ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 28/01/2010

COMMENTO AL MESSAGGIO DA MEDJUGORJE DEL 25 GENNAIO DI PADRE LIVIO

Post n°3006 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

"Cari figli, questo tempo sia per voi il tempo della preghiera personale affinché nei vostri cuori cresca il seme della fede e che cresca nella gioiosa testimonianza agli altri. Io sono con voi e vi voglio esortare tutti: crescete e rallegratevi nel Signore che vi ha creati. Grazie per aver risposto alla mia chiamata."

Questo messaggio, voi vedete, ha un'impronta particolare, ha un'idea di fondo che lo conduce, direi che è composta da questi elementi: prima di tutto dal tema della gioia che è una parola che ricorre più volte nel messaggio e che è l'eco della gioia natalizia che perdura e che ci deve accompagnare. Poi c'è la componente del crescere, dell'avanzare, dell'andare avanti nel cammino spirituale e la componente della preghiera, perché è attraverso la preghiera che cresce la fede, cresce la gioia e si avanza nel cammino spirituale. Quindi la Madonna si rivolge a noi come Madre e come se ci dicesse: "a Natale avete fatto la grande esperienza dell'incontro con Gesù e avete fatto l'esperienza della gioia, avete fatto l'esperienza della pace e adesso proseguite, non stancatevi, non lasciate che l'entusiasmo si spenga, andate avanti con coraggio, la vita spirituale è un cammino, un cammino che porta dal tempo all'eternità. La stessa vita è un pellegrinaggio verso l'eternità, percorrete questo pellegrinaggio nella gioia, nella fiducia in Dio Creatore, nella riconoscenza per tutti i Suoi benefici, nella consapevolezza che nella Fede avete scoperto la grandezza e la bellezza della vita" e dice La Madonna "per conservare questa prospettiva di gioia, di pace e di crescita dedicatevi alla preghiera personale perché è dalla preghiera personale che si alimenta la Fede, che si alimenta il contatto con Dio, che si trova la forza di avanzare e che si tiene sempre viva e sempre accesa la fiaccola della gioia". Questa è la prospettiva generale del messaggio. Adesso andiamo a vedere i passaggi singoli. "Questo tempo sia per voi il tempo della preghiera personale". Dunque, cari amici, la Madonna ci invita, dopo le feste di Natale dove evidentemente i momenti liturgici hanno costituito il cuore di queste feste, a tenete viva la preghiera personale. Cos'è la preghiera personale? È come tempo la preghiera della giornata, è la preghiera che illumina la giornata, è la preghiera che alimenta la giornata, perché non tutti hanno la possibilità di andare alla Messa quotidianamente e quindi di partecipare alla Liturgia. Siamo anche in un'epoca in cui molti vivono da soli e quindi la preghiera personale è la preghiera che, all'interno della giornata, fa sì che noi cerchiamo Dio, incontriamo Dio, ci nutriamo di Dio e ci abbeveriamo e rafforziamo con la Sua Grazia, ci illuminiamo con la Sua Luce. Qual è il luogo di questa preghiera personale? È il cuore. Dunque, il tempo della preghiera personale è la giornata, il luogo è il nostro cuore, è lì che va cercato Dio, è lì che abita Dio, è lì che dobbiamo trovare la gioia, la pace, la forza di andare