ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 05/01/2010

EPIFANIA: VENITE ADORIAMO!!!

Post n°2886 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Natale ci ha posto davanti un evento poverissimo sopraggiunto a Betlemme. L’Epifania rivela che questo avvenimento ha una dimensione universale e anche cosmica. I Magi sono guidati da una stella e rappresentano tutti i popoli, tutte le culture. Oggi, vorremmo capire come la luce di Cristo possa illuminare tutti gli uomini. Per riuscirci, come i Magi dobbiamo lasciare le nostre abitudini, certe nostre incredulità, lasciare noi stessi, inchinarci e entrare nella stalla. Ogni altro atteggiamento passerebbe accanto a questo Dio che si è abbassato fino a nascere in un luogo nascosto. Fermiamoci con loro. Che la nostra preghiera, prima di essere domanda, sia adorazione, come la loro. Quando guardiamo verso la luce di Cristo, essa ci diventa poco a poco interiore e il mistero di Cristo diventa anche il mistero della nostra vita.
Lo spirito d’adorazione non è facile in un mondo dove l’efficacia conta così tanto, dove il solo pensiero delle lunghe maturazioni suscita l’impazienza. Come i Magi, c’è un cammino da fare per arrivare a metterci semplicemente alla presenza di Dio. In lunghi silenzi dove apparentemente non succede nulla, Dio è all’opera in noi, senza che noi sappiano come. L’Epifania mostra i Magi che adorano il Bambino. Guardiamo questo bambino per comprendere chi è Dio. Vediamo l’estrema umiltà di Dio. Vediamo che, come un bambino povero, viene a mendicare il nostro amore! E vediamo anche che egli restituisce la dignità di esseri umani a chi l’ha perduta.
Adorare significa discernere la presenza di Dio. Egli è nella sua Parola. Egli è nell’Eucaristia. I cristiani d’Oriente sanno che le icone stesse introducono nella comunione con Dio. Egli è negli umili avvenimenti della nostra vita. E il vangelo insiste: Dio si lascia trovare nei più poveri. Adorare significa distoglierci da noi stessi per guardare verso Dio. Se le nostre preoccupazioni occupano tutto il posto, come sbloccare la sorgente di vita che Dio ha posto in noi?
L’adorazione dei Magi si esprime con un’offerta. La preghiera d’adorazione ci spinge a offrire il meglio di noi stessi a Dio e anche agli altri. Essa ci porta al dono della nostra vita per coloro che ci sono stati affidati. È vero che certe persone soffrono troppo e non hanno più la forza di adorare Dio. Un rispetto e una compassione senza limiti sono necessari nei loro confronti. Ma se il Vangelo ci propone di guardare al di là di noi stessi, è per custodire la speranza, anche per quelli che non possono più sperare.
In Oriente, l’Epifania si chiama Teofania, «apparizione di Dio». La tradizione liturgica lega la storia dei Magi, il battesimo di Gesù e l’acqua cambiata in vino a Cana, perché questi sono, all’inizio del Vangelo, i tre momenti in cui il segreto di Cristo è rivelato: si tratta d’irradiare nella nostra umanità la compassione di Dio. Venendo sulla terra, Gesù ha manifestato l’amore infinito di Dio per gli esseri umani, di ogni nazione. Ha iscritto il sì di Dio nel più profondo della condizione umana. Dio ci accoglie tutti così come siamo, con ciò che è buono, ma anche con le nostre oscurità, e anche i nostri errori. Noi impariamo ad accettare che siamo dei poveri. E da allora, non possiamo più disperare né del mondo né di noi stessi. - frère Alois - taize -

