ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 03/01/2010

PERCHÉ BATTEZZARE I BAMBINI?

Post n°2876 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La domenica seguente l’Epifania, la liturgia della Chiesa ci fa celebrare il Battesimo del Signore, ed è quindi l’occasione annuale per riflettere sul nostro battesimo. Il papa Giovanni Paolo II ebbe a dire: “Il battesimo è una grazia che purifica ed apre un futuro nuovo. E’ un bagno che lava e che rigenera. E’ un’unzione, che ci conforma a Cristo, Sacerdote, Profeta e Re. E’ un’illuminazione che rischiara la nostra via e le dona tutto il suo significato. E’ un abito di forza e di perfezione. Il battesimo è il segno che Dio ci ha raggiunti sulla strada, che abbellisce la nostra esistenza e che trasforma la nostra storia in una storia santa”.

STIAMO PER FAR BATTEZZARE IL NOSTRO BAMBINO

 Il bambino è nato o sta per nascere ben presto. Quale gioia per voi e per tutta la famiglia! Avete scelto il suo nome e deciso insieme di chiedere il suo battesimo- e’ stato fissato anche il giorno! Ma ecco che vi è chiesto, al momento di un colloquio col sacerdote od una squadra di preparazione alla celebrazione, di dare, in poche parole, le vostre motivazioni… Eccovi presi alla sprovvista… Perché chiedere il battesimo? Per rispettare una tradizione di famiglia? Per compiacere una nonna? Perché il vostro bambino abbia una religione? Per dargli dei valori? Certo, tutte queste ragioni sono buone e rispettabili, ma non essenziali!
Col battesimo, il vostro bambino entra nella “famiglia di Dio”, appartiene a Cristo al quale è confidato. Egli è preso, fin dalla sua più giovane età, dall’amore del Padre. E questo è l’essenziale!

LASCIARE LA SCELTA?

Molti genitori non fanno battezzare i loro bambini al fine, essi dicono, “di lasciar loro la scelta più tardi”. Essi non vogliono “imporgli” una religione. Peccato, perché allevare il proprio figlio nella fede fin dai suoi primi anni, non è permettergli, più tardi, al momento della sua prima comunione, della sua professione di fede, della sua confermazione (cresima), fare una scelta ancor più personale? Chiedere il battesimo per il proprio figlio, è impegnarsi anche nel trasmettergli il messaggio di Gesù, non è un ostacolo alla sua libertà. Al contrario, è dargli i mezzi per esercitarla più tardi, con ogni conoscenza di causa. Una cosa è certa il demonio non aspetta che i vostri figli raggiungano la maggiore età per inoculare in essi i germi del male. D’altra parte a voler essere coerenti, di questo passo bisognerebbe non insegnare ai bambini nessuna lingua, non inculcare loro alcun principio, lasciando che un giorno decidano da se stessi quale norma di comportamento adottare. In realtà quando avete messo al mondo vostro figlio, gli avete forse chiesto il permesso? Ovviamente non era possibile chiedergli l’autorizzazione a nascere, ma sapendo che l’esistenza è un dono immenso, avete supposto che un giorno vostro figlio vi sarebbe stato riconoscente di ciò. Si chiede forse il permesso a una persona prima di farle un dono? Che dono sarebbe? Ora il battesimo è la vita divina che ci viene gratuitamente regalata. Non è violare la libertà dei figli far si che i neonati possano ricevere questo dono all’alba stessa della vita.

DIO AMA I BAMBINI

Il battesimo dei bambini risale agli inizi della Chiesa è si è propagato lungo i secoli. Nel Vangelo, Gesù manifesta che Dio ama i bambini ancor prima che lo conoscono. “Lasciate che i piccoli vengano a me, non lo impedite loro, poiché è a chi è simile ad essi che appartiene il Regno dei Cieli” (Mt 19, 14). Facendo battezzare i loro bambini, i genitori decidono di confidarlo ad un amore grande e profondo, ben più grande del loro, quello di Dio.