avanti. I modi della preghiera personale sono: la preghiera orale, cioè le preghiera del mattino e della sera, il Rosario ecc., ma soprattutto la preghiera personale, quella che con la fede si rivolge a tu per Tu a Gesù, alla Madonna, si apre il cuore, si ascolta la Loro voce, si accoglie il Loro amore, si dice a Gesù: "Ti amo, Ti voglio bene, Ti voglio seguire, Ti sono grato per tutto quello che fai per me, per la misericordia che mi hai mostrato, Ti sono grato perché mi hai liberato dal male, perché mi hai preparato la gioia del Paradiso, verso la quale mi stai conducendo". Poi nella preghiera personale si chiedono anche le grazie: "dammi questo, dammi quest'altro, dammi la Luce, dammi la Grazia, dammi la forza, aiutami!", e si pongono i nostri problemi davanti al Signore, attraverso il Cuore di Maria si porgono al Cuore di Gesù anche i nostri bisogni temporali: la malattia, la fatica, il lavoro, i problemi familiari, i figli, ecc. Tutto questo deve essere presentato personalmente da noi a Gesù, attraverso il Cuore di Maria, alla Madre perché lo presenti a Gesù perché interceda per noi. Mi arrivano qui a Radio Maria, tante richieste di preghiera, perché in famiglia non si va d'accordo, perché c'è una malattia, certamente si deve anche chiedere l'aiuto e la preghiera degli altri, però anche noi presentiamo, perché per Dio non ci sono i figli di seria A o di serie B, per Dio tutti siamo figli Suoi, tutti abbiamo il diritto di pregarLo, tutti abbiamo il diritto di rivolgerci a Lui, tutti abbiamo il diritto di chiedere grazie, Dio è democratico. La Madonna ha detto tante volte che ognuno di noi ha una grandissima importanza davanti a Dio, ognuno è importante nel piano di Dio. Questa dunque è la preghiera personale che dobbiamo tenere viva ogni giorno. Ogni giorno iniziamo la giornata con la preghiera e teniamo viva la preghiera durante il giorno, in tanti spazi che abbiamo liberi, perché poi di spazi liberi ce ne sono tantissimi, voglio dire, se ci spostiamo in macchina, se facciamo la coda in posta o al supermercato, preghiamo. Molte volte quando faccio la coda al supermercato dico la coroncina della Misericordia, perché se no direi chissà quanti improperi a quelli che stanno davanti a me perché si va per le lunghe o perché chiacchierano con la cassiera, allora sto zitto e dico la coroncina della Misericordia. Gli spazi vuoti nella giornata per alimentare la preghiera sono tantissimi! E terminiamo la nostra giornata presentandola a Gesù, facendo il bilancio della nostra giornata con Gesù. Attraverso la preghiera personale, nel cuore cresce la fede. La Madonna ci ha detto: "si perde la Fede perché non si prega, la Fede è come un fiore e l'acqua che alimenta questo fiore è la preghiera". La Madonna ha detto che: "se noi abbiamo un vaso di fiori in casa e ogni giorno mettiamo un po' d’acqua, il fiore cresce e diventa bello, se invece non lo annaffiamo il fiore appassisce e muore", e questa è la Fede in noi che se viene alimentata ogni giorno con l'acqua della preghiera cresce e si rafforza, se invece noi non preghiamo la Fede appassisce e muore. La gente oggi perde la fede perché non prega! Chi prega riacquista la Fede, la