PREGHIERA NEL GIORNO DELL'EPIFANIA

Signore Gesù, che hai voluto farti piccolo
per essere come uno di noi,
per portare al mondo intero la salvezza e la vita eterna,
in questo giorno desideriamo
che il nostro cuore diventi più degno
di essere la Tua casa.
Oggi, giorno della tua Santa Epifania,
come i Magi riconosciamo in Te
il nostro salvatore e Re di tutto il creato,
vorremmo incontrarti nella tua povertà
e lasciarci guidare dalla Tua Parola,
unico vero faro nel nostro cammino quotidiano.
Rendi la Chiesa sempre più unita attorno a Te
e allo stesso tempo aperta e accogliente
verso i popoli della terra.
Aiuta la nostra comunità a crescere
attorno alla tua Parola e alla Eucarestia,
fa che cresca sempre più quello spirito missionario
capace di rendere ogni famiglia testimonianza viva
dalla tua presenza e della Tua Parola.
Accresci nella nostra comunità
quel desiderio di comunione vera fra le persone,
superando divisioni, invidie e incomprensioni
che ci dividono e ci allontanano.
In questo giorno nel quale
si celebra la giornata dei ragazzi missionari,
Ti preghiamo affinché tutti gli uomini della terra
si impegnino a vivere in pace con tutti,
fa’ che venga messa fine alla guerra,
che nessuno muoia più di fame o di sete,
che tutti, in particolare i bambini,
abbiano il necessario per vivere.
Ci affidiamo alla protezione di Maria,
Tua e nostra Madre,
e di San Giuseppe che ha custodito
la Tua famiglia da ogni pericolo.
E Tu, piccolo bambino divino,
donaci il Tuo aiuto affinché sappiamo
essere fedeli a questi nostri propositi.
Amen.

 
 
 

METTERSI IN VIAGGIO SEGUENDO UNA STELLA: UNA FOLLIA!!!