UN IMPEGNO

Chiedendo il battesimo per il loro bambino, i genitori s’impegnano a dargli un’educazione cristiana, a fare in modo che possa crescere nella fede in Cristo. Ciò suppone di parlar loro di Gesù, di permettergli di andare al catechismo e di ricevere gli altri sacramenti. Questa missione fa paura ad alcuni. Si rassicurino! Essi non sono soli, ma saranno aiutati da tutti quelli che li circondano: padrino e madrina, nonni, catechisti… Molti parenti che si sono allontanati dalla pratica cristiana sono felici, coi loro figli, di rinnovare con la fede e di ritrovare dei gesti, delle preghiere che avevano dimenticati. Anche alcuni che non sono battezzati, provano il desiderio di entrare anch’essi nella famiglia dei cristiani e chiedono il battesimo.

PREPARARE LA CELEBRAZIONE

Le parrocchie propongono delle riunioni nel corso delle quali sono spiegati i egni del battesimo: segno della croce, imposizione delle mani, acqua, luce, unzione con l’olio, abito bianco… Il sacerdote (od il diacono) chiederà ai genitori, aiutati dal padrino o la madrina, di scegliere almeno due letture bibliche (di cui un vangelo), dei canti, delle intenzioni di preghiera. Un canto alla Vergine chiude spesso la celebrazione.

E DOPO?

La sveglia alla fede dei bambini si fa del tutto naturalmente, a partire da quello ch’essi vivono ed esprimono. La fede non è dissociabile dalla vita. Alcuni genitori sono a proprio agio nell’esprimere la loro fede, altri si trovano a disagio nel trovare le parole per parlare di Dio. Molte parrocchie propongono un risveglio alla fede per i bambini che non è un pre-catechismo. Non si tratta di insegnare delle cose su Dio né delle stesse preghiere, ma di aprirli all’amore degli altri e, finalmente, a quello di Dio.

PADRINO O MADRINA?

Nelle nostre contrade  si ha uso di chiamare il padrino o la madrina, compare o comare, pochi sanno però che il termine deriva dal latino “cum pater”, “cum mater”, ossia “come padre”, “come madre” ancor più di insieme al padre ed alla madre. Certo, per essere battezzati, basta un padrino od una madrina. Questi, a loro volta, devono essere battezzati e confermati ed avere almeno 16 anni. La coerenza di vita del padrino o della madrina col Vangelo è augurata. Questi criteri dimostrano la serietà di questa responsabilità cristiana. In effetti, il padrino e la madrina sono là per essere testimoni del battesimo, in nome della comunità cristiana ed hanno per ruolo di assecondare i genitori nell’educazione spirituale del bambino.

COSA OFFRIRE?

Una  medaglia sacra (che potrà essere benedetta) è spesso offerta ad un bambino ma ciò non è obbligatorio! Si può anche offrire una statuetta della Vergine, una del santo di cui porterà il nome, una icona, ed in un campo più profano, un timbalo inciso a suo nome (che non può essere benedetto!), un libro di nascita, che potrà colmare coi grandi avvenimenti della sua vita di fede e delle foto della sua famiglia.

UN NOME PER LA VITA

Il nome non riguarda solamente lo stato civile. Giovanni, Giuseppe, Marco, Maria sono a colpo sicuro dei nomi cristiani, ma che ne è delle Kimberley o delle Mirtille? “I genitori, il padrino e la madrina ed il parroco non daranno nomi estranei al significato cristiano” chiede la Chiesa. Ça formulazione è semplice e permette delle ampie interpretazioni. Comunque, se un nome non risponde a questa esigenza, il sacerdote può allora chiedere ai genitori di aggiungere un nome cristiano sotto il quale il bambino sarà battezzato. La scelta è ampia poiché ne esistono quasi 40.000.

IL MIO BAMBINO HA PIÙ DI TRE ANNI

Talune parrocchie, specie in Francia propongono tra i 3 ed i 7 anni un battesimo in legame col risveglio alla fede. Dopo i 7 anni, il vostro bambino potrà essere battezzato nella vostra parrocchia dopo due anni di catechismo.

