ASCOLTA TUA MADRE

LE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA

 

FERMIAMO LA LEGGE CONTRO L'OMOFOBIA

 

TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000

CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
 
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
 
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
 
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
 
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
 
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.

 
DUE MINUTI PER LA VITA

Due minuti al giorno è il tempo che invitiamo ad offrire per aderire alla grande iniziativa di
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
 i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
 le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
 i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
 i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
 tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
 Salve Regina,
 Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
 Angelo di Dio,
 Eterno riposo.
Il progetto è quello di trovare 150.000 persone, che ogni giorno recitino le preghiere. Il numero corrisponde a quello - leggermente approssimato per eccesso – degli aborti accertati che vengono compiuti ogni giorno nel mondo, senza poter conteggiare quelli clandestini e quelli avvenuti tramite pillola del giorno dopo. Per raggiungere tale obiettivo occorre l’aiuto generoso di tutti coloro che hanno a cuore la difesa della vita.

“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)

Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
 

PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II

O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II


 

AREA PERSONALE

 

Messaggi del 15/01/2010

SI APRE L'AUTOSTRADA DELL'EUTANASIA? ”NO ALLA LEGGE SUL TESTAMENTO BIOLOGICO”

Post n°2939 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Il Comitato Verità e Vita si inserisce nel dibattito sul testamento biologico con un Manifesto Appello “Contro la legge sul testamento biologico - Contro ogni eutanasia”. Con questa iniziativa, il Comitato Verità e Vita intende esprimere – in forma pubblica e argomentata - un giudizio decisamente negativo sul testo di legge già approvato dal Senato della Repubblica.
Come si legge nella prima parte del lungo e dettagliato documento, “il giudizio negativo non nasce da alcun atteggiamento pregiudiziale, non si fonda su affrettate valutazioni di natura emotiva, non disconosce le buone intenzioni e gli sforzi di tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per l'approvazione di questo testo di legge.”
Nel Manifesto viene svolta un'attenta, minuziosa, approfondita valutazione dei contenuti della proposta di legge. Il risultato è un giudizio molto severo, tecnicamente documentato, circa gli effetti che una simile legge produrrebbe nell'ordinamento.
Il Comitato Verità e Vita, fin dal suo atto costitutivo, si è assunto il compito di “impegnarsi per denunciare pubblicamente, senza cedimenti e compromessi, l'esistenza di leggi intrinsecamente ingiuste, quali la legge 194/1978 sull'aborto volontario, la legge 40/2004 sulla fecondazione extracorporea e ogni legge che dovesse rendere lecita la pratica dell'eutanasia comunque denominata”. Ed è in coerenza con tale mandato che l'associazione formula un giudizio così negativo sul testo di legge all'esame della Camera dei Deputati.
Verità e Vita ribadisce che “l'uccisione intenzionale di un essere umano, realizzata con comportamenti attivi o omettendo cure doverose, con o senza il consenso della vittima, è sempre in ogni caso illecita e deve essere vietata e punita dalle leggi dello Stato”. La legge in discussione al Parlamento italiano aprirebbe più di una falla alla tenuta di questi principi, che per ora informano l'ordinamento giuridico italiano e in particolare il nostro Codice Penale.
Tutti coloro che condividono il Manifesto Appello potranno aderire con una firma, secondo le modalità descritte nel sito dell'associazione: www.comitatoveritaevita.it

Comunicato Stampa N. 78 - 11 Gennaio 2010
 
 
Manifesto Appello testamento biologico. Contro la legge sul testamento biologico. Contro ogni eutanasia
 