Post n°2885 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ciascuno di noi accostandosi alla Greppia sente accendersi nel petto sentimenti nuovi e sacri, rivestiti di tenerezza e gratitudine, quelli stessi che fecero esclamare a San Paolo: 'Mi ha amato e ha dato se stesso per me' (Gal 2,20). 'Per me'... un orizzonte così intimo e personale che non può farci, tuttavia, perdere di vista la dimensione universale del Natale. Quel 'per me' è di ogni uomo, di ogni popolo, di ogni lingua e cultura. Cristo, Salvatore del mondo, è per tutti, anche per coloro che non lo attendono, non lo cercano, o addirittura, lo rigettano. Questo è il messaggio che ci giunge dal brano che oggi desideriamo ascoltare e accogliere (cf. Mt 2,1-12).
'Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode'.
Gesù nasce a Betlemme, piccola città della Giudea, in un tempo storico ben definito, indicato, come era costume dell'epoca, col nome dell'autorità regnante. Si tratta del re Erode, un israelita di dubbia moralità, asceso al potere con il favore dei dominatori romani. Le coordinate spazio-temporali delimitano, così, il miracolo dell'Incarnazione, lasciando intuire lo spessore dell'umiltà di Dio che accoglie tutti i limiti della condizione umana.
Ma ecco che tale evento, circoscritto nello spazio e nel tempo, trasborda, fin dal suo sorgere, superando tutti i confini e spalancandosi su orizzonti universali: 'Alcuni Magi giunsero da oriente a Gerusalemme'. Tre personaggi misteriosi, forse sapienti, forse astronomi, appartenenti ad un mondo e ad una cultura molto distanti da Israele, si mettono in cammino, sospinti da una segreta intuizione dello Spirito, alla ricerca 'del re dei giudei che è nato'.
Quanto tempo sarà durato il viaggio? Difficile stabilirlo. Forse mesi, date le distanze e le disagevoli condizioni di quel tempo, ma essi non sembrano affaticati o scoraggiati. Al contrario appaiono animati, nel loro peregrinare senza sosta, dalla stessa gioiosa premura che, prima della nascita di Gesù, aveva sospinto sua madre, Maria, a visitare la cugina Elisabetta.
Lo rivela la loro domanda carica di attesa e desiderio: 'dov'è il re dei giudei che è nato?'; lo rivela la loro prontezza nel seguire il 'segno', la sua stella: una scia di luce che ha catturato la loro attenzione selettiva di esperti osservatori del cielo; lo rivela la loro disposizione interiore a piegare le ginocchia in adorazione davanti ad un Bimbo sconosciuto, ma che il cuore dice loro essere l'Atteso delle genti.
A ben pensarci si è trattato di una follia: mettersi in viaggio e percorrere migliaia di chilometri, seguendo una stella! Ma questa non è una stella come le altre. É una luce che brilla in modo differente, penetrando nelle profondità dei cuori, infondendo calore e pace, dissipando le tenebre: 'é la Luce vera che illumina ogni uomo' (Gv 1,9). Chi la incontra non può stare fermo, non può accomodarsi. Quella Luce lo chiama.
'Dov'è il re dei giudei?' Nell'attesa, nella ricerca, nel cammino percorso dai tre Magi si concentra l'attesa dei popoli, di tutte le genti che vivono immerse nelle tenebre e anelano alla Luce. In questa ricerca si manifesta il desiderio di incontro con la Vita vera presente in ogni uomo, a cui lo Spirito addita Gesù come Stella che orienta i cammini tortuosi della storia, dando loro una nuova direzione: il cuore del Padre.
Ma non tutti sono aperti a questo annuncio di gioia. C'è chi, come Erode, si sente disturbato da questa Presenza, infastidito dalla Luce che potrebbe mettere a nudo le sue opere inique. 'All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme'.
Che contrasto tra la trepidazione dei tre Magi e il turbamento del potente che avverte come una minaccia la notizia della nuova Vita! É la perenne lotta delle tenebre che contrastano la Luce, ma esse 'non prevarranno' perché non vi è proporzione di forze: Dio è più grande, proprio nella sua infinita piccolezza e umiltà. 'Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia...; si fece dire con esattezza dai Magi il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: 'Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo''. L'indagine meticolosa del sovrano, travestita di devozione, cela, in realtà, gli interessi meschini dell'uomo preoccupato di salvaguardare il suo potere. Il re dei giudei, infatti, era lui; egli riteneva di essere il punto di riferimento e di unità del suo popolo. Ora questa 'stella', apparsa improvvisamente nel cielo, viene a sconvolgere le sue prospettive, viene a competere con la sua autorità, la sua ricchezza, il suo prestigio.
Anche lui, come israelita, era a conoscenza delle antiche profezie riguardo al Cristo, l'Unto di Dio; anche lui, come i suoi connazionali, lo immaginava, tuttavia, come un capo politico, rivestito di forza e potere, un pericoloso concorrente, dunque, che occorreva eliminare prima che fosse troppo tardi.
Nel cammino di luce, percorso dai Magi seguendo la stella, l'incontro con Erode rappresenta il confronto tra la vita di Dio, che umilmente si propone all'uomo e l'attacco del male che vuole distruggerla, screditarla. È il momento della tentazione, quando essa si affaccia nella nostra esistenza insinua il dubbio che è vano operare il bene, che a niente giova essere figli della luce. Il cammino del Magi è simbolo dell'itinerario verso la fede dei singoli e di interi popoli, fatto di luci e ombre, rivelazione e mistero, certezze e prove, fortezza e fragilità. La stella che li aveva condotti fin là, ora è scomparsa. È il momento del buio...
Essi, tuttavia, non si scoraggiano; si rimettono in cammino, fiduciosi nella promessa. E, inaspettatamente, la stella ricomincia a brillare: 'Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva... Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia'.
La sua vista li riempie di una gioia profonda, quella che solo Dio può dare all'uomo, ai popoli; quella che ci rende capaci di uscire da noi stessi, superando ostacoli e contraddizioni, per comunicare ad altri ciò che è avvenuto nel nostro incontro con la Luce.
La stella brilla di nuovo nel misterioso cielo dei Magi, è la stella dell'esodo, della missione, è la forza segreta della fede che sospinge uomini e donne fuori dai loro confini con un unico grande annuncio: 'Abbiamo trovato il Bambino...'; e con un invito pressante: 'Venite ad adorarlo!' Lo troverete nella sua casa, la Chiesa, casa di tutti i popoli, nella quale tutti sono chiamati ad entrare per camminare alla sua Luce.
'Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra'. Il 'faccia a faccia' con la Luce, di cui la stella era solo presagio, conduce i Magi a tale gesto non formale, ma profondissimo. Le ricchezze di ogni popolo: cultura, tradizione, senso del sacro, della vita, della storia, simboleggiate dall'oro, l'incenso e la mirra, si aprono alla Luce e giungono alla loro pienezza nell'incontro con il Cristo. E dopo questo momento, durato pochi istanti, i tre riprendono il loro cammino. Una rivelazione interiore, avvenuta nel sogno, li sospinge per altri percorsi, fuori dal tiro minaccioso del male, ma la meta non cambia: 'fecero ritorno al loro paese'. Essi ritornano sui loro passi, ormai divenuti uomini nuovi, recando il lieto annuncio del Natale, fino ai confini della terra: per Dio non esistono differenze tra popoli eletti e popoli non eletti; tutti sono ormai il suo popolo ed Egli è il Dio di tutti. - Comunità Missionaria di Villaregia - donboscoland -