DETTAGLI PRATICI

Come si propone la questione del battesimo, prendete contatto con la vostra parrocchia. Avrete un incontro col sacerdote (od il diacono) che celebrerà. Con lui, in funzione delle sue disponibilità e delle vostre, sceglierete una data. Occorre generalmente contare due o tre mesi di tempo. Vi saranno proposti alcuni incontri di preparazione duranti i quali tutte le vostre domande, concrete o di fondo, potranno essere affrontate. Ma non abbiate paura! Non è un esame ! Voi sarete accettati così come siete, nel vostro cammino personale. Nulla vi sarà imposto che non vi auguriate, se non quell’impegno di vegliare alla crescita cristiana del vostro bambino. Ogni richiesta di battesimo è accolta con gioia dalla Chiesa! - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

BARTOLO LONGO DEVOTO DI MARIA E DI SAN MICHELE ARCANGELO

Post n°2875 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Nel secolo sesto l’Arcangelo Michele apparve a San Vatello, vescovo di Stabia e al monaco benedettino sant’Antonino, in seguito patrono di Sorrento e di Campagna in provincia di Salerno. Il principe degli angeli chiese ai due mistici di costruire sul monte Aureo un oratorio in suo onore. Cosa che i due santi fecero fecero con gioiosa obbedienza al Principe del cielo. Con il passare dei secoli il santuario michelita subì gravi danni a causa del gelo e delle intemperie. Nel 1762 il vescovo Giuseppe Coppola  fece costruire il sentiero che porta sul monte Sant’Angelo ai tre pizzi ( Molaro), restaurare il santuario e lo consacrò il 28 settembre dello stesso anno. Andato nuovamente in rovina negli anni successivi, il santuario fu ricostruito e solennemente riconsacrato il 29 luglio 1843. Distrutto ancora una volta alla fine del secolo XIX, è stato ricostruito, per volontà del commendatore Amilcare Sciarretta e lo zelo del vescovo Federico Emmanuel, sulla cima detta  monte Cercatole e consacrato il 24 settembre 1950. L’attuale santuario all’Arcangelo si trova quindi in una posizione diversa da quello costruito dai santi Antonino e Catello. L’antico Santuario fu molto importante per la spiritualità del beato bartolo longo, ideatore del santuario Mariano di Pompei. L’avvocato Bartolo Longo, beatificato dal papa Giovanni Paolo II nel 1981 e la cui memoria liturgica ricorre il 5 ottobre,  nacque a Latiano, vicino Brindisi, nel 1841. Si convertì alla fede cattolica per intercessione della Vergine, dopo anni di allontanamento in cui si era addirittura dedicato allo spiritismo. Decise quindi di consacrare tutta la sua vita alla Madonna e di diffondere il culto mariano specialmente mediante la recita del Santo rosario. Il luogo dove il nostro beato iniziò il suo apostolato mariano, diffusosi poi in tutta la Chiesa, fu la Valle di Pompei , in provincia di Napoli, situata tra il Vesuvio a Nord e il monte Gauro a sud. Il 13 novembre 1875 Bartolo Longo portò il quadro della Madonna del Rosario a Pompei. Il quadro presenta l’immagine della Madonna in trono con Gesù in braccio; ai suoi piedi, san Domenico e santa Caterina da Siena. La Vergine reca nella mano sinistra la corona del Rosario che porge a santa Caterina, mentre Gesù, poggiato sulla sua gamba destra, la porge a san Domenico. Questa icona fu data a Bartolo Longo da Suor Maria Concetta De Litala , del convento del Rosariello a Porta Medina a Napoli. La religiosa l’aveva avuta in custodia dal domenicano padre Radente, confessore del beato. Per trasportarla a Pompei il Longo l’affidò al carrettiere Angelo Tortora che, dopo averla avvolta in un lenzuolo, l’appoggiò su un carro di letame e la portò a Pompei. Il monte Gauro che si affaccia sulla valle di Pompei è memorabile per l’apparizione di san Michele a san Catello vescovo di Castellamare di Stabia nel secolo VII che era solito ritirarsi di notte negli antri solitari del monte per pregare insieme a sant’Antonino, abate del monastero benedettino di Sorrento e suo vicario generale. Una notte, mentre i due santi erano immersi in preghiera apparve l’arcangelo Michele ed ordinò a Catello