Il giudizio
1) Il Parlamento italiano sta per discutere e votare una proposta di legge sul cosiddetto “fine vita”. Il Comitato Verità e Vita intende esprimere – in forma pubblica e argomentata - un giudizio decisamente negativo sul testo di legge già approvato dal Senato della Repubblica. A questo scopo, Verità e Vita promuove un Manifesto appello, aperto all'adesione di tutti coloro che non approvano i contenuti e gli effetti di questa legge, e che quindi auspicano non diventi mai legge dello Stato.
2) Il nostro giudizio negativo non nasce da alcun atteggiamento pregiudiziale, non si fonda su affrettate valutazioni di natura emotiva, non disconosce le buone intenzioni e gli sforzi di tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per l'approvazione di questo testo di legge.
3) Il nostro giudizio nasce invece da una attenta, minuziosa, approfondita valutazione dei contenuti della proposta di legge, dall'analisi tecnicamente documentata degli effetti che una simile legge produrrebbe nell'ordinamento, e dal fermo riferimento ai principi che ispirano la nostra associazione.
4) Infatti, il Comitato Verità e Vita, fin dal suo atto costitutivo, si è assunto il compito di “impegnarsi per denunciare pubblicamente, senza cedimenti e compromessi, l'esistenza di leggi intrinsecamente ingiuste, quali la legge 194/1978 sull'aborto volontario, la legge 40/2004 sulla fecondazione extracorporea e ogni legge che dovesse rendere lecita la pratica dell'eutanasia comunque denominata”.
5) Vale la pena di ricordare che l'uccisione intenzionale di un essere umano, realizzata con comportamenti attivi o omettendo cure doverose, con o senza il consenso della vittima, è sempre in ogni caso illecita e deve essere vietata e punita dalle leggi dello Stato.
 
Cultura della morte: strategia della menzogna & eliminazione dei difettosi
1) Verità e Vita è consapevole di quanto tale compito sia arduo: operiamo in una società in cui gli attacchi alla vita di tutti gli uomini in condizioni di debolezza – embrioni in vitro, bambini prima della nascita, neonati prematuri, disabili, anziani poveri e in condizioni mentali precarie, persone in stato di incoscienza, persone affette da malattie progressive, morenti – si moltiplicano con modalità sempre più aggressive.
2) Come sempre, la strategia della “cultura della morte” si affida all'astuzia e alla menzogna: la cruda verità viene nascosta dietro espressioni volutamente neutre: procreazione medicalmente assistita o PMA, interruzione volontaria di gravidanza o IVG, autodeterminazione del paziente, dichiarazioni anticipate di trattamento o DAT lasciando credere siano cosa diversa dal testamento biologico.
3) I nemici della vita sanno imporre la menzogna per nascondere la realtà di quanto sta avvenendo: così l'embrione e il bambino prima della nascita scompaiono, della loro cruenta uccisione non si deve parlare; e ancora si insinua che quella dei disabili incoscienti non sia una “vera vita” e quindi che la loro soppressione non sia una “vera uccisione”.
4) Si sta sempre più affermando la pretesa di distinguere tra vite degne di essere vissute e vite indegne, inutili, superflue, costose per la collettività: vite di “non persone” o di uomini che “persone devono ancora diventare”, vite che qualcuno può decidere di sopprimere sulla base di qualunque esigenza o desiderio o necessità. Uomini senza diritti, uomini che devono farsi da parte, in un modo o nell'altro.
5) Le democrazie moderne si avviano così a negare quei principi fondamentali che rendono le società civili. Diritti riconosciuti fin dall'antichità nella dottrina del diritto naturale e ancora ribaditi nelle grandi Dichiarazioni sui diritti umani approvate negli ultimi secoli vengono spazzati via dal “totalitarismo gentile” dell'eugenetica legalizzata. Le società dei diritti fondamentali riconosciuti ad ogni uomo si trasformano in quelle che garantiscono i diritti dei più forti, dei più ricchi, dei più sani, contro i più deboli e indifesi che vengono schiacciati ed uccisi. In nome della pietà.
 
