ASCOLTA TUA MADRELE LACRIME DI UNA MADRE NON ASCOLTATA |
VERGINE MADRE
«Vergine madre, figlia del tuo Figlio, umile e alta più che creatura, termine fisso d'eterno consiglio, tu se' colei che l'umana natura nobilitasti sì, che 'l suo fattore non disdegnò di farsi sua fattura. Nel ventre tuo si raccese l'amore per lo cui caldo ne l'eterna pace così è germinato questo fiore. Qui se' a noi meridïana face di caritate, e giuso, intra i mortali, se' di speranza fontana vivace. Donna, se' tanto grande e tanto vali, che qual vuol grazia ed a te non ricorre, sua disïanza vuol volar sanz'ali. La tua benignità non pur soccorre a chi domanda, ma molte fiate liberamente al dimandar precorre. In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna quantunque in creatura è di bontate».
TELEFONO VERDE "SOS VITA" 800813000
CHE COSA E' IL TELEFONO "SOS VITA"?
È un telefono “salva-vite”, che aspetta soltanto la tua chiamata. E' un telefono verde, come la speranza la telefonata non ti costa nulla,
Vuole salvare le mamme in difficoltà e, con loro, salvare la vita dei figli che ancora esse portano in grembo.
E quasi sempre ci riesce, perché con lui lavorano 250 Centri di aiuto alla vita.
Il Movimento per la vita lo ha pensato per te
Puoi parlare con questo telefono da qualsiasi luogo d’Italia: componi sempre lo stesso numero: 800813000.
Risponde un piccolo gruppo di persone di provata maturità e capacità, fortemente motivate e dotate di una consolidata esperienza di lavoro nei Centri di aiuto alla vita (Cav) e di una approfondita conoscenza delle strutture di sostegno a livello nazionale. La risposta, infatti, non è soltanto telefonica.
Questo telefono non ti dà soltanto ascolto, incoraggiamento, amicizia, ma attiva immediatamente un concreto sostegno di pronto intervento attraverso una rete di 250 Centri di aiuto alla vita e di oltre 260 Movimenti per la vita sparsi in tutta Italia.
preghiera per la vita nascente che si sta diffondendo in Italia dal 7 ottobre 2005 in
occasione della festa e sotto la protezione della Beata Vergine Maria, Regina del Santo Rosario.
Nella preghiera vengono ricordati ed affidati a Dio:
i milioni di bambini uccisi nel mondo con l’aborto,
le donne che hanno abortito e quelle che sono ancora in tempo per cambiare idea,
i padri che hanno favorito o subito un aborto volontario o che attualmente si trovano accanto ad
una donna che sta pensando di abortire,
i medici che praticano aborti ed il personale sanitario coinvolto, i farmacisti che vendono i
prodotti abortivi e tutti coloro che provocano la diffusione nella società della mentalità abortista,
tutte le persone che, a qualsiasi livello, si spendono per la difesa della vita fin dal concepimento.
Le preghiere da recitarsi, secondo queste intenzioni, sono:
Salve Regina,
Preghiera finale della Lettera Enciclica Evangelium Vitae di Giovanni Paolo II
Angelo di Dio,
Eterno riposo.
“Con iniziative straordinarie e nella preghiera abituale,
da ogni comunità cristiana, da ogni gruppo o associazione,
da ogni famiglia e dal cuore di ogni credente,
si elevi una supplica appassionata a Dio,
Creatore e amante della vita.”
(Giovanni Paolo II, Evangelium Vitae, n. 100)
Ulteriori informazioni su: www.dueminutiperlavita.info
PREGHIERA A MARIA PER LA VITA GIOVANNI PAOLO II
O Maria, aurora del mondo nuovo, Madre dei viventi,
affidiamo a Te la causa della vita:
guarda, o Madre, al numero sconfinato di bimbi cui viene impedito di nascere,
di poveri cui è reso difficile vivere, di uomini e donne vittime di disumana violenza, di anziani e malati uccisi dall'indifferenza o da una presunta pietà.
Fà che quanti credono nel tuo Figlio sappiano annunciare con franchezza e amore agli uomini del nostro tempo il Vangelo della vita.
Ottieni loro la grazia di accoglierlo come dono sempre nuovo,
la gioia di celebrarlo con gratitudine in tutta la loro esistenza
e il coraggio di testimoniarlo con tenacia operosa, per costruire,
insieme con tutti gli uomini di buona volontà, la civiltà della verità e dell'amore
a lode e gloria di Dio creatore e amante della vita.
