Non canto i cavalier, l’armi, gli onori,
come un dì fece il grande Ludovico.
Le guerre infami, i sanguinanti allori;
di tutto questo non mi importa un fico.
Ma i lavoranti, l’ape, i campi, i fiori;
le cose grandi solamente, dico.
(Morbello Vergari)
Probabile portatrice di geni etruschi.......vediamo se la passione è contagiosa
e sono graditi pure interventi, puntualizzazioni e domande e mi raccomando di non essere troppo duri con me per eventuali strafalcioni...sono solo una dilettante!
molte immagini sono state prese da internet, se i proprietari non fossero d'accordo lo facciano presente e saranno tempestivamente rimosse
SE VUOI LEGGERE IL MIO ROMANZO:
clicca il mio nuovo blog (ho pubblicato qualche assaggio)
per info o acquisto libro (per contrassegno) visita il sito internet dell'editore QUI
disponibile anche su
CLICCA QUA SOTTO PER VEDERE LE FOTO SU FLICKR
IL BLOG DI RIEVOCAZIONE ETRUSCA
(mech Rasna tsui ame!)
clicca sul motto per accedere al blog
« Natale, Capodanno & Co... | "rievocando" ricette etrusche » |
Il filosofo e botanico greco Teofasto, allievo di Aristotele, nella sua Historia Plantarum, dice che Eschilo, poeta greco del V secolo a.C, scriveva che i Tirreni sono esperti nella preparazione di farmaci. Teofrasto tramanda invece che l’Etruria è ricca di piante officinali. Tali affermazioni sono avallate anche da Dioscoride e Plinio il Vecchio. Esiodo nella sua opera Teogonia, narra di un’antica leggenda secondo la quale i figli della maga Circe divennero principi etruschi ai quali la madre insegnò l’arte della preparazione di farmaci e filtri magici. Quali erano però le piante usate dai guaritori etruschi che a Marco Terenzio Varrone, sembrarono così isolati, misteriosi ed impenetrabili quando li osservò elaborare farmaci sul monte Soratte. Facciamone una carrellata: L’EFEMERO o ELLEBORO: questa pianta consta di vari tipi ma in generale sono tutte velenose per la presenza di alcaloidi e glucosidi ad azione digitalica. Venivano usate per la cura delle malattie mentali, dopo numerosi trattamenti che ne riducevano la velenosità, a causa dello spiccato potere sedativo. IL COLCHICO o ZAFFERANO FALSO: liliacea che cresce in autunno, era utilizzata per la gotta nonostante la tossicità dovuta alla presenza dell’alcaloide colchicina. L’ACHILLEA MILLEFOGLIE: tonico digestivo, antiemorragico era usata per le dispepsie nervose, nelle enteriti e per la cura anche per via esterna di emorroidi e varici, ragadi e pustole. Si beveva mista con aceto nelle difficoltà urinarie e per il mal di denti. LA TIFA ( il cosiddetto ‘bischero di palude’): possiedono rizomi ricchi di amidi, proteine e zuccheri, molto nutrienti in caso di convalescenze o effetti di cattiva nutrizione e fisico gracile. IL LINO: i semi contengono olii, zuccheri, amidi, mucillagini e albumine. Contengono anche la linamarina, che scissa per idrolisi dà luogo al venefico acido cianidrico. I semi erano usati per la loro azione emolliente, per le enteriti, la dissenteria, i catarri, la gonorrea, le cistiti e le piaghe dolorose. Le bende di lino erano utilizzate come fasciature. IL SEMEN TUSCUM: probabilmente si trattava del farro maggiore, graminacea che macinata era impiegata per maschere facciali cosmetiche. LA NEPETA: oggi non è facilmente idenficabile perché fonti diverse la associano ad erbe differenti. Per alcuni storici era l’erba gatta, per altri la mentuccia, per altri ancori la menta vera e propria. In Toscana, per esempio la mentuccia viene chiamata nepitella o nipitella, per cui credo che la Nepeta sia stata la mentuccia. Pianta aromatica e digestiva. La Nepa però è anche una varietà di ginestra che contiene un alcaloide velenoso, la ulexina, usata in passato come purgante o all’esterno per le ulcere. CAUTA – MUTUKA: ci è giunto solo il nome ma non sono identificabili. IL BACCARO:profuma di pepe ed il rizoma se schiacciato sa di canfora. Era utilizzato come potente starnutatorio e serviva per far rinvenire gli ubriachi. Inutile soffermarsi con le erbe medicinali conosciute anche dall’odierna erboristeria, come il papavero, l’alloro, il ginepro, l’olivo: l’Etruria ne era ricca e sicuramente, anche in mancanza di fonti certe, sicuramente venivano utilizzate. fonte: Etrusca Medicina - Vittorio Gradoli
|
GIOCO LETTERARIO
Ho partecipato al gioco letterario promosso da Writer
clicca su IL FOLLE se vuoi leggere il mio racconto
ho scritto anche:
e per la serie RACCONTI BREVI:
DEUXIPPO (prima parte)
DEUXIPPO (seconda parte)
DEUXIPPO (terza parte)
DEUXIPPO (ultima parte)
L'INFAME (prima parte)
L'INFAME (ultima parte)
E SFOTTIAMIOLI UN PO' STI RUMACH!