 
 
 

IO 21 ANNI, BOCCONIANA, SIEROPOSITIVA: NON CHIUDETE GLI OCCHI SULL'AIDS

Post n°2884 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Pubblichiamo la lettera inviata al Corriere della Sera da una ragazza di 21 anni, iscritta alla Bocconi - Aids, a Milano due nuovi casi al giorno

Scrivo questa lettera perché mi sento in dovere di farlo. Ho 21 anni e vivo a Milano, studio all’università Bocconi, sono una ragazza solare e appaio come una ragazza «normale». Eppure c’è un però, sono sieropositiva, e l’ho scoperto qualche mese dopo aver compiuto i miei 18 anni. Sono in cura al Sacco da circa 3 anni, è un’ottima struttura con personale competente, i miei genitori non sono a conoscenza della mia situazione. Vorrei, forse utopicamente, che lo Stato, le Regioni, le Province e i Comuni prendessero seriamente questa pandemia. Si dovrebbe parlare molto più spesso di questa malattia, forse non tanto agli studenti, che sono informati per le sessioni di educazione sessuale fatte a scuola, bensì ai genitori, agli adulti, agli over 30. Due milanesi al giorno si infettano, e questi non sono ragazzini di 16 anni, ma sono padri di famiglia, che tradiscono le proprie mogli e che le infettano, e che rovinano la vita dei loro familiari. Non credo di essere esagerata nel definire questa malattia una pandemia, io davvero non mi capacito del perché non venga fatta una diffusione a livello nazionale di tali informazioni. Ogni malato come me, viene a costare al servizio sanitario 1.500 euro al mese solo per i medicinali, senza contare le visite mensili ed i vari controlli. Non mi piace l’idea di pesare sugli altri, ma se ci fosse stata una maggiore informazione o una rieducazione sessuale, io probabilmente non avrei fatto sesso non protetto con il mio ragazzo con il quale stavo da 4 anni, se gli uomini smettessero di tradire le proprie mogli e fidanzate, io ora non sarei malata di Hiv, e non sarebbe per me così difficile tante volte trovare una ragione di vita. A 21 anni è difficile dire ad un proprio coetaneo che si è malati. Si teme l’ignoranza, l’allontanamento... Insomma ho 21 anni e sono malata, vorrei tanto che la gente acquisisse consapevolezza e che comprendesse che l’Aids non è poi tanto lontano da ognuno di noi. Vorrei che nessuno dovesse passare ciò che passo io tutti i giorni. Vorrei che qualcuno finalmente trovasse una cura, e se non è possibile, vorrei almeno che la gente non mi guardasse male per la mia malattia, perché io non sono una drogata, una dai facili costumi, o una persona sessualmente ambigua, io sono una ragazza normale che è stata per 4 anni con lo stesso ragazzo, che non lo ha mai tradito, al suo contrario. Io penso che sia sbagliato ed immorale che la nostra società venga bombardata da messaggi promozionali che seguono esclusivamente la logica del profitto. Penso che nella nostra società, nel 2010, non sia accettabile che informazioni di vitale importanza, quali quelle sull’Hiv, non vengano diffuse allo stesso livello se non a livello superiore di quelli commerciali. Spero che i media riescano a trovare lo spazio per tali informazioni e per la pubblicità a scopo sociale, in quanto il prossimo caso di Hiv potrebbe essere vostro figlio, vostro marito o anche vostra moglie. Ognuno di noi può fare la differenza! Io ci sto provando, ma sono solo una studentessa di 21 anni, forse voi che avete in mano i mezzi di comunicazione e di informazione potete fare molto più di me! - Lettera firmata - milano.corriere.it -

