ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 10/01/2010

CRISTIANI PERSEGUITATI: ESISTE UN RISCHIO ISLAMIZZAZIONE E SPESSO I PASTORI CATTOLICI HANNO UN ATTEGGIAMENTO DI SUDDITANZA

Post n°2908 pubblicato il 10 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

La crudele uccisione di cristiani copti avvenuta in Egitto dopo la Messa del Nate ha risollevato il tema dell' Islam. Pontifex non intende sicuramente criminalizzare tutto l' Islam, si intende. Ma il problema esiste ed é anche grave. Colpevoli, da questo punto di vista, i silenzi e talvolta i consensi di parte della gerarchia cattolica. La verità duole, ma va detta per evitare rischi futuri e il ripetersi di episodi analoghi. Di questo tema, abbiamo discusso con il professor Roberto De Mattei, docente di storia contemporanea, di storia della Chiesa e direttore della nota e ottima rivista Radici Cristiane, un punto di riferimento sano ed autorevole per i cattolici. Professor De Mattei, che valutazione da al sanguinoso episodio dell' Egitto?: " rappresenta, ove mai ve ne fosse bisogno, di una autorevole conferma che la Chiesa e i cristiani in alcuni Paesi islamici sono sottoposti a crudeli ed efferate persecuzioni. E' la punta dell' iceberg ma tutto queto fa parte integrante e chiara della differenza tra Islam e cristianesimo". In che senso?: " il cristianesimo si basa sulla grazia, sulla Parola e sull'amore, l' Islam invece sulla forza e la violenza. Questa é storia, non propaganda davanti alla quale gli occhi bisogna aprirli". Esiste un rischio o pericolo di islamizzazione della nostra società?: " certo che esiste, non solo in Italia, ma nella interea Europa ed un esempio é stato il fatto che l' Europa abbia negato il riferimento, sia pur blando, alle origini cristiane del Continente". Ma come avviene questa islamizzazione?: " attraverso il ventre delle donne. L' Islam si diffonde per via riproduttiva. Il tasso di natalità occidentale é basso, loro si riproducono rapidamente e molto. Dunque la loro fede, proprio per via genetica, si espande pericolosamente. Inoltre rifiutano, nella maggior parte dei casi, di integrarsi con disciplina e dolcezza nel nostro contesto sociale". A suo giudizio esiste qualche responsabilità da parte della Chiesa cattolica?: " dire di tutta la Chiesa non va bene, direi di qualche esponente. Con l'Islam va usata la stessa pastorale utilizzata con i Tesimoni di Geova. Senza dubbio mi lascia sconcertato il silenzio di esponenti autorevoli della gerarchia cattolica sul tema Islam o addirittura il buonismo non richiesto. Il cardinale Biffi aveva ed ha idee molto chiare e da coltivare. Purtoppo molti cattolici hanno verso l' Islam un assurdo complesso di sudditanza psicologica del quale loro profittano a vantaggio". - Bruno Volpe - Pontifex -

 
 
 

ROSARNO:UN`ALTRA STORIA E`POSSIBILE A NORD COME A SUD

Post n°2907 pubblicato il 10 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

E' ora di smetterla di "non vedere"