di edificare in suo onore un tempio nel luogo che egli stesso gli avrebbe indicato mediante l’apparizione di una fiamma. La predetta fiamma infatti brillò sulla più alta punta delle tre vette del Gauro. Superate molte difficoltà tra cui anche la prigionia a Roma, San Catello potè infine compiere l’opera richiesta da San Michele Una sorgente, scaturita provvidenzialmente su quel monte facilitò i lavori di costruzione del tempio arcangelico e la fresca fonte servì a dissetare i numerosi pellegrini, che da allora solevano ogni anno nel mese di settembre, salire sul Gauro per venerare san Michele. Questo santuario sussistette fino al 1860 quando fu distrutto per snidare i briganti che vi si erano rifugiati. Negli anni 50 del secolo scorso fu ricostruito ma in un’altra posizione sul monte Faito. Bartolo Longo fu particolarmente colpito da questa suggestiva tradizione micheliana egli parve subito evidente che il più grande principe del cielo aveva un disegno divino da compiere sulla valle di Pompei sulla quale appunto si affacciano le pendici del Gauro. Al momento perciò di scegliere la data per la posa della prima pietra del grande santuario mariano nella valle di Pompei, il beato Bartolo Longo propose al vescovo di Nola quella dell’8 maggio, giorno sacro all’Arcangelo Michele. Giustificò la sua scelta dicendo: “ San Michele Arcangelo fu l’angelo custode della Vergine santissima in vita. San Michele è il Patrono di tutti i templi del vero Dio, e San Michele sarà il Custode e il protettore del Tempio di Pompei”. Questi presentimenti del Longo non andarono falliti come egli ci rivela nella sua storica narrazione. Infatti “ il fortissimo e bellissimo Principe, benigno sempre con noi –ricorda- ha fatto provare spesse volte il beneficio della sua protezione. Innumerevoli sono stati i trionfi riportati per San Michele in questo luogo sopra i nemici visibili e invisibili di noi e di questo Santuario”.  A conclusione del suo libro “ Storia del Santuario di Pompei” egli sottolinea il meraviglioso disegno divino sotteso a tutta questa storia dell’apparizione di san Michele dall’antichità ai suoi giorni. Egli scrive Quella apparizione del secolo settimo indicò l’apparecchio del regno di Maria in questa Valle abbandonata, ignota, ch’era stata un tempo sotto l’impero del demonio e della colpa. Il portentoso Arcangelo venne a scacciare Satana dalla terra dei Gentili sulla quale doveva sorgere una novella era di grazie, un nuovo sole di misericordia”. E conclude con somma gratitudine: “ Da allora in poi…da quel dì 8 maggio 1876 abbiamo invocato con fede il primo Angelo del Cielo a festeggere insieme con noi la comune Regina”. In conclusione il beato Bartolo Longo era devotissimo dell’Arcangelo a cui consacrò il santuario e le opere di carità di Pompei, a tale riguardo scrisse: “Ed in ciascun anno, in quel giorno 8 di maggio, noi ricordiamo  due solenni epifanie. Il maggior Principe del cielo, che ha nome meraviglioso, si manifestava alla terra, scegliendo a spettacolo dei suoi prodigi la vetta di un monte. La più grande Regina che mai abbia avuto e cielo e terra, si manifestava anch’Essa ai gementi figliuoli di Eva, scegliendo a centro dei suoi portenti un’umile Valle, la valle di una sepolta città pagana. Segnerà adunque per noi quel giorno due solenni trionfi: il trionfo del più maestoso Angelo del Cielo, di quel Principe grande, come lo chiama Daniele, il quale prima della creazione dell’uomo con l’invitta spada della sua fede, della sua umiltà e della sua mansuetudine, difese l’onore dell’Altissimo e dell’Immacolata Donna che doveva essere nel tempo la Madre del Verbo di Dio fatto uomo. Ed insieme il trionfo di Colei che è la Regina della Misericordia, e che nell’epoca moderna doveva nella Valle di Pompei riportare su  Satana nuove e stupende vittorie”. (Beato Bartolo LONGO, A San Michele Arcangelo Principe di tutti gli Angeli di Dio. Scuola Tipografica Pontificia pei figli dei carcerati. Valle di Pompei (NA) 1908, pp. 12-13). - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