rafforza, la fa crescere, quindi la Madonna dice: "coltivate la preghiera personale nel vostro cuore perché dentro il vostro cuore cresca il seme della fede", e cresca in modo tale che questo seme lo si veda, cioè diventi la luce della nostra vita, la luce dei nostri occhi, diventi una irradiazione interiore che gli altri percepiscano, in modo tale che noi possiamo essere luce per gli altri, "voi siete il sale della terra, voi siete la luce del mondo". E in che modo possiamo essere la luce del mondo? Facendo sì che con la preghiera personale cresca in noi il seme della Fede. La Fede è quest'acqua, come quest'olio che alimenta la lampada interiore, in modo tale che la nostra Fede diventi, non una forma di propaganda, ma una forma di "gioiosa testimonianza agli altri", perché gli altri vedano che la Fede ci ha aiutato, ci ha portato a scoprire la grandezza e la bellezza della vita. Poi la Madonna ci dice: "Io sono con voi" quando dice: "io sono con voi" vuol dire: "io sono al vostro fianco e vi guido nel cammino verso Gesù, vi guido nel cammino della preghiera, vi guido nella crescita della Fede". La Madonna è la Madre che ci fa crescere, la Madre che sovraintende la nostra crescita, è la Madre che ci da i consigli per crescere, è la Madre che ci prende per mano, è la Madre che ci incoraggia quando cadiamo, è la Madre che ci rimprovera, ci ammonisce quando guardiamo indietro, quando deviamo, quando ci allontaniamo, quando Satana ci inganna e la Madonna ci esorta dicendo: "vi voglio esortare tutti", quindi nessuno escluso. Ci esorta dicendo: "crescete e rallegratevi nel Signore che vi ha creati". Qui veramente la Madonna è come se dicesse: "Ma guardate che grandissimo dono Dio vi ha dato, dandovi la vita, chiamandovi dal nulla all'essere, avendovi creati a Sua immagine e somiglianza, avendovi predestinati alla gioia eterna del Paradiso! Ma guardate che bella è la vita! Che prospettiva meravigliosa è la vita! Crescete, andate avanti nel cammino! Crescete nella Fede, procedete nel cammino verso L'Eternità! E rallegratevi per questo meraviglioso piano della creazione, della redenzione nella quale siete inseriti!" Un piano che prevede, cari amici, la partecipazione di tutti gli esseri umani che vogliono accogliere Dio, diventare partecipi della Divina natura e cioè essere nell'oceano d'Amore della Santissima Trinità, con Cristo, con la Vergine Maria, con tutti gli Angeli e i Santi. Quello è il traguardo della vita! Dunque andiamo avanti, cresciamo, rallegriamoci, in cammino verso questo traguardo e andiamo avanti nella gioia, andiamo avanti nell'esultanza! Perché grande è la promessa che ci attende, grande è la ricompensa che viene data alla perseveranza. E la Madonna conclude il messaggio con:"Grazie per aver risposto alla mia chiamata". Ecco dunque un bellissimo messaggio, una Luce che scende dal Cielo e che investe la nostra tenebra, rincuorandoci, rafforzandoci nel cammino, in quest'inverno: l'inverno è sempre duro... il mese di Gennaio non finisce mai! Aspettiamo la Primavera, guardiamo la Primavera, cari amici! Dopo l'Inverno c'è la Primavera, dopo la fatica della vita c'è la VITA ETERNA! - www.medjugorjeliguria.it -