Giovanni Paolo II
AREA PERSONALE
Messaggi del 02/02/2010
Post n°3037 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
L'aborto è un grave peccato. Dovete aiutare molto le donne che hanno abortito. Aiutate loro a capire che è un peccato. Invitatele a chiedere perdono a Dio e ad andare a confessarsi. Dio è pronto a perdonare tutto, poiché la sua misericordia è infinita. Cari figli, siate aperti alla vita e proteggetela." (1 SET 1992) |
Post n°3036 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
Infuria la polemica sulla fotografia d’antan che ritrae Emma Bonino, improbabile ostetrica, nell’atto di praticare un aborto con una pompa per bicicletta. La foto è autentica, e quella con il camice bianco è proprio la candidata radicale alla presidenza della regione Lazio, appoggiata anche dal Partito Democratico che, per bocca del suo segretario, l’ha definita una «fuoriclasse». La vicenda mi ha rinverdito reminiscenze liceali. A metà degli anni settanta nelle scuole italiane era calata la cappa plumbea dell’ideologia, che portò, tra l’altro, anche all’esplosione del tragico fenomeno della lotta armata. Divorzio e aborto furono un vero e proprio spartiacque culturale fra due diverse concezioni antropologiche. Soprattutto sull’aborto, poi, lo scontro divenne feroce, perché tutti comprendevano quale fosse la vera posta in gioco. Fu in quel clima di antagonismo perenne (io vestivo allora i panni dell’oscurantista clericale), che un giorno una mia compagna di classe radicale, M.F., durante uno dei nostri consueti match verbali, mi parlo di un’eroina – tale Emma Bonino – che praticava aborti utilizzando una pompa per bicicletta con la valvola rovesciata. Mi sembrò una macabra boutade, una tipica provocazione radicale di cattivo gusto. Verificai, invece, che era drammaticamente vero. Emma Bonino era stata una cofondatrice (1973) del CISA, il Centro d'Informazione sulla Sterilizzazione e sull'Aborto, che era, formalmente, un’associazione con lo scopo di fornire informazione e assistenza su contraccezione, sterilizzazione e aborto. In realtà si trattava di un vero e proprio abortificio artigianale. La sede del CISA era quella storica del Partito Radicale a Milano, in Corso di Porta Vigentina. Anche la storia della pompa era vera. Si trattava, come verificai, di un adattamento grossolano del cosiddetto metodo Karman, consistente nell'introdurre nell’utero della donna un tubo di gomma collegato, appunto, ad una pompa che procedeva all’aspirazione dell’embrione. L’istantanea che ritrae Emma Bonino mostra i rudimentali attrezzi chirurgici utilizzati per interrompere la gravidanza: una pompa per bicicletta, un dilatatore di plastica e un vaso dentro cui doveva finire “il contenuto” dell’utero. Tragici sono i dati dell’esperienza legata a quell’opificio di morte sans façon. E’ la stessa Emma Bonino, in un’intervista al settimanale “Oggi” del 29 luglio 1976, ad elencare la macabra conta: «Tra il febbraio e la fine di dicembre del 1975, gli interventi per aborto del CISA sono stati 10.141». In quella stessa intervista pubblicata da Oggi nel 1975, l’attuale candidata alla presidenza della regione Lazio spiegava nel dettaglio come “operava”: «Prima di tutto, occorre un vaso, ermeticamente chiuso, dove si crea il vuoto e dove finisce il contenuto dell'utero che viene aspirato con la cannula. Io uso un barattolo da un chilo che aveva contenuto marmellata. Il barattolo viene chiuso con un tappo di gomma che ha tre fori. Da un buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce il gommino della pompa da bicicletta (con la valvola interna rovesciata per aspirare aria anziché immetterla); dal secondo buco parte il tubo di gomma in cui si inserisce la cannula Karman; nel terzo buco si mette il manometro, per controllare la pressione che si crea nel vaso con la pompa». E’ vero, parliamo di trentacinque anni fa, ma il dato oggi interessante è che Emma Bonino si riconosce pienamente in quella drammatica fotografia. Bisogna dare atto che lei non è stata neppure sfiorata dall’idea di una smentita o di un ripensamento. In questo ha certamente dimostrato più dignità rispetto all’atteggiamento ipocrita e patetico di Dario Fo di fronte alla fotografia, pubblicata dal settimanale Gente il 4 marzo 1978, in cui il Premio Nobel veniva ritratto con la divisa da parà repubblichino. Per la Bonino gli aborti che ha personalmente praticato facevano parte di una battaglia politica e culturale per la difesa dei “diritti civili”. Non solo non li disconosce ma, sono certo, sarebbe pronta domani stesso a rivestire i panni dell’ostetrica se in Italia si dovesse riproporre lo scenario di trent’anni fa. In questo non assomiglia per nulla al suo celebre compaesano cuneese, il guru comunista Giorgio Bocca, e non mostra certo le medesime reazioni che il maître à penser della sinistra chic usualmente esterna quando gli rinfacciano le sue farneticazioni antisemite scritte, nell’agosto del 1942, sul «Foglio d’ordini settimanale della Federazione dei Fasci di Combattimento di Cuneo», e pubblicate dalla “Provincia Grande”. Errori di gioventù, si dirà. Bocca rivendica, giustamente, il diritto di poter cambiare idea. La Bonino, invece, non è cambiata e non cambia. Questa è la cifra del suo essere radicale. La sua è una coerenza adamantina. Ed è in virtù