SUOR ELVIRA: LA SUORA "ANTIDROGA"

Post n°2874 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La conoscono tutti per nome: suor Elvira. Decisa, energica, intraprendente, ha fondato la Comunità Cenacolo, con decine di centri sparsi nel mondo. La sua idea: per guarire i drogati la prima medicina è il Rosario tre volte al giorno. Ed è un successo.
"La Comunità fu fondata da suor Elvira Petrozzi nel 1982 per l'aiuto ai tossicodipendenti, sebbene l'obiettivo principale sia quello della scoperta e dell'esperienza dei veri valori della vita cristiana. Oltre alla sede principale di Saluzzo (Italia), la Comunità ha una ventina di case con gli stessi fini in Europa e in America. Una di queste si trova a Medjugorje. Suor Elvira decise di aprire la casa di Medjugorje per la particolare grazia che essa dona ai giovani in cammino alla ricerca della verità. La casa è stata aperta il 1 Giugno 1991 e vive escusivamente grazie ai doni dei benefattori. I giovani che vivono in Comunità e che hanno davvero qualcosa di autentico da raccontare a proposito della conversione sono pronti all'incontro con i pellegrini". Dalla fantasia dello Spirito Santo, attraverso l’intuizione di una donna consacrata, suor Elvira Petrozzi, è nata nel luglio 1983 la Comunità Cenacolo come risposta della tenerezza di Dio Padre all’urlo di disperazione di tanti giovani stanchi, delusi, disperati, drogati e non drogati, alla ricerca della gioia e del senso vero della vita.Collaborano con lei volontari, consacrati e famiglie che vivono ed operano a tempo pieno e nella totale gratuità a servizio di quest’opera. La "Casa Madre" della Comunità si trova sulla collina di Saluzzo, una cittadina in provincia di Cuneo (Piemonte). In questi anni sono nate poi numerose altre fraternità: attualmente sono 46 sparse in Italia e nel mondo (Croazia, Bosnia Erzegovina, Slovenia, Austria, Polonia, Russia, Irlanda, Francia, Stati Uniti, Messico, Repubblica Dominicana, Brasile). Nei luoghi dove la Provvidenza ci guida desideriamo essere una piccola ma luminosa luce nelle tenebre, un segno di speranza, una testimonianza viva che la morte non ha l’ultima parola. A coloro che bussano alle porte della Comunità viene proposto uno stile di vita semplice, familiare, alla riscoperta del lavoro vissuto come dono, dell’amicizia vera e della fede nella Parola di Dio, fattasi carne in Gesù Cristo morto e risorto per noi. Crediamo che la vita cristiana, nella sua pienezza, è la risposta vera ad ogni inquietudine dell’uomo, e che nessuno più di Colui che lo ha creato, Dio Padre, è in grado di ricostruire il suo cuore smarrito e perso in una vita senza senso. La nostra forza vuole essere l’Amore, quell’Amore che nasce dalla Croce di Cristo e che dà la vita ai morti, la libertà ai prigionieri, la vista ai ciechi.
Siamo noi i primi a stupirci di quello che il Signore sta operando sotto i nostri occhi, e a ringraziarlo perché ci fa spettatori quotidiani della Sua Risurrezione, in forza della quale ogni giorno vediamo la vita tornare a sorridere sul volto di chi aveva perso ogni speranza.
La preghiera
La sveglia… suona presto, alle 6 tutti in piedi e dopo aver riordinato letti e stanze ci si ritrova in cappella per la recita del Rosario e la condivisione della Parola di Dio del giorno. Un ragazzo a turno ha il compito di leggerla e commentarla sottolineando ciò che più l’ha colpito. Grazie alla disponibilità di numerosi amici sacerdoti, generalmente viene celebrata l’Eucarestia tre volte la settimana in ogni fraternità. La preghiera è il centro ed il cuore della giornata comunitaria. Con questa luce entriamo con Gesù nella profondità del nostro cuore per renderci conto che i problemi veri non sono mai fuori ma dentro di noi: la droga, l’alcool non sono che risposte sbagliate al disagio, al peccato e alla solitudine che ciascuno di noi aveva dentro.