 

 
 
 

SOUAD SBAI: IL BURQA DISCRIMINA NOI DONNE MUSSULMANE E NON C'ENTRA CON IL CORANO

Post n°3005 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Sarà un caso che all’indomani del pronunciamento della commissione al Parlamento francese sulla questione del burqa, il direttore amministrativo del tribunale penale di Amman, Fadel al-Hamud ha dichiarato al giornale locale ’al-Raì che nel 2009 c’è stato un notevole aumento di crimini commessi per mezzo del niqab. Per l’esattezza 104 commessi da persone mascherate sotto il niqab a fronte dei 170 registrati nei due anni precedenti. Sarà un caso che Hasan al-Shalghumi, l’imam di Seine Saint Denis si è dichiarato a favore del provvedimento contro il burqa e il niqab, dichiarando pubblicamente che tali indumenti non hanno nulla di religioso, non hanno niente a che vedere con il Corano e che chi li indossa debba trasferirsi in Paesi che, come l’Arabia Saudita, avallano queste pratiche. In Italia, a fronte del dibattito suscitato dal pronunciamento francese, varie sono state le reazioni e parecchi i tentativi di strumentalizzazione, fino ad arrivare alle insulse accuse di provvedimento xenofobo. Liberare le donne, levarle dallo condizione di fantasmi, da brutali imposizioni di sottomissione e segregazione rappresenterebbe dunque un atto di xenofobia? No! Atteggiamento pari alla xenofobia è tenerle segregate adducendo supposte e menzognere giustificazioni di ordine religioso, come quelle contenute nella vuota proposta di legge che alcuni esponenti del Pd hanno presentato alla Camera dei deputati. Una proposta che afferma negando al tempo stesso quello che ha precedentemente affermato. Una proposta che, come se non bastasse, dà una libera interpretazione sul giustificato motivo che costituisce, invece, un principio giuridicamente ininterpretabile. In Europa l’orientamento in materia è chiaro: Francia e Danimarca hanno preso una posizione netta. Eppure alcuni parlamentari italiani si cullano ancora tra le pieghe di un relativismo che avalla la segregazione e la sottomissione della donna, la sua palese discriminazione, in barba a quanto sancito dalla Convenzione su tutte le forme di discriminazione nei confronti delle donne adottata dalle Nazioni Unite nel 1979. Fanno finta di non vedere, o peggio non conoscono, l’articolo 1 del provvedimento adottato dall’Onu secondo il quale “l’espressione «discriminazione contro le donne» sta ad indicare ogni distinzione o limitazione basata sul sesso, che abbia l’effetto o lo scopo di compromettere o annullare il riconoscimento, il godimento o l’esercizio da parte delle donne, indipendentemente dal loro stato matrimoniale e in condizioni di uguaglianza fra uomini e donne, dei diritti umani e delle libertà fondamentali in campo politico, economico, culturale, civile, o in qualsiasi altro campo”. E cosa rappresentano il burqa e il niqab se non un chiaro ed evidente tentativo di compromettere o annullare i diritti umani e le libertà fondamentali di queste donne? Xenofobia è non tenere conto del risultato delle audizioni che si sono concluse alla Commissione Affari costituzionali di Montecitorio da cui emerge chiaramente, come affermato dai musulmani moderati e non, che burqa e niqab non hanno nessun giustificato motivo di appartenenza religiosa, ma rappresentano il risvolto più estremista di un bieco tribalismo medievale che non ha alcun rispetto per la parità e diritti delle donne. Ciò che si discute in Italia oggi, è una norma che garantisce il più elementare rispetto dell’essere umano. Ho dialogato a lungo con le varie associazioni femminili della società civile francese e di altri Paesi europei per fornire spunti e consigli sul tema del divieto del burqa, perché la proposta che ho presentato al Parlamento è precedente a quella francese. Ad oggi la mia proposta ha l’appoggio del Pdl e dell’Udc, nonché del ministro delle Pari Opportunità, Mara Carfagna, che si è detta favorevole all’introduzione del provvedimento in Italia. Chiarendo tra l’altro che la giurisprudenza, negli ultimi anni, in deroga alla legge, ha giustificato l’uso di burqa e niqab per supposti e falsi motivi devozionali. Temo provvedimenti, come quello recentemente emanato in India, che intende negare la carta di identità a chi indossa tali indumenti: si rischierebbe di rinchiudere queste donne e lasciarle alla mercé di mariti, padri, fratelli padroni, negando loro il diritto all’esistenza come persone e come cittadine. Ha scritto bene Stefano Arditti su Il Tempo: noi siamo la nostra faccia. Il che significa rendersi riconoscibili. Perché è nel riconoscimento dell’altro da sé, nella sua visibilità che si fonda l’esistenza stessa di una persona. L’uso del velo integrale in luoghi pubblici o aperti al pubblico è vietato già in Turchia e Tunisia. Oltre oceano anche in Georgia, Usa, ed in Quebec, Canada, è proibito. In Italia la battaglia fino a qualche anno fa era sul velo. Oggi si attiene al burqa. Dobbiamo renderci conto che l’estremismo avanza veloce. Molto veloce. Quanto dovremo ancora attendere perché finalmente la politica apra gli occhi e squarci questo velo di Maya? - Souad Sbai - ilsussidiario -

 

 
 
 