di tale coerenza che, nella malaugurata ipotesi in cui dovesse diventare Presidente della Regione Lazio, vedremo cosa sarà dei temi che da sempre ossessionano i radicali: pillola RU486, registri dei testamenti biologici, riconoscimento delle coppie omosessuali, legalizzazione delle droghe, eutanasia. Assisteremo all’orgia di una deriva zapaterista – sia pure in chiave regionale – in quello che fu l’ex Stato Pontificio? Davvero non è in discussione la granitica, tetragona coerenza di Emma Bonino. Quello su cui seriamente discutere, semmai, è la coerenza di quei cattolici che hanno deciso di votare la pasionaria radicale. La stessa Emma del CISA di Porta Vigentina. Quella che oggi non esiterebbe un solo istante a riprendere pompa, dilatatore e vaso, per sterminare altri 10.000 bambini, qualora la violenza bruta dell’ideologia glielo imponesse - Gianfranco Amato, Presidente di Scienza e Vita di Grosseto - culturacattolica - |
Post n°3035 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
«Ho tra le mani le cartelle cliniche di una donna, guarita istantaneamente da un cancro ai polmoni e mi ha sempre colpito anche il caso di un importante sceicco musulmano, che ha portato in dono un gioiello dopo che la moglie aveva ricevuto una grazia… Ma a quindici anni di distanza dalle lacrimazioni della Madonnina - dice il vescovo emerito Girolamo Grillo - ciò che davvero mi commuove sono i veri miracoli, i frutti spirituali, evidenti anche a me nelle ore che passo qui a confessare». Sono passati esattamente quindici anni da quando a Pantano, una frazione alla periferia di Civitavecchia, una Madonnina di gesso proveniente da Medjugorje versò lacrime di sangue. Per alcuni giorni migliaia di persone passarono per il giardino di Fabio Gregori, l’operaio dell’Enel proprietario della statuina. Tanti, tantissimi i testimoni delle lacrimazioni: tra di loro anche il comandante dei vigili urbani, dichiaratamente agnostico. Alla Madonnina venne fatta una Tac e non fu trovato alcun trucco al suo interno. Senza esito l’inchiesta della magistratura, sgonfiate le denunce per abuso della credulità popolare, nessuna truffa emersa dalle indagini. Oggi, archiviato il clamore, mentre la Chiesa ufficialmente si mantiene prudente e sospende il giudizio - ma è noto e documentato con tanto di firma autografa papale che Giovanni Paolo II credeva alle lacrimazioni e volle venerare personalmente la Madonnina facendosela portare in Vaticano - a non fermarsi è il flusso di pellegrini. Provengono da tutto il mondo, ma cresce il numero dei polacchi. Monsignor Girolamo Grillo, vescovo emerito, è stato direttamente coinvolto negli eventi accaduti tra febbraio e marzo 1995. Inizialmente incredulo, richiesto di cambiare atteggiamento da una telefonata del principale collaboratore di Papa Wojtyla, l’allora Segretario di Stato Angelo Sodano, si è ritrovato ad essere personalmente testimone dell’ultima lacrimazione, la quattordicesima, avvenuta sotto i suoi occhi, in casa sua. «Ho rischiato l’infarto» dice oggi con un sorriso di gratitudine sulle labbra. «Spesso - confida al Giornale - mi viene rivolta la seguente domanda: perché non parla più della Madonnina, come faceva un tempo? Io rispondo: ora non sono più io il responsabile della diocesi di Civitavecchia, ma non avrei parlato egualmente, perché mi sono accorto che, in seguito al mio silenzio, l’iniziativa di proporsi alle anime è stata presa direttamente dalla stessa Madonna. È lei a chiamare, è lei a bussare al cuore di tante anime». Grillo ogni domenica trascorre due ore e mezza nel confessionale della chiesa di Sant’Agostino, a Pantano. «La soprannaturalità di un fenomeno religioso non la si potrà mai dimostrare - spiega - con la sola ragione. In questo campo, infatti, di enorme rilevanza sono i frutti: un albero è buono soltanto quando i frutti sono buoni. Ecco perché la Chiesa, quando si tratta di questi fenomeni, non ha mai alcuna fretta di pronunciarsi». Il vescovo snocciola l’elenco di questi «frutti»: «Innanzitutto le continue grandi conversioni, da parte di persone che, ad esempio, ignoravano il sacramento della confessione anche da quaranta o cinquant’anni. Padre Everardo, che ha confessato qui per cinque anni, mi ha confidato di aver contato, durante tutto quel periodo, una grande conversione al giorno». Monsignor Grillo ricorda che c’è poi tanta gente che riscopre la preghiera e l’adorazione eucaristica. Ma la Madonnina di Civitavecchia appare «specializzata» nell’aiutare i giovani a uscire dal tunnel della droga, nel ricomporre i matrimoni in crisi, nell’aiutare le coppie senza figli ad averne uno. «Tra gli ex voto - confida - ci sono le siringhe degli ormai ex tossicodipendenti, ci sono molti anelli, segno delle unioni che si ricompongono. E sono davvero tanti i bambini concepiti dopo che i genitori, senza figli da molti anni, sono venuti qui a pregare». Il vescovo emerito accenna al collier regalato alla Madonnina da un facoltoso sceicco musulmano, un petroliere. «Ha chiesto una grazia per la moglie gravemente ammalata, e lei è guarita». Ma ciò che più conta è che «i fedeli che accorrono a Civitavecchia da tutte le parti del mondo sono convinti di trovarsi di fronte a un fatto soprannaturale». Entrando nella chiesetta c’è un registro, che viene cambiato mediamente due volte al mese: «Commoventi sono le preghiere dei piccoli: credo sia questo, in effetti, il linguaggio che la Madonna preferisce. Non per nulla, del resto, la prima testimone del pianto della Madonnina è stata la piccola Jessica Gregori, che all’epoca aveva appena cinque anni e mezzo». - Andrea Tornielli - |