Rosarno, Italia: cinquemila immigra­ti, in gran parte irregolari, pagati (quando va bene) 18-20 euro al giorno per 12-14 ore di lavoro a raccogliere a­grumi, ammucchiati in ex fabbriche sen­za acqua e senza luce, sfruttati da im­prenditori e mafiosi, dimenticati da enti locali e istituzioni regionali e nazionali. Val di Non, Italia: settemila immigrati, tutti regolari, pagati 6,90 euro all’ora per 8 o­re di lavoro a raccogliere mele, con vitto e alloggio assicurato dai datori di lavoro, sotto il rigoroso controllo della provincia di Trento e dei Comuni della zona. Die­tro alla drammatica rivolta degli immi­grati africani della Piana di Gioia Tauro, dietro la reazione degli abitanti, sfociata ieri sera in due feroci gambizzazioni, c’è ancora una volta questa Italia spaccata in due, questo Paese che, come ha denun­ciato più volte il capo dello Stato, viaggia a velocità diversissime. Due Italie, forse addirittura due pianeti diversi. Lo diciamo chiaro e forte, perché nessu­no può accusarci di trito e becero anti­meridionalismo. Avvenire, con la stessa identica passione della Chiesa italiana e dei suoi vescovi, è da sempre attento al­la realtà del Sud: al male che la affligge e al tanto bene che offre. Anche sul fronte immigrazione. Perché non è impossibile gestire e accompagnare questo fenome­no epocale. Proprio nella tanto disastra­ta Calabria due paesi della zona jonica, Caulonia e Riace, sono esempi di inte­grazione, apprezzati e studiati anche al­l’estero. Addrittura ospitano, su richiesta degli organismi internazionali, i profughi dei campi palestinesi. Dunque, si può a­gire nella legalità e nella civiltà. E non so­lo nell’efficiente Trentino. Esperienze felici, ma purtroppo solo iso­le. Il resto è un mare di Rosarno, dove gli immigrati si spostano seguendo le sta­gioni. Nomadismo agricolo: a settembre in Sicilia (olive), tra ottobre e marzo in Calabria (agrumi), poi in Puglia e Cam­pania (ortaggi). Così da almeno venti an­ni. Sotto agli occhi di tutti. All’aperto dei campi, non al chiuso di qualche fabbri­ca. Tutti vedono ma girano la testa dal­l’altra parte. Le istituzioni per prime. Gli 800 immigrati ammassati nell’impianto (mai entrato in funzione) dell’ex Opera Sila sono più o meno gli stessi che vive­vano, in condizioni analoghe, nell’ex car­tiera di Rosarno. Sbarrata quest’ultima dopo il ferimento a pistolettate, un anno fa, di due immigrati e una prima rivolta, gli 800 hanno solo cambiato `inferno`. Intanto i due Comuni interessati, Rosar­no e Gioia Tauro, sono stati (e non è cer­to una coincidenza...) sciolti per infiltra­zione mafiosa. Ma neanche la diretta ge­stione da parte delle prefetture attraver­so i commissari straordinari è stata ca­pace di dare una svolta. Perché non è solo una questione di ordi­ne pubblico. Malgrado pistolettate, rivol­te e gambizzazioni. Se in migliaia ogni giorno si `prostituiscono` agli incroci del­la Piana di Gioia Tauro, aspettando di es­sere soppesati e assoldati dai `caporali`; se dopo fredde e interminabili giornate a raccogliere i dorati frutti degli agrumeti tornano a dormire tra mura diroccate, sotto teli e cartoni e perfino nei silos me­tallici; se al loro fianco hanno, come al so­lito, la sola preziosa e disinteressata pre­senza del volontariato; se vengono sfrut­tati e sottopagati con la scusa che il mer­cato degli agrumi non tira, davvero que­sta Italia non va. Non è solo colpa della ’n­drangheta, che certo su di loro si arric­chisce e magari li usa come facile mano­valanza criminale (Rosarno, ahimè, è un noto punto di transito della droga, «la fa­rina » come la chiamano i corrieri di co­lore). E che forse ieri, come suo stile, ha voluto `fare giustizia` sparando ad altri due immigrati.
Ma la ’ndrangheta non spiega tutto. Do­ve sono le organizzazioni imprenditoria­li? Battano un colpo. Chiaro, netto. Ma­gari, come Confindustria Sicilia, espel­lendo chi usa lavoratori in nero o irrego­lari. E lo battano le istituzioni, come già fanno in altre regioni o in altre zone del­la Calabria. Non ci saranno così più alibi per i violenti, italiani e immigrati. - Antonio Maria Mira - Avvenire -

 
 
 

IL CARDINALE DI VIENNA: "VORREI ASSOLUTAMENTE TORNARE A MEDJUGORJE"

Post n°2906 pubblicato il 10 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il Cardinale di Vienna al "Tagespost": Bisogna chiudere gli occhi per dubitare che a Medjugorje scorrano fiumi di Grazia. Per me questa è una cosa evidente, la Chiesa sicuramente non la può trascurare.