TOMMASO D’AQUINO E GLI ANGELI DELLA PUREZZA

Post n°3004 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Tommaso d’Aquino, il futuro dottore angelico, nacque nel 1225 nel castello di Roccasecca, vicino Caserta, in Campania. Egli è l’erede di un nome prestigioso e di una fortuna economica, cose che non si abbandonano alla leggera. A Napoli dove si reca a studiare, conosce i frati predicatori del convento di San Domenico e rimane affascinato dal loro stile di vita religiosa. Pertanto, Tommaso ha scelto. Quando rientra a casa sua alla fine dei suoi studi, egli annuncia ai suoi genitori che vuole essere frate domenicano. L’Ordine creato da San Domenico è agli inizi ; esso non ha acquisito quella reputazione intellettuale che sarà ben presto la sua. La famiglia d’Aquino è costernata. Il loro figlio, monaco mendicante, che predica a pieno vento sulle piazze pubbliche, a piedi nudi ! Misericordia ! Quale disonore ! Non potrebbe avere degli scopi più confessabili ? Con un poco di denaro e di contatto, cosa che non manca felicemente, sarebbe così facile, se vuol essere uomo di Chiesa, nell’aiutarlo a fare carriera. La sua cara abbazia di monte Cassino, dove ha studiato, non amerebbe diventarne l’abate, in alcuni anni ? Ben lungi dal lasciarsi attrarre dalle promesse parentali, è giusto che Tommaso non urli alla simonia. Scandalizzati e furiosi, i suoi genitori osano un colpo di forza : essi rinchiudono il figlio recalcitrante a Roccasecca. Non ne uscirà finché non sarà pervenuto alla ragione. Le settimane passano, poi i mesi. Tommaso rivela una testardaggine che i suoi non avevano mai sospettato che avesse. Nulla lo fa cambiare parere. Uno dei suoi fratelli ha un’idea perversa ed ignobile. Se il giovane si attacca in tale modo alla sua pretesa vocazione di frate mendicante e di monaco scalzo, è molto semplicemente perché egli ignora del tutto i piaceri della vera vita. Basta fargliene gustare. Si va a cercare, nei bassi di Napoli, una prostituta che gli Aquino prendono la pena di scegliere giovane, bella, esperta e senza alcuna vergogna e pudore. Dopo una notte nelle braccia di questa seducente e lussuriosa peccatrice, Tommaso non sognerà più i Domenicani e la vita del convento ! E si rinchiude di nascosto la prostituta tentatrice nella camera del giovane. Ma tutti gli assalti della povera ragazza si urtano contro una resistenza eroica. Al mattino, ella, nonostante il suo fascino erotico, si arrende e se ne va sconfitta. Tommaso rimane solo. Ed ecco che gli Angeli gli appaiono. Nelle loro mani, essi hanno una cintura, simbolo di continenza e di purezza :"Nel nome di Dio, noi ti cingiamo con la cintura di castità che non potrà mai togliersi da alcuna impura tentazione". L’Ordine di San Domenico conserva ancora questo strano cordone nella sua chiesa di Chieri. Esso è oggetto di diverse investigazioni scientifiche che non hanno potuto analizzare la composizione della stoffa, di una materia sconosciuta, né spiegare perché il nodo è impossibile a disfare...Vinti, i d’Aquino lasciarono il loro figlio seguire la sua via. Tommaso studia a Parigi e a Colonia sotto la guida del maestro domenicano fra Alberto detto in seguito Magno, docente di cultura enciclopedica. A Colonia i suoi giovani confratelli scherzano sul suo atteggiamento silenzioso e sulla sua notevole corporatura fisica, e lo chiamano il bue muto. Sant’Alberto però osserva acutamente: " Noi lo chiamiamo bue muto , ma egli con la sua dottrina emetterà un muggito che risuonerà in tutto il mondo". Tommaso diviene un docente assai carismatico in mezzo ai suoi studenti che riesce a coinvolgere in un modo straordinario. Si dice che dettasse tre o quattro libri in contemporanea ai suoi segretari. Il suo capolavoro è la " Summa theologiae" nella quale raccoglie e fonde i contributi della filosofia classica, le conquiste della teologia e le inquietudini del suo tempo. Diviene il più rinomato dei teologi della sua epoca. Ma il 6 dicembre 1273 accade un fatto misterioso: mentre celebra la Messa qualcosa lo tocca profondamente e da quel giorno non scrive né detta più nulla. Si racconta che poco tempo prima, davanti al crocifisso mentre era in orazione sentì dirsi dal Signore: " Tu hai scritto bene di me. Che ricompensa vuoi?". E Tommaso aveva risposto: " Niente altro che Te, Signore". La mattina del 7 marzo 1274 muore all’età di 49 anni. Nel 1323 viene canonizzato e nel secolo XV riceve il titolo di dottore della Chiesa. E’ il patrono degli studenti delle università cattoliche, dei librai e dei filosofi. - don Marcello Stanzione - Pontifex -

 
 
 