La legge sul fine vita: a chi gioverà veramente?
1) Nonostante alcune apparenze e alcuni espedienti linguistici, l'approvazione della cosiddetta “legge sulle dichiarazioni anticipate di trattamento” costituirebbe un ulteriore passo nella direzione della cultura di morte, e aprirebbe la strada all'eutanasia legalizzata.
2) La legge sul fine vita è un successo. Ma è un successo per coloro che in questi anni si sono impegnati nella costruzione di casi mediatici – su tutti la vicenda di Eluana Englaro, fatta morire di fame e di sete – allo scopo di “costringere” il Parlamento a legiferare in una materia già ampiamente presidiata dall'ordinamento giuridico, mediante il principio costituzionale di indisponibilità del diritto alla vita.
3) Oggi, in Italia non è lecito togliere la vita anche a chi ne faccia richiesta (omicidio del consenziente); non è lecito togliere la vita a chi non abbia potuto o voluto chiederlo (omicidio volontario); non è lecito aiutare qualcuno a uccidersi (istigazione al suicidio). Di più: il legislatore – ben consapevole che rendere efficace la volontà di farsi uccidere spalanca la porta ad uccisioni che prescindono da qualunque manifestazione di volontà – ha comunque reso del tutto inefficaci le richieste di morte provenienti da soggetti incapaci o in stato di deficienza psichica o minacciati, ingannati o suggestionati.
4) Come aggirare, allora, questo solido ostacolo alla discriminazione nei confronti delle categorie di uomini in stato di debolezza? La soluzione è una, anche se ha molti nomi: testamento biologico, dichiarazioni anticipate di trattamento (DAT), living will. L'idea è semplice: approvare una qualunque legge che, pur dichiarando nei suoi preamboli il divieto di ogni eutanasia, preveda l'efficacia giuridica di volontà espresse in precedenza. In questo modo viene svuotato dall'interno il divieto di suicidio assistito, così da permettere che certi malati non siano curati e nemmeno nutriti e idratati.
5) Così – senza nemmeno usare le parole “omicidio” o “suicidio” – diventerà possibile procurare la morte di pazienti che si trovano in determinate condizioni. La fittizia autodeterminazione porta automaticamente con sé la sostanza di ciò che si vuole ottenere: l'eutanasia dei malati. Anche in assenza della loro volontà.
 
La legge sul fine vita: ecco perché dire no
Purtroppo, il progetto di legge approvato dal Senato della Repubblica e attualmente in discussione alla Camera dei Deputati realizza compiutamente questo risultato. E lo realizza ben al di là delle intenzioni delle forze politiche e culturali che lo sostengono, convinte, spesso in buona fede, che questa legge sia “per la vita” e “contro l'eutanasia”.
Il Comitato Verità e Vita, fedele al suo compito di denunciare senza compromessi l'ingiustizia delle leggi che attentano alla vita degli uomini, segnala a tutte le persone oneste e di buona volontà la vera sostanza di questa normativa.
 
1) Altri possono scegliere al posto del paziente.
a) Nel testo sul fine vita è previsto (articolo 5 commi 6 e 7) che il tutore può decidere per l'interdetto, il curatore per l'inabilitato, l'amministratore di sostegno per l'assistito, i genitori per i figli minori. Stiamo parlando di assegnare a terze persone la decisione sulla vita e sulla morte di un paziente che non può dire alcunché (v. Eluana Englaro).
b) Il potere che il progetto di legge attribuisce a questi soggetti è enorme: essi possono rifiutare qualunque terapia per i loro assistiti e ai medici è vietato somministrare terapie in mancanza di consenso (articolo 2 comma 1), tanto che in caso di mancato consenso essi dovranno – se vorranno, ma senza essere obbligati a farlo – ricorrere al Giudice (articolo 8 comma 2).
c) I rappresentanti legali dei minori e degli incapaci possono rifiutare anche terapie salvavita (articolo 2 comma 7 e 3 comma 3): possono, cioè, rinunciare – per conto dei loro rappresentati – ad “ogni o ad alcune forme particolari di trattamenti sanitari in quanto ( da essi ritenute ) di carattere straordinario o sperimentale”: in sostanza possono lasciar morire per mancanza di terapie i loro assistiti e perfino rifiutare l'inserimento degli strumenti di nutrizione e idratazione artificiale.
d) I limiti a questo potere sono sostanzialmente apparenti : il medico non è obbligato a chiedere l'autorizzazione giudiziaria in caso di mancato consenso e i tutori o genitori dovranno soltanto seguire come “scopo esclusivo la salvaguardia della salute psicofisica” degli interdetti o dei minori: suprema beffa in un sistema in cui la tutela della salute può non coincidere con la difesa della vita e nel quale nessuno potrà intromettersi nella decisione dei rappresentanti legali .
e) In queste poche norme vi è già il via libera all'eutanasia per legge dei neonati prematuri con grave rischio di disabilità e di tutti i pazienti privi di coscienza che, una volta interdetti, saranno messi nelle mani dei loro tutori, anche in assenza di un testamento biologico .
 