 
 
 

SIGNORA DI TUTTI I POPOLI DI AMSTERDAM

Post n°2883 pubblicato il 05 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La Veggente

Isje (Ida) Johanna Peerdeman nacque il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda. Suo padre lavorava come rappresentante di tessuti. La madre morì quando Ida aveva solo 8 anni. Lei era la più piccola di cinque figli e da quel momento venne cresciuta dai suoi fratelli. All’età di 12 anni ebbe il suo primo incontro con la Madonna: mentre stava tornando a casa dalla confessione vide la figura luminosa di una donna. La ragazza riconobbe in quella figura la Beata Vergine Maria. Era il 13 ottobre 1917, lo stesso giorno dell’ultima apparizione di Fatima in cui si verificò il Miracolo del Sole, ma Ida questo non poteva ancora saperlo. La Madonna non parlava ma le sorrideva. La Signora in quello stesso mese le apparve altre due volte. Sia il padre che il confessore di Ida le consigliarono di non parlare con nessuno di quegli straordinari eventi di cui era stata protagonista, e così fece. Dopo la scuola dell'obbligo Ida volle continuare gli studi per diventare un'insegnante di asilo infantile. Dopo un certo periodo tuttavia, venne mandata via con la motivazione che non era adatta per quel lavoro, non aveva abbastanza fantasia e aveva poca creatività. Nessuno poteva prevedere a quel tempo l'importanza che questo fatto avrebbe avuto per la veggente qualche anno più tardi, quando le sue apparizioni venivano considerate da alcuni come delle semplici illusioni frutto di una fervida immaginazione. Molti anni più tardi, un esame psicologico (richiesto dal vescovo) attestò che Ida era perfettamente normale. L'esame mostrò che la veggente non aveva alcuna abilità nella rappresentazione immaginativa, e appariva assolutamente sincera. Quando aveva 18 o 19 anni, Ida andò a lavorare in una fabbrica di profumi ad Amsterdam. A quel tempo aveva molti ammiratori, per via della sua avvenenza e dei suoi modi gentili e semplici, ma lei sentiva di non essere portata per il matrimonio. Le apparizioni e i messaggi della Signora di Tutti i Popoli iniziarono il 25 marzo 1945. È importante notare che nel marzo del 1945 si celebrava anche il seicentesimo anniversario del famoso Miracolo Eucaristico di Amsterdam. Ida allora aveva 40 anni e lavorava ad Amsterdam. In quel periodo la guerra non era ancora terminata e l’Olanda era ancora sotto l’occupazione nazista. Il giorno della prima apparizione Ida e sua sorella erano sedute attorno ad una stufa a parlare quando passò a far loro visita il Padre domenicano Joseph Frehe, confessore di Ida e suo buon amico. Alla presenza del sacerdote e della sorella a Ida apparve la Madonna. La donna riferì di vedere una luce in un angolo della stanza. Da quella intensa luce emerse la Madonna che disse a Ida di ripetere dopo di lei quanto le avrebbe rivelato. La Madonna parlava lentamente mostrando il rosario e invitando a recitarlo con perseveranza. Indicò poi delle date, tra cui il 5 maggio (la data della fine della guerra in Olanda). Alla veggente furono mostrati anche alcuni soldati in uniforme e le fu detto che presto sarebbero tornati a casa. Poi, sempre nella stessa visione, fu imposta a Ida una pesantissima croce che riusciva appena a sollevare e che simbolicamente faceva intendere che la sua vita futura sarebbe stata di sacrificio e servizio. Padre Frehe incaricò la sorella di Ida di scrivere tutto ciò che la veggente diceva. Le apparizioni e i messaggi della Madonna terminarono il 31 maggio 1959. Quest'ultima apparizione si concluse con una visione dell’ostia consacrata da cui si irradiava una grande luce, mentre una voce diceva: "Chi Mi mangia e Mi beve ha la vita eterna e riceve il Vero Spirito". Ma questa non fu comunque l’ultima esperienza mistica di Ida. In seguito ebbe visioni di Gesù e brevi messaggi che ella ritenne inviati da Lui. Per 26 anni la donna ricevette quelle che lei definiva come "esperienze eucaristiche" (la maggior parte avveniva in chiesa durante la Comunione). Queste durarono fino al 1984. Ida nel corso degli anni fu oggetto di numerosi attacchi demoniaci che si verificarono da quando era giovane fino agli ultimi anni della sua vita. La donna li sopportò con pazienza rimanendo, nonostante tutto, sempre fedele alla sua missione. La veggente comprese che, in quanto portatrice dei messaggi della Corredentrice, doveva soffrire in anima e corpo. Nel corso della sua vita accettò con pazienza anche il dolore della derisione della gente e di essere messa in ridicolo dai mass-media. Neanche gli amici e i parenti si rendevano conto di quale martirio fisico e spirituale vivesse la veggente, per anni Ida sopportò tutto questo in silenzio, senza mai lamentarsi. Ida si ammalò di cancro al seno, ma, a causa della sua paura degli ospedali, si sottopose all'intervento solo molto tardi. Inoltre soffriva di cuore. Queste sofferenze, il suo silenzio di anni, la sua attesa e la sua obbedienza, sono la sua cooperazione nel piano della Madonna. La Madonna promise a Ida che non sarebbe morta prima di vedere la pubblica venerazione della Signora di Tutti i Popoli. Il 31 maggio 1996 il vescovo locale Henrik Bomers e il suo vescovo ausiliario Josef Punt hanno approvato ufficialmente la venerazione alla Madonna sotto il titolo di Signora di Tutti i Popoli, e Ida - esattamente come le aveva predetto la Madonna - visse per vedere questo agognato momento. Morì qualche giorno più tardi, il 17 giugno 1996. Ida seppe in anticipo che sarebbe morta nel 1996 perché il 1° gennaio di quello stesso anno aveva sentito la voce della Signora che le annunciava: "questo è il tuo ultimo anno. Presto ti porterò da mio Figlio. Il tuo compito è concluso! Continua ad ascoltare la voce!".