DT: Eminenza, perché ha passato il capodanno a Medjugorje?

Schönborn: E' piuttosto inconsueto che un Cardinale vada a Medjugorje come pellegrino. All'inizio non ne ero così consapevole, ma l'ho constatato in seguito. Avevo sentito che erano stati là molti cardinali e vescovi, ma soprattutto in forma molto privata. Anche il mio pellegrinaggio era del tutto personale: un pellegrinaggio di supplica e di ringraziamento in un luogo dal quale in 28 anni ho visto provenire molti frutti impressionanti. Quindi era per me importante andare di persona in questo luogo che è diventato uno dei più grandi luoghi di pellegrinaggio nel mondo. Il primo grande gruppo di preghiera a Vienna si era raccolto nei primi anni '80 presso i domenicani. Noi domenicani notavamo che la chiesa era sempre piena, e che queste veglie di preghiera avvenivano anche durante tutta l'estate, che molti giovani venivano e pregavano con una costanza impressionante. Quando sono diventato vescovo, ho notato come molti dei nostri sacerdoti più giovani erano fortemente ispirati da Medjugorje, e come questo fenomeno avesse giocato un ruolo nel loro personale cammino al sacerdozio. Un terzo fenomeno sono le conversioni. Non c'è, oltre a Taizé, nessun incontro che metta insieme tante persone giovani come il Festival dei Giovani di Medjugorje. Da questo deriva l'importanza a livello mondiale del fenomeno.

DT: Impressionante a Medjugorje è anche la cultura della confessione.

Schönborn: Ho confessato io stesso due ore e mezza. Molti, che da 20 o 30 anni non la facevano, hanno riscoperto lì la confessione. Questa riscoperta del sacramento della penitenza avviene ad ogni livello. Quando si mettono insieme tutte queste cose sorge la domanda: che aspetto ha l'albero che porta tali frutti? Vi è una grammatica teologica delle apparizioni; la Madre di Dio ha chiaramente un approccio "pastorale". Le apparizioni sono un fenomeno universale. Non c'è quasi nessun paese che non abbia tali manifestazioni che si imprimono in quel paese e al di fuori di esso. Senza pregiudicare un definitivo pronunciamento della Chiesa, faccio notare che dal 1981 si è assistito a Medjugorje a fenomeni aventi una forte somiglianza con altre apparizioni mariane. La questione del perché la cosa duri così a lungo è un altro problema. In questa regione estremamente povera, arida, ma caratterizzata da una profonda, autentica religiosità cattolica, dei bambini sono entrati in contatto con questa apparizione e l'hanno testimoniata. C'è una caratteristica fondamentale che attraversa molte apparizioni: anche a Lourdes era una ragazza di 14 anni, e in un luogo impossibile. Maria non appare quasi in nessun posto ai Vescovi, ma quasi sempre i suoi messaggi sono diretti anche a sacerdoti e vescovi.

DT: Che cosa intende per "grammatica" delle Apparizioni?

Schönborn: Le apparizioni hanno il loro proprio linguaggio: sono rivolte ai piccoli, insignificanti per il mondo. I messaggi sono sempre semplici, non complicati, ma arrivano al nocciolo del Vangelo e del messaggio cristiano. Da questo si ha un criterio distintivo: tutti i messaggi straordinari sono sospetti fin dall'inizio. E' impressionante che già il secondo giorno delle apparizioni la parola "pace" sia stata centrale e che Maria a Medjugorje sia venerata come "Regina della Pace". Dieci anni più tardi, scoppia la prima guerra balcanica. Il messaggio di base è la preghiera, e perché la Madre di Dio non dovrebbe continuamente ricordarci questo messaggio? Alla grammatica della Madre di Dio per me appartiene anche il suo chiamarci "figli miei", senza distinzione fra piccoli o grandi, giovani o vecchi.