IL FAMOSO TENNISTA CROATO MARIN CILIC: ARRIVO DA MEDJUGORJE E CREDO NEI MIRACOLI

Post n°3003 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Marin Cilic, l'uomo nuovissimo del tennis mondiale, ha 21 anni, viene dalla mistica Medjugorje, si allena a Sanremo, e lo manda Ivanisevic. Stesso fisico, stesso coach del campione di Wimbledon 2001 - l'australiano Bob Brett, specializzato in croati, che fu anche il pigmalione di Becker - ma carattere e braccio (destro, non mancino) opposto a Cavallo Pazzo. «Marin è un tipo calmissimo: sembra un vigile che dirige il traffico sulla linea di fondo», dice di lui Andy Roddick, che ieri ci ha perso nei quarti a Melbourne. «Al primo set e al quinto aveva sempre la stessa espressione. E nel gioco mi ricorda Agassi». Un Agassi lungo 198 cm: stessa altezza e stessa età di Del Potro, il vincitore degli ultimi Us Open. I prototipi del tennista del futuro? «Essere alti e servire forte aiuta», spiega Marin, ragazzino gentile, educatissimo e affilato, quasi bidimensionale nei suoi 82 chili. «Ma non basta per vincere. Io, Del Potro, Querrey sappiamo anche muoverci con grande agilità. Sappiamo rispondere bene, non solo picchiare il servizio. E abbiamo talento: per questo sorprendiamo gli avversari».

Lei li sorprende anche con una freddezza da veterano: qui ha vinto tre volte al quinto set, ed è stato in campo più di tutti, oltre 18 ore, quasi il doppio del suo prossimo avversario Andy Murray.
«Sono tranquillo di natura, non faccio sforzi: Goran diceva di avere tre personalità, a me ne basta una. È una qualità che in campo aiuta molto. Quando me la vedo brutta mi concentro sul mio gioco e non penso al punteggio. Però tutti questi match così lunghi sono stati stancanti, e anche il prossimo con Murray richiederà molte energie. Vediamo se sarò capace di sopravvivere anche a quello...».

Dell'Italia cosa le piace?
«Tante cose. Il club dove ha l'accademia Bob, il Solaro, è un posto tranquillo, come piace a me. Il calcio: la mia squadra preferita è il Milan, e in una vita futura mi piacerebbe essere un calciatore. Quello per cui tifo Milan è Boban, con cui ho palleggiato tante volte a Zagabria da ragazzino, bravissimo anche con la racchetta. Poi il cibo, a Sanremo vivo con mia madre e mangio soprattutto la pasta e l'agnello che cucina lei».
(....)
Lei è nato a Medjugorje, in Bosnia, ma gioca per la Croazia: come mai?
«Ho sempre avuto il passaporto croato, la mia famiglia viene da lì. A 14 anni mi sono trasferito a Zagabria per allenarmi meglio, e quando ho dovuto scegliere per chi giocare non ho esitato».

Medjugorje nel mondo è famosa soprattutto per le apparizioni della Madonna. Lei è religioso?
«Sì, sono cattolico, mio padre e mia madre mi hanno cresciuto così, come del resto tutti».

Crede anche alle apparizioni della Madonna?
«Ovvio che sì. Ho anche parlato con le persone a cui è apparsa. Sono persone pure di cuore. Se li conosci capisci che i miracoli possono accadere». - Stefano Semeraro - lastampa -

 
 
 

LA MORTE DI ELUANA E L'ASSUEFAZIONE ALL'"EVIDENZA NEGATA"