2) La distruzione dell'arte medica
a) L'articolo 1 comma 1 lettera f) vieta al medico “trattamenti straordinari non proporzionati, non efficaci o non tecnicamente adeguati rispetto alle condizioni cliniche del paziente o agli obbiettivi di cura”. Il divieto di accanimento terapeutico avrebbe senso se si riferisse ai pazienti terminali, per i quali, in conseguenza di una malattia inguaribile e progressiva, la morte è prevista dai sanitari come imminente e inevitabile. Ma il progetto di legge estende il concetto di accanimento terapeutico anche ai casi di morte non imminente o non inevitabile; con l'espressione “pazienti in stato di fine vita” spalanca le porte a coloro che vedono l'accanimento tutte le volte in cui le terapie prestate non corrispondono alla loro volontà.
b) Ma questo divieto riguarda anche le terapie prestate ai minori e agli incapaci: ecco aperta la strada ad azioni giudiziarie di tutori o genitori contro i medici per costringerli ad interrompere cure da loro ritenute straordinarie, “sproporzionate rispetto agli obbiettivi” (ma se una persona è in stato vegetativo, quali sono gli obbiettivi?). Ecco, ancora, il via libera alle direzioni degli ospedali che – in ragione delle esigenze di spesa – potranno vietare ai propri medici determinate terapie. E, perché no, alle Presidenze delle Aziende Sanitarie per dettare linee guida in cui si definiranno certe cure sproporzionate o inadeguate.
c) Ma l'intimidazione dei medici, lo svuotamento della loro professionalità, l'impedimento ad ogni iniziativa individuale è completata e perfezionata dalla solenne proclamazione secondo cui “ogni trattamento sanitario è attivato previo consenso informato esplicito ed attuale del paziente prestato in modo libero e consapevole”, combinata alla previsione secondo cui la volontà del paziente “si esplicita in un documento di consenso informato, firmato dal paziente, che diventa parte integrante della cartella clinica”.
d) Il medico non ha più la missione – difficile, piena di responsabilità e di professionalità, affascinante – di tutelare la nostra salute e, se possibile, di salvare la nostra vita dalle malattie: non è più la persona di cui ci fidiamo e sul cui impegno, scrupolo, coraggio possiamo contare; è l'esecutore delle nostre volontà, il burocrate che – senza un foglio scritto – non si muove, non può muoversi.
e) Senza consenso scritto (anche da parte dei tutori e dei genitori) i medici non hanno nessun obbligo di intervenire nei confronti dei malati; anzi: hanno il divieto di intervenire. E così la morte – per inedia o disidratazione o per omissione di terapie – non sarà più imputabile all'inerzia del medico, che non avrà alcuna responsabilità.~
 