DT: Un giudizio definitivo da parte della Chiesa non c'è ancora.

Schönborn: La posizione ufficiale della Conferenza i Vescovi jugoslavi del 1991, che è stata accolta almeno due volte dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, è per me una linea guida ideale, ed è bene attenersi ad essa. Circa i fenomeni, il Magistero della Chiesa non si esprime in modo definitivo: "Non è accertato che i fenomeni siano soprannaturali." La scelta di questa formula lascia aperta la possibilità che siano soprannaturali. La chiesa sta procedendo con consapevole prudenza, per non impedire i frutti, ma anche per premunirsi contro le aberrazioni, che sono sempre possibili.

DT: La chiesa deve emettere un verdetto definitivo una volta che i fenomeni siano conclusi?

Schönborn: Ci sono molti luoghi di apparizioni mariane, dove non c'era per tanto tempo alcun giudizio della Chiesa, ma ciononostante i pellegrinaggi avevano luogo. Per questo la seconda e terza frase della Dichiarazione del 1991 sono così importanti, vale a dire che non sono possibili i pellegrinaggi ufficiali a Medjugorje. Al tempo stesso, tuttavia, è stato sottolineato che dovrebbe essere data ai molti pellegrini la cura spirituale. Ciò include il servizio alle confessioni, perché Medjugorje è diventato uno dei luoghi di confessione più grandi del mondo. Come vescovo diocesano vedo in questo la mia concreta responsabilità verso persone che a Medjugorje cercano e ricevono un impulso spirituale. Medjugorje ha sviluppato una sua dinamica propria, che ha indubbiamente ricevuto l'impulso iniziale da parte dei ragazzi che hanno riferito i messaggi della Madre di Dio. Nel frattempo però, questo fenomeno gioca un ruolo subordinato. Che cosa fanno le migliaia di pellegrini che vengono a Medjugorje oggi? Pregano! Ogni giorno recitano tutto il Salterio, prendono parte all'adorazione eucaristica. Non ci sono attrazioni turistiche ma i pellegrini trascorrono ore in preghiera, e fanno lo sforzo di salire il Monte della Croce recitando la Via Crucis, e col rosario pregano salendo il Podbrdo. La gente ha una nostalgia di tornare incredibile, come a Lourdes. Me lo posso solo spiegare con la vicinanza della Madre di Dio che fa bene alla gente. C'è qualcosa di confortante, che porta aiuto, forza. Confesso: vorrei assolutamente tornare a Medjugorje! Conosco molte persone che si sentono così. E' la Madre di Dio la miglior guida a suo Figlio.

DT Indipendente dal riconoscimento delle apparizioni, Medjugorje è certamente un luogo di grazia?

Schönborn: per dubitare che a Medjugorje scorrono fiumi di Grazia, dobbiamo chiudere gli occhi. Per me questa è una evidenza che la Chiesa non può certo ignorare. È troppo chiaro che qui agisce la pienezza della Grazia. Per quanto riguarda l'aspetto carismatico, le locuzioni, le parole, faccio riflettere che S. Faustina per anni ha avuto apparizioni di Gesù quasi ogni giorno. Questo fu accuratamente studiato da Roma, inizialmente in modo molto critico, ma gli esami successivi dimostrarono senza alcun dubbio la solidità delle apparizioni. In tema di locuzioni e visioni la Chiesa è sempre stata molto prudente, ed è bene sia così. La cosa importante è che i frutti non vengano ostacolati. Sono particolarmente colpito dal grande numero di opere sociali che sono nate dall'impulso di Medjugorje: per esempio la Comunità Cenacolo, che ha un incredibile successo con i tossicodipendenti, che trovano la guarigione in una forte vita cristiana. Medjugorje è diventata un trampolino di lancio per la Comunità Cenacolo, perché da questo luogo il messaggio di speranza si è diffuso tutto il mondo. Un secondo esempio è il Villaggio della Madre, fondato da Padre Slavko inizialmente per le donne vittime di stupro e della terribile guerra.