Il lavoro
Verso le otto inizia la giornata lavorativa: le attività che svolgiamo sono molteplici e variano a seconda delle esigenze di ogni fraternità. Tutte le attività e responsabilità di una casa sono decise settimanalmente da un gruppo di ragazzi che ha il compito di organizzare i lavori e la vita di questa “grande famiglia”. A ciascuno viene affidato un compito per un determinato periodo. Tutte le mansioni della casa sono portate avanti dai ragazzi di quella fraternità (cucina, pulizie, allevamento animali, panetteria, lavori di muratura e restauro…). Lo scopo principale che la Comunità si prefigge attraverso il lavoro è la riconquista delle proprie capacità messe al servizio degli altri nella gratuità, riscoprendo il valore della fatica vissuta con onestà e senso di responsabilità. Suor Elvira ci ripete spesso che il primo e più difficile mestiere che dobbiamo apprendere è quello di imparare a vivere.
Il lavoro, inoltre, oltre ad essere strumento di dialogo e conoscenza di sé e degli altri, diventa anche espressione della pazienza, della volontà, dell’intelligenza, del sacrificio, della fantasia, della creatività, dell’umiltà, della gioia di collaborare all’opera creatrice di Dio Padre per il bene dei fratelli.
Esiste la possibilità, dopo un certo periodo di cammino, di frequentare alcuni corsi di formazione professionale all’interno della Comunità stessa (saldocarpenteria, muratura, lavorazione alluminio…) guidati da professori e professionisti volontari. Sono un’importante opportunità di apprendimento per coloro che non hanno mai svolto un lavoro regolare prima di entrare in Comunità.
La condivisione
Al termine della giornata lavorativa ci si ritrova in cappella per vivere un momento di preghiera comunitaria con la recita del Rosario, la lettura del Vangelo del giorno e la condivisione. Ciascuno liberamente può condividere con i fratelli, alla luce della Parola, il vissuto del giorno fatto di luci ed ombre, gioie e dolori, conquiste e difficoltà per aprire il proprio cuore e superare le barriere della chiusura e della falsa timidezza.
La revisione di vita
Una volta la settimana tutta la fraternità si ferma per la “revisione di vita”: ci si divide a piccoli gruppetti animati da alcuni responsabili per mettere in comune la settimana, le piccole o grandi gioie e difficoltà vissute, in un clima di ascolto e amicizia che desidera essere il più vero possibile. Ciascuno, al termine della propria revisione, chiede aiuto ai fratelli che possono intervenire per consigliarlo, correggerlo, aiutarlo con suggerimenti che nascono dall’esperienza.
L’aiuto dei fratelli è fondamentale per capire meglio se stessi e per camminare sinceramente nella conversione. Sono gli altri che spesso vedono meglio i nostri doni e i nostri difetti. La revisione di vita rappresenta il polmone della vita comunitaria, purifica l’aria dalle tensioni, aiuta a ricominciare il cammino con uno spirito nuovo, libero dalle paure e dai giudizi. Dopo ogni revisione si percepisce nella casa un’aria più serena, più distesa, più vera. -  IL SITO UFFICIALE DELLA COMUNITA' CENACOLO -  http://www.comunitacenacolo.it

 
 
 