3) Le DAT, ovvero l'illusione dell'autodeterminazione.
a) Tutto questo avviene prima e a prescindere dalle norme sul testamento biologico: norme che appaiono, così, uno specchietto per le allodole per nascondere la vera sostanza della legge. Anche le norme sulle Dichiarazioni anticipate di trattamento mostrano quanto poco al legislatore interessi la volontà di ciascuno di noi, sano o malato.
b) In base all'articolo 4 commi 1 e 2, è sufficiente la firma apposta su un foglio dattiloscritto per attuare le DAT. E' singolare: per lasciare una casa in eredità bisogna scrivere il testamento di proprio pugno, per la sicurezza che chi scrive sappia quello che dispone: per far morire lecitamente per mancanza di cure salvavita basta la firma di un diciottenne.
c) Il testo parla di una “compiuta e puntuale informazione medico-clinica” che dovrebbe essere fornita prima della firma: ma quale informazione seria può essere fornita ad una persona in piena salute spinta ad immaginarsi una condizione di malattia futura e incerta? Quanti e quali patologie il medico di famiglia dovrà rappresentare al suo assistito per essere sicuro che egli abbia una “piena consapevolezza”? Tutte quelle che possono portare alla morte?
d) Chi garantirà che chi firma lo faccia “in piena libertà” (articolo 4 comma 2)? Il medico di famiglia che, tra una prescrizione e l'altra, dovrà far firmare le dichiarazioni anticipate? Chi tutelerà i soggetti rimasti soli che si sentono abbandonati e di peso agli altri, oppure le persone affette da depressione? Il medico sarà in grado di rendersi conto se c'è “minaccia, suggestione o inganno”?
e) Non è davvero un caso che un grande potere venga attribuito al fiduciario dell'incapace (articolo 6): ancora una volta sarà lui – e non l'ingenuo firmatario delle dichiarazioni anticipate – a decidere se e come curare l'incapace, a negare il consenso alle terapie e a instaurare controversie contro il medico che si ostina a seguire la propria coscienza (articolo 7 comma 3).
f) E' vero che la proposta di legge non permette di inserire nelle DAT quelle indicazioni che integrino le fattispecie di omicidio del consenziente o di aiuto al suicidio (articolo 3 comma 4); e che si vieta al medico di prendere in considerazione indicazioni orientate “a cagionare la morte del paziente” (articolo 7 comma 2); ma queste disposizioni si potranno applicare, in realtà, all'uccisione diretta e attiva del paziente; non all'omissione di cure: l'eutanasia – lo sappiamo – si esegue anche così, omettendo di curare uomini o bambini che, se assistititi, sopravvivrebbero (abbandono terapeutico).
g) E' vero che le dichiarazioni anticipate sono definite dalla proposta di legge “non obbligatorie” (articolo 4 comma 1); ma il riferimento è all'obbligo del singolo medico: esse saranno giuridicamente efficaci verso la struttura sanitaria e l'ordinamento in generale e il medico recalcitrante sarà sostituito da uno disponibile.
Conclusioni
Verità e Vita non può che dire fermamente no alla proposta di legge sul fine vita. L'Italia non ha bisogno di questa legge: auspichiamo che venga respinta, consapevoli che – a prescindere dalle intenzioni di chi la sostiene e da alcune dichiarazioni di principio condivisibili – essa introduce l'eutanasia legale nel nostro Paese. Il testo proclama di “riconoscere e tutelare la vita umana quale diritto inviolabile e indisponibile” (articolo 1 comma 1 lettera a), ma vi è in questo un'inquietante analogia con il legislatore della legge 194, che affermava di “tutelare la vita dal suo inizio”, e poi rendeva lecito l'aborto a richiesta. Non esiste nessun male minore da evitare: per impedire il ripetersi di altri casi come quello di Eluana Englaro basterebbe una legge che vietasse l'interruzione di alimentazione e idratazione artificiale ai soggetti incoscienti, che siano in grado di riceverla con beneficio. Solo mantenendo integro il divieto di omicidio del consenziente e di suicidio assistito, e valorizzando l'arte e la professionalità dei nostri medici, potremo davvero rispettare la vita e la dignità di ogni uomo. - Il Comitato Verità e Vita - 11 gennaio 2010 - fattisentire -

 
 
 

15 GENNAIO LA VERGINE DEI POVERI DI BANNEUX

Post n°2938 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

Banneux Notre-Dame, villaggio del comune di Louveigné, si trova sull'altopiano delle Ardenne a 352 metri sul livello del mare. E' situato a 25 Km da Liegi, capoluogo della provincia di questo nome e grande città industriale.Il villaggio di Banneux è raggruppato attorno alla chiesa. Qualche piccola fattoria è disseminata nei dintorni. Nel complesso la regione è povera. Sulla sinistra della strada che va da Louveigné a Pepinster, a 1 Km dalla chiesa, c'è una modesta casa d'operai, abitata dalla famiglia Becò. Il luogo, umido e paludoso, è chiamato "la Fange" (il fango). Di fronte, dall'altro lato della strada, cominciano i grandi boschi di abeti che si estendono su tutta la parte orientale del Belgio. Davanti alla casa un piccolo giardino, o meglio un orticello. Nel 1933 la famiglia si componeva del padre, della madre e di sette bambini, ai quali se ne sarebbero aggiunti in seguito altri quattro. La maggiore di loro, Marietta, è nata il Venerdì 25 marzo 1921, festa dell'Annunciazione che era, in quell'anno, il Venerdì della Settimana Santa, il giorno nel quale la Croce è solennemente venerata. Ma presso i Becò non c'era alcuna croce. In questo ambiente piuttosto squallido, la religione teneva poco posto. Erano trascurate tutte le pratiche religiose e Marietta non si sottraeva all'atmosfera che regnava nella famiglia.