DT: Lei ha citato i buoni frutti - le conversioni, vocazioni, confessioni - e i contenuti che non sono in contrasto col Vangelo e con la dottrina. Cosa può esaminare ancora la Chiesa?

Schönborn: Certo è un elemento importante anche la credibilità personale dei testimoni. Può anche essere un segno dei tempi che i veggenti siano sposati e abbiano famiglia. Credo che dovremmo indagare Medjugorje alla luce del Concilio Vaticano II: il famoso "sensus fidelium", che non cerca tanto lo straordinario, bensì il rafforzamento della fede nella vita quotidiana. Nel messaggio di Medjugorje si tratta sempre della normale vita cristiana di tutti i giorni. Che cosa si impara dalla Madre di Dio? La fede nel quotidiano! Per me Medjugorje è una scuola di normale vita cristiana.

DT: Lei fa una distinzione tra lo slancio iniziale e gli eventi successivi. Perché?

Schönborn: Lo slancio iniziale ha messo in moto l'evento. Il fatto che i messaggi continuano, gioca sicuramente un ruolo importante per i pellegrini che rimangono in contatto con Medjugorje. Senza la spinta iniziale non ci sarebbe Medjugorje. Non voglio speculare sul riconoscimento. Per me, come vescovo, è importante che nei messaggi non ci sia qualcosa che contraddice la fede: che Maria in questo momento si manifesti come "Regina della Pace" è la loro firma; idem l'accento sulla conversione, perché c'è pace con l'altro solo quando c'è pace con Dio.

DT: Molte persone hanno cambiato la loro vita a e attraverso Medjugorje. C'è qualcosa di diverso che vuol fare dopo questa visita?

Schönborn: Se così fosse non lo direi. Ma una cosa ho capito attraverso gli anni di unione con Lourdes: che ci dobbiamo far guidare molto più concretamente dalla Madonna. Come raggiunge Maria il cuore degli uomini? Viviamo in un paese dove il numero di fuoriusciti dalla Chiesa costituisce il secondo più grande "gruppo religioso". Molte di queste persone però hanno nostalgia di Dio. Vediamo cosa succede alle persone che si recano a Lourdes e a Medjugorje: qui le ferite vengono guarite e il cuore si apre. Come lo fa questo Maria nel nostro tempo? Per me è diventato sempre più evidente, dobbiamo farci ispirare dalla pastorale di Maria. I messaggi contengono pochi appelli morali, ma se i cuori si lasciano toccare da Maria e si rivolgono a Dio, poi le cose si sistemano, allora il "sì" alla vita nasce da una evidenza interiore. Un cuore convertito a Dio trova anche la strada giusta nelle questioni morali.

DT: Il suo viaggio è stato concordato con la Santa Sede? Riferirà alla Santa Sede le sue impressioni in merito?

Schönborn: sono andato a compiere questo pellegrinaggio per motivi del tutto personali. Io non nascondo ai miei confratelli il mio atteggiamento verso Medjugorje, che qui si è approfondito. Con molti vescovi ne ho parlato e continuerò a farlo. Anche questa è parte della opinione e del giudizio della Chiesa. Per molti dei pellegrini venuti a Medjugorje per S. Silvestro, era già una consolazione il fatto che c'era anche un cardinale.
Fonte: Kath.net -  "Info da Medju" -

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
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