MAGIA DEL PHOTOPAINT
CONTATTA L'AUTORE
Nickname: zoeal
|
|
Sesso: F Età: 53 Prov: GR |
LA LETTURA NOBILITA LA MENTE
"CHIMAIRA" di Valerio Massimo Manfredi (giallo-storico)
"MITI, SEGNI E SIMBOLI ETRUSCHI" di Giovanni Feo (Etruschi, da dove venivano e a quali leggende sono collegati)
"GEOGRAFIA SACRA" di Giovanni Feo (la "magia" e l'"astronomia" dalla preistoria agli Etruschi)
"UNA GIORNATA NELL'ANTICA ROMA" di Alberto Angela (immaginiamo di fare un viaggio nel tempo e di ritrovarsi nella Roma del I secolo dopo Cristo)
"IL SEGRETO DEI GEROGLIFICI" di Christian Jacq (guida semplice e simpatica sull'interpretazione dei geroglifici egizi)
" IL FARAONE DELLE SABBIE" di Valerio Massimo Manfredi, azione e suspence ambientate nel clima dei conflitti attuali che affliggono il Medio Oriente.
"L'ULTIMA LEGIONE":di Valerio Massimo Manfredi, una vicenda avvincente ambientata nel periodo del declino dell'Impero Romano, tra leggenda e realtà, si legge tutto d'un fiato
AREA PERSONALE
MENU
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: Corrado Barontini
il 24/01/2018 alle 12:17
Inviato da: Camillo Coppola
il 22/12/2015 alle 19:28
Inviato da: flora
il 08/10/2013 alle 17:45
Inviato da: zoeal
il 20/05/2013 alle 15:08
Inviato da: ninograg1
il 20/05/2013 alle 08:03
PIACEVOLI DISCUSSIONI
I MIEI BLOG AMICI
- L'ISOLA DELLA BRUJA
- COLLINE DARGILLA
- IL BLOG DEI SENTIMENTI
- IL BLOG DELLA NONNA SPRINT
- IL BLOG VIOLA
- IL BLOG DELLE PROF
- IL BLOG DI CLOUD
- IL BLOG DI MIKY
- IL BLOG DI ODY
- IL BLOG DI WRITER
- IL BLOG DI INDIANAQUOQUE
- I MEDAGLIONI DI TURAN E ALTRI RACCONTI
- LATINITAS
- PENSIERO LIBERO
- POESIE RASNA DI OMUT
POETA ESTEMPORANEO
In ricordo di Morbello Vergari, ultimo poeta Etrusco
Il reperto archeologico
Riuniti insieme, un gruppo di signori
stavano discutendo di un oggetto
un giorno appartenuto ai padri etruschi.
Il dottor Tizio disse ai suoi colleghi:
-La mia giovane eta', non mi consente
di pronunciarmi il primo e francamente
ammetto che non ci capisco molto.
Il dottor Caio esprime il suo parere
dicendo-Per me, questo è un utensile
che usavano gli etruschi,
per servire vivande sulla mensa
D'altro parere il professor Sempronio
e in questo modo dice il suo giudizio:
Questo per me, è un vaso da ornamento
che serviva su un mobile di lusso
a contenere fiori profumati.
Infine il professor Tal dei Tali:
Con questo afferma usavano gli antichi
nelle grandi e solenni cerimonie
offrire a gli dei superi d'Olimpo
e il loro sacerdote in pompa magna,
libava e alzava questo vaso al cielo;
quindi spruzzava santamente l'ara,
del vin pregiato in esso contenuto.
-Giusto-dicono tutti gli altri in coro-
la Sua tesi convince, professore.
Due etruschi ch'iabitaroni in quei luoghi
in permesso quassu' dai Campi Elisi.
Si fermarono ad osservar la scena.
-Tarcone-Aule chiese-cosa fanno
quelle persone riunite insieme?
-Non so',non saprei dirti veramente;
non riesco a comprendere il dialetto,ma
quel che sembra un tantinello strano
è, che stan discutendo con passione,
tenendo un nostro orinalaccio in mano.