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RASNA

semplice passione

 

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IL PENSIERO ETRUSCO DEL PROF.GIOVANNI FEO

Post n°225 pubblicato il 30 Aprile 2009 da zoeal
 

LA DONNA E LA GEOMANZIA IN PILLOLE

(quando avrò finalmente più tempo vi farò un "bellissimo" riassunto delle parti più interessanti dei suoi libri)

Il principale aspetto della civiltà etrusca è forse quello che concerne l’importanza del “femminile”, aspetto nel quale si evidenzia l’estrema antichità di quel popolo che, assegnando alle donne un ruolo di primo piano, tramandava un modello “matriarcale” di origini neolitiche. Per questa preminenza le donne etrusche non furono comprese da Greci e Romani che, per invidia o chiusura mentale, si prodigarono a coprirle di discredito, accusandole di amoralità e bassezze varie. Ma, in tali accuse, si rivela invece il ben noto atteggiamento di Greci e Romani verso ogni tipo di diversità, giudicata barbara, inferiore ed esecrabile. Un’emblematica figura storica è quella di Tanaquil, moglie del re Tarquinio Prisco, sacerdotessa iniziata alle arti oracolari: alla sua morte Tanaquil venne divinizzata e il suo culto, molto popolare in Roma, fu officiato sul colle Quirinale nel tempio di Ercole. L’arte di interpretare i fenomeni celesti è tradizionalmente associata nelle antiche civiltà a sacerdoti, a maschi. Nella società etrusca fu invece una ninfa e sibilla, Vecu (o Vegoe) a rivelare l’arte celeste, l’arte fulgurale, ad un sacerdote di Chiusi, Aruns Veltumnus. La principale celebrazione religiosa etrusca si svolgeva annualmente presso il Fanum Voltumnae, sulle sponde del lago di Bolsena. Il fanum era un territorio consacrato a Voltumna, nome latinizzato della grande dea etrusca delle acque e del fato. L’importanza del principio femminile emerge anche nella religione etrusca, imperniata su antiche forme di culto della Terra, la madre terra. Il culto comprendeva un tipo di approccio al territorio del tutto speciale, basato su quella che possiamo chiamare una vera “scienza” del territorio, da alcuni autori definita anche “geografia sacra” o “geomanzia”. Il territorio, corpo fisico e materiale della madre terra, veniva studiato nelle sue diverse caratteristiche e qualità, arrivando a determinare dove e come si manifestava il “sacro”, ovvero una speciale energia o influsso di natura divina, ritenuto sia creativo che distruttivo. In certi luoghi, per esempio grotte, sorgenti, alture, si riteneva che un potere sacro avesse dimora e che gli esseri umani, con appropriati riti, potessero entrarvi in contatto e trarne conoscenze e benefici. Riscoprire le regole di questa antica scienza sacra può essere oggi di estremo interesse e utilità, se consideriamo, per esempio, che in molti paesi orientali ancora sopravvive una tradizionale scienza del territorio: il Feng Schui (“scienza del vento e dell’acqua”), utilizzata per orientare sia i templi che gli edifici civili e, soprattutto, per favorire nei modi migliori la fluidità e lo scorrere dell’energia creatrice e primordiale (il ‘chi’ o ‘ki’).

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Commenti al Post:
TiuVeio
TiuVeio il 02/05/09 alle 18:19 via WEB
Non ho molta simpatia per De Feo, anche se ho un paio di libri (per i disegni)... Che ne so, mi da' l'idea di uno che vede alieni, sente voci, assiste a fenomeni paranormali e pinzillacchere del genere... Boh, sbagliero'...
 
 
zoeal
zoeal il 03/05/09 alle 20:59 via WEB
a dir la verità, anch'io salto dei pezzi perchè mi pare un pò troppo Giacobbo!
 
adamsmith76
adamsmith76 il 02/05/09 alle 23:37 via WEB
Ciao ZOE:)) Leggerò il post la prossima volta; intanto ti auguro una felice domenica:))
 
adamsmith76
adamsmith76 il 03/05/09 alle 21:22 via WEB
Sono riuscito a leggere il post, ZOE. Sicuramente mi sarei trovato meglio nella società etrusca. Se i moderni italiani avessero usato il Feng Schui sarebbero crollati interi paesi per un terremoto nemmeno tanto forte??
 