PRIMA APPARIZIONE

Il 15 Gennaio 1933, domenica, la neve e il ghiaccio hanno coperto "la fange", il vento soffia gelido e tagliente. Sono le 7 di sera. Marietta, guardando dai vetri della finestra della cucina, dalla quale vede l'orto, la strada e il bosco di abeti, spia il ritorno del fratello Julien, uscito di casa fin dal mattino con alcuni suoi compagni. Nello stesso tempo sorveglia il sonno dell'ultimo nato, addormentato nella culla. All'improvviso scorge a qualche metro di distanza, nel giardino, una Signora splendente, ritta, immobile, leggermente chinata verso sinistra. - Oh, mamma - grida Marietta - c'è una bella Signora in giardino!... Io ti dico che è la Madonna: Ella mi sorride. E' talmente bella! - Marietta prende una corona che un giorno aveva trovato lungo la strada di Tancrémont e si mette a recitare il rosario mentre contempla con stupore l'apparizione. Ma ecco che la Signora le fa cenno di andare da lei. Marietta comprende l'invito e, lasciando la finestra, si appresta ad uscire. La mamma, impaurita, pensando ad una stregoneria, non vuole che Marietta esca e chiude la porta a chiave. Marietta ritorna alla finestra, ma la bella Signora è sparita.

SECONDA APPARIZIONE

Tre giorni più tardi, il mercoledì 18 Gennaio, verso le 7 di sera, Marietta, vincendo la paura del buio, esce di casa. Ella cade in ginocchio sul sentiero che, dalla soglia della casa, va fino alla siepe del giardino. Prega a bassa voce, guardando un po' verso il luogo ove la Domenica precedente aveva visto la Signora luminosa. Tutto ad un tratto Marietta tende le braccia: la Signora le è apparsa al di sopra del bosco, piccolissima nel cielo. Man mano che le si avvicina, si ingrandisce. Passando tra le cime di due grandi abeti, Ella si ferma a qualche passo dalla fanciulla, al di sopra del terreno gelato dal quale la separa una piccola nube grigia. Marietta prega sottovoce, il rosario in mano, lo sguardo rivolto verso l'alto: ella contempla la Signora sorridente che muove dolcemente le labbra come se pregasse. Questa preghiera silenziosa dura una ventina di minuti. Poi la Signora le fa cenno di seguirla e s'allontana, indietreggiando. Marietta la segue, varca la siepe e s'avvia sulla strada. D'un tratto si ferma, s'inginocchia, resta ferma in questa posizione recitando alcune "Ave", si rialza e continua il suo cammino. Un po' più in là cade ancora in ginocchio. Di nuovo si rialza, obbedendo ad un gesto di richiamo della Signora che ha ripreso a spostarsi. Improvvisamente piega a destra verso una sorgente che scorre lungo il bordo della strada. Marietta si inginocchia sull'orlo del fosso mentre la Signora si posa al di sopra della scarpata. Ella dice a Marietta: - Metti le mani nell'acqua. - Senza esitare la bambina ubbidisce e il rosario le scivola dalle mani che ella ha disgiunte per bagnarle, accuratamente, nell'acqua. La Signora dice ancora: - Questa sorgente è riservata per me - E prende congedo dicendo : - Buona sera, arrivederci! - Poi si alza al di sopra degli abeti vicini alla sorgente, tenendo sempre il viso rivolto verso la bambina, diventando sempre più piccola man mano che si allontana.

TERZA APPARIZIONE

Verso le 7 di sera del giovedì 19 Gennaio, Marietta, accompagnata dal padre e con un vecchio soprabito in testa per difendersi meglio dal freddo, esce di casa. A qualche passo di distanza si inginocchia, nonostante che il terreno sia coperto di neve e prega sottovoce. Subito ella stende le braccia e grida: - Oh eccola! - Un attimo di silenzio, poi chiede : - Chi siete voi, bella Signora? - La Signora risponde : - Io sono la VERGINE DEI POVERI. - Poi la Madonna guida la bambina alla sorgente. Marietta cammina tranquilla, si inginocchia nei punti dove si era fermata la sera precedente. Presso la sorgente, s'inginocchia tenendo lo sguardo fisso un poco in alto, sul pendio dove si è fermata la Madonna. Marietta domanda ancora: - Bella Signora, voi ieri avete detto: questa sorgente è riservata per me. Perchè per me? - E così dicendo, porta la mano al petto, indicando se stessa. Il sorriso della Madonna si accentua ancora di più e risponde che la sorgente è "per tutte le nazioni... per i malati..." Marietta ripete queste parole con voce chiara e netta e aggiunge : - Grazie, grazie. - La Madonna soggiunge dolcemente : - Io pregherò per te. Arrivederci. - E poi si allontana come la sera precedente, rimpicciolendo man mano, al di sopra degli abeti.