Post n°3002 pubblicato il 28 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Ha destato scalpore la lettura della 'Relazione di consulenza tecnica medico-legale', relativa alla morte di Eluana Englaro, fatta dal gip di Udine in occasione della seduta in cui ha definitivamente stabilito che il tutto è avvenuto "regolarmente". Nella relazione vengono riportate le note dell’équipe del dottor Amato De Monte che sedeva accanto a Eluana e registrava di ora in ora gli "elementi indicativi di sofferenza". Come ha riportato Lucia Bellaspiga sulla pagine di Avvenire (14 gennaio 2010) si tratta di un rapporto "meticoloso", in cui è descritta l’agonia di Eluana. "La sua voce – è scritto – si è sentita sette volte". I suoni si moltiplicano il 4, il 5 ed il 6 di febbraio. Una infermiera ha annotato 'Sembrano sospiri'. L’8 di febbraio (il giorno prima di morire) il rapporto parla di "nessun suono", ma ore e ore di "respiro affaticato e affannoso". Nei palmi delle mani, strette, i segni delle sue stesse unghie. Un gelo al cuore la descrizione del cadavere: "Trattasi di cadavere femminile, della lunghezza di circa 171 centimetri, del peso di 53.5 chili, cute liscia ed elastica, capelli neri... Entrambi i lobi presentano un foro per orecchini. Indossa una camicia da notte in cotone rosa". La relazione è agghiacciante non solo perchè mostra che Eluana mostrava segni di evidente e solida vitalità, ma soprattutto conferma l’atroce sofferenza a cui è andata incontro morendo di sete. Intervistata da ZENIT la dott.ssa Chiara Mantovani, Vicepresidente nazionale per il Nord Italia dell'Associazione Medici Cattolici Italiani (AMCI), ha osservato che l’articolo pubblicato da "Avvenire" "avrebbe dovuto scatenare polemiche, cortei, manifestazioni pubbliche e scioperi della fame. Invece, niente". "Neppure di fronte al racconto discreto ma agghiacciante della morte di Eluana – ha affermato –, neppure davanti a frammenti di cronaca in differita che muovono lo stomaco, si è mosso chicchessia, nessun profeta della morte pietosa si è indignato per come è morta la Englaro". La Vicepresidente dell’AMCI sostiene che purtroppo ci stiamo "abituando all’evidenza negata" e fa l’esempio della pillola abortiva RU 486 mostrata come "innocua, discreta, civile e rispettosa della legge 194/78". "Neppure – ha aggiunto – quando si viene a sapere ufficialmente che in Emilia Romagna ci si fa un baffo delle regole per la somministrazione, così che l’aborto è diventato davvero un fatto privatissimo e clandestino – nel senso che non ha diritto di cittadinanza nelle preoccupazioni sociali ed etiche –, neppure allora qualcuno si sente in dovere di chiedere scusa". Per la Mantovani, "nessuno chiede scusa o dice mi sono sbagliato perchè domina l’ideologia del ‘quel che voglio, quando lo voglio, perché lo voglio’ non si ha tempo per ragionare e ripensare, magari persino pentirsi. I fatti? Tanto peggio per i fatti". In merito alla vicenda della Englaro la dott.ssa Mantovani ha sottolineato i fatti contenuti nella 'Relazione di consulenza tecnica medico-legale' e cioè: "Eluana non presentava un fisico minato, si è lamentata fino a che ne ha avuto la forza, e il modo di nutrirla non poneva problemi medici". "Evidentemente – ha argomentato l’esponente dell’AMCI - i problemi erano di altro tipo, stavano (e restano) nello sguardo con cui ci si rivolge a persone come lei: scomparsa per sentenza la compassione che ha generato in due millenni l’assistenza ai bisognosi, negata la dignità senza condizioni per ogni essere umano, subordinato il diritto di vivere al desiderio proprio o di altri, non ci si può meravigliare se ci guardiamo reciprocamente con sospettosi criteri di efficienza". Inoltre ci sono anche dati tecnici che "inquietano" ed in particolare la "mezz'ora tra il decesso e la registrazione dell'elettrocardiogramma" giustificata come un "ritardo dovuto alla difficoltà di reperimento dello strumento". A questo punto la Mantovani pone domande scottanti: "Che forse il personale della clinica di Udine non si aspettava di dover utilizzare un elettrocardiografo per stilare il certificato di morte di una donna portata lì per morire? Difficoltà di reperire uno strumento? Credibile in queste ore a Port-au-Prince, non alla Clinica 'La Quiete'". La Relazione parla di Eluana che 'ha capelli neri, cute liscia ed elastica, corpo normale, nessun decubito'. E dicevano che ormai era morta. Ma la Mantovani aggiunge: "e se fosse stata piagata, calva, magra? Allora l’opinione pubblica, sarebbe più tranquilla?". "Forse sì – risponde -, perché sembra che un sottile e insapore veleno sia stato messo nell’acqua potabile: l’indifferenza e la presunta pietà (così la chiamava Giovanni Paolo II, nella Preghiera per la vita) conducono alla stessa irragionevole persuasione, che se non sei viva secondo i parametri dell’efficienza e della bellezza e della comunicazione, non sei davvero viva". "Non c’è rimedio ad un tale avvelenamento della ragione (quella che interroga obiettivamente i fatti e ne trae conseguenze e assume responsabilità anche quando costano) - ha aggiunto la Vicepresidente per il Nord dell’AMCI - se non l’esercizio quotidiano e oggi eroico del rispetto per il reale". E allora, ha concluso, "facciamo il possibile per accorgerci del reale prima che ce lo raccontino i certificati di morte". - Antonio Gaspari - Zenit -

 
 
 
 
 

INFO


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LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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