SANTO PADRE: PER IL 2010, LA NOSTRA SPERANZA E' IN DIO, NO SU PRONOSTICI E PREVISIONI ECONOMICHE

Post n°2873 pubblicato il 03 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Anche se nella Chiesa e nelle famiglie “i problemi non mancano”, “la nostra speranza non fa conto su improbabili pronostici e nemmeno sulle previsioni economiche… La nostra speranza è in Dio, non nel senso di una generica religiosità, o di un fatalismo ammantato di fede. Noi confidiamo nel Dio che in Gesù Cristo ha rivelato in modo compiuto e definitivo la sua volontà di stare con l’uomo, di condividere la sua storia, per guidarci tutti al suo Regno di amore e di vita. E questa grande speranza anima e talvolta corregge le nostre speranze umane”. Benedetto XVI ha rinnovato così i suoi auguri per l’anno nuovo agli oltre 30 mila pellegrini radunati in piazza san Pietro per l’Angelus. Commentando le letture della messa di oggi, seconda dopo Natale - il capitolo 24 del Libro del Siracide, l’inno che apre la Lettera agli Efesini di san Paolo e il prologo del Vangelo di Giovanni - Egli ha detto: “Questi testi affermano che Dio è non soltanto creatore dell’universo – aspetto comune anche ad altre religioni – ma che è Padre, che ‘ci ha scelti prima della creazione del mondo … predestinandoci ad essere per lui figli adottivi’ (Ef 1,4-5) e che per questo è arrivato fino al punto inconcepibile di farsi uomo: ‘il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi’ (Gv 1,14)”. “Il mistero dell’Incarnazione della Parola di Dio – ha continuato - è stato preparato nell’Antico Testamento, in particolare là dove la Sapienza divina si identifica con la Legge mosaica. Afferma infatti la stessa Sapienza: ‘Il creatore dell’universo mi fece piantare la tenda e mi disse: «Fissa la tenda in Giacobbe e prendi eredità in Israele»’ (Sir 24,8). In Gesù Cristo, la Legge di Dio si è fatta testimonianza vivente, scritta nel cuore di un uomo in cui, per l’azione dello Spirito Santo, è presente corporalmente tutta la pienezza della divinità (cfr Col 2,9). Cari amici, questa è la vera ragione di speranza dell’umanità: la storia ha un senso, perché è ‘abitata’ dalla Sapienza di Dio”. “E tuttavia – ha aggiunto -  il disegno divino non si compie automaticamente, perché è un progetto d’amore, e l’amore genera libertà e chiede libertà. Il Regno di Dio viene certamente, anzi, è già presente nella storia e, grazie alla venuta di Cristo, ha già vinto la forza negativa del maligno. Ma ogni uomo e donna è responsabile di accoglierlo nella propria vita, giorno per giorno. Perciò, anche il 2010 sarà più o meno ‘buono’ nella misura in cui ciascuno, secondo le proprie responsabilità, saprà collaborare con la grazia di Dio”. “Rivolgiamoci dunque- ha concluso -  alla Vergine Maria, per imparare da Lei questo atteggiamento spirituale. Il Figlio di Dio ha preso carne da Lei non senza il suo consenso. Ogni volta che il Signore vuole fare un passo avanti, insieme con noi, verso la ‘terra promessa’, bussa prima al nostro cuore, attende, per così dire, il nostro ‘sì’, nelle piccole come nelle grandi scelte. Ci aiuti Maria ad accogliere sempre la volontà di Dio, con umiltà e coraggio, perché anche le prove e le sofferenze della vita cooperino ad affrettare la venuta del suo Regno di giustizia e di pace”. Proprio prima dell’Angelus, la Sala stampa della santa Sede ha diffuso un comunicato, confermando che il 31 dicembre scorso, “mons. Georg Gaenswein, ha compiuto in forma riservata una visita alla Signorina Maiolo, manifestandole l’interessamento del Santo Padre per la sua situazione”. Susanna Maiolo è la ragazza svizzera 25enne che la notte di Natale è riuscita a scavalcare le transenne nella basilica e sfuggendo al servizio d’ordine, ha abbracciato il papa facendolo cadere. La ragazza, affetta da disturbi psichici, è ricoverata in una struttura medica a Subiaco. - asianews -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963