Post n°3034 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
Qualunque sia l'aspetto talvolta disperato delle situazioni, questa novena ottiene sempre particolari grazie di forza e di pace. Occorre tuttavia tener presente che essa é legata a qualche atto cristiano che impegna. E' dunque meglio non cominciarla neppure, se non si è più che decisi a compiere qualcuno di questi atti il meglio possibile. 1° giorno. Nostra Signora di Lourdes, Vergine Immacolata, prega per noi. Nostra Signora di Lourdes, eccomi ai tuoi piedi per sollecitare questa grazia: la mia fiducia nel tuo potere d'intercessione è incrollabile. Tutto tu puoi ottenere dal tuo divin Figlio. Proposito: Fare un atto di riconciliazione nei confronti di una persona ostile o da cui ci si è allontanati per naturale antipatia. Proposito: Scegliere una data prossima per confessarsi, attenersi. Proposito: Fare una visita al Santissimo Sacramento in una chiesa. Affidare nominatamente a Cristo i parenti, gli amici o relazioni in difficoltà. Non dimenticare i defunti. Proposito: Recitare oggi un rosario meditato. Proposito: Fare a mezzogiorno o alla sera di quest'oggi un parziale digiuno in riparazione dei propri peccati, e anche secondo le intenzioni di quelli che pregano o pregheranno la Madonna con questa novena. Proposito: Recitare di tutto cuore un atto di consacrazione alla Madonna.. Proposito: Visitare un malato o una persona sola. Proposito: Far celebrare una messa per le anime del purgatorio e comunicarsi con questa intenzione. Proposito: fate una volta nell'anno un pellegrinaggio ad un santuario mariano, anche molto vicino alla propria residenza, oppure partecipare ad un ritiro spirituale. |
Post n°3033 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
Un "apologeta" americano spiega la fede cattolica e le falsità delle sette evangeliche. A Mumbai vi sono 600 gruppi pentecostali che allontanano fedeli dalla Chiesa cattolica. Per rendere i cattolici meno "politicamente corretti" e più evangelizzatori, mons. Agnelo Gracias, vescovo di Mumbai, ha proposto una tre-giorni di catechismo e approfondimento. |
Post n°3032 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
"Cari figli, con amore materno oggi vi invito ad essere un faro per tutte le anime che vagano nella tenebra della non conoscenza dell’amore di Dio. Per poter illuminare più fortemente possibile ed attirare quante più anime possibili, non permettete che le falsità che escono dalle vostre bocche facciano tacere la vostra coscienza. Siate perfetti! Io vi guido con mano materna, con mano d’amore. Vi ringrazio".
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Post n°3031 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
La Chiesa celebra la festa della Presentazione di Gesù al tempio, comunemente detta della Candelora, della luce, la luce di Cristo. Di questa ricorrenza, Pontifex ha inteso discorrere con uno dei massimi esperti a livello internazionale di mariologia, professore e sacerdote, Stefano de Fiores, per analizzare anche il lato mariano della ricorrenza: " dunque, innegabilmente si tratta di una importante tappa prevalentemente cristologica. Cristo viene presentato al tempio nel pieno rispetto della legge ebraica e tanto va riconosciuto e detto. Ma, senza ombra di dubbio, esiste un risvolto significativamente mariano che non si può negare affatto". Qual é: " fatta appunto la doverosa premessa sulla innegabile primazia di Cristo, va detto che Maria é colei che porta la luce e ci conduce alla luce vera, quella di suo Figlio, ecco perchè Candelora. Ma vorrei nel dettaglio spiegare il perché di questo risvolto mariano". Prego: " tutto nasce dalla attenta lettura in greco del testo evangelico. E in particolare dalla storia del segno di contraddizione. Cristo non vuole scomunicare nessuno, ma quel contraddire significa andare contro corrente, essere sgradito per quello che dice davanti alle falsità e alle cose fuori posto, ecco il segno di contraddizione. La contraddizione si trasforma in opposizione, questa la vera traduzione più aggiornata. Segno di contraddizione significa motivo di opposizione da parte dei suio contemporanei, meglio di una parte di essi". Dnque la contraddizione della quale si parla in realtà é una opposizione che Cristo incontra: " esattamente. E la seconda parte, la profezia di Simeone solo riduttivamente si intende come un riferimento alla crocifissione. In realtà la lancia intende ogni comportamento che in opposizione a Cristo, in contraddizione, gli trafigge il cuore e trafigge anche quello di Maria. In sostanza tra Cristo e Maria esiste una simbiosi perfetta, essendo Maria la tutta santa che ci porta al Fglio". Detto questo ogni atteggiamento ostile a Cristo di fatto é una cosa sgradita ed offensiva anche per Maria: " certamente. Se Cristo é il Figlio e Maria la madre e loro due vivono in simbiosi, é del tutto evidente che ogni insulto a Cristo lo diventa anche per Maria". Leggendo le storia sacra si evince che il popolo ebraico dell' epoca