La preghiera

Signore Gesù Cristo,
Figlio del Padre,
manda ora il tuo Spirito sulla terra.
Fa abitare lo Spirito Santo
nei cuori di tutti i popoli,
affinché siano preservati dalla corruzione,
dalle calamità e dalla guerra.
Che la Signora di tutti i Popoli,
che una volta era Maria,
sia la nostra Avvocata.
Amen

Già fin dal primo messaggio, il 25 Marzo 1945, la Madonna parla della sua preghiera, come se fosse ormai conosciuta: “La preghiera deve essere divulgata”. In realtà la rivela soltanto sei anni dopo, mentre la veggente era in Germania. Il fatto che Maria abbia dettato la sua preghiera durante la visione del Concilio Vaticano II, è un chiaro segno dell’importanza di questa preghiera per la Chiesa e per il mondo. Ancora prima che la Signora incominci a parlare, Ida viene portata davanti alla Croce e resa partecipe di una grande sofferenza: “Mi trovavo ancora con la Signora davanti alla Croce e poi mi disse: “Ripeti quello che dico”… Innalzò le mani, che aveva sempre aperte e le mise insieme. Il suo viso divenne così celeste, così sublime, da non potersi descrivere. La sua figura diventò ancora più trasparente e più bella… La Signora disse allora: “Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre…”. Ma come lo diceva! Penetrava nelle ossa! Non l’ho mai sentito dire nel mondo da nessuno in quel modo. “Manda ora il tuo Spirito” accentuando “ORA” e “Fa abitare lo Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli”, dicendo con particolare enfasi la parola “TUTTI”. La Signora pronunciò anche la parola “Amen” in un modo così bello, così solenne… Mentre la Signora diceva “Amen”, tutto restava scritto in grandi lettere davanti a me”. All’inizio, le parole “che una volta era Maria” causarono meraviglia e perplessità, non soltanto nella gerarchia ecclesiastica, ma anche nella stessa veggente e nel suo padre spirituale. Quando nella prima pubblicazione queste parole problematiche vennero semplicemente eliminate, Maria precisò in messaggi successivi che non era contenta di quel cambiamento del testo: “Che la Signora di tutti i Popoli, che una volta era Maria, sia la nostra Avvocata”: questo deve rimanere così” (06.04. 1952). La Madonna spiega in modo chiaro, breve e semplice: “Che una volta era Maria: significa che molti uomini hanno conosciuto Maria come Maria. Ora però voglio, in questo nuovo periodo, essere LA SIGNORA DI TUTTI I POPOLI. Questo è comprensibile a tutti”. Ciò significa che Maria, la giovane Piena di Grazia, al principio non era la Madre di tutti gli uomini, ma con la sua fedele corrispondenza alla Grazia e per mezzo della sua sofferenza, unita a suo Figlio, diventò LA MADRE DI TUTTI I POPOLI. Lei stessa spiega perché insegna questa nuova preghiera: “Essa è data affinché scenda sul mondo il vero Spirito” (20.09.1951). “Non puoi comprendere il valore che avrà, perché non sai ciò che il futuro apporterà” (15.04.1951). La sua richiesta speciale è rivolta al Santo Padre, affinché spieghi questa preghiera ai popoli: “Apostolo di Nostro Signore Gesù Cristo, insegna ai popoli questa semplice, ma così significativa preghiera” (10.05.1953). Maria promette ancora: “Tramite questa preghiera, la Signora salverà il mondo” (10.05.1953). “Voi non sapete quanto sia grande e significativa questa preghiera presso Dio. Egli ascolterà sua Madre, se essa vorrà essere la vostra Avvocata” (31.05.1955). “Recitate questa preghiera in ogni cosa che fate” (31.12.1951). Per quanto sia possibile, dobbiamo dire questa semplice preghiera ogni giorno davanti alla Croce, lentamente, devotamente, come desidera Maria.