QUARTA APPARIZIONE

Il Venerdì 20 Gennaio, Marietta è indisposta, ciò però non le impedisce di uscire di casa verso le 7 di sera. Inginocchiata nel giardino, recita il suo rosario. Dopo due minuti grida : - Eccola ! - Poco dopo domanda con voce chiara : - Che cosa desiderate, bella Signora? - La Madonna risponde : - Desidererei una piccola cappella. - Poi disgiunge le mani e le stende orizzontalmente senza staccarle dal petto. Con la mano destra, ella traccia un segno di croce per benedire la bambina, pi sparisce. In questo momento Marietta perde i sensi. Aiutato da un vicino, il padre, impaurito, la trasporta in casa dove ella riprende ben presto conoscenza e poi si addormenta tranquillamente. Dal 21 Gennaio all'11 Febbraio, tutte le sere alle 7, Marietta va a pregare al suo solito posto. Sovente il freddo è pungente, ma Marietta si ostina. In quei giorni di attesa soltanto lei crede veramente nella Madonna di Poveri che ella vuole rivedere a qualunque costo: la rivedrà.

QUINTA APPARIZIONE

Il Sabato, 11 Febbraio, Marietta è di nuovo inginocchiata in giardino: è presente un gruppetto di persone. Alla fine della seconda corona, di scatto Marietta si alza, si dirige verso la siepe del giardino, avanza verso la sorgente, di fronte alla scarpata, si inginocchia, si china, immerge la mano nell'acqua, poi si segna con il crocifisso del suo rosario. La Madonna le dice : - Io vengo ad addolcire la sofferenza, arrivederci. - Poi si allontana come al solito.

SESTA APPARIZIONE

La Madonna non si fa vedere fino al Mercoledì 15 Febbraio. Quella sera Ella si mostra di nuovo agli occhi rapiti della bambina che le dice : - Santa Vergine, il Cappellano mi ha detto di chiedervi un segno. - La Madonna risponde - Credete in me, io crederò in Voi. - Poi confida un segreto alla bambina e al momento di allontanarsi aggiunge: - Pregate molto, arrivederci.

SETTIMA APPARIZIONE

Il lunedì 20 Febbraio c'è la neve e fa molto freddo. Alla fine della seconda decina del rosario, Marietta tende d'improvviso le braccia e la sua preghiera si fa più concitata. La bella Signora è discesa come al solito e guida la bambina verso la sorgente. Marietta si inginocchia nei soliti punti e prega senza fermarsi. Alla sorgente, la Madonna, sorridendo come al solito le dice : - Mia cara bambina, pregate molto. - Dopo ciò Ella, cessando di sorridere, aggiunge con voce grave, prima di andarsene: - Arrivederci.

OTTAVA APPARIZIONE

Il Giovedì 2 Marzo , piove a dirotto. All'inizio della terza corona, all'improvviso la pioggia cessa. Il cielo si rasserena e brillano le stelle. D'improvviso la bambina tace e tende le braccia. La Madonna le appare per l'ottava ed ultima volta: ha il volto serio e non sorride più. Dice : - Io sono la MADRE DEL SALVATORE LA MADRE DI DIO. - E mentre un velo di tristezza copre il suo volto, la Madonna le fa la sua ultima raccomandazione : - Pregate molto. Addio. - Stende le mani sulla bambina e la benedice con un segno di croce. Una commissione episcopale venne incaricata nel 1935 di investigare sugli avvenimenti di Banneux. Nel maggio del 1942 il Vescovo di Liegi approvò il culto della Vergine dei Poveri. Le apparizioni ricevettero un’approvazione preliminare nel 1947 e quella definitiva nel 1949. Mariette Beco dopo la fine delle apparizioni e per il resto della sua vita ha cercato di condurre una vita normale, cercando di evitare ogni sorta di clamore e pubblicità. Si è poi sposata ed ha messo su famiglia.