si é opposto a Cristo sino alla sua uccisione: " meglio e più saggio dire, una limitata parte e cioè scribi, farisei e dottori della legge, non tutti che anzi avevano compreso il suo messaggio". Poi aggiunge: " é innegabile che anche i profeti dell'Antico Testamento avevano lanciato un monito al popolo di Israele che avrebbero messo a morte il Figlio di Dio". Di qui l'accusa di deicidio: " che non é esatta oggi, poiché le responsabilità dei padri, per la verità pochi, non possono ricadere sui figli. Ma a quel tempo un gruppo sia pur ristretto di giudei, si rese effettivamente responsabile della morte di Cristo. Lo ribadisco, senza volere dare dei deicidi alle persone di oggi". In sostanza una festa Cristologica, con forte sapore mariano: " certo é così, tanto che prima del Concilio Vaticano II e della riforma liturgica, il tempo di Natale si chiudeva alla Candelora e non al Battesimo di Cristo. Come del resto sarebbe giusto celebrare l' Assunta alla fine dell'anno liturgico". - Bruno Volpe - Pontifex -
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Post n°3030 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da diglilaverita
"In pieno possesso delle mie facolta’ di intendere e volere, in tutta franchezza e verita’, dinnanzi a Dio Padre onnipotente e misericordioso, al suo Figlio Gesu’ Cristo al cui giudizio dovro’ comparire, allo Spirito di santita’ e di amore, dinanzi alla sempre vergine Maria Madre di Dio, dinanzi a vostra Santita’ Beatissimo Padre, e a tutta la Chiesa, dichiaro di aver visto il 15 marzo 1995 alle ore 8,15 lacrimare nelle mie mani la statuina della Madonna proveniente dalla parrocchia di S. Agostino in Civitavecchia. Di questo fatto sono stato testimone oculare e pertanto non posso minimamente dubitare della sua realtà". E’ il testo di un solenne giuramento- come ormai se ne leggono pochi- scritto da monsignor Girolamo Grillo, ora vescovo emerito di Civitavecchia/Tarquinia , fatto a Papa Giovanni Paolo II l’8 di ottobre del 2000. Il vescovo esprimeva al pontefice la viva gratitudine per l’Atto di Affidamento di tutta la Chiesa alla Madonna, "accogliendo cosi’ anche una mia proposta in seguito alla lacrimazione di sangue della Vergine". Cio’ che impressiona e’ la firma di suo pugno che Papa Wojtyla appone ai margini del testo, quasi a voler dare un sigillo definitivo ad un evento che aveva dilagato sui giornali di mezzo mondo e che aveva sconvolto non solo una famiglia (quella dei Gregori proprietari della statuetta) ma anche quella di un vescovo e di una intera comunita’. Dunque, quello che non si sapeva e’ che un Papa ha "certificato" l’autenticita’ della lacrimazione , rompendo quella che e’ una rigorosa prassi osservata nei secoli dalla Chiesa quando si tratta di fenomeni che sconfinano nel soprannaturale. Che si debba riaprire clamorosamente il dossier sulla Madonnina di Civitavecchia ? I presupposti ci sono tutti. Dopo anni di silenzio monsignor Grillo ci ha reso, con permesso speciale della Santa Sede, una testimonianza che ci ha profondamente turbato. Essa parte da un "Diario del Vescovo", tenuto finora segretissimo, che fa la cronistoria dei fatti di Civitavecchia. Si legge di un presule - lo stesso monsignor Grillo - passato dallo scetticismo alla sorpresa, alla conversione. Di un Papa che ha venerato la Madonnina, lontano da occhi indiscreti, nel suo appartamento al terzo piano del Palazzo Apostolico (9 giugno 1995); di telefonate notturne della Segreteria di Stato del Vaticano; di una visita dell’allora onorevole Irene Pivetti, presidente della Camera dei Deputati, al luogo dove era custodita la Madonnina; di una, forse due visite "in incognito" che il pontefice polacco fece a Civitavecchia, durante una delle tante "fughe fuori porta". E poi di esorcismi e inquietanti coincidenze. E pensare che il "Diario del Vescovo" si apre con una frase emblematica: "Che brutta storia quella delle Madonne che piangono. C’e’ sempre qualche burlone che si prende lo sfizio di imbrattare gli oggetti sacri. Poveri noi, dove siamo capitati ! Con il parroco don Pablo Marin che va dietro queste stupidaggini. Mater boni consilii, ora pro me" ( 5 febbraio 1995). Questo l’"incipit", poi, come in tutte le faccende dove c’e’ qualcosa di misterioso e luminoso, i sentimenti sono cambiati e l’animo si arrende all’evidenza, oppure alla percezione del divino. L’intervista a monsignor Grillo, il primo vescovo nella storia della Chiesa cattolica che ha avuto la straordinaria avventura di esser protagonista di un evento inspiegabile, ne e’ una prova lampante. "Un giorno – dira’ il Papa al vescovo di Civitavecchia – rivelera’ al mondo anche il mio personale gesto di venerazione". E il momento probabilmente e’ venuto. Eccellenza, dallo scetticismo alla sorpresa. Si’. L’11 febbraio del 1995 a nove giorni dalla prima apparizione, ricevo verso mezzanotte una telefonata del cardinale Angelo Sodano. Mi invita a non essere troppo sospettoso ad aprirmi anche ad altre ipotesi interpretative. Una strana telefonata. Che mi ha alquanto impensierito. Anche in Vaticano, rifletto, non hanno altro da pensare; vedono pure la TV! Il 23 febbraio, sempre il Segretario di Stato mi ringrazia, a nome del Papa, per essere stato piu’ possibilista in una intervista, commentata da Enzo Biagi, a proposito delle lacrime di