Tratto dalla conferenza del 1997 del Padre Paul Maria Sigl

(*) Dopo consultazione del Vescovo di Amsterdam con la Congregazione per la Dottrina della Fede (2006), riguardo alla preghiera, la Congregazione ha approvato il testo della preghiera con la direttiva di cambiare, a causa di possibili malintesi, la clausola originale “che una volta era Maria” con “la Beata Vergine Maria”. Il 1° luglio 1951 il Vescovo di Haarlem/Amsterdam, Mons. Huibers, diede l'imprimatur per la diffusione della preghiera della Signora di Tutti i Popoli. Acconsentì inoltre alla venerazione privata di Maria come Madre e Signora di Tutti i Popoli e rese pubblici gli scritti concernenti le apparizioni. La venerazione pubblica della Vergine sotto il titolo di "Signora di Tutti i Popoli" venne autorizzata il 31 maggio 1996 da Mons. Henrik Bomers e dall'allora Vescovo ausiliario, Mons Jozef M. Punt. Il 31 maggio 2002 il Vescovo Mons. Josef M. Punt, ha emanato una dichiarazione formale con la quale riconosceva il carattere soprannaturale delle apparizioni della Madonna col titolo di Signora di Tutti i Popoli, approvando così ufficialmente le apparizioni. Il Vescovo nel documento dichiarava: "riguardo ai risultati di investigazioni precedenti e delle questioni e obiezioni derivanti da esse [...] ho richiesto il consiglio di diversi teologi e di psicologi. I loro pareri testimoniano che in ciò non ci sono fondamentali impedimenti teologici o psicologici, per il riconoscimento dell'autenticità soprannaturale. Ho anche richiesto, riguardo ai frutti spirituali e allo sviluppo successivo, il giudizio di un certo numero di confratelli nell'Episcopato che sperimentano, nelle loro Diocesi, una forte venerazione di Maria come Madre e Signora di tutti i Popoli. Considerando questi pareri, testimonianze e sviluppi, e ponderando tutto questo nella preghiera e nella riflessione teologica, tutto ciò, mi conduce alla constatazione che nelle apparizioni di Amsterdam c'è un'origine soprannaturale". Monsignor Punt ha detto anche che la rivelazione privata è "un aiuto per comprendere i segni dei tempi e per vivere più perfettamente il Vangelo nella sua attualità. E i segni dei nostri tempi sono drammatici. E' mia sincera convinzione che la devozione alla Signora di tutti i Popoli ci può aiutare, nella drammaticità del nostro tempo, a trovare la giusta via, la via verso una nuova e particolare venuta dello Spirito Santo, Lui che solo può sanare le grandi piaghe del nostro tempo". - *Io sono Amore*

IMPORTANTI MESSAGGI

"‘Questa è una nuova colomba bianca; essa emana i suoi raggi in tutte le direzioni, perché il mondo sta vacillando...qualche altro anno e perirebbe. Ma Egli sta per arrivare: Egli rimetterà il mondo in ordine, ma... - la Signora fa una pausa - essi devono prestare ascolto’" (7 ottobre 1945).