odio_via_col_vento
odio_via_col_vento il 03/05/09 alle 23:21 via WEB
be' del resto anche nell'antica grecia gli antri delle sibille erano in luoghi di emanazioni della natura (soffioni, fumi e vapori....)
 
cateviola
cateviola il 04/05/09 alle 20:14 via WEB
e qualcosa del diverso modo di considerare le donne tra etruschi e romani viene fuori bene nel tuo romanzo! Perché non hanno vinto i Rasna???
 
adamsmith76
adamsmith76 il 04/05/09 alle 21:18 via WEB
Buon inizio di settimana, ZOE:))
 
violabludgl0
violabludgl0 il 04/05/09 alle 22:58 via WEB
bel post ..acqua e vento la femminiltá nella madre terra...Madre-Terra,prima Dea,ornata di verdi piante e odorosi fiori...bello buonaserata Viola
 
bea_75
bea_75 il 05/05/09 alle 06:48 via WEB
Ci sono state molte civiltà che mettevano le donne come "pilastri" importanti, altri a pari merito degli uomini....altri ancora molto meno. Direi che gli etruschi erano di gran lunga avanti.... a proposito di Giacobbe...hai visto che tempo che fa e la presentazione del suo libro? Un miscuglio tra maya, Nostradamus e Ufo...peggio delle barzellette di totti :D :D
 
 
zoeal
zoeal il 05/05/09 alle 07:31 via WEB
buongiorno a tutti; si Bea l'ho visto, Fazio ha colto molto bene il mio pensiero: ho riso per tutto il tempo!
 
   
TiuVeio
TiuVeio il 05/05/09 alle 21:52 via WEB
Mah io penso che tutto sommato manco Giacobbo si prenda tanto sul serio, ma ormai ha creato il "personaggio"! :-D Ao', pronti a muovere armati se accenna appena ai Rasna pero', eh??? :-D
 
     
zoeal
zoeal il 06/05/09 alle 08:14 via WEB
credo che l'abbia già fatto: una puntata di Voyager in cui c'era uno che sosteneva che la datazione al carbonio dei vais etruschi era così particolare che è spigabile solo con due teorie: la prima è che gli Etruschi siano esistiti 10.000 anni prima, la seconda che i poli della terra fossero rovesciati......
 
     
zoeal
zoeal il 06/05/09 alle 08:18 via WEB
vais...cioè vasi...
 
jackso70
jackso70 il 05/05/09 alle 22:24 via WEB
Finalmente un blog interessante. Credo di essere anch'io portatore di geni Rasna, la mia terra è nei dintorni di Clevsin, città di Porsenna....vabbè a parte questo volevo rafforzare il primo pezzo del post, nell'antica Roma le prostitute o donne di facili costumi venivano chiamate etrusche.... P.S. Forse lo conoscerai già comunque ti segnalo un sito, alfabeto etrusco sonoro: www.bdp.it/parco/percorsi/percorso9/ido_labalf.htm
 
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POETA ESTEMPORANEO

In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco

Il reperto archeologico

Riuniti insieme, un gruppo di signori

stavano discutendo di un oggetto

un giorno appartenuto ai padri etruschi.

Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:

-La mia giovane eta', non mi consente

di pronunciarmi il primo e francamente

ammetto che non ci capisco molto.

Il dottor Caio esprime il suo parere

dicendo-Per me, questo è un utensile

che usavano gli etruschi,

per servire vivande sulla mensa

D'altro parere il professor Sempronio

e in questo modo dice il suo giudizio:

Questo per me, è un vaso da ornamento

che serviva su un mobile di lusso

a contenere fiori profumati.

Infine il professor Tal dei Tali:

Con questo afferma usavano gli antichi

nelle grandi e solenni cerimonie

offrire a gli dei superi d'Olimpo

e il loro sacerdote in pompa magna,

libava e alzava questo vaso al cielo;

quindi spruzzava santamente l'ara,

del vin pregiato in esso contenuto.

-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-

la Sua tesi convince, professore.

Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi

in permesso quassu' dai Campi Elisi.

Si fermarono ad osservar la scena.

-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno

quelle persone riunite insieme?

-Non so',non saprei dirti veramente;

non riesco a comprendere il dialetto,ma

quel che sembra un tantinello strano

è, che stan discutendo con passione,

tenendo un nostro orinalaccio in mano.

 

 
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