sangue versate dalla Madonnina. L’irrompere di Giovanni Paolo II in questa vicenda e’ misterioso. Del Papa che ha versato il suo sangue nell’attentato in Piazza S. Pietro il 13 maggio 1981. Ora cominciamo a capire perche’ non abbia sottovalutato Civitavecchia. E lei? I miei convincimenti cominciavano a franare. Un Papa come Giovanni Paolo II che irrompe nella questione e che irrompe nella mia vita non l’avevo messo in conto. Sara’ a conoscenza di qualche segreto, penso. Oppure anche il Papa e’ impazzito? Intanto le analisi del sangue rivelano che si tratta di sangue maschile. Sara’ il sangue del Figlio di Maria? Mah. La Madonnina viene radiografata al Policlinico Gemelli. Le fanno persino una TAC. Ricoverata come una paziente. Di lei si interessa il cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Non ha mai pensato, eccellenza, che in tutto quello che avveniva ci potesse essere lo zampino del diavolo? Oh, si’. Abbiamo fatto tanti esorcismi. Ho contattato l’esorcista della diocesi. Ho ordinato addirittura ai preti di stare lontani da questa faccenda. Il vescovo Grillo - lo affermo per la prima volta- aveva persino ordinato che quella statuina fosse distrutta! Lei ha incontrato anche il padre Gabriele Amorth, che di demoni se ne intende. Amorth escluse un influsso satanico. Si poteva trattare di allucinazioni ad opera diabolica. Don Amorth aggiunse che un’anima di Firenze, da lui diretta spiritualmente, le aveva detto che la Madonna avrebbe pianto lacrime di sangue a Civitavecchia. Otto mesi prima! Lacrime con tristi presagi per il futuro dell’Italia. Elezione nel mese di giugno, vittoria di Prodi e attentato al premier, guerra civile nel nostro Paese. Un presagio funesto che si poteva bloccare con una grande preghiera. Il messaggio di Amorth lo comunico a mia sorella. Che rimane profondamente turbata, leggo dal suo diario. La mattina del 15 marzo l’imprevedibile. Ho appena celebrato l’Eucarestia. "Non ho dormito questa notte. Ho ripensato alle parole di padre Amorth. Prima di tornare a Roma mi fai pregare davanti alla Madonna?", implora mia sorella. Lei abitava nella villa San Francesco, la sua residenza. E’ cosi’. Pregare non nuoce, ho pensato . Chiamo una della due suore, suor Tereza rumena, e le chiedo di estrarre dall’armadio, dove’era chiusa a chiave, la statuina. Con me c’erano, dunque, mia sorella, mio cognato, la religiosa. Cosa pregavate? Senza metterci d’accordo, recitavamo l’identica preghiera, la "Salve Regina". Io in latino. Ero arrivato alle parole: "illos tuos misericordes oculos ad nos converte", volgi a noi gli occhi tuoi misericordiosi… Quando mio cognato mi da’ una gomitata: "Non vede che ripiange!!". Cosa stava accadendo? Una lacrima scendeva dall’occhio destro della statuina come un filo di capello. La lacrima scendeva, quasi come una lacrima normale, ma fermandosi prima della gota formava come una piccola perla di rubino, la quale voleva superare la gota, per rifare lo stesso tracciato di quella precedente asportata al Policlinico Gemelli. Sono sbiancato tanto che mia sorella si mise a gridare: "aiuto, aiuto", macchiandosi il dito con il sangue per l’agitazione. Al suo grido, accorsero suor Mariana e mio nipote Angelo che ancora riposava. Chiamarono subito il primario cardiologo dell’ospedale civile, il professor Di Gennaro, il quale si avvide sia dello stato grave di shock in cui mi trovavo, sia della nuova lacrima di sangue ancora fresca… Mai avuto dubbi? Una allucinazione, una percezione deviata, qualcosa di patologico, una suggestione? Ma eravamo in quattro! Diventati poi sei! Quale scherzo? Quale allucinazione o suggestione collettiva? Allucinazione o percezione sbagliata potevano essere quelle di Lourdes o Fatima…La’, dei ragazzi, hanno visto la Madonna. Io non ho visto niente. Ho visto il sangue scorrere e restare. Ha capito?! Il fatto e’ stato un fatto constatabile, non una visione. Quante volte sono stato preso da scrupolo. Torturato: "E’ possibile che una Madonnina abbia pianto?". "Eccellenza - mi rimproverava suor Tereza che allora aveva 25 anni- e’ una brutta tentazione! Un cattivo pensiero. Se lo tolga dalla mente! Quindi, a distanza di 13 anni lei puo’ affermare con totale sicurezza che… Che la Madonnina ha pianto nelle mie mani! Era deposta in un cestino nelle mie mani. Ed era sangue! C’e’ poco da aggiungere. Era sangue! Questa e’ la verita’! Impressionante! Monsignor Grillo, la notizia della quattordicesima lacrimazione a casa sua (come le stazioni della Via Crucis) fa il giro del mondo. Il 22 maggio arriva da lei, in gran segreto, il presidente della Camera dei Deputati, l’onorevole Irene Pivetti. Il 25 maggio incontra il Papa al termine dell’incontro coi vescovi italiani. Cosa le chiese il papa? Notizie sulla Madonnina. Alla mia esitazione a rispondere, Giovanni Paolo II si lascio’ andare ad una battuta tagliente: "Ah! Voi altri vescovi italiani avete la testa dura e siete sempre dubbiosi". Ora credo che egli abbia avuto ragione. La giornata indimenticabile per lei e’ pero’ il 9 giugno. Si’, sono stato invitato a cena dal Santo Padre il quale ha voluto – cosa che nessuno sa finora – che gli portassi la Madonnina. L’ho informato dei miei contatti coi cardinali Sodano, Ratzinger e Ruini. Il Papa ha citato piu’ volte, a proposito del pianto, il grande teologo