Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
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« Messaggio #37 | BUONA PASQUA » |
Post N° 38
Post n°38 pubblicato il 19 Marzo 2008 da zoeal
OGGI E’SAN GIUSEPPE FRITTELLAIO…COME SI DICE DALLE MIE PARTI si racconta infatti che San Giuseppe, durante la fuga in Egitto, per sbarcare il lunario e sfamare la Vergine Maria ed il piccolo Gesù, tra le varie cose, si fosse pure improvvisato venditore di frittelle FRITTELLE DI SAN GIUSEPPE INGREDIENTI 4 manciate di riso Scorza di 2 limoni Succo di 1 arancia 5 cucchiai di zucchero Latte quanto basta per cuocere il riso fino a che non è morbido 2 cubetti di lievito (50 grammi) Farina quanto basta 2 uova 1 pizzico di sale Olio per friggere SVOLGIMENTO Far lessare bene il riso nel latte con un cucchiaio di zucchero, 1 pezzetto intero di scorza di limone che a fine cottura getterete e 1 pizzico di sale, avendo cura di girare frequentemente per evitare che si attacchi. Quando si avrà un composto morbido morbido (tipo una pappa) con il latte praticamente prosciugato si spegne e si fa raffreddare. Si travasa in una terrina, si uniscono al composto raffreddato (facendoci un buco nel mezzo e impastando come si fa per i dolci),le 2 uova intere, il succo dell’arancia, la scorza grattugiata di 1 limone, 4 cucchiai di zucchero, il lievito precedentemente disciolto in un po’ di latte tiepido e farina quanto basta per avere un composto nè troppo asciutto ma neanche liquido. Si amalgama tutto alla perfezione, si copre la terrina e si pone a lievitare due /tre ore o comunque fino a che il composto risulata gonfio. A questo punto si scalda l’olio in una padella capiente e si frigge il composto a cucchiaiate ( si devono formare delle palline morbide per cui se il composto dovesse risultare troppo liquido, aggiungere prima di friggere altra farina). Una volta dorate, scolarle bene su carta assorbente e cospargere di zucchero. |
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
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Sesso: F Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
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POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03