- nonsoloperfede -

 
 
 

GABRIELLE BITTERLICH E L'ARCANGELO GABRIELE

Post n°2937 pubblicato il 15 Gennaio 2010 da diglilaverita
Foto di diglilaverita

L’austriaca Gabrielle Bitterlich è la fondatrice dell’ associazione cattolica Opus Angelorum. Gabrielle nasce a Vienna il 1 novembre 1896 a Vienna. Sin dall’infanzia è guidata visibilmente dall’angelo custode nel cammino dell’obbedienza alla volontà di Dio. Il 23 Maggio 1919 si sposa con Hans Bitterlich a Insbruch. Pur compiendo fedelmente i doveri di sposa e di madre con tre figli più tre orfani di guerra adottati, ella aiuta i poveri e gli ammalati si impegna nella preghiera di espiazione specialmente per i sacerdoti e i religiosi. Ogni venerdì partecipa spiritualmente alla Passione del Signore. Nel 1949 dà inizio all’Opus Angelorum. Nel 1961 il vescovo di Innsbruck erige la confraternita degli angeli custodi. Nel 1971, vedova da dieci anni si trasferisce nel castello di San Petesberg, vicino ad Insbruck, dove muore il 4 aprile 1978. Riguardo all’arcangelo Gabriele la Bitterlich scrive: " Egli porta il desiderio di Dio alla purissima Vergine, egli è presente con il messaggio più grande e più importante che mai Dio abbia inviato nella creazione, il messaggio dell’incarnazione di Dio. Egli sta davanti a Maria, perché egli è il messaggero di Dio, e a nessun angelo è concesso senza espresso volere di Dio, di guardare entro il cuore dell’uomo. Egli conosce bene l’elevatezza di questa creatura di Dio, egli conosce le promesse che si collegano alla nascita del suo Signore e Dio, ma il "Si" di Maria non è ancora pronunciato, egli porta ancora incompiuto il desiderio di Dio sull’incarnazione. Solo quando nel silenzio la voce della Vergine suonò il "Fiat mihi", che la faceva Madre di Dio, Madre dei dolori, Regina, solo allora il grande messaggero di Dio cadde in ginocchio. Egli è il primo ad adorare il suo Signore nell’istante del concepimento del Verbo nel purissimo grembo. Mesi prima san Gabriele stava davanti a Zaccaria anche con un annuncio, quello della nascita di san Giovanni. Ma Zaccaria non volle credere. L’angelo lo colpì facendolo diventare muto. Non facciamoci illusioni circa il potere degli angeli! Anche se sono invisibili, sono tuttavia qui! Anche se essi non ci parlano forte, essi sentono tanto meglio e anche il nostro cuore li sente molto bene, solo che spesso noi non vogliamo ammetterlo. Gli angeli sono messaggeri di Dio ed essi ci stanno sempre intorno per volere di Dio! San Gabriele non è soltanto l’arcangelo che protegge i sacerdoti e le persone consacrate a Dio, i servi e le serve di dio in nascondimento, l’angelo che presiede il santo sacramento del battesimo, egli è anche l’Alto Principe, il custode e il tutore della Terra che un giorno verrà con il libricino dei debiti per la resa dei conti. Egli è il tutore del triplice regno di Maria che ci dice " Ascoltate la mia voce"! Egli raduna sotto di se tutti gli angeli custodi, che trasmettono agli uomini la perspicacia e l’obbedienza con la velocità di un battito d’ala. Come angelo del sacerdozio egli è diventato il portatore della parola di Dio agli uomini. Egli è l’angelo della speranza e della pace". Gabrielle Bitterlich in onore di san Gabriele ha composto una breve preghierina che invito tutti i cristiani a recitare in onore dell’angelo dell’Annunciazione, eccola: " O Arcangelo San Gabriele, aiutaci ad essere puri e pronti, aiutaci a diventare luogo di riposo di Dio. Amen". - don Marcello Stanzione - Pontifex-

 
 
 
 
 

INFO


Un blog di: diglilaverita
Data di creazione: 16/02/2008
 

 

LE LACRIME DI MARIA

 

MESSAGGIO PER L’ITALIA

 

Civitavecchia la Madonna piange lì dove il cristianesimo è fiorito: la nostra nazione, l'Italia!  Dov'è nato uno fra i più grandi mistici santi dell'era moderna? In Italia! Padre Pio!
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi

 

 

 
 

SAN GIUSEPPE PROTETTORE

  A TE, O BEATO GIUSEPPE

A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso, possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 26
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Gennaio 2010 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
        1 2 3
4 5 6 7 8 9 10
11 12 13 14 15 16 17
18 19 20 21 22 23 24
25 26 27 28 29 30 31
 
 
 

ARTICOLI DI FEDE MOLTO BELLI

 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963