Hans Urs Von Balthasar. Il pianto della Vergine e’ un invito alla conversione. Al termine della cena abbiamo pregato a lungo davanti alla Madonnina. E poi? L’ha venerata, l’ha baciata, l’ha benedetta, le ha imposto sul capo una corona d’oro che avevo portato con me; ad una mano le ha appeso la corona del rosario. Il sigillo di Pietro su quell’evento? E’ probabile. Al termine di quelle ore, che non dimentichero’ piu’, il Papa mi ha imposto il silenzio su quanto era avvenuto. Con quali parole? Tremo ancora nel ricordarle. "Un giorno – mi disse il papa – lei lo fara’ sapere al mondo; cioe’ fara’ conoscere a tutti questo mio atto di venerazione". Poi ha aggiunto: "Mettiamo tutto nelle mani di Ratzinger…" Il giorno successivo il cardinale Sodano mi fa sapere della soddisfazione del Santo Padre. "Per la Madonnina – esclama - si puo’ procedere senza tentennamenti. Pietro e’ con lei!". Questo segno di sangue lascia senza parole. Molti l’hanno interpretato come preannuncio di sciagure per l’Italia e per l’umanita’. Non posso sbilanciarmi. La Madonna non puo’ non seguire da vicino il cammino dei suoi figli nel tempo, i loro affanni e le loro preoccupazioni. Il credente non deve scartare alcuna ipotesi, per chi non crede… Non vorrei essere nei panni di un teologo che deve dare una qualche spiegazione ad una statua di Maria che lacrima sangue maschile. Un giorno l’allora cardinale Ratzinger mi disse: "I teologi, se questo e’ vero, avranno da discutere molto sulla natura del sangue di Maria". Lei un uomo di fede, naturalmente. E’ un vescovo. Ha toccato quel sangue… potrebbe essere il sangue di Cristo! Cio’ non la sconvolge? A dir la verita’ non l’ho toccato. L’ha toccato mia sorella. Lei sa che la commissione incaricata dal Vaticano di affrontare la questione ha dato dieci pareri positivi su undici. Sette di questi propendevano per l’evento non spiegabile, per un evento soprannaturale. Ci si e’ fermati sulla soglia (e non capisco il perche’), ne’ un giudizio positivo ne’ negativo. Quasi a voler archiviare il fatto, a derubricarlo nel dimenticatoio della storia. Io non ho parlato di soprannaturalita’ le ho risposto che, si’, la Madonnina ha pianto, ma non so cosa che cosa sia ! Questo premere dell’eterno sul mondo travolge ogni umana, positiva certezza. Monsignore, questo fatto le ha procurato piu’ gioie o sofferenze? (esita a lungo) Non dico nulla! Il vescovo di prima, dopo quell’evento, non c’e’ piu’. No. La lacrimazione ha sconvolto la mia vita e tutto e’ diventato effimero, caduco. E’ come se avessi una percezione nuova delle cose e della vita. So che tocco corde molto intime. La sua devozione mariana si e’ irrobustita… Questo si’. Io sono sempre stato devoto della Madonna. Molti mi chiedono: quando pensi alla Madonnina? La domanda andrebbe rovesciata: quando non penso alla Madonnina! Forse c’e’ una lezione da trarre da tutto questo: bisogna avere il coraggio di non respingere il mistero di Dio. Dio pero’ ama la liberta’. Ha creato l’uomo libero, libero anche di negarlo. Aprirsi al mistero di Dio significa lasciarsi toccare da Dio. Essere disponibili. Prego molto perche’ le donne e gli uomini del nostro tempo sentano, come un dono, quello di essere toccati da Dio. Civitavecchia con la sua Madonnina rischiano la "damnatio memoriae". Lei non vuole. Lei, autorizzato dal Segretario di Stato, il cardinale Tarcisio Bertone, dopo tanti anni, ha finalmente parlato. Lei, forse, vorrebbe qualcosa di piu’ dalla Chiesa, un passo meno esitante… Puo’ darsi che sia arrivato il momento da parte della Chiesa di dire il suo si’ a Civitavecchia. Teniamo conto del miracolo delle conversioni, delle famiglie che si ricompongono, delle persone che si sentono attratte da questo mistero di luce. A Civitavecchia quella Madonnina, e’ incredibile, attira, chiama. "Monsignore, dopo avere sconvolto la Francia adesso non parla più", mi ha detto un po’ bruscamente il rettore del santuario di Lourdes. Era accompagnato da monsignor Massimo Camisasca. "Che parli io - ho risposto – non importa, parla lei, la Madonna. Lo dimostra il fatto che senza essere invitato e’ venuto qui perche’ ha sentito una forza misteriosa. Io l’ho incontrata per caso. Quindi, meno si parla – ho aggiunto – e piu’ parla Lei". Speriamo che dopo queste mie parole continui a parlare. Questa e’ la mia speranza. DA MEDJUGORJE A CIVITAVECCHIA La Madonna di Civitavecchia e’ alta 43 centimetri ed ha un basamento di 6 centimetri. Pesa poco piu’ di due chilogrammi ed e’ stata realizzata nel laboratorio dell’artigiano croato Sqepan Vlaho, in un villaggio nei pressi di Medjugorje. Viene acquistata nel 1994 da don Pablo Marin, parroco di Civitavecchia, e donata ai coniugi Anna Maria Accorsi e Fabio Gregori. Il 2 febbraio 1995, Jessica Gregori, (cinque anni), figlia di Annamaria e Fabio, scorge sulle guance della statuetta collocata in giardino delle lacrime di sangue. Le lacrimazioni si ripetono anche davanti a diversi testimoni. Il 5 febbraio inizia il "Diario del Vescovo" che annota impressioni sulla vicenda. Monsignor Girolamo Grillo e’ scettico e sospettoso. Le prime analisi sul sangue confermano che si tratta di liquido biologico. La statuina e’ sottoposta ad esorcismo e portata al Policlinico "Agostino Gemelli" per delle radiografie e una TAC. Il 28 febbraio esplode la notizia