alle 08:34 via WEB
Abbraccio ricambiato! :-)

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confettovaniglia
confettovaniglia il 13/11/12 alle 13:37 via WEB
Ma.... non concordo pienamente... io abito quasi sul Po... e sin dai tempi delle mie bisnonne v'erano le piene con cittadini che andavano dai parenti perchè la cascina 'imbarcava' acqua... ed allora non esistevano surrogati chimici o LegAmbiente... Semplicemente la Natura ha il suo corso, e noi cittadini non possiamo nulla. Buona giornata! :-)
 
 
NevroticaMente
NevroticaMente il 13/11/12 alle 13:48 via WEB
..e allora accettiamo serenamente allagamenti, morti e disastri.. a parte l'ironia, non credi che sia fin troppo semplicissimo il tuo ragionamento e che forse la Natura meriti migliori approfondimenti? :-)
Dai, riprovaci vediamo se riesci a tirar fuori un miglior pensiero! :-)

Un abbraccio, ciao. @-->-->---
 
   
confettovaniglia
confettovaniglia il 13/11/12 alle 13:50 via WEB
Quindi di chi dici sia la colpa? del governo? o di chi costruisce senza autorizzazioni? perchè accade ciò? E tornando anni indietro, come mai accadeva che il Po uscisse dall'argine? mi sai dar tu una risposta? :-)
 
     
NevroticaMente
NevroticaMente il 13/11/12 alle 14:02 via WEB
All'epoca c'erano meno risorse, meno disponibilità ad analizzare cause/effetto.. vedi il Vajont ad esempio. Oggi si spendono centinaia milioni di €uro all'anon in convegni, formazione o macchinari che non solo non entreranno mai in funzione ma che servono solo a gonfiare le fatture per intascarsi i soldi. nno si può vivere nel limbo come gli adolescenti e pensare che tanto tutto accade e non è colpa di nessuno. Siamo in pieno terzo millennio e non nel tardo diciannovesimo secolo... e insomma! :-)
 
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MEMORIE DI ADRIANO.

A volte, ho sognato di elaborare un sistema di conoscenza umana basato sull'erotica: una teoria del contatto, nella quale il mistero e la dignità altrui consisterebbero appunto nell'offrire al nostro lo questo punto di riferimento d'un mondo diverso. In questa filosofia, la voluttà rappresenterebbe una forma più completa, ma anche più caratterizzata dei contatti con l'Altro, una tecnica in più messa al servizio della conoscenza del non Io. Anche nei rapporti più alieni dai sensi, l'emozione sorge o si attua proprio nel contatto: la mano ripugnante di quella vecchia che mi sottopone una supplica, la fronte madida di mio padre nei suoi ultimi istanti, la piaga detersa di un ferito, persino i rapporti più intellettuali o più anodini si istituiscono attraverso questo sistema di segnali del corpo: il lampo d'intesa che illumina lo sguardo del tribuno al quale si spieghi una manovra prima della battaglia, il saluto impersonale d'un subalterno che al nostro passaggio s'immobilizza in un atteggiamento di obbedienza, lo sguardo amichevole d'uno schiavo che ringrazio per avermi portato un vassoio, 'espressione da intenditore 'un vecchio amico davanti al dono d'un cammeo greco. Con la maggior parte degli esseri umani, i più lievi, i più superficiali di questi contatti bastano, o persino superano l'attesa; ma se essi si ripetono, si moltiplicano attorno a un unico essere sino ad avvolgerlo interamente; se ogni particella d'un corpo umano si impregna per noi di tanti significati conturbanti quante sono le fattezze del suo volto; se un essere solo, anziché ispirarci tutt'al più irritazione, piacere o noia, ci insegue come una musica e ci tormenta come un problema, se trascorre dagli estremi confini al centro del nostro universo, e infine ci diviene più indispensabile che noi stessi, ecco verificarsi il prodigio sorprendente, nel quale ravviso ben più uno sconfinamento dello spirito nella carne che un mero divertimento di quest'ultima.

Opinioni come queste sull'amore possono indurre a una carriera di seduttore. Se non l'ho seguita, senza dubbio dipende dal fatto che mi son dedicato a cose diverse, se non migliori. Una carriera del genere, in mancanza d'estro richiede una serie di attenzioni, persino di stratagemmi, per i quali non mi sentivo portato. Tendere insidie sempre eguali, percorrere la solita strada, che si limita a perpetui approcci, e alla quale la conquista segna il traguardo, son cose che mi hanno tediato. La tecnica del vero seduttore esige, nel passaggio da un soggetto a un altro, una disinvoltura, un'indifferenza che io non provo e che, comunque perdevo prima di abbandonarle intenzionalmente: non ho mai compreso come si possa essere sazio di un essere umano.

 
 
 
 

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