"Lei [la Madonna; N.d.R.] appare estremamente triste…Disastri su disastri, disastri naturali! E caos politico. ‘Questo vale non solo per il tuo paese - dice la Signora - ma per il mondo intero’" (25 febbraio 1946).

"La Signora dice: ‘La religione sarà oggetto di una dura lotta e si vuole calpestarla. Questo verrà fatto con una tale astuzia che a malapena se ne accorgeranno. Ma io sto avvisando’ - ha un espressione molto seria e indica il calice. D’un tratto le sento dire: ‘Christus Regnum’" (29 marzo1946).

"Sento dire alla Signora: ‘Preannuncio un’altra grande catastrofe per il mondo […] Se solo le persone ascoltassero - e continua a scuotere la testa - ma non lo faranno!’. Poi percepisco un breve lasso di tempo e sento: ‘Per un breve periodo di tempo sembrerà che le cose vadano bene’.[...] Ci sarà una lotta a Roma contro il Papa. Vedo molti vescovi e sento una voce che dice: ‘Catastrofico!’" (9 giugno 1946).

"Nella mia mano si sviluppa un dolore e vedo America ed Europa l’una accanto all’altra. Dopo questo, vedo scritto: ‘Guerra economica, boicottaggio, crisi monetarie, catastrofi’. [...]

Ora vedo qualcosa che somiglia a un sigaro o a un siluro che mi passa accanto volando così veloce che riesco a malapena a scorgerlo. Il suo colore sembra quello dell’alluminio. Improvvisamente lo vedo aprirsi. [...] ho una quantità di sensazioni indefinibili. La prima è una perdita totale della sensibilità. Vivo e tuttavia non vivo.
Quindi vedo delle facce davanti a me (facce gonfie) coperte di spaventose ulcere, come se si trattasse di un qualche tipo di lebbra. Poi divento consapevole di terribili malattie (colera, ecc.)" (26 dicembre 1946).

"Vedo la Signora e lei dice: ‘I diritti dell’uomo saranno il problema in questione. Entro breve tempo accadranno cose di un’enorme importanza. Saranno precedute da caos, confusione, dubbio, disordini e disperazione. Dense nubi incomberanno su San Pietro, che saranno disperse con molti conflitti e difficoltà’. Lei sottolinea: ‘Non riuscire a fare questo significherebbe la rovina. Tutti i cristiani devono unirsi nella solidarietà. Questo verrà realizzato solo con grande dolore e patimento. Unitevi, tutti voi, perché la battaglia comincia. Le porte sono aperte. I popoli orientali stanno tenendo le mani davanti alla faccia a Gerusalemme. Essi piangeranno e gemeranno sulla città con grande angoscia. C’è una grande fonte alla quale tutti voi potete lavarvi. Finché queste parole non avranno trovato piena accettazione nelle menti e nei cuori degli uomini, non ci sarà pace in vista’" (28 marzo 1948).

"Sa Roma qual'è il nemico che l’attende in agguato, come un serpente che nascostamente avanza nel mondo? Non mi riferisco solo al comunismo: ci sono ancora altri «profeti» che dovranno venire, falsi profeti!" (28 marzo 1951).


"Ho detto che verranno disastri, catastrofi naturali; ho detto che i grandi saranno in disaccordo tra di loro. Ho detto che il mondo è sulla via della rovina, ecco perché il Padre e il Figlio ora mandano la Signora nel mondo. La Signora che una volta era conosciuta come Maria. Il mondo è sulla strada della rovina, è già nella rovina. L’Olanda è sull’orlo di una completa degenerazione" (15 agosto 1951).  - profezie3m.altervista -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963