che si tratta di sangue umano con caratteristiche maschili. Il vescovo si reca in Vaticano dal cardinale Joseph Ratzinger, allora prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Si mette in moto la magistratura per accertare eventuali trucchi e la statuina viene posta sotto sequestro. Il 15 marzo alle ore 8,15 la lacrimazione di sangue nelle mani dello stesso vescovo Girolamo Grillo. Il fatto straordinario si verra’ a conoscere solo venti giorni dopo. Il 22 maggio, in forma privata, la presidente della Camera dei Deputati, onorevole Irene Pivetti, prega insieme a monsignor Grillo davanti alla Madonnina. Recitano il rosario per l’Italia. Il 9 giugno e’ lo stesso Giovanni Paolo II a pregare davanti alla statuina. Siamo nel suo appartamento. Col vescovo Grillo il segretario personale del papa, Stanislao Dsziwisz. La Madonnina torna definitivamente nel quartiere di Pantano il 17 giugno dando inizio al pellegrinaggio dei fedeli che continua tutt’ora. E il 17 giugno si chiude anche il "Diario del Vescovo". L’8 ottobre 2000 monsignor Girolamo Grillo invia una lettera a Giovanni Paolo II con un solenne giuramento su Dio, Gesu’ Cristo, lo Spirito Santo e Maria Madre di Dio. Afferma di aver visto lacrimare sulle sue mani la statuina della Madonna proveniente dalla parrocchia di S. Agostino in Civitavecchia. "Di questo fatto – scrive il vescovo – sono stato testimone oculare e pertanto - raivaticano.blog - SUPPLICA ALLA MADONNINA DELLE LACRIME O Madre mia carissima, o Vergine Maria, che ai piedi della Croce, raccogliesti tutto il Sangue purissimo del tuo adorato Figlio, esaudisci la mia preghiera. Fa che quel sangue vermiglio sparso per tutti gli uomini non sia defluito invano sulla nuda terra. Ravviva con esso le mie povere lacrime con le quali voglio rispondere all'amore di un Dio morto e risorto per me. Concedimi la grazia di una sincera conversione che mi allontani per sempre dal peccato e da ogni dubbio. Sostieni ed aumenta la mia fede, irrobustendola con la totale adesione alla volonta' del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo. O Mamma mia dolcissima, asciuga le mie lacrime, allontana dalla mia famiglia, dalla mia citta', dal mio ambiente di lavoro e dal mondo intero le terribili grinfie del Maligno. Proteggi la Chiesa del Cristo, il Papa, i Vescovi, i sacerdoti, il Popolo Santo di Dio. Custodisci con amore tutti i nostri bambini, salvandoli sempre da mani impure e violente; proteggi i giovani ed i deboli, liberandoli dal flagello della droga e dalle sfrenatezze del sesso; assisti i nostri ammalati, assicurando loro una pronta guarigione. Infondi sempre coraggio al nostro Vescovo e a tutta la nostra Chiesa particolare. Veglia sempre su tutte le anime consacrate al Signore. Mandaci sacerdoti santi e nuove vocazioni al servizio dell'altare e dei fratelli bisognosi di continua attenzione ed assistenza spirituale. Risveglia il mondo dal suo torpore di morte che lo ha allontanato dal Figlio tuo, dalla fede nell'unico vero Dio e dal senso del peccato. Ridona a tutti la luce, speranza, calore, e amore. Ed infine o Maria, prima di dipartirmi da te, voglio domandarti la grazia che di piu' mi sta a cuore e per ottenere la quale ardentemente ti prego (breve silenzio). Amen. |
INFO
LE LACRIME DI MARIA
MESSAGGIO PER L’ITALIA
E per chi si è immolato Padre Pio come vittima di espiazione? Per i peccatori, certamente. Ma c'è di più. In alcune sue epistole si legge che egli ha espressamente richiesto al proprio direttore spirituale l'autorizzazione ad espiare i peccati per la nostra povera nazione. Un caso anche questo? O tutto un disegno divino di provvidenza e amore? Un disegno che da Padre Pio agli eventi di Siracusa e Civitavecchia fino a Marja Pavlovic racchiude un messaggio preciso per noi italiani? Quale? L'Italia è a rischio? Quale rischio? Il rischio di aver smarrito, come nazione, la fede cristiana non è forse immensamente più grave di qualsiasi cosa? Aggrappiamoci alla preghiera, è l'unica arma che abbiamo per salvarci dal naufragio morale in cui è caduto il nostro Paese... da La Verità vi Farà Liberi
SAN GIUSEPPE PROTETTORE
A te, o beato Giuseppe, stretti dalla tribolazione
ricorriamo, e fiduciosi invochiamo il tuo patrocinio dopo quello della tua
santissima Sposa.
Per quel sacro vincolo di carità, che ti strinse all’Immacolata Vergine Madre
di Dio, e per l’amore paterno che portasti al fanciullo Gesù, riguarda, te ne
preghiamo, con occhio benigno la cara eredità, che Gesù Cristo acquistò col suo
sangue, e col tuo potere ed aiuto sovvieni ai nostri bisogni.
Proteggi, o provvido custode della divina Famiglia, l’eletta prole di Gesù
Cristo: allontana da noi, o Padre amatissimo, gli errori e i vizi, che
ammorbano il mondo; assistici propizio dal cielo in questa lotta col potere
delle tenebre, o nostro fortissimo protettore; e come un tempo salvasti dalla
morte la minacciata vita del pargoletto Gesù, così ora difendi la santa Chiesa
di Dio dalle ostili insidie e da ogni avversità; e stendi ognora ciascuno di
noi il tuo patrocinio, affinché a tuo esempio e mediante il tuo soccorso,
possiamo virtuosamente vivere, piamente morire e conseguire l’eterna
beatitudine in cielo.
Amen
San Giuseppe proteggi questo blog da ogni male errore e inganno.
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